Edizioni L Informatore Agrario
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- Marina Alessi
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1 Edizioni L Informatore Agrario Tutti i diritti riservati, a norma della Legge sul Diritto d Autore e le sue successive modificazioni. Ogni utilizzo di quest opera per usi diversi da quello personale e privato è tassativamente vietato. Edizioni L Informatore Agrario S.r.l. non potrà comunque essere ritenuta responsabile per eventuali malfunzionamenti e/o danni di qualsiasi natura connessi all uso dell opera.
2 PER LIMITARE LA PERICOLOSITÀ DI QUESTO IMPORTANTE CARPOFAGO Nuove strategie di difesa dalla carpocapsa del melo Nonostante l ampia disponibilità di metodi di controllo la carpocapsa continua a minacciare la melicoltura italiana. Per garantire un ottimale controllo è fondamentale integrare la lotta chimica a metodi alternativi, quali l impiego di insetticidi di origine naturale, di feromoni sessuali, adottando anche taluni approcci agronomici come l utilizzo delle reti La carpocapsa (Cydia pomonella L.) rappresenta nella melicoltura italiana il fitofago principale, sebbene la sua diffusione e la sua dannosità alle produzioni vari in funzione dell ambiente, della stagione, della cultivar ma anche dal tipo di gestione fitosanitaria adottata. Il danno alla produzione è nella generalità dei casi sufficiente ad arrecare consistenti perdite economiche della produzione, anche nella misura dell 80-90%. In questo contesto, l aumento dell aggressività del carpofago registrato negli ultimi anni sembra sia da ricondurre a diverse possibili cause: le condizioni climatiche particolarmente favorevoli allo sviluppo dell insetto; la semplificazione colturale; la diminuzione della sensibilità del carpofago agli insetticidi chimici utilizzati per il suo controllo. La situazione trentina non si discosta significativamente da quella più generale delle altre aree produttive italiane e l analisi della problematica in questa provincia riteniamo pos- sa costituire un utile riflessione per interpretare il fenomeno negli altri contesti. Andamento climatico e sviluppo biologico Nelle condizioni climatiche trentine la carpocapsa compie mediamente due generazioni per anno anche se, in funzione dell altitudine e del conseguente andamento termico, nel corso della stagione si può registrare una parziale seconda generazione o un inizio di terza. È, infatti, dimostrato che esiste una stretta correlazione fra temperatura e velocità di sviluppo dell insetto. Sulla base di questo fenomeno sono stati adattati dei modelli previsionali che consentono di stabilire le fasi di sviluppo dell insetto e di conseguenza individuare i momenti chiave per intervenire nel contenimento del danno. Il numero di gradi giorno necessari per completare l intero ciclo di sviluppo della carpocapsa, da uovo ad adulto, è risultato essere costante nel corso di Gino Angeli, FIGURA Claudio 1 - Rizzi Sviluppo biologico di carpocapsa sulla base di gradi giorno 150 inizio volo 234 prime uova 327 inizio penetrazioni 883 inizio volo 2 a generazione 998 nuove penetrazioni Grado giorno = sommatoria delle temperature medie giornaliere oltre 10 C (dall inizio dell anno). A 330 gradi giorno circa iniziano le penetrazioni della prima generazione 13/2013 L Informatore Agrario 39
3 degli anni come sommatoria di gradi giorno. Nello stabilire il numero di generazioni che si svolgono durante la stagione è direttamente coinvolta la quantità di gradi utili allo sviluppo dell insetto, cioè la sommatoria termica che si verifica nel corso della stagione, nel periodo compreso fra l inizio dell anno e la fine di luglio. Alla latitudine del Trentino, a iniziare da agosto e quindi ben prima che si presentino le condizioni avverse allo sviluppo dell insetto (carenza di cibo, basse temperature), si verifica un secondo evento importante sulla bioetologia della carpocapsa, che viene definito «fotoperiodo critico». Con questo termine si intende quel rapporto fra ore di luce e ore di buio in grado di indurre le larve giovani a entrare in diapausa (Riedl e Croft, 1978). Il valore dei gradi giorno associato al momento in cui si registra il fotoperiodo critico consente, in uno specifico ambiente, di stabilire il numero di generazioni stagionali compiute dalla carpocapsa. A questo proposito i dati relativi agli ultimi 27 anni elaborati a partire dalle temperature registrate a San Michele all Adige (Trento) (205 m s.l.m, latitudine) evidenziano come negli ultimi due decenni nel fondovalle trentino la carpocapsa abbia sempre completato la seconda generazione e nella maggioranza dei casi abbia dato luogo a un probabile inizio di terza generazione. Approfondimenti sulla biologia Lo svernamento invernale è sostenuto dalle larve di diversa età sotto la corteccia alla base del tronco; in TABELLA 1 - Meccanismi d azione degli insetticidi utilizzabili sul melo contro la carpocapsa Gruppo Sostanze attive Meccanismo d azione Irac (*) Fosforganici: clorpirifos, clorpirifos-metil, fosmet Chitinoinibitori: diflubenzuron, flufenoxuron, triflumuron 1B 16 Inibizione acetilcolinesterasica (iache) per processo di fosforilizzazione Inibizione della biosintesi della chitina tipo 1 (degli omotteri) Juvenoidi: piriproxifen 7C Mimetica dell ormone giovanile M.A.C.: tebufenozide metoxifenozide Neonicotinoidi: tiacloprid 18 4A Ossadiazine: indoxacarb 22 Derivati antranilici: clorantraniliprole Avermectine: emamectinabenzoato Spinosine: spinosad 5 Batteri: B. thuringiensis var. kurstaki, B. thuringiensis var. aizawai B1 Ecdison-mimetica, con induzione di muta prematura e letale Acetilcolinomimetica, determinante l apertura permanente del canale degli ioni Na + delle post-sinapsi Chiusura permanente del canale degli ioni Na + della membrana assonica Attivazione dei recettori rianodinici (RyRs) del reticolo sarcoplasmatico(sr) con conseguente rilascio incontrollato degli ioni Ca ++ nel citosol cellulare Inibizione dei glutammato-recettori (iglur) delle post-sinapsi con conseguente apertura permanente del canale degli ioni Cl Acetilcolinomimetica, con insediamento sui siti β γ δ dei recettori proteici delle post-sinapsi, determinante l apertura permanente del canale degli ioni Na + 11 B2 Distruzione microbica dell epitelio intestinale (*) Irac = Insecticide resistance action committee, classificazione delle sostanze attive. cation Adulto di carpocapsa (15-22 mm) primavera, l incrisalidamento della larve di ultimo stadio avviene circa due settimane prima della fuoriuscita dell adulto. L inizio dei voli, registrato con trappole di monitoraggio, corrisponde ai 150 gradi giorno, valore calcolato dalla sommatoria delle temperature medie giornaliere oltre 10 C dall inizio dell anno. Le prime uova vengono deposte verso i 235 gradi giorno e ulteriori 90 gradi giorno servono per il compimento dello sviluppo embrionale nell uovo, al termine del quale, intorno ai 330 gradi le prime larvette in brevissimo tempo (da poche ore a ore) originano le prime penetrazioni nel frutto (figura 1). Metodi di controllo L uso di agrofarmaci di sintesi o di origine naturale nella frutticoltura integrata e biologica rappresenta tuttora la soluzione principale per contenere le perdite di produzione al di sotto di soglie economiche di danno. Talvolta l intervento fitoiatrico viene integrato con l utilizzo di sostanze a base semiochimica, in prevalenza sostanze a base feromonale. A un esame della farmacopea in uso verso la carpocapsa si evidenzia come a fianco di agrofarmaci tradizionali, in prevalenza fosforganici e piretroidi, sostanze attive di nuova generazione stiano rapidamente conquistando ampie fette di mercato (Boselli e Angeli, 2009). 40 L Informatore Agrario 13/2013
4 Tale orientamento è sostenuto dai più recenti programmi di produzione integrata in uso nelle principali aree italiane di produzione frutticola che, di fatto, hanno anticipato la direttiva 2009/128/Ce relativa all uso sostenibile degli agrofarmaci, direttiva che diventerà dal 1 gennaio 2014 la norma europea nella definizione dei programmi di produzione integrata. A favorire l orientamento verso l utilizzo di agrofarmaci di recente introduzione sul mercato si aggiungono problematiche e rischi di resistenza acquisita dalla carpocapsa ai più tradizionali insetticidi, derivanti da un loro utilizzo reiterato nel recente passato. Casi di resistenza sono stati segnalati in tutte le aree frutticole del mondo fin dalla metà del secolo scorso. La situazione si è aggravata in questi ultimi due decenni con il rinvenimento di popolazioni che dimostravano di essere resistenti nei confronti di insetticidi a diverso meccanismo d azione, problematica definita «resistenza incrociata» (Ioriatti e Bouvier, 2000). Accanto alla ricerca di sostanze attive insetticide, la crescente attenzione alle tematiche della sicurezza e della salute umana oltre che dell ambiente ha favorito la ricerca e lo sviluppo di formulazioni innovative, che a parità di efficacia fitosanitaria soddisfano maggiormente i requisiti di sicurezza. In tale contesto un contributo determinante viene offerto dai nuovi orientamenti per ottimizzare la distribuzione della miscela di prodotti fitosanitari sulla coltura, anche attraverso l utilizzo di moderne attrezzature di distribuzione (Bondesan et al., 2011; 2012). Nuovi orientamenti di difesa dalla carpocapsa Negli ultimi anni, favorito dalle nuove direttive sulle produzioni sostenibili, le linee di gestione della carpocapsa hanno subìto un ulteriore positiva evoluzione, che sinteticamente possono essere così descritte: utilizzo di agrofarmaci di nuova generazione, meno impattanti per l am- Dal 1 gennaio 2014 la difesa integrata diventerà obbligatoria ai sensi della direttiva sull uso sostenibile degli agrofarmaci biente e il contesto sociale, favorito anche dal miglioramento delle tecniche distributive a dal contenimento della deriva, specie in vicinanza di aree sensibili (centri abitati, riserve idriche ecc.); utilizzo razionale e integrato di agrofarmaci appartenenti a differenti famiglie chimiche e meccanismo d azione, per ridurre il rischio di insorgenza di resistenza; diffusione dell utilizzo combinato della difesa diretta (con insetticidi) e metodi di difesa indiretti, come l uso dei feromoni sessuali (confusione-disorientamento) o l applicazione di tecniche agronomiche qual è la rete Alt Carpo. Confusione e disorientamento La carpocapsa, come gli altri lepidotteri, utilizza i feromoni per consentire l incontro tra femmine e maschi. Le femmine emettono il feromone sessuale mentre i maschi maturi percepiscono anche a grande distanza l attrattivo, volando a zig-zag risalgono la traccia odorosa controvento fino a raggiungere la femmina, dove inizia un rituale di corteggiamento. Negli ultimi due decenni la possibilità di utilizzare il feromone di sintesi della carpocapsa per interrompere la comunicazione, e conseguentemente ridurre la probabilità di riproduzione della specie, ha ispirato diverse stra- Larva di carpocapsa (15-20 mm) su frutto tegie applicative che, pur utilizzando la stessa sostanza (codlemone) con lo stesso obiettivo, agiscono in modo differente (Angeli et al., 1999; 2003a; 2003b; 2005; 2007; Ioriatti e Angeli, 2002; Molinari e Angeli 2009). La confusione e/o il disorientamento agiscono sicuramente abbassando la popolazione della carpocapsa in un determinato areale frutticolo, se correttamente applicati. La tecnica, da realizzarsi su frutteti di adeguato ettarato, si basa sulla distribuzione prima dell inizio dei voli di adeguate quantità di feromone, attraverso diverse modalità. Il metodo attualmente più diffuso sono i dispenser (ve ne sono diverse tipologie), erogatori che applicati manualmente sulla chioma della pianta rilasciano adeguate quantità di feromone nel corso della stagione. Una seconda possibilità è l utilizzo del feromone spray, distribuito in miscela acquosa sulla chioma attraverso l ausilio dell atomizzatore (Baldessari et al., 2008). Da questa stagione, inoltre, è possibile applicare la confusione sessuale attraverso il sistema Puffer, un dispositivo a meccanismo elettronico temporizzato in grado di rilasciare dosi prestabilite di feromone da un numero limitato di erogatori (2-3 erogatori/ha). Il feromone emesso si diffonde anche a lunga distanza e in parte viene intercettato dalla vegetazione, che 13/2013 L Informatore Agrario 41
5 Il metodo Alt Carpo permette di limitare il volo della carpocapsa e l accoppiamento a sua volta lo rilascia nell ambiente. Indipendentemente dalla strategia feromonale utilizzata, quando la popolazione iniziale di carpocapsa è medio-alta il controllo dell infestazione prevede a inizio stagione l applicazione del feromone sessuale abbinato a preparati chimici (insetticidi ovicidi-ovolarvicidi) o microbiologici (virus della granulosi). Per ridurre la popolazione larvale svernante è anche possibile il trattamento autunnale con nematodi entomopatogeni. In Trentino-Alto Adige l utilizzo dei feromoni sessuali nella gestione della carpocapsa è una tecnica affermata, che interessa gran parte del territorio frutticolo regionale. L ampia applicazione del feromone ha permesso di gestire efficacemente le popolazioni del carpofago, anche le popolazioni resistenti ad alcuni insetticidi. L utilizzo talvolta combinato con insetticidi abbattenti (ad esempio a base di Rynaxypyr e di metossifenozide) viene abbinato anche in funzione della gestione dei tortricidi ricamatori (Capua, Pandemis, Eulia). Da metà giugno in poi alcuni insetticidi larvicidi (ad esempio emamectina benzoato e tiacloprid) vengono impiegati solo se dal controllo dei frutti emerge il superamento della soglia dello 0,3-0,4% di bacato fresco, situazione che si verifica solo sporadicamente. Il metodo Alt Carpo Una nuova frontiera nella gestione della carpocapsa è rappresentata dalla tecnica Alt Carpo, che prevede di coprire le piante con reti anti-insetto, a monofilare o a monoblocco, in modo da limitare al loro interno il volo di carpocapsa e il loro accoppiamento. Si tratta di un sistema inizialmente sperimentato e utilizzato, seppure limitatamente, in Francia ma che da alcuni anni è oggetto di ricerche anche in Italia (Vittone, 2012). L elevato costo di copertura con rete a maglia molto fine e la difficoltà di gestione delle lavorazioni sotto rete, come il dirado manuale, sono le criticità indicate per questo innovativo sistema. Va peraltro ricordato che laddove viene applicato l impianto antigrandine tradizionale, assai diffuso in Trentino-Alto Adige, anche la rete tradizionale crea una efficace barriera che interferisce negativamente sulla bioetologia della carpocapsa, aumentando di fatto l efficacia della confusione sessuale (Tasin et al., 2008). Un approccio sostenibile alla difesa È opinione diffusa che la gestione della carpocapsa non si possa affrontare in futuro esclusivamente con il solo mezzo chimico insetticida. Questo approccio «semplificato» sta di fatto portando in numerosi areali di produzione a una recrudescenza delle popolazioni, a un aumento degli interventi insetticidi, con riflessi negativi in termini economici, ambientali e sociali. I mezzi di difesa alternativi, quali gli organismi di controllo biologico, gli insetticidi di origine naturale, i semiochimici (ad esempio feromoni sessuali e cairomoni) e taluni approcci agronomici (reti) sono da ritenersi strumenti di supporti ai tradizonali mezzi chimici efficaci e fondamentali per promuovere la produzione integrata e per garantire produzioni agricole salubri. Negli areali produttivi dove sono impiegate queste tecnologie si sta già assistendo a una drastica riduzione degli interventi insetticidi stagionali (< 50-80%) specie nella seconda parte della stagione. Ciò significa, tra l altro, poter fronteggiare le pressanti richieste del mercato di produzioni con il minimo residuo di sostanze attive e quindi, in definitiva, assicurare la sostenibilità e la competitività delle produzioni frutticole. Gino Angeli Claudio Rizzi Centro trasferimento tecnologico Fem-Iasma San Michele all Adige (Trento) Per commenti all articolo, chiarimenti o suggerimenti scrivi a: redazione@informatoreagrario.it Per consultare gli approfondimenti e/o la bibliografi a: 13ia13_6946_web ALTRI ARTICOLI SULL ARGOMENTO Nuovo obiettivo in frutteto: sostenibilità a 360 gradi. Pubblicato su L Informatore Agrario 34/2012 a pag. 48. Due nuovi insetticidi efficaci contro la carpocapsa del melo. Pubblicato su L Informatore Agrario 18/2010 a pag L Informatore Agrario 13/2013
6 ARTICOLO PUBBLICATO SU L INFORMATORE AGRARIO N. 13/2013 A PAG. 39 Nuove strategie di difesa dalla carpocapsa del melo BIBLIOGRAFIA Angeli G., Rama F., Forti D., Dalla Montà L., Bellinazzo S. (1999) - Control of Cydia pomonella L., in walnuts with mating disruption tecnique. IOBC/WPRS Bulletin, Vol. 22 (9): Angeli G., Berti M., Maines R., Ioriatti C. (2003a) - Utilizzo delle tecniche di disorientamento e attract & kill nella difesa del melo da Cydia pomonella L. e Cydia molesta Busck. Informatore Fitopatologico, 53 (9): Angeli G., Molinari F., Marchesini E., Rovetto T., Tosi L., Schreiber G. (2003b) - Controllo della carpocapsa del melo mediante l utilizzo della tecnica di disorientamento. L Informatore Agrario, 20: Angeli G., Anfora G., Baldessari M., De Cristofaro A., Germinara S.G., Tasin M., Vitagliano S., Ioriatti C. (2005) - Control of Codling moth Cydia pomonella (L.) by disorientation. Integrated Fruit Protection in Fruit Crops, IOBC/WPRS Bullettin, 28 (7): Angeli G., Anfora G., Baldessari M., Germinara S.G., Rama F., De Cristofaro A., Ioriatti C. (2007) - Mating disruption of codling moth Cydia pomonella with high densities of Ecodian sex pheromone dispensers. Journal of Applied Entomology, J. Appl. Entomol., 131 (5): Baldessari M., Caruso S., Giuliani G., Rizzi C., Angeli G. (2008) - Il feromone spray è efficace e di facile applicazione. L Informatore Agrario, 20: Bondesan D., Rizzi C., Angeli G. (2011) - Difesa fitosanitaria a ridotto impatto ambientale: il ruolo della tecnologia e della tecnica di applicazione. Centro Trasferimento Tecnologico, Rapporto 2010: Bondesan D., Rizzi C., Giuliani G., Angeli G., Ioriatti C. (2012) - Abdriftreduktion in den Trentiner Obstanlangen: Technische Lösungen im Vergleich. Obstbau Weinbau, 10: Boselli M., Angeli G. (2009) - Sostanze attive di nuova generazione. In: Cydia, Lepidotteri dannosi su pomacee e drupacee. Edizioni l Informatore Agrario, Molinari F., Angeli G. (2009) - Confusione e disorientamento. In: Cydia, Lepidotteri dannosi su pomacee e drupacee. Edizioni l Informatore Agrario, Ioriatti C., Bouvier J.C. (2000) - La resistenza agli insetticidi; il caso della carpocapsa (Cydia pomonella L.). Informatore Fitopatologico, 9: Ioriatti C., Angeli G. (2002) - Control of codling moth by attract and kill. IOBC/ WPRS Bulletin, 25 (9): Riedl H., Croft B.A. (1978) - The effects of photoperiod and effective temperatures on the seasonal phenology of the codling moth (Lepidoptera: Tortricidae). Can. Ent., 110: Tasin M., Demaria D., Ryne C., Cesano A., Galliano A., Anfora G., Ioriatti C., Alma A. (2008) - Effect of anti-hail nets on Cydia pomonella behaviour in apple orchards. Entom. Exp. et Appl., 129: Vittone G. (2012) - Primi risultati nella lotta alla carpocapsa con reti anti-insetto (sistema Alt Carpo). Progetto Ager
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