CONTESTO DEMOGRAFICO DEMOGAFIA
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- Livio Turco
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1 CONTESTO DEMOGRAFICO DEMOGAFIA In base agli ultimi dati ISTAT disponibili(*), nel biennio , l Italia presenta un saldo totale positivo (+4,8 ), anche se in diminuzione rispetto al biennio precedente. Il saldo totale è frutto di un saldo naturale prossimo allo 0 (-0,4 ), ed un saldo migratorio positivo (+5,2 ), anche questo in diminuzione rispetto al biennio precedente. Si evidenzia, quindi, come la crescita della popolazione nel Paese sia imputabile, esclusivamente, al movimento migratorio. (*) A seguito del 15 Censimento nazionale della popolazione, realizzato nel 2011, l ISTAT ha sospeso la pubblicazione di dati aggiornati, in attesa della conclusione delle elaborazioni; i dati qui presentati sono gli ultimi disponibili. Nella tabella 1 si riportano i saldi annui medi (per residenti) del periodo italiani, lombardi e provinciali. In base ai dati riportati nel Rapporto Osservasalute 2011, prodotto dall Università Cattolica del Sacro Cuore, la provincia di nel biennio considerato ha il saldo totale medio più basso delle province lombarde. Tabella 1 Saldi annui medi per 1.000, anni Totale Naturale Migratorio Natalità Mortalità Italia Lombardia Fonte: Elaborazioni Rapporto Osservasalute su dati ISTAT,Saldi provinciali: elaborazioni ASL su dati ISTAT Al 31 dicembre 2010 (tabella 2) la popolazione residente in provincia di era di maschi e femmine, per un totale di abitanti. Al censimento del 1991 la popolazione totale era di persone, arrivando, al censimento del 2001, a abitanti. Ciò indica come negli ultimi anni si sia verificato un discreto incremento della popolazione residente, nonostante il saldo tra nati e morti sia negativo di 119 persone. Il saldo positivo è in parte attribuibile ad immigrazione straniera (saldo positivo di 835 persone).
2 Tabella 2 Bilancio demografico anno 2010 e popolazione residente al 31 dicembre Provincia di Nella tabella 3 viene presentata la distribuzione della popolazione per età e per Distretto di appartenenza al 1 gennaio 2011 Tabella 3 Popolazione al 1 gennaio 2011 per Distretto Chiavenna Morbegno Tirano Bormio Totale Maschi Femmine Totale Popolazione al 1 Gennaio Nati Morti Saldo Naturale Iscritti da altri comuni Iscritti dall'estero Altri iscritti Cancellati per altri comuni Cancellati per l'estero Altri cancellati Saldo Migratorio e per altri motivi Popolazione residente in famiglia Popolazione residente in convivenza Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali Popolazione al 31 Dicembre Numero di Famiglie Numero di Convivenze 95 Numero medio di componenti per famiglia 2.35 Un immagine sintetica delle caratteristiche demografiche della popolazione provinciale è fornita dalla piramide della popolazione riportata nella figura 1, basata sui dati ISTAT della popolazione al 1 gennaio Nella figura è possibile osservare, a partire dal basso, la numerosità, per sesso, delle generazioni per singola classe di età. L andamento piramidale del grafico è rintracciabile solo nella porzione superiore, quella che ha come base ideale la popolazione intorno ai 45 anni, vale a dire le generazioni nate intorno al 1965, nel periodo del boom economico e demografico. Nelle generazioni nate negli anni successivi si assiste a una brusca decrescita demografica, che continua fino a circa il 1985, anno dopo il quale la riduzione delle nascite continua in modo molto meno evidente. Nella parte superiore della figura è possibile osservare anche una strozzatura, in corrispondenza con le classi nate nel corso della seconda guerra mondiale.
3 Figura 1 Piramide della popolazione anno 2011 Femmine Maschi Ulteriore caratteristica rilevabile dalla figura della piramide della popolazione è il rapporto maschi/femmine, sensibilmente sbilanciato a favore di queste ultime nelle età più avanzate. Nella tabella 4 tale fenomeno è ancor meglio evidenziato e messo a confronto con il dato nazionale, da cui emerge come il rapporto maschi/femmine sia più vantaggioso per i maschi in provincia di nella fascia anni e meno per gli ultra75enni. Tabella 4 Indice di mascolinità Italia 2009 Classi Maschi Femmine M/F M/F < % 105.8% % 103.1% % 98.0% % 86.2% % 59.8% totale % 94.4% Di seguito sono presentati alcuni indicatori che permettono di caratterizzare meglio la popolazione provinciale, anche in rapporto a quella regionale e nazionale e di valutarne l evoluzione nel tempo. La speranza di vita La speranza di vita (o durata media della vita o vita media) rappresenta il numero medio di anni che una persona potrebbe aspettarsi di vivere se nel corso della sua vita a venire fosse esposto agli stessi rischi di morte che le persone viventi in quello stesso anno sperimentano alle diverse età superiori alla sua. In Italia, al 2007, l ISTAT stima pari a 78,7 la speranza di vita alla nascita per gli uomini e 84,0 per le donne, con un vantaggio quindi di 5,3 anni a favore di queste ultime. In provincia di la speranza di vita per i maschi alla nascita è passata da 75,1 a 77,5 con un guadagno di 2,4 anni, mentre per le donne è passata da 83,3 a 84,1, con un guadagno di 0,8 anni. Nei grafici che mostrano i trend della speranza di vita alla nascita nelle province lombarde si nota come nei maschi essa si posizioni negli ultimi anni all ultimo posto e che per le femmine abbia perso alcune posizioni (linea rossa dei grafici 1 e 2).
4 Grafici 1 e 2. Trend della speranza di vita nelle province lombarde, nei maschi e nelle femmine 80 Speranza di vita 0 M 85 Speranza di vita 0 F Indice di vecchiaia e popolazione oltre i 74 anni L indice di vecchiaia è una misura sufficientemente sensibile delle variazioni nella struttura della popolazione, perché confronta direttamente il numero degli anziani oltre i 64 anni con la consistenza di bambini e ragazzi fino a 14 anni. In Italia nel 1983 erano presenti 63 anziani ogni 100 ragazzi e bambini. Nel 2006 tale rapporto si è più che raddoppiato raggiungendo il valore di In Lombardia nello stesso anno è risultato di mentre in provincia di tale rapporto è leggermente più basso, Il trend provinciale, rispetto a quello delle altre province lombarde, appare ancora in crescita costante, mentre nelle altre province si nota un rallentamento, o addirittura un inversione di tendenza (grafico 3). Nella tabella 5 sono riportati i valori per sesso e Distretto aggiornati al Il Distretto più giovane è quello di Bormio, mentre più vecchi sono quelli di e Tirano. Grafico 3. Trend indice di invecchiamento nelle province lombarde 200 Indice di invecchiamento M+F Tabella 5 Indice di vecchiaia per sesso e Distretto al 1 gennaio 2011 Chiavenna Morbegno Tirano Bormio Provincia ,4
5 Si ritiene utile esporre anche l indice dei cosiddetti grandi anziani, cioè il rapporto tra ultra75enni e popolazione totale, in quanto essi costituiscono una parte significativa degli anziani. A livello nazionale l incidenza dei grandi anziani sulla popolazione si attesta, nel 2003, all 8.7%, in Lombardia all 8.2% e in provincia di 8.1%. Il rapporto degli ultra75enni per sesso e Distretto nel 2011 è riportato nella tabella 6, che evidenzia la disparità esistente tra i sessi e conferma i dati degli indici di vecchiaia. Tabella 6 Ultra75enni per sesso e Distretto al 1 gennaio 2011 Chiavenna 9.8% 14.3% 12.2% Morbegno 10.2% 14.3% 12.3% 11.6% 16.5% 14.2% Tirano 12.3% 16.7% 14.6% Bormio 8.9% 12.7% 10.8% Si riportano infine alcuni confronti tra i Distretti con l insieme provinciale e regionale dei principali indicatori demografici, anno Da una loro valutazione d insieme si conferma una specificità del Distretto di Bormio rispetto al resto della provincia, che ha una popolazione molto più giovane. Tabella 7 indicatori demografici al 1 gennaio 2011 Bormio Chiavenna Morbegno Tirano Provincia Regione Tasso di Natalità 11.7% 8.5% 9.3% 8.1% 8.0% 8.9% 9,7% Tasso di Fecondità 59.3% 44.1% 50.8% 46.2% 44.6% 48.7% 43,7% Indice di Vecchiaia 96,8% 136.8% 132.0% 173.3% 169.1% 144.4% 141.1% Indice di Invecchiamento 16.1% 19.2% 19.2% 22.0% 22.1% 20.1% 20,1% Indice di carico sociale 48.7% 49.7% 51.0% 53.2% 54.2% 51.7% 52.2%
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