Brevi cenni di teoria del commercio internazionale. Le cause del C.I. e le sue conseguenze

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1 Brevi cenni di teoria del commercio internazionale. Le cause del C.I. e le sue conseguenze Corso di Economia del Settore Agroalimentare Prof. Anna Carbone AA

2 Scopo e organizzazione della lezione: Analisi grafica dell equilibrio di mercato nel caso di apertura al commercio internazionale Specializzazione ed efficienza I concetti di vantaggio assoluto e di vantaggio comparato Le determinanti del commercio tra paesi

3 Mercato mondiale e mercato interno a confronto in assenza di possibilità di commercio mondo Paese con Pi> Pw Pi Pw Qw Qi

4 Rappresentazione grafica degli effetti sul mercato interno dell apertura al commercio internazionale p.importatore mondo Paese imp Pi Pw + Qi imp Q

5 Mercato mondiale e mercato interno a confronto in assenza di possibilità di commercio mondo Paese con Pi< Pw Pw Pi + Qw Qi

6 Rappresentazione grafica degli effetti sul mercato interno dell apertura al commercio internazionale p.esportatore mondo Paese esp Pw Pi + Q esp Qi

7 Specializzazione ed efficienza Nella visione degli economisti classici è dalla specializzazione del lavoro e delle altre risorse che derivano i principali vantaggi dell economia di scambio. (come vedremo, le fonti dei vantaggi sono anche altre.) Ma resta valida l affermazione per la quale al funzionamento di un mercato si associano generalmente maggiori livelli di efficienza economica. Sia per il mercato interno che per gli scambi internazionali.

8 vantaggio assoluto vs v. comparato VA: il paese A gode di un vantaggio assoluto nella produzione di un bene X rispetto ad un altro paese B se per produrlo impiega meno risorse di quante ne occorrono a quest ultimo VC: Un paese A gode di un vantaggio comparato nella produzione di un bene (X) rispetto ad un altro bene (Y) se per produrre X impiega relativamente meno risorse che per produrre Y rispetto a quante ne occorrono nel paese B

9 Il vantaggio comparato: un esempio Nel paese A per produrre una unità in più di grano si deve rinunciare a 4 unità di tessuto (12:3). Nel paese B per produrre una unità in più di grano si deve rinunciare a 2 unità di tessuto (4:2). B gode di un vantaggio comparato nella produzione di grano, mentre A gode di un v.c. nella produzione di tessuto, benchè sia meno efficiente nella produzione di entrambi.

10 Il vantaggio comparato: un esempio Se A e B scambiano grano e tessuto secondo una ragione di scambio intermedia a quella dei due paesi in autarchia, ad esempio pari a 3 (3T:1G), entrambi ne traggono vantaggio, infatti: A produce 3T impiegando 9 ore di lavoro e le scambia con 1G, realizzando un risparmio di 3 ore di lavoro B produce 1G impiegando 4 ore di lavoro e le scambia con 3T, realizzando un risparmio di 2 ore di lavoro Vantaggi del commercio internazionale con Ragione di Scambio 3:1 ore lavoro paese exp imp tessuto grano risparmio A 3T 1G 3x3=9 12x1= =3 B 1G 3T 2x3=6 4x1=4 6-4=2

11 Il vantaggio comparato Conseguenze: 1- due paesi commerciano tra loro anche se uno dei due non gode di nessun vantaggio assoluto 2-tutti e due i paesi raggiungono un maggior benessere in quanto l efficienza economica complessiva migliora come conseguenza della specializzazione e della possibilità di acquistare dall estero il bene ad un prezzo inferiore a quello del mercato autarchico

12 Ma attenzione:..vederemo che questa conclusione (che è alla base dell ideologia liberista ed è la giustificazione degli enormi sforzi fatti da molti paesi e organismi internazionali) è valida solo sotto alcune ipotesi restrittive: Assenza costi trasporto Uguali funzioni produzione e preferenze Sostituibilità spinta tra fattori iversa dotazione risorse naturali tra paesi

13 inoltre: Questa impostazione ignora del tutto: Gli effetti delle diverse forme di mercato Le economie/diseconomie di scala La mobilità dei fattori tra paesi L immobilità interna dei fattori

14 Secondo le linee di sviluppo assunte dalle teorie del CI nel 900. Le origini dei vantaggi sono molteplici: otazione di risorse naturali Capitale umano (quantità/qualità) Infrastrutture, investimenti, tecnologia (modello del gap tecnologico) otazione fattori vs costi di produzione Specializzazione produttiva e Flussi determinati dalla domanda (commercio orizzontale o intra-industriale)

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