Disattivazione centrale del Garigliano Attività istruttorie e di controllo Indagine radioattività ambientale

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1 1 Disattivazione centrale del Garigliano Attività istruttorie e di controllo Indagine radioattività ambientale Tavolo della trasparenza 20 marzo 2014

2 Contenuti 2 Il regime di controllo sulle operazioni di disattivazione L indagine sulla radioattività ambientale condotta da, ARPA Campania e ARPA Lazio Recenti approvazioni ed attività istruttorie in corso

3 3 Cosa fa l? La legislazione vigente attribuisce all le funzioni e i compiti di autorità di regolamentazione e controllo per la sicurezza nucleare e la radioprotezione delle installazioni nucleari e delle attività d impiego delle sorgenti di radiazioni ionizzanti. In base al decreto legislativo di recepimento della Direttiva 2011/70/Euratom, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 28 febbraio ed in corso di pubblicazione, le funzioni, i compiti e le strutture dell che operano nell ambito del controllo delle attività nucleari sono trasferite al nuovo organismo denominato ISIN (Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione)

4 4 I soggetti coinvolti ed il quadro delle responsabilità

5 ASPETTI ISTITUZIONALI, AUTORIZZATIVI E DI CONTROLLO DELLE INSTALLAZIONI NUCLEARI PRINCIPI (come sanciti dalle Convenzioni Internazionali e dalle Direttive Comunitarie) 5 RESPONSABILITA PRIMARIA DELL ESERCENTE AUTORIZZAZIONE CONTROLLO SANZIONABILITA Istituto Superiore perla Protezione e la Ricerca Ambientale Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico ed Industriale

6 6 SISTEMA AUTORIZZATIVO E DI CONTROLLO SULLA BASE DELLE LEGGE 1860/62 e del D.L.vo n. 230/1995 e successive modifiche - IL MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO E L AMMINISTRAZIONE PROCEDENTE PER LE AUTORIZZAZIONI - L FORMULA PARERI TECNICI VINCOLANTI E FISSA PRESCRIZIONI PER LE AUTORIZZAZIONI, RILASCIA APPROVAZIONI, EFFETTUA CONTROLLI - AUTORIZZAZIONI PIU RILEVANTI (ad esempio l autorizzazione alla Disattivazione) SONO RILASCIATE SENTITI ANCHE LA REGIONE E GLI ALTRI MINISTERI Istituto Superiore perla Protezione e la Ricerca Ambientale Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico ed Industriale

7 7 Che cos è la disattivazione e come si attua?

8 Le Definizioni 8 Disattivazione Insieme delle azioni pianificate, tecniche e gestionali, da effettuare su un impianto nucleare a seguito del suo definitivo spegnimento o della cessazione definitiva dell'esercizio, nel rispetto dei requisiti di sicurezza e di protezione dei lavoratori, della popolazione e dell'ambiente, sino allo smantellamento finale o comunque al rilascio del sito esente da vincoli di natura radiologica.

9 Camino e torre piezometrica da smantellare con allontanamento incondizionato dei materiali Sfera di contenimento da rilasciare senza vincoli di natura radiologica 9

10 Strategia di disattivazione Gestione rifiuti e combustibile Allontanamento combustibile dal sito Caratterizzazione rifiuti pregressi Trattamento & condizionamento rifiuti Stoccaggio temporaneo nel sito Smantellamento strutture e componenti Caratterizzazione radiologica impianto Operazioni di smantellamento Trattamento e condizionamento rifiuti da smantellamento Decontaminazione & allontanamento materiali solidi Stoccaggio temporaneo nel sito GREEN FIELD BROWN FIELD Trasferimento al deposito nazionale Rilascio del sito 10

11 11 Le sorgenti di rischio radiologico

12 Le sorgenti di rischio radiologico per un installazione in disattivazione 12 - Combustibile irraggiato (assente da anni nella centrale del Garigliano) - Materiali di strutture, sistemi e componenti con presenza di contaminazione e/o attivazione - Rifiuti radioattivi (in larga parte già condizionati nella centrale del Garigliano)

13 I momenti dal potenziale impatto ambientale 13 In condizioni normali Gli scarichi autorizzati di effluenti liquidi e gassosi L allontanamento dei materiali dal sito In condizioni incidentali Possibili eventi incidentali in fase di disattivazione, condizionamento, deposito e trasporto rifiuti.

14 Obiettivi di radioprotezione della popolazione 14 - Condizioni Normali: 10 microsv/anno (livello di non rilevanza radiologica) - Condizioni Incidentali: 1 msv/evento

15 15 Gli atti autorizzativi e le attività di controllo

16 Gli atti autorizzativi 16 Il 28 settembre 2012 è stato emanato dal Ministero dello Sviluppo Economico il Decreto di autorizzazione ex art. 55 del D.L.vo n.230/1995 e successive modifiche Il Decreto con le condizioni e le prescrizioni in esso fissate regola le operazioni fino al rilascio del sito senza vincoli di natura radiologica Per gli aspetti di sicurezza nucleare e di radioprotezione le operazioni saranno svolte sotto la vigilanza dell

17 Le fasi di controllo 17 Controlli preventivi attraverso la revisione e la valutazione delle dimostrazioni di rispondenza e delle analisi di sicurezza fornite dall esercente in fase di autorizzazione o di approvazione progetti/piani operativi Vigilanza sullo svolgimento delle operazioni attraverso azioni ispettive Validazione procedure e/o controlli radiometrici indipendenti sulle operazioni di potenziale impatto ambientale (scarichi effluenti/allontanamento materiali)

18 Le principali aree di attenzione dell attività di controllo 18 - Stato di conservazione dei rifiuti - Condizionamento rifiuti esistenti e Processo di qualificazione manufatti/contenitori. - Idoneità delle strutture di deposito temporaneo - Gestione materiali (caratterizzazione, livelli di allontanamento, inventari e tracciabilità delle informazioni, modalità di verifica) - Gestione effluenti nel rispetto del criterio di non rilevanza radiologica

19 Le principali aree di attenzione dell attività di controllo (2) 19 - La conformità delle realizzazioni con la documentazione progettuale - Gli aspetti organizzativi e gestionali (Regolamento di esercizio, Garanzia della qualità, qualificazione e sorveglianza dei fornitori) - Il rispetto dei requisiti di sicurezza nucleare e di radioprotezione nelle attività di smantellamento e di gestione rifiuti

20 Rispetto dei limiti per lo scarico degli effluenti e sorveglianza della radioattività ambientale 20 Sono obblighi che la legislazione vigente e le prescrizioni vigenti pongono in capo all esercente ex art. 54 del D.L.vo n. 230/1995 (in linea con gli standard e le prassi internazionali) Modalità di assolvimento degli obblighi Effettuazione misure radiometriche sugli effluenti, continua verifica del rispetto dei limiti, registrazione e comunicazione dei risultati Svolgimento di un programma di sorveglianza della radioattività ambientale nelle zone limitrofe approvato dall Autorità di controllo.

21 Controllo istituzionale 21 E indirizzato alla verifica delle modalità con le quali l esercente assolve ai propri obblighi Fissa i limiti per gli scarichi ed approva il programma di sorveglianza ambientale Verifica i rapporti periodici sugli scarichi effettuati e sugli esiti della sorveglianza ambientale Verifica le modalità di svolgimento delle misure radiometriche In relazione alla rilevanza, svolge misure radiometriche indipendenti

22 Monitoraggio della radioattività ambientale 22 Nell ambito dei compiti di controllo della radioattività ambientale in ambito regionale, raccordate con la rete nazionale coordinata dall, le Agenzie Regionali svolgono proprie attività di monitoraggio della radioattività ambientale indirizzate ad eventuali punti singolari rappresentati dalla presenza di installazioni nucleari.

23 23 Indagine sulla radioattività ambientale nelle aree circostanti la centrale nucleare del Garigliano ATTIVITA SVOLTA DALL IN COLLABORAZIONE CON ARPA CAMPANIA ED ARPA LAZIO.

24 Obiettivi dell indagine 24 - disporre di un punto-zero di riferimento rispetto alle più significative operazioni di disattivazione; - supportare le attività di vigilanza sulle modalità di effettuazione della sorveglianza ambientale svolte dalla SO.G.I.N. ai sensi dell art.54 del D.L.vo n 230/95.

25 Programma di campionamenti e misure 25 Effettuati dall in collaborazione con ARPA Campania e ARPA Lazio Scelta matrici ambientali ed alimentari: anche su base Programma sorveglianza ambientale SO.G.I.N (approvato da ai sensi del DM 28 /9/ 2012) Periodo campionamenti e misure: Giugno Gennaio 2014, alcuni in presenza ispettori

26 Articolazione programma 26 Matrice N. punti prelievo Misure Istituto/Agenzie Acqua di superficie 3 Spettrometria gamma, alfa totale, beta totale, 3 H Sabbia di mare 4 Spettrometria gamma Acqua di mare 2 Spettrometria gamma, ARPA Campania, ARPA Campania, ARPA Lazio, ARPA Campania, ARPA Lazio Sedimenti 6 Acqua di falda 4 Spettrometria gamma, spettrometria alfa (isotopi Pu), alfa totale Spettrometria gamma, spettrometria alfa (isotopi Pu), 3 H, alfa totale, beta totale, 90 Sr, ARPA Campania, ARPA Lazio, ARPA Campania Pesce di fiume 1 Spettrometria gamma Terreno (Top soil) 2 Spettrometria gamma Erba 2 Spettrometria gamma, ARPA Campania, ARPA Lazio, ARPA Campania, ARPA Lazio Vegetali e frutta 1+1 Spettrometria gamma, ARPA Campania Pesce di mare 1 Spettrometria gamma Mitili 1 Spettrometria gamma ARPA Lazio Aria (partic. atm.) 3 Spettrometria gamma, beta totale, alfa totale, ARPA Campania Latte bufala 1 Spettrometria gamma, 90 Sr

27 A: Sedimenti fiume B: Sabbia mare C: Acqua falda D: Erba,terreno F: Acqua fiume G: Pesce fiume H: Latte bufala J: Aria K: Vegetali L: Frutta 27

28 28 Misure indagine radiometrica centrale Garigliano Matrice Codice campione ARPA Campania ARPA Lazio S5FL γ γ S15FL γ γ S5NFL γ γ Sabbia di mare spettrometria γ S15NFL γ γ S5FC γ γ S15FC γ γ S5NFC γ γ S15NFC γ γ Istituto Superiore perla Protezione e la Ricerca Ambientale Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico ed Industriale

29 Matrice Codice campione ARPA Campania ARPA Lazio 29 POZZO8 γ, α tot, Pu, Sr-90 γ, α tot, β tot, H-3 Acqua di falda spettrometria γ, Pu-238, Pu-( ), α tot, β tot, Sr-90, H-3 POZZO5 γ, α tot, Pu, Sr-90 γ, α tot, β tot, H-3 POZZO4 γ, α tot, Pu, Sr-90 γ, α tot, β tot, H-3 H2OFALG1 Cs-137 γ, α tot, β tot, H-3 H2OFALG2 Pu, α tot, Sr-90 SEDG001 γ, α tot, Pu, γ γ SEDF002 γ, α tot, Pu, γ γ Sedimenti fluviali spettrometria γ, Pu238, Pu ( ), α tot SEDD003 γ, α tot, Pu, γ γ SEDB004 γ, α tot, Pu, γ γ SEDE005 γ, α tot, Pu, γ γ SEDN006 γ, α tot, Pu, γ γ

30 Matrice Codice campione ARPA Campania ARPA Lazio 30 TOPSGAR1 γ γ γ Terreno spettrometria γ TOPSGAR2 γ γ γ ERBGAR1 γ γ γ Erba spettrometria γ ERBGAR2 γ γ γ Pesce di mare spettrometria γ PESMGAR γ Pesce di fiume spettrometria γ PESFGAR γ Acqua di mare spettrometria γ Acqua di fiume spettrometria γ, α tot, β tot, H-3 H2OMGAR2 Cs-137 γ γ H2OMGAR1 Cs-137 γ H2OFGAR1 Cs-137 γ, α tot, β tot, H-3 H2OFGAR2 Cs-137 γ, α tot, β tot, H-3 H2OFGAR3 Cs-137 γ, α tot, β tot, H-3

31 31 Matrice Codice campione ARPA Campania ARPA Lazio Vegetali e frutta spettrometria γ Latte spettrometria γ,sr90 Mitili spettrometria γ VEGAR1 melanzane γ γ FRUGAR2 pesche γ γ LATGAR1 MiTGAR1 γ AIRGAR1 α tot, β tot AIRGAR2 α tot, β tot AIRGAR3 α tot, β tot Aria spettrometria γ, α tot, β tot AIRGAR4 AIRGAR5 AIRGAR6 α tot, β tot α tot, β tot α tot, β tot AIRGAR7 α tot, β tot AIRGAR8 AIRGAR totale mensile α tot, β tot γ

32 32 Matrice Codice campione ARPA Campania ARPA Lazio Aria Sessa Aurunca spettrometria γ Aria Cellole spettrometria γ Aria Salerno spettrometria γ Terreno Cervinara spettrometria γ Terreno Sarno spettrometria γ 1-17 totale mensile 1-21 totale mensile (fondo ambientale) totale mensile (fondo ambientale) (fondo ambientale) γ γ γ γ γ

33 Sabbia di mare: Quattro punti di prelievo: due punti (uno a destra e uno a sinistra del fiume) immediatamente a ridosso della foce; altri due punti (uno a destra e uno a sinistra del fiume) a circa 700 metri dai primi due. Per ogni punto sono stati prelevati due campioni: il primo corrispondente allo strato di sabbia compreso tra zero e cinque centimetri ed il secondo corrispondente allo strato di sabbia compreso tra cinque e venti centimetri. 33 Istituto Superiore perla Protezione e la Ricerca Ambientale Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico ed Industriale

34 Sedimenti fluviali: prelievi lungo il corso del fiume Garigliano, in zone sommerse e di bassa profondità in prossimità dell argine del fiume con accentuata fase di sedimentazione; per ogni punto sono stati prelevati circa 10 chilogrammi di sedimento. 34

35 Acqua di fiume: Prelievi, tramite pompa idraulica ad immersione, in tre punti: il primo a circa 15 km a monte dalla centrale; il secondo immediatamente a valle dell opera di scarico della centrale; il terzo, sempre a valle della centrale a circa 10 km dalla centrale e circa 2 km dalla foce. 35

36 Acqua di mare: Prelievi in 2 punti: uno in prossimità della foce del fiume e l altro, tenendo conto della prevalenza delle correnti, a un miglio dalla costa verso sud a fronte della località Mondragone. Acqua di falda (interno centrale) in considerazione dell andamento della falda acquifera sono stati scelti tre pozzi : il primo (pozzo 8) a monte della centrale ; il secondo (pozzo 4) e il terzo (pozzo 5) a valle della centrale. 36

37 Acqua di falda (esterno centrale): punto prelievo esternamente al perimetro della centrale del Garigliano, corrispondente ad un pozzo sotterraneo (con prelievo a circa 50 metri sotto il livello del suolo) di una casa privata. 37

38 Terreno ed erba: Prelievi terreno in due zone relativamente indisturbate : i primi cinque centimetri in profondità su una superficie quadrata con lato pari ad un metro. In prossimità sono stati individuati i punti dai quali prelevare erba su una superficie quadrata di un metro di lato. 38

39 39 Pesce di mare: prelievo con pesca a traina con canne e filaccioni, diquattro specie di pesci: sugarello (T. trachurus), sgombro (S. scombrus), palamita (S. sarda), leccia stella (T.ovatus). Pesce di fiume: prelievo con rete stanziale (lunghezza circa 100 m), a circa 10 km a valle della centrale e a 2 km dalla foce, di soli cefali (M. cephalus), con l eccezione di un cavedano (S. squalus).

40 40 Vegetali e frutta: Prelievo melanzane presso orto privato a circa 3 Km in direzione sud-est dalla centrale nella frazione di Campo Felice; prelievo pesche presso azienda produttrice a circa 1 km dalla centrale (in prossimità prelievo particolato atmosferico).

41 Latte di bufala: Prelievo presso azienda produttrice in via Appia a circa 3 km dalla centrale. Mitili : Reperiti a Latina presso mercato vendita al dettaglio di prodotti ittici, da filiera che prevede la nascita del mollusco in Spagna e il successivo trasferimento in zone marine antistanti Gaeta per la crescita fino alle dimensioni adatte alla vendita. 41

42 42 Particolato atmosferico: prelievo all interno di una della capannine utilizzate dalla stessa So.G.I.N nell ambito del programma di sorveglianza ambientale a circa 1km a sud della centrale.

43 Risultati delle misure 43 - Risultati misure effettuate: riportati in dettaglio nel rapporto (in corso di pubblicazione); - valori sono riferiti alla data di campionamento; - sedimenti, sabbie e terreni: valori riferiti a peso secco (dopo essiccazione a peso costante con residuo umidità inferiore a 0,1%); - matrici alimentari ed erba: valori riferiti a peso fresco ; Estratto risultati Erba, Pesce di fiume, Vegetali, Frutta, Mitili, Aria: Cs137, Cs134 e Co 60 inferiori MDC Altre matrici: nelle tabelle seguenti si riporta il range delle misure superiori a MDC (minima attività rilevabile) e, a titolo di esempio, le misure complete per i sedimenti fluviali

44 Sedimenti fluviali 44 ARPA Campania ARPA Lazio Codice campione Nuclide Act (Bq/Kg) Unc (Bq/Kg) MDC (Bq/Kg) Act (Bq/Kg) Unc (Bq/Kg) MDC (Bq/Kg) Act (Bq/Kg) Unc (Bq/Kg) MDC (Bq/Kg) SEDG001 SEDF002 SEDD003 Cs-137 8,55 0,58 0,28 9,845 0,801 0,103 7,66 0,62 0,39 Cs-134 0,26 0,086 0,34 Co-60 0,27 0,087 0,30 K ,6 682,04 53,34 0, ,0 Pu-238 0,0096 0,0024 0,0017 Pu-( ) 0,261 0,024 0,0017 α - tot ,3 Cs-137 1,89 0,12 0,22 2,051 0,237 0,168 1,14 0,44 0,38 Cs-134 0,20 0,137 0,32 Co-60 0,22 0,148 0,40 K ,2 920,4 72,08 1, ,0 Pu-238 0,0017 Pu-( ) 0,0193 0,0032 0,00090 α - tot ,2 Cs-137 1,280 0,080 0,17 1,517 0,196 0,153 1,20 0,38 0,38 Cs-134 0,17 0,130 0,31 Co-60 0,15 0,097 0,27 K ,7 657,28 51,65 1, ,5 Pu-238 0,0015 Pu-( ) 0,0278 0,0039 0,0013 α - tot ,4

45 Sedimenti fluviali 45 ARPA Campania ARPA Lazio Codice campione SEDB004 SEDE005 SEDN006 Nuclide Act (Bq/Kg) Unc (Bq/Kg) MDC (Bq/Kg) Act (Bq/Kg) Unc (Bq/Kg) MDC (Bq/Kg) Act (Bq/Kg) Unc (Bq/Kg) MDC (Bq/Kg) Cs-137 3,38 0,21 0,21 5,395 0,468 0,141 3,44 0,38 0,36 Cs-134 0,20 0,117 0,28 Co-60 0,17 0,096 0,73 K ,3 620,32 48,71 1, ,2 Pu-238 0,0014 Pu-( ) 0,0298 0,0040 0,0010 α - tot ,0 Cs-137 0,880 0,063 0,26 1,025 0,188 0,217 2,30 0,44 0,46 Cs-134 0,25 0,185 0,34 Co-60 0,22 0,192 0,34 K ,5 619,02 40,23 1, ,5 Pu-238 0,0015 Pu-( ) 0,0275 0,0038 0,0011 α - tot Cs-137 2,42 0,15 0,26 2,622 0,26 0,129 1,69 0,44 0,36 Cs-134 0,25 0,109 0,24 Co-60 0,22 0,113 0,28 K ,5 537,39 42,27 1, ,5 Pu-238 0,0015 Pu-( ) 0,0608 0,0073 0,0013 α - tot ,5

46 Sabbia 46 Nuclide Attività min. (Bq/Kg) Attività max (Bq/Kg) Cs Acqua di falda Nuclide Attività min. (Bq/L) Attività max (Bq/L) Sr α - tot β - tot Terreno Nuclide Attività min (Bq/Kg) Attività max (Bq/Kg) Cs

47 Pesce di mare 47 Nuclide Attività min (Bq/Kg) Attività max (Bq/Kg) Cs Acqua di mare Nuclide Attività min (Bq/l) Attività max (Bq/l) Cs Acqua di fiume Nuclide Attività min (Bq/l) Attività max (Bq/l) α - tot β - tot Latte bufala Nuclide Attività min (Bq/l) Attività max (Bq/l) Sr

48 Fondo ambientale regionale e riferimenti a livello nazionale 48 Analisi risultati di tipo comparativo: - valori di fondo ambientale regionale; - valori di riferimento a livello nazionale (REte nazionale SOrveglianza RADioattività ambientale (RESORAD); (tale rete discende dagli adempimenti derivanti dal Trattato Euratom del 1957 in materia di monitoraggio della radioattività nell ambiente e negli alimenti, ed è regolamentata dall art. 104 del D.Lgs. n. 230/95 e successive modifiche. Le disposizioni di tale articolo, tra l altro, affidano all compiti di coordinamento tecnico delle reti di monitoraggio della radioattività ambientale, tra cui la raccolta dei relativi dati. Essa risponde altresì all esigenza di potenziare il sistema dei controlli emersa a fronte dell incidente di Chernobyl del 1986).

49 Fondo ambientale regionale 49 Scelta siti di campionamento indirizzata da: - distanza dalla centrale del Garigliano (circa 100 km); - assenza interferenze da ricadute da sorgenti locali; Matrici campionate: aria (particolato atmosferico) e terreno (top soil).

50 50 Aria Gennaio/Marzo 2013 ARPA Campania Salerno (Fondo ambientale) misura Act (Bq/m3) Unc (Bq/m3) MDC (Bq/m3) Cs-137 7,11E-06 Cs-134 6,89E-06 Co-60 8,26E-06 K-40 2,53E-04 Terreno ARPA Campania Cervinara (fondo ambientale) ARPA Campania Sarno (fondo ambientale) Nuclide Act (Bq/Kg) Unc (Bq/Kg) MDC (Bq/Kg) Nuclide Act (Bq/Kg) Unc (Bq/Kg) MDC (Bq/Kg) 17/12/2013 Cs ,59 1,7 0 0,341 Cs-134 0,19 0 Co-60 0,17 0 K ,65 19/12/2013 Cs-137 6,628 0,620 0,370 Cs-134 0,210 Co-60 0,349 K ,7 87,65 5,22

51 Riferimenti a livello nazionale 51 Riferimenti a livello nazionale: - misure triennio ; - isotopi del Pu in acqua di falda: non sono presenti misure in quanto non previste dal piano di campionamento nazionale o regionali; - latte di bufala: data esiguità relative misure, è stata considerata anche la matrice latte vaccino (anche non campionata nella presente indagine).

52 Valutazioni e conclusioni 52 - Come è noto, vi è una presenza di contaminazione da radionuclidi artificiali su territorio italiano a seguito fallout incidente nucleare di Chernobyl del 1986; - condizioni meteo-climatiche influenzarono inizialmente la distribuzione di tale contaminazione; in particolare la concentrazione di Cs-137 nel terreno, ancora oggi presente, mostra non solo variabilità su scala nazionale (latitudine, orografia terreno, etc.), ma anche variabilità su scala locale (zone limitrofe possono presentare differenze in concentrazione, anche se contenute, in funzione costituzione terreno, copertura vegetativa, eventuali processi smottamento o dissodamento etc.) e variabilità su profilo verticale (lento processo di migrazione); - valori riscontrabili nei terreni del territorio nazionale variano, pertanto, da alcune unità a diverse centinaia di Bq kg -1, senza rappresentare comunque alcuna situazione di rilevanza radiologica;

53 53 Valutazioni e conclusioni Dall analisi comparativa fra i risultati delle misure effettuate nella presente indagine, i valori di fondo ambientale regionale nonché i valori di riferimento a livello nazionale non emergono anomalie. La variabilità dei valori rilevati nell indagine rientra in quella riscontrabile su scala regionale e nazionale.

54 Principali attività istruttorie concluse 54 Caricamento ed esercizio deposito ex-diesel Caricamento ed esercizio deposito D1 Piano Operativo Demolizione G22 Piano Operativo Bonifica Trincee (Approvazione in corso di emanazione)

55 Deposito D1 e Deposito Ex-diesel 55 Estratto delle principali prescrizioni comuni ai due depositi durante le fasi di caricamento deve essere verificata l integrità dei fusti da stoccare nei depositi; nei depositi potranno essere stoccati unicamente i rifiuti già presenti sul sito o comunque originati da pregresse attività dell impianto; ogni dieci anni di esercizio dei depositi venga svolta una verifica periodica di sicurezza.

56 Bonifica trincee 56 Tematiche salienti per le attività di controllo corretta identificazione delle aree geometriche delle trincee; verifica dell operabilità di tutti i sistemi che intervengono al recupero attraverso uno specifico piano di prove; predisposizione di idonee procedure per l esecuzione delle operazioni; allontanamento materiali nel rispetto delle prescrizioni vigenti; corretta gestione dei rifiuti radioattivi prodotti. Monitoraggio radiometrico durante le operazioni di recupero

57 Vigilanza progettazione esecutiva ed esecuzione Operazioni prioritarie rappresentate dall abbattimento del camino di centrale 57 L ravvisa la necessità di un accelerazione nello svolgimento delle operazioni autorizzate da tempo Richiesto alla SO.G.I.N. un nuovo crono-programma presentato di recente.

58 58 Attività istruttorie in corso

59 Prossime attività istruttorie (2) 59 Progetto particolareggiato di Ripristino ed adeguamento dei sistemi ausiliari dell edificio reattore della centrale. Approvazione Progetto Particolareggiato

60 60 Prossime attività istruttorie(3) Progetto Particolareggiato relativo alla realizzazione di un nuovo sistema di trattamento degli effluenti liquidi radioattivi di centrale (Nuovo Radwaste) Edificio GECO Radwaste esistente Approvazione Progetto Particolareggiato

61 Prossime attività istruttorie (4) 61 Piano Operativo per lo Smantellamento dei sistemi e componenti del sistema Radwaste Scala che scende dalla sala controllo e manovra del radwaste esistente Approvazione Piano Operativo

62 62 Attività di vigilanza Le azioni di vigilanza svolte dall con propri ispettori hanno in alcuni casi messo in evidenza situazioni di conduzione dell impianto che hanno richiesto la messa in atto di specifiche azioni correttive da parte dell esercente. In ogni caso, le situazioni evidenziate non hanno avuto rilievo nei riguardi della protezione della popolazione e dell ambiente.

63 Definizione dei criteri tecnici per la localizzazione del Deposito Nazionale 63 Su indicazione da parte del Governo l ha predisposto una Guida Tecnica per con i criteri per la localizzazione del Deposito Nazionale La Guida è stata sottoposta ad un processo di revisione internazionale della IAEA Nel mese di febbraio si è concluso un processo di consultazione di enti ed organismi tecnici interessati.

64 64 Grazie per l attenzione

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