CONSERVAZIONE A LUNGO TERMINE NEL CLOUD CON EMC CLOUDBOOST

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1 CONSERVAZIONE A LUNGO TERMINE NEL CLOUD CON EMC CLOUDBOOST I costi complessivi di gestione e il cloud ABSTRACT Il nastro è sempre stato il tradizionale supporto di backup per la conservazione a lungo termine, ma ora, con il diffondersi del cloud storage come storage tier a basso costo, la situazione sta rapidamente cambiando. Questo white paper illustra i vantaggi della soluzione EMC CloudBoost e propone un confronto relativo ai costi complessivi di gestione tra opzioni di public cloud ed EMC ECS. Agosto 2015 WHITE PAPER

2 Per sapere di più sulle possibilità offerte da prodotti, servizi e soluzioni EMC per risolvere le problematiche aziendali e dell'it, contattare il referente locale o un rivenditore autorizzato, visitare il sito italy.emc.com, oppure esplorare e confrontare i prodotti nell'emc Store. Copyright 2015 EMC Corporation. Tutti i diritti riservati. EMC ritiene che le informazioni contenute in questo documento siano accurate al momento della sua data di pubblicazione. Le informazioni sono soggette a modifica senza preavviso. Le informazioni contenute nel presente documento vengono fornite "così come sono". EMC Corporation non riconosce garanzie di alcun genere inerenti le informazioni riportate nella presente pubblicazione, tra cui garanzie implicite di commerciabilità o idoneità a un determinato scopo. L'utilizzo, la copia e la distribuzione dei prodotti software EMC descritti in questo documento richiedono una licenza d'uso valida per ciascun software. Per un elenco aggiornato dei nomi di prodotti di EMC, vedere la sezione Marchi di EMC Corporation sul sito web italy.emc.com. Part Number H

3 SOMMARIO EXECUTIVE SUMMARY... 4 Introduzione... 4 PERCHÉ CLOUDBOOST?... 4 Il potere di scegliere... 4 L'IMPORTANZA DEI TCO... 5 I TCO NEL CONCRETO... 6 CONCLUSIONE

4 EXECUTIVE SUMMARY Nella fase attuale le organizzazioni si trovano davanti a un dilemma che contrappone la necessità di conservare i dati per un ciclo di vita potenzialmente lungo e la semplice realtà del fattore economico dell'it: ottenere più risultati con meno risorse. Per fortuna, grazie ai progressi nel SaaS (Storage-as-a-Service), i clienti hanno finalmente la possibilità di adottare un approccio proattivo verso la crescita sfrenata dei dati attraverso la migrazione dei contenuti nei public cloud o private cloud per conservare a lungo termine contenuti che altrimenti sarebbero stati archiviati su nastro. Le organizzazioni hanno infatti tradizionalmente utilizzato i backup su nastro come parte integrante del piano di Business Continuity (BC). Questo tipo di infrastruttura, giudicata "sufficiente per i backup", è stato portato avanti nell'ottica dello status quo come misura di risparmio sui costi, per evitare di adottare una strategia alternativa che avrebbe comportato: Una ristrutturazione dell'infrastruttura di backup esistente Una nuova formazione costosa degli amministratori IT sui nuovi workflow di backup Nuove spese per la gestione aziendale L'avvento di backup basati su disco a costi contenuti con tecnologie di deduplica e mezzi per la replica su più siti a RPO (Recovery Point Objective) vicini allo zero e RTO quasi istantanei ha portato alla nascita di un importante use case relativo allo storage su disco dei dati con cicli di vita più lunghi. La storia continua con la comparsa dell'object storage e della relativa struttura semplice, che consente facilità di gestione, scalabilità e replica tra sedi distribuite geograficamente. Con l'aumento delle opzioni a disposizione e degli use case convincenti per ciascuna, le organizzazioni si trovano a dover riflettere su dove archiviare i propri dati per poter soddisfare al meglio le esigenze aziendali di oggi, senza parlare delle disposizioni di settore e delle norme governative di domani. I tradizionali backup su nastro non richiedono ristrutturazioni né cambiamenti del modus operandi consolidato. I backup basati su disco già esistenti mantengono l'high availability dei dati in un'ottica di Business Continuity, ma il volume e la frequenza degli accessi e l'aspetto economico potrebbero non rendere questa la soluzione migliore per la conservazione a lungo termine. Lo storage basato su object in un public cloud o private cloud è una strada percorribile, ma interessata da possibili preoccupazioni in merito a limiti della larghezza di banda, adattabilità ai nuovi requisiti TCO e archiviazione dei backup primari nel cloud senza il vantaggio delle copie locali. Grazie al rapido sviluppo di queste due tecnologie, le organizzazioni possono ora considerare un nuovo approccio alla gestione dei dati che richiedono una conservazione a lungo termine: un'implementazione ibrida in grado di utilizzare al meglio i backup basati su disco esistenti combinandoli alla durabilità, flessibilità e convenienza del cloud. INTRODUZIONE Il presente documento ha lo scopo di indagare i potenziali vantaggi della sostituzione dei backup basati su nastro con la conservazione a lungo termine resa possibile da un modello ibrido che unisce l'availability on-site alla flessibilità di clonare i dati nel cloud attraverso la soluzione EMC CloudBoost. Gli altri vantaggi presi in esame riguardano l'utilizzo della soluzione CloudBoost per la conservazione a lungo termine mediante object storage. Viene inoltre presentato il confronto di TCO di servizi di backup tra i provider di public cloud e EMC Elastic Cloud Storage (ECS). Perché CloudBoost? IL POTERE DI SCEGLIERE La soluzione CloudBoost permette alle organizzazioni di utilizzare i workflow esistenti di NetWorker per clonare i backup su una determinata implementazione di public, private o hybrid cloud per la conservazione a lungo termine. La soluzione CloudBoost agisce come uno storage node NetWorker configurato come un AFTD (Advanced File Type Device), consentendo così le operazioni di clonazione di NetWorker nella soluzione CloudBoost, dopo le quali i dati vengono deduplicati, crittografati e inviati all'object store. La soluzione CloudBoost è implementata come template OVA (Open Virtual Appliance) all'interno di vsphere, mentre i profili cloud e il monitoraggio dei sistemi vengono gestiti da un'apposita interfaccia web, il portale EMC Cloud, che consente agli amministratori di gestire uno o più CloudBoost da un unico pannello. La soluzione CloudBoost supporta diversi provider di public cloud e private cloud, include vari meccanismi per garantire la sicurezza dei dati al volo e at-rest e affronta le questioni legate a colli di bottiglia nelle prestazioni, integrità dei dati e astrazione nel cloud. Astrazione nel cloud L'architettura con suddivisione dei plane separa i metadati (control plane) dai dati (data plane) e in questo modo permette backup software-defined in grado di soddisfare i requisiti di Business Continuity e consente di scegliere tra diverse opzioni di destinazione che comprendono sia public cloud che private cloud. La soluzione CloudBoost è inoltre appositamente studiata per favorire l'indipendenza nell'uso dei cloud e permettere quindi al cliente di seguire la crescita dell'attuale ecosistema di object storage come anche di adottare le future implementazioni del vendor. L'indipendenza da un cloud specifico riduce il rischio di vincolarsi a un unico vendor, specialmente in un mercato dall'evoluzione così rapida, in cui possono esserci innumerevoli motivi per cambiare provider. 4

5 Miglioramento delle prestazioni La separazione tra dati e metadati porta inoltre ulteriori vantaggi in termini di prestazioni, dal momento che i metadati vengono memorizzati nella cache di CloudBoost per consentire sia ricerche più veloci sia l'eliminazione di colli di bottiglia dei metadati che limiterebbero la velocità del trasferimento dati. Le prestazioni risultano migliori anche grazie alla deduplica in linea lato source a lunghezza variabile che assicura che, da una parte, i dati duplicati non vengano mai inviati tramite cavo e, dall'altra, i dati non vengano mai inviati due volte. Si tratta di una proprietà molto importante, poiché grazie alla sua applicazione vengono inviati tramite cavo soltanto i dati nuovi e univoci. Per contrastare l'elevata latenza delle API di object store, CloudBoost segmenta i file in blocchi di dimensioni variabili ma comunque attestate attorno a una media di 256 KB, che rappresenta l'equilibrio ottimale tra l'ottimizzazione del rapporto di deduplica (con blocchi piccoli) e la riduzione al mimino dell'overhead dei metadati (con blocchi grandi). Sicurezza prima di tutto La soluzione CloudBoost, installata nel data center locale del cliente, esegue la crittografia di tutto il traffico; utilizza SSL per la trasmissione all'object store e sfrutta le URL con nome assegnato e scadenza a breve termine, eliminando così l'exploit comune che può consentire la riproduzione delle transazioni. Ogni blocco viene crittografato con una propria chiave indipendente, utilizzando l'algoritmo di codifica AES (American Encryption Standard) a 256 bit, di cui a oggi non risultano exploit. Integrità dei dati garantita Per garantire che i dati siano scritti nel modo corretto, il server CloudBoost verifica ogni blocco dopo la scrittura da parte dell'agent CloudBoost per controllare che l'hash di ogni blocco corrisponda a quello fornito dall'agent. L'importanza dei TCO Quando si ha a che fare con i costi complessivi di gestione e l'infinita varietà dell'offerta public cloud, è importante considerare altri fattori oltre ai soli costi di storage. Costi dell'infrastruttura esistente Nel determinare i costi complessivi di gestione è necessario considerare l'investimento di un'organizzazione nell'infrastruttura di backup esistente. Per comprendere in modo approfondito come il cloud possa favorire l'organizzazione, bisogna infatti considerare in primo luogo le risorse che già ci sono e soprattutto capire a che punto siano realmente utilizzate per soddisfare i requisiti aziendali all'interno della strategia di Business Continuity. La conformità come costo Pur con differenze dovute al tipo di organizzazione, la conformità è spesso una preoccupazione di primaria importanza a causa del danno economico che può derivare non solo dalle sanzioni imposte per violazione delle norme, ma anche dalle ripercussioni sulla reputazione dell'azienda. Le grandi organizzazioni si preoccupano spesso di proteggere i backup in soluzioni di public cloud multitenant anche se la multi-tenancy ne riflette solo le linee di business. Costi di uscita Nell'ambito del public cloud storage, il rischio di vincolarsi a un unico vendor è un problema reale, perciò per molte organizzazioni la libertà di controllare dove vengono archiviati i dati e il controllo finale sul loro trasferimento possono essere i fattori determinanti per scegliere il metodo di storage. Il trasferimento di dati mission-critical, specialmente nelle organizzazioni di carattere fortemente acquisitivo, è la chiave per trarre vantaggio dalle nuove economie su vasta scala per l'archiviazione dei dati con conservazione a lungo termine. Ciò consente di avere ben chiaro il punto di svolta e assicura che, in qualunque momento il prezzo porti a riconsiderare un nuovo vendor di servizi cloud, l'organizzazione potrà fare la sua scelta senza impedimenti. Costi di WAN e relative considerazioni Per gestire adeguatamente l'afflusso originale dei dati di backup che devono essere inviati tramite cavo, può essere necessario un collegamento WAN dedicato; le richieste dei dati giornalieri saranno poi probabilmente inferiori alla prima ondata di "nuovi" dati. Occorre determinare il tempo necessario alla trasmissione dei nuovi baseline backup al cloud, includendo i valori giornalieri più una certa percentuale relativa alle operazioni di restore (probabilmente inferiore al 10%). Per ridurre alcuni ritardi nella trasmissione possono essere utilizzate tecniche di accelerazione WAN, ma il fattore cruciale rimane comunque la distanza che i dati devono percorrere. Costi di ripristino I backup archiviati in un public cloud storage hanno un costo associato legato alle operazioni di restore. Anche un RTO significativo può essere un fattore primario nella valutazione dei costi complessivi di gestione. Un'altra considerazione importante riguarda il tempo di inattività e le relative spese che l'organizzazione è disposta a tollerare nell'attesa dei restore dei dati dal public cloud. 5

6 I TCO nel concreto Spesso si ritiene che il public cloud storage, almeno nelle soluzioni più diffuse, sia non solo flessibile, ma anche agile ed efficiente in termini di costo. Sebbene in alcuni casi possa essere vero, è opportuno sottolineare quanto i numeri del mondo reale dimostrino il punto in cui l'elasticità viene meno. Il grafico seguente evidenzia i costi complessivi di gestione dello storage di 0,5 terabyte di dati in tre regioni AWS con un contratto di supporto di livello aziendale, 5% di capacità totale recuperata dai bucket S3 e 1% di capacità totale recuperata dal cold storage di Glacier. Tutti i costi di S3 e Glacier (entrambi basati su AWS) sono riportati nella Figura 1 insieme ai costi associati a un ambiente Elastic Cloud Storage (ECS) a tre siti. $0.07 $0.06 $0.05 $0.04 $0.03 $0.02 $0.01 Oregon N. California Virginia Costi di storage utilizzabile + manutenzione Alimentazione, raffreddamento, ingombro, amministrazione $0.00 AWS S3 AWS Glacier ECS Figura 1. I costi ECS risultano inferiori rispetto ai costi delle due soluzioni basate su AWS. Non solo i vantaggi economici del mantenimento di un'infrastruttura di private o hybrid cloud con ECS sono evidenti, ma è in oltre possibile accedere ai dati archiviati in ECS alla velocità della propria rete, se necessario sotto il positivo controllo dell'utente, mentre gli object in AWS Glacier hanno tempi di storage retrieval che variano da un'ora a tre ore, per non parlare dei costi crescenti per i restore con AWS S3. Conclusione Oggi la questione del backup e dei dati e della loro conservazione a lungo termine non è semplice come lo era un tempo. Le organizzazioni sono state catapultate in una nuova e mutevole gamma di opzioni, che appaiono tutte strade percorribili. Diventa quindi ancora più ardua la scelta della soluzione più adatta a rientrare nella propria strategia di Business Continuity. L'uso del nastro comporta RTO più elevati e non offre i vantaggi del disk backup, tra cui la replica semplificata tra diversi data center e la deduplica dei dati. Il public cloud presenta una serie di sfide, che impongono una riflessione, ad esempio, su come evitare la dipendenza da un determinato vendor e come rispettare pienamente i requisiti di conformità e le disposizioni governative a fronte di un contesto di multi-tenancy e di Service Level Agreement rigorosi. La soluzione vincente è il compromesso perfetto tra i due mondi: una soluzione ibrida che unisce la flessibilità del cloud all'efficienza del disco, grazie alla soluzione CloudBoost, che consente la conservazione a lungo termine nel cloud, e a ECS, che offre un object storage caratterizzato da protezione e sicurezza. 6