MELONE (Cucumis melo L.)
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- Valerio Carlini
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1 MELONE (Cucumis melo L.) ASPETTI GENERALI Il melone (Cucumis melo) è una pianta rampicante della famiglia delle Cucurbitaceae. Originario dell Africa, il Melone è oggi diffuso in tutto il mondo per i suoi frutti rotondeggianti, dolci e profumati. In Italia si coltiva in gran parte in pieno campo ma anche in coltura semi-forzata o in serra. Il melone è una pianta annuale costituita da un fusto principale strisciante, che si ramifica e, grazie ai viticci, può diventare rampicante, se fornito di sostegni. Le foglie sono arrotondate, reniformi o divise in lobi, ruvide al tatto. Le radici sono molto sviluppate in superficie, ma scendono molto anche in profondità. La pianta di melone è di norma monoica: prima si sviluppano fiori maschili, poi i fiori femminili; però non sono rari i tipi andromonoici con fiori maschili e fiori ermafroditi. Il frutto di notevoli dimensioni e peso da 1 a 4 Kg, è costituito da un epicarpo (la buccia) saldato a un mesocarpo carnoso che costituisce la parte edule, al cui interno si forma una cavità riempita da un massa spugnosa e flaccida nella quale sono inseriti numerosi semi. Questi sono allungati, appuntiti a un estremità e di colore biancastro. Le esigenze ambientali del melone sono elevate: esige alte temperature, teme l eccessiva umidità, vuole terreno profondo e perfettamente drenato. In base alle caratteristiche del frutto si distinguono 3 gruppi varietali di melone: cantalupi, retati e da inverno. Meloni cantalupi: i frutti sono globosi, a buccia liscia o leggermente verrucosa, di colore verde-grigio, con solchi ben marcati; la polpa ha colore aranciato o salmone ed è molto profumato; questi meloni sono precoci, di media pezzatura (peso da 0,6 a 1,5 Kg), poco serbe voli- Meloni retati: i frutti sono ovali o tondeggianti, con buccia fittamente reticolata per formazioni tuberose peridermiche; la costolatura spesso manca o è poco marcata; la polpa è di colore verde-giallo o arancione, molto profumata; il peso dei frutti oscilla da 1 a 2,5 Kg, la serbevolezza è scarsa. Siccome molte varietà di questo tipo provengono dagli U.S.A., questi meloni sono anche noti come meloni americani. Meloni da inverno: hanno frutti di medie e grandi dimensioni (peso da 1,5 a 4 Kg) apprezzati per la possibilità di essere conservati per molti mesi (fino all inverno): i frutti sono lisci e senza costole, di colore giallo o verde scuro, con polpa bianca, verde chiaro o gialla, dolce ma poco profumata. Per quanto riguarda l avvicendamento la coltura del melone non può tornare su un terreno prima che siano passati diversi anni: ciò per contenere su livelli tollerabili gli attacchi delle crittogame e dei parassiti terricoli (fusariosi, verticellosi, nematodi). La semina si fa in primavera avanzata (aprile-maggio), quando la temperatura ha raggiunto i C. la fittezza da dare alla coltura del melone è di 0,4-0,5 piante a
2 m2 e si realizza generalmente con file distanti 2-2,5 m e pianta a 0,8-1 m sulla fila. Nella coltura in serra la fittezza è superiore (1,5-2 piante a m2) perché le piante non vengono lasciate strisciare a terra, ma sono allevate in verticale mediante fili o reti in modo da sfruttare meglio il prezioso spazio della serra. La semina in campo in pien aria è il sistema più diffuso, ma non trascurabile importanza ha la coltura del melone pacciamata e semi-forzata (oltre a quella in serra che esula da questa trattazione): la prima si realizza con la pacciamatura di film plastico steso a terra, la seconda si realizza con la pacciamatura e con piccoli tunnel che ricoprono ogni fila di piante; l obiettivo è di poter anticipare l impianto (di giorni) e la maturazione dei frutti (di giorni). La difesa del melone prevede ordinariamente trattamenti contro le svariate avversità che lo insidiano. I più temibili e frequenti parassiti che possono aggredire il melone sono: l oidio o mal bianco, la peronospora tracheofusariosi o fusarium, l afide delle cucurbitacee che è tra l altro un pericoloso vettore di virosi e il ragnetto rosso.
3 CONCIMAZIONE Esigenze podologiche I terreni migliori sono quelli franchi, ben strutturati e ben dranati. Sono da evitare i terreni eccessivamente argillosi o troppo sabbiosi, dove fornisce prodotti di scarso valore commerciale. PH I risultati migliori si hanno con valori di ph compreso tra 6,5 e 7,5; sono da evitare i terreni acidi. I valori relativi all assorbimento sono in funzione della produzione conseguibile infatti all analisi sono stati determinate le entità riportate nelle tabelle che seguono. ASPORTAZIONI Elementi Valori di asportazione (kg per q. di prodotto t.q.) Azoto (N) 0,50 Fosforo (P2O5) 0,20 Potassio (K2O) 0,80 Calcio (Ca) 0,80 Magnesio (Mg) 0,15 In assenza di bilancio della fertilità e di analisi si può ipotizzare una fertilizzazione come di seguito riportata per una produzione di 400 qli/ha. elementi Dosi (kg/ha) N 150 P2O5 100 K2O 200 La sostanza organica deve essere distribuita alla preparazione del terreno. Fosforo e potassio vanno distribuiti prima dell impianto, assieme a circa il 50% dell azoto. Il melone è una coltura abbastanza esigente, ma gli eccessi di concimazione possono far aumentare la salinità del terreno, soprattutto nelle colture in serra o pacciamate.
4 Gli eccessi di azoto possono ostacolare una maturazione equilibrata; in particolare sono da evitare le concimazioni azotate dopo l inizio della formazione della rezzatura dei meloni retati. In ogni caso il ricorso alla fertirrigazione consente di ottimizzare l utilizzazione dei fertilizzanti in funzione delle esigenze della coltura nel corso della stagione. IRRIGAZIONE L irrigazione è uno degli strumenti essenziali per ottenere una produzione abbondante e di buona qualità. Si è accertato che il melone ha delle esigenze idriche elevate in concomitanza con la formazione dei fiori e lo sviluppo dei frutti, in prossimità della maturazione le disponibilità idriche dovrebbero essere diminuite. Infatti all approssimarsi della raccolta, è bene sospendere l irrigazione per evitare la spaccatura dei frutti ed il deprezzamento qualitativo della polpa. Il melone si avvantaggia dell irrigazione localizzata e della fertirrigazione. In generale, nelle zone dove non piove durante il ciclo colturale, occorre un volume stagionale di mc/ha. In serra si arriva anche a mc/ha. Fabbisogni idrici I fabbisogni idrici medi valutati in prove decennali in Val di Chiana definiscono esigenze di circa 1900 mc/ha in valutazioni di melone pacciamato ed irrigato a goccia. Come sopra accennato le fasi fenologiche in cui si registra il maggiore stress idrico sono quelle della fioritura ed inizio allegazione. Sempre riferendoci alle prove effettuate in Val di Chiana emerge che i volumi di restituzione in mm per intervento irriguo hanno raggiunto punte di 7.5 e 7.8 in terreni di medio impasto. COLTIVAZIONE NELL AREA INTERESSATA La coltivazione del melone nell area oggetto degli interventi, ammonta complessivamente a circa 142 ettari, concentrati quasi esclusivamente nella Valdichiana. Infatti nella porzione di Valtiberina interessata dal progetto di Montedoglio sono presenti solamente 0,64 ettari, concentrati esclusivamente nel comune di Anghiari. La situazione della Valdichiana aretina invece, similmente ad altre colture ortive, è profondamente diversa, in quanto risulta diffusa praticamente in tutti i comuni e con superfici interessanti. in particolare in quelli dove sono tradizionalmente
5 presenti aziende orticole. La maggiore superficie investiva nel 2010 è stata nel comune di Foiano della Chiana I dati sono delle coltivazioni sono stati forniti da Artea (Agenzia regionale toscana erogazioni in agricoltura) sulla base delle domande presentate dall aziende agricole per la richiesta del premio unico aziendale o per la richiesta del gasolio agricolo (gestione UMA). totale irriguo asciutto ANGHIARI 0,64 0,64 0,00 MONTERCHI 0,00 0,00 0,00 SANSEPOLCRO 0,00 0,00 0,00 VALTIBERINA 0,64 0,64 0,00 AREZZO 20,70 1,88 18,82 CAST FIORENTINO 24,32 9,34 14,98 CIVITELLA VAL DICHIANA 5,61 4,71 0,90 CORTONA 34,77 29,73 5,04 FOIANO DELLA CHIANA 18,85 8,38 10,46 LUCIGNANO 0,97 0,97 0,00 MARCIANO DELLA CHIANA 14,77 14,75 0,02 MONTE SAN SAVINO 21,81 21,81 0,00 VALDICHIANA 141,79 91,56 50,23 VALDICHIANA VALTIBERINA AREZZO 20,70 ANGHIARI 0,64 CAST FIORENTINO 24,32 MONTERCHI 0,00 CIVITELLA VAL DICHIANA 5,61 SANSEPOLCRO 0,00 CORTONA 34,77 FOIANO DELLA CHIANA 18,85 LUCIGNANO 0,97 MARCIANO DELLA CHIANA 14,77 MONTE SAN SAVINO 21,81 TOTALE HA 141,79 TOTALE HA 0,64
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