CASTANICOLTURA Proposte ed Azioni del Movimento 5 Stelle XIII Commissione Permanente, Montecitorio AGRICOLTURA
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1 «l'italico albero del pane» Giovanni Pascoli CASTANICOLTURA Proposte ed Azioni del Movimento 5 Stelle XIII Commissione Permanente, Montecitorio AGRICOLTURA
2 La Castanicoltura in Italia (Castanea sativa Miller, Castanea crenata Siebold e Zucc. - castagno giapponese, Castanea mosima Blume - castagno cinese, e loro ibridi) Dei 10,5 milioni di ettari occupati da boschi, la frazione investita a castagno rappresenta il 7,53% (circa ha) Stazioni di alta-collina e/o media montagna, tra i m s.l.m. e più in dettaglio tra m s.l.m. Le principali Regioni Castanicole: Piemonte, Toscana, Liguria che detengono oltre il 50% del patrimonio nazionale, mentre con la Lombardia, la Calabria, la Campania, l Emilia Romagna ed il Lazio che hanno un patrimonio superiore a , si giunge al 90%
3 La Castanicoltura in Italia (Castanea sativa Miller, Castanea crenata Siebold e Zucc. - castagno giapponese, Castanea mosima Blume - castagno cinese, e loro ibridi) L Italia è uno dei principali produttori ed esportatori mondiali di castagne (Castanea sativa Miller): primo esportatore mondiale per valore degli scambi e secondo per quantità scambiate, dopo la Cina Valore degli scambi (2007): $ contro $ delle esportazioni delle castagne della Cina Occupa la seconda posizione per quantità scambiate: t contro le t delle castagne della Cina Il prezzo all esportazione delle castagne italiane è, infatti, superiore al prezzo delle castagne provenienti dai Paesi asiatici (3.843 $/T contro $/T del prezzo all esportazione delle
4 La Castanicoltura in Italia (Castanea sativa Miller, Castanea crenata Siebold e Zucc. - castagno giapponese, Castanea mosima Blume - castagno cinese, e loro ibridi) EXPORT (Istat 2008) 75% nell UE e per il restante circa 18% nei Paesi extra-ue. - I principali importatori europei: Francia (assorbe il 30% delle esportazioni), Svizzera (14%), l Austria (11%), la Germania (11%) e l Ungheria (14%) - Il più importante paese importatore extra UE sono gli USA che assorbono il 9% delle esportazioni italiane di castagne - Le principali regioni esportatrici sono: Campania e Piemonte
5 La Castanicoltura in Italia (Castanea sativa Miller, Castanea crenata Siebold e Zucc. - castagno giapponese, Castanea mosima Blume - castagno cinese, e loro ibridi) IMPORT Il principale fornitore dell Italia è la Spagna che rappresenta il 40% delle quantità importate, seguita da Portogallo (21%) e Albania (16%) Nell elenco dei fornitori compaiono anche Cina e Cile. Le quantità importate da questi Paesi sono aumentate solo negli ultimi anni, non figurando tra i tradizionali fornitori dell Italia
6 La Castanicoltura in Italia (Castanea sativa Miller, Castanea crenata Siebold e Zucc. - castagno giapponese, Castanea mosima Blume - castagno cinese, e loro ibridi) La produzione europea, dopo una drastica diminuzione negli anni sessanta e settanta, si è consolidata intorno a 170 mila tonnellate I principali produttori europei sono l Italia, la Turchia e il Portogallo che rappresentano rispettivamente il 30%, il 29% e il 15% della produzione europea di castagne; seguono la Grecia, la Francia e la Spagna con percentuali tra il 5% e il 9%. La produzione castanicola dei nuovi Paesi aderenti all UE è invece trascurabile
7 La Castanicoltura in Italia (Castanea sativa Miller, Castanea crenata Siebold e Zucc. - castagno giapponese, Castanea mosima Blume - castagno cinese, e loro ibridi) I castagneti da frutto coltivati (ISTAT del 2007), interessano principalmente nelle regioni centro-meridionali, particolarmente in Campania migliaia di ettari (13,3 ha), Calabria (10,7 ha), Toscana (7,8 ha) e Lazio (5,2 ha), mentre nel Nord la regione più interessata è il Piemonte (5,4 ha), seguita a distanza dall Emilia-Romagna (2,2 ha)
8 La Castanicoltura in Italia (Castanea sativa Miller, Castanea crenata Siebold e Zucc. - castagno giapponese, Castanea mosima Blume - castagno cinese, e loro ibridi) La produzione italiana si aggira tra le 50 mila e le 70 mila tonnellate La quota sulla produzione mondiale è passata dall 11% al 4% a causa dell aumento della produzione cinese
9 La Castanicoltura in Italia (Castanea sativa Miller, Castanea crenata Siebold e Zucc. - castagno giapponese, Castanea mosima Blume - castagno cinese, e loro ibridi) La produzione italiana si aggira tra le 50 mila e le 70 mila tonnellate La quota sulla produzione mondiale è passata dall 11% al 4% a causa dell aumento della produzione cinese
10 La Castanicoltura in Italia (Castanea sativa Miller, Castanea crenata Siebold e Zucc. - castagno giapponese, Castanea mosima Blume - castagno cinese, e loro ibridi) FUNZIONI DEL CASTAGNO: produttive, protettive, paesaggistiche, ricreative, multifunzionalità Forte legame tra il castagno e l identità territoriale naturalistiche, didattiche
11 La filiera della castanicoltura da frutto Dal 1970 al 2007, drastica diminuzione del n. delle aziende agricole e della superficie investita Tra il 1970 e 2000 le aziende si riducono del 75% e la superficie investita a castagneto da frutto del 62% Tra il 2000 e il 2003 si registra un fenomeno di ristrutturazione dei castagneti coltivati che porta ad un riduzione del 50% del numero delle aziende e del 30% delle superfici Nonostante la forte contrazione rimane uno zoccolo duro di castanicoltori che secondo i dati relativi al 2007 è intorno alle 34 mila unità le castagne sono uno dei prodotti di qualità certificata, con 17 prodotti fra DOP e IGP, che sommati ai 101 prodotti tradizionali raggruppano ben 118 prodotti di qualità a base di castagne
12 La filiera della castanicoltura da frutto Dal 1970 al 2007, drastica diminuzione del n. delle aziende agricole e della superficie investita Tra il 1970 e 2000 le aziende si riducono del 75% e la superficie investita a castagneto da frutto del 62% Tra il 2000 e il 2003 si registra un fenomeno di ristrutturazione dei castagneti coltivati che porta ad un riduzione del 50% del numero delle aziende e del 30% delle superfici Nonostante la forte contrazione rimane uno zoccolo duro di castanicoltori che secondo i dati relativi al 2007 è intorno alle 34 mila unità
13 La filiera della castanicoltura da frutto Le aziende castanicole sono aziende di piccola-media dimensione, con l 80% delle aziende e il 40% della superficie è ricompresa nella classe di SAU 0-5 ettari, mentre la superficie media investita a castagneto da frutto è di circa 1 ettaro Analisi SWOT della filiera castanicola da frutto (tabella seguente), sintetizza i punti di forza e di debolezza delle filiere della castanicoltura da frutto di alcune Regioni italiane risultanti dai documenti predisposti dal Gruppo di lavoro Politiche di settore
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18 Altre criticità: Fitopatie I Castagneti sono stati aggrediti negli ultimi anni da malattie endemiche e non, e in alcuni casi recrudescenti: A. mal dell inchiostro B. cancro corticale C. balanino D. cydia intermedia e precoce E. cinipide del castagno
19 Altre criticità: Fitopatie I Castagneti sono stati aggrediti negli ultimi anni da malattie endemiche e non, e in alcuni casi recrudescenti: A. mal dell inchiostro B. cancro corticale C. balanino D. cydia intermedia e precoce E. cinipide del castagno
20 Altre criticità: Fitopatie I Castagneti sono stati aggrediti negli ultimi anni da malattie endemiche e non, e in alcuni casi recrudescenti: A. mal dell inchiostro B. cancro corticale C. balanino D. cydia intermedia e precoce E. cinipide del castagno
21 Altre criticità: Fitopatie I Castagneti sono stati aggrediti negli ultimi anni da malattie endemiche e non, e in alcuni casi recrudescenti: A. mal dell inchiostro B. cancro corticale C. balanino D. cydia intermedia e precoce E. cinipide del castagno
22 Altre criticità: Fitopatie I Castagneti sono stati aggrediti negli ultimi anni da malattie endemiche e non, e in alcuni casi recrudescenti: A. mal dell inchiostro B. cancro corticale C. balanino D. cydia intermedia e precoce E. cinipide del castagno
23 Altre criticità: Fitopatie I Castagneti sono stati aggrediti negli ultimi anni da malattie endemiche e non, e in alcuni casi recrudescenti: A. mal dell inchiostro B. cancro corticale C. balanino D. cydia intermedia e precoce E. cinipide del castagno
24 Cinipide del Castagno Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu È originario della Cina E stato accidentalmente introdotto in Giappone (1941), Corea (1963) e USA (Georgia, 1974) Segnalato per la prima volta in Europa nel 2002 in Piemonte (provincia di Cuneo) Negli anni successivi il galligeno si è velocemente diffuso in tutta Italia Si insedia sul genere Quercus, ed è infeudato a Castanea spp E considerato l insetto più nocivo per il castagno a livello mondiale, a fronte della sua capacità di portare a un veloce deperimento delle piante
25 Cinipide del Castagno Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu È originario della Cina E stato accidentalmente introdotto in Giappone (1941), Corea (1963) e USA (Georgia, 1974) Segnalato per la prima volta in Europa nel 2002 in Piemonte (provincia di Cuneo) Negli anni successivi il galligeno si è velocemente diffuso in tutta Italia Si insedia sul genere Quercus, ed è infeudato a Castanea spp E considerato l insetto più nocivo per il castagno a livello mondiale, a fronte della sua capacità di portare a un veloce deperimento delle piante
26 Cinipide del Castagno Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu Questa infestazione ha determinato secondo le associazioni di categoria (Coldiretti), nell annata 2013 perdite di produzione dell ordine del % Iperplasie
27 Cinipide del Castagno Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu EFFETTI Il deperimento è conseguenza del mancato o ridotto sviluppo dei germogli derivanti da gemme che in primavera, a causa della presenza delle larve del cinipide nei tessuti meristematici, si evolvono in galle
28 Cinipide del Castagno Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu EFFETTI Rallentamento fruttificazione vegetativo Ciclo vitale e drastica riduzione della
29 Cinipide del Castagno Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu METODI DI LOTTA E DI CONTROLLO Diversi tentativi di controllo sono stati sperimentati sia mediante l utilizzo di varietà resistenti sia mediante prodotti chimici, ma ad oggi, il metodo più promettente è la: LOTTA BIOLOGICA mediante l impiego del parassitoide specifico Torymus sinensis Kamjio Sia in Giappone sia negli Stati Uniti ed anche in Piemonte, l emergenza è rientrata grazie all introduzione dalla Cina di T. sinensis, il quale si è adattato e diffuso sul territorio
30 Cinipide del Castagno Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu LOTTA BIOLOGICA CON L ANTAGONISTA (PARASSITOIDE) Torymus sinensis Kamjio Femmina di Torymus sinensis e Femmina di Torymus auratus
31 Cinipide del Castagno Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu LOTTA BIOLOGICA CON L ANTAGONISTA Torymus sinensis Kamjio Scatola di allevamento con due lucernaiparticolare del lucernaio con all interno diversi esemplari di Torymus sinensis
32 Cinipide del Castagno Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu
33 Cinipide del Castagno Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu PIANO DEL SETTORE CASTANICOLO 2010/2013 PROTOCOLLO DI ATTUAZIONE DELLA LOTTA BIOLOGICA AL Dryocosmus kuriphilus DEL CASTAGNO CON Torymus sinensis III GRUPPO - TECNICHE DI PRODUZIONE E RICERCA III.2 SOTTOGRUPPO DIFESA E AVVERSITÀ Ministero delle Politiche Agricole, alimentari e forestali Settore Castanicolo
34 Cinipide del Castagno Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu
35 Cinipide del Castagno Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu METODI CHIMICA DI LOTTA Controindicazioni: Scomparsa avifauna Inquinamento falde acquifere superficiali e profonde Carenza nei prodotti (Castagne) Distruzione dell ecosistema complesso che garantirebbe la stabilità Danni alla salute quantificabili delle persone non
36 PROPOSTA DI LEGGE XVII LEGISLATURA CAMERA DEI DEPUTATI Proposta di legge Norme per la salvaguardia e il ripristino dei castagneti d iniziativa del deputato Bernini Massimiliano AC 1234 Presentata il 19 giugno 2013
37 PROPOSTA DI LEGGE XVII LEGISLATURA CAMERA DEI DEPUTATI Proposta di legge Norme per la salvaguardia e il ripristino dei castagneti d iniziativa del deputato Bernini Massimiliano Grazie agli attivisti Castanicoltori di Canepina, in Provincia di Vit erbo AC 1234 Presentata il 19 giugno 2013
38 Abbiamo Preso spunto da un altra PDL «Norme per favorire interventi di ripristino, recupero, manutenzione e salvaguardia dei castagneti» presentata il 21 marzo 2013 da: OLIVERIO, ANTEZZA, BOCCI, BURTONE, D INCECCO, del Partito Democratico AC 475
39 AC 1234 (complessivamente 11 articoli) Ø ARTICOLO 1 Finalità: tutela ambientale, della difesa del territorio e del suolo e della conservazione dei paesaggi tradizionali;
40 AC 1234 Ø ARTICOLO 2 Definizioni: a) castanicoltori: i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali, iscritti nel registro delle imprese di cui all articolo 8 della legge 29 dicembre 1993, n. 580, e che svolgano questa attività in modo prevalente ai sensi del D.Lgs. 228/2001, in attuazione dei principi e dei criteri direttivi in tema di orientamento e modernizzazione del comparto agricolo, così come individuato dagli art. 7 e 8 della legge 5 marzo 2001 n. 57, conduttori di castagneti
41 AC 1234 Ø ARTICOLO 2 Definizioni: b) castagneti da frutto: fondi con almeno 30 piante di castagno da frutto ad ettaro di almeno 30 anni di età e ricadenti nell'area fitoclimatica del castanetum c) castagneti abbandonati: castagneti da frutto ad ettaro ed un sottobosco in evidente stato di abbandono, con presenza di rovo, ginestra ed erbacee
42 AC 1234 Ø ARTICOLO 3 Disciplina interventi: 1. Il MIPAF deve: a) individuare i territori nei quali sono situati i castagneti b) definire i criteri e le procedure per la concessione dei contributi di cui agli articoli 4 e 5 e le tipologie di interventi ammissibili nel rispetto dei principi di cui all articolo 8 c) definire i criteri e le procedure per l erogazione degli indennizzi di cui all articolo 6 e le tipologie di interventi ammissibili nel rispetto dei principi di cui all articolo 8 d) determinare la percentuale dei contributi e degli indennizzi erogabili
43 AC 1234 Ø ARTICOLO 3 Disciplina interventi: 2. Nella determinazione dei criteri di cui al comma 1, lettera b) è data priorità al recupero e ripristino dei castagneti da frutto danneggiati dal cinipide del castagno e a seconda dell'entità, dalle seguenti altre patologie: a) mal dell inchiostro b) cancro corticale c) balanino d) cydia intermedia e precoce e) pammene fasciana
44 AC 1234 Ø ARTICOLO 3 Disciplina interventi: 3. Al recupero e ripristino dei castagneti da frutto colpiti da cinipide del castagno è riservata una percentuale pari al 65% delle risorse del Fondo di cui all articolo 9
45 AC 1234 Ø ARTICOLO 4 Contributo per gli interventi di recupero, manutenzione e salvaguardia dei castagneti: Ai castanicoltori come definiti ai sensi dell articolo 2, è concesso, per il triennio , un contributo unico a copertura delle spese da sostenere per il recupero, la manutenzione e la salvaguardia dei castagneti affetti dalle patologie di cui all articolo 3, comma 2
46 AC 1234 Ø ARTICOLO 5 Contributo per abbandonati: le spese di ripristino dei castagneti 1. Ai castanicoltori come definiti ai sensi dell articolo 2 è concesso, per il triennio , un contributo unico a copertura delle spese da sostenere per il ripristino dei castagneti abbandonati come definiti dall articolo 2, comma 1, lettera b 2. Le Regioni individuano un sistema che garantisca l'effettivo ripristino dei castagneti da frutto
47 AC 1234 Ø ARTICOLO 6 Indennizzo per il mancato reddito da lotta biologica: 1. Ai castanicoltori che rinunciano alla lotta chimica o integrata contro il cinipide e qualunque altra forma di infestazione, ed effettuano contro di esse solamente forme e metodi di lotta biologica universalmente riconosciute dalla scienza come valide e nelle forme certificate dalle università territorialmente competenti, o che assoggettino il castagneto da frutto a forme di coltivazione biologica delle superfici agricole come stabilito dal Regolamento (CE) N.834/2007, è riconosciuto un indennizzo per il mancato reddito derivante dalla perdita di produzione seguente alla prolungata sospensione dei trattamenti chimici
48 AC 1234 Ø ARTICOLO 6 Indennizzo per il mancato reddito da lotta biologica: 2. L indennizzo di cui al comma 1 è calcolato tenendo conto della differenza tra la media dei ricavi registrati nei cinque anni 2005, 2006, 2007, 2008 e 2009 ed i singoli anni successivi presi in considerazione 3. In caso di mancato rispetto dell impegno di cui al comma1, o di cessazione anticipata dello stesso, il soggetto beneficiario perde ogni diritto alla contribuzione ed è tenuto a restituire gli importi fino a quel momento percepiti
49 AC 1234 Ø ARTICOLO 6 Indennizzo per il mancato reddito da lotta biologica: 2. L indennizzo di cui al comma 1 è calcolato tenendo conto della differenza tra la media dei ricavi registrati nei cinque anni 2005, 2006, 2007, 2008 e 2009 ed i singoli anni successivi presi in considerazione 3. In caso di mancato rispetto dell impegno di cui al comma1, o di cessazione anticipata dello stesso, il soggetto beneficiario perde ogni diritto alla contribuzione ed è tenuto a restituire gli importi fino a quel momento percepiti
50 AC 1234 Ø ARTICOLO 7 Disciplina degli interventi: 1. Gli interventi di cui agli articoli 4, 5 e 6 della presente legge, sono eseguiti in conformità alle disposizioni del decreto di cui all articolo 3 e alla legislazione vigente e, in particolare, alla normativa dell Unione europea in materia di sviluppo rurale e al codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42
51 AC 1234 Ø ARTICOLO 7 Disciplina degli interventi: 2. I contributi previsti dalla presente legge sono sottoposti alla preventiva verifica di compatibilità con la normativa dell unione europea in materia di aiuti di Stato ai sensi degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell unione europea
52 AC 1234 Ø ARTICOLO 7 Disciplina degli interventi: 3. Gli interventi oggetto dei benefici di cui agli articoli 4, 5 e 6 devono essere finalizzati a riportare il castagneto alle condizioni di naturalezza, mediante: a) lotta biologica realizzata esclusivamente con l introduzione di antagonisti naturali per il contenimento delle popolazioni di fitofagi e fitoparassiti come individuati sulla base del progresso tecnico e delle evidenze scientifiche b) divieto assoluto di trattamenti chimici che interessino la chioma degli alberi per un raggio di un chilometro dai punti di lancio, per una durata non inferiore ai cinque anni, condizione senza la quale non si può accedere agli indennizzi di cui all'articolo 6
53 AC 1234 Ø ARTICOLO 7 Disciplina degli interventi: 3. Gli interventi oggetto dei benefici di cui agli articoli 4, 5 e 6 devono essere finalizzati a riportare il castagneto alle condizioni di naturalezza, mediante: a) lotta biologica realizzata esclusivamente con l introduzione di antagonisti naturali per il contenimento delle popolazioni di fitofagi e fitoparassiti come individuati sulla base del progresso tecnico e delle evidenze scientifiche b) divieto assoluto di trattamenti chimici che interessino la chioma degli alberi per un raggio di un chilometro dai punti di lancio, per una durata non inferiore ai cinque anni, condizione senza la quale non si può accedere agli indennizzi di cui all'articolo 6
54 AC 1234 Ø ARTICOLO 7 Disciplina degli interventi: 3. Gli interventi oggetto dei benefici di cui agli articoli 4, 5 e 6 devono essere finalizzati a riportare il castagneto alle condizioni di naturalezza, mediante: a) lotta biologica realizzata esclusivamente con l introduzione di antagonisti naturali per il contenimento delle popolazioni di fitofagi e fitoparassiti come individuati sulla base del progresso tecnico e delle evidenze scientifiche b) divieto assoluto di trattamenti chimici che interessino la chioma degli alberi per un raggio di un chilometro dai punti di lancio, per una durata non inferiore ai cinque anni, condizione senza la quale non si può accedere agli indennizzi di cui all'articolo 6
55 AC 1234 Ø ARTICOLO 7 Disciplina degli interventi: 3. Gli interventi oggetto dei benefici di cui agli articoli 4, 5 e 6 devono essere finalizzati a riportare il castagneto alle condizioni di naturalezza, mediante: c) sesti di impianto, forme di allevamento, sistemi di potatura periodica e pluriennale, che rispettano le pratiche tradizionali locali, garantendo una densità di piante per ettaro compresa tra un minimo di 30 ed un massimo di 100
56 AC 1234 Ø ARTICOLO 7 Disciplina degli interventi: 3. Gli interventi oggetto dei benefici di cui agli articoli 4, 5 e 6 devono essere finalizzati a riportare il castagneto alle condizioni di naturalezza, mediante: c) sesti di impianto, forme di allevamento, sistemi di potatura periodica e pluriennale, che rispettano le pratiche tradizionali locali, garantendo una densità di piante per ettaro compresa tra un minimo di 30 ed un massimo di 100 Per il Recupero dei Castagneti
57 AC 1234 Ø ARTICOLO 8 Associazioni di castanicoltori castagni secolari: per la coltivazione dei 1. I comuni possono promuovere la costituzione, nelle aree castanicole, di associazioni di castanicoltori 2. Le associazioni di cui al comma 1 promuovono le buone pratiche di coltivazione, raccolta, lavorazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti dei castagneti da frutto
58 AC 1234 Ø ARTICOLO 9 Fondo per gli interventi di salvaguardia e recupero dei castagneti: 1. Per l assegnazione dei contributi e degli indennizzi di cui agli articoli 4, 5 e 6, è istituito, nello stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, il «Fondo per gli interventi di salvaguardia e recupero dei castagneti» di seguito denominato «Fondo», con una dotazione di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015
59 AC 1234 Ø ARTICOLO 9 Fondo per gli interventi di salvaguardia e recupero dei castagneti: 2. Il Fondo può essere rifinanziato, per uno o più degli anni considerati dal bilancio pluriennale, ai sensi dell articolo 11, comma 3, lettera e), della legge 31 dicembre 2009, n. 196 o associato ai fondi europei per i piani di sviluppo rurale
60 AC 1234 Ø ARTICOLO 9 Fondo per gli interventi di salvaguardia e recupero dei castagneti: 3. Con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, previa intesa acquisita in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, si provvede, entro due mesi dalla data di entrata in vigore del decreto di cui all articolo 3 e, successivamente, entro il 30 aprile di ogni anno, alla ripartizione del Fondo tra le regioni nel cui territorio sono situati i castagneti individuati ai sensi del medesimo articolo 3.
61 AC 1234 Ø ARTICOLO 9 Fondo per gli interventi di salvaguardia e recupero dei castagneti: 4. Le regioni destinatarie dei finanziamenti di cui al comma 3, nel rispetto delle disposizioni della presente legge e in attuazione delle disposizioni
62 AC 1234 Ø ARTICOLO 10 Controlli e sanzioni: 1. Le regioni definiscono, attraverso i servizi fitosanitari regionali, le modalità per l effettuazione dei controlli sull effettiva e puntuale realizzazione degli interventi per i quali sono stati erogati i contributi e gli indennizzi previsti dalla presente legge 2. Per lo svolgimento dei controlli di cui al comma 1 le regioni si avvalgono del Corpo Forestale dello Stato o degli altri corpi di polizia competenti
63 AC 1234 Ø ARTICOLO 10 Controlli e sanzioni: 3. Le regioni predispongono le misure necessarie a garantire un adeguato monitoraggio ambientale avvalendosi delle aziende sanitarie locali e delle agenzie per la protezione dell ambiente 4. Nel caso in cui il castanicoltore beneficiario dei contributi e degli indennizzi di cui agli articoli 4,5 e 6 realizzi gli interventi in modo parziale o carente rispetto a quanto indicato nella relativa domanda, si applica una sanzione amministrativa pecuniaria di importo pari ad una somma da un terzo a quattro quinti dell ammontare erogato
64 AC 1234 Ø ARTICOLO 10 Controlli e sanzioni: 5. Il castanicoltore di cui al periodo precedente non è ammesso a beneficiare di ulteriori contributi e indennizzi di cui alla presente legge 6. Nel caso in cui il castanicoltore beneficiario dei contributi e degli indennizzi di cui agli articoli 4, 5 e 6 non realizzi gli interventi indicati nella relativa domanda, si applica una sanzione amministrativa pecuniaria pari all importo dei contributi erogati, aumentato di un terzo 7. Al castanicoltore di cui al periodo precedente è revocata l assegnazione dei contributi concessi
65 AC 1234 Ø ARTICOLO 10 Controlli e sanzioni: 8. E fatta salva la facoltà per le regioni di predisporre ulteriori sanzioni amministrative per la violazione delle disposizioni della presente legge 9. Le somme derivanti dall applicazione delle sanzioni di cui al presente articolo sono destinate esclusivamente all attuazione delle disposizioni della presente legge, secondo le modalità determinate da ciascuna regione
66 AC 1234 Ø ARTICOLO 11 Copertura finanziaria: 1. All onere derivante dall attuazione della presente legge, pari a milioni di euro per gli anni 2013 e 2014 e a 10 milioni di euro per l anno 2015, si provvede mediante riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale , nell ambito del fondo speciale di parte corrente dello stato di previsione del Ministero dell economia e delle finanze per l anno 2013, allo scopo parzialmente utilizzando l accantonamento relativo al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali 2. Il Ministro dell economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio
67 RISOLUZIONE IN COMMISSIONE Presentata il 21/11/2013 Massimiliano Bernini, Benedetti, Gallinella, Gagnarli, L Abbate, Lupo, Parentela
68 Impegna il Governo a: promuovere su tutto il territorio nazionale l unica forma di lotta efficace al cinipide, quella biologica, attraverso l introduzione del parassitoide Torymus sinensis Kamijo, come riportato nel Piano Castanicolo Nazionale approvato dalla Conferenza Stato Regioni nella seduta del 18 novembre 2010 vietare nelle aree di infestazione i metodi di lotta tradizionale per almeno un quinquennio, come definito anche dal DL 14 agosto n.150 individuare, anche in collaborazione con gli enti di ricerca universitari e privati di comprovata esperienza, adeguate procedure di verifica e quantificazione dei danni
69 Impegna il Governo a: predisporre, di intesa con le regioni interessate, un protocollo operativo che delinei le modalità di gestione ed indichi misure e pratiche di recupero dai castagneti danneggiati al fine di contenere l infestazione promuovere, nelle opportune sedi comunitarie e previa verifica delle misure adottate da altri Stati membri, tutte le iniziative affinché siano accordate, in considerazione delle esigenze della nostra castanicoltura le eventuali necessarie deroghe al quadro normativo comunitario; (La Francia già sta introducendo il Torymus, ha fatto una legge ad hoc per rendere il Torymus un insetto non passibile di divieti di introduzione)
70 Impegna il Governo a: intraprendere ogni utile iniziativa volta a migliorare la qualità del materiale vivaistico, con l obiettivo di minimizzare i rischi di diffusione di organismi nocivi e di messa a punto di un protocollo nazionale di certificazione del materiale vivaistico di castagno e conseguente elaborazione di protocolli di produzione vivaistica che garantiscano la tracciabilità nei diversi passaggi di filiera, prevedendo adeguate sanzioni mettere a punto un metodo per la valutazione del danno commerciale causato dall infestazione del cinipide, in termini di perdita di produzione
71 Impegna il Governo a: 8. valutare la possibilità di stanziare misure di sostegno al reddito per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali conduttori di castagneti, iscritti nel registro delle imprese di cui all articolo 8 della legge 29 dicembre 1993, n. 580, che svolgono questa attività in modo prevalente ai sensi del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228 e che attuino le misure di lotta biologica
72 Grazie per l Attenzione
Chiara Ferracini, Alberto Alma. Castagni a frutto
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