Lezione 4 URBANIZZAZIONE GRECA PREMESSE E PRIMA COLONIZZAZIONE
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- Leona Alfano
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1 Lezione 4 URBANIZZAZIONE GRECA PREMESSE E PRIMA COLONIZZAZIONE
2 Premesse: esperienze di età micenea cultura abitativa accentrata, palaziale non propriamente urbana (palazzi cinti da mura ciclopiche dal XVI sec. a.c.).
3 L acropoli di Micene ebbe già nel XV secolo monumentali opere di terrazzamento per strutture, forse palaziali, che vennero poi inglobate in quelle del palazzo più tardo (XIV-XIII), il quale dominava dall alto un insediamento di ca. 32 ha. La città bassa, ai piedi delle mura, era articolata in quartieri isolati e nuclei di necropoli. Le mura ciclopiche dell acropoli ebbero un primo impianto nel XIV secolo e furono completate all inizio del XIII con la porta dei Leoni e l adiacente bastione in tecnica isodoma.
4 Il cuore del palazzo era formato da un cortile in asse con il megaron, distinto in portico, vestibolo e sala con focolare, colonne lignee e trono sistemato sul lato lungo. Una serie di annessi circondava il megaron fra cui case con colonne e complessi artigianali.
5 Tirinto era posta su uno sperone a dominio della piana, diviso in due livelli: quello più basso ospitava una fitta trama di abitazioni, strutture artigianali e anche un piccolo centro di culto, su quello più alto venne impiantato il palazzo. All acropoli, definitivamente monumentalizzata nel corso del XIII, si accedeva dalla città bassa attraverso un articolato percorso cerimoniale: una rampa e un percorso scandito da una serie di porte monumentali conducevano ai cortili antistanti il palazzo.
6 Dai cortili di ingresso una porta doppia immetteva nel cortile centrale di fronte al megaron, dove un altare serviva a cerimonie e sacrifici. Il complesso del palazzo, oltre al megaron comprendeva degli annessi di uso utilitario. Tra gli elementi più suggestivi sono le possenti mura larghe 8 metri e comprendenti al loro interno gallerie coperte a falsa volta, passaggi sotterranei per l approvvigionamento idrico e postierle o strette aperture con funzione strategica.
7 Breve quadro storico (tendenze e non modelli!) Attorno al 1000 crisi e trasformazione ( Dark age ): tramontato l assetto miceneo, i centri abitati greci non sono più imperniati sul palazzo; riformulazioni con diversi equilibri insediativi. Dall XI all VIII sec. l urbanistica greca non ha norme ed è aggregativa, casuale: inizialmente si hanno cittadelle impervie per motivi difensivi, poi la crescente importanza del commercio porta a siti più aperti e agevoli, strutturati in forme più evolute e articolate. Tra VIII-VII sec. nascono le poleis (città con propria specifica identità politica e urbanistica), caratterizzate da piani urbanistici con progressivo affinamento di alcune componenti razionali, quali la geometrizzazione degli spazi e la destinazione d uso delle aree (zonizzazione che delinea funzioni e ripartizioni anche con selezione dei percorsi e decentramento di taluni servizi). Elementi chiave: Valutazione e soluzione complessiva ed anticipata per offrire disponibilità di tutte le attrezzature urbane e dei servizi necessari: previsionalità. Dimensionamento degli impianti e delle aree pubbliche in base alla popolazione. Attento inserimento nel paesaggio.
8 Espansione fenicia: in area Mediterranea i Fenici tra XI e IX introducono un senso di civiltà urbana attraverso le colonie in Sardegna (Nora), Sicilia, Spagna, Africa. Il principio è quello dell emporion commerciale, senza le motivazioni sociali e demografiche che saranno alla base delle colonie greche.
9 Dal X iniziano spinte alla colonizzazione greca, prima a causa di invasione dei Dori (I colonizzazione) e poi (VIII-V: II colonizzazione) in cerca di nuove terre (colonia = mezzo esterno che risolve problema interno in modo preordinato attraverso un piano organizzato di decentramento dell eccedente demografico). Colonia in greco antico si dice apoikia che viene dal verbo apoikizo = separare, emigrare, trapiantare. All atto della partenza, la città-madre forniva ai coloni ogni genere di aiuti (navi, mezzi, informazioni); quando però la spedizione prendeva possesso delle nuove terre, formando dunque una nuova comunità, la polis che nasceva era del tutto autonoma rispetto alla madrepatria. Restavano molti legami, come la lingua, la cultura, la religione, i rapporti commerciali, ma cessavano completamente quelli politici: la colonia era libera di espandersi, di seguire un suo sviluppo originale, stipulava trattati, fondava a sua volta altre colonie, si dava leggi, sceglieva i propri magistrati senza alcuna interferenza della madrepatria. Nella colonizzazione esisteva un atto fondativo da parte degli ecisti che consentiva l attuazione di un progetto preordinato.
10 La colonizzazione dell Asia Minore (detta colonizzazione ionica): realizzata da Eoli, Ioni, Dori a piccoli gruppi su coste anatoliche (già interessate dalla frequentazione di mercai egei) a partire dalla prima età del Ferro, dopo la fine della civiltà palaziale micenea e le migrazioni doriche in Grecia (XI sec.) fino all VIII a.c. Come punto di avvio può essere considerata la fondazione di Mileto, che la tradizione pone nell'xi sec. a.c. La comprensione e la datazione delle fasi del fenomeno è affidata alla documentazione archeologica, ancora lacunosa, e alle notizie desumibili da fonti più tarde di tipo linguistico e letterario, rappresentate dalla distribuzione geografica dei dialetti greci e dai miti di fondazione, in assenza di testi scritti coevi. Non si tratta ancora di colonie programmatiche e pianificate. Dopo il IX consolidamento delle città ioniche e dominio del relativo retroterra, ma fino all VIII non ci sono veri piani urbani e colonizzazione sistematica.
11 Espansione coloniale greca: dall VIII a.c. inizia un ampia e sistematica colonizzazione (Magna Grecia, ma anche Egeo settentrionale, Mar Nero coste francesi e spagnole sul Mediterraneo) con veri piani urbani.
12 Smirne. Già occupata nel IX secolo, nell VIII sec. viene ricostruita con un intervento che è un esempio di pianificazione urbana: forma tondeggiante e con strade regolari.
13 In Italia meridionale e nella Sicilia il fenomeno coloniale ha inizio nella seconda metà dell VIII secolo a.c. (prime fondazioni: 740 / a.c.). Nei primi tempi sono particolarmente attive le città dell Eubea: Pithekoussai (a carattere commerciale che qualche decennio dopo fonda sulla costa la città di Cuma); Rhegium e Zancle che controllano lo stretto dove si svolge il traffico verso il Tirreno. Seconda fase (VII secolo e primi decenni del VI secolo): le colonie greche già fondate si espandonoa loro volta sul territorio e fondano altre città: Megara Hyblaea fonda Selinunte nella parte occidentale della Sicilia; Sibari: Metaponto e Poseidonia; Zancle: Himera; Gela: Akragas / Agrigento. Ultima fase: fondazioni più tarde (VI e V secolo). I Focesi (citt greca in Asia Minore) fuggono dalla invasione persiana e fondano Alalia in Corsica; in seguito vengono cacciati da una coalizione etrusco-cartaginese e nel 540 ca. fondano Elea (Velia) nel Cilento.
14 Colonie greche in territorio italico Colonie costiere ubicate in luoghi strategici dal punto di vista militare e commerciale, capisaldi di traffico (porti e promontori), passaggi obbligati (vedi la coppia di città Zancle e Reghium).
15 Pithecusa o Pitecussa (popolata dalle scimmie) sull isola d Ischia è considerata il più antico stanziamento greco in Italia. Si pensava del 760 ca. a.c., ma il rinvenimento negli anni 90 del Novecento a Punta Chiarito, luogo di facile approdo, di una fattoria greca di agricoltori benestanti ha anticipato i primi sbarchi attorno al ; da allora in poi i coloni avrebbero colonizzato via via l isola stabilendosi sulle alture del Monte Vico (Lacco Ameno). L isola doveva essere gestita da una comunità dedita all artigianato (ceramica e lavorazione del ferro) e soprattutto ai commerci, come provano i rinivenimenti di materiali di importazione orientale (Siria, Rodi, Egitto ecc.) nei corredi delle tombe. Coppa di Nestore importata da Rodi (corredo della tomba di un ricco fanciullo)
16 Zancle / Messina (757 a.c.): secondo Tucidide sarebbe stata fondata dai Calcidesi provenienti dall Eubea: il nome (dal siculo) viene dalla forma della penisola di San Ranieri somigliante a una falce. La città sorse in posizione strategica di primissima importanza. Poco dopo, i Calcidesi fondarono un'altra colonia sulla sponda opposta dello stretto, Reghium, ottenendo così il controllo dell'importante braccio di mare. I reperti archeologici scoperti tra il XIX e XX secolo hanno dimostrato che Zancle era una delle maggiori città della Sicilia greca, pur se le tracce dell'insediamento sono di difficile reperimento a causa dell intensa continuità di vita.
17 Megara Hyblaea (750 ca.) è il primo caso noto di impianto regolare, con assi stradali rettilinei Già nelle prime colonie si delinea un sistema modulare con agorà e platéiai e stenopòi che determinano uno sviluppo marcatamente longitudinale per strigae (isolati allungati). Compiuta affermazione del modello coloniale greco a impianto regolare/razionale dalla metà del VII. Poi progressivo affinamento o ridefinizione degli impianti più antichi in VII e VI: schematismo, regolarità, gerarchia stradale, assialità.
18 Le colonie si proiettano all interno, verso il retroterra agricolo, sfruttando l economia indigena: convivenza / acculturazione (vantaggio reciproco). Metaponto (VIII-VII) organizza anche l agro in lotti da assegnare (nel VII? ma fattorie note dal VI: taluni studiosi abbassano la data). Caso di agro definito e parcellizzato: la piana oltre il percorso costiero preistorico è suddivisa per ben ettari. Metaponto: la città era dotata al suo interno di varie plateiai e stenopoi e si estendeva per quasi 2 kmq. Suddivisione territoriale / bonifica attuata con canali limitanei modulati su m 210 e 240 (o ?).
19 Selinunte (650. ca.: fondazione di Megara Hyblaea): capacità di adattamento a condizioni orografiche. Il perimetro urbano è irregolare perché posta sopra due alture unite da un istmo: la parte di città a S ospita l'acropoli (caratterizzata da due plateiai incrociate ortogonalmente - largh. m 9 - e intersecate a loro volta ogni m 32 da altre vie minori - largh. m 5 - e da numerosi templi), quella a N ospita l'abitato contemporaneo all'acropoli e due necropoli.). Questa sistemazione urbanistica risale però al IV sec. a.c., cioè alla Selinunte punica.
20 Componente architettonica dominante nelle città fino a pieno V sono i templi: monumenti pubblici identitari. Acropoli: Tempio C uno dei più antichi ( a.c.); Collina orientale: tempio G uno dei più grandi peripteri della grecità (VI-V a.c.); tempio F uno dei più antichi di quest area (520 a.c.)
21 Akragas/ Agrigento (580 a.c.: fondazione di Gela) (Patrimonio UNESCO): si sviluppava secondo un impianto urbanistico regolare "per strigas, in seguito ricalcato in epoca romana. L' abitato corrispondeva all'area compresa tra l'acropoli, identificata nel punto più alto della cittá, l'odierna Rupe Atenea, posta a Nord e la collina dei templi, posta a Sud verso il mare, ed era articolato secondo cinque terrazzamenti che dall'alto scendevano a valle. L'indagine archeologica, supportata dalla fotografia aerea, ha evidenziato 6 plateiai larghe circa 7 m tagliate ortogonalmente da circa trenta stenopoi di 5,5 m di larghezza che disegnavano quartieri ampi quasi 35 m. Caso di addizioni : piano urbano probabilmente in più fasi con insulae leggermente variate
22 La struttura urbanistica della città è esplicitamente lodata da Polibio (IX, 29): La città di Akragas differisce dalla maggior parte delle città per la sua fortezza e soprattutto per la sua struttura. Sorge, infatti, a 18 stadi (circa 3,2 km) dal mare, così che nessuno viene privato dei vantaggi che questo offre. La cinta muraria è saldissima, giacché le mura poggiano su roccia naturalmente o artificialmente alta e scoscesa... La parte alta della città sovrasta quella bassa verso sud-est e ha la parte esterna delimitata da un burrone inaccessibile, mentre la parte interna ha un unico accesso dalla città bassa. Sulla vetta sono i templi di Atena e di Zeus Atabyrios come a Rodi poiché Akragas è una fondazione rodia, è logico che il dio abbia lo stesso epiteto che ha a Rodi. La città è abbellita in maniera superba da templi e da portici. Il tempio di Zeus Olimpio, pur non essendo compiuto, non è secondo a nessun altro tempio greco per concezione e per grandezza. Tempio di Zeus Olimpio, il più grande tempio dorico della Magna Grecia (480 a.c.)
23 Posidonia ( a.c.: colonia di Sibari che a metà VII iniziò a creare una serie di sue colonie lungo la costa tirrenica, con funzioni commerciali) (Patrimonio UNESCO). Caso di previsionalità in pianura: ebbe tracciati murari lineari con tre plateiai e lunghe insulae con ampia fascia prevista per impianti pubblici (piazza e templi). Nella seconda metà del V sec. a.c., la città viene conquistata da genti italiche, non-greche (Lucani) che cambiano sia la lingua (osco) sia la cultura materiale e i riti funerari. Non mancano però elementi di continuità, come per esempio il permanere della funzione dei templi. Nel 273 a.c. a seguito dell espansione romana, diventa colonia latina (Paestum).
24 La città si estende per oltre 120 ettari. I resti che si possono vedere oggi nell area del Parco risalgono in gran parte all età imperiale (I-V sec. d.c.), mentre ignoriamo ancora molti aspetti dell abitato greco, a parte i tre grandi templi dorici (fra i più noti della grecità) edificati fra 550 e 500 a.c.
25 Quasi totalmente conservate le mura (circa 4.5 km) che seguono l'andamento del banco di travertino sul quale sorge la città. Muratura a doppia cortina di grandi blocchi squadrati di calcare e riempita al centro con terra, con 28 torri a pianta quadrata e circolare. Vi si aprono quattro porte principali d'accesso e ben 47 aperture minori, chiamate posterulae. In età romana le mura vennero restaurate e rimasero in uso. Porta della Sirena Porta Marina
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