Fabio Adamo. Dottore Commercialista, Bergamo. Le tariffe della conciliazione. Abstract

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1 Fabio Adamo Dottore Commercialista, Bergamo Le tariffe della conciliazione. Abstract I costi connessi alla conciliazione sono disciplinati dall articolo 17 del D. Lgs. n. 28/2010. Sino all entrata in vigore del D. Lgs. n. 28/2010 le tariffe applicabili erano quelle previste dal D.M. 23/07/2004 n. 223 (Regolamento recante approvazione delle indennità spettanti agli organismi di conciliazione a norma dell articolo 39 del Decreto Legislativo 17 gennaio 2003 n. 5). Ora un regolamento di nuova emanazione, da parte del Ministero della Giustizia, dovrà disciplinare il nuovo regime tariffario applicabile alle controversie di cui al D. Lgs. n. 28/2010. Parole chiave: conciliazione, tariffe, regolamento. I costi connessi alla conciliazione sono disciplinati dall articolo 17 del D. Lgs. n. 28/2010. Tale articolo prevede un particolare regime d esenzione fiscale per cui gli atti, i documenti e provvedimenti relativi alla mediazione sono esenti dall imposta di bollo e da ogni altra tassa. L imposta di registro è invece dovuta per i verbali di conciliazione, di valore superiore a euro. In tal caso l imposta si applica sulla parte eccedente. Un ulteriore agevolazione per coloro che decidono di avvalersi della conciliazione è la corresponsione di un credito d imposta nella misura massima di euro 500,00 (Cinquecento/00). Nella tabella sottostante sono evidenziate le spese di conciliazione dovuta da ciascuna parte, così come previste dal D.M. 23/07/2004 n. 223 (Regolamento recante approvazione delle indennità spettanti agli organismi di conciliazione a norma dell articolo 39 del Decreto Legislativo 17 gennaio 2003 n. 5), tabella A: Valore della lite Spesa per ciascuna Parte Fino a euro 1.000,00 euro 40,00 da euro 1.001,00 a euro 5.000,00 euro 100,00 da euro 5.001,00 a euro ,00 euro 200,00 da euro ,00 a euro ,00 euro 300,00 da euro ,01 a euro ,00 euro 500,00 da euro ,01 a euro ,00 euro 1.000,00 da euro ,01 a euro ,00 euro 2.000,00 da euro ,01 a euro ,00 euro 4.000,00 da euro ,00 a euro ,00 euro 6.000,00 oltre euro ,00 euro ,00 Gli importi sopra evidenziati sono già comprensivi di IVA. Si precisa che l art. 39 del D. Lgs. n. 5/2003 inerente le spese e le imposte in materia di diritto societario e di intermediazione finanziaria, nonché in materia bancaria e creditizia, è stato

2 recentemente abrogato dall art. 23, comma 1, D. Lgs. 04 marzo 2010 n. 28. Le nuove tariffe da applicare alle controversie disciplinate dal D. Lgs. n. 28/2010 sono in via di definizione. A tal riguardo il Ministero della Giustizia ha predisposto il regolamento di attuazione della mediazione finalizzata alla conciliazione civile e commerciale. Si evidenzia che la prima versione di tale regolamento era stata precedentemente bocciata dal Consiglio di Stato, pertanto l Ufficio legislativo del Ministero della Giustizia ha predisposto un ulteriore versione sottoposta nuovamente al parere del Consiglio di Stato. A breve tale regolamento dovrebbe essere pronto per essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Il regolamento statuisce che l indennità, comprende le spese di avvio del procedimento pari ad 40 euro fissi, e le spese di mediazione sono dovute come evidenziato nella sottostante tabella: Valore della lite Spesa per ciascuna parte fino a da a da a da a da a da a da a da a da a oltre Si precisa che gli importi sopra indicati fanno riferimento alle tariffe applicabili da organismi di conciliazione, costituiti da enti pubblici. Gli enti di conciliazione privati non sono invece soggetti alle tariffe previste dal regolamento sopra citato. E presumibile ritenere che le controversie di modesta entità verranno per lo più, gestite da enti di conciliazione pubblici mentre gli organismi di conciliazione privati tenderanno ad incentivare la gestione di controversie di valore più elevato adottando tariffe più competitive rispetto a quelle stabilite dal regolamento. In tema di tariffe, il regolamento dovrebbe altresì statuire: l ammontare minimo e massimo delle tariffe, i criteri di calcolo e le modalità di ripartizione tra le parti; le maggiorazioni massime applicabili in caso di successo della mediazione o in casi di particolare complessità (in misura non superiore al 25%); una riduzione di un terzo degli importi quando nessuna delle controparti che ha introdotto il tentativo di mediazione si presenti alla procedura di conciliazione. Il quinto comma dell articolo 17 del D. Lgs. n. 28/2010 statuisce che : quando la mediazione è condizione di procedibilità della domanda ai sensi dell articolo 5, comma 1, all organismo non è dovuta alcun indennità dalla parte che si trova nelle condizioni per l ammissione al patrocinio a spese dello Stato, ai sensi dell articolo 76 (L) del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia di cui al decreto del Presidente della Repubblica del 30 maggio 2002, n A tal fine la parte è tenuta a depositare presso l organismo apposita dichiarazione sostitutiva dell atto di notorietà, la cui sottoscrizione può essere autenticata dal medesimo mediatore, nonché a produrre, a pena di inammissibilità, se l organismo lo richiede, la documentazione necessaria a comprovare la veridicità di quanto dichiarato.

3 Il Ministero della Giustizia è tenuto a vigilare sulla veridicità delle attestazioni fornite dai contribuenti, inerenti l esonero dal pagamento dell indennità di mediazione. Si evidenzia che la Segreteria di ciascun organismo di conciliazione può aumentare, per ciascuno scaglione di riferimento in misura non superiore al 5%, l importo massimo delle spese dovute per la mediazione. L aumento può essere determinato dalla particolare importanza, complessità o difficoltà dell'affare. Nella domanda di conciliazione le parti sono tenute ad indicare il valore della lite. Qualora vi sia una notevole divergenza tra le parti circa il valore da attribuire alla lite, o quando questo sia indeterminato o indeterminabile, spetta alla Segreteria definirlo comunicandolo successivamente alle parti. Il pagamento delle spese di conciliazione deve avvenire prima dell inizio dell incontro di conciliazione in misura non inferiore alla metà. Il corrispettivo pagato include anche l onorario del conciliatore per l'intero procedimento di conciliazione, indipendentemente dal numero di incontri svolti. Ogni parte è tenuta al pagamento delle spese di conciliazione. Oltre all onorario sopra evidenziato, è solitamente dovuto un contributo di 30,00 (Trenta/00) a titolo di diritti di segreteria. Ulteriori costi possono essere connessi alla predisposizione di un contratto derivante dall accordo di mediazione, o da eventuali spese di registrazione del verbale di conciliazione. Si rammenta che se nella composizione della lite interviene un consulente di parte o un consulente d ufficio, è necessario corrispondere un onorario determinato per gli avvocati in base alle indennità in materia stragiudiziale oppure per gli altri professionisti, in conformità a tariffari specifici. E da evidenziare che l emanazione del D. Lgs. n. 28/2010 ha suscitato notevoli perplessità nell ambito giudiziario. L ordine degli avvocati ha infatti segnalato un omessa previsione dell assistenza del legale nell ambito della procedura di conciliazione. A tal riguardo si segnala che il D. Lgs. n. 28/2010 consente in ogni caso alla parti di avvalersi di un proprio consulente di parte. Si riscontrano, ad ogni modo, sostanziali differenze tra le tariffe forensi, applicati dagli avvocati come CTP, e i costi invece connessi alla procedura di conciliazione. Il Decreto n. 127 del 08/04/2004 (G.U. 18 maggio 2004, n. 127, suppl. ord.) regolamenta la determinazione degli onorari, dei diritti e delle indennità spettanti agli avvocati per le prestazioni giudiziali in materia civile, penale amministrativa, tributaria e stragiudiziali. La disciplina delle tariffe professionali prevede che per l assistenza e la consulenza in materia stragiudiziale civile ed equiparata, agli avvocati spettano gli onorari stabiliti nell allegata tabella D del citato decreto. Il secondo comma dell art. 1, capitolo 3, inerente la tariffa degli onorari e delle indennità spettati agli avvocati in materia stragiudiziale (civile e penale, tributaria e amministrativa), prescrive che: nella determinazione degli onorari fra il minimo ed il massimo stabiliti, si deve tenere conto del valore e della natura della pratica, del numero e dell importanza delle questioni trattate, del pregio dell opera prestata, dei risultati e dei vantaggi, anche non economici, conseguiti dal cliente e dell eventuale urgenza della prestazione. La tabella D evidenzia, per ciascuna fascia di importo, le tariffe applicabili a: prestazioni di consulenza; prestazioni di assistenza;

4 assistenza ad assemblee, adunanze, consigli, comitati; assistenza in procedure concorsuali giudiziali e stragiudiziali, in pratiche di successioni, divisioni, liquidazioni, tributarie, quando esigano continuativa attività di consulenza; assistenza in procedure arbitrali irritali; prestazioni di gestione amministrativa in adempimento di incarichi giudiziari; ispezioni, visure, ricerca e richiesta documenti; assunzioni di incarico quali arbitro unico; assunzioni di incarichi quali collegio arbitrale; onorari a tempo. Attualmente le tariffe forensi in vigore sono molto analitiche in quanto comportano un addebito per ogni singola prestazione effettuata dal legale. Le tariffe forensi, così come emanate nel 2004, regolamentano altresì i compensi dovuti all avvocato per l opera prestata in sede di conciliazione giudiziale. Qualora la conciliazione avvenga davanti al Giudice di Pace, l onorario spettante va da un minimo di 40,00 fino ad 130,00. Se invece la causa è promossa avanti al Tribunale, agli organi equiparati o agli organi di giustizia tributaria, il compenso è ricompreso tra un minimo di 55,00 e un massimo di 1.995,00 (per la cause di particolare importanza e di valore indeterminabile). Per i giudizi promossi avanti la Corte d Appello e la Commissione Tributaria Regionale, il tariffario parte da 85,00 sino ad un massimo di 2.785,00. I diritti spettanti all avvocato per la collaborazione prestata per la conciliazione in sede di processi di cognizione, procedimenti speciali e camerali davanti ai giudici ordinari, ai giudici amministrativi, tributari e speciali, agli arbitri d autorità, alle commissioni e ai collegi con funzioni giurisdizionali sono compresi tra un minimo di 26,00 e un massimo di 252,00. Le tariffe applicate in sede di conciliazione sono predeterminate in base al valore della causa e non comportano il sostenimento di ulteriori costi, se non quelli connessi: alle spese di avvio della procedura; eventuali ricorsi a consulenti terzi (di parte o su richiesta del conciliatore). Il Ministero della Giustizia ha ipotizzato che saranno circa la cause interessate dal Decreto n. 28/2010, con notevoli risparmi per i cittadini. Si precisa che il testo del regolamento sul registro dei mediatori, predisposto dall Ufficio legislativo di Angelino Alfano, è stato modificato a seguito delle eccezioni rilevate dai giudici amministrativi del Consiglio di Stato (Adunanza del 26/08/2010 nr. Sezione 3640/2010). Il regolamento in questione, dovrebbe incentivare l attivismo degli organismi di conciliazione. E consentita una riduzione di un terzo degli importi quando nessuna delle controparti di quella che ha introdotto la mediazione si presenta e partecipa al procedimento. Il successo della mediazione, però, porta poi a un innalzamento di un quarto del compenso come pure lo stesso aumento è stabilito nei casi di particolare complessità del caso affrontato.

5 Bibliografia Casciola D. Grifeo Machina F. Palomba A. (2010). La Manovra Correttiva. Il Sola 24 Ore S.p.A. Cicogna M., Di Rago G., Nicola Giudice G. (2010). Manuale delle tecniche di mediazione della nuova conciliazione. Il Ruolo dell Avvocato. Maggioli S.p.A. Marinelli D. ( 2010). A.D.R. Alternative Dispute Resolution. Associazione Legali Italiani. Fondazione Cassa Risparmio Perugia. Nigro B. Nigro L. (2010). Formulario commentato della nuova conciliazione. Maggioli s.p.a. Santi Di Paola N. Carneglia F. (2010), Guida alla nuova conciliazione. Maggioli Editore S.p.A. Soldati N. (2010). Arbitrato, Mediazione e conciliazione. Il Sole 24 ore S.p.A. Curriculum vitae dell autore Fabio Adamo Dottore commercialista ed esperto contabile, Revisore dei conti e Conciliatore. Socio AMCI. Specializzato in materia societaria e fiscale. Partner dello Studio Claudia Fusco e Associati di Bergamo. dott.fabioadamo@studioclf.it