PARAMETRI STAZIONI Marecchia Abete Flaminia Riccione SO 2 NOx CO O 3 PTS Pb BTX PM 10 DV VV T U RSG

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1 Tab. 2.3 Strumenti della Rete PARAMETRI STAZIONI Marecchia Abete Flaminia Riccione SO 2 NOx CO O 3 PTS Pb BTX PM 10 DV VV T U RSG Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 16

2 3 L atmosfera e gli inquinanti atmosferici L atmosfera può essere considerata come un mantello che avvolge il nostro pianeta permettendo lo sviluppo e il mantenimento della vita sulla terra. In base all andamento della temperatura, dal suolo verso lo spazio interplanetario, l atmosfera viene suddivisa in involucri concentrici dette sfere (troposfera, stratosfera, mesosfera, termosfera, esosfera). La troposfera è la sfera più vicina alla crosta terrestre e si estende dalla superficie della terra fino a circa 10 km di quota. Essendo la parte più bassa e più densa dell atmosfera, in essa si trovano circa i ¾ dell intera massa gassosa atmosferica. La parola troposfera deriva dal greco tropos che significa variazione, mutamento: all interno di questa sfera si trovano infatti le maggiori variazioni di pressione e temperatura (e, di conseguenza, di densità); essa contiene tutto il vapore acqueo ed è la sede dei cambiamenti meteorologici. La composizione chimica gassosa dell atmosfera anidra è riassunta nella Tab Tab. 3.1 Composizione Atmosferica Specie chimica % v/v 2 Azoto (N 2 ) 78,08 Ossigeno (O 2 ) 20,95 Argon (Ar) 0,93 Biossido di carbonio (CO 2 ) 0,037 Altri gas (Ne, He, CH 4, Kr, H 2, N 2 O, Xe ) tracce In atmosfera non sono presenti solo gas ma anche particelle solide: il particolato. Il particolato si può sostanzialmente suddividere in grossolano, fine (particelle con diametro inferiore a 2 µm) e ultrafine (diametro inferiore a 0,1 µm.). Generalmente si parla di inquinamento atmosferico se sono presenti sostanze a concentrazioni tali da essere superiori a quelle naturalmente presenti in aria e tali da poter produrre effetti nocivi diretti o potenziali sulla salute e sulla qualità della vita umana, animale e vegetale, sul paesaggio, sui materiali e le opere d arte. Questa alterazione della composizione dell atmosfera è il risultato di complessi fenomeni chimico-fisici in competizione fra loro: alcuni fattori ne determinano l accumulo, altri la rimozione o la diluizione. Ad esempio la quantità e qualità di sostanze emesse in atmosfera da diverse tipologie di sorgenti (puntuali, lineari, diffuse) con diverse altezze e temperature di emissione, il grado di rimescolamento delle masse d aria e le reazioni chimiche, sono fra i principali fattori che producono la complessa distribuzione spaziale e temporale delle sostanze inquinanti immesse in atmosfera e poi rivelate dalla strumentazione della rete di monitoraggio. Le reazioni di trasformazione chimica atmosferica portano a distinguere gli inquinanti primari (direttamente emessi dalle sorgenti) da quelli secondari (prodotti in atmosfera anche a notevole distanza dalle sorgenti degli inquinanti primari). Gli inquinanti primari comprendono sia gas che particelle. Tra i gas si segnalano: i composti dell azoto (NO, NH 3 ); i composti dello zolfo (H 2 S, SO 2 ); i composti del carbonio (idrocarburi, CO); i composti alogenati (CFC, acidi alogenidrici). 2 Il simbolo % v/v significa percentuale calcolata rispetto ai volumi Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 17

3 Nell ecosistema urbano le più importanti sorgenti antropogeniche di questi gas sono il traffico veicolare, il riscaldamento domestico e, quando presenti, le emissioni industriali. Il particolato viene spesso classificato secondo criteri sanitari a seconda del potere di penetrazione nell apparato respiratorio. La totalità delle particelle sospese viene chiamata PTS, la frazione PM 10 (cioè aventi diametro aerodinamico pari o inferiore a 10 µm) è la frazione inalabile mentre la frazione PM 2,5 è la frazione respirabile, capace cioè di arrivare sugli alveoli polmonari. Recenti indagini mediche hanno dimostrato che le particelle ultrafini (PM 0,1 ) possono passare direttamente nel torrente sanguigno. Le particelle solide primarie hanno diverse origini. Quelle più sottili sono generate principalmente da processi di combustione, mentre quelle più grossolane da azioni meccaniche come l usura dei pneumatici, dei freni e del manto stradale oppure il risollevamento in atmosfera del particolato precedentemente depositato. Le polveri possono essere anche di origine naturale come ad esempio le sabbie, le polveri delle eruzioni vulcaniche, i pollini e le spore, i sali marini. I principali inquinanti secondari di tipo gassoso sono il biossido di azoto (NO 2 ) e l ozono (O 3 ) troposferico. Entrambi i gas sono prodotti da un complesso sistema di reazioni fotochimiche e costituiscono i componenti principali del famigerato smog fotochimico. Il particolato secondario può derivare da reazioni chimiche che coinvolgono inquinanti gassosi sia primari che secondari. I più noti processi sono la trasformazione di SO 2 in solfati, di NO 2 in nitrati e di NH 3 in ammonio e dei composti organici in agglomerati particellari organici. Gli inquinanti monitorati nella Provincia di Rimini Nei paragrafi seguenti i dati di concentrazione di tutti gli inquinanti sono riferiti alla pressione di 101,3 kpa e alla temperatura di 293 K, mentre la concentrazione del PM 10 è riferita alla pressione di 101,3 kpa e alla temperatura di 273 K, come richiesto dalle normative in vigore. 3.1 Ossidi di azoto (NOx) Siti di misura. Le stazioni della rete provinciale dotate di analizzatori di ossidi di azoto sono 4: Parco Marecchia, Via Flaminia, Via Abete, Riccione. Caratteristiche generali. Esistono numerose specie chimiche di ossidi di azoto: Ossido di diazoto N 2 O; Ossido di azoto NO; Triossido di diazoto N 2 O 3 ; Biossido di azoto NO 2 ; Tetrossido di diazoto N 2 O 4 ; Pentossido di diazoto N 2 O 5 ; ma la specie di maggior interesse dal punto di vista della salute umana e dell ambiente è senza dubbio il biossido di azoto. WHO (World Health Organization) oltre a definire l importanza di NO 2 sotto il profilo sanitario, ne sottolinea anche quella dal punto di vista ambientale: (a) NO 2 assorbe la radiazione solare influenzando la trasparenza e visibilità atmosferica; (b) per lo stesso motivo, come assorbitore di radiazione visibile, potrebbe avere un potenziale ruolo nella Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 18

4 variazione di clima globale nel caso la concentrazione diventasse abbastanza elevata; (c) essendo una molecola radicalica e fortemente ossidante, contribuisce a determinare il potere ossidante della troposfera e le concentrazioni delle altre specie radicaliche atmosferiche (incluso OH) e, infine, (d) gioca una funzione chiave nel determinare la concentrazione di O 3 troposferico in quanto la fotolisi di NO 2 è lo stadio di inizio della formazione fotochimica di O 3. Come è già stato detto, NO 2 è un inquinante secondario che deriva da NO. La concentrazione di NO 2 in atmosfera, in un dato luogo e in un dato momento, dipende dunque dalle velocità di immissione di NO 2 e del reagente NO, dalle velocità di conversione di NO in NO 2 e di NO 2 in NO 3 - e dalla meteorologia. In natura NO viene prodotto dalle scariche elettriche atmosferiche, dagli incendi, dalle emissioni vulcaniche e dai batteri del suolo. Le emissioni antropogeniche sono dovute all uso dei combustibili in generale (trasporti, produzione di elettricità e riscaldamento) e alle attività industriali. NO si forma sempre quando viene usata l aria come comburente ad alta temperatura; l ulteriore ossidazione di NO durante la combustione produce NO 2 (di solito in quantità non superiore al 5% degli NOx primari emessi). NO 2 è sempre presente nei gas di scarico delle automobili ed in particolare dei grossi autoveicoli diesel. La concentrazione di NOx negli scarichi è elevata in condizioni di traffico veloce e motore ad alto numero di giri, bassa in decelerazione e motore al minimo. Effetti sulla salute. WHO indica che NO 2 è responsabile sia di effetti acuti che cronici a carico dell apparato respiratorio, effetti che risultano più evidenti in categorie sensibili, come ad esempio gli asmatici. Nella documentazione ufficiale viene riportato 560 µg/m 3 (0,3 ppm) come livello più basso capace di generare un disturbo della funzionalità polmonare in un individuo asmatico sottoposto ad esercizi fisici intermittenti e per una esposizione di 30 minuti. Per quanto riguarda NO occorrono concentrazioni più alte per riscontrare gli stessi effetti. Sulla base di questi dati sperimentali, WHO propone per NO 2 un limite di 200 µg/m 3 come valore orario; il valore guida annuale è di 40 µg/m 3. Questi valori sono stati recepiti a livello europeo dalla Direttiva 99/30/CEE e a cascata dalla legislazione italiana nel DM 60/02. Nella tabella successiva (Tab ) sono indicati: I valori limite per la protezione della salute umana per il biossido di azoto, i margini di tolleranza, le modalità di riduzione di tale margine e la data alla quale i valori limite devono essere raggiunti Il valore limite per la protezione della vegetazione per gli ossidi di azoto e la data in cui tale valore deve essere raggiunto La soglia di allarme per il biossido di azoto Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 19

5 Tab Parametri richiesti dal DM 60/02 per gli ossidi di azoto [µg/m 3 ] Periodo di mediazione Entrata in vigore (19/7/99) Dal 01/01/01 Dal 01/01/02 Dal 01/01/03 Valore limite aumentato del margine di tolleranza Dal 01/01/04 Dal 01/1/10 valore limite Valore limite orario per la protezione della salute umana 1 ora 300 (come NO 2 da non superare più di 18 volte l'anno) Valore limite annuale per la protezione della salute umana Valore limite annuale per protezione della vegetazione Soglia di allarme Anno civile Anno civile Anno civile 60 (come NO 2 ) (come NO X ) 400 (misurati per tre ore consecutive in una area di almeno 100 km2 oppure in una intera zona o un intero agglomerato) Fino alla data entro la quale devono essere raggiunti i valori limite (anno 2010), restano in vigore i valori limite fissati dal DPCM 28/03/83 e dal DPR 203/88. Analisi degli ossidi di azoto durante l anno 2003 Nella tabella sono riassunte le elaborazioni relative all ultimo triennio previste dalla legislazione precedente al DM 60/02 (DPCM 28/03/83; DPR 203/88; DM 15/04/94; DM 25/11/94). Dalla tabella si nota che, negli ultimi tre anni, per ogni stazione, le variazioni assolute nel tempo degli indici monitorati sono dell ordine di grandezza del 10%, confermando una situazione stabile dal punto di vista spazio-temporale. I valori del 50 percentile delle medie orarie annuali, per la stazione di Via Flaminia e il triennio 01-03, hanno superato la soglia del valore guida (50 µg/m 3 ) previsto dall allegato II del DPR 203/88, per tutti gli anni. Sempre relativamente all ultimo triennio non si sono verificati invece superamenti del valore limite (200 µg/m 3 ) e del valore guida (135 µg/m 3 ) del 98 percentile delle medie orarie annuali, né del livello di attenzione (200 µg/m 3 ) per il valore medio orario (DPCM 28/03/1983; DM 15/04/1994). Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 20

6 Tab Biossido di azoto (NO 2 ): concentrazioni medie orarie (µg/m 3 ) 01/01/ /12/ /01/ /12/ /01/ /12/2003 Stazioni Media D.S. Max Media D.S. Max Media D.S. Max Marecchia Abete Flaminia Riccione Nei grafici successivi (Fig ) sono mostrati gli andamenti dei valori orari registrati durante l anno civile 2003 nelle quattro stazioni fisse di monitoraggio. Non è mai stato superato il valore limite orario aumentato del margine di tolleranza previsto per l anno 2003 dal DM 60/02, pari a 270 µg/m 3. In Fig viene riportata graficamente la media oraria urbana, calcolata come valore medio di ogni media oraria delle tre stazioni poste sul territorio comunale riminese. Fig Andamenti orari della concentrazione di NO 2 misurata nella stazione di Marecchia. Le concentrazioni sono riferite alla pressione di 101,3 kpa e alla temperatura di 293 K. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 21

7 Fig Andamenti orari della concentrazione di NO 2 misurata nella stazione di Abete. Le concentrazioni sono riferite alla pressione di 101,3 kpa e alla temperatura di 293 K. Fig Andamenti orari della concentrazione di NO 2 misurata nella stazione di Flaminia. Le concentrazioni sono riferite alla pressione di 101,3 kpa e alla temperatura di 293 K. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 22

8 Fig Andamenti orari della concentrazione di NO 2 misurata nella stazione di Riccione. Le concentrazioni sono riferite alla pressione di 101,3 kpa e alla temperatura di 293 K. Fig Andamenti orari della concentrazione di NO 2 come media urbana. Le concentrazioni sono riferite alla pressione di 101,3 kpa e alla temperatura di 293 K. Nella Fig sono mostrati i valori medi mensili calcolati per ognuna delle quattro stazioni di monitoraggio. Come già era possibile notare dal confronto delle Figg , le concentrazioni di NO 2 per Via Flaminia si mantengono costantemente più elevate durante tutto l anno. Nella Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 23

9 tabella successiva (Tab ) sono riassunti i dati numerici del grafico di Fig Fra le quattro stazioni poste sul territorio provinciale, solo Via Flaminia supera il valore medio annuale limite (VL), anche maggiorato del margine di tolleranza (MT) per il 2003 (VL+MT=54 µg/m 3 per il DM 60/02). Inoltre si può notare che, relativamente ad ogni stazione, i valori medi mensili più alti si rilevano nei mesi invernali, periodi nei quali l altezza di rimescolamento è inferiore. Fig Andamenti mensili della concentrazione di NO 2 nelle quattro stazioni di misura. Le concentrazioni sono riferite alla pressione di 101,3 kpa e alla temperatura di 293 K. Tab Biossido di azoto (NO 2 ): concentrazioni medie mensili ed annuali [µg/m 3 ] Marecchia Riccione Abete Flaminia Media gen Media feb Media mar Media apr Media mag Media giu Media lug Media ago Media set Media ott Media nov Media dic Media annuale Il valore limite annuale per la protezione della salute umana è 40 [µg/m 3 ]. Il valore limite maggiorato del margine di tolleranza per il 2003 è 54 [µg/m 3 ] Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 24

10 Il DM 60/02 regolamenta anche i valori limite per la protezione della vegetazione. A tale scopo occorre considerare NOx espressa in µg/m 3 (somma di NO e NO 2 ) e valutare la media sull anno civile. Gli andamenti mensili sono rappresentati graficamente nelle figure seguenti (Figg ). Nei grafici sono anche riportati il valore limite annuale di riferimento (linea rossa) e il valore medio annuale misurato nella stazione (linea blu). Fig Valore limite annuale per la protezione della vegetazione (linea rossa) e valore medio annuale (linea blu), registrato nella stazione di Marecchia nell anno Nel grafico sono riportati anche gli andamenti mensili. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 25

11 Fig Valore limite annuale per la protezione della vegetazione (linea rossa) e valore medio annuale (linea blu), registrato nella stazione di Abete nell anno Nel grafico sono riportati anche gli andamenti mensili. Fig Valore limite annuale per la protezione della vegetazione (linea rossa) e valore medio annuale (linea blu), registrato nella stazione di Flaminia nell anno Nel grafico sono riportati anche gli andamenti mensili. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 26

12 Fig Valore limite annuale per la protezione della vegetazione (linea rossa) e valore medio annuale (linea blu), registrato nella stazione di Riccione nell anno Nel grafico sono riportati anche gli andamenti mensili. I grafici evidenziano che i valori più elevati sono stati registrati nella stazione di via Flaminia. Nelle figure seguenti (Figg ) sono riportati graficamente i dati relativi agli andamenti orari del giorno-tipo. La stazione di via Flaminia (tipo C), caratterizzata da traffico intenso, presenta concentrazioni di NO 2 più elevate relativamente alle altre stazioni e per qualunque intervallo orario. I picchi di massima concentrazione, per tutte le stazioni, si verificano nelle ore serali; valori di forte intensità relativa si registrano anche al mattino. Flaminia presenta il massimo di concentrazione nell intervallo orario dalle ore 18:00 alle 19:00; Abete (tibo B) lo presenta dalle 19:00 alle 20:00 e Marecchia (tipo A) segnala il picco tra le 21:00 e le 22:00 (ora solare). Il picco serale di concentrazione si sposta da Flaminia ad Abete poi a Marecchia, nell arco di 3-4 ore. Riccione (tipo C) sembra avere un comportamento più simile a Marecchia e Abete che a Flaminia, sia come valori di concentrazione, sia come periodo di registrazione del valore di picco, che si registra dalle ore 21:00 alle 22:00. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 27

13 Di seguito ai grafici viene riportata una tabella (Tab ) di correlazione fra i giorni-tipo feriali delle diverse stazioni. Fig Andamento orario di concentrazione per NO 2 registrato nella stazione di Marecchia. Gli intervalli orari di misura vengono etichettati rispetto all ora finale dell intervallo (ad es:9 corrisponde all intervallo orario dalle ore 8:00 alle ore 9:00). Si fa riferimento all ora solare durante tutto l arco dell anno. Fig Andamento orario di concentrazione per NO 2 registrato nella stazione di Abete. Gli intervalli orari di misura vengono etichettati rispetto all ora finale dell intervallo (ad es:9 corrisponde all intervallo orario dalle ore 8:00 alle ore 9:00). Si fa riferimento all ora solare durante tutto l arco dell anno. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 28

14 Fig Andamento orario di concentrazione per NO 2 registrato nella stazione di Abete. Gli intervalli orari di misura vengono etichettati rispetto all ora finale dell intervallo (ad es.: 9 corrisponde all intervallo orario dalle ore 8:00 alle ore 9:00). Si fa riferimento all ora solare durante tutto l arco dell anno. Fig Andamento orario di concentrazione per NO 2 registrato nella stazione di Riccione. Gli intervalli orari di misura vengono etichettati rispetto all ora finale dell intervallo (ad es.: 9 corrisponde all intervallo orario dalle ore 8:00 alle ore 9:00). Si fa riferimento all ora solare durante tutto l arco dell anno. Tab Correlazione di Pearson tra i valori orari del giorno-tipo feriale nelle stazioni della Provincia di Rimini che misurano il biossido di azoto. Valori vicino a uno indicano comportamenti simili. NO 2 feriale 2003 Marecchia Abete Flaminia Riccione Marecchia Abete Flaminia Riccione Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 29

15 3.2 Monossido di carbonio (CO) Siti di misura. Le stazioni della rete provinciale dotate di analizzatori automatici di monossido di carbonio sono quattro: Parco Marecchia, Via Flaminia, Via Abete, Riccione. Caratteristiche generali. Il monossido di carbonio è un gas inodore, insapore ed incolore, poco solubile in acqua, che si produce nelle reazioni di combustione in difetto di ossigeno dei composti contenenti carbonio. In eccesso di ossigeno la combustione procede invece con la formazione di biossido di carbonio, composto non velenoso. WHO indica che le emissioni di CO in atmosfera sono da ascrivere per un 60% alle attività umane e per il restante 40% dai processi naturali. La principale sorgente antropogenica di questo inquinante in ambito urbano è la combustione della benzina nel motore a scoppio, nel quale non si riesce ad ottenere la condizione ottimale per la completa ossidazione del carbonio. A differenza degli ossidi di azoto, per il CO le massime emissioni dal motore si verificano in condizioni di motore al minimo, in decelerazione e in fase di avviamento a freddo, piuttosto che in accelerazione o in condizioni di alto numero di giri. Risulta dunque particolarmente insidiosa la condizione di traffico lento e fermate ai semafori nelle giornate caratterizzate da bassa ventilazione. Nelle aree urbane la concentrazione di CO dipende dalla densità di popolazione degli autoveicoli, dalla topografia e dalle condizioni meteorologiche; nelle strade la concentrazione di questo inquinante varia molto in funzione della distanza dal traffico, mantenendosi più alta dal lato sottovento del canyon stradale e smorzandosi velocemente dal suolo verso l alto. Le concentrazioni di fondo a livello planetario sono tra 0.06 e 0.14 mg/m 3 ( ppb). Negli ambienti caratterizzati da traffico urbano tipici delle grandi città Europee, le concentrazioni medie su otto ore sono generalmente inferiori a 20 mg/m 3 (17 ppm), con picchi di breve durata sotto i 60 mg/m 3 (53 ppm). I valori di qualità dell aria ottenuti dalle stazioni fisse di rilevamento sono rappresentativi delle esposizioni relative ai periodi lunghi, come ad esempio gli intervalli di otto ore, invece che delle esposizioni intense ma di breve durata. Effetti sulla salute. Il CO viene assorbito negli alveoli polmonari ed entra nel sangue associato all emoglobina. Esso è un veleno in quanto si lega irreversibilmente all emoglobina producendo un complesso molto stabile (la carbossiemoglobina, COHb) e quindi impedendo il naturale trasporto di ossigeno per la respirazione cellulare (l affinità della emoglobina per il CO è superiore di volte quella per l ossigeno). WHO ha stimato un livello pari al 2.5% di COHb nel sangue umano come limite per la protezione della salute, tenendo conto dei gruppi a rischio (persone con disturbi coronarici, feti di donne incinte non fumatrici). Questo valore, relativamente ad una popolazione sottoposta a sforzo fisico lieve o moderato, una volta tradotta in termini di concentrazioni ambientali, genera i seguenti valori guida: 100 mg/m 3 (90 ppm) per 15 minuti; 60 mg/m 3 (50 ppm) per 30 minuti; 30 mg/m 3 (25 ppm) per 1 ora; 10 mg/m 3 (10 ppm) per 8 ore. Il valore limite da confrontare con le concentrazioni registrate nelle stazioni fisse di monitoraggio è riportato nel DM 60/02 (a recepimento della direttiva europea 1999/30/CE). In Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 30

16 tale decreto si fa riferimento alle concentrazioni massime su periodi di otto ore, con valore limite di 10 mg/m 3 ; per l anno 2003 tale limite è addizionato di un margine di tolleranza di 4 mg/m 3 (per un totale di 14 mg/m 3 ). La legislazione precedente (abrogata dal DM 60/02) definiva il livello orario di attenzione pari a 15 mg/m 3 e di allarme pari a 30 mg/m 3 (DM 15/04/94) e un limite massimo di accettabilità (DPCM 28/03/83) su otto ore pari a 10 mg/m 3 e pari a 40 mg/m 3 su un ora (Tab ). Tab Parametri richiesti dal DM 60/02 per il monossido di carbonio [mg/m 3 ] Entrata in Periodo vigore Dal 01/01/03 Dal 01/01/04 Dal 01/01/05 di mediazione (13/12/2000) Valore limite per la protezione della salute umana Media massima giornaliera su 8 ore Valore limite aumentato del margine di tolleranza Valore limite Per confrontare i valori limite con i dati misurati nell anno 2003, si rimanda alle figure che mostrano il valore massimo delle medie su otto ore per ogni giorno dell anno. Analisi del monossido di carbonio durante l anno 2003 Nella provincia di Rimini il CO non presenta criticità di rilievo. Come evidenziato nei grafici seguenti (Figg ), i limiti che definiscono gli standard di qualità non sono mai stati raggiunti (al massimo si tocca il 50% del valore limite per il 2005 della media mobile su otto ore e per un unico episodio su tutto l arco dell anno). Flaminia sembra essere interessata da valori leggermente più alti, relativamente alle rimanenti stazioni. Ovviamente non sono mai stati superati i livelli di attenzione e di allarme orari previsti dalla normativa del 1994 in nessuna delle stazioni (Tab ). Tab Stazione Abete 1.1 Flaminia 1.4 Marecchia 0.9 Media Urbana Rimini 1.1 Riccione 0.7 Valori medi annuali Valore medio annuale [mg/m 3 ] Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 31

17 Fig CO - Massimi giornalieri delle medie su otto ore - Marecchia. Fig CO - Massimi giornalieri delle medie su otto ore - Abete. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 32

18 Fig CO - Massimi giornalieri delle medie su otto ore - via Flaminia. Fig CO - Massimi giornalieri delle medie su otto ore - Riccione. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 33

19 I dati relativi alla media urbana di Rimini (Fig ) sono stati calcolati mediando i valori orari delle tre stazioni presenti sul territorio comunale. Fig Valori medi orari Media urbana di Rimini. Analizzando i dati orari (in Fig ) si può notare come ci sia un leggero effetto di diluizione dell inquinante nel periodo estivo, nonostante il carico turistico. Questo effetto è sostanzialmente dovuto alla più elevata altezza di rimescolamento che caratterizza il periodo estivo. Nei grafici seguenti (Figg ) sono riportati i dati relativi agli andamenti orari del giornotipo. La stazione di via Flaminia, rispetto alle altre, presenta i valori più elevati di concentrazione per ogni intervallo orario, anche se, come abbiamo detto, i valori sono molto al di sotto dei limiti di legge per ogni stazione. Come già visto per NO 2, la concentrazione si alza al mattino e alla sera, con i picchi massimi nelle ore serali, sebbene in questo caso, diversamente dal precedente, non si abbia una grossa differenza relativa fra il valore minimo e quello massimo durante l arco della giornata. Flaminia ha il suo massimo nell intervallo dalle 18:00 alle 19:00; il massimo di Abete avviene tra le 19:00 e le 20:00. Marecchia ha un plateau dalle 19:00 alle 22:00. Riccione ha il massimo dalle 19:00 alle 20:00; il suo andamento temporale risulta anche in questo caso più simile alle stazioni di Marecchia ed Abete rispetto a Flaminia. Di seguito ai grafici viene riportata una tabella (Tab ) di correlazione fra i giorni-tipo feriali delle diverse stazioni. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 34

20 Fig Andamento orario di concentrazione per CO registrato nella stazione di Marecchia. Gli intervalli orari di misura vengono etichettati rispetto all ora finale dell intervallo stesso. Si fa riferimento all ora solare durante tutto l arco dell anno. Fig Andamento orario di concentrazione per CO registrato nella stazione di Abete. Gli intervalli orari di misura vengono etichettati rispetto all ora finale dell intervallo stesso. Si fa riferimento all ora solare durante tutto l arco dell anno. Fig Andamento orario di concentrazione per CO registrato nella stazione di Flaminia. Gli intervalli orari di misura vengono etichettati rispetto all ora finale dell intervallo stesso. Si fa riferimento all ora solare durante tutto l arco dell anno. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 35

21 Fig Andamento orario di concentrazione per CO registrato nella stazione di Riccione. Gli intervalli orari di misura vengono etichettati rispetto all ora finale dell intervallo stesso. Si fa riferimento all ora solare durante tutto l arco dell anno. Tab Correlazione di Pearson tra i valori orari del giorno-tipo feriale nelle stazioni della Provincia di Rimini che misurano il monossido di carbonio. Valori vicino a uno indicano comportamenti simili. CO feriale 2003 Marecchia Abete Flaminia Riccione Marecchia Abete Flaminia Riccione Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 36

22 3.3 Biossido di zolfo (SO 2) Siti di misura. Il biossido di zolfo viene misurato nella stazione di via Flaminia. Caratteristiche generali. Gli ossidi di zolfo che sono dispersi in atmosfera sono SO 2 (biossido di zolfo) e, in piccola parte, SO 3 (triossido di zolfo). La principale sorgente di questi composti deriva dalla combustione dei combustibili fossili contenenti zolfo utilizzati nelle centrali termoelettriche, nelle caldaie di riscaldamento domestiche e in processi di combustione industriale. Storicamente SO 2 e particolato, derivanti dalla combustione di carbone da riscaldamento, furono i principali componenti dell inquinamento urbano in gran parte del mondo (basti pensare alle grandi città del nord Europa come Londra, nella quale alla fine del XIX secolo fu coniato il termine smog da smoke e fog) e, assieme agli ossidi di azoto, il principale responsabile delle piogge acide (con formazione di acido solforoso e, a seguire, di acido solforico). Attualmente la presenza di questo composto in atmosfera è da attribuire alla combustione del gasolio per trazione (motore diesel) e riscaldamento. I valori registrati di biossido di zolfo, come è possibile notare dai grafici sotto riportati, sono di gran lunga inferiori ai valori limite di protezione della salute e questo è sostanzialmente dovuto alle politiche di utilizzo di carburanti a basso tenore di zolfo (BTZ 3, ULSD 4 ) per i motori diesel e alla metanizzazione del territorio per quanto riguarda il riscaldamento domestico. Effetti sulla salute. SO 2 è un forte irritante delle prime vie respiratorie e i principali effetti sulla salute riguardano la costrizione bronchiale, le naso-faringiti con alterazione del senso dell olfatto e del gusto. È possibile già avvertirne il caratteristico odore pungente alla concentrazione di 8 mg/m 3 (2.8 ppm). WHO riporta che a concentrazioni superiori di 28,6 mg/m 3 (10 ppm) l esposizione cronica comporta danni epiteliali e modificazioni tipiche alla bronchite cronica umana. L assorbimento di SO 2, da parte delle mucose del naso e del primo tratto respiratorio, avviene a causa della sua solubilità nei mezzi acquosi (a 15 C un volume di H 2 O dissolve 45 volumi di SO 2 ). L assorbimento è dipendente dalla concentrazione ed in letteratura è stato riportato che, alle concentrazioni ambientali oggi comunemente osservate, l assorbimento di SO 2 nelle prime vie respiratorie può considerarsi inefficace. Lo stesso autore riporta che gli effetti di SO 2 possono essere esaltati dalla presenza di particolato ultra-fine e umidità atmosferica a causa della formazione di un film di acido solforico sulla superficie delle particelle che ne veicolano il trasporto nelle zone profonde del polmone. Analisi del biossido di zolfo nell anno 2003 Nelle tabelle seguenti Tabb sono riportati i valori richiesti dalla legislazione per il biossido di zolfo. Dalla Tab si nota che i valori misurati dallo strumento posizionato nella stazione di via Flaminia sono molto al di sotto dei valori limite, anche come evidenziato dai grafici successivi (Figg ) ppm di zolfo ppm di zolfo Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 37

23 Tab Parametri richiesti dal DM 60/02 per il biossido di zolfo [µg/m 3 ] Entrata in Periodo Dal Dal Dal Dal Dal vigore mediazione 01/01/01 01/01/02 01/01/03 01/01/04 01/1/05 (19/7/99) Valore limite aumentato del margine di tolleranza Valore limite 500 Valore limite (da non orario per la superare più 350 protezione 1 ora di 24 volte della salute l'anno) umana Valore limite giornaliero per la protezione della salute umana Valore limite annuale per protezione della vegetazione Soglia di allarme Anno civile Anno civile inverno (1 ottobre - 31 marzo) Anno civile nessuno (da non superare più di 3 volte nell'anno) 500 (misurati per tre ore consecutive in una area di almeno 100 km2 oppure in una intera zona o un intero agglomerato) Tab Parametri statistici annuali e giornalieri di SO 2 [µg/m 3 ] secondo il DM 60/02 e legislazione precedente 2003 VL da non superare Media su anno civile 3 20 DM 60/02 per ecosistemi Media sull'inverno 3 20 DM 60/02 per ecosistemi ( / ) Mediana sui valori giornalieri inverno DPCM 28/03/83 e DPR 203/88 ( / ) 98 percentile DPCM 28/03/83 e DPR 203/88 (1-4-03/ ) Mediana (anno ecologico) 2 80 DPCM 28/03/83 e DPR 203/88 (1-4-03/ ) Max (anno ecologico) 11 (1-4-03/ ) Media delle medie di 24h 3 valore guida ( / ) DPR 203/88 Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 38

24 Tab Parametri statistici dei dati orari di SO 2 [µg/m 3 ] relativi all anno 2003 Stazione Via Falminia Media 2003 Percentili Max Fig Protezione della salute umana. Valori giornalieri della concentrazione di SO 2 misurate nella stazione Via Flaminia. Fig Protezione degli ecosistemi. Valori giornalieri della concentrazione di SO 2 misurate nella stazione Via Flaminia. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 39

25 Fig Valori massimi orari della concentrazione di SO 2 misurati nella stazione Via Flaminia. Anche per questo inquinante si può notare l effetto di diluizione per il periodo estivo, osservando il grafico dei valori medi giornalieri. Si notino i due picchi relativi al 18 e 19 marzo. Durante la notte di S. Giuseppe è tradizione riminese accendere i falò. La reazione di combustione crea immissioni atmosferiche che innalzano il valore di anidride solforosa al di sopra del livello, molto basso, normalmente misurato. il piombo (analizzato sui campioni di PTS) si osserva lo stesso fenomeno (cfr. 3.7). Nella figura seguente (Fig ) sono riportati graficamente i dati relativi agli andamenti orari del giorno-tipo. Fig Andamento orario di concentrazione per SO 2 registrato nella stazione di Flaminia. Gli intervalli orari di misura vengono etichettati rispetto all ora finale dell intervallo stesso. Si fa riferimento all ora solare durante tutto l arco dell anno. Sezione Provinciale di Rimini - Servizio Sistemi Ambientali Ecosistema Urbano Pag. 40

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