MONITORAGGIO ORNITOLOGICO NEL SITO MONTE LA CROCE SAMBUCA PISTOIESE (PT)

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1 MONITORAGGIO ORNITOLOGICO NEL SITO MONTE LA CROCE SAMBUCA PISTOIESE (PT) Relazione (Settembre 2009 Luglio 2010) Studio Biosfera Dott. Gianni Bettini Dott. ssa Barbara Gargani 1

2 Sommario Premessa 3 Descrizione del progetto 4 Area di studio. 5 Materiali e Metodi... 6 Risultati 10 Conclusioni. 14 Bibliografia 15 2

3 Premessa La Società Consiag ha promosso un progetto per la realizzazione di un impianto eolico in località Monte La Croce Sambuca Pistoiese (PT). Il sito è ubicato in un area ricadente in nel SIR le Tre Limentre-Reno. Lo Studio Biosfera è stato incaricato dalla Società Consiag di svolgere nel sito di Monte La Croce Sambuca Pistoiese (PT) un monitoraggio ornitologico, la relazione a presente si riferisce ai rilevamenti effettuati nell arco temporale da Settembre 2009 a Luglio Foto 1 - Strada per Monte la Croce. Foto 2 - Strada per Monte la Croce. 3

4 Descrizione del progetto La realizzazione di un impianto eolico per la produzione di energia elettrica rientra tra quegli interventi strategici promossi ed incentivati dagli ordinamenti dei Paesi tecnologicamente ed economicamente più avanzati, al fine di contenere l emissione globale di biossido di carbonio, notoriamente responsabile di gravi interferenze con l ambiente. Non fanno eccezione a questa strategia, l Europa nel suo insieme e l Italia, che attraverso specifiche Leggi e Decreti incentiva la realizzazione di impianti di produzione che utilizzano anche questa fonte rinnovabile. La tecnologia applicata nel settore eolico, che sfrutta per lo più macchine ad asse orizzontale di grande potenza, risulta oggi matura e competitiva nei confronti delle altre forme di produzione di energia elettrica, anche rispetto a quelle tradizionali che utilizzano quale fonte primaria i combustibili fossili. In questo contesto, la Società CONSIAG SpA intende realizzare nel Comune di Sambuca Pistoiese un piccolo impianto eolico costituito da sette aerogeneratori di media taglia, cioè ciascuno di potenza nominale di 850 KW, per complessivi 5,95 MW. Tale intervento abbina ai già citati vantaggi ambientali il valore aggiunto intrinseco delle generazione distribuita attraverso l impiego della fonte energetica di un dato territorio con il consumo locale, ottimizzando di fatto la rete di trasmissione e distribuzione dell energia elettrica. L impianto in termini di manufatti percepibili sarà costituito unicamente dai sette aerogeneratori sopra indicati con cabina elettrica annessa, comprensivi della loro fondazione e della loro piazzola, e da una cabina elettrica di interfaccia con la rete elettrica di Media Tensione già presente in sito. E prevista la realizzazione della viabilità interna e l adeguamento della viabilità di accesso al sito nonché la realizzazione dei cavidotti interrati per il collegamento degli aerogeneratori tra loro e con la Rete elettrica nazionale. 4

5 Area di studio Il monte La Croce è situato nel comune di Sambuca Pistoiese, sulla dorsale tra i torrenti Limentra orientale e Limentrella, nella porzione nord orientale della provincia di Pistoia vicino al confine con la provincia di Prato. Esso rappresenta con la quota di m 1318 il punto più alto di tutto il territorio comunale. Figura 1 Dislocazione dei punti d ascolto nell area di studio da foto aerea. In basso a destra, l inquadramento geografico dell area nella Regione Toscana. Dal punto di vista litologico il territorio comunale presenta una grande omogeneità, essendo costituito quasi totalmente da Arenarie di Monte Cervarola. La formazione è composta da arenarie quarzoso-micacee, prevalentemente a grana fine, alternate a siltiti e, più raramente, a marne e argilliti; la stratificazione è generalmente sottile, ma non mancano banchi arenacei di spessore anche superiore al metro. La vegetazione dell area è costituita da un bosco di latifoglie mesofile che risulta piuttosto omogeneo dal punto di vista ambientale e paesaggistico ai fini dell insediamento di specie ornitiche. La fascia montana (oltre i 900 metri) è caratterizzata dalla presenza di boschi di Faggio (Fagus sylvatica) che forma boschi quasi puri, in quanto il numero di alberi di tale specie è percentualmente preponderante rispetto a quello delle altre specie presenti: l'acero di monte (Acer pseudoplatanus), l'abete bianco (Abies alba). Fra le specie erbacee è presente nel sottobosco l'asperula (Asperula odorata), ricercata dagli erboristi, la felce maschio (Dryopteris filis-mas) e felce femmina (Athirium filis-foemina), l acetosella (Oxalis acetosella) la cui foglie hanno un 5

6 gradevole sapore acidulo, l'orchidea nido d'uccello (Neottia nidus-avis), specie saprofita. Le faggete della Sambuca sono state oggetto di plurisecolare sfruttamento con la pratica della ceduazione e si presentano prevalentemente degradate, con strato arboreo di altezza modesta, mentre gli strati arbustivo ed erbaceo hanno una diffusione molto maggiore di quella tipica di boschi più naturali. Non mancano tuttavia alcune zone in cui è stata attuata la «conversione ad alto fusto», che consiste in un diradamento del bosco, lasciando i fusti più sviluppati e robusti: dopo alcuni anni il bosco presenta alberi colonnari, situazione questa più prossima a quella naturale, esteticamente più attraente, nonché di maggiore valore economico. Figura 2 Localizzazione transetto/punti d avvistamento effettuato nel periodo Settembre, Ottobre 2009, Febbraio Materiali e Metodi L indagine è iniziata con una ricerca bibliografica su banche dati esistenti e su pubblicazioni del settore. La difficoltà a ricostruire un quadro della situazione tramite questo tipo di analisi è emerso subito a causa di una carenza di studi specifici sull area di studio. Pertanto si è ritenuto di procedere attraverso apposite riunione con esperti ornitologi del nostro gruppo di lavoro a predisporre un piano di monitoraggio che potesse fare luce sulle specie componenti la comunità ornitica della zona, cercando di coprire sia gli aspetti legati più alla migrazione che quelli riguardanti le specie nidificanti. I censimenti sul campo sono stati eseguiti con la tecnica dei punti d ascolto secondo Bibby et al., 1992 e con transetti per osservazione con punti d avvistamento, prendendo ispirazione in parte da Teofili et al Il transetto e i punti d ascolto con la strumentazione tecnica a disposizione coprono un area di rilievo di circa 3-4 kmq nell intorno del futuro impianto eolico. Il transetto/punti di avvistamento ha compreso un area che va da Badia a Taona a SW fino ai piedi di Poggio Chiusoli (1239 m) a SE, Monte La Croce a NE, passano davanti a Poggio la Menicona (1260 m), Poggio Segato (1225 m) a NW. 6

7 I rilievi sul campo, con il metodo dei transetti/punti d avvistamento, sono stati eseguiti nei mesi di Settembre, Ottobre del 2009 e nel Febbraio 2010, con 2 uscite al mese distanziate tra loro di circa 15 giorni per un totale di 6 giornate: di 9 e 23 Settembre 2009, 6 e 26 Ottobre 2009, 5 e 24 Febbraio I rilievi sono stati effettuati da prima dall alba sino alle ore di ogni giornata di censimento. Nell area in esame è stato individuato un transetto, in corrispondenza del tratto di crinale, lungo il quale sono stati eseguiti i rilievi in ciascuna giornata. Così come la metodologia standardizzata a livello internazionale, è stato utilizzato il metodo del conteggio diretto di tutti gli individui presenti in una certa area, o la stima in caso di stormi molto consistenti. I totali risultano quindi spesso ricavati dalla somma sia di stime che di conteggi assoluti e/o parziali, e non vengono arrotondati o in alcun modo trasformati (Bibby et al., 1992). I rilievi sul campo, applicando la tecnica dei Punti di ascolto, sono stati eseguiti tra i mesi di Marzo e Luglio 2010 con 1-2 uscite al mese distanziate tra loro di circa 15 giorni per un totale di 7 giornate: 8 Marzo, 22 Marzo, 6 Aprile, 23 Aprile, 17 Maggio, 25 Maggio, 8 Giugno, 23 Giugno, 2 Luglio. Alla tecnica dei punti d ascolto, nei mesi di Marzo e Aprile nelle date citate, si sono aggiunti rilievi tramite transetti/punti d avvistamento per i rapaci forestali e non. I punti di ascolto rappresentano un censimento quali-quantitativo in cui vengono rilevate tutte le specie contattate in un arco temporale di 10 minuti. I punti di ascolto sono consistiti in n.12 punti di ascolto (PA) dislocati complessivamente nell area di studio come si può osservare in Fig.1. Uno dei metodi più utilizzati per il monitoraggio dell avifauna nidificante è la tecnica dei punti di ascolto Point Count (Bibby et al. 1992). Esso consiste nel rilevare per un periodo di tempo determinato, tutti gli uccelli che si riesce a contattare acusticamente e visivamente da una postazione definita. Il numero dei punti di ascolto che sono necessari per caratterizzare il popolamento ornitico di un area, varia in relazione all estensione di quest ultima. In questo caso sono stati scelti 12 punti di ascolto; per ciascuno di essi sono state riportate le coordinate geografiche secondo il sistema UTM (Tabella 1). Il rilevamento degli uccelli è stato eseguito sostando in questi punti per 10 minuti e annotando sulla scheda tecnica i contatti rilevati al canto. Tutti i rilevamenti sono stati compiuti nelle prime ore del mattino: a partire dall alba perché è il momento in cui l attività canora degli uccelli è massima. Dato che il percorso di accesso alle postazioni di rilievi prevedevano dei tempi di spostamento, si sono effettuati rilievi nei vari punti in modo sfalsato, per comprendere i canti del maggior numero di specie possibile e per evitare di monitorare gli stessi punti d ascolto nelle stesse ore del mattino. I materiali impiegati per la ricerca sono stati i seguenti: Binocolo Swarovski 8x50; binocolo Pentax 8x42; GPS Garmin 60; binocolo 10 x 42 Leica, cannocchiale Swarowsky HD con oculare Macchina Fotografica Camedia C-5060 Olympus. Punti di ascolto Longitudine-X Coordinate UTM Latitudine-Y Tabella1-Coordinate geografiche UTM dei punti d ascolto. 7

8 Foto 3. La faggeta nell aspetto tipico del periodo primaverile-estivo. Foto 5. Bosco nei pressi del P.A.8. 8

9 Foto 6. Bosco nei pressi del P.A. 9. 9

10 Risultati Nei dintorni dell area di studio dall indagine bibliografica su banche dati esistenti (RENATO) e da uno studio precedente risultava la presenza di tottavilla Lullula arborea e gheppio Falco tinnunculus che non sono stati riscontrati di rilievi sul campo. N. specie Codice SPECIE Nome scientifico Settembre Ottobre Febbraio Totali Euring Colombaccio Columba palumbus Pettirosso Erithacus rubecola Merlo Turdus merula Tordo bottaccio Turdus philomelos Tordo sassello Turdus iliacus Capinera Sylvia atricapilla Luì piccolo Phylloscopus collybita Fiorrancino Regulus ignicapilla Codibugnolo Aegithalos caudatus Cincia mora Periparus ater Cinciarella Cyanistes caeruleus Cinciallegra Parus major Rampichino Certhia brachydactyla Ghiandaia Garrulus glandarius Fringuello Fringilla coelebs Peppola Fringilla montifringilla Tabella 2. Elenco delle specie censite tramite transetto/punti d avvistamento nei mesi di Settembre e Ottobre 2009 e Febbraio N. specie Codice Euring SPECIE Nome scientifico Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Totali Poiana Buteo buteo Cuculo Cuculus canorus Rondone comune Apus apus Scricciolo Troglodytes troglodytes Pettirosso Erithacus rubecola Merlo Turdus merula Tordo bottaccio Turdus philomelos Capinera Sylvia atricapilla Luì piccolo Phylloscopus collybita Fiorrancino Regulus ignicapilla Codibugnolo Aegithalos caudatus Cincia mora Periparus ater Cinciarella Cyanistes caeruleus Cinciallegra Parus major Picchio muratore Sitta europaea Ghiandaia Garrulus glandarius Fringuello Fringilla coelebs Tabella 3 Elenco delle specie censite mediante punti d ascolto-transetto nei mesi di Marzo, Aprile, Maggio, Giugno e Luglio I dati sono stati studiati mediante i seguenti indici: - Ricchezza specifica (S): riferita al numero di specie rilevate nell area di studio durante la campagna di monitoraggio; - Rapporto tra Non Passeriformi e Passeriformi (NP/P): calcolato come rapporto tra il numero di specie non passeriformi e il numero di specie passeriformi; - Indice di Shannon-Wiener (1963) (H ) uno degli indici più usati per stabilire la complessità di una comunità: Diversità (H ) = - (n i /N) * ln (n i /N) dove n i = numero di individui in un taxon, N = numero totale di individui. L indice misura la probabilità che un individuo preso a caso dalla popolazione appartenga ad una specie differente da una specie estratta in un precedente ipotetico prelievo; tiene sia del numero di specie sia delle abbondanze relative delle medesime. Maggiore è il valore H, maggiore è la biodiversità. 10

11 - Indici di Evenness o di equiripartizione di Pielou (1966) (E): E = H /H max = H /ln S dove S = numero delle unità sistematiche del campione, H = indice di Shannon, H max = indice di Shannon calcolato per una situazione teorica. L indice che misura la ripartizione delle abbondanze delle specie, risulta essere massimo quando le specie sono presenti con la stessa abbondanza, assume valori bassi quando una sola specie è abbondante e numerose specie rare. - Indice di omogeneità o di dominanza di Simpson (1949): C = n i /N) 2 dove n i = numero di individui in un taxon e N = numero totale di individui. L indice esprime la dominanza delle specie o taxon all interno della comunità ovvero il suo valore sarà tanto più elevato quanto maggiore sarà la prevalenza di una o poche specie. Tra le specie censite prevale il fringuello con 203 contatti, seguito da tordo bottaccio 175 cont., colombaccio 170, cincia mora 149, merlo 148, tordo sassello 140, capinera 92, luì piccolo 82, pettirosso 72, peppola 43, cinciarella 30, cinciallegra 22, fiorrancino 16, ghiandaia 15, scricciolo 15, cuculo 13, rondone comune 9, codibugnolo 8, picchio muratore 5, rampichino 2, poiana 1. La presenza di specie appartenenti al gruppo dei rapaci è stata rilevata soltanto una volta: la poiana Buteo buteo che non sembra gravitare nella zona causa della scarsità di spazi aperti dove predilige cacciare le sue prede. Tra le specie censite non si segnalano entità di rilievo conservazionistico. Codice Euring Ordine SPECIE Nome scientifico Totali Acciptriformes Poiana Buteo buteo Columbiformes Colombaccio Columba palumbus Cuculiformes Cuculo Cuculus canorus Apodiformes Rondone comune Apus apus Passeriformes Scricciolo Troglodytes troglodytes Passeriformes Pettirosso Erithacus rubecola Passeriformes Merlo Turdus merula Passeriformes Tordo bottaccio Turdus philomelos Passeriformes Tordo sassello Turdus iliacus Passeriformes Capinera Sylvia atricapilla Passeriformes Luì piccolo Phylloscopus collybita Passeriformes Fiorrancino Regulus ignicapilla Passeriformes Codibugnolo Aegithalos caudatus Passeriformes Cincia mora Periparus ater Passeriformes Cinciarella Cyanistes caeruleus Passeriformes Cinciallegra Parus major Passeriformes Picchio muratore Sitta europaea Passeriformes Rampichino Certhia brachydactyla Passeriformes Ghiandaia Garrulus glandarius Passeriformes Fringuello Fringilla coelebs Passeriformes Peppola Fringilla montifringilla 43 Tabella 4 Check list ornitologica Settembre 2009-Luglio 2010 con il numero di contatti riscontrati per le singole specie. 11

12 Parametri statistici Totale numero di contatti Ricchezza specifica (S) Rapporto tra Non Passeriformi e Passeriformi (NP/P) Indice di Shannon-Wiener (1963) (H ) Indice di Evenness o di equiripartizione di Pielou (1966) (E) Indice di omogeneità o di dominanza di Simpson (1949) Valori ,235 2,146 0,705 0,073 Tabella 5 Analisi statistica. Foto 7. Stazione sismica nei pressi del P.A.1. Grafico 1 Numero di contatti riscontrati per le singole specie ornitiche durante la campagna di censimento. 12

13 Foto 8. Area militare. 13

14 Conclusioni Come si evince dall indice di Ricchezza specifica (Tab. 5) piuttosto contenuto nel suo valore complessivo (S=21), l area di studio è interessata da un ambiente piuttosto omogeneo costituito prevalentemente da un unica tipologia di vegetazione, la faggeta, perlopiù ceduata e con pochi alberi maturi. La scarsa diversificazione di habitat che questo ambiente può offrire si riflette sul basso numero di specie componenti la comunità ornitica (Tab. 4). Il basso valore del rapporto tra Non Passeriformi/Passeriformi (NP/P=0,235) (Tab. 5) indica come la tipologia ambientale precedentemente descritta sia maggiormente idonea al ciclo vitale di specie appartenenti all ordine dei Passeriformes (scricciolo, pettirosso, merlo, tordo bottaccio, tordo sassello, capinera, luì piccolo, fiorrancino, codibugnolo, cincia mora, cinciarella, cinciallegra, rampichino, ghiandaia, fringuello, peppola) di piccola taglia prevalentemente adattate all ambiente boschivo rispetto alle altre specie. L indice di Shannon che cresce all aumentare della biodiversità mostra un valore (H =2,14) che è in relazione con un numero di specie e con le loro abbondanze ed è stato calcolato in modo da poter avere un metro di confronto per ulteriori campagne di indagine. L indice di Evenness o di equiripartizione esprime di quanto la biodiversità sia dovuta ad un equilibrato rapporto tra le specie. Il valore riscontrato (0,705) ci indica che le specie non sono presenti con la stessa abbondanza, ma che invece alcune prevalgono di gran lunga sulle altre (tordo bottaccio, colombaccio, fringuello, tordo sassello) sia a causa dei fenomeni migratori (tordo bottaccio, t. sassello e colombaccio) che interessano l area sia a causa della buona idoneità ambientale di essa per alcune specie sedentarie (fringuello, merlo, cincia mora) che trovano qui il loro luogo di residenza abituale. Invece le specie meno abbondanti risultano: ghiandaia, scricciolo, codibugnolo, cuculo, rampichino, poiana. L indice di dominanza o di Simpson ottenuto (0,073) ha un valore basso e quindi non abbiamo la dominanza di una specie sulle altre in modo evidente come si evidenzia dall istogramma riportato nel Grafico n.1. Le specie identificate non sono di interesse conservazionistico e pertanto non sono oggetto di tutela da parte della legislazione vigente (Dir. 79/409/CEE Uccelli, DPR n. 357 del 1997, L.R. Toscana 56/2000). 14

15 Bibliografia ARCAMONE E. & PUGLISI L:, Cronaca Ornitologica Toscana. Osservazioni relative agli anni Alula XIII (1-2): BIBBY, C.J., BURGES, N.D., HILL, D.A. & MUSTOE, S Bird Census Techniques. 2nd Edition. Academic Press, London, United Kingdom. BRUUN B., SINGER A., Uccelli d Europa. Mondatori. BULGARINI F., CALVARIO E., FRATICELLI F., PETRETTI F., SARROCCO S: (Eds), Libro Rosso degli Animali d Italia-Vertebrati. WWF Italia, Roma. GARIBOLDI A., ANDREOTTI A. E BOGLIANI G., La conservazione degli uccelli in Italia. Strategie e azioni. Alberto Perdisa Editore. GARIBOLDI A., RIZZI V. E CASALE F., Aree importanti per l avifauna in Italia. LIPU,Parma. GIUNTI M. A., COLLIGIANI L., TELLINI FLORENZANO G., CURSANO B., SPOSIMO P., L avifauna nidificante e migratrice. Quaderni del padule di Fucecchio n.1 (2001): JARVINEN O., VAISANEN R.A., Estimating relative densities of breeding birds by line transet method. Oikos, 26: JONSSON L., Birds of Europe with North Africa and the Middle East. C. Helm. A & C Black, London. PETERSON R., MONFORT G., HOLLOM P.A.D., Guida degli Uccelli d Europa. Franco Muzzio Editore. PIELOU E. C., The measurement of diversity in different types of biological collections. J. Theor. Biol. 13: SHANNON, C. E., AND W. WEINER The Mathematical Theory of Communication. University of Illinois Press, Urbana, Illinois, USA. SIMPSON, E.H Measurement of diversity. Nature 163: 688. SPOSIMO P. & G. TELLINI, Lista Rossa degli Uccelli nidificanti in Toscana. Riv. Ital. Orn., 64: TELLINI FLORENZANO G., ARCAMONE E., BACCETTI N., MESCHINI E., SPOSIMO P. (Eds), Atlante degli Uccelli nidificanti e svernanti in Toscana ( ). Quad. Mus. Stor. Nat. Livorno-Monografie 1. TEOFILI C. PETRELLA S., VARRIALE M., Eolico & biodiversità linee guida per la realizzazione di impianti eolici industriali in italia. Edizione WWF ITALIA ONLUS. 15

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