Ungheria '56: tra storia e memoria

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1 8 giugno 2006 Rivoluzione d'ungheria in convegno Natia Malaspina Ungheria 1956: tra storia e memoria. Questo il tema dell incontro di martedì al Museo Nazionale della Magna Grecia. Organizzato dal presidente del circolo Culturale l Agorà Gianni Aiello con l alto patrocinio dell ambasciata della Repubblica d Ungheria, per ricordare con la partecipazione di autorevoli relatori, tra cui l ambasciatore ungherese Istvàn Kovàcs e Laszlo Csorba storico e direttore dell Accademia d Ungheria, i fatti che videro protagonisti operai, studenti, soldati di Budapest, combattere per l indipendenza, la democrazia e per il forte desiderio di poter vivere in una società libera. Una rivolta dove i numeri contano più delle parole: circa ungheresi e soldati sovietici, morti, dei migliaia di feriti ed oltre ungheresi che lasciarono il proprio Paese per rifugiarsi in Occidente. Quindi, un appuntamento di elevato spessore, come lo ha definito la soprintendente ai beni archeologici e culturali Annalisa Zarattini che ha percorso alcune delle vicende più significative del territorio magiaro. All'incontro relazionato dallo storico Cafarelli era presente anche il direttore dell'archivio di Stato reggino, Lia Baldissarro. 8 giugno 2006 È stato il tema di un convegno promosso dal circolo culturale "L'Agorà" Ungheria '56: tra storia e memoria Presente all'incontro anche l'ambasciatore Kòvacs Giovanna Nucera IL CIRCOLO culturale reggino l'agorà, ha scelto il luogo principe custode della memoria storica, il Museo archeologico della Magna Grecia, quale sede per lo svolgimento di un convegno che ha riproposto, e con la presenza di alcuni protagonisti, uno tra i più importanti eventi impressi nelle pagine della storia d'europa del '900, e di tutti i tempi: "La Rivoluzione ungherese del '56".

2 L'incontro, "Ungheria 1956: tra storia e memoria", sottotitolato con una frase storica di Indro Montanelli, all'epoca della sommossa inviato in Ungheria, "A Budapest è morta anche la nostra reazione", è stato organizzato dal presidente del circolo l'agorà, Gianni Aiello, ed ha visto la presenza, che ha arricchito di contenuto l'evento, di due personalità di elevato profilo istituzionale: il massimo esponente della diplomazia magiara, ambasciatore della Repubblica di Ungheria, Istvàn Kòvacs, e il direttore dell'accademia Ungherese, lo storico Làszlò Csòrba. Presenti, inoltre, nella sala congressi del Museo nazionale, luogo del convegno, il soprintendente ai Beni culturali, Annalisa Zarattini; il direttore dell'archivio di Stato di Reggio Calabria, Lia Baldissarro; il socio dell'agorà esperto di storia, Alberto Cafarelli; l'onorevole Natino Aloi, ed il consigliere comunale delegato alle Pari opportunità, Anna Maria Rosato. Ha aperto l'incontro il presidente dell'associazione Agorà: "Siamo orgogliosi di ospitare nella nostra città un incontro di così alto livello, nato da un precedente convegno sul tema dei rapporti storico-culturali esistenti già nel Medioevo, tra il territorio calabrese e meridionale, ed i popoli e i regnanti magiari", ha esordito Gianni Aiello, così proseguendo: "Con questo convegno, il circolo culturale l'agorà intende continuare a percorrere la strada della memoria storica rivolta alla terra d'ungheria, divulgando la conoscenza d'importanti eventi ai giovani, proseguendo a comporre il mosaico di memorie iniziato in quel precedente incontro. Oggi, a cinquant'anni di distanza, vogliamo ricordare i fatti che si verificarono a Budapest a partire dal 23 ottobre del '56, quando, operai, studenti e soldati della capitale ungherese, principale 'teatro' della rivoluzione, assaltarono la sede della radio perchè stanchi delle falsità ufficiali, desiderosi di ascoltare verità, di poter avere voce: desiderosi di democrazia". Dopo l'intervento di Aiello, tutti i relatori, in particolare lo storico Cafarelli, si sono soffermati sui moti d'ungheria del '56, ricordandone le tappe che hanno segnato la rivoluzione, prima di tutto le vittime: circa Cafarelli ha sottolineato che "la rivoluzione d'ungheria ha dato una svolta alla storia, estendendosi da tumulti a vera insurrezione armata di un popolo che reclamava la democrazia, non sopportando più la presenza militare, la dominazione sovietica". "Vedo con grande piacere che le giornate di questo genere, gli appuntamenti con la storia che riguardano il passato dei popoli nostri vicini, sono particolarmente partecipati, ed è bello ospitarli nel nostro Museo, perché questi incontri costituiscono, ed è questo l'aspetto importante, il modo migliore di fare cultura e di raccontarci, reciprocamente, le nostre esperienze, le nostre storie", ha aggiunto il soprintendente Annalisa Zarattini. Il direttore dell'archivio di Stato, Lia Baldissarro, ha ricordato che la bandiera dell'ungheria è il vessillo europeo maggiormente simile alla bandiera italiana, poiché ha lo stesso tricolore, rosso, bianco e verde, anche se a bande orizzontali, aggiungendo che l'importanza data dal convegno è poter conoscere meglio un popolo a noi vicino; fare amicizia: "l'amicizia, sentimento non facile, nasce dalla conoscenza", ha detto, "dal conoscere tradizioni e passato degli altri, ed anche se conserviamo buona quantità di materiale sul popolo ungherese, la conoscenza vera è il contatto diretto, oltre i documenti, la cui lettura lasciamo agli storici".

3 Dopo la proiezione di un interessante filmato d'epoca e gli interventi del direttore dell'accademia d'ungheria, Csòrba, di Natino Aloi, e di numerosi presenti, le conclusioni sono state del vero protagonista dell'evento, l'ambasciatore Kòvacs, per la prima volta a Reggio, dove, nella mattinata ha incontrato le istituzioni (tra cui il vice sindaco Rizzica). Ai due rappresentanti della Repubblica d'ungheria, l'artista Antonio Pepe ha regalato un'opera scultorea simboleggiante la Pace, ed il presidente dell'agorà, una targa ricordo con riportata una significativa frase a firma di Corrado Alvaro:"Nessuna libertà esiste quando non esiste una libertà interiore dell'individuo". Poi, l'ambasciatore Kòvacs: "L'Ungheria non ha dimenticato l'aiuto datogli dai profughi italiani, e forte è rimasto il legame storico con l'italia. Gli ungheresi, nel '56, hanno voluto liberarsi da un dominio per essere neutri e indipendenti, affrontando una dura lotta per la libertà, la cui memoria è da portare nel futuro, ed il cui insegnamento lasciatoci è che la democrazia, la libertà, che saranno sempre giustizia vincente, non sono 'cose' che si acquistano per sempre, da poter riporre, ma devono essere vissute, coltivate, anche se costa fatica". 7 giugno 2006 DIBATTITO AL MUSEO NAZIONALE PARTENDO DALLA RIVOLTA MAGIARA DEL 1956 Ieri dell'ambasciatore d'ungheria a Roma Istvan Kovacs per un incontro «L'Europa unita è il grande obiettivo» Domenico Malara Si è conclusa con la visita al Museo Nazionale della Magna Grecia, la giornata reggina dell'ambasciatore d'ungheria a Roma, Istvan Kovacs. Il diplomatico magiaro era giunto in mattinata dalla vicina Messina, prima tappa del suo tour calabro-siculo, per partecipare ai lavori di un convegno, promosso dal circolo "L'Agorà" sul tema "Ungheria 1956: tra storia e memoria", svoltosi appunto, nel salone del Museo Nazionale. Un'occasione per ricordare, a distanza di cinquant'anni, la rivoluzione ungherese e il sacrificio di quegli uomini che hanno combattuto contro la dittatura comunista per la conquista della libertà e della democrazia. Già in mattinata Kovacs aveva incontrato le maggiori istituzioni cittadine. A cominciare dal vicesindaco Gianni Rizzica che aveva ricevuto l'ambasciatore ungherese nel salone dei lampadari di palazzo San Giorgio. Un incontro cordiale, nel corso del quale si è discusso dell'ottimo rapporto esistente tra i due paesi e delle possibili sinergie commerciali e culturali tra l'italia, la nostra città e, appunto, l'ungheria. Kovacs ha anche sottolineato di essere rimasto favorevolmente impressionato del ricordo che ha la popolazione italiana dell'insurrezione ungherese del 1956, battaglia che poi portò a una significativa caduta del sostegno alle idee del marxismo-leninismo nelle nazioni occidentali. Rizzica, dopo aver ringraziato i rappresentanti dell'associazione culturale "L'Agorà" per aver creato i presupposti per la visita dell'ambasciatore ungherese, si è

4 ripromesso di organizzare nuovi incontri per intensificare ulteriormente i rapporti fra Reggio e le popolazioni ungheresi e creare le condizioni per sviluppare nuove iniziative turistico-culturali. L'ambasciatore ungherese ha quindi incontrato il prefetto Luigi De Sena, il vice questore vicario Barbagallo (ieri il dott. Vincenzo Speranza era fuori sede) e l'arcivescovo metropolita Vittorio Mondello. Nel pomeriggio, poi, insieme a Laszlo Cszorba, storico e direttore dell'accademia d'ungheria, ha partecipato ai lavori del convegno al Museo Nazionale della Magna Grecia. Presenti anche la soprintendente ai beni culturali, Annalisa Zarattini, il diretore dell'archivio di Stato, Lia Baldissarro, e il presidente del circolo culturale "L'Agorà", Gianni Aiello. Tra i relatori anche il prof. Alberto Cafarelli che ha ricordato come «l'insurrezione ungherese è stato uno di quegli eventi che ha cambiato la storia dell'europa. a lì è stato un duro colpo di piccone al gruppo monolitico che era stato sotto il dominio dell'unione Sovietica. Una rivoluzione che ha contribuito sensibilmente alla democratizzazione dei paesi dell'est». Entusiasta dell'incontro la dott.ssa Zarattini e del luogo dove questo è stato organizzato. «Fare cultura dentro un museo mi commuove - ha detto la soprintendente-. È questa la sede ideale per manifestazioni culturali di alto livello, perché è da qui che noi raccontiamo ai nostri ospiti la storia di questa terra». Quindi la dott.ssa Baldissarro, secondo cui «la conoscenza è alla base dell'amicizia tra i popoli, a maggior ragione se si tratta della stoia difficile e tormentata di una nazione che per molti versi ci assomiglia. Il fatto stesso che le nostre bandiere hanno colori identici -ha concluso la direttrice dell'archivio di Stato- dimostra che in ostri due paesi hanno combattuto per la libertà con la stessa stregua e la stessa forza». Italia e Ungheria, dunque, paesi da sempre amici, così come ha confermato l'ambasciatore Kovacs. «Le nostre due nazioni -ha detto- sono unite da una storia e da una cultura millenaria». Kovacs ha parlato del passato, ma anche di un futuro che si chiama Europa. «C'è un bellissimo futuro per l'europa unita, dove l'italia e Ungheria, ma più in generale tutti i paesi europei, insieme devono fare fronte alle sfide globali. Sono sicuro che ce la faremo, ma ci vuole molta più Italia nell'ambito dell'unione europea perché nel passato proprio l'italia ha mancato alcune sfide importanti, ma credo che nel futuro queste sfide potranno essere affrontate e vinte». 7 giugno 2006 Ungheria e Reggio in sinergia Sinergie culturali e commerciali tra Reggio e l Ungheria. Questo il tema dell incontro tra l ambasciatore Istvan Kovacs e il vicesindaco Giovanni Pizzica. L ambasciatore manifestando la sua favorevole impressione sulla popolazione italiana dell insurrezione ungherese del 1956, battaglia che però alla caduta del

5 sostegno delle idee del marxismo-leninismo. Il vicesindaco si è ripromesso di organizzare nuovi incontri per intensificare i rapporti. 6 giugno 2006 REGGIO CALABRIA visita ambasciatore Ungheria Oggi alle 17,30 presso la sala convegni dell amministrazione provinciale, il Circolo Culturale L Agorà, ha indetto un convegno sul tema Ungheria 1956: tra storia e memoria, che avrà come ospiti Istvan Kovacs, ambasciatore della Repubblica di Ungheria in Italia e Làszlo Csorba, storico e direttore dell Accademia d Ungheria. Sono previsti gli interventi di Alberto Cafarelli, socio della stessa Associazione e Gianni Aiello, presidente del Circolo culturale L Agorà. 6 giugno 2006 Ungheria 1956 Alle ore 17 e 30 presso il Museo nazionale, si terrà un convegno organizzato dal circolo Agorà sul tema Ungheria 1956: tra storia e memoria. Sarà presente l ambasciatore ungherese Istvan Kovacs. 5 giugno 2006 Ambasciatore d Ungheria per l Agorà Ungheria 1956: tra storia e memoria è il titolo del convegno che è stato organizzato dal circolo culturale l Agorà e che si svolgerà domani a partire dalle 17,30 al Museo nazionale della Magna Grecia. Ospiti dell associazione L Agorà saranno due personalità di elevato profilo istituzionale e culturale. Si tratta di Istvan Kovacs, l ambasciatore della repubblica di Ungheria in Italia e dello storico nonché direttore dell accademia d Ungheria Làszlo Csorba. La manifestazione è organizzata, nell occasione del 50 anniversario della rivoluzione con il centro studi Árpàd. L iniziativa si svolge sotto l Alto Patronato dell Ambasciata di Ungheria per espresso desideri dell Ambasciatore Kovàcs ed è stata preceduta dalla visita di una delegazione de L Agorà presso la prestigiosa sede istituzionale magiara.

6 28 maggio 2006 L Ambasciatore d Ungheria in visita a Reggio L AMBASCIATORE d Ungheria a Roma Istvan Kovacs sarà il prossimo 6 giugno a Reggio Calabria per partecipare ai lavori di un convegno sul tema Ungheria 1956: tra storia e memoria promosso dal circolo L Agorà e al quale presenzierà anche Laszlo Cszorba, storico e direttore dell Accademia d Ungheria. Il diplomatico magiaro, nel corso della sua visita, incontrerà il sindaco Giuseppe Scopelliti, il prefetto Luigi De Sena, l arcivescovo metropolita Vittorio Mondello. Nel occasione, visiterà anche il Museo Nazionale della Magna Grecia, la Biblioteca Comunale, l Archivio di Stato e quello Arcivescovile. L appuntamento culturale ripercorre alcune delle vicende più significative che interessarono ed insanguinarono il territorio magiaro che si oppose al regime sovietico. 28 maggio 2006 Convegno organizzato dal circolo Agorà L Ungheria del 1956 tra storia e memoria Giovanna Nucera NEL PALINSESTO delle iniziative che costituiscono il documento d'identità del circolo culturale reggino l'agorà, "sparse tra il vento, l'etere, il territorio e le piazze", atte alla riscoperta della memoria storica, degli eventi, degli uomini e dei personaggi che hanno costruito la storia, un importante convegno di carattere internazionale è in programma per il prossimo 6 giugno presso la sala conferenze del Museo nazionale della Magna Grecia, avente come tema e come titolo, "Ungheria 1956, tra storia e memoria". Il convegno di studio organizzato da Gianni Aiello, presidente del circolo

7 l'agorà, promosso dal sodalizio culturale reggino avvalendosi dell'alto patrocinio dell'ambasciata della Repubblica d'ungheria, rievocherà con l'ausilio di autorevoli relatori, tra cui l'elevato rappresentante istituzionale dello Stato ungherese Istvàn Kovàcs ed il direttore dell'accademia d'ungheria, professor Laszlo Csorba, i fatti storici che videro protagonisti operai, giovani studenti e soldati di Budapest, combattere per l'indipendenza, la democrazia e per il forte desiderio di poter vivere in pace in una società libera e giusta che veniva loro negata. Nel corso dell'incontro, si parlerà quindi della rivoluzione ungherese: una rivoluzione di popolo dai risvolti drammatici, dove, come in tutte le rivoluzioni, sommosse o guerre che siano, è molto difficile distinguere, sul piano umano, sulla base della 'conta' dei sopravvissuti e di ciò che di un Paese rimane oltre le macerie, vincitori e vinti. "Una rivolta che già alcune cifre da sole, senza commenti, riescono a raccontare: circa ungheresi e soldati sovietici, morti; migliaia di feriti, ed oltre ungheresi lasciarono il proprio Paese rifugiandosi in occidente". Per meglio organizzare nei dettagli l'impegnativo convegno, nei giorni scorsi si è tenuto un incontro presso l'ambasciata della Repubblica di Ungheria, tra Gianni Aiello e l'alto rappresentante dello Stato magiaro, Istvàn Kovàcs. "L'incontro, che si è svolto in un clima di cordialità", ha detto Aiello, presidente dell'associazione culturale dedicata, per affinità ideologiche, al poeta reggino Nicola Giunta, "è servito a rinsaldare il legame di amicizia, di stima e di collaborazione, che lega il circolo culturale l'agorà con la prestigiosa sede istituzionale ungherese".