RETE REGIONALE DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL ARIA PROVINCIA DI BOLOGNA

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1 RETE REGIONALE DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL ARIA PROVINCIA DI BOLOGNA REPORT DEI DATI 212 Giugno 213 Sezione provinciale di Bologna Servizio Sistemi Ambientali Area S. O. Monitoraggio e Valutazione Aria

2 Elaborazione a cura dell Area S.O. Monitoraggio e Valutazione Aria del Servizio Sistemi Ambientali Arpa Sezione Provinciale di Bologna. Hanno collaborato: Andrea Aldrovandi Andrea Mecati Cristina Volta Francesca Novelli Giulia Bertacci Luca Malaguti Marco Trepiccione Pamela Ugolini Per i dati CALMET si ringrazia Giovanni Bonafè di Arpa Servizio Idro-Meteo-Clima A Vita.

3 Rete Di Monitoraggio Della Qualità Dell aria Report Dati 212 SOMMARIO PREMESSA...2 INQUADRAMENTO NORMATIVO...2 LA ZONIZZAZIONE DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA...3 LA RETE DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL ARIA...4 CONDIZIONE METEOROLOGICA DEL TERRITORIO PROVINCIALE...5 TEMPERATURA...6 PRECIPITAZIONI...7 DIREZIONE E VELOCITÀ DEL VENTO...8 ALTEZZA DI RIMESCOLAMENTO... 1 STABILITÀ ATMOSFERICA ELABORAZIONE DEI DATI DI QUALITA DELL ARIA BIOSSIDO DI AZOTO E OSSIDI DI AZOTO OZONO PARTICOLATO PM PARTICOLATO PM MONOSSIDO DI CARBONIO ANALISI SUL PARTICOLATO IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI ARSENICO, CADMIO, NICHEL, PIOMBO CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

4 Rete Di Monitoraggio Della Qualità Dell aria Report Dati 212 PREMESSA La conoscenza ambientale e la diffusione di tale conoscenza svolgono un ruolo cruciale sia nel supportare le autorità competenti nella formulazione e attuazione delle politiche ambientali e di governo del territorio, sia nel favorire l accrescimento dei livelli di conoscenza e di consapevolezza dei cittadini. L importanza strategica dell informazione ambientale è affermata e riconosciuta nella normativa nazionale e sovranazionale. In particolare la normativa italiana vigente, Decreto Legislativo n. 155/21, prevede che le amministrazioni e gli altri enti [ ] assicurano, per quanto di competenza, l accesso al pubblico e la diffusione al pubblico delle informazioni relative alla qualità dell aria. Arpa, in quanto gestore della rete di monitoraggio, per facilitare la consultazione delle informazioni, oltre a mettere a disposizione attraverso web i valori giornalieri rilevati dalle centraline di misura, redige periodicamente analisi sui dati di qualità dell aria. La presente relazione riferita all anno 212 ha pertanto l obiettivo di diffondere in forma sintetica i dati rilevati in continuo dalla rete di monitoraggio della qualità dell aria nella provincia di Bologna. INQUADRAMENTO NORMATIVO La norma quadro in materia di valutazione e gestione della qualità dell aria è rappresentata dal D.Lgs n. 155/21, Attuazione della direttiva 28/5/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa, che ha abrogato il Decreto Legislativo n. 351/99 e i rispettivi decreti attuativi (il DM 6/2, il Decreto Legislativo n.183/24 e il DM 261/22). Il Decreto Legislativo n. 155/21 introduce importanti novità in materia di controllo dell inquinamento atmosferico individuando gli obiettivi di qualità dell aria ambiente e definendo metodi e criteri comuni per la caratterizzazione delle zone. Il Decreto contiene inoltre le definizioni di: valore limite, livello fissato dalla normativa in base alle conoscenze scientifiche al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti dannosi sulla salute umana o per l ambiente nel suo complesso; tale livello deve essere raggiunto entro un dato termine e successivamente non superato (articolo 2, comma 1, lettera h); valore obiettivo, livello fissato al fine di evitare, prevenire o ridurre effetti nocivi per la salute umana o per l ambiente nel suo complesso, da conseguire, ove possibile, entro una data prestabilita (articolo 2, comma 1, lettera m); soglia di informazione, livello oltre il quale vi è un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata per alcuni gruppi particolarmente sensibili della popolazione nel suo complesso ed il cui raggiungimento impone di assicurare informazioni adeguate e tempestive (articolo 2, comma 1, lettera o); soglia di allarme, livello oltre il quale vi è un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata per la popolazione nel suo complesso ed il cui raggiungimento impone di adottare provvedimenti immediati (articolo 2, comma 1, lettera n); livello critico, livello fissato in base alle conoscenze scientifiche, oltre il quale possono sussistere effetti negativi diretti su recettori quali gli alberi, le altre piante o gli ecosistemi naturali, esclusi gli esseri umani (articolo 2, comma 1, lettera i); obiettivi a lungo termine, livello da raggiungere nel lungo periodo mediante misure proporzionate, al fine di assicurare un efficace protezione della salute umana e dell ambiente (articolo 2, comma 1, lettera p), ed individua l elenco degli inquinanti per i quali è obbligatorio il monitoraggio: ossido e biossido di azoto, NO 2 e NO X biossido di zolfo, SO 2 monossido di carbonio, CO ozono, O 3 particolato con diametro aerodinamico < 1 µm, PM1 particolato con diametro aerodinamico < 2.5 µm, PM2.5 benzene benzo(a)pirene, benzo(a)antracene, benzo(b)fluorantene, benzo(j)fluorantene, benzo(k)fluorantene, indeno(1,2,3-cd)pirene e dibenzo(a,h)antracene piombo, arsenico, cadmio, nichel, mercurio precursori dell'ozono, 2

5 Rete Di Monitoraggio Della Qualità Dell aria Report Dati 212 stabilendo le modalità di trasmissione e i contenuti delle informazioni sullo stato della qualità dell aria da inviare al Ministero dell Ambiente. LA ZONIZZAZIONE DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA La zonizzazione del territorio ai fini della valutazione della qualità dell aria ambiente prevede la suddivisione in zone e agglomerati sui quali valutare il rispetto dei valori obiettivo e dei valori limite. Il Decreto Legislativo n. 155/21 fornisce, all Appendice I, i nuovi criteri per la zonizzazione del territorio regionale basati sull analisi del carico emissivo e del grado di urbanizzazione del territorio, oltre alle caratteristiche orografiche e meteo-climatiche. La normativa individua nelle Regioni l autorità competente alla redazione del progetto di riesame della zonizzazione previgente, che deve essere rivista almeno ogni 5 anni. La Regione Emilia Romagna con la Delibera della Giunta regionale del 27/12/211, n. 21 ha messo in atto tale adeguamento della zonizzazione, revocando la precedente e presentando pertanto la ripartizione del territorio regionale in un Agglomerato ed in tre zone omogenee: la zona Appennino, la zona Pianura Ovest e la zona Pianura Est (Figura 1). IT81 Agglomerato IT811 Appennino IT812 Pianura Ovest IT813 Pianura Est Figura 1 Zonizzazione regionale DGR 27/12/211 Il territorio della provincia di Bologna comprende l Agglomerato, parte della zona Appennino e parte della zona Pianura Est. In tabella 1 sono indicati i comuni che ricadono nelle zone individuate. Agglomerato Pianura Est Appennino Argelato, Calderara di Reno, Castel Maggiore, Granarolo dell'emilia, Bologna, Castenaso, Zola Predona, Ozzano dell'emilia, San Lazzaro di Savena, Casalecchio di Reno, Sasso Marconi, Pianoro Crevalcore, Pieve Di Cento, Galliera, San Giovanni In Persicelo, San Pietro In Casale, Malalbergo, Baricella, Castello D'argile, San Giorgio Di Piano, Sant'agata Bolognese, Bentivoglio, Sala Bolognese, Molinella, Minerbio, Budrio, Anzola Dell'emilia, Medicina, Imola, Crespellano, Bazzano, Monteveglio, Castel Guelfo Di Bologna, Castel San Pietro Terme, Mordano, Dozza Monte San Pietro, Castello di Serravalle, Savigno, Marzabotto, Monterenzio, Casalfiumanese, Monzuno, Vergato, Loiano, Castel d'aiano, Grizzana Morandi, Borgo Tossignano, Fontanelice, Gaggio Montano, Monghidoro, Castel del Rio, San Benedetto Val di Sambro, Castiglione dei Pepoli, Lizzano in Belvedere, Camugnano, Castel di Casio, Porretta Terme, Granaglione Tabella 1 Zonizzazione per la Provincia di Bologna, DGR 27/12/211 A seguito della nuova zonizzazione, la Regione e Arpa hanno infine predisposto l aggiornamento e il riassetto della rete regionale di monitoraggio. 3

6 Rete Di Monitoraggio Della Qualità Dell aria Report Dati 212 LA RETE DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL ARIA La DGR 21/211, oltre a modificare la zonizzazione del territorio regionale, ha anche definito una diversa struttura della rete regionale di rilevamento della qualità dell'aria, coerente con la nuova zonizzazione e conforme al D.Lgs. 155/21 nell'individuazione delle stazioni di misura. La revisione della rete di rilevamento è stata concepita considerando i seguenti criteri normativi: 1. Limitare al minimo le porzioni di territorio completamente prive di punti misura, compatibilmente con i criteri del D.Lgs. 155/21, pur cercando di contenere al massimo il numero di stazioni utilizzate, al fine di non perdere informazioni importanti circa il territorio monitorato. 2. Privilegiare le stazioni attive da più tempo senza compromettere l'efficacia delle stazioni di nuova locazione. 3. Mantenere la configurazione delle stazioni da traffico presenti in quanto già essenziali per la valutazione della componente di maggior peso nell'inquinamento regionale. 4. Privilegiare le stazioni che misurano più inquinanti con particolare attenzione alla misura del PM Privilegiare le stazioni in grado di misurare, accanto alla massa complessiva, anche la composizione chimica e granulometrica del particolato. 6. Mantenere tutte le stazioni necessarie per garantire le prestazioni dei modelli previsionali e di analisi del territorio a supporto delle valutazioni e della gestione della qualità dell'aria sul territorio della Regione Emilia-Romagna. 7. Rispettare i requisiti minimi di valutazione mediante stazioni fisse previsti nel D.Lgs n. 155/21 in relazione alla nuova zonizzazione. Ne è conseguita la definizione di una nuova rete regionale, modificata rispetto alla precedente soprattutto nel numero di stazioni utili a valutare la qualità dell aria: 47 in luogo delle 63 precedentemente attive ai sensi delle normativa antecedente (D.Lgs 351/99 e DM 6/22). La revisione della rete regionale, deliberata come si è detto nel dicembre 211, è stata attuata nel corso del 212. Sul territorio della provincia di Bologna tale revisione è stata realizzata disattivando il 31/7/212 la stazione denominata Ferrari, ubicata a Imola, e riclassificando dal 1/1/212 come stazioni locali (cioè non facenti parte della rete regionale) quelle di Villa Torchi a Bologna e di San Marino nel comune di Bentivoglio. Queste due ultime stazioni sono poi state definitivamente disattivate a partire dal 1/1/213. Per l anno in esame, pertanto, la rete provinciale di monitoraggio risulta costituita da 1 stazioni di misurazione (Tabella 2), distribuite su 6 comuni, così come riportato nella figura 2, nella quale è anche indicata la zonizzazione territoriale ai fini della qualità dell aria. Agglomerato Pianura Est STAZIONE TIPO NO2 CO PM1 PM2.5 O3 BTX Bologna - Porta San Felice Traffico urbano San Lazzaro Traffico urbano Bologna - Giardini Margherita Fondo urbano Bologna - Villa Torchi Fondo urbano Bologna - Chiarini Fondo suburbano Imola - De Amicis Traffico urbano Imola - Ferrari (*) Fondo urbano Bentivoglio San Marino Fondo suburbano Molinella San Pietro Capofiume Fondo rurale Appennino Porretta Terme - Castelluccio Fondo remoto (*) Attiva fino al 31 luglio Tabella 2 Stazioni e parametri della rete di monitoraggio - anno 212 4

7 Rete Di Monitoraggio Della Qualità Dell aria Report Dati 212 Figura 2 Configurazione delle stazioni di misura di qualità dell aria anno 212 CONDIZIONE METEOROLOGICA DEL TERRITORIO PROVINCIALE Lo stato della qualità dell aria è il risultato di una complessa compartecipazione di processi che coinvolgono i moti dell aria, che tendono a disperdere, trasportare e rimuovere gli inquinanti primari (quelli emessi direttamente da sorgenti antropiche o naturali) e le trasformazioni chimico-fisiche che possono portare alla formazione di nuove specie inquinanti, dette secondarie. La dispersione degli inquinanti, determinata dai fenomeni di diffusione turbolenta e di trasporto delle masse d aria, come pure la loro rimozione sono strettamente dipendenti dal comportamento dinamico degli strati bassi dell atmosfera. Ne consegue che nello studio dello stato della qualità dell aria è importante avere informazioni sui parametri meteorologici che più influenzano i meccanismi di accumulo, trasporto, diffusione, dispersione e trasformazione degli inquinanti in atmosfera. Pertanto ad integrazione della presentazione dei dati rilevati dalla rete di monitoraggio della qualità dell aria, si riportano in maniera sintetica i dati relativi ai principali indicatori meteorologici, riferiti al periodo di osservazione (anno 212): Temperatura; Precipitazioni; Direzione e velocità del vento; 5

8 Rete Di Monitoraggio Della Qualità Dell aria Report Dati 212 Altezza di rimescolamento; Stabilità atmosferica. Questi indicatori sono stati elaborati a partire dalle stazioni meteorologiche di riferimento di Bologna Urbana e Imola Mario Neri, rappresentative delle due principali aree urbane della provincia. Inoltre viene presentata una descrizione sintetica dell influenza della meteorologia sulla possibile occorrenza di eventi critici, con particolare riguardo ai giorni favorevoli all accumulo di PM1 e di O 3 nelle sezioni dedicate all elaborazione dei dati di concentrazione rilevate. Temperatura Nelle figure 3 e 4 sono riportati gli andamenti delle temperature minima, media e massima mensili ( C) per l anno in esame, riferiti alle due stazioni meteorologiche considerate. Nell anno 212 le temperature registrate nella stazione di Bologna-Urbana variano da un minimo di -7.2 C nel mese di febbraio ad un massimo di 37.5 C nel mese di luglio. Nella stazione di Imola-Mario Neri la temperatura minima di -9.8 C è stata registrata nel mese di febbraio e la massima di 38.5 C nel mese di luglio. Nel primo trimestre del 212 su entrambe le postazioni sono state registrate temperature massime mensili superiori di circa 3-5 C e temperature minime mensili inferiori di circa 2-5 C rispetto all anno precedente, con uno scostamento in negativo nei valori minimi fino a 5.3 C a Bologna nel mese di febbraio (in media il mese invernale più rigido dell anno, caratterizzato anche da abbondanti nevicate). Nei mesi di maggio, giugno e luglio le temperature massime si discostano rispetto al 211 con valori maggiori di circa 2-4 C. Aprile e i mesi da settembre a fine anno sono risultati più freddi dell anno precedente, con l eccezione del mese di novembre che ha fatto registrare temperature minime più alte fino a 6-7 C rispetto allo stesso mese del 211. In particolare la temperatura massima ( C), nel periodo estivo, rappresenta uno dei fattori principali per la misura dell intensità dei processi fotochimici e della produzione di ozono troposferico. La temperatura massima mensile nell anno 212 è stata registrata nel mese di luglio in entrambe le postazioni, a differenza dell anno precedente in cui il mese più caldo era risultato agosto C gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic -5 Tmed Tmin Tmax -1 Figura 3 Bologna: temperatura media, minima e massima mensili ( C) - anno 212 6

9 Rete Di Monitoraggio Della Qualità Dell aria Report Dati C gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Tmed Tmin Tmax Figura 4 Imola: temperatura media, minima e massima mensili ( C) - anno 212 Precipitazioni La quantità di precipitazione cumulata (mm di pioggia) in base all entità può risultare un fattore influente nell efficacia dei meccanismi di rimozione degli inquinanti in atmosfera. Per quanto riguarda la provincia di Bologna, in figura 5 e 6 sono rappresentate la precipitazione cumulata mensile ed il numero di giorni con precipitazione superiore a.3 mm nelle due postazioni meteo. La scelta di fissare come soglia di significatività della precipitazione cumulata giornaliera.3 mm, è da ricondurre alla definizione di giorno critico per l accumulo di PM1 elaborata da Arpa-Servizio IdroMeteoClima. Sono infatti stabilite come favorevoli all accumulo di PM1 le giornate con precipitazione inferiore a.3 mm e con indice di ventilazione (inteso come prodotto dell altezza di rimescolamento media giornaliera e dell intensità media giornaliera del vento) inferiore a 8 m 2 /sec. Nell anno 212 dai dati della stazione di Bologna si riscontra un aumento seppur modesto (+5%) della piovosità rispetto al 211 in termini di millimetri di pioggia cumulati nell anno: 536 mm contro i 488 mm dell anno precedente, comunque sempre inferiore rispetto al 21 (988 mm). In particolare, le precipitazioni nel 212 sono distribuite maggiormente da aprile a maggio e da settembre a novembre (Figura 5); luglio e febbraio non hanno registrato precipitazioni, ma nel secondo caso le quantità potrebbero essere sottostimate, dato che lo scioglimento della neve nei pluviometri ha portato all invalidazione di molti dati Precipitazione cumulata n gg>.3mm mm num. gg. Figura 5 Bologna: Precipitazione cumulata mensile e numero di giorni con precipitazione superiore a.3mm Anno 212 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic 7

10 Rete Di Monitoraggio Della Qualità Dell aria Report Dati Precipitazione cumulata n gg>.3mm mm num. gg. Figura 6 Imola: Precipitazione cumulata mensile e numero di giorni con precipitazione superiore a.3mm Anno gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic La tendenza, nel confronto tra le piovosità negli anni, è riscontrabile anche per Imola: in questo caso la somma totale su base annua evidenzia una piovosità di 531 mm rispetto ai 52 mm del 211, ancora inferiore (-49%) alle precipitazioni avutesi nel 21 (131 mm). A differenza di Bologna, a Imola nel mese di luglio si sono registrati 23mm di pioggia (Figura 6), mentre a ottobre si sono registrate precipitazioni inferiori del 46% rispetto allo stesso mese nella postazione urbana di Bologna. Il numero totale di giorni piovosi è equiparabile fra le due postazioni (284 giorni a Bologna, 283 giorni a Imola) e il maggior numero di giorni con pioggia è distribuito negli stessi mesi. Direzione e velocità del vento La direzione di provenienza del vento ( ) è utile per valutare il trasporto degli inquinanti in atmosfera e può dare indicazioni sulla zona da e verso cui questi ultimi tendono a diffondere. La velocità del vento (m/s) influenza l allontanamento degli inquinanti dalle sorgenti di emissione e risulta determinante per quanto riguarda i meccanismi di accumulo o di dispersione in funzione della sua intensità. La rosa dei venti fornisce una rappresentazione in frequenza della distribuzione delle classi di velocità del vento per settore di provenienza. Le rose dei venti presentate in figura 7 sono relative all anno Bologna (knots) Wind speed (m/s) Imola (knots) Wind speed (m/s) Figura 7 Rosa dei venti, anno 212 8

11 Rete Di Monitoraggio Della Qualità Dell aria Report Dati 212 La distribuzione delle velocità indica una prevalenza delle classi di intensità relativamente modesta, con valori inferiori a 3 m/s per la maggior parte dell anno e con velocità leggermente più elevate a Imola rispetto a Bologna. Le direzioni del vento più frequenti sull intero periodo 212 sono diverse tra le due postazioni: SudOvest e Ovest per la stazione urbana di Bologna, Ovest-NordOvest e adiacenti per Imola. In figura 8 ed in figura 9 sono rappresentate le direzioni e le velocità dei venti elaborate per stagione (come mesi invernali sono stati considerati gennaio, febbraio e dicembre dello stesso anno). Nel periodo autunno - inverno si osserva una prevalenza dei venti provenienti dai quadranti occidentali, con preponderanza: per Bologna dalle direzioni SudOvest e Ovest per il trimestre invernale e Ovest per l autunno, con velocità del vento generalmente comprese tra 1 e 4 m/s; per Imola dalla direzione Ovest-NordOvest in inverno e sia da SudOvest che da Ovest-NordOvest in autunno, con intensità del vento mediamente più elevate rispetto a Bologna. Nel periodo primavera - estate si assiste alla presenza di venti provenienti anche dai quadranti orientali, con direzioni prevalenti: per Bologna dai settori tra SudOvest e Ovest-NordOvest ma anche abbastanza uniformemente da tutto il quadrante Nord-Est in estate, principalmente da SudOvest con una componente minore da Est in primavera; per Imola invece tra Ovest e NordOvest e da Est in estate, mentre in primavera spicca una maggiore distribuzione delle direzioni di provenienza da tutti i settori. In primavera si nota per entrambe le postazioni una percentuale maggiore di velocità dei venti in classi più alte, con valori compresi nell intervallo di 3-5 m/s, rispetto al periodo autunno-inverno. INVERNO PRIMAVERA (knots) Wind speed (m/s) (knots) Wind speed (m/s) ESTATE AUTUNNO (knots) Wind speed (m/s) (knots) Wind speed (m/s) Figura 8 Rose del vento stagionali per la stazione meteorologica Urbana di Bologna - anno 212 9

12 Rete Di Monitoraggio Della Qualità Dell aria Report Dati 212 INVERNO PRIMAVERA (knots) Wind speed (m/s) (knots) Wind speed (m/s) ESTATE AUTUNNO (knots) Wind speed (m/s) (knots) Wind speed (m/s) Figura 9 Rose del vento stagionali per la stazione meteorologica Mario Neri di Imola - anno 212 Altezza di rimescolamento L altezza dello strato di rimescolamento rappresenta la distanza dal suolo alla zona d inversione termica ed è lo strato all interno del quale avviene la dispersione degli inquinanti per effetto di moti turbolenti (sia di origine termica, dovuti al riscaldamento della superficie, che di origine meccanica, dovuti al vento). Tale parametro influenza significativamente la concentrazione degli inquinanti, per cui in linea di principio maggiore è l altezza di rimescolamento minore sarà la concentrazione. L altezza dello strato di rimescolamento ha un intervallo di oscillazione giornaliero e stagionale, dipendendo dal ciclo radiativo del suolo e dalle condizione meteorologiche. Durante il ciclo giornaliero lo spessore dello strato di rimescolamento raggiunge normalmente il suo massimo nel pomeriggio (mediamente 15m, con picchi massimi di 25m) e va affievolendosi nelle ore successive, fino a raggiungere il suo minimo nelle ore notturne. In figura 1 sono riportate le altezze di rimescolamento medie mensili elaborate per le aree urbane di Bologna e di Imola dal pre-processore meteorologico CALMET utilizzando i valori misurati dalle stazioni meteorologiche della rete Arpa-SIMC e una serie di informazioni sulle caratteristiche del territorio (orografia, uso del suolo, ecc.). L andamento relativo all area di Imola risulta sostanzialmente in linea con quello dell agglomerato di Bologna, con differenze leggermente maggiori nei mesi estivi. 1

13 Rete Di Monitoraggio Della Qualità Dell aria Report Dati Bologna Imola 1 8 m gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Figura 1 Altezza dello strato di rimescolamento (m) medie mensili 212 In figura 11a e 11b sono riportati i tipici andamenti dell altezza di rimescolamento elaborati sulle 24 ore nelle varie stagioni. Tali andamenti giornalieri mostrano come vi sia una tendenza all innalzamento a partire dal mattino, fino a raggiungere il valore massimo verso le ore 16 nel semestre estivo e verso le ore 14 nel semestre invernale, e successivamente un più rapido abbassamento all approssimarsi delle ore serali e notturne. In tutte le stagioni i minimi sono distribuiti uniformemente nelle stesse ore notturne sia su Bologna sia su Imola. Nelle ore diurne la variazione stagionale è molto più marcata: le altezze di rimescolamento massime si registrano in estate, in concomitanza con la maggior frequenza di condizioni instabili; quelle minime nel periodo invernale. 25 Bologna 2 15 m PRIMAVERA ESTATE INVERNO AUTUNNO Figura 11a - Altezza dello strato di rimescolamento (m) - giorno tipo

14 Rete Di Monitoraggio Della Qualità Dell aria Report Dati Imola 2 15 m Stabilità atmosferica PRIMAVERA ESTATE INVERNO AUTUNNO Figura 11b - Altezza dello strato di rimescolamento (m) - giorno tipo 212 Le categorie di stabilità atmosferica sono utili ai fini della valutazione delle condizioni presenti nello strato di rimescolamento, ovvero del grado di turbolenza che lo caratterizza e conseguentemente della rapidità della dispersione delle sostanze inquinanti nell'aria o viceversa del loro accumulo. Le diverse condizioni di stabilità atmosferica vengono solitamente rappresentate mediante una classificazione semplificata, di tipo qualitativo, detta Pasquill-Gifford, che prevede 6 categorie di intensità della turbolenza atmosferica: classe A o fortemente instabile classe B o moderatamente instabile classe C o debolmente instabile classe D o neutra classe E o debolmente stabile classe F o stabile. Di seguito vengono riportate le elaborazioni relative ai giorni tipo stagionali della frequenza con cui ricorrono le varie classi di stabilità, stimate dal pre-processore CALMET per Bologna e per Imola per l anno 212. Dai grafici di Bologna (Figure 12 e 13) si osserva la presenza di classi di stabilità F relativa a condizioni stabili, calcolate sulle diverse stagioni dell anno, nelle prime ore della giornata e nelle ore serali, con una distribuzione temporale diversa a seconda della stagione. Dal confronto tra le elaborazioni invernali-autunnali ed estive si nota che nel primo caso, a causa di temperature più basse che contribuiscono al mantenimento delle condizioni di inversione termica, la classe F risulta essere presente per un maggior numero di ore, mentre in estate grazie a temperature più elevate che portano al dissolvimento anticipato delle inversioni termiche notturne, la classe F si presenta in prima mattina scomparendo verso le ore 6 per comparire la sera a partire dalle ore 2. Il confronto stagionale permette inoltre di evidenziare la maggior presenza della classe D riferita a condizioni neutrali nelle giornate inverno-autunnali, mentre la classe A, che indica condizioni fortemente instabili, è presente solo nel periodo primaverile e soprattutto estivo e quasi esclusivamente nelle ore centrali della giornata. I medesimi andamenti possono ritrovarsi nei dati elaborati per la stazione meteorologica di Imola (Figure 14 e 15), con la differenza che nel periodo estivo e primaverile diminuiscono le ore e la frequenza della classe A, fortemente instabile, a favore della classe D in primavera e delle classi B e C in estate. 12

15 Rete Di Monitoraggio Della Qualità Dell aria Report Dati 212 Giorno Tipo Invernale 1% 9% 8% 7% 6% 5% 4% F E D C B 3% 2% 1% % Giorno Tipo Primaverile 1% 9% 8% 7% 6% 5% 4% F E D C B A 3% 2% 1% % Figura 12 BOLOGNA: Classi di stabilità per giorno tipo stagionale - anno

16 Rete Di Monitoraggio Della Qualità Dell aria Report Dati 212 Giorno Tipo Estivo 1% 9% 8% 7% 6% 5% 4% F E D C B A 3% 2% 1% % Giorno Tipo Autunnale 1% 9% 8% 7% 6% 5% 4% F E D C B A 3% 2% 1% % Figura 13 BOLOGNA: Classi di stabilità per giorno tipo stagionale - anno

17 Rete Di Monitoraggio Della Qualità Dell aria Report Dati 212 Giorno Tipo Invernale 1% 9% 8% 7% 6% 5% 4% F E D C B 3% 2% 1% % Giorno Tipo Primaverile 1% 9% 8% 7% 6% 5% 4% F E D C B A 3% 2% 1% % Figura 14 IMOLA: Classi di stabilità per giorno tipo stagionale - anno

18 Rete Di Monitoraggio Della Qualità Dell aria Report Dati 212 Giorno Tipo Estivo 1% 9% 8% 7% 6% 5% 4% F E D C B A 3% 2% 1% % Giorno Tipo Autunnale 1% 9% 8% 7% 6% 5% 4% F E D C B A 3% 2% 1% % Figura 15 IMOLA: Classi di stabilità per giorno tipo stagionale - anno

19 Rete Di Monitoraggio Della Qualità Dell aria Report Dati 212 ELABORAZIONE DEI DATI DI QUALITA DELL ARIA In questo capitolo l esame dei dati rilevati nell anno 212 dalle stazioni della rete di monitoraggio sul territorio provinciale di Bologna è stato affrontato riferendosi ai valori limite e valori obiettivo definiti dalla normativa nazionale vigente ed utilizzando tabelle ed elaborati grafici riferiti sia al periodo di osservazione sia agli andamenti temporali almeno degli ultimi cinque anni. Per ogni inquinante monitorato sono riportati una tabella introduttiva relativa agli indicatori statistici dell anno per ciascuna stazione di misura (elaborati sui valori orari per i gas e su valori medi giornalieri per il particolato), il relativo box plot e gli andamenti delle medie mensili mediante specifici grafici. Nella tabella riassuntiva iniziale sono indicati i superamenti del valore limite annuale in arancio e i casi con una percentuale di dati validi inferiore al 9% in grigio. Per ciascun parametro analizzato è data inoltre indicazione dei valori che ricadono al di sotto del limite di quantificazione dello strumento (limite che rappresenta la più bassa concentrazione dell inquinante che può essere misurata). Il box-plot costituisce una descrizione sintetica della distribuzione dei dati secondo un carattere quantitativo tramite semplici indici di dispersione e di posizione. La linea interna alla scatola rappresenta la mediana della distribuzione; le linee estreme rappresentano il 25 ed il 75 percentile. Le linee che si allungano dai bordi della scatola (baffi) individuano gli intervalli fino ai valori rispettivamente del 5 e 95 percentile. Inoltre vengono evidenziati i punti relativi al valor medio, al 98 percentile e al valore massimo registrati. Il box-plot fornisce indicazioni sulle caratteristiche salienti della distribuzione dei dati, in particolare per quanto riguarda la simmetria della sua forma. Oltre ad alcune elaborazioni specifiche per parametro, per gli inquinanti più significativi (NO 2, O 3, C 6 H 6 ) sono stati aggiunti i grafici inerenti gli andamenti dei giorni tipo, con particolare attenzione alle differenze stagionali o tra giorni feriali/festivi. Il giorno tipo rappresenta un ipotetico giorno medio annuale o stagionale dove si evidenziano i comportamenti ricorrenti e si ottiene mediando i valori di concentrazione rilevati alla medesima ora nel periodo considerato. Si precisa che tutti gli orari sono indicati in ora solare. Per ciascun inquinante è inoltre riportata la serie storica dei valori medi annuali a partire dal 22, dove disponibile. Per PM1 e O 3, parametri maggiormente soggetti a superamenti dei limiti normativi, sono stati confrontati gli andamenti negli anni del numero di giorni critici (favorevoli all'accumulo degli inquinanti al suolo) e degli effettivi superamenti del valore limite orario. Alle stazioni di misura la normativa vigente richiede che siano applicati gli obiettivi di qualità indicati all Allegato I del D.Lgs. 155/21, per i quali è previsto una copertura minima annuale di dati pari al 9%. Nell elaborazione mensile sono stati ritenuti sufficientemente rappresentativi i valori calcolati su una percentuale di dati validi almeno del 75%. Ai fini dell elaborazione giornaliera sono richiesti almeno 18 dati orari (75% di dati validi nel giorno). Nella tabella 3 viene riportata per ciascuna stazione e ciascun analizzatore l efficienza percentuale raggiunta nel 212. Dai valori si osserva un rendimento complessivo della rete provinciale di Bologna pari al 94%, con valori percentuali dei singoli analizzatori spesso vicini al 1%. La stazione di Imola Ferrari presenta un rendimento percentuale basso poiché è stata disattivata il 1 agosto 212 e pertanto non ha raggiunto la copertura annuale di dati validi richiesta dalla norma. Rendimenti inferiori al 95% si segnalano per Castelluccio in ragione di problemi strumentali legati agli analizzatori di polveri e ad alcune anomalie sui controlli di taratura per l analizzatore di NO X. STAZIONE NO2 CO PM1 PM2.5 O3 BTX Bologna - Porta San Felice 99% 99% 99% 99% 96% San Lazzaro 99% 98% Bologna - Giardini Margherita 99% 99% 99% 99% Bologna - Villa Torchi 98% 97% Bologna - Chiarini 95% 96% 94% Imola - De Amicis 98% 98% 96% 98% Imola - Ferrari (*) 58% 56% 58% Bentivoglio San Marino 99% 1% 98% Molinella San Pietro Capofiume 96% 98% 95% 97% Porretta Terme - Castelluccio 94% 9% 93% 97% (*) Attiva fino al 31 luglio Tabella 3 Rendimenti annuali degli analizzatori della rete - anno

20 Rete Di Monitoraggio Della Qualità Dell aria Report Dati 212 BIOSSIDO BIOSSIDO DI DI AZOTO AZOTO E E OSSIDI OSSIDI DI AZOTO AZOTO NO 2 e NO X Che cos è Con il termine NOx viene indicato genericamente l insieme dei due più importanti ossidi di azoto a livello di inquinamento atmosferico, ossia: l ossido di azoto (NO) e il biossido di azoto (NO 2 ). Il biossido di azoto, gas bruno di odore acre e pungente, contribuisce alla formazione dello smog fotochimico, delle piogge acide ed è tra i precursori di alcune frazioni significative del PM1. Come si origina L ossido di azoto (NO) si forma principalmente per reazione dell azoto contenuto nell aria (circa 78% N 2 ) con l ossigeno atmosferico in processi che avvengono ad elevata temperatura; successivamente subisce una ossidazione spontanea ad NO 2. Le principali sorgenti di NO 2 sono i gas di scarico dei veicoli a motore, gli impianti di riscaldamento e alcuni processi industriali. n sup. orari MIN 5 MEDIA MAX Stazione N. dati validi 2 µg/m 3 PORTA SAN FELICE 832 < SAN LAZZARO 8355 < GIARDINI MARGHERITA 8373 < VILLA TORCHI 8238 < VIA CHIARINI 826 < DE AMICIS 8247 < FERRARI SAN MARINO 833 < SAN PIETRO CAPOFIUME 818 <12 < CASTELLUCCIO 7937 <12 <12 <12 <12 <12 <12 41 VALORE LIMITE Media annuale 4 µg/m 3 n max sup. 18 > valore limite percentuale di dati validi inferiore al 9% NO 2 anno Concentrazioni in µg/m 3 Tabella 4 Biossido di azoto: Parametri statistici e confronto coi limiti di legge - anno µg/m Porta San Felice San Lazzaro Giardini Villa Torchi Via Chiarini De Amicis San Marino San Pietro Castelluccio Margherita Capofiume Figura 16 NO 2 : Box Plot delle statistiche annuali 212 < L.Q. Relativamente all anno in esame, la media annuale di biossido di azoto non rispetta il valore limite di legge (4 µg/m 3 ) nella sola stazione di Porta San Felice (Tabella 4). Il valore limite sulla media oraria di 2 µg/m 3 da non superare per più di 18 ore nel corso di un anno, viene rispettato in tutte le stazioni. Anche per il 212 la soglia di allarme di 4 µg/m 3 non è mai stata raggiunta da nessuna centralina. Questa situazione evidenzia che gli episodi acuti legati a concentrazioni orarie elevate di NO 2 non rappresentano un elemento di criticità. 18

21 Rete Di Monitoraggio Della Qualità Dell aria Report Dati 212 Dall analisi del box plot (Figura 16) si evidenzia una maggior dispersione dei valori di concentrazione dell NO 2 per la stazione di San Marino, con media leggermente più elevata rispetto alle altre stazioni di fondo urbano o suburbano. Tra le stazioni da traffico soltanto Porta San Felice presenta una distribuzione di valori nettamente diversa rispetto a quelle delle stazioni di fondo. Castelluccio ha valori poco dispersi e concentrati intorno al valore medio, oltre che in gran parte al di sotto del limite di quantificazione. L'analisi delle concentrazioni medie mensili calcolate per l'anno 212 (Figure 17 e 18, Tabella 5) permette di evidenziare l andamento stagionale. Per quanto concerne le stazioni dell Agglomerato, i valori medi di biossido di azoto più elevati sono stati registrati dalla stazione da traffico di Porta San Felice. Sia nelle stazioni dell Agglomerato che in quelle di Pianura si osserva che i valori medi mensili più elevati si rilevano nei trimestri invernale e autunnale. Presso Castelluccio, stazione dell Appennino, i valori di NO 2 raggiungono al massimo 6 µg/m 3 nel mese di febbraio. 8 GIARDINI MARGHERITA PORTA SAN FELICE SAN LAZZARO VIA CHIARINI VILLA TORCHI µg/m gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Figura 17 Agglomerato - NO 2 Concentrazioni medie mensili 212 CASTELLUCCIO DE AMICIS SAN MARINO SAN PIETRO CAPOFIUME FERRARI µg/m gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Figura 18 Pianura e Appennino - NO 2 Concentrazioni medie mensili

22 Rete Di Monitoraggio Della Qualità Dell aria Report Dati 212 NO 2 (µg/m 3 ) medie mensili anno 212 Stazione gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic PORTA SAN FELICE SAN LAZZARO GIARDINI MARGHERITA VILLA TORCHI VIA CHIARINI DE AMICIS FERRARI SAN MARINO SAN PIETRO CAPOFIUME CASTELLUCCIO analizzatore non attivo percentuale di dati validi inferiore al 9% Tabella 5 NO 2 Concentrazioni medie mensili 212 Il monossido di azoto (NO) è un inquinante primario che, una volta liberato in atmosfera, viene ossidato a biossido di azoto (NO 2 ) con una rapidità assai variabile a seconda delle condizioni meteorologiche. In generale NO può persistere diverse ore in tipiche condizioni invernali di cielo coperto e bassa temperatura, mentre in condizioni tipicamente estive, caratterizzate da forte radiazione solare e temperatura elevata, l'ossidazione avviene completamente nel giro di pochi minuti. NO 2 rappresenta quindi un tipico caso di inquinante secondario, la cui concentrazione in aria ambiente dipende solo in parte dalla prossimità a sorgenti emissive, essendo fortemente condizionata anche dalla situazione meteorologica. Tipicamente NO 2 raggiunge le concentrazioni più elevate durante l'inverno, quando la sua produzione raggiunge i valori massimi a causa del funzionamento degli impianti di riscaldamento. Durante i mesi più caldi, invece, viene efficacemente disperso dalle correnti ascensionali. Inoltre prolungate condizioni di elevata intensità delle radiazioni ultraviolette innescano nell'atmosfera complesse reazioni chimiche, tra i cui effetti è compresa pure una rimozione di NO 2 a seguito della sua trasformazione in acido nitrico e nitrati. Al fine di ricavare un indicazione circa l efficacia di ossidazione del monossido di azoto in atmosfera, si è scelto di calcolare il rapporto NO 2 /NO. Tale rapporto varia al variare della distanza dalle sorgenti di emissione. Infatti al momento dell emissione il rapporto tra NO 2 e NO è a favore di quest ultimo. Man mano che la massa d aria si allontana, il monossido si ossida per la quasi totalità in NO 2, per cui il rapporto NO 2 /NO tende a valori più elevati lontano dalle fonti di emissione dove prevalgono processi di natura chimico-fisica. In figura 19 viene presentato il valore mensile di questo rapporto per l anno in esame per ciascuna stazione della rete. 14 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic 12 1 NO2/NO CASTELLUCCIO DE AMICIS FERRARI GIARDINI MARGHERITA PORTA SAN FELICE SAN LAZZARO SAN MARINO SAN PIETRO CAPOFIUME Figura 19 Rapporto NO 2 /NO - anno 212 VIA CHIARINI VILLA TORCHI 2

23 Rete Di Monitoraggio Della Qualità Dell aria Report Dati 212 Si nota come i valori più elevati per il rapporto NO 2 /NO vengano raggiunti nelle stazioni di fondo urbano o suburbano durante i mesi estivi, quando in prossimità delle aree urbane l'ossidazione di NO ad NO 2 risulta molto spinta, mentre la rimozione di NO 2 ad acido nitrico e nitrati è meno marcata che nei siti rurali o remoti. Nelle stazioni da traffico il rapporto anche durante l'estate rimane contenuto, a causa della presenza di NO recentemente emesso e non ancora ossidato. L'unica stazione con valori del rapporto più elevati durante l'inverno è quella di Castelluccio, a causa della notevole distanza dalle fonti di emissione: durante l'estate sia NO che NO 2 vengono in larga parte ossidati prima di giungere sul posto trasportati con le masse d'aria, mentre d'inverno è soprattutto l ossidazione di NO a risultare efficace. Per visualizzare l andamento giornaliero caratteristico di NO 2 si è fatto ricorso all elaborazione dei giorni tipo per le stazioni da traffico Porta San Felice (Figura 2) e di fondo urbano Giardini Margherita (Figura 21), considerando separatamente giorni feriali, sabato e domenica. L andamento delle concentrazioni del giorno tipo mostra una certa dipendenza dai flussi veicolari, osservabile in entrambe le stazioni, seppur più accentuata per Porta San Felice. Le concentrazioni più elevate infatti si registrano in corrispondenza delle ore di punta del traffico, mattutina (attorno alle 8) e serale (attorno alle 2). Dall analisi stagionale emerge come le concentrazioni raggiungano minimi più accentuati nelle ore centrali delle giornate estive, sia per effetto delle reazioni fotochimiche che convertono NO 2 ad acido nitrico (HNO 3 ), sia per effetto delle diverse condizione meteorologiche che in estate sono caratterizzate da maggiore trasporto orizzontale e dispersione turbolenta rispetto al periodo invernale ug/m3 4 ug/m feriale sabato domenica Figura 2 Porta San Felice: Giorno tipo invernale ed estivo NO ug/m3 4 ug/m feriale sabato domenica Figura 21 Giardini Margherita: Giorno tipo invernale ed estivo NO 2 21

24 Rete Di Monitoraggio Della Qualità Dell aria Report Dati 212 In figura 22 e nella successiva tabella 6 sono riportati i valori delle medie annuali rilevate a partire dal 22; nel grafico non sono state inserite le stazioni di Villa Torchi, Via Chiarini, Castelluccio e Ferrari per la presenza di serie storiche molto ridotte. Non si evince un trend univoco sul lungo periodo per gli anni considerati. Per le stazioni da traffico si osserva che il valore limite annuale di 4 µg/m 3 è stato sempre superato a Porta San Felice, mentre nella stazione di San Lazzaro sono state registrate medie annuali sotto il valore limite a partire dal 211. Per le stazioni di Giardini Margherita e di San Pietro Capofiume si conferma un trend in diminuzione a partire dal 26-27, anche se le medie di alcuni anni non sono pienamente rappresentative in quanto calcolate su una percentuale di dati validi inferiore al 9%. In controtendenza San Marino, dove viene registrato un lieve incremento delle concentrazioni medie annuali nell ultimo quinquennio. Nell area urbana di Imola l andamento delle medie annuali della stazione da traffico De Amicis mostra un superamento del valore limite al 28, seguito da una diminuzione negli ultimi quattro anni. 8 7 PORTA SAN FELICE SAN LAZZARO GIARDINI MARGHERITA DE AMICIS SAN PIETRO CAPOFIUME SAN MARINO 6 5 µg/m Figura 22 NO 2 Confronto medie annuali NO 2 (µg/m 3 ) Medie annuali Stazione PORTA SAN FELICE SAN LAZZARO GIARDINI MARGHERITA VILLA TORCHI VIA CHIARINI DE AMICIS FERRARI SAN MARINO SAN PIETRO CAPOFIUME CASTELLUCCIO analizzatore non attivo percentuale di dati validi inferiore al 9% Tabella 6 NO 2 : Andamento temporale delle medie annuali 22

25 Rete Di Monitoraggio Della Qualità Dell aria Report Dati 212 Il Decreto Legislativo del 13 agosto 21, n. 155 stabilisce inoltre il livello critico per la protezione della vegetazione per la concentrazione nell aria ambiente di ossidi di azoto, NO X, fissato in 3 µg/m 3 come valore medio annuo. La normativa pone questo limite unicamente per le stazioni ubicate ad oltre 2 km dalle aree urbane e ad oltre 5 km da altre zone edificate, impianti industriali, autostrade o strade di grande comunicazione. Questi criteri sono soddisfatti, per la rete di rilevamento della provincia di Bologna, dalle stazioni di fondo rurale San Pietro Capofiume e di fondo remoto Castelluccio, dove il limite per la protezione della vegetazione per il 212 risulta rispettato (Tabella 7). NO X anno Concentrazioni in µg/m 3 Tabella 7 Stazione N. dati validi MEDIA Protezione della SAN PIETRO CAPOFIUME Vegetazione: CASTELLUCCIO NO X Media annuale LIVELLO CRITICO Media annuale 3 µg/m

26 Rete Di Monitoraggio Della Qualità Dell aria Report Dati 212 OZONO OZONO O 3 Che cos è L ozono è un componente gassoso dell atmosfera, molto reattivo e aggressivo. Negli strati alti dell atmosfera terrestre (stratosfera) è di origine naturale e aiuta a proteggere la vita sulla Terra, creando uno scudo che filtra i raggi ultravioletti del Sole. Invece negli strati bassi dell atmosfera terrestre (troposfera) è presente in concentrazioni elevate a seguito di situazioni d inquinamento e provoca disturbi irritativi all apparato respiratorio e danni alla vegetazione. Come si origina Oltre che in modo naturale, per interazione tra i composti organici emessi in natura e l ossigeno dell aria sotto l irradiamento solare, l ozono si produce anche per effetto dell immissione di solventi e ossidi di azoto dalle attività umane. L immissione di inquinanti primari (prodotti dal traffico, dai processi di combustione, dai solventi delle vernici, dall evaporazione di carburanti etc.) favorisce quindi la produzione di un eccesso di ozono rispetto alle quantità altrimenti presenti in natura durante i mesi estivi. O 3 anno Concentrazioni in µg/m 3 Stazione N. dati validi MIN 5 MEDIA MAX GIARDINI MARGHERITA 8344 < VIA CHIARINI 7937 < FERRARI SAN MARINO 8212 < SAN PIETRO CAPOFIUME 8147 < CASTELLUCCIO 8137 < percentuale di dati validi inferiore al 9% Tabella 8 Ozono: Parametri statistici - anno µg/m GIARDINI MARGHERITA VIA CHIARINI SAN MARINO SAN PIETRO CAPOFIUME CASTELLUCCIO < L.Q. Figura 23 O 3 : Box Plot delle statistiche annuali 212 Il box plot (Figura 23) evidenzia per Castelluccio una distribuzione dei dati simmetrica e concentrata attorno al valore mediano ad indicazione di concentrazioni più costanti durante l anno rispetto alle rimanenti stazioni, per le quali si osservano distribuzioni che coprono un più ampio intervallo di valori. Dall'analisi delle concentrazioni medie mensili calcolate per l'anno 212 (Figura 24 e Tabella 9) è possibile mettere in evidenza l andamento stagionale dell ozono, del tutto concorde e con valori molto simili in quasi tutte le stazioni in cui questo parametro è stato rilevato (stazioni di fondo). I valori medi mensili più elevati sono registrati nel trimestre estivo giugno - agosto, con una crescita più graduale nella transizione inverno-estate ed un brusco calo nel passaggio estate-inverno. Solo a Castelluccio, stazione dell Appennino, i valori di O 3 rimangono relativamente alti nei mesi invernali. 24

27 Rete Di Monitoraggio Della Qualità Dell aria Report Dati SAN MARINO SAN PIETRO CAPOFIUME CASTELLUCCIO GIARDINI MARGHERITA VIA CHIARINI FERRARI 1 8 µg/m gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Figura 24 O 3 Concentrazioni medie mensili 212 O 3 (µg/m 3 ) medie mensili anno 212 Stazione gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic GIARDINI MARGHERITA VIA CHIARINI FERRARI SAN MARINO SAN PIETRO CAPOFIUME CASTELLUCCIO analizzatore non attivo percentuale di dati validi inferiore al 9% Tabella 9 O 3 Concentrazioni medie mensili 212 Per quanto attiene all ozono troposferico i limiti da rispettare stabiliti dal D.Lgs. 155/21 per la protezione della salute umana sono riferiti sia al breve periodo sia al medio-lungo periodo. Per il breve periodo sono definite 2 soglie di concentrazione limite: la "soglia di informazione", pari a 18 µg/m 3 di ozono misurato in aria come media oraria; la "soglia di allarme" pari a 24 µg/m 3 di ozono misurato in aria come media oraria. Superamenti della soglia di informazione (Tabella 1) si sono verificati nel solo trimestre estivo in entrambe le stazioni dell Agglomerato. Tra le stazioni di Pianura si sono registrati superamenti a San Marino sull intero periodo maggio agosto e a San Pietro Capofiume unicamente nel mese di luglio, mese che risulta essere il più critico anche per le altre stazioni. Complessivamente nel 212 San Marino è la stazione che ha registrato il maggior numero di ore di superamento. Secondo normativa il calcolo del numero di superamenti nell anno richiede una percentuale del 9% di dati validi per cinque mesi su sei nella stagione estiva (da aprile a settembre), condizione non verificatasi per le stazioni di Via Chiarini e Ferrari. O 3 anno 212 numero ore di superamento soglia di informazione (18 µg/m 3 ) Stazione gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic 212 GIARDINI MARGHERITA VIA CHIARINI FERRARI SAN MARINO SAN PIETRO CAPOFIUME 2 2 CASTELLUCCIO - analizzatore non attivo percentuale di dati validi inferiore al 9% mesi estivi validi < 5 Tabella 1 Ozono: Superamenti soglia di informazione - anno 212 Relativamente alla soglia di allarme non si rilevano superamenti in nessuna stazione della rete. 25

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