1. L economia portughese nel 2006: bilancio e prospettive

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2 PARTE PRIMA 2

3 1. L economia portughese nel 2006: bilancio e prospettive 1.1 La convergenza è ancora lontana Mantenendosi inalterato un trend che sta caratterizzando questi primi anni 2000, anche nell esercizio appena concluso l economia portoghese dovrebbe essere cresciuta molto al di sotto della media Euro: 1,2% a fronte del 2,7%. Le previsioni iniziali erano ancor più restrittive (0,8%) ed oltretutto, questo risultato è decisamente più favorevole di quello del 2005, quando la crescita fu soltanto dello 0,4%. Anche così, tuttavia, le conclusioni non possono essere più ottimiste, ove si consideri che il Portogallo continua a divergere dalle medie comunitarie, distanziandosi in termini di prodotto pro capite, di competitività, de produttività, ecc. Per quel che riguarda il risultato di bilancio, il deficit è stato contenuto al di sotto di quello che era l obiettivo che il Governo si era prefisso (3,9% a fronte di una previsione del 4,6 sul P.I.L.); risultato questo che merita di essere evidenziato in quanto smentisce una tendenza di previsioni errate che ha purtroppo caratterizzato gli anni più recenti. A ciò si aggiunge che questo deficit rappresenta una nitida diminuzione rispetto al 6,1% del E sempre in raffronto con l anno precedente, sono previsti in diminuzione sia la crescita della domanda interna (appena il +0,1%, a fronte dello 0,6%), che quella dei consumi privati (+1,2%, invece dell 1,7%), mentre i consumi pubblici sono addirittura diminuiti (-0,2%). In quest ultimo caso, tuttavia, le conclusioni che si possono estrarre contengono una componente positiva, in quanto per la prima volta dopo molti anni la spesa pubblica ha registrato un inversione di tendenza e, misurata in percentuale del PIL, si è approssimata ai valori della zona Euro: 21,1%, a fronte del 20,5% della media europea. Se teniamo poi conto che anche gli investimenti hanno avuto un evoluzione negativa (-3,1% su una base, quella del 2005, che già aveva registrato un andamento negativo: -2,6%), si può concludere che la ricordata crescita economica è avvenuta grazie alla domanda esterna, con esportazioni cresciute del 12,4%. Questa è stata, in pratica, unitamente al contenimento della spesa pubblica, la performance più favorevole messa a segno nel 2006, e di questa parleremo più avanti nel capitolo dedicato al commercio esterno. 3

4 La citazione dei principali dati macro-economici si completa ricordando che l inflazione (2,9%) è stata superiore sia alla media europea (1,6% ) che ai livelli del 2005 (2,3%) e che la disoccupazione, a causa di un inattesa accelerazione avvenuta nell ultimo trimestre (8,2%), ha chiuso l anno con un tasso medio del 7,6%. L evoluzione della congiuntura contrassegnata da questi dati ha consentito, in definitiva, di frenare il peso dell indebitamento con l estero, che dovrebbe essere sceso dall 8,1% del 2005 al 7,6% del PIL, al contrario di quanto è avvenuto nel caso del debito pubblico, aumentato dal 65% al 67,4%. Ricordiamo ancora che il PIL pro capite (misurato in PPC) è rimasto molto distante dalla media europea: 71%, secondo le stime della Commissione, mentre la Grecia con la quale fino a poco tempo fa il Portogallo contendeva gli ultimi posti della graduatoria si è allontanata decisamente da questa media (è oggi all 82%); e finanche 3 dei paesi di nuova adesione hanno già superato quella barriera (la Repubblica Ceca è al 73%, la Slovenia all 80% e Cipro all 83%). La produttività, a sua volta, non riesce ad allontanarsi dal modesto livello del 60% o poco più (non disponiamo di dati ufficiali riferiti al 2006), che colloca il paese all ultimo posto nell Europa a Competitività e produttività Del resto, è convinzione unanime né potrebbe essere diversamente che la soluzione del problema rappresentato dall insufficiente livello dell indicatore della produttività costituisca la conditio sine qua non perché l economia si incammini su binari che consentano la necessaria accelerazione per approssimarsi ai livelli comunitari in termini di competitività paese. Le ricette che, di volta in volta, vengono suggerite o sono poço aggressive o sono eccessivamnte drastiche per poter essere implementate, come è stato il caso di quella presentata recentemente da un famoso professore di economia americano della prestigiosa Università del MIT il quale, in un intervista apparsa con grande evidenza nel più diffuso quotidiano economico portoghese, presentava due proposte estreme per migliorare la produttività, che per altro lo stesso economista considerava teoricamente ideali ma praticamente improponibili: o una riduzione dei salari nominali, a parità di orario di lavoro, o un aumento della settimana lavorativa, a parità di salario. 4

5 Come era da attendersi, queste opinioni hanno sollevato un ondata di proteste e un rigetto quasi unânime. Noi, senza aver la pretesa di proporre ricette alternative, riteniamo che l introduzione di misure erga omnes avrebbero il difetto di incidere indiscriminatamente su uno scenario che, lungi dall essere uniforme, presenta situazioni molto diversificate o, addirittura, contrastanti. Per cominciare, esistono nel panorama economico imprese purtroppo ancora una minoranza che possono esibire indici di produttività non distanti o addirittura tra i migliori parametri europei. E si tratta di imprese portoghesi per capitali e per quadri dirigenti. Vi sono poi aziende di capitali e di gestione estere, con indici di produttività molto superiori al citato 60-62%. E vale la pena ricordare, infine, che uno dei paesi europei ai primi posti in questa statistica comunitaria della produttività, il Lussemburgo, è anche quello dove un terzo della mano d opera è portoghese. Se quindi partiamo dal presupposto che questa analisi è corretta, dobbiamo scegliere un altra strada se vogliamo comprendere la realtà e guardare cosa avviene dentro le aziende, ed è lì forse che troveremo la spiegazione di tutto. Troveremo, tanto per cominciare, strutture produttive non di rado insoddisfacenti, con impianti e processi produttivi superati ed artigianali, con macchinari obsoleti e, soprattutto, privi di progettualità (e di capitali da investire). Ci troveremo di fronte ad un assenteismo diventato ormai cronico (che attinge non di rado percentuali a due cifre); ai ritardi impuniti con i quali si inizia la giornata di lavoro; alle pause per il caffè, ripetute più volte durante il giorno in amene conversazioni; ad assenze senza giustificazione dal posto di lavoro; per non parlare della perdita di motivazione, della frustrazione del personale, che cresce parallelamente con la crescita abnorme e abusiva dei contratti a termine o con altre formule precarie (ed il quadro si completa ricordando i tempi sottratti all orario di lavoro quando ci si deve assentare per entrare in contatto con i pubblici servizi). Si giunge cosi alla conclusione che il cambiamento della situazione attuale, essendo semplice e lineare nella sua enunciazione, è senza dubbio complesso nella sua 5

6 esecuzione, dal momento che presuppone una risposta esauriente a tutta una serie di problemi. In altre parole, pensiamo che una prestazione di lavoro emendata delle anomalie ricordate sarà possibile solo in un ambiente di lavoro favorevole (ossia all interno di installazioni accoglienti e razionali); in strutture efficienti; con organi di gestione responsabili non solo nominalmente; con regole di funzionamento (e con organismi interni in grado di farle rispettare); con relazioni di lavoro e rapporti umani che creino un clima sereno ed incentivante. E se dopo aver guardato all interno del mondo produttivo diamo uno sguardo nella realtà circostante, ci troveremo di fronte ai cosiddetti costi del contesto, ossia agli ostacoli che condizionano la normale gestione delle imprese: sono, per citare solo alcuni, i vincoli ed i limiti di una legislazione del lavoro rigida e obsoleta; sono le molteplici esigenze di una burocrazia che opprime la vita delle imprese; è la quotidianità caratterizzata da attese e ritardi per ottenere la prestazione di servizi pubblici negli ambiti più diversi (servizi sociali, salute, giustizia, in una parola in tutto ciò che sostanzia le relazioni tra il cittadino e lo Stato). 1.3 Stato e imprese: compiti e impegni decisivi Si giunge così alla conclusione se queste considerazioni non sono giudicate fuori del contesto che sia la parte pubblica che quella privata hanno di fronte impegni di grande rilevanza. Per quanto riguarda il privato, i risultati di una ricerca di mercato fatta recentemente sembrano giustificare il quadro che abbiamo appena tracciato. L area oggetto della ricerca è quella dei livelli di istruzione sia dei datori di lavoro che degli impiegati, la fonte é l Istituto Nazionale di Statistica, l anno di riferimento è il 2004: essendo questi livelli, per gli uni e per gli altri, tra i più bassi in ambito comunitario, quello della classe imprenditrice per quanto possa sembrare strano è inferiore a quello dei dipendenti. In pratica, solo il 24% del padronato è in possesso di una licenza media di livello superiore (o pré-universitário), in confronto al 27% degli impiegati, in quanto la schiacciante maggioranza (76% per i primi e 73% per i secondi) è in possesso soltanto di una licenza media o elementare (nella UE/25 queste percentuali si presentano del tutto capovolte: solo il 25% e il 23%, rispettivamente, ha livelli di scolarità così bassi). 6

7 D altro canto, in un ottica globale, la situazione del Portogallo ossia la distanza che separa l economia del paese dal resto dell Europa è anche conseguenza delle riforme adiadas (rinviate); della lentezza quando non dell immobilismo che ha caratterizzato il comportamento dei governi che si sono succeduti negli anni nel dar corso alle riforme necessarie per modernizzare il paese (educazione, giustizia, legislazione del lavoro, amministrazione pubblica, salute, fisco, previdenza sociale, per citare le principali). L attuale Esecutivo ha dato chiari segni di una determinazione che va nella giusta direzione: avvio della riforma che dovrà ridurre il peso dell amministrazione pubblica (e farla diventare più efficiente); revisione in corso della legge del lavoro; significative alterazioni introdotte nell area della sanità (e altre in fase di studio); lotta dichiarata contro l evasione fiscale, rappresentano fatti eloquenti e promettenti. Anche così, preferiamo non cadere nella tentazione di terminare queste linee con un tocco di ottimismo consolatorio, considerando che siamo ancora all inizio di un cammino diffícile e prolungato, dal momento che gli effetti delle riforme, nella maggior parte dei casi, non possono produrre i loro effetti immediatamente (per non parlare del tempo che inevitabilmente richiederà la riforma più importante e decisiva: quella dell insegnamento e formazione delle nuove generazioni). 7

8 2. La bilancia commerciale e gli scambi con l Italia 2.1 Le esportazioni cresciute al di sopra della media mondiale Prima di addentrarci in un analisi degli aspetti connessi alla bilancia commerciale e di sottolineare ancora una volta la buona performance realizzata nelle vendite all estero riteniamo interessante dare un inquadramento di ordine generale, ossia come il commercio estero portoghese si colloca comparativamente con l andamento generale. E la prima cosa da porre in evidenza è che la performance portoghese ha superato la crescita del commercio mondiale: infatti, mentre globalmente l aumento è stato del 9%, quello portoghese superiore di quasi un punto (9,9%) non può passare inosservato dal momento che è stato ottenuto in condizioni sicuramente non facili. In primo luogo, l aumento mondiale già di per sé ha rappresentato un risultato inusuale (quello del 2005, per esempio, si è aggirato intorno al 6/7%) e, quindi, non facilmente sostenibile, soprattutto da parte di paesi con strutture produttive non ben consolidate come è il caso del Portogallo; a ciò si aggiunga che il contributo maggiore a questo risultato è venuto da paesi che, in questi ultimi anni, stanno occupando in forza la scena mondiale, con un potenziale che gli deriva sia dalla loro dimensione che dalla dinamica che stanno imprimendo al loro sviluppo economico (ci riferiamo evidentemente alla Cina, all India, al Brasile e ad altri due o tre paesi asiatici). E per finire con i confronti utili per posizionare il paese nel contesto internazionale, non ci sembra superfluo menzionare i dati di una statistica che riteniamo molto utile (anche se poco citata) cioè quella che misura l incidenza dei valori dell export sul PIL (questa volta però solo nell ambito comunitário, non disponendo di dati a livello globale): mentre la percentuale media della zona Euro è superiore a 40 punti (40,4%), lo stesso coefficiente si colloca, nel caso del Portogallo, ad un livello decisamente inferiore e si calcola che sia stato, nell anno trascorso, pari al 31,5% del prodotto interno. 2.2 I risultati che hanno contrassegnato il 2006 Analizzando adesso, in dettaglio, il quadro dei risultati conviene dire, anzitutto, che il riferito aumento delle esportazioni (+12,4%) ha superato ogni più ottimistica aspettativa. La crescita delle importazioni è rimasta sensibilmente al di sotto (8%) e, tuttavia, in quanto incide su valori di base tutt altro che equilibrati, ha superato, in valuta, l ammontare delle esportazioni (a fronte dei milioni di Euro in più messi 8

9 a segno dalle esportazioni rispetto ai valori del 2005, le importazioni hanno raggiunto quasi milioni di Euro). Come conseguenza di questa sproporzione, si è registrato quindi un leggero aumento del deficit (+0,7%). Una nota positiva merita il fatto che finalmente si sia verificata una diminuzione del peso degli scambi all interno dello spazio comunitario: le esportazioni sono scese dall 80% al 77%, mentre nelle importazioni la diminuzione è stata più contenuta (76,3% nel 2005 e 75,3% nell esercizio scorso). Parallelamente, le esportazioni al di fuori della zona Euro hanno messo a segno la crescita più rilevante: 26,8%, ossia quasi una volta e mezza in più del totale generale e tre volte di più di quelle all interno dello spazio comunitario. Ovviamente, per quanto riguarda le merci in entrata, la crescita è stata più moderata: +11,9% a fronte del ricordato +8% globale e del +6,8% delle importazioni comunitarie. Il peso della Spagna come principale partner cresce di anno in anno, come è naturale, ed ha rappresentato il 27% del totale delle vendite portoghesi ed il 29% degli acquisti (a livello di scambi intra-ue queste percentuali sono evidentemente più espressive: 35,5% le uscite e 40,2% le entrate). La posizione degli altri paesi comunitari non ha registrato modifiche significative, fatta eccezione per la Germania che, nella veste di paese acquirente, si è ricollocata nella seconda posizione (16,7%), a danno della Francia (16,1%). Sempre in quest ottica, la quarta posizione continua ad essere occupata dal Regno Unito (9,1%). Cambiando di ruolo, ossia nella posizione di paese venditore, gli inglesi cedono il posto all Italia, ed anche in questo caso si tratta di posizioni consolidate nel tempo: il 7,7% di quello che il Portogallo importa all interno dello spazio comunitario viene dall Italia, mentre le merci che giungono dal Regno Unito rappresentano solo il 5,7% di questo stesso totale (ma sugli scambi italo-portoghesi ci intratterremo più diffusamente più avanti). Dal punto di vista settoriale, si conferma la tendenza degli anni più recenti, al punto da avvertire alcune difficoltà nell individuare fatti o aspetti che rappresentino qualcosa di nuovo rispetto al passato. I più significativi paiono essere sostanzialmente due: di impronta positiva, e del tutto inconsueto, l aumento delle esportazioni extra-ue di prodotti petroliferi raffinati (+50%) e dei macchinari ed apparecchi elettrici (+22%) 9

10 (anche se c è chi manifesta alcune perplessità su questo exploit e si interroga se non siamo di fronte ad un fenomeno meramente congiunturale). Assume, invece, connotazione diversa il clima di indefinizione che esiste per quanto riguarda le prospettive più ravvicinate del settore automobile: per l importanza che ha ormai assunto nell economia portoghese, tali incertezze fanno sorgere non poche preoccupazioni, accresciute dal fatto che il processo di delocalizzazione delle attività produttive (o, forse, sarebbe meglio parlare di rilocalizzazione ) sta avvenendo sempre all interno dello spazio europeo, e soprattutto a vantaggio dei paesi entrati da poco nella Comunità. A parte queste incertezze, anche nell anno che si è appena concluso i risultati sono stati lusinghieri, dal momento che le esportazioni auto sono aumentate quasi dell 11%, mentre le importazioni hanno segnato il passo (+1,2%). 2.3 Un outlook sui tempi più ravvicinati Mentre riteniamo superflua un analisi più approfondita del quadro complessivo, sia per le ragioni prima ricordate e sia perché la seconda parte di questa relazione contiene tutti i dati di dettaglio, crediamo che convenga prendere lo spunto dal riferimento fatto appena adesso sulle tendenze e le prospettive, citando le riflessioni contenute nel bollettino trimestrale della Banca centrale per la parte in cui si interroga sulla possibilità di ripetere anche nel 2007 la lusinghiera performance del Questa relazione pone l accento su aspetti ben noti che, a nostro avviso, devono essere tenuti nella maggior considerazione. Il primo di questi si riferisce al fatto che molte imprese portoghesi hanno avviato la ricerca di nuovi sbocchi esportativi (alcuni di questi mercati peraltro sono instabili ed emergenti ) ed a ciò si accompagna una circostanza non meno decisiva, quella cioè di attraversare una fase di ristrutturazione produttiva, tenuto conto che ormai i prodotti di basso valor aggiunto che ancora oggi sono preponderanti nella composizione dell export portoghese sono vieppiù pregiudicati o addirittura invendibili. Un altra circostanza su cui conviene riflettere è senza dubbio quella collegata al fatto che questo aumento delle esportazioni non si è tradotto in un aumento di quote di mercato; in altre parole, le produzioni portoghesi non hanno acquisito maggiore competitività (i costi di produzione sono addirittura aumentati), ma hanno beneficiato 10

11 del ciclo espansivo registratosi in alcuni dei mercati verso i quali tradizionalmente si dirigono le esportazioni portoghesi. In queste condizioni, conclude la relazione della Banca centrale, diventa difficile prevedere in che misura l evoluzione della congiuntura favorevole registratasi nel 2006 corrisponde ad un andamento sostenibile o se non è stato, al contrario, il riflesso di un comportamento di natura contingente. Per quanto ci riguarda, ci limitiamo ad aggiungere, per concludere, che, trattandosi di preoccupazioni più che giustificate, la più volte evocata esigenza di modernizzazione in questa come in altre aree impone tempi rapidi, per non correre il rischio non solo di non ripetere l exploit del 2006 come, e soprattutto, di rimanere esposti, senza difese, ai venti non sempre favorevoli che soffiano da fuori. 2.4 Le relazioni economico-commerciali tra il Portogallo e l Italia In primo luogo, i risultati: la crescita delle esportazioni verso l Italia è stata solo del 5,8%, e quindi al di sotto della media intra-ue (il già ricordato 8,7%), nonostante si sia verificata una maggior apertura del mercato italiano alle importazioni, che nel 2006 hanno registrato un aumento del +13,8% (quello all interno dell Unione Europea è stato del 9,7%). Le importazioni provenienti dall Italia, d altra parte, sono cresciute molto di più del totale comunitario: 14,8%, ossia più del doppio di questo sub-totale (6,8%). In virtù di questi risultati, le rispettive posizioni nel ruolo di fornitori (e sempre nell ottica del commercio portoghese) hanno accentuato il loro andamento divergente: quello che il Portogallo ha venduto in Italia ha avuto un peso minore sul totale della bilancia intra- UE (è sceso dal 5,5% al 5,3%), mentre il peso delle merci giunte dall Italia ha aumentato la sua incidenza sullo stesso sub-totale, passando dal 7,1% al 7,7%. Ovviamente, l indice di copertura delle importazioni italiane attraverso le esportazioni verso l Italia è sceso dal 50,1% del 2005 al 46,2%. Dal punto di vista merceologico, e cominciando dalle esportazioni portoghesi, ciò che balza agli occhi è la forte caduta registratasi nel settore automobili (-45,7%), che ha perso il primo posto tenuto per molti anni (in un anno si è più che dimezzato: dal 17,1% del totale all 8%). Anche altri due settori si sono collocati meglio degli autoveicoli: i tabacchi (16,3% del totale) e gli apparecchi e altro materiale elettrico (12,6%). Si è trattato chiaramente di un fenomeno che ha avuto origini e spiegazioni interne, ossia una leggera riduzione della produzione della fabbrica AutoEuropa ed 11

12 una perdita di appeal di questo o quel modello, tenuto conto che il mercato automobile in Italia ha avuto un incremento significativo (+3,7% corrispondente a veicoli immatricolati), nonché del fatto che le importazioni italiane in generale, come abbiamo già ricordato più sopra, sono anch esse aumentate. E per concludere con la disamina dei flussi in uscita, resta da dire che nelle posizioni seguenti troviamo le confezioni e maglieria (6,7%), carta e cellulosa (6,1%), macchinari e sue parti (5,3%), sughero (4,4%) e materiale plastico (2,7%). Guardando adesso alle importazioni provenienti dall Italia, il primo posto continua ad appartenere, come è tradizione, ai macchinari, apparecchi meccanici ed elettrici, che rappresentano, congiuntamente, quasi il 44% del totale. Le automobili, anch esse tradizionalmente in seconda posizione, hanno registrato un aumento del 31,5%, ma anche così non raggiungono neanche il 10% del totale (8,1%). Nelle posizioni seguenti troviamo le lavorazioni in ferro ed acciaio, (5%), il materiale plastico (4,3%), i prodotti farmaceutici (3,6%) e, con percentuali decrescenti, oggetti in pelle, mobili, etc. Da quanto sopra possiamo concludere che le relazioni tra i nostri due paesi continuano ad essere sostanzialmente inalterate. Dal punto di vista degli scambi commerciali, al di là delle variazioni puntuali che si possono verificare una volta o l altra, le esportazioni portoghesi continuano ad essere concentrate nei settori tradizionali (tabacco, pesce, pasta di cellulosa, carta, sughero), di basso valore aggiunto (ad eccezione delle automobili e apparecchi elettrici, che rappresentano nell insieme il 20% del totale) in quanto le importazioni dall Italia si riferiscono a beni di investimento ed automobili in una percentuale non distante dal 60%. Del resto, mentre possiamo considerare la posizione dell Italia nel ruolo di paese venditore pienamente soddisfacente (4º posto, davanti a paesi che beneficiano di presenze ben più significative leggi investimenti nel contesto economico portoghese), quella del Portogallo non riesce a sganciarsi da un attitudine aprioristicamente rinunciataria, in quanto si continua a ritenere difficile e dispendiosa un azione specifica di penetrazione in quel mercato. E tutte le nostre démarches ed iniziative presso gli ambienti imprenditoriali portoghesi, reiterate anno dopo anno, per cercare di togliere credibilità a questa convinzione che consideriamo frutto di una visione poco realistica, non sono riuscite a modificare questa situazione. 12

13 Più in generale, continua a non manifestarsi, da una parte e dall altra, un maggior interesse e si assiste, al contrario, ad un atteggiamento che oscilla tra il disinteresse e l indifferenza. Non vi è dubbio che la scarsa rilevanza degli investimenti italiani (quelli portoghesi in Italia sono quasi inesistenti) non gioca a favore di un intensificazione di queste relazioni: relazioni che in altri settori istituzionale, politico, culturale, sociale, turistico continuano ad essere eccellenti. 13

14 PARTE SECONDA 14

15 1. La bilancia commerciale portoghese Periodo: gennaio/dicembre 2006 (dati provvisori). Valori: 10 6 uro, CIF per le importazioni e FOB per le esportazioni. Fonte: I.N.E. Instituto Nacional de Estatística Portugal. TOTALE PAESE Totale Differenza gennaio-dicembre gennaio-dicembre % Importazioni C.I.F , ,8 8,0 Esportazioni F.O.B , ,4 12,4 Saldo , ,4 0,7 Tasso di copertura (%) La bilancia intracomunitaria Importazioni Differenza C.I.F. gen-dic % gen-dic % % Totale ,5 100, ,8 100,0 6,80 di cui da: Spagna , ,36 7,66 Germania , ,24 7,67 Francia , ,14 3,91 Italia , ,65 14,15 Olanda , ,99 10,09 Regno Unito , ,66 5,74 Belgio , ,65 1,88 Svezia 558 1, ,26-9,50 Irlanda 469 1, ,20 2,35 Austria 328 0, ,85 4,27 Danimarca 367 0, ,85-7,36 Polonia 248 0, ,80 29,03 Rep. Ceca 224 0, ,71 26,34 Finlandia 298 0, ,57-23,15 Lussemburgo 122 0, ,39 29,51 Grecia 81 0, ,22 9,88 Ungheria 71 0, ,15-12,68 Slovacchia 34 0, ,11 29,41 Slovenia 21 0, ,07 33,33 Lituania 42 0, ,06-42,86 Malta 13 0,03 8 0,02-38,46 Lettonia 74 0,20 5 0,01-93,24 Estonia 26 0,07 5 0,01-80,76 Cipro 4 0,01 5 0,01 25,00 15

16 Esportazioni Differenza F.O.B. gen-dic % gen-dic % % Totale ,0 100, ,3 100,00 8,7 di cui per: Spagna , ,53 14,03 Germania , ,99 21,62 Francia , ,03 1,81 Regno Unito , ,14-7,91 Italia , ,31 5,20 Olanda , ,84 4,72 Belgio , ,07-5,65 Svezia 363 1, ,54 12,95 Finlandia 249 1, ,98 5,22 Danimarca 252 1, ,92-2,78 Polonia 178 0, ,86 29,78 Irlanda 177 0, ,68 3,39 Austria 171 0, ,68 6,43 Ungheria 116 0, ,55 25,86 Rep. Ceca 89 0, ,49 46,07 Grecia 137 0, ,48-6,57 Slovacchia 33 0, ,18 42,42 Lussemburgo 37 0, ,15 10,81 Slovenia 31 0, ,11-6,45 Lettonia 16 0, ,10 62,50 Cipro 17 0, ,08 17,65 Lituania 14 0, ,05-7,14 Estonia 8 0, ,04 25,00 Malta 11 0,04 9 0,03-18,18 La bilancia con i paesi extra-comunitari (i primi 15 in migliaia di Euro) Importazioni Differenza C.I.F. gen-dic % gen-dic % % Totale , ,00 11,90 di cui da: Algeria , ,9-18,70 Stati Uniti , ,0-27,56 Brasile , ,5 25,21 Nigeria , ,9-20,62 Giappone , ,2-5,61 Cina , ,0 35,89 Norvegia , ,3 30,75 Arabia Saudita , ,1 26,10 Russia , ,0 73,27 Turchia , ,6 29,39 Svizzera , ,8 10,16 Corea del Sud , ,3-0,66 Libia , ,6 52,27 Guinea Equat , ,1 32,76 Kazakistan , ,5 29,86 16

17 La bilancia con i paesi extra-comunitari (i primi 15 in migliaia di Euro) Esportazioni Differenza F.O.B. gen-dic % gen-dic % % Totale ,80 di cui per: Stati Uniti , ,7 27,34 Angola , ,4 50,66 Singapore , ,9 83,79 Svizzera , ,4 7,- Brasile , ,2 42,98 Turchia , ,0 0,74 Cina , ,7 25,36 Capo Verde , ,4 26,71 Marocco , ,1 25,31 Canada , ,9 7,36 Messico , ,8 61,63 Norvegia , ,4 16,43 Giappone , ,4 25,05 Russia , ,4 37,24 Hong Kong , ,2-8,62 2. Interscambio commerciale Portogallo Italia Periodo: gennaio/dicembre 2006 (dati provvisori). Valori: uro Fonte: I.N.E. Instituto Nacional de Estatística Portugal. Principali prodotti italiani importati dal Portogallo Cap. Descrizione Valore 84 Reattori nucleari, caldaie, macchine, apparecchi e strumenti meccanici e loro parti Vetture automobili, trattori, velocipedi, motocicli ed altri veicoli terrestri, loro parti ed accessori Macchine, apparecchi e materiale elettrico e loro parti; apparecchi per la registrazione del suono o per la riproduzione delle immagini e del suono o per la riproduzione delle immagini e del suono per la televisione, parti ed accessori di questi apparecchi. 72 Ghisa, ferro ed acciaio Plastica e manufatti di plastica Navigazione aerea o spaziale Prodotti farmaceutici Manufatti di ghisa, ferro ed acciaio Pelli (diverse da quelle per pellicceria) e cuoio

18 94 Mobili, mobili medico-chirurgici; materassi, cuscini e affini; apparecchi per l illuminazione non nominati né compresi altrove; insegne pubblicitarie, insegne luminose, targhette indicatrici luminose ed oggetti simili; costruzioni prefabbricate Abbigliamento ed accessori a maglia Strumenti di ottica, per fotografia e per cinematografia, di misura, di controllo o di precisione; strumenti ed apparecchi medico-chirurgici; parti ed accessori di questi strumenti Abbigliamento ed accessori, diversi da quelli a maglia Cotone Lavori diversi di metalli comuni Lana, peli fini o grossolani; filati e tessuti di crine Rame e suoi manufatti Carta e cartone; manufatti di pasta cellulosica, di carta o cartone 76 Alluminio e manufatti di alluminio Perle naturali o coltivate; pietre preziose o semipreziose e simili, metalli preziosi, metalli laminati o in lamiere da metalli preziosi e loro manufatti; bigiotteria; monete Oli essenziali e di resina; prodotti di profumeria e toletta; preparati cosmetici Calzature, ghette ed oggetti simili; parti di questi oggetti Estratti tintori e di tannino; tannino e derivati; pigmenti ed altre sostanze coloranti; tinture e vernici; mastici; inchiostri Combustibili minerali, oli minerali e prodotti della loro distillazione; materie bituminose; cere minerali Fibre artificiali o sintetiche Prodotti chimici organici Saponi, agenti organici per superfici, preparati per lavaggi, preparati lubrificanti, cere artificiali, cere preparate, prodotti per manutenzione e pulizia, candele ed articoli simili, paste da modellare, cere e composti per dentisti a base di gesso Filati artificiali o sintetici Gomma e manufatti di gomma Lavori di cuoio o di pelli; oggetti di selleria e finimenti; oggetti di viaggio, borse, borsette e simili contenitori; lavori di budella Prodotti vari dell industria chimica Preparazioni a base di cereali, farine, amidi, fecole o di latte; prodotti di pasticceria Tessuti a maglia Legno, carbone di legna e lavori di legno Vetro e suoi manufatti Feltri e falsi tessuti Utensili, manufatti di coltelleria e posate e sue parti, di metalli comuni Tessuti impregnati, spalmati, ricoperti, o stratificati; articoli di materie tessili per uso tecnico Prodotti ceramici Nichel e lavori di nichel Preparazioni alimentari varie

19 96 Lavori vari Lavori di pietra, gesso, cemento, amianto, mica o di altri materiali simili Caffè, tè, mate e spezie Bevande, liquidi alcolici ed aceti Tessuti speciali Grassi e oli animali o vegetali; prodotti della loro scissione; grassi alimentari lavorati, cere di origine animale o vegetale Carni e frattaglie commestibili Altre fibre naturali; filati di carta e tessuti di filati di carta Prodotti dell editoria, della stampa o delle altre industrie grafiche; testi manoscritti o dattiloscritti e piani Giocattoli, giochi, oggetti per divertimento o sport; loro parti e accessori Cacao e sue preparazioni Navigazione marittima o fluviale Frutta; scorze di agrumi o di meloni Residui e cascami delle industrie alimentari; alimenti preparati per gli animali Prodotti chimici inorganici; composti inorganici od organici di metalli preziosi, di elementi radioattivi, di metalli delle terre rare o di isotopi Pesci e crostacei, molluschi e altri invertebrati acquatici Armi, munizioni loro parti ed accessori Cereali Seta Piante vive e prodotti di floricoltura Altri manufatti tessili lavorati; assortiti; manufatti di materie tessili, calzatura, cappelli e manufatti per uso simile, usati; stracci. 35 Materie albuminoidi; prodotti a base di amidi o di fecole modificati; colle; enzimi Preparazioni di ortaggi o di legumi, di frutta o di altre parti di piante Zinco e lavori di zinco Sale; zolfo; gesso; calce; cemento Cappelli, copricapo ed altre acconciature; loro parti Orologeria Latte e latticini; uova di uccelli; miele naturale; prodotti commestibili di origine animale non nominati né compresi altrove Sughero e manufatti di sughero Prodotti per la fotografia o per la cinematografia Zuccheri e prodotti a base di zuccheri Piume e calugine preparate e oggetti di piume o di calugine; fiori artificiali; lavori di capelli Strumenti musicali; parti ed accessori di questi strumenti Pelli da pellicceria e loro lavori; pellicce artificiali Semi e frutti oleaginosi; grani, semi e frutti diversi; piante industriali o medicinali; paglia e forraggio

20 Principali prodotti portoghesi esportati in Italia Cap. Descrizione Valore 24 Tabacco Macchine, apparecchi e materiale elettrico e loro parti; apparecchi per la registrazione del suono o per la riproduzione delle immagini e del suono o per la riproduzione delle immagini e del suono per la televisione, parti ed accessori di questi apparecchi Vetture automobili, trattori, velocipedi, motocicli ed altri veicoli terrestri, loro parti ed accessori Abbigliamento ed accessori a maglia Carta e cartone; manufatti di pasta cellulosica, di carta o cartone 84 Reattori nucleari, caldaie, macchine, apparecchi e strumenti meccanici e loro parti Sughero e manufatti di sughero Plastica e manufatti di plastica Fibre artificiali o sintetiche discontinue Abbigliamenti ed accessori, diversi da quelli a maglia Gomma e manufatti di gomma Cotone Pesci e crostacei, molluschi e altri invertebrati acquatici Preparazioni di carni, pesci o crostacei, di molluschi e di altri invertebrati acquatici Prodotti ceramici Legno, carbone di legna e lavori di legno Combustibili minerali, oli minerali e prodotti della loro distillazione; materie bituminose; cere minerali Prodotti chimici organici Altri manufatti tessili lavorati; assortiti; manufatti di materie tessili, calzatura, cappelli e manufatti per uso simile, usati; stracci Calzature, ghette ed oggetti simili; parti di questi oggetti Paste di legno o di altre materie fibrose cellulosiche; carta o cartone per riciclaggio Bevande, alcolici ed aceti Ghisa, ferro ed acciaio Prodotti vari dell industria chimica Frutta; scorze di agrumi o di meloni Rame e lavori di rame Preparazioni di ortaggi o di legumi, di frutta o di altre parti di piante Manufatti di ghisa, ferro ed acciaio Sale; zolfo; gesso; calce; cemento Prodotti farmaceutici Lavori di pietra, gesso, cemento, amianto, mica o di altri materiali simili Estratti tintori e di tannino; tannino e derivati; pigmenti ed altre sostanze coloranti; tinture e vernici; mastici; inchiostri Vetro e lavori di vetro

21 94 Mobili, mobili medico-chirurgici; materassi, cuscini e affini; apparecchi per l illuminazione non nominati né compresi altrove; insegne pubblicitarie, insegne luminose, targhette indicatrici luminose ed oggetti simili; costruzioni prefabbricate Latte e latticini; uova di uccelli; miele naturale; prodotti commestibili di origine animale non nominati né compresi altrove 43 Pelli da pellicceria e loro lavori; pellicce artificiali Strumenti di ottica, per fotografia e per cinematografia, di misura, di controllo o di precisione; strumenti ed apparecchi medico-chirurgici; parti ed accessori di questi strumenti Saponi, agenti organici per superfici, preparati per lavaggi, preparati lubrificanti, cere artificiali, cere preparate, prodotti per manutenzione e pulizia, candele ed articoli simili, paste da modellare, cere e composti per dentisti a base di gesso Feltri e falsi tessuti Oli essenziali e di resina; prodotti di profumeria e toletta; preparati cosmetici Navigazione aerea o spaziale Navigazione marittima o fluviale Alluminio e manufatti di alluminio Utensili, manufatti di coltelleria e posate e sue parti, di metalli comuni Tessuti impregnati, spalmati, ricoperti, o stratificati; articoli di materie tessili per uso tecnico Lavori diversi Preparazioni alimentari varie Pelli (diverse da quelle per pellicceria) e cuoio Preparazioni a base di cereali, farine, amidi, fecole o di latte; prodotti di pasticceria, Filati artificiali o sintetici Ortaggi o legumi, piante, radici e tuberi, mangerecci Lana, peli fini o grossolani; filati e tessuti di crine Semi e frutti oleaginosi; grani, semi e frutti diversi; piante industriali o medicinali; paglia e forraggio Piante vive e prodotti di floricoltura Zuccheri e prodotti a base di zuccheri Tessuti speciali; superfici tessili tufted; pizzi; arazzi; passamaneria; ricami Lavori diversi di metalli comuni Altri prodotti di origine animale, non nominati né compresi altrove. 57 Tappeti ed altri rivestimenti del suolo, di materie tessili Tessuti a maglia Grassi e oli animali o vegetali; prodotti della loro scissione; grassi alimentari lavorati, cere di origine animale o vegetale. 65 Cappelli, copricapo ed altre acconciature; loro parti Perle naturali o coltivate; pietre preziose o semipreziose e simili, metalli preziosi, metalli laminati o in lamiere da metalli preziosi e loro manufatti; bigiotteria; monete

22 PARTE TERZA 22

23 1. Attività della Camera Commento al bilancio consuntivo dell esercizio 2005 L esercizio 2006 si è chiuso con un disavanzo pari a Euro ,46; fra i fattori che lo hanno determinato, quello della riduzione del co-finanziamento del Ministero del Commercio Internazionale (che dall importo di ,18 erogato nel 2005, è passato a ,34) ha avuto un peso rilevante. Tale riduzione si rivela ancor più sensibile se si raffronta il suddetto importo con quello erogatoci nel 2004: ,79. Come è noto, la spiegazione risiede nella riduzione globale dello stanziamento ministeriale per il co-finanziamento destinato alla Camere di Commercio Italiane all Estero ed a causa del forse eccessivo aumento dei progetti di rete ovvero dei progetti realizzati da gruppi di CCIE, che hanno goduto di una corsia preferenziale - e di quelli prioritari (realizzati da singole CCIE e rientranti nell ambito della promotion che il Ministero intende di primaria importanza verso determinati paesi, come la Cina, l India ed il Brasile) che, come é noto, godono di un finanziamento garantito, pari al 50% delle spese. L esaurimento dei fondi comunitari assegnati dall Unione Europea al Governo portoghese per il periodo 2000/2006 per la formazione professionale, ci ha altresì obbligato a ridurre i programmi previsti per il 2006 entro i limiti di impegno finanziario rigorosamente assegnati. Inoltre, alcuni rimborsi di spese effettuate (corrispondenti all 1% dell importo totale della formazione realizzata nel periodo 2001/2006) sono attualmente in contenzioso, per un ammontare di circa ,00. Esaminando più in dettaglio le voci del bilancio, verifichiamo, nel comparto delle entrate: - una leggera flessione del gettito delle quote sociali (poco più del 2%), corrispondente ad una riduzione del numero dei soci (comunque molto contenuta, se consideriamo la situazione di crisi dell economia portoghese); - una sopravvenienza attiva di ,00, originata dalla diminuzione degli accantonamenti per il trattamento fine rapporto, a causa delle dimissioni di un dipendente, non avente titolo ad usufruire di tale trattamento, ed all andata in pensione di due addette al servizio di pulizia che, avendo optato di restare al servizio della Camera, hanno perso il diritto all indennizzo di fine rapporto; - nell ambito del co-finanziamento ministeriale, ci rimettiamo a quanto già esposto; 23

24 - l area informativa denuncia un aumento di oltre il 100%, dovuto al recupero di un finanziamento dell Unioncamere per l edizione nel 2004 di una pubblicazione edita in occasione al campionato europeo di calcio EURO 2004, svoltosi in Portogallo; - le iscrizioni ai corsi di lingua italiana hanno registrato un aumento di circa l 8%, meritevole di essere segnalato per essere stato conseguito in una congiuntura estremamente sfavorevole; - la formazione professionale registra una diminuzione sensibile dovuta ai fattori sopra esposti; - nell area delle fiere e missioni, registriamo una diminuzione degli introiti dei servizi resi a Fiera Milano, a causa delle maggiori difficoltà delle imprese portoghesi a partecipare alle manifestazioni fieristiche all estero, peraltro controbilanciata dagli introiti per la realizzazione di un iniziativa promozionale della Regione Lombardia, di cui parleremo in seguito; - nel comparto dei servizi resi alle imprese, i valori non si discostano da quelli registrati nell anno precedente, tranne per quelli informatici, il cui importo è sceso di quasi il 70%, a causa della perdita di un cliente, che ha abbandonato il Portogallo. Per quanto concerne le spese, verifichiamo una diminuzione di quelle del personale (nell ordine del 5% circa), dovuta all uscita di un dipendente ed al fatto che il livello delle remunerazioni è rimasto invariato rispetto all anno precedente. Le spese di investimento non registrano variazioni degne di nota, mentre le spese generali riportano una diminuzione di circa l 8%, in virtù, soprattutto, della denuncia del contratto di affitto delle officine per la formazione, avvenuto negli ultimi mesi dell anno, e cioè quando il loro utilizzo non è stato più necessario. L importo totale di tutte le altre spese - fatta eccezione per quelle concernenti la formazione professionale, la cui diminuzione, come già spiegato, è dipesa dalla minore attività non presenta variazioni sensibili rispetto a quello dell anno precedente. Per l anno in corso, sono già state adottate misure per una ulteriore contenzione delle spese che prevedono, tra l altro, la riduzione ulteriore di due dipendenti, mentre si spera di ottenere un maggior apporto delle quote associative, una contribuzione da parte dell ENIT per l attività che da due anni svolgiamo gratuitamente e la realizzazione di iniziative con Regioni, Centri Esteri ed altre entità, potenzialmente interessate a rafforzare le rispettive posizioni in questo paese. 24

25 Movimento associativo Al 31 dicembre 2006 i soci erano 365, meno 4 rispetto all anno precedente. Come abbiamo accennato più sopra, questa lieve diminuzione appare molto contenuta, tenuto conto della situazione di crisi dell economia portoghese. Assistenza alle imprese Identificazione di possibili controparti : nonostante la relativa facilità con la quale è possibile ottenere rapidamente una gamma vastissima di informazioni via INTERNET (pagine gialle, banche dati ad accesso gratuito, ecc.) nel 2006 abbiamo continuato a ricevere richieste, sia pure in tono minore, da parte di imprese e singoli operatori dei due paesi che per la prima volta intendono rivolgersi all altro mercato o, nel caso in cui abbiano già rapporti d affari, intendono estenderli ad altri possibili interlocutori. L assistenza consiste nella segnalazione di potenziali agenti, rappresentanti, grossisti o fornitori di beni o servizi, con i quali sia possibile allacciare rapporti d affari. In conformità alle procedure previste dal Manuale della Qualità ISO, ogni richiesta pervenuta è stata previamente analizzata per individuare con maggior precisione gli obiettivi che il richiedente si prefiggeva. Le selezioni dei nominativi forniti sono state realizzate mediante il ricorso alle fonti più qualificate ed affidabili per le categorie merceologiche relative ai prodotti/servizi richiesti, con utilizzo altresì di data base sia interni che esterni, verificando anche l esistenza di eventuali richieste in senso inverso ed avendo consentito, nei casi in cui si è avuto riscontro affermativo, un incontro tra domanda ed offerta. In totale, le imprese assistite nel corso dell anno sono state 422, di cui 281 italiane e 141 portoghesi Informazioni commerciali su imprese italiane e portoghesi : nel 2006 sono state evase 31 richieste di informazioni commerciali, di cui 21 sul conto di imprese portoghesi e 10 sul conto di imprese italiane. Le informazioni fornite comprendono le visure ufficiali dei registri delle imprese mantenuti presso le Camere di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura in Italia, i certificati rilasciati in Portogallo dalle Conservatorie del Registro Commerciale esistenti nei capoluoghi di provincia, nonché, ove disponibili, i bilanci e l indicazione di eventuali procedure concorsuali in atto. Recupero crediti : questo servizio comprende sia le richieste di intervento relative a crediti in sofferenza che il recupero degli importi di IVA addebitati ad imprese italiane non residenti per servizi prestati in Portogallo da imprese locali (allestimenti fieristici, montaggi di impianti, ecc.). Per quanto concerne i crediti in contenzioso, abbiamo ricevuto 36 richieste di cui 6 sono state risolte positivamente, mentre per le altre, esauriti i tentativi di composizione pacifica, sono stati indicati i nominativi di studi 25

26 legali di fiducia sia in Italia che in Portogallo. Nell ambito dei recuperi IVA, abbiamo istruito e presentato 12 nuove richieste di rimborsi contro le 10 effettuate nel 2005; sono state concluse con l invio nostro tramite dei rimborsi alle imprese tre pratiche residue del 2005 e sei di quelle presentate nel 2005, raddoppiando l importo totale dei diritti di segreteria rispetto all anno precedente. Assistenza per gare ed appalti : nel 2006 non sono state indette in Portogallo gare ed appalti suscettibili di stimolare l interesse di imprese italiane, dal momento che le grandi opere pubbliche in programma (alta velocità e nuovo aeroporto) sono ancora allo stato di progetto. Traduzioni, interpretariato ed altri servizi di segreteria: il gettito totale dei servizi di traduzione ha avuto una diminuzione dovuta ad una concorrenza di dubbiosa qualità ma a costi molto inferiori ai nostri, ad opera soprattutto di studenti italiani che si trovano in Portogallo per il programma ERASMO, sfruttati da agenzie locali. La diminuzione del gettito dei servizi di informatica è il riflesso della crisi che ha costretto alcune aziende clienti della Camera ha chiudere l attività. I servizi di segreteria, invece, hanno avuto un aumento del 10% circa. Consulenza giuridica e fiscale : nel corso dell anno abbiamo evaso 24 richieste di informazioni per l apertura di attività nel campo della vendita al dettaglio e della ristorazione. GLOBUS/PLANET: nel 2006 abbiamo ricevuto contro registrati nel Le richieste più semplici (indirizzi di imprese e di istituzioni, telefoni, marche, ecc.) sono state evase in termine di reply to sender, mentre le altre sono state smistate nei comparti sopra elencati per il seguito opportuno. Pubblicazioni della Camera Il programma editoriale della Camera per il 2006 ha compreso le seguenti pubblicazioni: A Câmara... informa : è una news letter bimestrale, edita in lingua portoghese con una tiratura di 700 esemplari, di cui 500 destinati alle imprese associate ed ai dirigenti delle stesse e 200 inviati alle principali associazioni imprenditoriali, enti ed istituzioni pubbliche e private ed alla stampa economica. I contenuti variano da commenti sulla congiuntura all analisi di situazioni che nei due paesi hanno avuto maggiore rilevanza, dalle statistiche sull interscambio commerciale dell Italia e del Portogallo a quelle concernenti gli scambi tra i due paesi, segnalando altresì le iniziative degne di rilievo concernenti imprese sia italiane che portoghesi, oltre alla 26

27 segnalazione di notizie sull attività della Camera. I testi sono stati riprodotti nel web site della Camera. Opportunità d Affari e Oportunidades de Negócios : queste due pubblicazioni, edite rispettivamente in lingua italiana e portoghese, riportano le richieste di beni, di servizi e di collaborazione industriale pervenute alla Camera da imprese dei due paesi, pagine concernenti le manifestazioni fieristiche relativamente alle quali la Camera ha rapporti di collaborazione ed eventuali annunci pubblicitari a pagamento richiesti da imprese associate. È stata mantenuta anche nel 2006 la cadenza di uscita bimestrale delle due pubblicazioni, per un totale di sei esemplari per ognuna di esse. La tiratura dell edizione in lingua portoghese é stata di 700 esemplari per ogni numero, secondo un mailing list composto dai nominativi di 400 imprese associate e di 200 associazioni imprenditoriali e pubblicazioni economiche, mentre 100 esemplari sono stati mantenuti a disposizione per soddisfare le richieste pervenute nel corso dell anno da operatori interessati. L edizione italiana si é mantenuta con una tiratura di 400 esemplari, sufficiente per l invio ai soci residenti in Italia ed alle CCIAA, ai Centri Esteri, alle Agenzie Speciali ed alle principali associazioni imprenditoriali. Le richieste ed offerte sono state inoltre riprodotte nell apposita rubrica del web site della Camera. Relazione del Presidente sull attività svolta dalla Camera nel 2006 : questa pubblicazione, edita sia in lingua italiana che in lingua portoghese, è stata, come di consueto, divisa in tre parti: la prima è costituita da un analisi della situazione economica portoghese corredata dai dati macro-economici disponibili, seguita da commenti sulle relazioni e gli scambi con l Italia. La seconda parte riporta i dati sulla bilancia commerciale del Portogallo, l indicazione delle principali voci merceologiche sia in importazione che in esportazione e di quelle relative alla composizione degli scambi con l Italia. La terza parte comprende il resoconto dell attività svolta dalla Camera nell anno La Relazione è stata elaborata nel mese di marzo, costituendo parte integrante della documentazione che accompagna il bilancio consuntivo del 2006, inviata al Ministero delle Attività Produttive alla fine dello stesso mese. La stampa è avvenuta nel mese di maggio con una tiratura di 1000 esemplari, e cioè: 600 dell edizione in lingua portoghese, di cui 400 destinati alle imprese associate, 50 alla stampa portoghese, 150 a enti e personalità del mondo economico, e 400 in lingua italiana di cui 100 per i soci, 75 alle Camera di Commercio Italiane all Estero, 140 alle Camere di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura, rispettive Agenzie Speciali e Centri Esteri, e le copie restanti per soddisfare le richieste che sono pervenute nel corso dell anno. 27

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