Laboratorio. TURISMO ARCHEOLOGICO E LA CITTA CONTEMPORANEA Le case dei vivi e dei morti

Transcript

1 Laboratorio TURISMO ARCHEOLOGICO E LA CITTA CONTEMPORANEA Le case dei vivi e dei morti

2 Le abitazioni dei Romani Due erano le tipologie abitative urbane dei Romani: la domus, la casa più ricca, di cui avete molte informazioni in Un giorno a Pompei e le insulae. Le insuale erano casa a più piani, a volte costruite sopra una domus

3 Le insuale erano casa a più piani, a volte costruite sopra una domus Come in questo caso Altre volte, invece, erano pensate come case autonome a tre o quattro piani Un insula di Ostia antica Un modellino Due diverse ricostruzioni grafiche della stessa insula di Ostia. Notate le differenze nella resa grafica

4 A Brescia sono state ritrovate numerose abitazioni, tra le quali le più famose sono certo quelle musealizzate entro il museo di Santa Giulia, meglio note come le domus dell Ortaglia Santa Giulia Pianta della Domus delle Fontane

5 Domus di Dioniso: cucina Ricostruzione di un soffitto

6 A Pollenzo non si sono ritrovate né domus né insulae, ma solo tracce, nell area C, di probabili domus. D'altro lato l'oppidum romano è sotto il centro moderno, che lo sfrutta, come vedremo, e quindi gli spazi per scavare sono pochi. Pollenzo non è mai stata rasa al suolo, ma si è progressivamente svuotata: la maggior parte della sua popolazione, in una data incerta a partire dal V- VI secolo si ritirò semplicemente a Bra, sulle colline vicine, meglio difese dalle invasioni e dalle piene del fiume. Quando, nel XVIII secolo, si tornò ad occupare effettivamente la zona, ci si insediò in quanto restava ristrutturandolo. Pollenzo

7 Tracce lasciate nei gradini dell'anfiteatro ci aiutano a ricostruire in quali abitazioni si viveva a Pollenzo nel VI secolo a.c..

8 Ricostruzione del palazzo imperiale di Costantinopoli Un altra tipologia era quella del palazzo imperiale, dove abitava non solo l imperatore ma anche tutta la corte. Milano conserva, forse in via Brisa, una traccia del palazzo imperiale

9 Le necropoli ovvero le case dei morti Un altro elemento che contraddistingue una città romana sono le necropoli, sempre fuori dalle mura. Spesso esistevano dei recinti familiari l equivalente delle nostre cappelle di famiglia all interno dei cimiteri moderni. In questo caso più membri di una singola famiglia vi venivano deposti, sia inumati che inceneriti. L icenerizione è la pratica più diffusa tra il II secolo a.c. ed il III d.c. Queste tombe di famiglia, spesso erano monumentali, come questa da Aquileia. Da Aquileia

10 Ma anche a Pollenzo ne sono state ritrovate di molto importanti. Questa è quella monumentale collocata lungo la strada che raggiungeva Pedona, l'attuale Borgo San Dalmazzo. Le necropoli, infatti erano poste lungo le strade d'accesso alla città, ed i potenti edificavano, il più vicino possibile ai limiti urbani, le loro tombe monumentali.

11 Anche le strutture tombali erano state impiegate come fondamenta per le nuove costruzioni. Dagli scavi sono emerse, sotto le case moderne, strutture che hanno consentito di ricostruire, se pure ipoteticamente, alcuni di questi monumenti funebri. Vi mostro un caso: lo scavo e la ricostruzione di come avrebbe potuto essere il monumento funebre. Secondo voi come si fa a passare dal reperto alla ricostruzione?

12 Per quanto riguarda la distribuzione delle tombe, spesso, anche se in terra o senza strutture onumentali evidenti, le tombe venivano scavate entro recinti di proprietà di una famiglia, con un atteggiamento equivalente alle tombe di famiglia attuali. In altri casi, legati forse al ceto di provenienza più umile o a pratiche di sepoltura diverse, ed in questo caso ha un peso rilevante il mosaico di popolazioni che componevano l'impero, ciascuna con le proprie credenze e tradizioni che l'impero accoglieva, le tombe sono vicine, ma non raccolte all'interno di recinti funerari. I Romani, quindi, avevano una grande varietà di sepolture: vi illustro alcune varietà scavate a Pollenzo perchè possiate averne un idea.