Biodiversità: le informazioni base

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1 Biodiversità: le informazioni base In questa pagina:?... 3?... 3 MONDO. QUANTA NE ABBIAMO E QUANTA NE PERDIAMO?... 3 ITALIA. QUANTA NE ABBIAMO, QUANTA NE PERDIAMO, QUANTA NE FACCIAMO PERDERE... 4 LE MINACCE ALLA BIODIVERSITÀ... 4 FERMARE IL DECLINO... 4 CHE FARE?... 4 LE POLITICHE E LE MISURE... 4 LA BIODIVERSITÀ, LA FARMACIA E L ERBORISTERIA... 4 RAZZA? UMANA. LA BIODIVERSITÀ DELLA SPECIE UMANA E LE DIFFERENZE TRA LE POPOLAZIONI... ERRORE. IL SEGNALIBRO NON È DEFINITO. LINGUE, CULTURE E BIODIVERSITÀ... 6 UN VALORE INESTIMABILE. ANZI, STIMABILE? sontuose del Mediterraneo. La città aveva fondato la sua ricchezza, di cui riforniva la Grecia e, successivamente, Roma: il silphion (silphium addomesticarla e di propagarla e la distruzione degli ambienti in cui viveva e si propagava ne

2 ha provocato l estinzione. Aveva la forma di un sedano, come dicono alcune documentazioni, incluse quelle numismatiche. C era una volta il silphion. E c era una volta una rana che viveva nella foresta tropicale australiana. Il suo nome era Rheobatrachus silus. Questa rana, per proteggere i propri figli, dopo aver deposto le uova fecondate, le inghiottiva e, nel giro di due settimane, dava alla luce i girini, vomitandoli nell ambiente esterno. Come potevano i girini svilupparsi all interno dello stomaco senza essere digeriti? La risposta l avevano trovata due ricercatori del Center for Health and the Global En presagivano i potenziali sviluppi in medicina, a cominciare dalla lotta all ulcera gastroduodenale, una malattia che colpisce decine e decine di milioni di persone nel mondo. Ma era troppo tardi: la distruzione dell habitat in cui la rana a gestazione gastrica viveva aveva decretato l estinzione della specie. Del silphion e della rana australiana almeno rimangono documentazioni e testimonianze. Di migliaia di specie, animali e vegetali, macro, meso e micro-organismi purtroppo neanche quelle e non ne sapremo mai nulla. Estinte, senza che nessuno le abbia mai viste e senza che nessuno le abbia mai studiate e catalogate. Ora,. Gli esperti ritengono che una specie, di generazione in generazione, possa vivere mediamente un milione di anni. Poi interviene una nuova specie, che nel frattempo s occupata da quella di prima, da quando esiste la vita 100 a 1000 volte maggiore di quello naturale. Ogni giorno scompaiono dalla faccia della Terra da quaranta a cinquanta specie animali e vegetali. La Lista Rossa dell IUCN (International Union for Conservation of Nature) ci dice che migliaia e migliaia di altre specie sono a rischio di estinzione per via della deforestazione, dei cambiamenti climatici, dell agricoltura intensiva, dell invasione di specie esotiche, degli inquinanti del suolo, delle acque e dell aria, della pesca industriale. E della mancata applicazione delle norme di tutela della biodiversità.

3 - termine coniato nel 1988 dal biologo americano Edward Wilson - rappresenta come la ricchezza di vita sulla terra: milioni di pian- te, animali e microrganismi, geni racchiusi nelle singole specie, ecosistemi giunti fino a noi dopo circa cinque miliardi di anni vita del pianeta e cinque grandi eventi di estinzione di massa. Basterebbe questo per proteggerla. Ma ci sono anche numerose questioni pratiche. Gli ecosistemi, le specie e i geni garan costruzione dell economia delle nazioni, dell -.? - termine coniato nel 1988 dal biologo americano Edward Wilson - rappresenta come la ricchezza di vita sulla terra: milioni di piante, animali e microrganismi, geni racchiusi nelle singole specie, ecosistemi giunti fino a noi dopo circa cinque miliardi di anni vita del pianeta e cinque grandi eventi di estinzione di massa. Basterebbe questo per proteggerla. servizi che hanno un ruolo chiave nella costruzione dell economia delle nazioni, dell industria del legno, del tessile, della chimica, della farmaceutica.?. Quanta ne abbiamo e quanta ne perdiamo?

4 . Quanta ne abbiamo, quanta ne perdiamo, quanta ne facciamo perdere Le minacce alla biodiversità Fermare il declino Che fare? Le politiche e le misure La biodiversità, la farmacia e l erboristeria La contessa di il farmaco usato per la cura della malaria fino alla scoperta recente di molecole antimalariche. artifi - - ossia una molecola nuova ottenuta effetti terapeutici, rispettivamente, delle foglie e di una polvere della corteccia di salice per alleviare il dolore e abbassare la febbre. Un rimedio simile era conosciuto fin dai Sumeri, dagli

5 Egizi e dagli Assiri. Dall altro lato del mondo, anche i nativi dell America del Nord lo conoscevano e lo usavano per curare mal di testa, febbre, dolori muscolari, reumatismi e brividi. (per un valore di centinaia di miliardi di euro!) deriva da composti chimici inizialmente identificati nelle piante. Gli studiosi ritengono che possano essere 70 mila le specie di piante utilizzate per scopi medicinali, cosmetici e officinali.. Gli Etruschi, esperti nella preparazione dei medicamenti, sfruttavano il potere curativo del ricino, quello astringente del mirto, quello calmante della camomilla, quello depurativo di aglio e cipolla; gli Egizi ricorrevano a centinaia di piante, sotto forma di polveri, infusi, decotti, macerati, persino pillole, per curare il corpo e lo spirito; tra i Romani, Dioscoride, medico, botanico e farmacista vissuto ai tempi di Nerone, in De materia medica piante e delle tecniche agricole per domesticare le specie selvatiche., anche le piante medicinali sono minacciate dalla degradazione degli habitat, sia in Paesi come il Brasile, l Indonesia e il Congo, devastati dalla deforestazione, sia in paesi ricchi e sviluppati co! I cambiamenti climatici, con il rapido aumento della temperatura e l innalzamento del livello del mare, stanno creando problemi a specie vegetali di z -depressive. ggi in tutto il mondo una crescente domanda di rimedi tradizionali e di farmaci di origine naturale (quelli che di solito si comprano nelle erboristerie). avvengono in violazione delle leggi dei paesi esportatori e importatori (t

6 CITES, la Convenzione ONU sul commercio internazionale delle specie vegetali e animali minacciate di estinzione). Fortunatamente qualcosa sta cambiando. Molte imprese farmaceutiche e cosmetiche hanno cominciato ad adottare pratic occidentali) ma anche dei coltivatori e raccoglitori locali. : in altre parole, per m raccoglitori, i trasformatori, gli esportatori e gli importatori di alimenti, farmaci e cosmetici) devono rispettare una serie di norme, ambientali e anche et, apposto sul prodotto. Lingue, culture e biodiversità Un valore inestimabile. Anzi, stimabile?