1 REDDITO E CONSUMI PRO CAPITE NEI

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1 CongiunturaEconomicaAbruzzese Periodico trimestrale - Direttore Responsabile Rodolfo Berardi - Editore CRESA, Corso Vittorio Emanuele II, L Aquila - Tel Fax cresa@tin.it - Progetto grafico Vinicio Corti - Realizzazione e stampa Gruppo Tipografico Editoriale - L Aquila - Agosto Reg. Cancelleria Tribunale dell Aquila n Reg. Giornali del Spedizione in a.p. 70% Div. Corr. D.C.I. AQ temi e problemi Reddito e consumi pro capite nei Comuni abruzzesi Una stima al 2005 di RODOLFO BERARDI* Nel filone della propria attività di ricerca, finalizzata all approfondimento ed alla diffusione della conoscenza dei principali fenomeni della società abruzzese, il Cresa con la presente nota ripropone un aggiornamento della stima del reddito pro capite al 2005 per i trecentocinque comuni abruzzesi. L aggiornamento realizzato utilizzando la stessa metodologia e gli stessi parametri delle precedenti versioni (si veda l edizione Congiuntura Economica Abruzzese n.1/2003) costituisce quindi un riferimento omogeneo con le precedenti versioni e comunque utile per conoscere non solo i movimenti di livello ma anche le dinamiche all interno del territorio regionale. Premessa In linea con le precedenti edizioni il presente lavoro propone un aggiornamento al 2005 del reddito pro capite nei comuni abruzzesi. Esso ha lo scopo di mettere a disposizione degli utilizzatori una stima più attuale e meglio rispondente alle esigenze conoscitive riferite alle varie problematiche di carattere pianificatorio e programmatico. L obiettivo del presente lavoro non è solo quello di fornire indicatori economico statistici sui livelli di reddito e su alcune principali tipologie di consumo per varie categorie di utilizzatori - come amministratori, operatori ed addetti di settore ma anche quello di delineare il posizionamento dei vari comuni abruzzesi rispetto ad un indicatore, che seppure calcolato come dato medio per la popolazione dei singoli comuni, è comunque una misura del livello di vita e quindi espressione dei divari del grado di sviluppo delle varie parti del territorio. IN QUESTO NUMERO: 1 REDDITO E CONSUMI PRO CAPITE NEI COMUNI ABRUZZESI - UNA STIMA AL 2005 di RODOLFO BERARDI 5 CONGIUNTURA ECONOMICA ABRUZZESE: III TRIMESTRE 2005 di ALBERTO BAZZUCCHI 10 CONGIUNTURA ECONOMICA In tal senso la stima dei parametri proposta, riferita non solo al reddito ma anche ad alcune categorie di consumo, si può ritenere sicuramente idonea a rappresentare la variegata ed eterogenea mappa delle diverse caratterizzazioni del territorio regionale. Sul piano più generale il livello di reddito è stato valutato per il complesso della regione costruendo la base per la ripartizione millesimale a livello dei singoli comuni. La valutazione parte da quanto proposto recentemente dall Istat 1 attualizzate al 2005 attraverso una serie di deflettori di livello nazionale, basati anche sull uso degli indici al consumo per le famiglie di operai ed impiegati; il tutto è stato poi riproporzionato a livello regionale. 1 Istat Statistiche in breve, Il reddito disponibile delle famiglie nelle regioni italiane Anni continua a pag. 2 CRESA 1

2 temi e problemi segue dalla pagina 1 Redditi e consumi pro capite nei Comuni Abruzzsi Si ricorda che la valutazione del reddito disponibile che l Istat produce a livello regionale comprende non solo le componenti esplicite di attribuzione del reddito prodotto e distribuito ma anche le componenti relative ai redditi figurati (ad esempio fitti per case in proprietà) e le produzioni che le famiglie produttrici destinano all auto consumo. Per quanto riguarda la determinazione della rappresentatività delle valutazioni a livello regionale si è tenuto conto oltre che dei confronti già sperimentati nella precedente edizione del 2002 con i lavori della Banca d Italia, dell Istat (PIL e indagine consumi) e del Tagliacarne (valore aggiunto) anche dei dati relativi alle dichiarazioni Irpef (reddito ed imponibile) pubblicate dal Ministero delle Finanze. Nel dettaglio i riferimenti metodologici sono riportati nell ultima sezione della presente nota. I risultati L uso della metodologia già applicata nelle precedenti versioni garantisce la confrontabilità nel tempo. Anche sul piano territoriale, considerato che le stime sono affinate di volta in volta con la ricerca della misura più accurata di alcuni parametri, è stato possibile sviluppare un confronto da cui emergono le dinamiche e i mutamenti su quelle realtà in cui gioca un ruolo fondamentale il fattore demografico, in specie in quei comuni in cui sono maggiori le perdite per fatti strutturali e per fatti migratori, ovvero in TAB. 1 - INDICATORE DEL LIVELLO DI REDDITO PRO CAPITE PER REGIONE (Italia = 100) REGIONE (1) (2) Lombardia Lazio Emilia Romagna Piemonte Trentino A. Adige Liguria Veneto Friuli V. Giulia Valle d Aosta Toscana Marche Umbria Campania Sardegna Abruzzo Sicilia Molise Puglia Calabria Basilicata Italia (1) Stima Cresa al (2) Indice calcolato dal reddito per famiglia dell Istat. quei comuni in cui sono più vivaci dinamiche non solo demografiche ma anche quelle relative allo sviluppo del tessuto produttivo. Il livello medio del reddito pro capite abruzzese nel corso degli ultimi tre anni consegue un deciso miglioramento passando da un indice dell 87%, rispetto all Italia uguale a 100, ad un indice del 90,8%. CRESA Centro Regionale di Studi e Ricerche Economico Sociali istituito dalle Camere di Commercio d Abruzzo L Aquila - Corso Vittorio Emanuele II, Tel Fax e mail: Finalità del Centro (dall art. 2 dello Statuto) Svolgimento e coordinamento di studi, indagini e ricerche sull economia della regione e sulle prospettive di sviluppo, anche per conto delle Camere aderenti. Studio dei problemi e delle iniziative concernenti la programmazione economica regionale, con particolare riguardo ai piani regionali ed agli interventi delle pubbliche amministrazioni, diretti a migliorare le condizioni economiche e sociali della regione. Svolgimento di studi e ricerche per conto della Regione e di altri Enti Pubblici. Organi del CRESA Consiglio di Amministrazione Presidente Giorgio Rainaldi, Giustino Di Carlantonio, Ezio Ardizzi, Dino Di Vincenzo Giorgio Rainaldi 2

3 temi e problemi Come si vede dal prospetto la posizione dell Abruzzo rispetto alle altre regioni non è certamente tra le migliori considerando che esso si colloca non solo al di sotto delle regioni del centro nord, ma anche della Campania e della Sardegna. Il miglioramento conseguito nel corso degli ultimi tre anni, certamente significativo va tra l altro spiegato dalla più favorevole tendenza conseguita più che dalla produzione del reddito primario dalla redistribuzione del reddito secondario tra cui giocano un ruolo non indifferente i trasferimenti. Questo spiega tra l altro come in Abruzzo il miglioramento abbia così interessato i comuni minori da una parte e dall altra i comuni più grandi (quelli con più di 10mila abitanti). A questi ultimi in particolare viene attribuito più del 50% del reddito complessivamente disponibile per la regione. Sotto questo aspetto con riferimento alla situazione dei singoli comuni l articolazione per livelli di reddito rimane tuttavia pressoché la stessa del 2002: - i comuni con un livello di reddito inferiore all 80% del livello medio regionale passano da 127 a 132 con un corrispondente aumento del peso della popolazione che passa dal 10,4% del 2002 al 10,6% del 2005; - per le fasce intermedie dall 80 al 100% cresce significativamente la popolazione con un livello tra il 90 e il 100% della media regionale (dal 19,6% al 22,7%) mentre si attenua il peso della popolazione che ha un reddito superiore alle media regionale. Per le province il miglioramento più consistente della fascia intermedia va a Teramo (48,5% della popolazione si colloca nella fascia tra 80 e 90%) mentre i comuni con reddito superiore alla media restano attestati sulla situazione del La situazione più svantaggiata come numero di comuni e come livello di reddito appartiene alla provincia dell Aquila che ha un 46,4% di popolazione con un reddito inferiore al 90% del reddito medio regionale. Più in dettaglio le diversità di livello si colgono con riferimento ai dati per singolo comune riportati nella tabella in appendice ed esemplificati dalle due cartografie. L aspetto emblematico, che tra l altro è divenuto una costante nelle analisi economiche del nostro territorio, è quello di ritrovare in condizioni di svantaggio tutti i comuni più marginali in modo particolare quelli della provincia dell Aquila (sono più di 30 con livelli al 75% della media regionale) e della provincia di Chieti (20 comuni con livello inferiore al 75%). I territori più svantaggiati sono pressoché coincidenti con le aree più periferiche grosso modo riconducibili ai territori interessati dai Parchi dove, tra l altro, vive la popolazione più anziana della regione e nei quali tra i fattori di formazione del reddito concorrono in modo significativo le pensioni con un peso anche superiore al 30-35%. Sul piano più generale a livello territoriale i tratti caratteristici già evidenziati nelle nostre precedenti analisi, si possono considerare immutati, salvo un generalizzato miglioramento che va imputato principalmente a fattori nominali e poco invece a fattori di crescita reale. Le situazioni più svantaggiate le troviamo in genere nei comuni più piccoli (al di sotto dei mille abitanti) situati nelle zone più periferiche a partire da tutta la fascia montana della provincia dell Aquila (Collepietro, Carapelle Calvisio, Secinaro in alcuni dei quali il peso degli anziani supera anche il 50% della popolazione) della provincia di Chieti (Montebello, Schiavi, Montenerodomo) e di quella di Pescara (Brittoli tra tutti che ha un livello di reddito pari al 65% della media regionale). Sull altro fronte a livelli più alti troviamo i comuni capoluogo di provincia, primo fra tutti il comune di Pescara, allineati su livelli superiori alla media regionale (che peraltro è influenzata proprio da questi comuni la cui popolazione è circa il 35% della popolazione regionale) e comunque prossimi ad essi troviamo parecchi comuni delle corone urbane ed i comuni con popolazione superiore ai 20mila abitanti a riprova di come la ricchezza sia diffusa in quelle realtà più dinamiche e meglio attrezzate in cui concorrono numerosi e diversi fattori di integrazione sociale ed economica. Anche con riferimento ai consumi, per i quali come è spiegato nella nota metodologica che segue si è ricorso ad una stima abbastanza standardizzata, si confermano caratterizzazioni ed articolazioni proprie dei diversi livelli di reddito come è provato dalle posizioni preminenti dei comuni più grandi e in genere dai comuni di ca- 3

4 La stima si riferisce al reddito disponibile delle famiglie ricondotta alla stima del reddito disponibile per abitante 1. Essa è stata effettuata partendo dai dati più generali ricavati dai lavori dell Istat effettuati sino al 2003 per le singole regioni e sino al 2004 con riferimento al dato complessivo per l Italia. Al riguardo si precisa che alla formazione del reddito delle famiglie concorre l insieme dei fattori di remunerazione che vanno dal lavoro, alle pensioni, alla remunerazione dei capitali, alla produzione per autoconsumo (affitti figurativi per i proprietari e possessori di abitazioni, servizi produzioni agricole, manutenzioni straordinarie, ecc.), sino all imputazione alle famiglie del reddito prodotto dalle piccole unità produttrici (imprese individuali con meno di 5 dipendenti) e dalle attività professionali. Da tale stima di ordine più generale, la procedura per il calcolo a livello regionale e provinciale è basata su un riproporzionamento del valore complessivo nazionale mediando la valutazione Istat al 2003 con i livelli di reddito dichiarato e del corrispondente imponibile nelle dichiarazioni Irpef. I valori così determinati sono stati riproporzionati per comune utilizzando indicatori millesimali calcolati sulla base dei redditi dichiarati a fini fiscali (aggiornati al 2003) perequati con gli indicatori comunali già predisposti per la passata edizione della stima. (Congiuntura Economia Abruzzese n. 1/2003). In questa versione si sono utilizzati anche gli indicatori millesimali ricavati dalla stima del reddito disponibile pro capite predisposta dall Ancitel. In ultima analisi la stima che viene proposta nel presente lavoro assuma un carattere indicativo dato che è basata su parametri differenziali derivanti da indicatori che hanno un potere esplicativo non completo: i flussi di reddito dichiarato a fini fiscali, ad esempio, sono affetti da due errori riferibili da una parte all evasione e all elusione e dall altra ai fattori di remuneratemi e problemi TAB. 2 - IL NUMERO DEI COMUNI ABRUZZESI PER CLASSI DI REDDITO PRO CAPITE (ABRUZZO = 100) meno 80% più di 100 totale valori assoluti L'Aquila Teramo Pescara Chieti Abruzzo meno 80% più di 100 totale valori percentuali L'Aquila 48,1 41,7 7,4 2,8 100,0 Teramo 19,1 36,2 38,3 6,4 100,0 pescara 56,5 26,1 13,0 4,3 100,0 Chieti 43,3 41,3 8,7 6,7 100,0 Abruzzo 43,3 38,4 13,4 4,9 100,0 TAB. 3 - POPOLAZIONE NEI COMUNI PER CLASSI DI REDDITO PRO CAPITE (ABRUZZO = 100) meno 80% più di 100 totale valori assoluti L'Aquila Teramo Pescara Chieti Abruzzo meno 80% più di 100 totale valori percentuali L'Aquila 16,4 30,0 8,7 44,9 100,0 Teramo 3,9 14,6 48,5 33,0 100,0 Pescara 12,2 16,4 17,5 53,9 100,0 Chieti 9,9 27,3 18,1 44,7 100,0 Abruzzo 10,6 22,5 22,7 44,3 100,0 rattere urbano come evidenziabile da fattori di contiguità territoriale o dal più consistente ammontare della popolazione. Anche sotto questo aspetto la più elevata propensione al consumo dei comuni con livello di reddito più basso e la corrispondente maggiore incidenza di consumi alimentari sta a dimostrare come il livello di reddito nella nostra regione sia emblematico di un quadro di sviluppo che potremmo definire non compiuto, soprattutto considerando che alla formazione del reddito, così come viene stimato, concorrono fattori impliciti che per le dotazioni proprie del nostro sistema, hanno in genere un peso forse eccessivo. Nota metodologica 1 Si ricorda che per la popolazione si è fatto riferimento a quella ricalcolati alla fine del 2005 in base ai dati del movimento anagrafico. Si veda al riguardo il capitolo relativo alla popolazione sul Rapporto sull Economia

5 temi e problemi TAB. 4 - REDDITO MEDIO PRO CAPITE E CONSUMI PER PROVINCIA (valori in Euro) Popolazione reddito pro capite Incidenza pensioni Totale consumi fuori altri 2005 Val. ass. Abruzzo=100 su reddito pro capite alimentari abbigliamento abitazione casa consumi L'Aquila ,9 21, Teramo ,0 16, Pescara ,5 19, Chieti ,0 20, Abruzzo ,0 19, zione dei processi produttivi non sottoposti alle dichiarazioni Irpef. D altro canto nel calcolo dei redditi delle famiglie prevalgono in genere i flussi assoggettati per loro natura a precise trascrizioni che, come è il caso dei redditi da lavoro dipendente, o dei redditi connessi ai trasferimenti relativi a prestazioni sociali come le pensioni, comportano una evasione per sua natura molto più contenuta. Proprio questo aspetto, ad esempio, spiega perché nei comuni minori, dove prevalgono ad esempio le popolazioni anziane titolari di pensioni, o nei comuni in cui sono maggiormente presenti grandi imprese o più incisivamente le istituzioni sociali e/o pubbliche, la stima del reddito che ne deriva è relativamente più alta. E per altro verso, laddove incidono maggiormente lavori in cui è più facile che si innesti il sommerso (attività di tipo turistico, attività agricole o attività di servizio o per conto terzi) il reddito stimato appare in via anomala più basso di quello che apparentemente ci si aspetta in funzione del grado di sviluppo nei comuni interessati. In una lettura complessiva, di confronto fra i vari comuni, queste situazioni sono abbastanza evidenti, per alcuni versi anche eclatanti, come è il caso ad esempio dei redditi relativamente più alti che si ritrovano in comuni di poche centinaia di abitanti o di redditi relativamente più bassi in comuni con buone dotazioni produttive e di servizio. Pur evidenziando i limiti del metodo e le approssimazioni dei risultati a cui esso giunge, si ribadisce come la stima che ne consegue costituisca comunque un risultato più che accettabile per le finalità che il lavoro si propone, che sono quelle di consentire una misura dei livelli di reddito presenti nelle varie parti del territorio regionale permettendo così di cogliere quelle differenze dei gradi di sviluppo che implicano una lettura delle diversità territoriali. Un analogo ragionamento va fatto sulla stima dei consumi, il cui livello va considerato come spesa effettivamente sostenuta, come fa l Istat, e con riferimento alla generalità dei consumi alimentari e non alimentari sostenuti per ciascuna persona. Riguardo alle tipologie particolari di consumo, va chiarito che quelli alimentari, quelli relativi all abbigliamento e alle spese per la casa, sono riferiti strettamente alla struttura dei consumi che deriva dall indagine Istat. Per le consumazioni fuori casa la voce di spesa è stata in parte rimodulata ricaricandola di una quota esplicativa di voci di spesa complementari, quali le consumazioni fuori casa effettuate anche in relazione a situazioni legate alle attività lavorative che implicano ad esempio i servizi di mensa o l uso di buoni pasto. * Direttore Cresa 5

6 temi e problemi TAB. 5 - REDDITO DISPONIBILE E CONSUMI PRO CAPITE NEI COMUNI ABRUZZESI AL 2005 PROVINCIA DELL'AQUILA (valori in euro) COMUNE popolazione reddito % pensioni consumi per abitante residente pro-capite reddito totale Alimentari Abbigliam. Abitazione Consum. Altri 2005 consumi fuori casa consumi Acciano , Aielli , Alfedena , Anversa degli abruzzi , Ateleta , Avezzano , Balsorano , Barete , Barisciano , Barrea , Bisegna , Bugnara , Cagnano amiterno , Calascio , Campo di giove , Campotosto , Canistro , Cansano , Capestrano , Capistrello , Capitignano , Caporciano , Cappadocia , Carapelle calvisio , Carsoli , Castel del monte , Castel di ieri , Castel di sangro , Castellafiume , Castelvecchio calvisio , Castelvecchio subequo , Celano , Cerchio , Civita d'antino , Civitella alfedena , Civitella roveto , Cocullo , Collarmele , Collelongo , Collepietro , Corfinio , Fagnano alto , Fontecchio , Fossa , Gagliano aterno , Gioia dei marsi , Goriano sicoli , Introdacqua , L'aquila , Lecce nei marsi , Luco dei marsi , Lucoli , Magliano de' marsi , Massa d'albe ,

7 temi e problemi TAB. 5 - REDDITO DISPONIBILE E CONSUMI PRO CAPITE NEI COMUNI ABRUZZESI AL 2005 PROVINCIA DELL'AQUILA (valori in euro) COMUNE popolazione reddito % pensioni consumi per abitante residente pro-capite reddito totale Alimentari Abbigliam. Abitazione Consum. Altri 2005 consumi fuori casa consumi Molina aterno , Montereale , Morino , Navelli , Ocre , Ofena , Opi , Oricola , Ortona dei marsi , Ortucchio , Ovindoli , Pacentro , Pereto , Pescasseroli , Pescina , Pescocostanzo , Pettorano sul gizio , Pizzoli , Poggio picenze , Prata d'ansidonia , Pratola peligna , Prezza , Raiano , Rivisondoli , Roccacasale , Rocca di botte , Rocca di cambio , Rocca di mezzo , Rocca pia , Roccaraso , San benedetto dei marsi , San benedetto in perillis , San demetrio ne' vestini , San pio delle camere , Sante marie , Sant'eusanio forconese , Santo stefano di sessanio , San vincenzo valle roveto , Scanno , Scontrone , Scoppito , Scurcola marsicana , Secinaro , Sulmona , Tagliacozzo , Tione degli abruzzi , Tornimparte , Trasacco , Villalago , Villa santa lucia degli abruzzi , Villa sant'angelo , Villavallelonga , Villetta barrea , Vittorito , Provincia di L'aquila ,

8 temi e problemi TAB. 5 - REDDITO DISPONIBILE E CONSUMI PRO CAPITE NEI COMUNI ABRUZZESI AL 2005 PROVINCIA DI TERAMO (valori in euro) COMUNE popolazione reddito % pensioni consumi per abitante residente pro-capite reddito totale Alimentari Abbigliam. Abitazione Consum. Altri 2005 consumi fuori casa consumi Alba adriatica , Ancarano , Arsita , Atri , Basciano , Bellante , Bisenti , Campli , Canzano , Castel castagna , Castellalto , Castelli , Castiglione messer raimondo , Castilenti , Cellino attanasio , Cermignano , Civitella del tronto , Colledara , Colonnella , Controguerra , Corropoli , Cortino , Crognaleto , Fano adriano , Giulianova , Isola del gran sasso d'italia , Montefino , Montorio al vomano , Morro d'oro , Mosciano sant'angelo , Nereto , Notaresco , Penna sant'andrea , Pietracamela , Pineto , Rocca santa maria , Roseto degli abruzzi , Sant'egidio alla vibrata , Sant'omero , Silvi , Teramo , Torano nuovo , Torricella sicura , Tortoreto , Tossicia , Valle castellana , Martinsicuro , Provincia di Teramo ,

9 temi e problemi TAB. 5 - REDDITO DISPONIBILE E CONSUMI PRO CAPITE NEI COMUNI ABRUZZESI AL 2005 PROVINCIA DI PESCARA (valori in euro) COMUNE popolazione reddito % pensioni consumi per abitante residente pro-capite reddito totale Alimentari Abbigliam. Abitazione Consum. Altri 2005 consumi fuori casa consumi Abbateggio , Alanno , Bolognano , Brittoli , Bussi sul tirino , Cappelle sul tavo , Caramanico terme , Carpineto della nora , Castiglione a casauria , Catignano , Cepagatti , Citta' sant'angelo , Civitaquana , Civitella casanova , Collecorvino , Corvara , Cugnoli , Elice , Farindola , Lettomanoppello , Loreto aprutino , Manoppello , Montebello di bertona , Montesilvano , Moscufo , Nocciano , Penne , Pescara , Pescosansonesco , Pianella , Picciano , Pietranico , Popoli , Roccamorice , Rosciano , Salle , Sant'eufemia a maiella , San valentino in abruz. C , Scafa , Serramonacesca , Spoltore , Tocco da casauria , Torre de' passeri , Turrivalignani , Vicoli , Villa celiera , Provincia di Pescara ,

10 temi e problemi TAB. 5 - REDDITO DISPONIBILE E CONSUMI PRO CAPITE NEI COMUNI ABRUZZESI AL 2005 PROVINCIA DI CHIETI (valori in euro) COMUNE popolazione reddito % pensioni consumi per abitante residente pro-capite reddito totale Alimentari Abbigliam. Abitazione Consum. Altri 2005 consumi fuori casa consumi Altino , Archi , Ari , Arielli , Atessa , Bomba , Borrello , Bucchianico , Montebello sul sangro , Canosa sannita , Carpineto sinello , Carunchio , Casacanditella , Casalanguida , Casalbordino , Casalincontrada , Casoli , Castel frentano , Castelguidone , Castiglione messer marino , Celenza sul trigno , Chieti , Civitaluparella , Civitella messer raimondo , Colledimacine , Colledimezzo , Crecchio , Cupello , Dogliola , Fara filiorum petri , Fara san martino , Filetto , Fossacesia , Fraine , Francavilla al mare , Fresagrandinaria , Frisa , Furci , Gamberale , Gessopalena , Gissi , Giuliano teatino , Guardiagrele , Guilmi , Lama dei peligni , Lanciano , Lentella , Lettopalena , Liscia , Miglianico , Montazzoli , Monteferrante , Montelapiano ,

11 temi e problemi TAB. 5 - REDDITO DISPONIBILE E CONSUMI PRO CAPITE NEI COMUNI ABRUZZESI AL 2005 PROVINCIA DI CHIETI (valori in euro) COMUNE popolazione reddito % pensioni consumi per abitante residente pro-capite reddito totale Alimentari Abbigliam. Abitazione Consum. Altri 2005 consumi fuori casa consumi Montenerodomo , Monteodorisio , Mozzagrogna , Orsogna , Ortona , Paglieta , Palena , Palmoli , Palombaro , Pennadomo , Pennapiedimonte , Perano , Pizzoferrato , Poggiofiorito , Pollutri , Pretoro , Quadri , Rapino , Ripa teatina , Roccamontepiano , Rocca san giovanni , Roccascalegna , Roccaspinalveti , Roio del sangro , Rosello , San buono , San giovanni lipioni , San giovanni teatino , San martino sulla marrucina , San salvo , Santa maria imbaro , Sant'eusanio del sangro , San vito chietino , Scerni , Schiavi di abruzzo , Taranta peligna , Tollo , Torino di sangro , Tornareccio , Torrebruna , Torrevecchia teatina , Torricella peligna , Treglio , Tufillo , Vacri , Vasto , Villalfonsina , Villamagna , Villa santa maria , Pietraferrazzana , Fallo , Provincia di Chieti , Abruzzo ,

12 temi e problemi 12

13 abruzzo congiuntura Congiuntura economica abruzzese - III trimestre 2005 La congiuntura industriale Aspetti generali In base all indagine congiunturale condotta dal Cresa su un campione di imprese manifatturiere abruzzesi nel corso del terzo trimestre 2005 la produzione industriale ha mostrato una sensibile caduta rispetto al trimestre precedente (-8,9%) a fronte di una variazione tendenziale di quasi il 5%. Rispetto al terzo trimestre 2004 tutte le province hanno fatto registrare un attività produttiva piuttosto sostenuta fatta eccezione per Teramo in cui si è riscontrata una flessione di circa il 7%. A livello settoriale viene confermato il momento di difficoltà delle produzioni tradizionali, sia sotto il profilo congiunturale che tendenziale, in particolare del comparto tessile e legno e mobili. In termini di fatturato anche i responsabili di altri settori, come lavorazione dei minerali non metalliferi ed in modesta misura l industria chimica, hanno dichiarato una certa flessione. In tutti i settori i prezzi sono risultati sostanzialmente stabili rispetto al trimestre precedente mentre presentano andamenti differenziati rispetto allo stesso trimestre del 2004 seguendo la tendenza del fatturato. Il grado di utilizzazione degli impianti appare leggermente meno elevato rispetto al trimestre precedente e notevolmente più basso risulta il numero di giornate lavorate come è naturale che sia durante il periodo estivo. Un dato positivo sembra essere offerto dagli ordinativi dall estero che hanno fatto registrare un sensibile aumento su base annua in particolare per le imprese metalmeccaniche ma anche per le tessili. Gli ordinativi provenienti dal mercato interno hanno risentito in particolare del negativo andamento del comparto tessile e del legno e mobili. Pertanto l evoluzione dei mesi finali del 2005 sarà condizionata soprattutto dalla domanda estera. Il giudizio degli operatori sulle prospettive a breve termine è complessivamente orientato alla conferma degli attuali livelli produttivi anche se sembra tuttavia comparire un certo ottimismo circa le prospettive della domanda, sia interna che estera. L andamento dei vari settori Nel settore alimentare, secondo i dati risultanti dall indagine congiunturale, sembrerebbero diffondersi segnali positivi. Il terzo trimestre 2005 ha fatto registrare un aumento del 24% delle quantità prodotte rispetto allo stesso periodo del 2004 e un incremento di poco superiore al 10% rispetto al trimestre precedente. Il fatturato risulta in aumento sotto entrambi i profili temporali a fronte di prezzi sostanzialmente stabili rispetto al trimestre precedente e in leggero aumento rispetto al Il comparto alimentare ha fatto registrare nel trimestre in esame un sensibile aumento dei costi delle materie prime e del costo del lavoro a fronte di un numero di addetti stazionario. Sono aumentati gli ordinativi dall interno mentre sono rimasti sostanzialmente fermi quelli dall estero. Il settore tessile ha confermato una fase piuttosto negativa. Le quantità prodotte si sono ridotte sensibilmente sia con riferimento al periodo precedente sia allo stesso trimestre del È particolarmente consistente la flessione del fatturato a fronte di prezzi generalmente invariati sia in termini congiunturali che tendenziali. Qualche segnale positivo sull evoluzione dei prossimi mesi sembra provenire dalla domanda estera, mentre si contraggono pesantemente gli ordini provenienti dal mercato interno. In particolare, gli operatori attivi nel comparto tessile e nell abbigliamento indicano che la propria attività nel prossimo futuro non si distaccherà in maniera significativa dai livelli dei mesi più recenti e le aspettative di un recupero sembrerebbero legate all andamento della domanda estera piuttosto che di quella interna. L industria metalmeccanica, nonostante un deciso calo rispetto al trimestre precedente probabilmente dovuto ad un effetto stagionale, ha mostrato invece un certo incremento in termini tendenziali. L andamento del fatturato è in linea con quello delle quantità prodotte. Gli imprenditori intervistati hanno indicato un aumento dei prezzi di vendita di poco superiore al 2%. Quello metalmeccanico resta nel contempo uno dei settori produttivi più dinamici ma anche quello con le maggiori difficoltà: il numero di occupati in cassa integrazione è molto elevato e le aspettative circa la produzione futura indicano per lo più un certo ristagno delle attività. Rispetto al trimestre precedente gli ordini provenienti dal mercato interno risultano ridotti sensibilmente mentre appaiono in aumento quelli riferibili alla domanda estera. Tuttavia, le indicazioni per i mesi successivi indicano un ristagno in entrambe le componenti. L industria chimica, pur scontando una leggera flessione rispetto al secondo trimestre 2005, si è confermata su livelli di crescita piuttosto sostenuti in termini tendenziali. L andamento del fatturato, in leggera flessione, ha risentito probabilmente della riduzione dei prezzi indicata dalle imprese del settore. I principali mercati di vendita dell industria chimica sono quelli esteri anche se la dinamica degli ordinativi provenienti da essi indica un certo ristagno anche con riferimento allo stesso periodo del Sulle prospettive future le indicazioni degli operatori si sono espresse esclusivamente su un livello di attività invariato sia con riferimento alla domanda interna che a quella estera. * Ricercatore Cresa 13

14 dossier statistico INDICATORI DELLA CONGIUNTURA INDUSTRIALE variazioni % rispetto al trimestre precedente) Produzione Grado utilizzo Fatturato Nuovi ordini impianti (quote %) mercato interno mercato esterno 3 trim. 04-6,9 79,5-4,2-7,0 0,2 4 trim 04 9,4 80,6 6,3 11,6 9,7 1 trim 05-4,6 80,3-4,6-1,3-3,9 2 trim 05 11,7 80,0 13,5 12,9 11,0 INDICATORI CONGIUNTURALI A LIVELLO PROVINCIALE (variazioni % rispetto al trimestre precedente) Produzione Fatturato Nuovi ordinativi Mercato interno Mercato estero 2 trim 05 3 trim 05 2 trim 05 3 trim 05 2 trim 05 3 trim 05 2 trim 05 3 trim 05 L'Aquila 11,0-3,9 7,4 0,3 6,7 1,8 2,2 0,2 Teramo 7,5-9,6 16,1-4,4-0,5-4,1 1,6 4,1 Pescara 3,5 5,3-1,1 7,3-1,3 4,7 0,3 2,2 Chieti 15,4-15,8 19,7-15,3 21,7-25,2 18,5-16,7 Abruzzo 11,7-8,9 13,5-7,1 12,9 3,9 11,0-8,0 INDICATORI TENDENZIALI A LIVELLO PROVINCIALE (variazioni % rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente) Produzione Fatturato Nuovi ordinativi Mercato interno Mercato estero 2 trim 05 3 trim 05 2 trim 05 3 trim 05 2 trim 05 3 trim 05 2 trim 05 3 trim 05 L'Aquila 13,6 12,2 1,3 1,8 2,5 2,4-0,2 0,3 Teramo 2,5-7,1 2,6-3,6 1,5-9,9-0,2 3,2 Pescara 5,4 7,8 6,6 7,5 4,7 3,5 3,3 3,6 Chieti 10,1 4,0 14,6 5,4 21,8-1,2 11,7 3,4 Abruzzo 8,9 4,8 9,9 4,3 13,7-0,6 7,2 18,7 GIUDIZIO DEGLI OPERATORI PER LE PROSPETTIVE A BREVE TERMINE (percentuale risposte) Produzione Occupazione Domanda interna estera Aumento 8,0 0,6 20,5 12,8 Stazionarietà 83,8 95,8 76,2 84,6 Diminuzione 8,2 3,5 3,3 2,6 14

15 dossier statistico ANDAMENTO PRODUTTIVO DEL 3 TRIMESTRE 2005 RISPETTO AL TRIMESTRE PRECEDENTE E ALLO STESSO TRIMESTRE DEL 2004 Settori Produzione (*) Fatturato Prezzi di vendita Grado utilizzo (variaz. percentuali) (variaz. percentuali) (variaz. percentuali) degli impianti Trim. Trim. anno Trim. Trim. anno Trim. Trim. anno Trim Trim. anno prec. prec. prec. prec. prec. prec. in corso prec. Alimentari 10,2 23,4 6,7 14,6 0,3 1,6 88,0 83,9 Tessili -14,8-7,5-11,8-0,7 0,0-0,4 70,6 74,8 Abbigliamento 4,1 4,1 11,1 11,5 0,2 2,0 79,4 77,2 Legno e Mobili -8,9-7,8-5,2-2,2 0,0 3,4 78,2 74,5 Calzature, pelli 10,0 10,0 10,0 10,0 0,0 0,0 72,7 90,0 Lav. min. non metall. 7,0-2,0 9,9-3,0 0,0 0,3 60,5 77,0 Metalmeccaniche -18,2 1,2-17,5 4,1 0,9 2,1 85,6 80,2 Chimiche -0,6 19,6 1,8-0,2-0,3-1,5 73,1 77,6 Varie -5,2 3,4 1,1-2,2 1,4 2,3 65,5 60,9 Totale campione -8,9 4,8-7,1 4,3 0,7 1,7 80,0 77,4 (*) Le variazioni della produzione si intendono in termini fisici Fonte: Indagine congiunturale CRESA VARIAZIONI PERCENTUALI DEL COSTO DEL LAVORO E DELLE MATERIE, NUMERO DEGLI ADDETTI E CASSA INTEGRAZIONE - 3 TRIMESTRE 2005 Settori Costo lavoro Costo materie Occupazione Cassa integrazione (variaz. percentuali) (variaz. percentuali) Trim. Trim.anno Trim. Trim.anno Addetti Addetti Addetti N. Ore prec. prec. prec. prec. inizio trim. fine trim. Alimentari 3,5 4,2 6,2 17, Tessili 5,8 5,6 5,8 6, Abbigliamento 1,3 4,0 1,0 2, Legno e Mobili 0,4 4,4-0,3 5, Calzature, pelli 0,0 0,0 10,0 10, Lav. min. non metall. 2,0 2,7 1,8 2, Metalmeccaniche -17,3 4,0-15,7 6, Chimiche -0,3 0,1 0,0 0, Varie -5,5 3,7-1,3 2, Totale campione -9,1 3,7-7,5 6, Fonte: Indagine congiunturale CRESA 15

16 dossier statistico VARIAZIONI PERCENTUALI DEGLI ORDINATIVI E PRODUZIONE ASSICURATA - 3 TRIMESTRE 2005 Settori Ordini estero Ordini interno Produzione assicurata (variazioni percentuali) (variazioni percentuali) Trim. Trim. anno Trim. Trim.anno n. mesi prec. prec. prec. prec. Alimentari -0,4 0,8 7,8 6,3 4 Tessili 1,3 17,5-0,1-7,2 2 Abbigliamento 0,9 8,2 0,6 2,6 5 Legno e Mobili -1,5-8,3-8,0-6,0 2 Calzature, pelli 0,0 0,0 0,0 0,0 0 Lav. min. non metall. 0,0 0,0 12,6-0,7 3 Metalmeccaniche -15,1 33,4-26,8-1,9 1 Chimiche -0,1-0,1 0,8 2,1 1 Varie -0,4-0,1 132,0-3,3 1 Totale campione -8,0 18,7 3,9-0,6 2 Fonte: Indagine congiunturale CRESA GIUDIZI DEGLI OPERATORI PER LE PROSPETTIVE SUL PROSSIMO TRIMESTRE (%) Settori Produzione Domanda estera Domanda interna aumento stazion. diminuz. aumento stazion. diminuz. aumento stazion. diminuz. Alimentari 1,3 85,9 12,8 51,2 38,9 9,9 41,2 48,6 10,2 Tessili 43,1 56,9 0,0 0,0 60,6 39,4 0,0 60,6 39,4 Abbigliamento 0,0 99,3 0,7 0,0 100,0 0,0 1,0 98,3 0,7 Legno e Mobili 18,7 41,2 40,1 18,7 76,9 4,4 55,0 43,6 1,3 Calzature,pelli 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 Lav. min. non metall. 0,0 92,3 7,7 0,0 100,0 0,0 33,7 58,5 7,7 Metalmeccaniche 4,9 86,8 8,3 9,6 90,2 0,2 9,8 89,3 0,8 Chimiche 59,6 40,4 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 100,0 0,0 Varie 26,0 62,3 11,7 0,0 83,7 16,3 77,0 17,2 5,8 Totale campione 8,0 83,8 8,2 12,8 84,6 2,6 20,5 76,2 3,3 Fonte: Indagine congiunturale CRESA VARIAZIONI CONGIUNTURALI E TENDENZIALI DELLA PRODUZIONE NEGLI ULTIMI TRIMESTRI Settori 2 trim trim trim trim trim trim variaz. variaz. variaz. variaz. variaz. variaz. variaz. variaz. variaz. variaz. variaz variaz congiunt. tendenz. congiunt. tendenz. congiunt. tendenz. congiunt. tendenz. congiunt. tendenz. congiunt. tendenz. Alimentari 3,3 2,4 0,1-1,7 4,6 8,8 0,7 5,9 15,2 17,7 10,2 23,4 Tessili -8,0-7,4-5,4 10,8 0,6-1,8-0,2-11,1 4,9-16,6-14,8-7,5 Abbigliamento -11,8 15,1 4,1 6,0-0,9 18,1-4,6-1,8 0,9 2,8 4,1 4,1 Legno e Mobili 10,4 8,6 0,2 5,0-1,3-4,8-7,3-3,1 13,7-6,8-8,9-7,8 Calzature,pelli -1,5-2,0-8,3 5,6-16,5-9,7-3,8-6,8 3,1 0,8 10,0 10,0 Lav.min. non metall. 2,6 2,1-6,6 3,5-8,0-8,1-2,1-2,0 19,6-2,6 7,0-2,0 Metalmeccaniche 1,7 0,4-13,2 7,1 17,5 5,2-8,3-6,8 14,6 11,3-18,2 1,2 Chimiche -4,1-4,1-9,8 11,0 16,9 6,3 4,1 3,4 10,5 23,0-0,6 19,6 Varie 1,2-0,1-1,4 6,6-0,3 5,2 2,6 6,3 5,9 5,7-5,2 3,4 Totale campione 0,2 2,1-6,9 6,0 9,4 6,0-4,6-2,7 11,7 8,9-8,9 4,8 Le variazioni della produzione si intendono in termini fisici. Fonte: Indagine congiunturale CRESA 16

17 dossier statistico Grafico 1 - Variazioni congiunturali della produzione nelle province abruzzesi (val. %) Grafico 2 - Variazioni tendenziali della produzione e del fatturato nel 3 trim in Abruzzo per settori produttivi (val. %) Grafico 3 - Giudizio degli operatori sull andamento della produzione nel prossimo trimestre 17

18 abruzzo congiuntura Congiuntura economica abruzzese - IV trimestre 2005 La congiuntura industriale Aspetti generali Secondo i dati rilevati in occasione dell indagine congiunturale condotta dal Cresa su un campione di imprese abruzzesi del settore manifatturiero, durante il quarto trimestre 2005 la produzione industriale ha mostrato una consistente crescita (+10,4%) che recupera il calo verificatosi nel periodo precedente. La variazione tendenziale è stata pari a poco più del 4%, in calo rispetto al terzo trimestre. In tutte le province sono stati rilevati valori positivi della variazione tendenziale, anche se in diminuzione rispetto al periodo precedente, ad eccezione di Teramo dove è stato registrato un lievissimo calo, che però recupera quello più grave verificatosi tra luglio e settembre. Per quanto riguarda i singoli settori si osserva che il trimestre esaminato è stato molto difficile per il settore delle calzature (che ha visto diminuire la sua produzione di quasi un quarto) e, in minor misura, per la lavorazione dei minerali non metalliferi. Hanno, invece, mostrato buone performances, superiori al 10%, le industrie metalmeccaniche e chimiche. Dal punto di vista tendenziale i risultati negativi investono anche altri comparti tradizionali, come quello tessile e quello del legno e mobili. Le variazioni congiunturali del fatturato riflettono quelle della produzione, mentre quelle tendenziali sono generalmente positive, ad eccezione del comparto legno e mobili. I prezzi non hanno subito variazioni di rilievo rispetto al trimestre precedente, mentre rispetto allo stesso trimestre del 2004 sono aumentati in misura sensibile, tranne che per le industrie tessili e chimiche. Il grado di utilizzazione degli impianti è sensibilmente aumentato rispetto al trimestre estivo, raggiungendo valori massimi nei comparti alimentare e della lavorazione dei minerali non metalliferi. Gli ordinativi sia esteri che nazionali sono aumentati in misura consistente rispetto al periodo precedente, mentre hanno registrato andamento discorde se confrontati con l anno precedente. A questo proposito risalta la situazione negativa del comparto calzature e pelli che vede diminuire fortemente gli ordini sia dall estero che dal mercato interno rispetto al Gli operatori manifestano un giudizio complessivamente positivo sull andamento futuro della produzione e della domanda sia estera che interna, sebbene meno deciso rispetto al trimestre precedente. Tale minore ottimismo è legato alle prospettive poco rosee degli operatori del comparto calzature e pelli che per più della metà prevedono il calo della produzione e della domanda interna e estera. L andamento dei vari settori Il settore alimentare sembra aver attraversato un trimestre sostanzialmente positivo: sia la produzione che il fatturato sono in crescita rispetto al trimestre precedente e rispetto al 2004, anche se più debolmente. I prezzi di vendita non hanno subito variazioni congiunturali mentre dal punto di vista tendenziale sono in lieve crescita. Anche il costo dei fattori produttivi (lavoro e materie prime) è in crescita sia nel breve che nel lungo periodo. Gli ordini sia nazionali che esteri hanno fatto registrare in genere aumenti sensibili tranne che quelli interni rispetto al 2004 che mostrano una lievissima flessione. Anche il settore tessile ha attraversato un periodo complessivamente positivo sebbene si siano manifestati alcuni segnali di debolezza: la produzione è aumentata in maniera sensibile rispetto al trimestre precedente ma è diminuita maggiormente rispetto al Il fatturato è cresciuto in misura consistente dal punto di vista congiunturale e più lievemente dal punto di vista tendenziale. Elementi non positivi sono stati il lieve calo dei prezzi di vendita e la diminuzione degli ordini dall estero, compensata comunque dall aumento dei nuovi ordinativi provenienti dal mercato nazionale. Per il futuro gli operatori prevedono l aumento della domanda estera, con recupero del calo attuale. Il quarto trimestre 2005 è stato un periodo complessivamente positivo anche per il settore dell abbigliamento che ha visto crescere la produzione, debolmente, e il fatturato, in misura più sensibile. I prezzi di vendita sono rimasti costanti rispetto ai tre mesi estivi mentre sono cresciuti debolmente rispetto al Anche il costo dei fattori produttivi (lavoro e materie prime) è in lieve aumento. I nuovi ordini crescono in maniera sensibile rispetto al 2004 mentre mostrano andamento discordante rispetto al trimestre precedente. Il settore legno e mobili ha attraversato un periodo complesso: la produzione e il fatturato crescono dal punto di vista congiunturale ma diminuiscono rispetto al Anche gli ordini (sia interni che esteri) 18

19 abruzzo congiuntura sono in sensibile calo rispetto all anno precedente, e parte degli operatori teme che tale andamento negativo possa ripetersi anche nel prossimo trimestre, relativamente alla domanda estera. Il costo del lavoro non ha subito variazioni di rilievo mentre è aumentato in misura sensibile quello delle materie prime, non adeguatamente compensato dall aumento dei prezzi di vendita. Il trimestre appena trascorso è stato veramente negativo per il settore delle calzature e pelli. La produzione e il fatturato sono diminuiti in misura rilevante (rispettivamente -23,2% e 20,3%) rispetto ai tre mesi estivi. Dal punto di vista tendenziale la situazione è nettamente migliore, in quanto la produzione diminuisce ma in misura molto più lieve e il fatturato aumenta sensibilmente. Il costo dei fattori produttivi diminuisce, anche se in maniera diversificata tra il breve e il lungo periodo. Elemento negativo è la richiesta della Cassa Integrazione Guadagni per 40 addetti per un totale di più di 6000 ore, corrispondenti alla metà circa del monte ore complessivamente concesso all intero sistema manifatturiero regionale. Gli ordini hanno subito un forte calo rispetto al 2004 al quale si aggiunge quello congiunturale dei nuovi ordinativi nazionali. Date queste premesse, gli operatori non nutrono aspettative positive riguardo all andamento del trimestre successivo, considerando che gran parte di essi prevede la diminuzione della produzione e della domanda sia nazionale che estera. Il settore della lavorazione dei minerali non metalliferi ha visto aumentare la produzione e il fatturato rispetto al Anche il costo dei fattori produttivi è aumentato rispetto all anno precedente come accaduto pure agli ordinativi. Le prospettive per il futuro sono positive dato che circa un quarto degli operatori prevede l aumento del fatturato. Le industrie metalmeccaniche hanno fatto registrare un aumento molto consistente della produzione e del fatturato rispetto ai tre mesi estivi, e uno meno sensibile rispetto all anno precedente. Anche i nuovi ordini sono stati in crescita nel trimestre autunnale, tendenza riscontrata pure nell andamento dei costi dei fattori produttivi. Il quarto trimestre è stato un periodo positivo per le industrie chimiche: sono aumentati sia la produzione che il fatturato, sebbene quest ultimo più lievemente. Gli ordini non sembrano aver subito variazioni di rilievo come d altronde accaduto anche al costo dei fattori produttivi. Le previsioni per il futuro sono rosee dato che quasi la metà degli operatori prevede la crescita del fatturato. * Ricercatrice Cresa 19

20 dossier statistico INDICATORI DELLA CONGIUNTURA INDUSTRIALE variazioni % rispetto al trimestre precedente) Produzione Grado utilizzo Fatturato Nuovi ordini impianti (quote %) mercato interno mercato esterno 4 trim 04 9,4 80,6 6,3 11,6 9,7 1 trim 05-4,6 80,3-4,6-1,3-3,9 2 trim 05 11,7 80,0 13,5 12,9 11,0 3 trim 05-8,9 77,4-7,1 3,9-8,0 INDICATORI CONGIUNTURALI A LIVELLO PROVINCIALE (variazioni % rispetto al trimestre precedente) Produzione Fatturato Nuovi ordinativi Mercato interno Mercato estero 3 trim 05 4 trim 05 3 trim 05 4 trim 05 3 trim 05 4 trim 05 3 trim 05 4 trim 05 L'Aquila -3,9 4,1 0,3 4,7 1,8-2,4 0,2 2,5 Teramo -9,6 2,7-4,4 1,9-4,1 10,7 4,1 5,7 Pescara 5,3 3,3 7,3 7,6 4,7-0,8 2,2 0,5 Chieti -15,8 17,0-15,3 18,7-25,2 22,2-16,7 16,2 Abruzzo -8,9 10,4-7,1 12,1 3,9 12,1-8,0 9,2 INDICATORI TENDENZIALI A LIVELLO PROVINCIALE (variazioni % rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente) Produzione Fatturato Nuovi ordinativi Mercato interno Mercato estero 3 trim 05 4 trim 05 3 trim 05 4 trim 05 3 trim 05 4 trim 05 3 trim 05 4 trim 05 L'Aquila 12,2 9,5 1,8 5,5 2,4-3,0 0,3 3,6 Teramo -7,1-0,4-3,6 1,6-9,9 1,3 3,2 8,1 Pescara 7,8 4,0 7,5 5,2 3,5 4,2 3,6 3,0 Chieti 4,0 4,0 5,4 5,5-1,2-3,1 3,4-0,7 Abruzzo 4,8 4,1 4,3 4,8-0,6-1,5 18,7 1,4 GIUDIZIO DEGLI OPERATORI PER LE PROSPETTIVE A BREVE TERMINE (percentuale risposte) Produzione Occupazione Domanda interna estera Aumento 7,6 1,0 7,4 7,9 Stazionarietà 89,8 97,3 81,8 86,2 Diminuzione 2,6 1,7 10,9 5,8 20

21 dossier statistico ANDAMENTO PRODUTTIVO DEL 4 TRIMESTRE 2005 RISPETTO AL TRIMESTRE PRECEDENTE E ALLO STESSO TRIMESTRE DEL 2004 Settori Produzione (*) Fatturato Prezzi di vendita Grado utilizzo (variaz. percentuali) (variaz. percentuali) (variaz. percentuali) degli impianti Trim. Trim. anno Trim. Trim. anno Trim. Trim. anno Trim Trim. anno prec. prec. prec. prec. prec. prec. in corso prec. Alimentari 9,2 7,4 10,0 8,4 0,1 2,2 85,2 83,9 Tessili 5,6-8,6 8,4 2,3-0,1-0,9 79,1 74,8 Abbigliamento 3,1 1,2 12,0 3,8 0,0 2,1 80,3 77,2 Legno e Mobili 6,5-6,2 6,4-7,2 0,1 2,8 78,5 74,5 Calzature, pelli -23,2-2,0-20,3 5,7 0,0 7,5 71,5 90,0 Lav. min. non metall. -1,9 5,3 6,2 6,8 0,0 2,1 87,2 77,0 Metalmeccaniche 17,0 4,9 18,1 6,5 1,0 4,2 82,8 80,2 Chimiche 12,4 16,1 3,7 1,1 0,0-0,7 81,2 77,6 Varie -3,2 0,7-1,6 1,7 0,7 2,0 63,2 60,9 Totale campione 10,4 4,1 12,1 4,8 0,1 2,5 80,0 77,4 (*) Le variazioni della produzione si intendono in termini fisici Fonte: Indagine congiunturale CRESA VARIAZIONI PERCENTUALI DEL COSTO DEL LAVORO E DELLE MATERIE, NUMERO DEGLI ADDETTI E CASSA INTEGRAZIONE - 4 TRIMESTRE 2005 Settori Costo lavoro Costo materie Occupazione Cassa integrazione (variaz. percentuali) (variaz. percentuali) Trim. Trim.anno Trim. Trim.anno Addetti Addetti Addetti N. Ore prec. prec. prec. prec. inizio trim. fine trim. Alimentari 3,3 0,8 3,5 3, Tessili 2,0 2,6 0,5 0, Abbigliamento 0,7 2,6 0,0 0, Legno e Mobili 0,5 0,3 7,9 2, Calzature, pelli -2,9-7,2 0,5-3, Lav. min. non metall. -0,1 4,5 2,3 4, Metalmeccaniche 14,4-1,7 11,8-0, Chimiche 0,2 1,1 0,4 0, Varie 9,7 26,2-2,3 3, Totale campione 8,5 2,6 6,0 0, Fonte: Indagine congiunturale CRESA 21

22 dossier statistico VARIAZIONI PERCENTUALI DEGLI ORDINATIVI E PRODUZIONE ASSICURATA - 4 TRIMESTRE 2005 Settori Ordini estero Ordini interno Produzione assicurata (variazioni percentuali) (variazioni percentuali) Trim. Trim. anno Trim. Trim.anno n. mesi prec. prec. prec. prec. Alimentari 10,3 4,1 7,2-0,4 4 Tessili -12,9-5,2 7,2 9,0 1 Abbigliamento -0,4 3,9 1,3 3,4 5 Legno e Mobili 1,3-4,9-0,8-4,4 2 Calzature, pelli 4,7-14,2-15,7-29,7 3 Lav. min. non metall. 0,0 0,0-1,5 3,1 1 Metalmeccaniche 17,2 2,6 23,7-3,4 2 Chimiche 0,1 1,7-1,6 1,5 1 Varie 0,5 0,2-1,3 3,2 9 Totale campione 9,2 1,4 12,1-1,5 3 Fonte: Indagine congiunturale CRESA GIUDIZI DEGLI OPERATORI PER LE PROSPETTIVE SUL PROSSIMO TRIMESTRE (%) Settori Produzione Domanda estera Domanda interna aumento stazion. diminuz. aumento stazion. diminuz. aumento stazion. diminuz. Alimentari 13,2 78,3 8,5 13,6 75,6 10,8 24,6 65,5 10,0 Tessili 0,0 100,0 0,0 40,0 60,0 0,0 0,0 100,0 0,0 Abbigliamento 0,8 98,5 0,7 0,9 99,1 0,0 0,8 97,0 2,0 Legno e Mobili 1,5 90,5 8,0 14,7 24,6 60,8 21,5 70,5 8,0 Calzature,pelli 0,0 41,6 58,4 35,0 0,0 65,0 10,1 0,0 89,9 Lav. min. non metall. 27,6 72,4 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 0,0 Metalmeccaniche 4,4 93,9 1,7 7,8 88,7 3,5 5,8 90,9 3,2 Chimiche 43,0 57,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 100,0 0,0 Varie 6,2 92,7 1,0 6,5 92,2 1,3 8,6 36,0 55,4 Totale campione 7,6 89,8 2,6 7,9 86,2 5,8 7,4 81,8 10,9 Fonte: Indagine congiunturale CRESA VARIAZIONI CONGIUNTURALI E TENDENZIALI DELLA PRODUZIONE NEGLI ULTIMI TRIMESTRI Settori 3 trim trim trim trim trim trim variaz. variaz. variaz. variaz. variaz. variaz. variaz. variaz. variaz. variaz. variaz variaz congiunt. tendenz. congiunt. tendenz. congiunt. tendenz. congiunt. tendenz. congiunt. tendenz. congiunt. tendenz. Alimentari 0,1-1,7 4,6 8,8 0,7 5,9 15,2 17,7 10,2 23,4 9,2 7,4 Tessili -5,4 10,8 0,6-1,8-0,2-11,1 4,9-16,6-14,8-7,5 5,6-8,6 Abbigliamento 4,1 6,0-0,9 18,1-4,6-1,8 0,9 2,8 4,1 4,1 3,1 1,2 Legno e Mobili 0,2 5,0-1,3-4,8-7,3-3,1 13,7-6,8-8,9-7,8 6,5-6,2 Calzature,pelli -8,3 5,6-16,5-9,7-3,8-6,8 3,1 0,8 10,0 10,0-23,2-2,0 Lav.min. non metall. -6,6 3,5-8,0-8,1-2,1-2,0 19,6-2,6 7,0-2,0-1,9 5,3 Metalmeccaniche -13,2 7,1 17,5 5,2-8,3-6,8 14,6 11,3-18,2 1,2 17,0 4,9 Chimiche -9,8 11,0 16,9 6,3 4,1 3,4 10,5 23,0-0,6 19,6 12,4 16,1 Varie -1,4 6,6-0,3 5,2 2,6 6,3 5,9 5,7-5,2 3,4-3,2 0,7 Totale campione -6,9 6,0 9,4 6,0-4,6-2,7 11,7 8,9-8,9 4,8 10,4 4,1 Le variazioni della produzione si intendono in termini fisici. Fonte: Indagine congiunturale CRESA 22

23 dossier statistico Grafico 1 - Variazioni congiunturali della produzione nelle province abruzzesi (val. %) Grafico 2 - Variazioni tendenziali della produzione e del fatturato nel 4 trim in Abruzzo per settori produttivi (val. %) Grafico 3 - Giudizio degli operatori sull andamento della produzione nel prossimo trimestre 23

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