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1 PROVINCIA DI FERRARA SETTORE SERVIZI ALLA PERSONA P.G. n /2011 Ferrara, 25/02/2011 c.a. Responsabili comunali dei Servizi socioscolastici ed educativi fascia 0-3 Presidente della F.I.S.M. di Ferrara Coordinatori pedagogici dei Servizi educativi fascia 0-3 anni Responsabili delle cooperative sociali in indirizzo Oggetto: L.R. 1/2000 e successive modifiche - Circolare relativa al Programma provinciale per consolidamento e qualificazione dei servizi educativi fascia 0-3 anni Annualità Con la presente si trasmette la Circolare attuativa della Deliberazione di Giunta Provinciale nn. 41/11661 del 22/02/2011, immediatamente eseguibile, che approva gli obiettivi ed i criteri per l assegnazione dei contributi per interventi di consolidamento e qualificazione dei servizi educativi rivolti alla fascia 0-3 anni annualità Le istanze di contributo e la modulistica dovranno essere trasmesse allo scrivente Servizio entro e non oltre il 25 marzo Si segnala che la Circolare allegata e la relativa modulistica sono reperibili sul sito web della Provincia ( seguendo il percorso: - Argomenti: Scuola e formazione; - Nella pagina Scuola e formazione selezionare la voce Infanzia 0/6 anni ; - quindi selezionare Programmi provinciali e progetti ; - Tra le News selezionare Circolare per interventi a favore dei servizi educativi 0-3 anni annualità Restando a disposizione per ogni chiarimento (Dott.ssa Elena Spettoli ), si coglie l occasione per porgere cordiali saluti. F.TO La Responsabile U.O.C. Diritto allo studio, integrazione e scuole dell infanzia Dott.ssa Anna Chiara Venturini Allegati: - Circolare attuativa della Deliberazione G.P. nn. 41/11661/ Schede A, B1, B2, C1, C2, D, E, Informativa sul trattamento dei dati personali 1

2 L.R. 1/2000 (modificata con L.R. 8/2004) CIRCOLARE ATTUATIVA della DELIBERAZIONE G.P. nn. 41/11661 del 22/02/2011 e criteri per l assegnazione dei contributi per interventi di consolidamento e qualificazione dei servizi educativi rivolti alla fascia 0/3 anni. Annualità INDICE 1. Consolidamento dei servizi educativi funzionanti attraverso un finanziamento alle spese di gestione dei nidi e dei servizi integrativi 2. Qualificazione dei servizi 2.1. Coordinamento pedagogico sovracomunale e di servizi privati aggregati, convenzionati o in appalto 2.2. Coordinamento pedagogico provinciale 2.3. Formazione permanente degli operatori dei nidi d infanzia, dei servizi integrativi e sperimentali 3. Progetto regionale di Documentazione Educativa attraverso il Coordinamento Pedagogico Provinciale realizzazione anno 2011 ai sensi della Deliberazione G.R. n. 2232/ Realizzazione di servizi sperimentali In allegato al presente documento: - Scheda A) Sezioni primavera sperimentali finanziate con fondi statali a.s Scheda B.1) Coordinamento pedagogico sovracomunale e di servizi privati aggregati, convenzionati o in appalto - Scheda B.2) Coordinatore pedagogico - Scheda C.1) Formazione permanente operatori dei servizi educativi fascia 0-3 anni. Preventivo. - Scheda C.2) Formazione permanente operatori dei servizi educativi fascia 0-3 anni. Consuntivo - Scheda D) Coordinate bancarie - Scheda E): Facsimile per istanza di contributo (soggetta a bollo di 14,62 per i privati non ONLUS) - Informativa Provincia di Ferrara per il trattamento dei dati personali. Modalità di presentazione delle domande Le istanze di contributo dovranno essere: - compilate sulla base del facsimile contenuto nella Scheda E; - debitamente bollate nel caso il soggetto privato non sia ONLUS (con riferimento alla Scheda E); - corredate dalle schede relative all intervento per il quale si richiede il contributo; - trasmesse entro e non oltre il 25 marzo 2011 al seguente indirizzo: U.O.C. Diritto allo studio, integrazione e scuole d infanzia - Viale Cavour Ferrara, per posta (fa fede il timbro postale di partenza) o via fax ( ). La trasmissione di tale documentazione alla Provincia nei tempi stabiliti costituisce requisito indispensabile per l accesso ai contributi. Procedimento per l assegnazione dei contributi L Amministrazione competente del procedimento è la Provincia di Ferrara. Oggetto del procedimento è l assegnazione dei contributi regionali - annualità per consolidamento e qualificazione dei servizi educativi per la prima infanzia (L.R. 1/2000 e successive modifiche). Ufficio responsabile del procedimento è il Settore Servizi alla Persona. Ufficio responsabile dell istruttoria è l U.O.C. Diritto allo studio, integrazione e scuole per l infanzia. La persona responsabile del procedimento è la Dirigente del Settore Servizi alla Persona, Dott.ssa Nadia Benasciutti. Il procedimento si concluderà entro 90 giorni dall avvio, con la comunicazione dell assegnazione dei 2

3 contributi ai beneficiari. Potrà essere esperito ricorso in sede giurisdizionale al T.A.R. dell Emilia Romagna entro 60 gg. dalla notifica del provvedimento finale ovvero, ricorrendone i presupposti, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 gg. dalla pubblicazione medesima. L Ufficio in cui prendere visione degli atti è il Settore Servizi alla Persona Viale Cavour 143 Ferrara Referente: Dott.ssa Spettoli - tel elena.spettoli@provincia.fe.it 1. Consolidamento dei servizi educativi funzionanti attraverso un finanziamento alle spese di gestione dei nidi e dei servizi integrativi (art. 14, comma 4, L.R. 1/2000 e successive modifiche) Sostenere i soggetti gestori di servizi educativi per l infanzia nelle spese di gestione in relazione all età dei bambini, in considerazione degli elevati costi, al fine di: - garantirne la diffusione anche nei Comuni di minori dimensioni; - promuovere una pluralità di risposte alle esigenze differenziate degli utenti ed arricchire l offerta dei servizi esistenti. Fondi regionali disponibili ai sensi della Delibera G.R. n. 2312/2010 : ,94 Destinatari dei finanziamenti Ai sensi degli artt. 5 e 14 della LR 1/2000 e successive modifiche, i destinatari dei fondi per la gestione dei nidi d infanzia e dei servizi integrativi (Spazi bambini, Centri per bambini e genitori) sono: a) Comuni, singoli o associati; b) altri soggetti pubblici; c) soggetti privati, accreditati ai sensi dell art. 19 della L.R. 1/00 modificata con L.R. 8/04, convenzionati con i Comuni; d) soggetti privati scelti dai Comuni mediante procedura ad evidenza pubblica. In applicazione dell art. 14 delle citate leggi regionali, i finanziamenti sono corrisposti direttamente ai soggetti gestori. Solo con liberatoria da parte del gestore privato è possibile erogare il finanziamento al Comune appaltante o convenzionato. I soggetti gestori privati dovranno essere in possesso di autorizzazione al funzionamento e disporre dei requisiti richiesti dalla legge per l accreditamento (art. 19 della L.R. 1/00 e successive modifiche). Criteri di ripartizione delle risorse A. Nidi d infanzia, micronidi, sezioni di nido aggregate a scuole dell infanzia La Provincia procederà alla ripartizione dei contributi sulla base dei dati raccolti attraverso la rilevazione regionale informatizzata nidi e servizi integrativi, relativa all a.s. 2009/2010. Per i gestori di nidi, micronidi, sezioni di nido aggregate a scuole dell infanzia, l accesso ai contributi è definito in base: - al numero dei bambini iscritti nei nidi d infanzia al 31/12/2009; - al numero dei bambini disabili certificati iscritti nei nidi d infanzia al 31/12/2009; - a criteri demografici (popolazione in età 0-2 anni), geografici (distanza chilometrica da altri servizi analoghi) e socio-economico (quali, ad esempio, l apertura di nuovi servizi o un forte potenziamento di quelli esistenti in rapporto allo sviluppo di attività economiche o turistiche); - alla valorizzazione delle Associazioni intercomunali e alle Unioni di Comuni per la gestione di servizi educativi, attraverso l attribuzione di una quota di risorse finanziarie aggiuntive compatibilmente con il budget provinciale, ai sensi dell art. 14 della L.R. 6/2004. Ai fini del riparto, gli iscritti nei nidi privati convenzionati con il Comune o in appalto (art. 5 della L.R. 1/00 modificata, punti c) e d) si considerano limitatamente ai posti in convenzione o appaltati. 3

4 Sulla base dei criteri sopra descritti la ripartizione delle risorse verrà effettuata come segue: - calcolo della quota base a bambino per il numero dei bambini iscritti; - maggiorazione del 20% della quota calcolata sugli iscritti, in presenza di bambini disabili certificati iscritti; - maggiorazione del 20% della quota calcolata sugli iscritti, in presenza di utenza proveniente da territori limitrofi; - maggiorazione del 25% della quota calcolata sugli iscritti per forme associative tra Comuni. Come previsto nella Deliberazione di Giunta Regionale n del 27/12/2010, recepita dalla Deliberazione G.P. prot /2011, le sezioni primavera rivolte a bambini in età mesi finanziate con risorse statali nell anno educativo non hanno accesso ai fondi regionali 2010 per evitare di utilizzare un doppio finanziamento. B. Spazi bambini La Provincia procederà alla ripartizione dei contributi sulla base dei dati raccolti attraverso la rilevazione regionale informatizzata nidi e servizi integrativi, relativa all a.s. 2009/2010. Per i gestori di Spazi Bambini (che accolgono bambini dai 12 ai 36 mesi per un massimo di 5 ore giornaliere e che non prevedono il servizio mensa né spazi specifici per il sonno) l accesso ai contributi è definito in base: - al numero dei bambini iscritti al 31/12/2009; - al numero di bambini disabili certificati iscritti al 31/12/2009; - al calendario annuale minimo di funzionamento di 8 mesi; - all apertura giornaliera di 5 ore per almeno 3 giorni alla settimana; Ai fini del riparto, gli iscritti negli Spazi bambini privati convenzionati con il Comune o in appalto (art. 5 della L.R. 1/00 modificata, punti c) e d) si considerano limitatamente ai posti in convenzione o appaltati. Sulla base dei criteri sopra descritti, la ripartizione delle risorse verrà effettuata come segue: - calcolo della quota base a bambino per il numero dei bambini iscritti; - maggiorazione del 20% della quota calcolata sugli iscritti, in presenza di bambini disabili certificati iscritti; - maggiorazione del 10% della quota calcolata sugli iscritti nel caso in cui il servizio garantisca un apertura superiore ai 3 giorni alla settimana per un numero di ore complessivo superiore a 15. I Comuni con popolazione inferiore ai abitanti potranno accedere ai contributi solo se la fruizione degli Spazi Bambini viene consentita anche ad un utenza sovracomunale. C. Centri per bambini e genitori La Provincia procederà alla ripartizione dei contributi sulla base dei dati raccolti attraverso la rilevazione regionale informatizzata nidi e servizi integrativi, relativa all a.s. 2009/2010. Per i gestori di Centri per bambini e genitori (servizi educativi che offrono accoglienza i bambini insieme ai loro genitori o adulti accompagnatori, in un contesto di socialità per i bambini e di incontro per gli adulti), i contributi verranno ripartiti in base: - al numero dei bambini frequentanti nell a.s. 2009/2010; - al calendario di apertura annuale minimo di 8 mesi; - ad un orario di apertura settimanale minimo di 3 mezze giornate per almeno 9 ore complessive. Sulla base dei criteri sopra descritti la ripartizione delle risorse verrà effettuata come segue: - calcolo della quota base per il numero di bambini frequentanti (frequenza media); - maggiorazione del 10% della quota calcolata sui frequentanti nel caso in cui il servizio garantisca un apertura minima di 3 volte alla settimana per almeno 12 ore complessive. 4

5 I Comuni con popolazione inferiore ai abitanti potranno accedere ai contributi solo se la fruizione dei Centri per bambini e genitori viene consentita anche ad un utenza sovracomunale. Le risorse assegnate al consolidamento di nidi, micronidi, sezioni di nido aggregate a scuole dell infanzia, spazi bambini e centri per bambini e genitori saranno erogate ai soggetti aventi diritto in un unica soluzione a seguito dell impegno di spesa. 2. Qualificazione dei servizi (art. 14, comma 4, L.R. 1/00 e successive modifiche) Sostenere il processo di qualificazione dei servizi attraverso una pluralità di interventi, in particolare: 2.1 Coordinamento pedagogico sovracomunale e di servizi privati aggregati, convenzionati o in appalto 2.2 Coordinamento pedagogico provinciale 2.3 Formazione permanente degli operatori dei nidi d infanzia, dei servizi integrativi e sperimentali 3. Progetto regionale di Documentazione Educativa attraverso il Coordinamento Pedagogico Provinciale realizzazione anno Coordinamento pedagogico sovracomunale e di servizi privati aggregati, convenzionati o in appalto (art. 34, comma 1 e art. 14, comma 4, L.R. 1/00 e successive modifiche). Sostenere i soggetti gestori affinché provvedano, in forma associata, a dotarsi di figure di coordinatori pedagogici che seguano prioritariamente servizi educativi 0-3 anni, ritenendo tale figura professionale indispensabile ai fini della programmazione educativa, dell analisi dei bisogni sociali delle famiglie, dell elaborazione delle risposte, della formazione degli operatori e più in generale dell attuazione del progetto pedagogico ed organizzativo dei servizi. Il ruolo del coordinatore pedagogico è indispensabile per garantire il raccordo tra i servizi per la prima infanzia all interno del sistema educativo territoriale, secondo principi di coerenza e continuità degli interventi sul piano educativo ed istituzionale, contribuendo in tal modo alla realizzazione del sistema integrato. La Provincia favorisce azioni di regolazione e di riequilibrio degli interventi sul territorio in un ottica di continuità e diffusione di tale figura nell ambito provinciale. Fondi regionali disponibili ai sensi della Delibera G.R. n. n. 2312/2010 : ,97 Destinatari Ai sensi degli artt. 5 e 14 della L.R. 1/2000 e successive modifiche, i soggetti destinatari dei contributi regionali per il sostegno a figure di coordinamento pedagogico sovracomunale sono: a) Soggetti gestori associati, pubblici e privati, convenzionati o in appalto; b) Soggetti gestori, pubblici o privati, singoli solo se ubicati in aree che per la loro estensione comportino un aggravio organizzativo ed economico del servizio, e solo se a sostegno di una fase di transizione verso il coordinamento pedagogico sovracomunale. Criteri per l accesso ai contributi Il sostegno finanziario è previsto per: 1. Comuni con una popolazione inferiore o pari ai abitanti; 2. Unioni e le Associazioni intercomunali in cui siano presenti Comuni ciascuno con popolazione inferiore o pari ai abitanti; 3. soggetti gestori privati che coordinano servizi educativi per la prima infanzia anche unitamente a scuole dell infanzia, purché queste ultime non siano prevalenti. I soggetti gestori privati dovranno essere in possesso di autorizzazione al funzionamento e disporre 5

6 dei requisiti richiesti per l accreditamento dall art. 19 dalla L.R. 1/00 e successive modifiche. I gestori di servizi pubblici e/o privati individueranno un coordinatore per minimo 2 e massimo 9 servizi educativi rivolti alla fascia 0-3 anni come attività prevalente. Criteri di ripartizione delle risorse Ai fini della determinazione dei contributi saranno presi in considerazione i soggetti gestori, pubblici e privati, che, aggregandosi ed ottimizzando in tal modo le risorse, utilizzino personale con caratteristiche di stabilità, evitando di frazionare l impegno su più figure. Inoltre sarà valutato l'impegno professionale dei coordinatori pedagogici in termini di tempo e presenza richiesti per uno svolgimento proficuo delle attività, considerando in particolare: - il numero dei Comuni interessati per ogni area di aggregazione, come stabilito nell'atto di incarico a ciascun coordinatore; - il numero complessivo dei servizi coordinati: nidi d'infanzia, servizi integrativi (Centri per bambini e genitori, Spazi bambini), servizi sperimentali (educatore familiare, educatore domiciliare/piccolo gruppo educativo) e scuole dell'infanzia comunali e paritarie. Queste ultime verranno considerate solo laddove siano presenti anche il nido d'infanzia e/o servizi integrativi e/o sperimentali. Sulla base dei criteri indicati le risorse saranno ripartite tra i coordinamenti pedagogici sovracomunali e di servizi privati aggregati come segue: - il 60% della quota in base al numero dei Comuni coinvolti; - il 40% della quota in base al numero dei servizi 0-3 coordinati. Anno scolastico di riferimento: 2009/2010. Modalità di presentazione della domanda I soggetti beneficiari presenteranno alla Provincia, contestualmente all istanza di contributo e alle schede collegate, una relazione dell attività svolta ed il consuntivo delle spese sostenute. Le risorse assegnate per il coordinamento pedagogico sovracomunale e dei servizi privati aggregati saranno erogate ai soggetti aventi diritto in un unica soluzione a seguito dell impegno di spesa Coordinamento pedagogico provinciale (art. 34, comma 2, e art. 14, comma 1, lettera b), L.R. 1/00 e successive modifiche) Il Coordinamento Pedagogico Provinciale, istituito nel 2005, è formato dai coordinatori pedagogici dei servizi per l infanzia (nidi d infanzia, servizi integrativi, servizi sperimentali, scuole dell'infanzia comunali e private paritarie) e ha compiti di formazione, confronto e scambio di esperienze, supporto all innovazione, sperimentazione e qualificazione dei servizi, nonché supporto all attività programmatoria della Provincia in materia di servizi per l infanzia. Assicura una riflessione sulle linee più generali dei progetti educativi dei servizi e una verifica comune del processo di qualificazione degli stessi, nonché delle innovazioni e delle sperimentazioni in atto nei diversi territori, in una logica di omogeneizzazione degli interventi e di crescita professionale dei coordinatori stessi in termini di capacità progettuale e di risposta alle esigenze delle famiglie. I Comuni e gli altri Enti gestori dei servizi per l infanzia devono garantire la partecipazione dei coordinatori pedagogici al Coordinamento Provinciale (art. 34, comma 3, della legge regionale citata). Fondi regionali disponibili ai sensi della Delibera G.R. n. 2312/2010 : ,06 Destinazione delle risorse regionali 6

7 Il finanziamento regionale verrà così destinato: 1) alla progettazione dell attività per l anno educativo di riferimento 2010/2011 condivisa con il Coordinamento Pedagogico Provinciale. L attività dovrà essere progettata in coerenza con gli obiettivi e le finalità stabilite dalla legge regionale citata, con particolare attenzione alle azioni di seguito indicate: applicazione di una modalità di ricerca attiva in campo formativo; sistematizzazione di una documentazione efficace che metta in rete, a livello provinciale, le esperienze avviate e consolidate; sostegno agli scambi pedagogici. Nell ambito della progettazione dovranno essere indicati sia i soggetti istituzionali/enti interessati a diverso titolo (educativo ed organizzativo) sia i compiti loro attribuiti nello specifico per la realizzazione delle attività previste. 2) all adozione della figura di tutor per coordinare il gruppo del Coordinamento Pedagogico Provinciale, mediante apposito incarico che la Provincia conferirà. A tal fine, la Provincia pertanto utilizzerà parte del budget regionale. Modalità di presentazione della domanda Al progetto dovrà essere allegata una relazione sulle attività da realizzare ed il piano economico delle spese previste. Il contributo per la realizzazione del progetto di coordinamento pedagogico provinciale per l anno 2010/2011 sarà erogato al beneficiario in un unica soluzione a seguito dell impegno di spesa Formazione permanente degli operatori dei nidi d infanzia, dei servizi integrativi e sperimentali (artt. 35 e 14, comma 4, L.R. 1/2000 e successive modifiche) La Provincia promuove e sostiene iniziative di formazione permanente degli operatori dei nidi d infanzia, dei servizi integrativi e sperimentali 0-3 anni, a gestione pubblica o privata, finalizzate alla realizzazione del sistema educativo integrato (art. 4 della L.R. 1/00 e successive modifiche). Nell ambito della formazione permanente degli operatori i coordinatori pedagogici svolgono compiti di programmazione, sostegno tecnico ed organizzativo. Allo stesso modo il coordinatore pedagogico può sollecitare la visibilità delle competenze tecnico-operative acquisite nel tempo dagli operatori dei servizi prevedendo, per quanto attiene ad alcuni corsi, la conduzione da parte degli stessi, in un ottica di valorizzazione delle competenze professionali acquisite. Fondi regionali disponibili ai sensi della Delibera G.R. n. 2312/2010 : ,84 Destinatari dei finanziamenti a) Comuni, singoli o associati; b) altri soggetti pubblici; c) soggetti privati accreditati ai sensi dell art. 19, convenzionati con i Comuni; d) soggetti privati scelti dai Comuni mediante procedura ad evidenza pubblica. In attesa dell approvazione della Direttiva sulle procedure per l accreditamento, la Provincia potrà concedere contributi ai soggetti gestori specificati alle lett. c) e d) che già gestiscono servizi per la prima infanzia tramite convenzione o appalto. I soggetti gestori privati dovranno essere in possesso di autorizzazione al funzionamento e disporre dei requisiti per l accreditamento richiesti dalla L.R. 1/2000 (art. 19) e specificati nella Direttiva 646/2005. Criteri di valutazione dei progetti La Provincia, preso atto dei piani di formazione presentati dai soggetti gestori, assegnerà sostegni finanziari ai soggetti gestori che, in forma associata o singola (solo nel caso in cui gestiscano un numero di servizi per 7

8 la prima infanzia pari o superiori a 7 nel territorio comunale), presenteranno progetti di formazione volti a promuovere: - forme di aggregazione tra gestori di diversi servizi educativi per la prima infanzia, in particolare tra soggetti gestori pubblici e privati, orientate allo scambio e alla definizione di obiettivi formativi comuni, funzionali a creare omogeneità sul territorio; - un ampio coinvolgimento di operatori del sistema dei servizi educativi per la prima infanzia (pubblici e privati convenzionati, nidi d infanzia, servizi integrativi e servizi sperimentali); - corsi intensivi di formazione, particolarmente in occasione dell apertura dell anno educativo; - corsi di formazione dilazionati durante l anno. I corsi di formazione promossi da soggetti pubblici e/o privati convenzionati potranno prevedere il coinvolgimento degli operatori dei servizi privati autorizzati al funzionamento non convenzionati, al fine di innalzare la qualità dei servizi in ambito territoriale. I progetti saranno condivisi con il Coordinamento Pedagogico Provinciale. Criteri di ripartizione dei contributi Nella determinazione dei contributi verrà data priorità alle seguenti caratteristiche: - coinvolgimento di almeno 7 servizi, pubblici e privati; - sovracomunalità dei progetti; - numero di corsi non superiore a 7 per ogni aggregazione di soggetti gestori; - aula tipo per ogni corso formativo non inferiore alle 10 persone, salvo particolari situazioni geografiche territoriali, con la possibilità di replicare i corsi nel caso in cui l adesione sia superiore al tetto massimo di partecipanti; - durata non superiore alle 40 ore per singolo corso; - quota minima a carico degli Enti gestori, attraverso risorse proprie, in una percentuale pari almeno al 30% della spesa totale da sostenere per l attuazione dei singoli progetti di formazione, al fine di promuovere una corresponsabilità da parte dei soggetti gestori. Le spese organizzative e quelle per il materiale di consumo sono ammissibili se non superano complessivamente il 20% del costo totale del corso. Anno scolastico di riferimento: 2010/2011 Il contributo verrà erogato come segue: - 70% al momento dell assegnazione del contributo; - 30% a rendiconto delle spese realmente sostenute, così come attestato nel consuntivo dell a.s. 2010/2011, che andrà trasmesso all U.O.C. Diritto allo studio e scuole dell infanzia della Provincia entro e non oltre il 25/11/ Progetto regionale di Documentazione Educativa attraverso il Coordinamento Pedagogico Provinciale realizzazione anno 2011 ai sensi della Deliberazione G.R. n. 2232/2010. Per le finalità del progetto regionale, nonché per gli obiettivi, i soggetti coinvolti, gli ambiti di intervento e le azioni, si rimanda al progetto approvato con Deliberazione G.R. n del 27/12/2010. Per quanto riguarda la realizzazione del progetto a livello provinciale, si fa riferimento in particolare alle attività del Gruppo regionale sulla documentazione educativa riportate nella suddetta Deliberazione G.R., ossia: 1. l informazione periodica sullo sviluppo del progetto regionale a livello locale (CPP) nonché sull utilizzo della scheda GRED; 2. il raccordo con il Laboratorio di Documentazione e Formazione del Comune di Bologna per l implementazione dell archivio e l invio informazioni su iniziative locali pertinenti al progetto; 8

9 3. l individuazione e il monitoraggio dei progetti di particolare rilevanza individuati dai CPP attraverso l utilizzo della scheda di documentazione regionale; 4. il raccordo con i Centri di Documentazione educativa presenti nel territorio provinciale (in particolare Raccontinfanzia, Bambini in Europa e GIFT); 5. la partecipazione alla progettazione di monografie e dossier informativi; 6. la promozione di iniziative di sensibilizzazione e diffusione di esperienze sulla documentazione e sul progetto. Fondi regionali disponibili ai sensi della Delibera G.R. n. 2232/2010 : 1.389,00 Destinazione delle risorse regionali Il finanziamento verrà erogato sulla base di una progettazione condivisa in sede di Coordinamento Pedagogico Provinciale per l elaborazione della quale si dovrà tenere conto degli obiettivi indicati nella citata deliberazione G.R del 27/12/2010 e delle attività sopra riportate. Nella progettazione dovranno essere indicati sia i soggetti istituzionali/enti interessati a diverso titolo (educativo ed organizzativo) sia i compiti loro attribuiti nello specifico per la realizzazione delle attività previste. I fondi regionali assegnati per l annualità 2010 saranno erogati ai sensi della Deliberazione G.R del 27/12/2010, presentando alla Provincia: la comunicazione dell avvio dell attività nell anno 2011 per ricevere il 50% del contributo; la relazione sull attività svolta e il rendiconto delle spese sostenute, da presentare alla Provincia entro e non oltre il 31/12/2011, per ottenere il restante 50%. Anno di riferimento: Realizzazione di servizi sperimentali (art. 3, commi 7 e 8; art. 14, comma 4, della L.R. 1/2000 e successive modifiche; Direttiva approvata con Deliberazione Consiglio Regionale n. 646/2005) La Provincia, in raccordo con la Regione e i Comuni, anche valorizzando esperienze di altri soggetti, promuove sperimentazioni di servizi per l infanzia finalizzate a fare fronte, attraverso risposte maggiormente differenziate ed adeguate, ai bisogni emergenti in particolari situazioni sociali e territoriali. Per rendere il servizio sperimentale il più possibile aderente ai bisogni del territorio, la Direttiva n. 646/2005, al par. 7, prevede che Nel caso di iniziative sperimentali occorre che il Comune ne tenga costantemente informata la Regione: i Comuni che intendono attivare le sperimentazioni propongono questa forma di servizio alle famiglie con bambini in età 0-3 anni, adottando le necessarie modalità di informazione e di comunicazione e favorendo l incontro e l aggregazione dei genitori. Nel caso l iniziativa provenga da un soggetto privato, questo dovrà informarne il Comune. Inoltre il soggetto gestore dovrà previamente concordare con l Amministrazione Comunale le caratteristiche della sperimentazione. Il Comune, attraverso il coordinamento pedagogico, garantisce la supervisione in ordine al progetto presentato, la formazione permanente delle educatrici dei servizi sperimentali ed il suo collegamento con il sistema dei servizi per l infanzia presenti nel territorio, in particolare con i Centri per bambini e genitori, anche grazie a forme di accesso agevolate. Ai sensi di quanto stabilito la Deliberazione G.R. n. 1067/2009 l esistenza delle condizioni che giustificano la sperimentalità del servizio viene verificata dal referente provinciale competente nell ambito dei servizi educativi per la prima infanzia, individuato dalla Provincia con atto prot del 06/08/2009 con il compito di esaminare le caratteristiche sperimentali stabilite dalla L.R. 1/2000 e successive modifiche e dalla Direttiva 646/2005 relativamente a progetti di educatrice familiare, educatrice domiciliare (o piccolo gruppo educativo). La stessa Deliberazione G.R. ha anche stabilito che il Nucleo di valutazione regionale delibera a seguito di richiesta inoltrata dalle Province per l esame dei progetti sperimentali non coincidenti con l educatrice domi- 9

10 ciliare, l educatrice familiare e comunque per l esame dei progetti le cui caratteristiche, a giudizio della Provincia, presentano una particolare complessità. Il referente provinciale nominato per le funzioni di cui sopra e il Nucleo di valutazione regionale decidono unicamente sull esistenza delle condizioni che giustificano il carattere sperimentale del servizio, rimanendo ferme le debite procedure dei Comuni finalizzate all autorizzazione al funzionamento dei servizi diversi dall educatore familiare. Con l atto di autorizzazione al funzionamento è determinata la durata massima della sperimentazione. Relativamente all a.s. 2010/2011 è stato presentato un solo progetto di servizio sperimentale. Si tratta del proseguimento del servizio di educatore domiciliare Piccolo gruppo educativo Bambi (n. 5 bambini), realizzato a Vigarano Mainarda e gestito dalla Coop. Soc. Le Pagine di Ferrara in convenzione con il Comune medesimo. Il referente provinciale competente, di cui sopra detto, ne ha valutato le caratteristiche senza la necessità di sottoporre il progetto al Nucleo regionale di valutazione, in quanto privo di complessità, e lo ha ammesso a finanziamento con riferimento ai fondi regionali assegnati alla Provincia per l annualità Fondi regionali disponibili ai sensi della Delibera G.R. n. 2312/2010 : 2.702,71 Destinatari dei contributi Per il servizio di educatore domiciliare, destinatari sono i soggetti gestori, pubblici e privati. I soggetti privati dovranno essere autorizzati al funzionamento e disporre dei requisiti richiesti per l accreditamento dalla L.R. 1/2000 (art. 19) e successive modifiche. Criteri di ripartizione dei contributi Il budget regionale assegnato alla Provincia viene assegnato in base ai tempi di apertura del servizio e all utenza iscritta. La Provincia provvederà a liquidare i contributi come segue: - 50% ad assegnazione del contributo; - 50% a rendiconto finale delle spese realmente sostenute nell a.s. 2010/2011 e a seguito del rilascio dell autorizzazione al funzionamento da parte del Comune, nel caso di servizi gestiti da soggetti privati. La rendicontazione dovrà essere trasmessa alla Provincia entro il 22/10/2011. PROCEDURE DI CONTROLLO La Provincia si riserva la facoltà di richiedere in qualsiasi momento, ai beneficiari dei contributi, gli originali della documentazione contabile ed amministrativa dichiarata, in attuazione del Regolamento Provinciale per i controlli sulle autocertificazioni e sulle dichiarazioni sostitutive di atti di notorietà (C.P. nn. 106/58602 del 16/10/2001). 10

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