Piano regionale Zona 1

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1 Piano regionale 2000 La prima attuazione del Piano è stata approvata contestualmente alla legge regionale n. 43/2000 e, così come previsto dal D. Lgs. n. 351/1999, è stata realizzata sulla base della "Valutazione preliminare della qualità dell'aria ambiente". La valutazione è stata elaborata con una metodologia messa a punto dall'arpa Piemonte. Nel documento di prima attuazione del Piano sono stabiliti gli obiettivi generali per la gestione della qualità dell'aria e per la pianificazione degli interventi necessari per il suo miglioramento complessivo. Nella prima fase di attuazione del piano regionale sono stati adottati i seguenti Stralci di Piano e definiti i primi criteri per la zonizzazione del territorio piemontese: Lo stralcio di Piano "Provvedimenti finalizzati alla prevenzione e alla riduzione delle emissioni nelle conurbazioni piemontesi ed al controllo delle emissioni dei veicoli circolanti" definisce le prime misure per la riduzione delle emissioni in atmosfera dovute alla mobilità ed in particolare: Introduce l'obbligo, a partire dal 1 luglio 2001, del controllo dei gas di scarico ("bollino blu") su tutto il territorio regionale per tutti i veicoli a motore immatricolati da almeno un anno. Fornisce le prime indicazioni alle Province per la predisposizione dei Piani per il miglioramento progressivo dell'aria ambiente relativi alla mobilità ed estende al territorio dei Comuni assegnati alle Zone 1 e 2 le disposizioni del D.M. 27 marzo 1998 relative al Mobility Management. Lo stralcio di Piano "Indirizzi per la gestione di episodi acuti di inquinamento atmosferico" regolamentava la gestione di episodi acuti di inquinamento atmosferico su due livelli territoriali diversi: La Zona A (Torino più 11 Comuni della sua prima cintura), considerata area nella quale si potevano verificare superamenti dei valori limite e delle soglie di allarme di NO2, CO, SO2 e polveri totali stabiliti dal D.M. 20 maggio 1991 (Criteri per la raccolta dei dati inerenti la qualità dell'aria), dal D.M. 15 aprile 1994 e dal D.M. 25 novembre L'intero territorio regionale, considerato a rischio di superamento dei valori limite e dei valori di attenzione e di allarme per l'ozono. Il territorio piemontese è stato suddiviso in zone di piano: Zona 1 I Comuni con popolazione superiore ai abitanti; I Comuni con popolazione superiore ai abitanti e densità di popolazione (riferita alla superficie edificata dei centri urbani) superiore a abitanti/km2; I Comuni capofila di una Conurbazione, ovvero di un'area urbana finitima per la quale deve essere redatto un Piano generale del traffico dell'intera area, così come individuata dalla Regione; I Comuni per i quali la valutazione della qualità dell'aria evidenzia il superamento di uno o più valori limite aumentati del margine di tolleranza.

2 Zona 2 a cui vengono assegnati: I Comuni con meno di abitanti e densità di popolazione inferiore a abitanti/km2, facenti parte di una Conurbazione ovvero di un'area urbana finitima per la quale deve essere redatto un Piano generale del traffico dell'intera area, così come individuata dalla Regione; I Comuni per i quali la valutazione della qualità dell'aria stima il superamento di uno o più limiti, ma entro il margine di tolleranza. Zona 3 a cui vengono assegnati tutti i Comuni nei quali si stima che i livelli degli inquinanti siano inferiori ai limiti. Vedi elenco Aggiornamenti del Piano Regionale per il Risanamento e la tutela della Qualità dell'aria (PRQA) anni In relazione ai limiti di qualità dell'aria è stata elaborata la Valutazione della qualità dell'aria nella Regione Piemonte - Anno 2001 approvata con la D.G.R. n del 5 agosto Per effettuare la Valutazione 2001 ARPA Piemonte ha utilizzato in maniera integrata le informazioni provenienti dal Sistema Regionale di Rilevamento della Qualità dell'aria (SRRQA) nel biennio e quelle derivanti dall'inventario Regionale delle Emissioni in Atmosfera (IREA). In termini generali, la metodologia di stima utilizzata si basa sulla correlazione tra la quantità di inquinante emessa annualmente per unità di superficie in un determinato comune, e le concentrazioni rilevate nel medesimo comune dalle stazioni del SRRQA. La Valutazione ha quindi fornito, per tutti i Comuni del Piemonte, una stima della concentrazione media di un determinato inquinante sul territorio di un Comune. Le cartografie tematiche della Valutazione consentono di confrontare questi valori di concentrazione con cinque classi di criticità ottenute applicando i valori di riferimento previsti dal DM 60/2002: "soglia di valutazione inferiore", "soglia di valutazione superiore", "valore limite", "valore limite aumentato del margine di tolleranza". Sulla base della valutazione della qualità dell'aria 2001, si è proceduto ad adeguare la zonizzazione del territorio e a definire i criteri per la predisposizione e la gestione dei Piani di Azione (D.G.R. n dell'11 novembre 2002): Zonizzazione 2001 (allegato 1 D.G.R. n dell'11 novembre 2002)

3 2004 Carta d'insieme della zonizzazione Elenco dei Comuni piemontesi e loro zonizzazione Indirizzi per la predisposizione e la gestione dei piani di azione (allegato 2 D.G.R. n dell'11 novembre 2002) La situazione della qualità dell'aria degli anni 2002, 2003 e 2004 non presenta variazioni di rilievo rispetto a quella delineata dalla Valutazione 2001: in vaste zone del territorio piemontese, gli inquinanti PM10, NO2 ed Ozono continuano a presentare frequenti e consistenti superamenti dei limiti. Con la D.G.R. n del 28 giugno 2004 la Regione Piemonte ha avviato il processo di revisione ed aggiornamento del Piano regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell'aria approvato con la legge 43/2000, al fine di individuare dei nuovi e più incisivi provvedimenti ed azioni per le Zone di Piano e per le Zone di Mantenimento, in grado di ridurre sensibilmente le emissioni primarie di PM10 e di Ossidi di Azoto, così come quelle dei precursori del PM10 e dell'ozono, ai sensi degli articoli 7, 8 e 9 del D.Lgs. n. 351/1999. In tale ambito, tenendo conto del quadro generale della situazione emissiva e della qualità dell'aria del Piemonte sono stati individuati come settori prioritari di intervento quelli della mobilità, del riscaldamento ambientale e delle attività produttive, per i quali devono essere sviluppati appositi Stralci di Piano Stralcio di piano per la mobilità Con la D.G.R. n del 18 settembre 2006 nell'ambito del processo di aggiornamento del Piano regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell'aria ai sensi degli articoli 7, 8 e 9 del D.Lgs. n. 351/1999, è stato approvato lo Stralcio di Piano per la mobilità, che integra i provvedimenti per la mobilità sostenibile già stabiliti nello Stralcio di Piano 5 allegato alla legge regionale 7 aprile 2000, n. 43, in particolare: Misure per la riduzione delle emissioni dovute alla mobilità su tutto il territorio regionale o Misure per la riduzione delle emissioni dovute ai veicoli utilizzati per il trasporto pubblico locale e per i servizi integrativi allo stesso o Misure per la riduzione delle emissioni dovute ai veicoli utilizzati per il trasporto o privato Misure per la riduzione delle emissioni dovute ai veicoli utilizzati per il trasporto e la distribuzione delle merci e per l'esercizio delle attività commerciali, artigianali, industriali, agricole e di servizio Misure per la riduzione delle emissioni dovute alla mobilità nei Comuni assegnati alla Zona di Piano Le misure adottate con lo Stralcio di piano sopra menzionato, sono state rimodulate e modificate con: la D.G.R. n del 23 ottobre 2006 con la quale sono stati formulati chiarimenti e precisazioni sullo Stralcio di Piano per la mobilità approvato con la D.G.R del 18 settembre 2006,

4 sono state definite ulteriori azioni e rimodulate le misure stabilite nei paragrafi e del medesimo. Sono stati individuati i Comuni interessati alla prima fase di applicazione: i Comuni appartenenti all'agglomerato di Torino, e tutti quelli con popolazione superiore a abitanti. Sono state inoltre approvate le condizioni minime per la limitazione alla circolazione da adottare con le ordinanze sindacali: le categorie di veicoli sottoposti a limitazioni alla circolazione sono quelli alimentati a benzina con omologazione precedente all'euro 1 e tutti i diesel con omologazioni precedenti all'euro 2, nonché i ciclomotori e motocicli a due tempi, non conformi alla normativa Euro 1 immatricolati da più di dieci anni; la durata minima giornaliera di limitazione deve essere di 5 ore, per i veicoli utilizzati per il trasporto privato e di 3 ore per quelli utilizzati per il trasporto e la distribuzione delle merci e per l'esercizio delle attività commerciali, artigianali, industriali, agricole e di servizio; la durata minima settimanale di limitazione deve essere di cinque giorni feriali, dal lunedì al venerdì; le limitazioni devono essere operative entro il 15 gennaio 2007 e senza l'interruzione originariamente prevista al 31 marzo Stralcio di Piano per il riscaldamento ambientale e il condizionamento Nell'ambito dell'aggiornamento del PRQA, il Consiglio Regionale su proposta della deliberazione n del 6 marzo 2006 della Giunta Regionale ha approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale n dell'11 gennaio 2007 lo Stralcio di Piano per il riscaldamento ambientale e il condizionamento. Al fine di contribuire alla riduzione del rischio di superamento dei valori limite e delle soglie di allarme nelle Zone di Piano e alla conservazione della qualità dell'aria nelle Zone di Mantenimento, lo Stralcio di Piano individua gli indirizzi, le prescrizioni e gli strumenti volti a: promuovere la diffusione di tecnologie innovative a basse emissioni e ad elevata efficienza energetica sia per quanto riguarda le nuove installazioni sia all'atto del fisiologico ricambio dello stock degli impianti di riscaldamento al fine di migliorare le prestazioni emissive e migliorare l'efficienza energetica complessiva del sistema edificio-impianto, dei generatori di calore, dei sistemi distributivi e di regolazione; favorire l'utilizzo di combustibili a basso impatto ambientale e l'uso di fonti energetiche rinnovabili; favorire l'adozione da parte del cittadino/consumatore di comportamenti atti a ridurre i consumi energetici e le emissioni derivanti dai sistemi di riscaldamento e di condizionamento. A sostegno delle misure previste nello Stralcio di Piano è stato approvato con D.D. n. 387 del 22 dicembre 2006, integrata con D.D. n. 30 del 20 febbraio 2007 e con D.D n. 70 dell 11 febbraio 2008 il bando diretto alla concessione di un contributo in conto interesse per l'incentivazione di interventi in materia di risparmio energetico e di riduzione delle

5 emissioni in atmosfera (L.R. 7 ottobre 2002, n. 23 e successive modificazioni ed integrazioni) Stralcio di piano per la mobilità Nel processo di aggiornamento del Piano regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell'aria ai sensi degli articoli 7, 8 e 9 del D.Lgs. n. 351/1999, la Giunta Regionale con DGR n del 23 luglio 2007 ha integrato lo Stralcio di Piano per la mobilità, con ulteriori provvedimenti per la mobilità sostenibile già stabiliti nelle DGR n del 18 settembre 2006 e DGR n del 23 ottobre 2006, nonché nello Stralcio di Piano 5 allegato alla legge regionale 7 aprile 2000, n. 43. Il provvedimento regolamenta: I Comuni interessati: territori dei Comuni appartenenti all'agglomerato di Torino, e tutti quelli con popolazione superiore a abitanti. L'estensione dell'orario di limitazione della circolazione per i veicoli più inquinanti ad almeno 8 ore giornaliere dal lunedì al venerdì. L'esclusione dalle limitazioni della circolazione dei motoveicoli e veicoli per trasporti specifici e degli autoveicoli per uso speciale, così come la conferma delle esclusioni già previste. L'introduzione della vetrofania che indica il tipo di omologazione e il carburante di tutti i veicoli di proprietà di persone fisiche residenti in piemonte e di ditte, società, associazioni, enti e soggetti pubblici con sede legale in Piemonte. Criteri per l'individuazione delle zone di limitazione totale o parziale del traffico all'interno dei centri abitati. Parallelamente sono state inserite ulteriori misure per l'incentivazione del processo di riduzione delle emissioni dovute alla mobilità: Finanziamenti ai Comuni ricompresi nella prima fase di attuazione dello Stralcio di Piano Mobilità per azioni destinate all incremento dell utilizzo del trasporto pubblico locale: D.D. 359 del 30 novembre Finanziamenti ai Comuni per l'estensione al 20% della zone a limitazione totale o parziale del traffico: DGR n del 24 settembre DGR del 19 ottobre 2009 DGR del 4 ottobre DD n. 29 del 23 ottobre Finanziamento alle Province per le azioni di Mobility Management, di informazione e sensibilizzazione sul Piano Stralcio per la mobilità: - DD n. 238 del 28 settembre DD n. 253 del 17 settembre Bando per il cofinanziamenti ai comuni di sistemi di byke sharing in ambito urbano: DGR n del 8 ottobre 2007 DGR n del 21 gennaio Finanziamenti per la riduzione delle emissioni di polveri nel trasporto pubblico locale: DGR del 12 giugno DGR. n del 17 ottobre D.G.R. n del 3 giugno D.G.R. n del 27 settembre 2010 DGR del 22 luglio 2011 DGR del 30 dicembre 2011.

6 Incentivazione dell'utilizzo del Trasporto Pubblico Locale per studenti universitari e lavoratori: DGR n del 12 novembre DD n. 95 del 14 novembre 2007 (incentivazione studenti universitari). DD n. 102 del 15 novembre 2007, (incentivazione titoli di viaggio per i lavoratori). Bando per il cofinanziamento di titoli di viaggio per i lavoratori D.D. n. 419 del 24/09/2009 (file pdf) D.D. n. 735 del 18 dicembre 2008 D.G.R n del 1 febbraio 2010 contributo per acquisto sistemi destinati all abbattimento articolato fine negli autoveicoli aziendali diesel EURO 2 Gli atti e la documentazione citata sono disponibili nella sezione normativa Ambiente, Aria alla pagina

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