Progetto Programmazione e gestione delle politiche migratorie. Scheda regionale ABRUZZO

Transcript

1 Progetto Programmazione e gestione delle politiche migratorie Strumenti a supporto della programmazione integrata Scheda regionale ABRUZZO Analisi del fenomeno migratorio a livello territoriale Aggiornamento Novembre 2016

2 Sommario Premessa Dati demografici e flussi migratori Flussi non programmati Le giovani generazioni Il mercato del lavoro Il sistema di welfare Politiche per l inclusione socio-lavorativa Nota metodologica di 19

3 Premessa La presente scheda vuole essere uno strumento di analisi sintetica del contesto regionale, che si pone come obiettivo prioritario quello di osservare e descrivere il panorama migratorio che interessa lo specifico territorio, evidenziando, in particolare, attraverso una serie di dimensioni che attestano la strutturalità del fenomeno, le dinamiche relative alla presenza ed ai percorsi di inserimento socio-lavorativo dei cittadini stranieri (comunitari e non comunitari): Incidenza sulla popolazione autoctona Trend evolutivi della popolazione Distribuzione geografica e per nazionalità di provenienza della presenza Tipologie di soggiorno Presenza nel mercato del lavoro Inserimento nei percorsi di istruzione e formazione Accesso al sistema di welfare e tutele sociali Politiche attive e percorsi di integrazione sociale che indicano la tendenza all insediamento stabile Nella Scheda regionale si dà conto, pertanto, di: 1. dati demografici e flussi migratori, in termini di presenza complessiva, per genere e classe di età, province e comuni di insediamento, principali nazionalità di riferimento, tipologie del soggiorno; i dati relativi alla sezione socio-demografica sono aggiornati al 1 gennaio 2016, ultimo aggiornamento dei dati Istat sia di stock sia di flusso disponibile in merito alla popolazione non comunitaria. 2. Flussi non programmati, ovverosia minori stranieri non accompagnati, richiedenti e titolari di protezione; 3. le caratteristiche della presenza delle giovani generazioni, soprattutto nei percorsi di istruzione e formazione e relativamente al fenomeno dei NEET e della condizione occupazionale dei giovani under 30; 4. la condizione occupazionale, con particolare rilievo alla segmentazione per genere e classi di età, ai settori di attività economica, ai profili professionali e reddituali (per i soli lavoratori dipendenti), ai livelli di istruzione, alle tipologie contrattuali; nell analisi della presenza nel mercato del lavoro vengono considerate, inoltre, le assunzioni e le cessazioni relative al lavoro dipendente; 5. gli interventi di welfare in relazione al sistema previdenziale, assistenziale, ai trasferimenti monetari alle famiglie e alle misure di sostegno e tutela del reddito dei lavoratori (sistema degli ammortizzatori); 6. alcune dimensioni proprie delle politiche per l inclusione socio-lavorativa e di integrazione che segnano la tendenza alla stabilizzazione: accesso ai servizi pubblici del lavoro, durata della disoccupazione, partecipazione a corsi di formazione regionali, accesso alla cittadinanza, matrimoni, rimesse, associazionismo. 3 di 19

4 A chiusura della scheda è riportata una nota metodologica nella quale sono evidenziate le diverse fonti, di natura sia statistica sia amministrativa, ascrivibili ai soggetti istituzionali competenti in materia. 4 di 19

5 1. Dati demografici e flussi migratori 1 L Abruzzo si attesta al 4 posto (dopo la Campania, la Puglia e la Calabria) all interno della macro area Sud per stima della popolazione straniera regolarmente soggiornante al 1 gennaio Difatti gli stranieri residenti al 1 gennaio 2016 ammontano a , di cui donne (pari al 54,8% dato sensibilmente superiore alla media nazionale che si attesta al 52,6%), con un dato sostanzialmente stabile rispetto all anno precedente (54,6%). Gli stranieri incidono per il 6,5% sul totale della popolazione residente in Regione a fronte di una media nazionale del 8,2% - dato in crescita dello 0,3 rispetto al Incidono, inoltre, per l 1,7 % sulla totalità degli stranieri residenti in Italia. La popolazione straniera è concentrata, prevalentemente, nella provincia di L Aquila cittadini (28% della popolazione straniera a livello regionale) cui seguono Teramo (27,7 %), Chieti (23,8 %), e, infine, Pescara cittadini (20,4 %). Tra le nazionalità più rappresentate la Romania è al primo posto con pari al 31,2% del totale, seguita da Albania (12.752, 14,7%), Marocco (7.314, 8,5%), Macedonia, Ex Repubblica di Jugoslavia (4.874, 5,6%) e Cina (4.263, 5%). 1 Popolazione straniera (Comunitari/Non Comunitari) residente al 1 gennaio 2016 Fonte Istat; Nuovi Ingressi popolazione Non Comunitaria nel 2015 Fonte Istat 5 di 19

6 Figura1. Presenza (in valori assoluti) di cittadini stranieri residenti su base comunale Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Istat Figura 2. Quota (in valori percentuali) degli stranieri residenti in rapporto alla popolazione residente su base comunale. Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati IstaAl 1 gennaio 2016 la sola componente non comunitaria è aumentata del 5,5% rispetto all anno precedente, attestandosi sulle 6 di 19

7 persone. La distribuzione su base provinciale vede il primato di Teramo, che con persone concentra il 33,9% di presenze extra comunitarie a livello regionale, seguita da L Aquila (30,3%), Pescara (20,5%) e Chieti (16,2%). La presenza di cittadini non comunitari rispetto alla popolazione residente per provincia, incide per il 5,6% a L Aquila, per il 3,7% a Pescara, il 2,4% a Chieti e per il 6,1% a Teramo che rappresenta la provincia con la più forte incidenza di cittadini non comunitari rispetto alla popolazione residente. L immigrazione in Abruzzo è principalmente maschile, difatti la componente femminile si attesta ferma al 48,7%, mentre i minorenni sono e rappresentano il 23% della popolazione non comunitaria ed è la più numerosa. La classe di età tra i 18 e i 29 anni, con presenze a livello regionale (20%), di cui la componente prevalente è maschile (55,5%). Il 53,4% dei cittadini non comunitari è, inoltre, celibe/nubile. La comunità più numerosa è quella albanese, che rappresenta il 22,8% del totale con persone (-458 rispetto al 2015), cui seguono quella marocchina, che incide per il 14,1% sul totale dei non comunitari e che è composta per il 41,9% da donne, e quella cinese che vi incide, invece, per l 9,9%. Le nazionalità caratterizzate da una maggiore incidenza di popolazione di genere femminile sono generalmente quelle dell est Europa, in primis le Ucraine che con donne sono il 79,1% della popolazione complessiva; minore in valori assoluti (665) le russe (79% del totale), cui seguono le moldave (529 donne per il 65,4% del totale); rilevante, anche in valori assoluti, il dato delle brasiliane che con 550 donne si attestano al 76,9% della popolazione complessiva di riferimento. Di genere prevalentemente maschile, invece, la matrice dell immigrazione pakistana (83,9%, con 774 uomini), bangladese (83,2% per uomini), senegalese (77,1% con uomini), marocchina (58,1%, con uomini) e cinese (51,7%, con uomini). In generale, la maggior parte dei non comunitari presenti in Abruzzo proviene dall Europa dell Est dall Africa, per il 48,8%, quindi dall Africa per il 25,4% e dall Asia per il 18,6%; chiude con il 7,1% il continente americano. 7 di 19

8 Figura 3. Presenza (in valori assoluti) di cittadini non comunitari su base comunale. Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Istat Tra i soggiornanti il 39% è titolare di un permesso di soggiorno con scadenza, mentre il restante 61% ha un permesso di soggiorno per lungo soggiornanti o per familiare di cittadino UE residente in Italia, dato in linea rispetto alla media nazionale, dove il 59,5% sono titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo. Nel 2016, tra i cittadini non comunitari con permesso di soggiorno con scadenza, il motivo di soggiorno per lavoro si attesta al (36,7%, circa 5 punti percentuali in meno rispetto alla media nazionale), seguito dai motivi Asilo/umanitari, con il 9,2% (a livello nazionale questo valore si attesta al 9,7%, dato sensibilmente superiore rispetto al 2014 con il 2,3%). Tuttavia nel biennio 2014/2016 si registra una notevole inversione di tendenza: difatti nell ultimo anno c è stata una variazione negativa del -23,9% delle presenze legate a motivi di lavoro, in linea con la media nazionale, a fronte di un aumento pari al +77% delle presenze per Asilo/richiesta protezione internazionale (+31,5% in Italia), valore che sale fino al +287,8% se ci si riferisce al biennio 2014/16 (+89% in Italia). Nello stesso biennio di riferimento resta, invece, stabile, in valori assoluti, il numero di permessi rilasciati per motivi di famiglia, seppure nell ultimo anno si è registrato una variazione positiva del 48,2%, dato sostanzialmente in linea con il trend nazionale. Subiscono un decremento (2,3% nel 2015, ed uno scostamento negativo -7,4% nel biennio di riferimento) le presenze per motivo di studio. 8 di 19

9 Dei cittadini non comunitari regolarmente presenti con permesso con scadenza al 1 gennaio 2016, il 36,7% sono uomini: il dato si polarizza molto se si considerano i permessi per motivi di Asilo/umanitari, per i quali l 87,7% dei titolari sono di genere maschile. La componente maschile si attesta, invece, al 69,1% dei permessi rilasciati per motivi di lavoro, mentre la componente di genere femminile predomina tra i cittadini con permesso per motivi di famiglia (63,9%). Figura 4. Quota (in valori percentuali) dei cittadini non comunitari in rapporto alla popolazione residente su base comunale. Fonte: Elaborazione Italia Lavoro su dati Istat Nell ultimo triennio ( ) gli ingressi di cittadini non comunitari sono aumentati, attestandosi nel 2015 a contro i dell anno precedente, con una variazione positiva del 17,6%, e del 23% rispetto al 2013, molto lontano, comunque, in valori assoluti al picco che si è registrato nel 2010 (7.578 ingressi). Sono stati del 7,8% (a fronte del 46% in Italia) gli ingressi legati ad altri motivi che non siano lavoro (4% - 9,1% il dato nazionale) e famiglia (88,2%), tra cui Asilo/motivi umanitari. Nell anno 2015 sono entrati in prevalenza cittadini (il 51,3% uomini) di nazionalità albanese, marocchina, cinese, senegalesi, Serbia/Kosovo/Montenegro e bangladese, oltre che pakistana e nigeriana. 9 di 19

10 2. Flussi non programmati 2 Sono , al 31 ottobre 2016, in Italia i minori stranieri non accompagnati accolti nelle strutture autorizzate/accreditate, con una variazione del +77% rispetto al mese di agosto 2015 (8.944 presenze). Nello stesso periodo i MSNA presenti in Abruzzo sono passati da 27 a 120. Pur essendo aumentati in valori assoluti di oltre 93 presenze, pari ad una variazione del +340%, la distribuzione percentuale a livello territoriale sul complessivo nazionale è salita dallo 0,3 allo 0,7%, che ne fa la sedicesima regione per presenze in Italia. A livello nazionale, inoltre, le strutture di accoglienza autorizzate/accreditate censite nella Banca Dati della Direzione Generale dell immigrazione e delle politiche di integrazione sono pari a e di queste 29 sono presenti in Abruzzo, pari al 2,2% delle strutture totali. I cittadini immigrati presenti al 18 ottobre 2016 nelle strutture temporanee abruzzesi sono 3.101, mentre i migranti accolti nel sistema delle strutture SPRAR sono 262, per un totale di immigrati ospitati sul territorio regionale (il 2% del totale nazionale). L Abruzzo 3 per l esame delle richieste per il riconoscimento dell Asilo/protezione internazionale, ricade nelle competenze della Commissione territoriale di Ancona che agisce anche per la Regione Marche. La sezione di Ancona ha esaminato domande che per il 72,8% dei casi ha emesso decisioni di non riconoscimento/irreperibilità; dei 533 (27%) esiti positivi, invece, il 4,6% si è risolto con il riconoscimento di status di rifugiato, il 4,9% con il riconoscimento della protezione sussidiaria e per il 17,4% con la proposta di riconoscimento della protezione umanitaria. 2 Minori stranieri non accompagnati Fonte MLPS, agosto 2016; Cittadini stranieri accolti Fonte M.Int., 18 ottobre La Regione Abruzzo Quinta Commissione Consiliare con Risoluzione del n. 7 ha richiesto un audizione al Ministero dell Interno per l Istituzione a Aquila di una Sezione della Commissione Territoriale di Ancona per il riconoscimento della protezione internazionale, Pubblicato sul BURA: Ordinario N. 11 del 23 marzo di 19

11 3. Le giovani generazioni 4 Sono i nuovi nati stranieri in Abruzzo nel 2015 (il 2,7% in meno rispetto all anno precedente). Nell anno scolastico 2014/2015, la componente straniera, alunni (6.336 dei quali, corrispondenti al 47,4% nati in Italia), incide per il 7,2% sul totale degli studenti abruzzesi. Sono, invece, 581 gli alunni con cittadinanza non italiana entrati per la prima volta nel sistema scolastico della regione Abruzzo. La ripartizione per livelli d istruzione vede i ragazzi stranieri distribuiti per il 82,2% nelle scuole dell infanzia, per il 58,9% nelle primarie, per il 32,3% nelle secondarie di I grado e per il 13,8% in quelle di II grado. Gli alunni rom, sinti e camminanti presenti nel sistema scolastico regionale sono 393. Gli studenti non italiani sono originari, in prevalenza, della Romania (25,6%) e Albania (22%), seguiti da quelli originari del Marocco con il (10,3%). Il comune di Pescara è quello con la maggior presenza di alunni con cittadinanza non italiana, prevalentemente rumeni ed albanesi. Secondo l Istat 5, in Abruzzo su un totale di alunni stranieri nati all'estero che sono stati inseriti in un percorso scolastico, il 50,2% hanno avuto un primo inserimento regolare; nello specifico, su alunni di scuola primaria il 58,5% ha avuto un inserimento regolare mentre nelle scuole secondarie il 75% dei primi inserimenti registra un ritardo. Sono stati, invece, gli alunni che hanno dovuto ripetere uno o più anni scolastici, ovverosia il 26,8% degli alunni stranieri, a fronte del 14,3% degli alunni italiani. Secondo l indagine Istat, tra gli alunni delle scuole secondarie di I grado che dopo la terza media continueranno a studiare, il 38,7% ha risposto che sceglierà un liceo, il 22,6% un istituto tecnico ed il 38,7% opterà per un istituto professionale; mentre gli alunni stranieri delle scuole secondarie di II grado interrogati sulle loro intenzioni dopo la scuola superiore hanno risposto per il 38,7% che andrà all Università mentre il 40,1% vorrebbe cominciare a lavorare, dati in linea con le risposte degli studenti italiani. Gli studenti stranieri iscritti agli atenei abruzzesi nell anno accademico 2015/16 sono 1.162, pari al 1,6% degli iscritti stranieri nelle università italiane. Di essi, 755 sono cittadini non comunitari, di cui 113 gli immatricolati nell anno accademico 2015/16. Le facoltà maggiormente frequentate risultano Modellistica matematico-fisica per ingegneria e Mediazione linguistica. 4 Nuovi nati - Fonte Istat 2015; Scuola - Fonte MIUR, 2014/15; Università - Fonte MIUR, 2015/16; Neet - Fonte RCFL Istat, Indagine sull integrazione delle seconde generazioni 2014/2015, Istat 11 di 19

12 Secondo i dati Istat (Rcfl, media annuale 2015) il tasso di occupazione dei giovani extra Ue (15-29 anni) è pari a 32,4%, ancora sensibilmente superiore al dato regionale complessivo (26,1%) ed in linea con il trend nazionale (28,6%). Il tasso di occupazione dei giovani Ue (43,9%). Gli occupati extra Ue (15-29) sono 2.277, in prevalenza uomini (60,4%, in linea con il valore regionale), il dato per i lavoratori Ue sale sensibilmente (74,1%). Il tasso di disoccupazione (15-29) dei giovani cittadini extra Ue è nettamente inferiore a quello relativo ai lavoratori stranieri comunitari (15,9% a fronte del 33,4%), e più contenuto del dato regionale complessivo rispetto alla popolazione di riferimento (34,5%). Le persone in cerca tra i giovani stranieri, dunque, sono 430 tra i cittadini extra Ue su una forza lavoro di individui e tra i comunitari su persone. Mentre il bacino degli inattivi stranieri (15 29 anni) è costituito da individui, di cui comunitari; il tasso di inattività dei giovani non comunitaria è quindi pari al 34%, sensibilmente inferiore con il dato complessivo regionale (66,9%), mentre scende al 34% se si considerano i giovani comunitari. Rispetto al totale dei giovani occupati, la coorte di età prevalente tra gli stranieri è anni (il 73,3% tra i cittadini extra Ue). Dato che registra un trend inferiore per i nativi la fascia di età è quella più rappresentata, con il 67,2%. Si tratta in prevalenza di persone con un titolo di istruzione di scuola secondaria di II grado (47%); invece fra i giovani non comunitari il 36,6% possiede il titolo di istruzione primaria di I grado. Eppure la categoria professionale che raccoglie il maggior numero dei lavoratori non comunitari è quella delle Professioni non qualificate (28,7% dei giovani extra Ue, a fronte del 6.6% degli Ue), mentre il 28,3% dei giovani Ue è occupata nelle Professioni qualificate, nelle attività commerciali e nei servizi (contro il 24,2% degli extra Ue); minoritaria la componente degli Artigiani, operai specializzati e agricoltori (23,5% degli extra Ue). Significativa la quota di Dirigenti, professioni intellettuali e tecniche (6,8% dei giovani Ue e 3,9% degli extra Ue) e che impiega il 22,8% dei lavoratori italiani. Il settore di impiego prevalente tra gli occupati under 30 non comunitari è quello del Alberghi e Ristoranti (36,6%) cui seguono Agricoltura (36,2%), quindi Industria in senso stretto e Costruzioni (9,7%). I giovani lavoratori Ue sono concentrati prevalentemente nelle Costruzioni (32,3%), Industria in senso stretto (27,6,8%), cui segue il Commercio (26,6). Nessun giovane lavoratori dipendenti non comunitari percepisce un reddito mensile superiore a 1200 euro, non supera gli 800 euro; i dipendenti di origine Ue percepisce fino ad 800 mensili, tuttavia il lavoratori dipendenti percepisce un reddito fino a 1200; tra i nativi dei giovani lavoratori dipendenti non raggiunge gli 800 euro di reddito mensili e non supera euro. In Abruzzo sono i NEET (Not in Employment, Education and Training) 6, giovani tra i 15 ed i 29 anni che non studiano né lavorano (con una incidenza del 26,8% sulla popolazione regionale anni) circa 5mila in più rispetto all anno precedente; di 6 Rcfl, anno di 19

13 questi sono non comunitari. Si tratta, dunque, di un dato in forte aumento rispetto all anno precedente, quando i NEET non comunitari erano La fascia di età con l incidenza maggiore è rappresentata da quella composta dai ragazzi anni (65,4%). I NEET tra i giovani stranieri comunitari sono 1.667, ovvero il 26,2% della popolazione di riferimento, dato sostanzialmente in linea con quello registrato l anno precedente. Sono prevalentemente le giovani donne a non studiare né lavorare sia tra i non comunitari (92,6%), che tra i comunitari (100,0%), mentre tra gli italiani le NEET sono il 44,5%. Per quanto riguarda le classi di età, i NEET si concentrano prevalentemente in quella più elevata (25-29 anni), sia per quanto concerne i cittadini comunitari sia quelli non comunitari. 4. Il mercato del lavoro 7 Secondo i dati Istat (Rcfl, media annuale 2015), il tasso di occupazione (15-64 anni) tra gli stranieri non comunitari è pari al 53,4%, in rialzo rispetto alla media annuale 2014 (+ 2,2%); un valore di poco inferiore di 1 punto percentuale a quello regionale complessivo (54,5%). Tra i comunitari, inoltre, il tasso di occupazione è di 63,2%. Gli occupati (15 anni e oltre) non comunitari sono , per il 78,9% uomini; questa polarizzazione di genere è sostanzialmente in linea con il valore regionale, mentre tra i comunitari il rapporto si inverte e le occupate rappresentano il 50,6% del totale. Il tasso di disoccupazione (15 anni e oltre) tra i non comunitari, pari al 14,2%, è di circa 2 punti percentuali superiore al dato complessivo regionale (12,6%), mentre tra i comunitari è del 14,9%. Il bacino degli inattivi stranieri (15 64 anni) è costituito da quasi 23mila individui, di cui non comunitari. Le persone in cerca (15 anni e oltre) sono circa 7mila, se si considerano sia i cittadini comunitari (3.438) sia quelli non comunitari (3.546). Gli occupati (15 anni e oltre) stranieri sono tendenzialmente più giovani degli italiani: il 57,8% dei lavoratori non comunitari ed il 58,5% di quelli comunitari ha meno di 44 anni (tra gli italiani il dato scende al 37,2%); in entrambi i casi, poi, oltre il 50% degli occupati si colloca nella coorte di età anni. Tra i lavoratori non comunitari il 21,9% o è privo di titolo o possiede un titolo di istruzione medio-basso, primario (4,1 %) o secondario di I grado (37,6 %); tra i comunitari, invece, prevalgono i titoli secondari di II grado (il 55,2%). Il 17,8 % degli occupati non comunitari ed il 2,6 % dei comunitari non possiede alcun titolo di studio, a 7 Mercato del Lavoro, Fonte RCLF Istat, media 2015; INPS - Coordinamento Generale Statistico Attuariale, 2015; C.O., Fonte Sistema Informativo delle Comunicazioni Obbligatorie MLPS, di 19

14 fronte dello 1,1% regionale. Al di sotto della media regionale, infine, l incidenza di titoli di istruzione terziaria tra gli stranieri (6,7% tra i non comunitari, 11,4% tra i comunitari, a fronte del 20,1% degli italiani in regione). Il settore di impiego prevalente tra i lavoratori stranieri è quello dei Costruzioni, che occupa il 20,3% dei non comunitari e il 30,1% dei comunitari. Seguono poi i Servizi collettivi e personali (dove trova impiego il 15,1% dei non comunitari e il 29,9% dei comunitari), Industria in senso stretto (24% dei non comunitari e 12,5% dei comunitari e il Agricoltura (che occupa il 25,4% dei non comunitari e il 7,2% dei comunitari). Nel Commercio, invece, che impegna il 16% dei lavoratori italiani, la popolazione straniera risulta sottorappresentata (4% dei lavoratori non comunitari e solo il 5,2% dei lavoratori comunitari). La maggioranza dei lavoratori stranieri appartiene alla categoria professionale degli Artigiani, operai specializzati e agricoltori (il 47% dei non comunitari ed il 39% dei comunitari). Il 18,1% dei non comunitari e il 24% dei comunitari, invece, è impiegata in Professioni non qualificate. Poco rilevante, invece, la presenza straniera tra Dirigenti, professioni intellettuali e tecniche (6.2% dei non comunitari e 6.8% dei comunitari) in particolare se paragonata alla popolazione italiana (32,1%). Il 64.1% dei dipendenti stranieri non comunitari percepisce un reddito mensile inferiore a 1.200; il 13.2% dei non comunitari ed il 40,7% dei comunitari, poi, non guadagnano più di 800 euro al mese, a fronte del 15,5% dei dipendenti italiani. Tra i non comunitari aumentano anche gli operai agricoli (da nel 2014 a nel 2015), che rappresentano ben il 24,3% del totale regionale e il 2,8% del totale nazionale dei dipendenti non comunitari in agricoltura. Nel lavoro domestico si registra invece un modesto calo tra il 2014 (quando i lavoratori non comunitari erano 3.873, pari al 29% del totale regionale) ed il 2015 (secondo i dati i lavoratori domestici non comunitari sono 3.701, il 27,7% del totale regionale). I lavoratori parasubordinati in Abruzzo sono stati 116 nel 2015, 12 in meno rispetto all anno precedente. Di seguito i dati relativi al lavoro autonomo 8 in regione: in aumento costante il numero dei commercianti non che passano da (2014) a (2015), arrivando a rappresentare il 5,9% del totale regionale (mezzo punto percentuale in più rispetto all anno precedente). Sono 1761 gli artigiani (79% uomini) non comunitari e rappresentano lo 0,8 del complessivo regionale; i coloni, mezzadri e imprenditori agricoli sono 37, per il 89,2% donne, pari allo 0,3% del complessivo regionale. 8 Per quanto riguarda, invece, i lavoratori dipendenti non comunitari l ultimo dato disponibile Inps per l annualità 2014 registra un aumento dei lavoratori dipendenti (15.315) ed il contestuale aumento di quelli a tempo indeterminato (10.980). 14 di 19

15 I titolari di imprese individuali nati in uno Stato estero all'interno della Regione sono , +39,1% rispetto al 2014; di queste sono dirette da comunitari e non comunitari). I non comunitari rappresentano il 8,8% del totale degli imprenditori regionali e sono il 2,2% del totale nazionale degli imprenditori non comunitari. Dai dati delle Comunicazioni Obbligatorie si rileva che, nel corso del 2015, i rapporti di lavoro attivati per cittadini non comunitari sono stati , dato in crescita rispetto all anno precedente quando le attivazioni erano state (+1,9%); in termini di incidenza, comunque, i nuovi rapporti di lavoro che coinvolgono cittadini non comunitari rappresentano 8,9% su base regionale. Sempre con riferimento ai lavoratori non comunitari, il 59,4% dei contratti attivati è a tempo determinato, mentre quelli a tempo indeterminato sono il 36,1%. La maggior parte delle attivazioni interessa il settore dei Servizi (36,6%) cui segue, a notevole distanza, il settore l Agricoltura (28,1%). Il settore dei Servizi è trainante anche per l occupazione dei cittadini comunitari: il 55,9% delle nuove attivazioni riguarda infatti questo settore. In relazione alla popolazione italiana: delle nuove attivazioni che riguardano i lavoratori italiani, infatti, il 67,2% è nel settore dei Servizi mentre il secondo dato rilevate è nel settore dell Industria in senso stretto con il 10,4. I rapporti di lavoro cessati nel 2015 sono stati, per la popolazione straniera, numericamente simili alle attivazioni: riguardano lavoratori non comunitari (per l 60,4% contratti a tempo determinato) e i comunitari (per il 59,2% contratti a tempo determinato). Anche per le cessazioni i settori maggiormente interessati sono quello dei servizi (36,5% per i non comunitari e 56,9% per i comunitari) e dell agricoltura (29,6% per i non comunitari e 18,8% per i comunitari). 5. Il sistema di welfare 9 Nel 2015, secondo gli ultimi dati resi disponibili dall Inps, i beneficiari non comunitari di cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO) sono 1.074, pari al 8,9% dei beneficiari nella Regione e al 2,3% del totale nazionale dei percettori non comunitari (0,3% del complessivo nazionale). Sono solamente 31 le donne beneficiarie. Per quanto riguarda la cassa integrazione straordinaria (CIGS), nel corso del 2015, sono 184 i beneficiari non comunitari, pari allo 1,5% del totale regionale e allo 0,8% del totale nazionale dei percettori non comunitari. L indennità di mobilità è stata riconosciuta a 189 cittadini non comunitari, che incidono per lo 1,7% sul dato regionale. Si tratta in prevalenza (81,4%) di uomini. Nel 2015 i percettori non comunitari di NASPI sono stati 3.106, per il 61,1% da uomini; i percettori di Naspi di origine non comunitaria si attestano al 9.2% del totale regionale. I 9 Gli ammortizzatori sociali, Previdenza e assistenza sociale Fonte INPS - Coordinamento Generale Statistico Attuariale, di 19

16 non comunitari che beneficiano di ASPI sono e rappresentano il 10,8% del totale dei beneficiari regionali. È pari invece a 878 il numero di beneficiari di MiniAspi non comunitari (il 10,7% del totale regionale). Per l anno 2014 la disoccupazione agricola, riguarda cittadini non comunitari, in netta prevalenza uomini (81%). Nel corso del 2015 le pensioni IVS (invalidità, vecchiaia e superstiti) percepite da cittadini non comunitari sono state 560 (erano 502 nel 2014), erogate nel 67,32% dei casi a donne. Complessivamente, in Regione i percettori di pensioni IVS non comunitari rappresentano solo lo 0,2% del totale regionale dei beneficiari. Tra il 2013 ed il 2015 le pensioni assistenziali erogate a favore di cittadini non comunitari sono aumentate del 15.5%, passando da a Il numero delle beneficiarie di indennità di maternità, nel 2015, è pari a 352 (il 4,8% del totale su base regionale), quello di beneficiari di congedo parentale a 108, in netta maggioranza donne. Sono i lavoratori dipendenti non comunitari beneficiari di assegni al nucleo familiare nel 2015, in aumento rispetto all anno precedente (+1,1%); mentre i pensionati beneficiari di assegni al nucleo familiare sono stati 119, pari allo 0,4% regionale. 6. Politiche per l inclusione socio-lavorativa 10 Sono stati circa 72mila, in prevalenza non comunitari (40.531), gli stranieri che ha avuto contatti con il sistema dei servizi pubblici per il lavoro nel corso della vita. Relativamente all ultimo anno, dichiarano di aver avuto almeno un contatto con i servizi pubblici per l impiego circa stranieri in cerca di lavoro, di cui di provenienza UE e di nazionalità Extra UE, pari al 5,1% della popolazione di riferimento. Tra gli stranieri non comunitari che hanno dichiarato di essere in cerca di lavoro, il 7,7% risultano disoccupati da meno di 6 mesi, l 16% da meno di 12 mesi e più della metà protrae la propria disoccupazione per oltre un anno (76,3%). Tra gli stranieri comunitari privi di impiego, invece, il 23,3% risultano disoccupati da meno di 6 mesi, il 14,8% da meno di 12 mesi e il 55% resta disoccupato da oltre 12 mesi. Solo una porzione minoritaria della popolazione straniera ha dichiarato di aver conseguito una qualifica professionale a seguito alla partecipazione a corsi di formazione professionale organizzati dalla regione: 741 stranieri, di cui 503 non comunitari (1,2%) e solo 238 comunitari (0,8%). 10 Accesso ai CPI, Durata disoccupazione, Qualifica professionale Fonte RCLF Istat, 2015; Cittadinanza acquisita, Fonte Ministero dell Interno; Matrimoni, Fonte Istat 2015; Rimesse straniere verso l estero, Fonte Banca d Italia 2016; Associazionismo immigrati, Fonte MLPS. 16 di 19

17 Secondo il censimento 2011, su cittadinanze italiane acquisite, sono di cittadini non comunitari. Per il 56,1% si tratta di cittadini di origine americana, per il 26,5% di europei non comunitari, il 7,9% sono africani e il 4,5% cittadini di origine asiatica. Sono 853 le cittadinanze acquisite nella sola annualità 2012 (il 2,2% sul totale nazionale), di cui la maggioranza per matrimonio (469, il 55%) e per la fascia di età 40 anni ed oltre (il 37,9%). Sono stati 468 i matrimoni misti rilevati in Abruzzo (2015), in prevalenza con la sposa straniera (il 72%, di cui proveniente dalla Romania il 27%); il 13% sono matrimoni con entrambi i coniugi stranieri e il 15%, infine, matrimoni con sposo straniero (per il 12% originario dell Albania e dalla Romania). Secondo i dati di Banca d Italia, le rimesse straniere complessive verso l estero ammontano a 73,207 milioni di euro; mentre quelle destinate oltre lo spazio europeo, sono passate dagli 44,217 milioni di euro nel 2011 ai 46 nel 2015 (il 1,1% sul dato nazionale). I cittadini del Marocco e del Senegal rispettivamente con 5,6 milioni e 5,3 milioni sono le nazionalità con le rimesse più alte. La provincia con le maggiori rimesse è Teramo con 14,56milioni. Le associazioni abruzzesi che si occupano di immigrazione iscritte al relativo registro regionale, aggiornate a giugno 2016 sono 34 e a seconda della loro mission forniscono orientamento, formazione, informazioni, accompagnamento ai servizi, consulenza, segretariato sociale, mediazione linguistica, corsi di italiano finalizzati alla promozione dell integrazione sociale e lavorativa. Le associazioni albanesi sono 2, quelle pluricomunitarie di 19

18 Nota metodologica FLUSSI MIGRATORI E DATI DEMOGRAFICI Nelle elaborazioni della sezione della scheda dedicata all inquadramento del fenomeno dell immigrazione regolare sotto il profilo demografico sono presenti: dati sullo stock dei cittadini stranieri residenti in regione; dati sullo stock di permessi di soggiorno rilasciati a cittadini di paesi non comunitari (regolarmente soggiornanti); dati sui flussi anagrafici/trasferimenti di residenza in entrata (iscrizioni) dall estero ed in uscita (cancellazioni) in Italia e negli altri paesi della UE; dati sui flussi dei permessi di soggiorno rilasciati in un determinato anno dal nostro Ministero dell interno (2015). I dati demografici utilizzati sono di fonte Istat popolazione residente al 1 gennaio FLUSSI NON PROGRAMMATI I dati relativi alla presenza dei MSNA sono desunti dal Report mensile curato dalla Direzione Generale dell Immigrazione e delle Politiche di Integrazione, aggiornato al La fonte dei dati relativi alla presenza degli immigrati stranieri nelle strutture regionali è il Cruscotto statistico giornaliero curato dal Dipartimento delle Libertà civili e l Immigrazione del Ministero dell Interno, aggiornato al Gli esiti alle domande di protezione internazionale presentate alle Commissioni territoriali sono estrapolati dal Quaderno statistico per gli anni , curato dal Ministero dell Interno, Dipartimento per Liberta civili e l immigrazione. GIOVANI GENERAZIONI Le informazioni sui nuovi nati stranieri sono di fonte Istat. La sezione concernente gli Alunni stranieri usa come fonte il notiziario Gli Alunni stranieri nel sistema scolastico italiano del Servizio statistico del Ministero dell istruzione, dell Università e della Ricerca; inoltre si riportano dati dell indagine Istat su L integrazione scolastica e sociale delle seconde generazioni, La popolazione universitaria straniera è estratta dal sito del Miur anagrafe.miur.it (2016) I dati relativi ai NEET sono desunti dalla RCFL di Istat, 2015 e i dati sul mercato del lavoro dei lavoratori stranieri under 30 anni, usando i dati Istat Rilevazione Continua sulle Forze Lavoro. MERCATO DEL LAVORO La sezione della scheda dedicata al mercato del lavoro contiene dati desunti da tre fonti e segnatamente: Rilevazione Continua sulle Forze Lavoro (RCFL, 2015) di Istat, sulla base di un indagine condotta su un campione trimestrale di lavoratori e ne stima lo stock.; il Sistema Informativo delle Comunicazioni Obbligatorie del MLPS (SISCO) che gestisce il flusso informativo dei dati amministrativi relativo alle C.O.; INPS (Coordinamento Generale Statistico Attuariale) che fornisce i dati di natura amministrativa raccolti negli archivi previdenziali. SISTEMA DI WELFARE La sezione della scheda concernente Gli ammortizzatori sociali contiene dati amministrativi di fonte INPS relativi ai fruitori dei sussidi di disoccupazione, delle prestazioni di mobilità e della cassa integrazione guadagni, Aspi, Mini-Aspi e Naspi, di 19

19 La sezione Previdenza e assistenza sociale è stato redatto utilizzando dati di natura amministrativa di fonte INPS, POLITICHE PER L INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA I dati relativi ai contatti con i Centri per L impiego, la durata della disoccupazione e la qualifica professionale sono desunti da dati statistici fonte Istat RCFL, I dati relativi alla cittadinanza acquisita sono di fonte Ministero dell Interno; i dati relativi ai matrimoni misti sono di fonte Istat. I dati relativi alle Rimesse verso l estero degli immigrati in Italia sono di fonte Banca d Italia, relativi al Per quanto riguarda i dati sulle Associazioni che si occupano di immigrazione iscritte al relativo registro nazionale, la fonte è la Direzione Generale dell Immigrazione e delle politiche di Integrazione del MLPS, Tutti i dati, a prescindere dalla fonte utilizzata, fanno riferimento all ultimo aggiornamento reso disponibile dall istituzione competente e sono stati elaborati dallo Staff del Progetto Programmazione e gestione delle politiche migratorie di Anpal Servizi S.p.A. (già Italia Lavoro). 19 di 19