PSICANALISI E LETTURA: UN INTRODUZIONE.

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1 PSICANALISI E LETTURA: UN INTRODUZIONE. Facoltà di Lettere e Filosofia Corso di laurea in Letteratura, musica e spettacolo Candidato Silvia Cocozzello Matricola Relatore Prof. Francesco Muzzioli Anno accademico 2009/2010 1

2 1. Il poeta e la fantasia di Sigmund Freud Da dove trae la propria materia il poeta? Nel 1907 Freud dedica un piccolo saggio alla ricerca intorno alla natura della creazione poetica. La sera del 6 dicembre Freud ed altri illustri intellettuali, tra cui Herman Hesse, Arthur Schnitzler, furono invitati dall editore Hugo Heller a compilare un questionario sui loro gusti letterari. Il resoconto della conferenza di Freud fu raccolto in Der Dichter und das Phantasieren ovvero Il poeta e la fantasia. Quali sono gli strumenti che un essere umano come noi utilizza per creare quei mondi in grado di affascinarci e avvincerci così intensamente? Nonostante il discorso estetico, nell immensa opera del padre della psicanalisi, sia marginale, Freud ha dedicato alcune riflessioni a queste tematiche come punti di partenza per lo sviluppo di riflessioni più ampie. Inevitabilmente anche in questo caso l analisi è inscritta nel punto di vista psicanalitico e si cercano le origini dei questa capacità nell infanzia. L attività del gioco nello stadio infantile è simile a quella del poeta: il bambino «si costruisce un suo proprio mondo o, meglio, dà a suo piacere un nuovo assetto alle cose del suo mondo 1». 1 Person, Fonagy, Figueira, Studi critici su Il poeta e la fantasia, Raffaello Cortina Editore, Milano 1999, pag. 4. 7

3 Il bambino inventa un mondo fantastico che però distingue chiaramente dalla realtà, pur prendendolo molto sul serio e rispettando le sue leggi intrinseche. Il passaggio all età adulta comporta l abbandono del gioco, o meglio, una sua trasformazione: considerato che il gioco è un piacere, e in quanto tale difficile per la natura umana da abbandonare, l adulto lo sublima, lo sposta e invece di giocare, fantastica. Questa attività è molto diversa da quella infantile. Il bambino vive il gioco apertamente, anche se si tratta di un sistema psichico chiuso non si preoccupa di nasconderlo. L attività fantastica dell adulto è privata, intima e, soprattutto, solitaria. Il segreto mondo personale rimane tale, non si confida e, anzi, è vissuto come un esperienza unica, come se fossimo i soli ad avere simili fantasie. L adulto e il bambino vivono due esperienze profondamente intrecciate. Il bambino fantastica di essere grande e nei suoi giochi simula ciò che riesce a carpire dal mondo degli adulti. L adulto invece nasconde le proprie fantasie perché da lui ci si aspetta che le abbia abbandonate e che sia totalmente calato nel reale, per ciò le sue fantasticherie potrebbero essere considerate infantili e poco consone. A questo punto Freud individua un aspetto fondamentale della condizione psicologica che spinge a fantasticare: l uomo felice non fantastica, non ne ha bisogno; le fantasticherie sono tipiche di chi è insoddisfatto e possono degenerare in malattie nervose da curare con un trattamento psichico. «Sono desideri insoddisfatti le forze promotrici delle fantasie, e ogni singola fantasia è un appagamento di un desiderio, 8

4 una correzione della realtà che ci lascia insoddisfatti 2». I desideri sono divisi in ambiziosi, ovvero quelli che servono per elevare la personalità, ed erotici. Questi ultimi sono tipici della donna perché le i suoi desideri si limitano all aspirazione amorosa, mentre l uomo ha anche desideri ambiziosi ed egoistici. Questi desideri hanno un contrassegno temporale, nascono da un impressione attuale che ci riporta alla mente un nostro grande desiderio, spesso collegato ad un esperienza infantile; il soggetto trasferisce questa situazione nel futuro, nel quale appagherà tale desiderio. Le fantasie non sono molto differenti dai sogni notturni. Quando sogniamo il nostro inconscio attiva e manifesta i nostri desideri più nascosti permettendoci di viverli, di ottenere un appagamento che nella realtà non sarebbe assolutamente possibile. Freud tralascia l approfondimento delle degenerazioni di tali fantasie in psicosi e atteggiamenti morbosi per approfondire meglio il rapporto singolare che lettore e scrittore stringono nel corso dell opera. Non interessa tanto il poeta che crea le sue opere da materia già formata, opere tragiche o epiche, ma piuttosto quello che dal nulla sembra plasmare una quantità di materiale, la cui provenienza è il fulcro dell indagine. L elemento catalizzatore è spesso l eroe: alter ego del poeta, emblema del senso dell opera, magnete in grado di accattivare qualsiasi lettore; di qualsiasi romanzo si parli è implicita la sicurezza che l eroe ha qualcosa da dirci, che l autore ci sta dicendo qualcosa 2 Person, Fonagy, Figueira, Studi critici su Il poeta e la fantasia, Raffaello Cortina Editore, Milano 1999, p. 6. 9

5 attraverso lui. Abbiamo la garanzia che fino alla fine del romanzo l eroe non ci abbandonerà e che qualsiasi cosa possa succedergli sarà solo strumentale per la sua crescita. Questa invulnerabilità svela la vera natura del protagonista, ovvero il trionfo dell Io dell autore stesso; nella sua anima l autore si rivela e si auto-osserva. È chiaro che una distinzione così netta decade alla luce degli esempi del romanzo moderno, soprattutto psicologico. In questo caso l autore scinde il suo Io in io parziali che dissemina nei vari personaggi, fornendoci la possibilità di osservare come questi si scontrino l un l altro. Tornando alle similitudini tra poeta e sognatore, l atto creativo non sarebbe altro che la costruzione di un luogo dove rievocare ed appagare un esperienza rimossa, prevalentemente nell infanzia dell autore. Un fatto recente ha risvegliato un desiderio anteriore e l attività poetica, oltre a riportare le spie di tali episodi, «costituisce una continuazione e un sostituto del primitivo gioco infantile». Il rapporto con il lettore si crea a partire da questo. Se il sognatore ad occhi aperti ci rivelasse le sue fantasie così come sono non susciterebbe molto interesse; quando invece l autore di un libro ci presenta le sue fantasie, o quelle che noi crediamo tali, proviamo un vivo piacere. Tutto ciò accade perché è solo attraverso l opera e la sua scrematura che il lettore riesce a superare la nostra ripugnanza, o meglio, la nostra reticenza ad entrare nell Io altrui. La vera arte consiste nell alterazione della materia per il nostro godimento formale ed estetico 10