Policy di valutazione e pricing dei prestiti obbligazionari (PO) di propria emissione

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1 Policy di valutazione e pricing dei prestiti obbligazionari (PO) di propria emissione Delibera del Consiglio di Amministrazione del 26/05/2014 versione 1.3

2 Indice Premessa 3 1. Politica di valutazione e pricing Ambito di applicazione e contenuto Caratteristiche delle metodologie di pricing e processo valutativo Mark up Monitoraggio Aggiornamento e revisione Controlli interni 5 2. P r e s t i t i o b b l i g a z i o n a r i d i p r o p r i a e m i s s i o n e Metodologia di pricing Approccio metodologico Merito di credito dell emittente Spread commerciale Periodo transitorio Determinazione del mark up... 7 Allegato 1 - Regole sulle modalità di negoziazione prestiti obbligazionari di propria emissione

3 Premessa La Comunicazione Consob n del 2 marzo 2009 inerente al dovere dell intermediario nella distribuzione di prodotti finanziari illiquidi (di seguito Comunicazione Consob ) e le relative Linee Guida Interassociative ABI, Assosim, Federcasse (di seguito Linee Guida Interassociative ) prevedono che gli intermediari che offrono prodotti di propria emissione e che operano ponendosi in contropartita diretta della clientela, in ossequio ai doveri di trasparenza e correttezza previsti dalla normativa di riferimento, adottino strumenti di determinazione del fair value basati su metodologie riconosciute e diffuse sul mercato in coerenza con i criteri utilizzati per la valutazione del portafoglio di proprietà; nel caso della disponibilità al riacquisto, gli stessi devono essere altrettanto coerenti con quelli adottati in sede di classamento o vendita al cliente. Tali disposizioni vengono rappresentate con la presente Politica di valutazione e pricing (di seguito Politica ) dei prodotti finanziari, fatta eccezione per quelli assicurativi. La Banca, al fine di assicurare la liquidità delle proprie obbligazioni, mette in atto regole interne formalizzate che individuano procedure e modalità di negoziazione dei prodotti finanziari in oggetto che sono riportate nella Strategia di esecuzione e trasmissione degli ordini e nelle Procedure interne per la gestione dei prestiti obbligazionari. Tali regole sono state definite in coerenza con quanto previsto dalle Linee Guida ABI-Assosim-Federcasse validate dalla Consob in data 5 agosto 2009 e sono sintetizzate nell allegato 1 Regole sulle modalita di negoziazione prestiti obbligazionari di propria emissione (allegato 1 al presente documento) da mettere a disposizione della clientela in filiale ovvero sul sito internet della banca La presente Politica è redatta in conformità al documento Linee Guida per la redazione della Politica di valutazione e pricing elaborate da Federcasse con la finalità di definire uno schema di riferimento omogeneo a livello di Categoria ed ha per oggetto esclusivamente gli strumenti finanziari emessi dalla Banca. Qualora la Banca dovesse distribuire prodotti finanziari illiquidi emessi da soggetti terzi, la stessa si avvarrebbe dei servizi di pricing forniti dagli istituti centrali di categoria (Iccrea Banca e/o Cassa Centrale Banca). Il presente documento si articola in due parti principali: nella prima parte (Cap. 1) sono descritti i presidi di correttezza in relazione alle modalità di pricing previste dalla Comunicazione Consob e dalle Linee Guida Interassociative; nella seconda parte (Cap. 2), con specifico riferimento ai Prestiti Obbligazionari di propria emissione, sono riportate: a) le metodologie di determinazione del fair value adottate dalla Banca; b) i criteri e le metriche utilizzabili per determinare lo spread denaro/lettera e il c.d. spread commerciale ; c) le regole interne di negoziazione adottate dalla Banca in coerenza con quanto previsto dalle Linee Guida Interassociative. 1. Politica di valutazione e pricing Definizioni Il mercato primario: è il luogo dove vengono trattati gli strumenti finanziari di nuova emissione (ovvero dove avviene la creazione di un attività finanziaria); Il mercato secondario: è il luogo dove sono trattati i titoli già in circolazione, che vi rimangono fino alla loro eventuale scadenza (ovvero dove avviene lo scambio); Mark up: è il rapporto tra il prezzo di un bene o servizio e il suo costo; Euribor (acronimo di Euro Inter Bank Offered Rate, tasso interbancario di offerta in euro): è un tasso di riferimento, calcolato giornalmente, che indica il tasso di interesse medio delle transazioni finanziarie in Euro tra le principali banche europee; Spread di emissione: differenza tra il TIR (Tasso interno di rendimento) di emissione diminuito del tasso free risk (di pari durata); Spread creditizio: differenza tra il tasso della curva BBB bancaria senior e il tasso free risk di pari durata; Spread commerciale: spread di emissione meno spread creditizio; 3

4 TIR (Tasso interno di rendimento): è un indice di redditività finanziaria di un flusso monetario. Nel caso più comune di un investimento, rappresenta il tasso composto annuale di ritorno effettivo che questo genera; in termini tecnici rappresenta il rendimento di un investimento. 1.1 Ambito di applicazione e contenuto I citati documenti prevedono che la suddetta Politica individui per ogni prodotto/famiglia di prodotto finanziario: le metodologie di valutazione; i parametri di input e le relative fonti; il mark up massimo applicabile in sede di emissione (primario); lo spread massimo applicabile in sede di negoziazione (secondario). La presente Politica individua i criteri e parametri di valutazione e di pricing adottati dalla banca con riferimento alle fasi del processo di emissione/offerta/collocamento/negoziazione in cui è necessario che l intermediario determini il valore dei prodotti finanziari di propria emissione e ne fornisca opportuna informativa in sede di proposizione al cliente. La banca può dotarsi, anche mediante accordi con soggetti terzi, di sistemi che consentano la fornitura di informazioni periodiche affidabili sul presumibile valore di realizzo e del fair value dei singoli strumenti offerti. In particolare, la Banca delibera di aderire al servizio di pricing offerto da Iccrea Banca S.p.A Caratteristiche delle metodologie di pricing e processo valutativo I modelli di pricing utilizzati sono coerenti con il grado di complessità dei prodotti offerti/negoziati, affidabili nella stima dei valori, impiegati e conosciuti anche dagli altri operatori di mercato. Le metodologie di pricing, nonché i relativi parametri di input, applicati sul mercato primario sono coerenti con quanto effettuato ai fini della valorizzazione del passivo e dei derivati della proprietà. Tale coerenza è assicurata anche sul mercato secondario. Più specificamente, il processo valutativo si articola nelle seguenti fasi: 1. La prima fase presuppone l individuazione dei parametri e delle relative fonti da utilizzare. Tale fase, comune sia al mercato primario che secondario, richiede di specificare le diverse componenti utilizzate per calcolare il prezzo di ciascuna tipologia di prodotto finanziario quali, ad esempio: la curva dei tassi d interesse utilizzati per l attualizzazione e la stima dei flussi finanziari futuri; eventuali spread creditizi che riflettano la rischiosità dell emittente del prodotto finanziario; volatilità e correlazioni dei parametri di mercato alla base dell indicizzazione dei flussi futuri di ciascun prodotto finanziario. Per ciascuna delle componenti sopra elencate è necessario indicare anche le fonti e le tipologie di dati utilizzati, nonché prevederne la storicizzazione al fine di assicurare la ricostruzione dell attività svolta. 2. La seconda fase del processo valutativo richiede, quindi, che venga specificato per ciascuna tipologia di prodotto la metodologia di pricing. 3. La terza fase infine consente di determinare il pricing del prodotto finanziario assegnando un diverso livello di mark up in fase di emissione, in base alla tipologia di prodotto, di mercato e del costo delle coperture. 1.3 Mark up e spread di negoziazione Ai fini del presente documento la definizione del mark up potrà risultare differente: in sede di collocamento saranno componenti del mark up le eventuali commissioni di collocamento e di strutturazione, in fase di successiva negoziazione, invece, il mark up sarà formato dalla variabile spread denaro/lettera e dalle eventuali commissioni di intermediazione applicate. La banca individua le variabili che compongono il mark up da applicare in sede sia di offerta sul mercato primario che di negoziazione su quello secondario e ne definisce i limiti massimi. 4

5 Inoltre, attraverso apposite procedure (all interno delle Procedure interne per la Gestione dei Prestiti Obbligazionari), individua le strutture deputate alla definizione del mark up da applicare, nel rispetto dei limiti massimi individuati, alla singola transazione o ad un insieme omogeneo di transazioni e i principi di determinazione dello stesso. Nella Politica devono essere formalizzati il mark up massimo applicabile e le eventuali differenze presenti nella valorizzazione del pricing del prodotto finanziario, sul mercato primario e secondario, imputabili alla composizione delle variabili che determinano il livello dello stesso mark up e alla sua entità. 1.4 Monitoraggio La banca deve effettuare, di norma annualmente, un attività di monitoraggio della coerenza del fair value dei prodotti finanziari. Inoltre la banca effettua, quantomeno annualmente, il monitoraggio della coerenza delle valutazioni delle transazioni concluse con la clientela con le valorizzazioni effettuate nella giornata di riferimento. 1.5 Aggiornamento e revisione La Banca, prima di procedere all offerta di un nuovo prodotto finanziario ovvero prima di inserirlo nell elenco dei prodotti finanziari negoziati (in conto proprio): - verifica che lo strumento finanziario possieda le caratteristiche necessarie per la classificazione in una delle famiglie già esistenti e definisce il relativo mark up; - qualora mancante, provvede ad individuare la metodologia da utilizzare per la determinazione del fair value dello stesso. Sottopone, inoltre, a revisione le metodologie individuate per ciascun prodotto/famiglia di prodotti con cadenza di norma annuale e, comunque, ogni qual volta siano disponibili nuove metodologie riconosciute e diffuse sul mercato ovvero l attività di monitoraggio abbia evidenziato criticità in merito ai risultati delle metodologie scelte. 1.6 Controlli interni Il processo di validazione della Politica prevede il coinvolgimento delle seguenti strutture: la funzione di Compliance verifica che la Politica sia stata definita ed effettivamente applicata in conformità alle regole organizzative delle Linee Guida Interassociative; la funzione di Risk Controlling verifica l effettivo utilizzo delle metodologie approvate e l applicazione dei mark up nei limiti previsti; la funzione Internal Audit verifica l esistenza e l adeguatezza della Politica nonché dei presidi di primo e secondo livello con riferimento all applicazione della stessa. Al fine di assicurare la ricostruzione dell attività svolta, tenuto conto delle attività previste per il monitoraggio, la Banca archivia quotidianamente le valutazioni fornite dal provider (ICCREA) tramite il gestore dei Servizi Informativi Iside SpA ed utilizzate per la formazione dei prezzi da applicare nelle negoziazioni. 2. Prestiti obbligazionari di propria emissione 2.1 Metodologie di pricing Emissioni precedenti l approvazione del Prospetto di Base 2011 Valutazione ottenuta con il modello dell Asset Swap (Prestiti Obbligazionari coperti con prodotti derivati) 5

6 1 L operazione di asset swap consiste in uno scambio di flussi finanziari, in genere un flusso a tasso fisso con uno a tasso variabile. 6 Un Asset Swap è uno strumento derivato che prevede uno scambio di un rendimento a tasso fisso contro un rendimento a tasso variabile. Mediante questo strumento l investitore acquista un titolo a tasso fisso, e copre il rischio tasso d interesse attraverso un Interest Rate Swap in cui cede la cedola fissa del titolo e riceve un flusso indicizzato ad un tasso variabile rettificato (in aumento o in diminuzione) di uno spread (asset swap spread). Secondo l approccio cosiddetto del building block (approccio modulare), la determinazione del prezzo di un titolo può essere derivata dalla determinazione del valore di una ipotetica operazione di asset swap 1, in cui il possessore di un ammontare nominale del titolo X si impegni a scambiare i flussi attesi sul titolo a fronte del pagamento, su base semestrale e fino alla scadenza del titolo stesso, di una somma pari all Euribor + uno spread, calcolata sul valore nominale. Valutazione ottenuta con la curva Risk Free Per la valorizzazione delle proprie emissioni obbligazionarie con il criterio del risk free, la Banca si avvale dei modelli di calcolo finanziario che determinano il valore di mercato (fair value) dello strumento finanziario adottati dagli outsourcer (Iccrea Banca). Il criterio di pricing ha l obiettivo di rispettare i rendimenti presenti sul mercato per titoli risk-free (senza rischio) sulle diverse scadenze temporali (curva dei tassi). Il prezzo che viene determinato applicando la formula del valore attuale netto dei flussi di cassa senza aggiustamenti ulteriori per il rischio di credito. Essa viene impiegata anche per l attualizzazione degli eventuali tassi forward. Nuove emissioni a far data dall approvazione del Prospetto di Base 2011 La proposta metodologica di determinazione del fair value dei PO elaborata da Federcasse comporta la formulazione di prezzi di riacquisto sulla base delle medesime condizioni applicate in sede di emissione, fatta eccezione per il tasso risk-free ed eventuali componenti di spread denaro/lettera applicate in sede di negoziazione. La scelta di tale approccio risponde all obiettivo precipuo di definire soluzioni operative quanto più possibili coerenti e vicine alle attuali prassi operative delle BCC-CR nelle relazioni con la loro clientela retail. Inoltre, atteso il vincolo di necessaria coerenza tra modalità di pricing adottate nei confronti della clientela e valutazioni di bilancio (espressamente previsto dalla citata Comunicazione Consob) sono state altresì prese in considerazione le posizioni espresse dai principali organismi tecnici nazionali e comunitari in materia di vigilanza bancaria e finanziaria (CESR, CEBS, Comitato di Basilea) nonché contabile (OIC, EFRAG) nelle lettere di commento al Discussion Paper Credit Risk in Liability Measurement pubblicato dallo IASB nel giugno Le posizioni assunte a riguardo dai citati organismi convergono sui seguenti punti: a) il rischio di credito dovrebbe essere preso in considerazione solo in sede di iscrizione iniziale delle passività finanziarie mentre le valutazioni successive, in linea di principio, non dovrebbero considerare eventuali variazioni dello stesso; b) preferenza per l approccio c.d. del frozen spread, che prevede la valutazione iniziale del titolo al prezzo di sottoscrizione e valutazioni successive che riflettono esclusivamente variazioni dei tassi risk-free. Quando viene fatta l emissione di strumenti finanziari (mercato primario) tale emissione viene effettuata a tassi senza rischio aumentati dallo spread di rischio dell emittente e diminuita del c.d. spread commerciale, ovvero gradimento del mercato, che valuta sia l emittente che le garanzie dirette (patrimonio) e indirette (fgo, o altro) come un elemento positivo del valore dell obbligazione. Quest ultima, evidentemente, costituisce una metodologia di stima del fair value che si basa sullo spread di emissione ed è in linea con l approccio definito da Federcasse. Peraltro, risulta analoga a quella dell asset swap già applicata dalla Banca Approcci metodologici Alla luce di quanto sopra, la Banca adotta la metodologia di valutazione c.d. frozen spread.

7 Il processo valutativo dei titoli obbligazionari di propria emissione prevede che il fair value sia determinato mediante la curva risk-free a cui viene applicato uno spread di emissione che tiene conto del merito di credito dell emittente. Tale componente viene mantenuta costante (frozen spread) per tutta la vita dell obbligazione. Le valutazioni successive rispetto a quella iniziale riflettono, quindi, esclusivamente variazioni della curva risk-free di mercato. Il fair value è, quindi, calcolato attraverso l applicazione della seguente formula: n FV = C i t DF DF i i n i dove: Ci: è la cedola i-esima del PO; ti: è la i-esima durata cedolare; DF: è il fattore di sconto determinato sulla base del tasso risk-free di mercato alla data di valutazione e dello spread di emissione (a sua volta pari alla differenza tra rendimento del titolo e tasso risk-free alla data di valutazione iniziale). Nel caso di obbligazioni strutturate, la componente obbligazionaria pura sarà valutata come sopra descritto mentre il derivato sarà valutato mediante modelli finanziari che possono variare in base al tipo di opzione implicitamente acquistata o venduta dalla banca emittente Merito di credito dell emittente In attesa dell istituzione del Fondo di Garanzia Istituzionale per il credito cooperativo, la Banca, a titolo esemplificativo, ai fini della valutazione dello spread creditizio utilizza un livello di merito creditizio cautelativo corrispondente alle classi Baa2 di Moody s e BBB di Standard & Poor s Spread commerciale La Banca delibera, sino alla revisione della presente policy, di limitare il proprio spread commerciale nella misura massima del 150% dello spread creditizio relativo a ciascuna emissione, così come definito al precedente paragrafo Periodo transitorio Le metodologie di pricing precedentemente previste nell ambito dei rispettivi prospetti d offerta continuano ad essere applicate fino ad estinzione delle emissioni obbligazionarie in essere. 2.2 Determinazione del mark up (spread denaro/lettera rispetto alla valorizzazione Fair Value fornita dal provider) La Banca definisce di seguito il livello di mark up massimo applicabile sul mercato secondario, eventualmente, in base ai seguenti parametri monitorati tramite l Ufficio Titoli: 1) Contesto di mercato. > In condizioni normali di mercato si applicherà: uno spread denaro max pari a Fair Value bps uno spread lettera max pari a Fair Value + 75 bps > In condizioni di stress di mercato si applicherà: uno spread denaro max pari a Fair Value bps 7

8 uno spread lettera max pari a Fair Value bps In condizioni di allerta si sospenderanno temporaneamente le negoziazioni. Al verificarsi di condizioni di Stress è possibile aumentare lo spread previsto in condizioni normali Al verificarsi di condizioni di Allerta è possibile sospendere temporaneamente la negoziazione degli strumenti finanziari. Le condizioni di stress e di allerta possono essere determinate, eventualmente, sulla base della seguente griglia: Gruppo indicatori Parametri Soglia Gruppo 1 Gruppo 2 Euribor 3M Euribor 6M CDS itraxx Crossover CDS itraxx Financials 5 bps 5 bps 30 bps 10 bps Gruppo 3 Rendimento (Btp3Yr Swap3Yr) Rendimento (Btp5Yr Swap5Yr) Rendimento (Btp7Yr Swap7Yr) 10 bps 10 bps 10 bps Gruppo 4 Spread di credito BBB Spread di credito A 5 bps 5 bps Il superamento da parte di un singolo indicatore della soglia non viene interpretato come indicazione univoca dell emergere di una situazione anomala. Vengono quindi definiti tre scenari in relazione al seguente schema logico di allerta. N gruppi in superamento limite Fino a 2 su 4 Tipo scenario Operatività ordinaria 3 su 4 Stato di stress 4 su 4 Stato di allerta Nessuna. Azione intrapresa Incremento dei livelli degli spread denaro/lettera come sopra indicato Sospensione temporanea della negoziazione (massimo due mesi). 2) Quantità dell operazione e percentuale dell emissione Per quanto concerne le quantità, sempre a titolo meramente esemplificativo, la determinazione dello spread può essere definita per singola operazione e/o in percentuale dell emissione. In quest ultimo caso, il limite sarà individuato sulla base dei dati storici di rientro dei titoli emessi dalla banca. Pertanto, è possibile aumentare lo spread o sospendere la negoziazione in base alla seguente griglia: Descrizione Per dossier e singola operazione per la giornata Quantita in Cond. Quantita in Cond. di stress Euro Euro Percentuale di emissione 10% (*) 12% (*) (*) Nel caso di emissioni subordinate la soglia è ridotta all 8% del totale emesso. 8

9 > Tra lo stato di Condizioni normali e le Condizioni di stress le quantità definite per operazione comportano l applicazione dello spread denaro/lettera previsto per le condizioni di mercato in stress ; analoga situazione vale per il raggiungimento della percentuale di emissione in Condizioni Normali. Alla Direzione Generale compete l eventuale definizione di uno spread denaro minimo (con i limiti sopraindicati) al superamento della percentuale di riacquisti superiore al 7,5% del nominale collocato; > Oltre le Condizioni di stress viene prevista la sospensione delle negoziazioni; > Un ulteriore caso di sospensione delle negoziazioni è il raggiungimento, limitatamente alle emissioni subordinate del 10% dell importo di emissione del prestito; la Banca riprenderà la negoziazione in conto proprio, non appena il rapporto rientrerà nei limiti previsti soddisfacendo le eventuali richieste della clientela in ordine cronologico. 3. Determinazione del prezzo di ri-collocamento delle obbligazioni BCC Pordenonese nel mercato secondario Il prezzo finito lettera proposto alla clientela in caso di ri-collocamento delle obbligazioni BCC Pordenonese nel mercato secondario è ottenuto dalla valutazione, determinato come indicato nel capitolo 3, al quale viene aggiunto lo spread lettera, come indicato nel precedente paragrafo 4.5. La Banca può applicare criteri di determinazione del prezzo differenti nel caso in cui il prezzo ottenuto sia inferiore al valore Fair value (calcolato dalla procedura secondo le regole interne previste dalla presente policy) al fine di offrire alla clientela proposte di investimento più remunerative. La determinazione del prezzo di vendita delle obbligazioni BCC Pordenonese è in carico all Area Finanza su mandato del Consiglio di Amministrazione che, mediante delibera, definisce i processi organizzativi aziendali per la gestione dei prezzi e le regole di negoziazione nel mercato secondario. 9

10 Allegato 1 REGOLE SULLE MODALITA DI NEGOZIAZIONE DEI PRESTITI OBBLIGAZIONARI DI PROPRIA EMISSIONE INFORMATIVA ALLA CLIENTELA LA B.C.C. PORDENONESE S.C. (DI SEGUITO LA BANCA ) ASSICURA ALLA CLIENTELA LA LIQUIDITÀ DEI PRODOTTI FINANZIARI DI PROPRIA EMISSIONE SULLA BASE DELLE MODALITÀ DI NEGOZIAZIONE DI SEGUITO ILLUSTRATE, NEL RISPETTO DELLA POLICY DI ESECUZIONE/TRASMISSIONE DEGLI ORDINI. TALI REGOLE DI NEGOZIAZIONE SONO ADOTTATE IN CONFORMITÀ ALLA COMUNICAZIONE CONSOB N DEL 2 MARZO 2009 INERENTE AL DOVERE DELL INTERMEDIARIO DI COMPORTARSI CON CORRETTEZZA E TRASPARENZA IN SEDE DI DISTRIBUZIONE DI PRODOTTI FINANZIARI ILLIQUIDI E ALLE LINEE GUIDA ELABORATE DALLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA ABI- ASSOSIM-FEDERCASSE VALIDATE IL 5 AGOSTO 2009 Prodotti finanziari oggetto delle regole interne Clientela ammessa alla negoziazione Proposte di negoziazione della clientela Pricing Esecuzione dell ordine Quantitativo massimo di riacquisti di prestiti di propria emissione Tutti i Prestiti obbligazionari emessi dalla Banca a partire dal 24/01/2011. Clientela al dettaglio (retail) della Banca. Raccolta presso tutte le filiali della Banca. La Banca esprime le proposte di negoziazione sulla base di predeterminate metodologie di valutazione e politiche di pricing approvate dal C.d.A.. Per completa informazione, le regole citate prevedono che al valore stimato in base alla suddetta policy sia applicato, in sede d negoziazione, uno spread variabile, in base alle condizioni di mercato e all ammontare dei riacquisti sullo stesso strumento finanziario in conformità allo schema sottostante: a) in condizioni normali di mercato si applicherà: - uno spread denaro max pari a bps; - uno spread lettera max pari a + 75 bps; b) in condizioni di stress di mercato si applicherà: - uno spread denaro max pari a bps; - uno spread lettera max pari a bps. Entro tre giorni lavorativi dal momento dell inserimento nella procedura (raccolta dell incarico). La Banca assicura la negoziazione nei limiti dimensionali di ,00 per ciascun ordine riferibile ad una operatività standard della clientela al dettaglio e per ciascuna giornata lavorativa, comunque tenuto conto del quantitativo massimo riacquistabile. (indicato nell ambito della policy di pricing di cui il presente documento funge da allegato). Al raggiungimento del limite pari al 10% del valore nominale di emissione, l Emittente provvederà ad aumentare lo spread dandone comunicazione al pubblico tramite avviso a disposizione del pubblico presso la Sede Legale dell Emittente in Via Trento, 1 Azzano Decimo e presso tutte le sue filiali in formato cartaceo e contestualmente sul sito internet www. bccpn.it. L Emittente potrà altresì sospendere la negoziazione delle proprie obbligazioni in caso di gravi crisi di mercato tali da compromettere la 10

11 stabilità dell Emittente stesso in particolare e del sistema in generale. Si assumono gli eventi di sotto indicati, individualmente considerati, come rappresentativi di uno stato di grave crisi di mercato: Superamento dei parametri di allerta (come definiti nella policy di pricing); Default di uno o più emittenti con rating uguale o maggiore a singola A di Standard & Poor s. In caso di sospensione totale delle negoziazioni, la BCC provvederà a dare comunicazione tramite avviso a disposizione del pubblico presso la Sede Legale dell Emittente in Via Trento, 1 Azzano Decimo, presso tutte le sue filiali in formato cartaceo e contestualmente sul sito internet Qualora la sospensione fosse dovuta a gravi crisi di mercato, L emittente riprenderà le negoziazione appena i parametri rientreranno nei limiti previsti. Giornate e orario di funzionamento del sistema Trasparenza pre negoziazione Trasparenza post negoziazione Liquidazione e regolamento dei contratti Qualora non ricorressero le condizioni per la ripresa delle contrattazioni, la sospensione non potrà avere durata superiore a 2 mesi. L ammissione alla negoziazione è consentita dalle ore 08,20 alle ore 16,00 nei giorni in cui la Banca è aperta, tali orari possono essere superati nel caso di ordini telefonici. Per ogni prodotto finanziario saranno disponibili, prima dell orario di negoziazione: - codice ISIN e descrizione titolo; - divisa; - migliori condizioni di prezzo in vendita e in acquisto e le rispettive quantità; - prezzo, quantità e ora dell ultimo contratto concluso. Entro l inizio della giornata successiva di negoziazione, per ogni prodotto finanziario eventualmente negoziato saranno disponibili: - codice ISIN e la descrizione dello strumento finanziario; - divisa; - numero dei contratti conclusi; - quantità complessivamente scambiate e il relativo controvalore; - prezzo minimo e massimo. Le operazioni effettuate vengono liquidate per contanti, con valuta il terzo giorno lavorativo dalla data di negoziazione. Tali regole sono finalizzate ad assicurare la liquidità dei prodotti finanziari in normali condizioni di mercato. Inoltre, le stesse procedure operano nei limiti di quanto previsto di volta in volta dalla documentazione di offerta dei prodotti finanziari emessi e distribuiti dalla Banca, alla quale gli investitori sono invitati a fare riferimento. In caso di disinvestimento dei titoli prima della scadenza, il sottoscrittore potrebbe subire delle perdite in conto capitale, in quanto l eventuale vendita potrebbe avvenire ad un prezzo inferiore a quello di emissione dei titoli, in conformità a quanto riportato nell alinea pricing della tabella sopra rappresentata. 11

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