INDAGINE SUI FABBISOGNI LINGUISTICI DELLE IMPRESE ARTIGIANE MILANESI E LOMBARDE IN VISTA DI EXPO Rapporto a cura di CNA Milano Monza Brianza

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1 INDAGINE SUI FABBISOGNI LINGUISTICI DELLE IMPRESE ARTIGIANE MILANESI E LOMBARDE IN VISTA DI EXPO 2015 Rapporto a cura di CNA Milano Monza Brianza 24 febbraio 2014

2 Introduzione I risultati di questa indagine affrontano per la prima volta il tema dei fabbisogni linguistici in termini di interpretariato e traduzione delle PMI milanesi e lombarde in vista di Expo A quindici mesi dall inaugurazione, che diventano molti meno se si considera la costruzione dei padiglioni e l arrivo delle delegazioni, questi dati misurano anche le aspettative che l esposizione universale ha finora generato su un bacino di imprese che, su scala nazionale, rappresentano il 96% del sistema produttivo italiano. Tra i vari motivi che concorrono ad assegnare interesse ai risultati dell indagine ne vanno sottolineati tre. In primo luogo, ancora nel quarto trimestre 2013, si consolidano gli ordinativi esteri (+5,7%) specie per le imprese di piccolissime dimensioni (3-5 addetti) sebbene il peso dei mercati internazionali sul fatturato sia molto limitato (3%). Salendo un poco di dimensione (6-9 addetti) la dinamica sull estero si conferma positiva(+5,6%), ma si registra anche un calo maggiore per quello che riguarda gli ordini interni (-2,9%). (Unioncamere Lombardia, Analisi congiunturale artigianato gennaio 2014) In tale contesto, la capacità delle nostre imprese di affrontare i mercati internazionali e di riuscire a cogliere nuove opportunità diventa un elemento cruciale per la loro stessa sopravvivenza. In secondo luogo, sebbene il dettaglio settoriale per l artigianato sia ancora sotto i livelli produttivi evidenziati a fine 2012, alcuni settori risultano invece in forte crescita. Tra questi l incremento maggiore si registra nel tessile (+6,4%), nella meccanica (+2,5%) e nell alimentare (+1,7%). In terzo luogo, la dimensione del campione oggetto dell analisi diretta sul campo, lo rende estremamente rappresentativo della realtà imprenditoriale del territorio. L indagine è stata condotta a fine gennaio 2014 mediante venti colloqui diretti e un questionario strutturato somministrato alle imprese associate. Hanno partecipato alla rilevazione circa 180 imprese; di queste un terzo ha dichiarato di avere qualche tipo di rapporto con l estero. Il campione riflette inoltre, per tipologia di azienda e settore, la composizione della base associativa di CNA Milano Monza Brianza.

3 Imprese e mercati # Tipologia dell azienda (%) Artigiana 76%% PMI 13% Servizi 8% Altro 1% Professionista 2% # Settore (%) Metalmeccanica 39.68% Legno e arredo 14.29% Edilizia e Impianti 12.70% Comunicazione e Terziario Avanzato 6,35% Servizi 6.35% Artistico 5.82% Benessere e Sanità 4.23% Commercio 2.65% Moda 2.12% Alimentare 2,12% ICT 1.59% Turismo 1.06% Trasporto merci e persone 0.53% Altro 0.53%

4 L assenza di risposte da settori apparentemente più coinvolti da Expo 2015 quali l alimentare, il turismo, l ICT e il trasporto merci/persone e il riscontro invece di altri settori quali la metalmeccanica, il legno arredo, l edilizia e l impiantistica superano la composizione della base associativa della CNA è significativa e suggerisce qualche considerazione sull avvio di iniziative imprenditoriali o più in generale sulle prime ricadute sul territorio dell esposizione. Sembra infatti che l orizzonte del 2015 sia più consapevole per quelle imprese coinvolte prima di Expo anziché verso quelle imprese che si orientano più sul target dei visitatori. Quello che ci si aspetta, e che emerge soprattutto nella parte qualitativa della ricerca, è una punta di progetti imprenditoriali on-line e off-line legati a Expo 2015 intensa ma limitata nel tempo, frutto non tanto dell esposizione in sé ma di quel Fuoriexpo da cui ci si aspettano molte opportunità.

5 # Numero totale dipendenti e/o collaboratori (incluso titolare e soci) % % % > % L analisi delle imprese per età dei titolari mostra una distribuzione pressoché paritaria tra appartenenti alle due classi d età intermedie e una significativa presenza di imprenditori over 60 ancora in attività. # Età del titolare (%) < % % % % > %

6 E da segnalare la scarsa presenza degli under-30, segmento potenzialmente più educato all uso della prima lingua straniera. In questo contesto possiamo solo accennare alla capacità di attrazione degli under-30 da parte delle Associazioni di categoria rispetto all universo dei giovani imprenditori. # Il titolare parla una o più lingue straniere e con che livello? Madrelingua Ottimo Buono Sufficiente n. (%) n. (%) n. (%) n. (%) 3.85% 16.83% 27.4% 51.92% Inglese 1% 22% 29% 48% Francese 0% 11.11% 22.22% 66.67% Tedesco 5.88% 11.76% 17.65% 64.71% Spagnolo 0% 12.5% 41.67% 45.83% Il 66,04% degli imprenditori titolari che parla il francese si autovaluta di livello sufficiente. Un probabile retaggio dell insegnamento della lingua francese nella scuola media.

7 Livello di conoscenza di una o più lingue straniere segmentato per età del titolare: # Madrelingua Ottimo Buono Sufficiente Il titolare parla una o più lingue straniere e con che livello? n. (%) n. (%) n. (%) n. (%) anni 7.14% 50% 28.57% 14.29% anni 1.61% 11.29% 30.65% 56.45% anni 4.29% 15.71% 25.71% 54.29% Importante anche l età dell impresa, attiva da oltre 10 anni per l 82,93% del campione. # L'Impresa è in attività da n. (%) meno di 2 anni (start up) 4.79% da 2 a 5 anni 4.19% da 5 a 10 anni 8.38% da oltre 10 anni 82.63% Il 39,88% del campione dichiara di operare all estero. Di questi il 75% è costituito da imprese attive da oltre 10 anni. # L'impresa opera all'estero? (%) Sì 39.88% No 60.12% Va detto che, nonostante la crisi economica, dal 2009 il processo di internazionalizzazione delle imprese lombarde ha dimostrato una sostanziale tenuta. Tuttavia le imprese artigiane ancora stentano a intraprendere un vero e proprio percorso di internazionalizzazione produttiva (IDE) privilegiando ancora partnership locali nei mercati di sbocco. # Con quale tipo di attività opera all'estero? (%) Fiere 23.33% Produzione 31.67% E-Commerce 18.33% Uffici commerciali 3.33% Partnership e/o distributori 53.33%

8 In linea generale le direttrici geografiche dell internazionalizzazione delle imprese artigiane lombarde non differiscono radicalmente da quelli delle altre imprese, mostrando una significativa presenza nei paesi UE-15 Germania (50%), Francia (42,42%), e Spagna (34,85%) e segnatamente nella vicina Svizzera (43,94%), dove è consolidata la presenza di PMI italiane, e nell Est Europa (30,3%) sulla scia delle delocalizzazioni produttiva dell industria manifatturiera degli ultimi due decenni. Ai vantaggi in termini di costi di produzione (lavoro, energia e materie prime) si aggiungono gli accordi di questi Paesi con mercati sempre più interessanti per il comparto artigiano come la Russia (19,7%) che raggiunge il livello di mercati maturi come quello USA (21,21%). # Dove l azienda opera all estero? (%) Germania 50% Spagna 34.85% Francia 42.42% Inghilterra 27.27% Svizzera 43.94% Est Europa 30.3% Russia 19.7% Cina 13.64% Brasile 7.58% India 7.58% USA 21.21% Giappone 6.06% Altro 45.45% Esplodendo la voce altro e analizzando le risposte multiple abbiamo una significativa redistribuzione.

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10 Imprese e lingue straniere La ricerca mostra come la maggior parte delle aziende non abbia risorse interne che si occupino di traduzione e/o interpretazione (58,79%) né affida il servizio a operatori esterni specializzati (71,78%). Da segnalare la richiesta del 19,28% di traduzione a persone esterne all azienda ma prive di specifiche competenze professionali. A livello europeo invece circa l 80% delle imprese si rivolge a professionisti esterni per le traduzioni; quasi la metà delle imprese (47%) lo fa su base regolare (Studio ELAN 2006: 57) # Presso l'impresa esiste qualcuno che si occupi di traduzione e/o interpretazione? (%) Nessuno 58.79% 1 persona 32.73% 2 persone 4.24% Più di 2 persone 4.85% # In azienda vengono richiesti servizi di traduzione e interpretazione a agenzie/operatori esterni specializzati? n. (%) Sì 9.64% Sì, ma ad amici o conoscenti 19.28% No 71.08% La frequenza della richiesta indica una necessità ristretta ma costante intorno al 10% del campione. Si tratta di un indicazione significativa che ai fini di questo lavoro merita ulteriori approfondimenti. # Con quale frequenza vengono richiesti tali servizi? n. (%) Ogni giorno 3.51% Una volta a settimana 3.51% Una volta al mese 3.51% Più raramente 89.47% Tra le aziende che indicano una o più risorse dedicate alla traduzione e/o all interpretariato solo l 1,50% ha una funzione dedicata. Da segnalare, oltre il marketing e vendite (24,81%) e la segreteria (23,31%) che raccolgono gli ex Periti Aziendali Corrispondenti in Lingue Estere, l area amministrativa/legale (18,8%) segno che anche le microimprese si sono attrezzate nel prevenire tutte le complicazioni e i problemi derivanti da scarse conoscenze delle leggi del Paese in cui si opera. Anche

11 l attenzione verso la Comunicazione (13,53%), specie se a supporto delle vendite, è stata metabolizzata dall azienda come investimento su uno strumento vantaggioso e competitivo. # Quali altre mansioni ricopre/ricoprono le persone che si occupano di tale mansione di traduzione e/o interpretazione? n. (%) Marketing e vendite 24,81% Segreteria 23.31% Amministrazione/legale 18.8% Comunicazione 13.53% Produzione 12.78% Altro 2.26% Solo traduzione e/o interpretazione 1.50% La lingua in cui si opera è l inglese (98,82%) # In riferimento al servizio di traduzione e/o interpretazione, quali sono le lingue utilizzate? n. (%) Inglese 98.82% Francese 35.29% Tedesco 25.88% Spagnolo 21.18% Russo 3.53% Cinese 3.53% Portoghese 2.35% Altro 1.18% Tuttavia solo per il 14,56% delle imprese intervistate la conoscenza di una o più lingue straniere è un requisito essenziale ai fini di un assunzione. # In azienda, o più in generale ai fini di un'assunzione/collaborazione, la conoscenza di una o più lingue straniere è: n. (%) Un requisito essenziale 14.29% Un requisito preferenziale 40.37% Non è un requisito 45.34% A meno di 18 mesi dall inaugurazione di Expo 2015 il 12,9% delle imprese pensa di lavorare sui propri spesso ancora indefiniti- fabbisogni linguistici attivando professionalità specializzate.

12 # Durante l'expo (maggio-ottobre 2015) l'impresa attiverà professionalità e/o servizi relativi all'interpretariato e alla traduzione? n. (%) Sì 12.9% No 87.1% Interrogati ad esempio sul proprio sito aziendale, solo il 3,73% pensa di tradurlo in almeno una lingua, mentre il 21,74% ha già una traduzione in inglese e il 13,66% in più lingue. Rilevante anche il numero di imprese che non ha ancora una vetrina on line. # Il sito web dell'impresa: n. (%) E' solo in italiano 32.3% E' in italiano e inglese 21.74% E' multilingue 13.66% E' solo in italiano, ma è prevista la traduzione 3.73% Non esiste il sito 28.57% Le imprese che a oggi dichiarano comunque di lavorare sulla propria comunicazione aziendale in vista di Expo 2015 sono il 12,96%, seguite dalla creazione di partnership commerciali o reti (9,26%), da investimenti in prodotto/servizio (8,02%) o in innovazione (3,7%). Scarsi (1,23%) gli investimenti in fuori expo (qualsiasi cosa esso rappresenti) e assenti quelli nell area espositiva. Alta la percentuale di chi ancora non si è mosso. # In che modo l'impresa si sta preparando a Expo 2015? n. (%) Investimenti nel prodotto/servizio 8.02% Investimenti in ricerca e innovazione 3.7% Investimenti nell'area espositiva di Expo % Investimenti nel "fuori Expo" 1.23% Investimenti in comunicazione 12.96% Partnership commerciali/reti d'impresa 9.26% In nessun modo 77.16%