Semantica statica e dinamica

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Semantica statica e dinamica"

Transcript

1 Semantica statica e dinamica Fasi di compilazione Programma sorgente Analisi lessicale front end Analisi sintattica Tabella dei simboli Analisi semantica Generatore di codice intermedio Ottimizzatore Generatore di codice error handler back end Programma target 1

2 Controlli semantici Congruenza fra le dichiarazioni delle entità e il loro impiego nelle istruzioni Rispetto delle regole che governano i tipi degli operandi nelle espressioni e negli assegnamenti Correttezza delle strutture di controllo del linguaggio Rispetto delle regole di visibilità e unicità degli identificatori Rispetto delle regole di importazione ed esportazione degli oggetti Type Checking Un compilatore esegue le verifiche semantiche oltre che le verifiche sintattiche. Semantica Statica le verifiche semantiche vanno eseguite durante la compilazione Dinamica le verifiche sono eseguite a run-time Type checking è uno delle operazioni di checking statico. non possiamo fare tutti I type checking a compile-time. Alcuni sistemi usano anche dynamic type checking. 2

3 Type Checking Un type system è una collezione di regole per assegnare una espressione di tipo ad una parte di programmi Un type checker implementa un type system. Un sound type system elimina gli errori di tipo. Un linguaggio di programmazione e detto stronglytyped, se ogni programma è compilato solo se privo di errori di tipo. In pratica, alcune operazioni di type checking sono fatti a run-time (la maggioranza dei programmi non è strongly-typed). Esempi int x[100]; x[i] la maggioranza dei compilatori non garantiscono che i [0.. 99] Type Expression Il tipo si un costrutto di un linguaggio è denotato dal type expression. Una type expression può essere: basic type Un tipo primitivo, int, float, type-error per segnalare un errore di tipo void type name Un nome che denota il tipo di una espressione 3

4 Type Expression Un costruttore applicato ad altri type expressions arrays: se T è un type expression, allora array(i,t) è un type expression dove I rappresenta il range degli indici: esempio array(0..99,int) products: se T 1 e T 2 sono type expressions, allora il prodotto cartesiano T 1 x T 2 è un type expression. esempio: int x int pointers: se T è una type expression, allora pointer(t) è una type expression. esempio: pointer(int) functions: possiamo trattare funzioni in un linguaggio di programmazione come il mapping da un domain type D ad un range type R. Cosi, il tipo di una funzione puop essere raappresentato dal type expression D R dovee D e R sono type expressions. Esempio: int int reppresenta un tipo di uns funzione che prende come parametro un calore int e tiporrna un valore int. L attributo type È un attributo sintetizzato È associato alle dichiarazioni di tipo, espressioni e descrive il tipo dell entità considerata Azioni semantiche o condizioni 4

5 Un semplice Type Checking System P D;E D D;D D T id { addtype(id.entry,t.type) } T char { T.type=char } T int { T.type=int } T float { T.type=float } T *T 1 { T.type=pointer(T 1.type) } T T 1 [intnum] {T.type=array(0..intnum- 1.val,T 1.type)} Type Checking di espressione E id { E.type=lookup(id.entry) } E charliteral { E.type=char } E intliteral { E.type=int } E realliteral { E.type=real } E E 1 + E 2 { if (E 1.type=int and E 2.type=int) E.type=int else if (E 1.type=int and E 2.type=real) E.type=real else if (E 1.type=real and E 2.type=int) E.type=real else if (E 1.type=real and E 2.type=real) E.type=real else E.type=type-error } 5

6 Type Checking di istruzioni S id = E S.type_error=false { if (id.type=e.type) then else S. type-error = true } S if (E ) S 1 { if (E.type=int ) then S.type_error=S1.type_error else S.type_error=true} S while (E ) S 1 =S 1.type_error S id (A) { if (E.type=int) then S.type_error else S..type-error =true } S.type_error(confronta (A,get(id)) Type Checking di funzioni E E 1 ( E 2 ) { if (E 2.type=s and E 1.type=s t) then E.type=t else E.type=type-error } Ex: int f(double x, char y) {... } f: double x char int argument types return type 6

7 Equivalenza strutturale di Type Expressions Come verificare che due type expression sono uguali? type expressions sono costruiti dai tipi base e (no type names), possiamo utilizzare equivalenza strutturale per due type expressions Equivalenza strutturale di Type Expressions if (s and t sono dello stesso tipo base) return true else if (s=array(s 1,s 2 ) and t=array(t 1,t 2 )) return (sequiv(s 1,t 1 ) and sequiv(s 2,t 2 )) else if (s = s 1 x s 2 and t = t 1 x t 2 ) return (sequiv(s 1,t 1 ) and sequiv(s 2,t 2 )) else if (s=pointer(s 1 ) and t=pointer(t 1 )) return (sequiv(s 1,t 1 )) else if (s = s 1 s 2 and t = t 1 t 2 ) return (sequiv(s 1,t 1 ) and sequiv(s 2,t 2 )) else return false 7

8 Names per Type Expressions In alcuni linguaggi di programmazione noi diamo un nome ad type expression, e utilizziamo il type expression. typedef link = *cell; p,q,r,s sono dello stesso tipo? link p,q; *cell r,s; Definizione ricorsive di Type Expressions typedef *cell link; typedef struct S{ int x; link next; }cell Non è possibile utilizzare equivalenza strutturale se ci sono cicli Il nome del tipo deve essere utilizzato come un tipo base 8

9 Conversioni di tipi double x; int y; x + y quale è il tipo di questa espressione (int o double)? Quale codice produce? inttofloat float+ y,,t1 t1,x,t2 Azioni di controllo L attributo scope rappresenta l insieme di tutte le coppie che definiscono gli identificatori visibili in quel contesto Sintassi S while (E) S 1 Condizioni Azioni di controllo if (E.type=int then S.type=S 1.type else S.type=type-error E.scope = S.scope S 1.,scope = S.scope 9

10 S id = E Condizioni Azioni di controllo if (id.type=e.type then S.type=void else S.type=type-error E.scope = S.scope id. scope = S.scope S if (E) S 1 Condizioni Azioni di controllo if (E.type=int then S.type=S 1.type else S.type=type-error E.scope = S.scope S 1.,scope = S.scope Visibilità e unicità degli identificatori P { Blocco } Blocco LD LI Blocco.scope = P.scope P.oldscope = Blocco.oldscope LI.scope = Blocco.oldscope I.LD Blocco.corr= if (I.LD in Blocco.oldscope) false else Blocco.corr = LI.corr LD LD 1 D LD.scope = LD 1.scope I.LD = I.D LD ε LD.scope = {} D T id I.D = id LI LI Is LI ε Is id = E 10

11 Generazione di codice intermedio Intermediate Code Generation Il codice intermedio sono indipendenti dal linguaggio macchina ma sono legati alle istruzioni macchine. Il programma viene tradotto dal linguaggio sogente in un programma equivalente in un linguaggio intermedio dal generarore di codice intermedio. Come linguaggio intermedio possono essere utilizzati diversi linguaggi: L albero sintattico Una notazione postfissa postfix notation can be used as an intermediate language. three-address code (4-uple) Noi utilizzaremo un linguaggio costituito da 4-uple Il linguaggio delle 4-uple e simile al linguaggio macchina Talvolta I linguaggi di programmazione utilizzano linguaggi intermedi più evoluti: java java virtual machine C# -clr prolog warren abstract machine 11

12 Three-Address Code (4.uple) Una 4-uple è: x := y op z x, y e z sono nomi, costanti, elementi temporanei generati dal compilatore stesso op è un operatore. Nel seguito utilizzare la seguente notazione per una 4- uple op y,z,x con il significato applica l operatore op a y e z, e restitutisci il risultato in x. Three-Address: istruzioni Operatori binari: op y,z,result Dove op è un operatore binario o logico. Ex: add a,b,c gt a,b,c addr a,b,c addi a,b,c Unary Operator: op y,,result Dove op è un operatore binario o logico. Ex: uminus a,,c not a,,c inttoreal a,,c 12

13 Three-Address:istruzioni Move Operator: mov y,,result il contenuto di y e copiato in result. Ex: mov a,,c movi a,,c movr a,,c Unconditional Jumps: jmp,,l salto all istruzione di etichetta L Ex: jmp,,l1 // salto a L1 jmp,,7 // salto all istruzione 7 Three-Address Statements (cont.) Conditional Jumps: jmprelop y,z,l salta all istruzione con etichetta L se il risultato di y relop z èvero.seil risultato è false continua con l istruzione seguente Ex: jmpgt y,z,l1 // jump to L1 if y>z jmpgte y,z,l1 // jump to L1 if y>=z jmpe y,z,l1 // jump to L1 if y==z jmpne y,z,l1 // jump to L1 if y!=z oppure jmpnz y,,l1 // jump to L1 se y == 0 jmpz y,,l1 // jump to L1 if y!= 0 jmpt y,,l1 // jump to L1 if y == true jmpf y,,l1 // jump to L1 if y == false 13

14 Altre istruzione Parametri di Procedure : Chiamata di Procedure : param x,, dove x è un parametre attuale Ex: param x 1,, param x 2,, p(x 1,...,x n ) param x n,, call p,n, f(x+1,y) add x,1,t1 param t1,, param y,, call f,2, call p,n, Indexed Assignments: move y[i],,x con il significato x = y[i] move x,,y[i] con il significato y[i] = x Address and Pointer Assignments: moveaddr y,,x con il significato x = &y movecont y,,x con il significato x = *y 14

15 Per generare il codice nella forma a tre indirizzi dal codice sorgente noi utilizzaremo un approccio basato sulle grammatiche ad attributi. Esempio: le espressioni: Attributi: S ha un attributo "code contiene il frammento di codice E ha due attributi: code - contiene il frammento di codice place e il nome che daremo al valore corrispondente a E La notazione <fragment> expr rappresenta la concatenazione dell espressione nel frammento di codice Esempi di traduzione S id := E E E 1 + E 2 E E 1 * E 2 E -E 1 E ( E 1 ) E id S.code = E.code gen( mov E.place,, id.place) E.place = newtemp(); E.code = E 1.code E 2.code gen( add E 1.place, E 2.place, E.place) E.place = newtemp(); E.code = E 1.code E 2.code gen( mult E 1.place, E 2.place, E.place) E.place = newtemp(); E.code = E 1.code gen( uminus E 1.place,, E.place) E.place = E 1.place; E.code = E 1.code E.place = id.place; E.code = null 15

16 a := b * c + b * -c S a := E 8n E 3n + E 7n E 1n * E 2n E 4n * E 6n b c b - E 5n c Costruzione degli attributi place code E 1n E 2n E 3n E 4n E 5n E 6n b c t 1 b c t 2 E 1n.code E 2n.code t 1 := b * c E 5n.code t 2 := uminus c E 7n t 3 E 4n.code E 6n.code t 3 := b * t 2 E 8n t 4 E 3n.code E 7n.code t 4 := t 1 + t 3 S E 8n.code a := t 4 16

17 Traduzione Syntax-Directed S while E do S 1 S if E then S 1 else S 2 S.begin = newlabel(); S.after = newlabel(); S.code = gen(s.begin : ) E.code gen( jmpf E.place,, S.after) S 1.code gen( jmp,, S.begin) gen(s.after : ) S.else = newlabel(); S.after = newlabel(); S.code = E.code gen( jmpf E.place,, S.else) S 1.code gen( jmp,, S.after) gen(s.else : ) S 2.code gen(s.after : ) Looking up the Symbol Table S id := E E E 1 + E 2 E E 1 * E 2 { p= lookup(id.name); if (p is not nil) then emit( mov E.place,, p) else error( undefined-variable ) } { E.place = newtemp(); emit( add E 1.place, E 2.place, E.place) } { E.place = newtemp(); emit( mult E 1.place, E 2.place, E.place) } E -E 1 { E.place = newtemp(); emit( uminus E 1.place,, E.place) } E ( E 1 ){ E.place = E 1.place; } E id { p= lookup(id.name); if (p is not nil) then E.place = id.place else error( undefined-variable ) } 17

18 res := a * (alpha + -b) Assumiamo che res, a, alpha e b siano stata gia dicharate e poste Nella tabella rei simboli lexptr token attributes index : ->res ->a ->alpha ->b : ID_T ID_T ID_T ID_T : : processed string res := a res :=E 1 res :=E 1 * (alpha res :=E 1 * (E 2 res :=E 1 * (E 2 + -b res :=E 1 * (E 2 + -E 3 res :=E 1 * (E 2 + E 4 res :=E 1 * (E 5 res :=E 1 * (E 5 ) attributes E 1.place = <6> E 2.place = <7> E 3.place = <8> E 4.place = <9> E 5.place = <10> output <9> := uminus<8> <10> := <7>+<9> res :=E 1 * E 6 res :=E 7 S E 6.place = <10> E 7.place = <11> <11> := <6>*<10> <5> := <11> 18

19 Three Address Codes - Example x:=1; 01: mov 1,,x y:=x+10; 02: add x,10,t1 while (x<y) { 03: mov t1,,y x:=x+1; 04: lt x,y,t2 if (x%2==1) then y:=y+1; 05: jmpf t2,,17 else y:=y-2; 06: add x,1,t3 } 07: mov t3,,x 08: mod x,2,t4 09: eq t4,1,t5 10: jmpf t5,,14 11: add y,1,t6 12: mov t6,,y 13: jmp,,16 14: sub y,2,t7 15: mov t7,,y 16: jmp,,4 17: Arrays GLi elementi di arrays possono essere recuperati rapidamente se gli elementi sono memorizzati in blocchi consecutivi. Array monodimenzionali A base A è l indirizzo della prima locazione dell array A, width è la dimenzione di un elemento dell array. low è l indice del primo elemento dell array La locazione del generico elemento A[i] base A +(i-low)*width 19

20 Arrays (cont.) base A +(i-low)*width Può essere riscritto come i*width + (base A - low*width) Dovrebbe essere calcolato a run-time. e si vuole accedere ad A[i] la formula i*width+c sara calcolata a run time ma c = (base A -low*width) può essere calcolato a compile-time. Il generatore di codice intermedio deve comunque produrre il codice per valutare la formula i*width+c. Array bidimenzionali Un array a due dimenzioni può essere memorizzato per righe (row-major) per colonne (column-major) La maggior parte dei linguaggi di programmazione utilizzano il metodo row-major. Address_of _A[i 1,i 2 ] = base A + ((i 1 -low 1 )*n 2 +i 2 -low 2 )*width base A è l indirizzo della prima locazione dell array A, width è la dimenzione di un elemento dell array low 1 è l indice della prima riga low 2 è l indice della prima colonna n 2 è il numero di elementi in una riga La formula può essere riscritta ((i 1 *n 2 )+i 2 )*width + (base A -((low 1 *n 1 )+low 2 )*width) 20

21 Schema di traduzione per un Array Grammatica per gli array G1 (richiede attributi ereditati). L id L id [ Elist ] Elist Elist, E Elist E G2 (solo attributi sintetizzati) L id L Elist ] Elist Elist, E Elist id [ E Schema di traduzione per un Array L id { L.place = id.place; L.offset = null; } L Elist ] { L.place = newtemp(); L.offset = newtemp(); emit( mov c(elist.array),, L.place); emit( mult Elist.place, width(elist.array), L.offset) } Elist Elist 1, E { Elist.array = Elist 1.array ; Elist.place = newtemp(); Elist.ndim = Elist 1.ndim + 1; emit( mult Elist 1.place, limit(elist.array,elist.ndim), Elist.place); emit( add Elist.place, E.place, Elist.place); } Elist id [ E {Elist.array = id.place ; Elist.place = E.place; Elist.ndim = 1; } 21

22 Schema di traduzione per un Array Esempio1 A : array [ ] of double n 1 =95 width=8 (double) low 1 =5 Codice intermedio per x := A[y] mov c,,t1 // dove c=base A -(5)*8 mult y,8,t2 mov t1[t2],,t3 mov t3,,x Schema di traduzione per un Array Esempio2 A : array [1..10,1..20] of integer n 1 =10 n 2 =20 width=4 (integers) low 1 =1 low 2 =1 Codice intermedio per x := A[y,z] mult y,20,t1 add t1,z,t1 mov c,,t2 // where c=base A -(1*20+1)*4 mult t1,4,t3 mov t2[t3],,t4 mov t4,,x 22

23 Dichiarazioni P M D M { offset=0 } D D ; D D id : T { enter(id.name,t.type,offset); offset=offset+t.width } T int { T.type=int; T.width=4 } T real { T.type=real; T.width=8 } T array[num] of T 1 { T.type=array(num.val,T 1.type); T.width=num.val*T 1.width } T T 1 { T.type=pointer(T 1.type); T.width=4 } Dove enter crea una tabella dei simboli per un dato valore Nested Procedure Declarations Per ogni sottoprogrmma deve esserecreata una tabella dei simboli. mktable(previous) crea una nuova tabella dei simboli dove previous è la tabella dei simboili che ha generaro la nuova tabella. enter(symtable,name,type,offset) crea un nuovo elemento per una variabile in una data tabella dei simboli. enterproc(symtable,name,newsymbtable) crea un nuovo elemento per un sottoprogramma nella tabella dei simboli dei suoi genitoti. addwidth(symtable,width) pone la dimenzione di tutte gli elementi nella tabella dei simboli nell header della tabella. Utilizzaremo due pile: tblptr memorizza I puntatori dalla tabella dei simboli offset memorizza l offsets corrente nella tabella dei simbili nella pila tblptr 23

24 Nested Procedure Declarations P M D { addwidth(top(tblptr),top(offset)); pop(tblptr); pop(offset) } M { t=mktable(nil); push(t,tblptr); push(0,offset) } D D ; D D proc id N D ; S { t=top(tblptr); addwidth(t,top(offset)); pop(tblptr); pop(offset); enterproc(top(tblptr),id.name,t) } D id : T { enter(top(tblptr),id.name,t.type,top(offset)); top(offset)=top(offset)+t.width } N { t=mktable(top(tblptr)); push(t,tblptr); push(0,offset) } Chiamata di sottoprogrammi Valuta gli argomenti e li memorizza in una posizione conosciuta Genera I valori dei puntatori per accedere ai dati Salva lo stato della procedura chiamante Salva l indirizzo di ritorno e salta al codice della procedura chiamata Alla fine (return) richiama e salva qualsiasi valore di ritorno 24

25 Schema di traduzione 1) S call id (Elist) {for each item p on queue do emit ( param p); emit ( call id.place)} 2) Elist Elist.E {append E.place to the end of queue} 3) Elist E {inizilie queue to contein only E.place} 25

Generazione di codice intermedio

Generazione di codice intermedio Generazione di codice intermedio 1 Intermediate Code Generation Il codice intermedio sono indipendenti dal linguaggio macchina ma sono legati alle istruzioni macchine. Il programma viene tradotto dal linguaggio

Dettagli

Linguaggi e Ambienti di Programmazione

Linguaggi e Ambienti di Programmazione Linguaggi e Ambienti di Programmazione Principi e tecniche diffuse che si incontrano spesso nelle applicazioni dell informatica. Compilatori Editor di struttura: riceve in input una sequenza di comandi

Dettagli

Generazione codice. Scopi Tecniche. L6 - Introduzione ai compilatori - UNINA

Generazione codice. Scopi Tecniche. L6 - Introduzione ai compilatori - UNINA Generazione codice Scopi Tecniche 1 Generazione codice intermedio Motivazioni Compilatori multi piattaforma: solo il modulo finale di generazione codice target va personalizzato Possibilità di applicare

Dettagli

Fasi di un Compilatore

Fasi di un Compilatore Dipartimento di Matematica e Informatica Università di Camerino Un implementazione compilativa di un linguaggio di programmazione viene realizzata tramite un programma che prende il nome di compilatore

Dettagli

Elementi lessicali. Lezione 4. La parole chiave. Elementi lessicali. Elementi lessicali e espressioni logiche. Linguaggi di Programmazione I

Elementi lessicali. Lezione 4. La parole chiave. Elementi lessicali. Elementi lessicali e espressioni logiche. Linguaggi di Programmazione I Lezione 4 Elementi lessicali e espressioni logiche Matricole 2-3 Elementi lessicali il linguaggio C ha un suo vocabolario di base i cui elementi sono detti token esistono 6 tipi di token: parole chiave

Dettagli

Definizioni syntax-directed

Definizioni syntax-directed Definizioni syntax-directed Esempio: Notazione infissa Notazione postfissa Produzioni E E 1 + T E E 1 T E T T 0 T 1 T 2... T 9 Regole semantiche E.t := E 1.t _T.t _ + E.t := E 1.t _T.t _ - E.t := T.t T.t

Dettagli

Question 1: introduction to computer programming

Question 1: introduction to computer programming Question 1: introduction to computer programming Question 1: introduction to computer programming What is a compiler? (4 points). Cos è un compilatore? (4 punti). c 2006 Marco Bernardo 1/14 Question 1:

Dettagli

Informatica 3. LEZIONE 2: Sintassi e semantica

Informatica 3. LEZIONE 2: Sintassi e semantica Informatica 3 LEZIONE 2: Sintassi e semantica Modulo 1: Introduzione ai concetti di sintassi e semantica Modulo 2: Il concetto di binding Modulo 3: Variabili Modulo 4: Routine Convenzioni dei nomi Informatica

Dettagli

Informatica 3. Informatica 3. LEZIONE 2: Sintassi e semantica. Lezione 2- Modulo 1. Le componenti di un linguaggio di programmazione

Informatica 3. Informatica 3. LEZIONE 2: Sintassi e semantica. Lezione 2- Modulo 1. Le componenti di un linguaggio di programmazione Informatica 3 Informatica 3 LEZIONE 2: Sintassi e semantica Lezione 2- Modulo 1 Modulo 1: Introduzione ai concetti di sintassi e semantica Modulo 2: Il concetto di binding Modulo 3: Variabili Modulo 4:

Dettagli

Le basi del linguaggio Java

Le basi del linguaggio Java Le basi del linguaggio Java Compilazione e interpretazione Quando si compila il codice sorgente scritto in Java, il compilatore genera il codice compilato, chiamato bytecode. È un codice generato per una

Dettagli

Un esempio di compilatore realizzato con flex e bison

Un esempio di compilatore realizzato con flex e bison POLITECNICO DI MILANO Dipartimento di Elettronica e Informazione Corso di Linguaggi Formali e Compilatori - Esercitazioni Un esempio di compilatore realizzato con flex e bison Progetto di Vincenzo Martena

Dettagli

I Linguaggi di Programmazione

I Linguaggi di Programmazione I Linguaggi di Programmazione 1 Linguaggio naturale e linguaggio macchina La comunicazione uomo-macchina avviene attraverso formalismi che assumono la forma di un linguaggio. Caratteristiche del Linguaggio

Dettagli

Lezione 6 Introduzione al C++ Mauro Piccolo

Lezione 6 Introduzione al C++ Mauro Piccolo Lezione 6 Introduzione al C++ Mauro Piccolo piccolo@di.unito.it Linguaggi di programmazione Un linguaggio formale disegnato per descrivere la computazione Linguaggi ad alto livello C, C++, Pascal, Java,

Dettagli

Esercitazioni di Informatica 3

Esercitazioni di Informatica 3 Esercitazioni di Informatica 3 Part I: Programming Languages Syntax and semantics Laurea in Ingegneria Informatica Politecnico di Milano Polo di Milano Leonardo Esercizio 1: EBNF Utilizzando il linguaggio

Dettagli

Macchine astratte, linguaggi, interpretazione, compilazione

Macchine astratte, linguaggi, interpretazione, compilazione Macchine astratte, linguaggi, interpretazione, compilazione 1 Macchine astratte una collezione di strutture dati ed algoritmi in grado di memorizzare ed eseguire programmi componenti della macchina astratta

Dettagli

Programmazione. Cognome... Nome... Matricola... Prova scritta del 11 luglio 2014

Programmazione. Cognome... Nome... Matricola... Prova scritta del 11 luglio 2014 Cognome................................ Nome................................... Matricola............................... Programmazione Prova scritta del 11 luglio 2014 TEMPO DISPONIBILE: 2 ore Negli esercizi

Dettagli

Programmazione. Cognome... Nome... Matricola... Prova scritta del 22 settembre 2014. Negli esercizi proposti si utilizzano le seguenti classi:

Programmazione. Cognome... Nome... Matricola... Prova scritta del 22 settembre 2014. Negli esercizi proposti si utilizzano le seguenti classi: Cognome................................ Nome................................... Matricola............................... Programmazione Prova scritta del 22 settembre 2014 TEMPO DISPONIBILE: 2 ore Negli

Dettagli

Funzioni, Stack e Visibilità delle Variabili in C

Funzioni, Stack e Visibilità delle Variabili in C Funzioni, Stack e Visibilità delle Variabili in C Programmazione I e Laboratorio Corso di Laurea in Informatica A.A. 2016/2017 Calendario delle lezioni Lez. 1 Lez. 2 Lez. 3 Lez. 4 Lez. 5 Lez. 6 Lez. 7

Dettagli

Argomenti Avanzati.! I puntatori! Stack! Visibilità delle Variabili

Argomenti Avanzati.! I puntatori! Stack! Visibilità delle Variabili Linguaggio C Argomenti Avanzati! I puntatori! Stack! Visibilità delle Variabili 2 ! Il C consente di associare ai tipi di dati nomi definiti dal programmatore, mediante la parola chiave typedef! Dal punto

Dettagli

Fondamenti d Informatica: linguaggi formali. Barbara Re, Phd

Fondamenti d Informatica: linguaggi formali. Barbara Re, Phd Fondamenti d Informatica: linguaggi formali Barbara Re, Phd Agenda } Introdurremo } La nozione di linguaggio } Strumenti per definire un linguaggio } Espressioni Regolari 2 Linguaggio } Da un punto di

Dettagli

INTRODUZIONE ALLA PROGRAMMAZIONE AD ALTO LIVELLO IL LINGUAGGIO JAVA. Fondamenti di Informatica - D. Talia - UNICAL 1. Fondamenti di Informatica

INTRODUZIONE ALLA PROGRAMMAZIONE AD ALTO LIVELLO IL LINGUAGGIO JAVA. Fondamenti di Informatica - D. Talia - UNICAL 1. Fondamenti di Informatica Fondamenti di Informatica INTRODUZIONE ALLA PROGRAMMAZIONE AD ALTO LIVELLO IL LINGUAGGIO JAVA Fondamenti di Informatica - D. Talia - UNICAL 1 Fondamenti di Informatica - Programma Un programma è una formulazione

Dettagli

Puntatori. Obiettivi: Richiamare quanto noto sui puntatori dal modulo A Presentare l analogia tra puntatori e vettori e l aritmetica dei puntatori

Puntatori. Obiettivi: Richiamare quanto noto sui puntatori dal modulo A Presentare l analogia tra puntatori e vettori e l aritmetica dei puntatori Puntatori Obiettivi: Richiamare quanto noto sui puntatori dal modulo A Presentare l analogia tra puntatori e vettori e l aritmetica dei puntatori 1 Il puntatore Un tipo puntatore è un tipo scalare per

Dettagli

Programma del corso. Elementi di Programmazione. Introduzione agli algoritmi. Rappresentazione delle Informazioni. Architettura del calcolatore

Programma del corso. Elementi di Programmazione. Introduzione agli algoritmi. Rappresentazione delle Informazioni. Architettura del calcolatore Programma del corso Introduzione agli algoritmi Rappresentazione delle Informazioni Architettura del calcolatore Reti di Calcolatori Elementi di Programmazione Algoritmi e programmi Algoritmo Sequenza

Dettagli

Automi e Linguaggi Formali

Automi e Linguaggi Formali E-mail: frossi@math.unipd.it rario e ricevimento Orario: Lunedi, Martedi, Mercoledi, Giovedi 13:30-15:30 LUM250 Crediti: 8 crediti formativi, circa 64 ore di lezione Ricevimento: Martedi 11:00-13:00, studio

Dettagli

Strutture dati nel supporto a run time

Strutture dati nel supporto a run time Strutture dati nel supporto a run time 1 Entità presenti quando un programma va in esecuzione programmi d utente (compilati) routines del supporto interprete I/O, librerie, routines per la gestione delle

Dettagli

Informatica Generale Andrea Corradini Ancora sui linguaggi di programmazione

Informatica Generale Andrea Corradini Ancora sui linguaggi di programmazione Informatica Generale Andrea Corradini 18 - Ancora sui linguaggi di programmazione Sommario Principali componenti di un linguaggio di programmazione Variabili e costanti Strutture dati: array e record Strutture

Dettagli

Breve Manuale di Riferimento sulla Sintassi Linguaggi C++ e FORTRAN

Breve Manuale di Riferimento sulla Sintassi Linguaggi C++ e FORTRAN Breve Manuale di Riferimento sulla Sintassi Linguaggi e versione aggiornata al 05/02/2004 Sommario Elementi di Base... 2 Dati, Tipi e Dichiarazioni... 2 Tipi di Dato di Base... 2 Tipi di Dato Strutturati...

Dettagli

Programmazione II. Lezione 7. Daniele Sgandurra 9/11/2010.

Programmazione II. Lezione 7. Daniele Sgandurra 9/11/2010. Programmazione II Lezione 7 Daniele Sgandurra daniele.sgandurra@iit.cnr.it 9/11/2010 1/24 Programmazione II Lezione 7 9/11/2010 Sommario 1 Gestione della Memoria 2/24 Programmazione II Lezione 7 9/11/2010

Dettagli

Costanti e Variabili

Costanti e Variabili Parte 3 Costanti e Variabili Identificatori Un identificatore è un nome che viene associato a diverse entità (costanti, tipi, variabili, funzioni, ecc.) e serve ad identificare la particolare entità Gli

Dettagli

Il linguaggio C. Puntatori e dintorni

Il linguaggio C. Puntatori e dintorni Il linguaggio C Puntatori e dintorni 1 Puntatori : idea di base In C è possibile conoscere e denotare l indirizzo della cella di memoria in cui è memorizzata una variabile (il puntatore) es : int a = 50;

Dettagli

Linguaggio C: puntatori

Linguaggio C: puntatori Dipartimento di Elettronica ed Informazione Politecnico di Milano Informatica A - GES Prof. Plebani A.A. 2006/2007 Linguaggio C: puntatori La presente dispensa e da utilizzarsi ai soli fini didattici previa

Dettagli

Yet Another Compiler-Compiler. Generazione automatica di analizzatori sintattici

Yet Another Compiler-Compiler. Generazione automatica di analizzatori sintattici Yet Another Compiler-Compiler Generazione automatica di analizzatori sintattici 2 YACC Yet Another Compiler-Compiler YACC (Bison) è un generatore di analizzatori sintattici a partire dalla descrizione

Dettagli

Il Modello di un Compilatore. La costruzione di un compilatore per un particolare linguaggio di programmazione e' abbastanza complessa.

Il Modello di un Compilatore. La costruzione di un compilatore per un particolare linguaggio di programmazione e' abbastanza complessa. Il Modello di un Compilatore La costruzione di un compilatore per un particolare linguaggio di programmazione e' abbastanza complessa. La complessità dipende dal linguaggio sorgente. Compilatore: traduce

Dettagli

Capitolo 5 - Funzioni

Capitolo 5 - Funzioni Capitolo 5 - Funzioni Divide and conquer Introduzione Costruire un programma da pezzi più piccoli o da singole componenti Questi pezzi più piccoli sono chiamati moduli Ogni singolo pezzo è più facilmente

Dettagli

La sintassi del C APPENDICE H

La sintassi del C APPENDICE H APPENDICE H La sintassi del C Nella notazione della sintassi utilizzata, le categorie sintattiche (non terminali) sono state indicate da uno stile tipografico in corsivo, mentre le parole letterali e i

Dettagli

ML è un linguaggio interattivo La modalità interattiva di OCaml Ciclo: LETTURA, VALUTAZIONE, STAMPA. Objective Caml version 3.06

ML è un linguaggio interattivo La modalità interattiva di OCaml Ciclo: LETTURA, VALUTAZIONE, STAMPA. Objective Caml version 3.06 1 ML è un linguaggio interattivo La modalità interattiva di OCaml Ciclo: LETTURA, VALUTAZIONE, STAMPA # Objective Caml version 3.06 Il cancelletto è il prompt di Caml. # 3*8;; - : int = 24 LETTURA: viene

Dettagli

Indice PARTE A. Prefazione Gli Autori Ringraziamenti dell Editore La storia del C. Capitolo 1 Computer 1. Capitolo 2 Sistemi operativi 21 XVII XXIX

Indice PARTE A. Prefazione Gli Autori Ringraziamenti dell Editore La storia del C. Capitolo 1 Computer 1. Capitolo 2 Sistemi operativi 21 XVII XXIX Indice Prefazione Gli Autori Ringraziamenti dell Editore La storia del C XVII XXIX XXXI XXXIII PARTE A Capitolo 1 Computer 1 1.1 Hardware e software 2 1.2 Processore 3 1.3 Memorie 5 1.4 Periferiche di

Dettagli

19 - Eccezioni. Programmazione e analisi di dati Modulo A: Programmazione in Java. Paolo Milazzo

19 - Eccezioni. Programmazione e analisi di dati Modulo A: Programmazione in Java. Paolo Milazzo 19 - Eccezioni Programmazione e analisi di dati Modulo A: Programmazione in Java Paolo Milazzo Dipartimento di Informatica, Università di Pisa http://www.di.unipi.it/ milazzo milazzo di.unipi.it Corso

Dettagli

Espressioni. Espressione = meccanismo fondamentale per esprimere computazioni in un LP importante comprenderne la semantica!

Espressioni. Espressione = meccanismo fondamentale per esprimere computazioni in un LP importante comprenderne la semantica! Espressioni Espressione = meccanismo fondamentale per esprimere computazioni in un LP importante comprenderne la semantica! Valutazione automatica di expr aritmetiche = obiettivo primario dei primi LP

Dettagli

Intro. Traduzione guidata dalla sintassi. Attributi. Due notazioni a diversi livelli. Due notazioni a diversi livelli. Il flusso concettuale

Intro. Traduzione guidata dalla sintassi. Attributi. Due notazioni a diversi livelli. Due notazioni a diversi livelli. Il flusso concettuale Intro Traduzione guidata dalla sintassi Attributi e Definizioni guidate dalla sintassi In questa ultima parte del corso vediamo, in breve, una tecnica che permette di effettuare analisi semantiche e traduzione

Dettagli

Il Modello di un Compilatore. La costruzione di un compilatore per un particolare linguaggio di programmazione e' abbastanza complessa.

Il Modello di un Compilatore. La costruzione di un compilatore per un particolare linguaggio di programmazione e' abbastanza complessa. Il Modello di un Compilatore Dispensa del corso di Linguaggi e Traduttori A.A. 2005-2006 La costruzione di un compilatore per un particolare linguaggio di programmazione e' abbastanza complessa. La complessità

Dettagli

Introduzione a Java. Giovanni Pardini Dipartimento di Informatica Università di Pisa.

Introduzione a Java. Giovanni Pardini Dipartimento di Informatica Università di Pisa. a Java 1 Giovanni Pardini pardinig@di.unipi.it www.di.unipi.it/~pardinig Dipartimento di Informatica Università di Pisa 30 novembre 2009 1 2 3 1 Sintassi di base Hello World! Blocchi e variabili 2 Sintassi

Dettagli

Unità Didattica 2 Linguaggio C. Espressioni, Operatori e Strutture linguistiche per il controllo del flusso

Unità Didattica 2 Linguaggio C. Espressioni, Operatori e Strutture linguistiche per il controllo del flusso Unità Didattica 2 Linguaggio C Espressioni, Operatori e Strutture linguistiche per il controllo del flusso 1 Espressioni e assegnazioni Le espressioni sono definite dalla grammatica: espressione = variabile

Dettagli

Introduction. The Structure of a Compiler

Introduction. The Structure of a Compiler Introduction The Structure of a Compiler ISBN 978-88-386-6573-8 Text Books Maurizio Gabbrielli e Simone Martini sono professori ordinari di Informatica presso l'alma Mater Studiorum - Università di Bologna.

Dettagli

Indice. Prefazione. 3 Oggetti e Java 53

Indice. Prefazione. 3 Oggetti e Java 53 Prefazione xv 1 Architettura dei calcolatori 1 1.1 Calcolatori e applicazioni 1 1.1.1 Alcuni esempi di applicazioni 3 1.1.2 Applicazioni e interfacce 4 1.2 Architettura dei calcolatori 7 1.2.1 Hardware

Dettagli

Analizzatore lessicale o scanner. Lo scanner rappresenta un'interfaccia fra il programma sorgente e l'analizzatore sintattico o parser.

Analizzatore lessicale o scanner. Lo scanner rappresenta un'interfaccia fra il programma sorgente e l'analizzatore sintattico o parser. Analizzatore lessicale o scanner Dispensa del corso di Linguaggi e Traduttori A.A. 2005-2006 Lo scanner rappresenta un'interfaccia fra il programma sorgente e l'analizzatore sintattico o parser. Lo scanner,

Dettagli

Corso di Fondamenti di Informatica Linguaggi di Programmazione

Corso di Fondamenti di Informatica Linguaggi di Programmazione di Cassino e del Lazio Meridionale Corso di Informatica Linguaggi di Programmazione Anno Accademico 2014/2015 Francesco Tortorella Linguaggi di programmazione Un calcolatore basato sul modello di von Neumann

Dettagli

Traduzione guidata dalla sintassi

Traduzione guidata dalla sintassi Traduzione guidata dalla sintassi Attributi e definizioni guidate dalla sintassi Dipartimento di Matematica e Informatica mariarita.diberardini@unicam.it Analisi Semantica Analisi sintattica - output:

Dettagli

LA CODIFICA DELLE INFORMAZIONI

LA CODIFICA DELLE INFORMAZIONI LA CODIFICA DELLE INFORMAZIONI Linguaggio Elaborazione delle informazioni: operazioni che possono essere effettuate sulle informazioni: inserimento, archiviazione, modifica, ordinamento, calcolo, ecc.

Dettagli

Algoritmi e Strutture Dati

Algoritmi e Strutture Dati Algoritmi e Strutture Dati Università di Camerino Corso di Laurea in Informatica (12 CFU) I periodo didattico Emanuela Merelli email:emanuela.merelli@unicam.it Argomenti della lezione Elementi di un linguaggio

Dettagli

Introduzione alla programmazione

Introduzione alla programmazione Introduzione alla programmazione Risolvere un problema Per risolvere un problema si procede innanzitutto all individuazione Delle informazioni, dei dati noti Dei risultati desiderati Il secondo passo consiste

Dettagli

Calcolatori Elettronici Lezione A4 Programmazione a Moduli

Calcolatori Elettronici Lezione A4 Programmazione a Moduli Calcolatori Elettronici Lezione A4 Programmazione a Moduli Ing. Gestionale e delle Telecomunicazioni A.A. 2007/08 Gabriele Cecchetti Sommario Programmazione a moduli Programmi con linguaggi misti Tempo

Dettagli

Programmazione con Java

Programmazione con Java Programmazione con Java Classi e istanze in Java Definizione di classe in Java A meno che non si usino classi già scritte da altri, prima di poter creare un qualsiasi oggetto devo creare la sua rappresentazione:

Dettagli

Analizzatori Lessicali con JLex. Giuseppe Morelli

Analizzatori Lessicali con JLex. Giuseppe Morelli Analizzatori Lessicali con JLex Giuseppe Morelli Terminologia Tre concetti sono necessari per comprendere la fase di analisi lessicale: TOKEN: rappresenta un oggetto in grado di rappresentare una specifica

Dettagli

Le basi del linguaggio Java

Le basi del linguaggio Java Corso di Laurea Ingegneria Civile Fondamenti di Informatica Dispensa 10 Le basi del linguaggio Java Aprile 2010 Le basi del linguaggio Java 1 Prerequisiti Nozioni generali sulla sintassi e semantica del

Dettagli

Le etichette nei programmi. Istruzioni di branch: beq. Istruzioni di branch: bne. Istruzioni di jump: j

Le etichette nei programmi. Istruzioni di branch: beq. Istruzioni di branch: bne. Istruzioni di jump: j L insieme delle istruzioni (2) Architetture dei Calcolatori (lettere A-I) Istruzioni per operazioni logiche: shift Shift (traslazione) dei bit di una parola a destra o sinistra sll (shift left logical):

Dettagli

Capitolo 7 I puntatori in C

Capitolo 7 I puntatori in C 1 Capitolo 7 I puntatori in C 7.2 Dichiarazione e inizializzazione di puntatori Variabili puntatore Contengono gli indirizzi di memoria come valore Le normali variabili contengono uno specifico valore

Dettagli

Verso i puntatori: Cosa è una variabile?

Verso i puntatori: Cosa è una variabile? Verso i puntatori: Cosa è una variabile? Quando si dichiara una variabile, ad es. int a; si rende noto il nome e il tipo della variabile. Il compilatore alloca l opportuno numero di byte di memoria per

Dettagli

Fondamenti di Informatica

Fondamenti di Informatica Esercizio 1. (3 punti) Fondamenti di Informatica PROVA SCRITTA 25 gennaio 2016 Data l istruzione assembler MIPS add $1,$2,$3, memorizzata all interno della memoria istruzioni della CPU, descrive la sua

Dettagli

6 - Blocchi e cicli. Programmazione e analisi di dati Modulo A: Programmazione in Java. Paolo Milazzo

6 - Blocchi e cicli. Programmazione e analisi di dati Modulo A: Programmazione in Java. Paolo Milazzo 6 - Blocchi e cicli Programmazione e analisi di dati Modulo A: Programmazione in Java Paolo Milazzo Dipartimento di Informatica, Università di Pisa http://pages.di.unipi.it/milazzo milazzo di.unipi.it

Dettagli

Un esecutore di un linguaggio simbolico e costituito dalla coppia Compilatore, processore (o Interprete, processore)

Un esecutore di un linguaggio simbolico e costituito dalla coppia Compilatore, processore (o Interprete, processore) Un esecutore di un linguaggio simbolico e costituito dalla coppia Compilatore, processore (o Interprete, processore) Macchina astratta: un linguaggio di programmazione trasforma un calcolatore in una macchina

Dettagli

Tipi di dato. Il concetto di tipo di dato viene introdotto per raggiungere due obiettivi:

Tipi di dato. Il concetto di tipo di dato viene introdotto per raggiungere due obiettivi: Tipi di dato Il concetto di tipo di dato viene introdotto per raggiungere due obiettivi: esprimere in modo sintetico la loro rappresentazione in memoria, e un insieme di operazioni ammissibili permettere

Dettagli

Fondamenti di Programmazione. Antonio Pescapè e Marcello Esposito Parte Quinta v1.0

Fondamenti di Programmazione. Antonio Pescapè e Marcello Esposito Parte Quinta v1.0 Fondamenti di Programmazione Antonio Pescapè e Marcello Esposito Parte Quinta v1.0 Agenda I linguaggi C e C++: introduzione Elementi Lessicali Commenti Identificatori Parole Chiave Costanti Letterali Elementi

Dettagli

Cos è un algoritmo. Si dice algoritmo la descrizione di un metodo di soluzione di un problema che sia

Cos è un algoritmo. Si dice algoritmo la descrizione di un metodo di soluzione di un problema che sia Programmazione Un programma descrive al computer, in estremo dettaglio, la sequenza di passi necessari a svolgere un particolare compito L attività di progettare e realizzare un programma è detta programmazione

Dettagli

Utilizza i tipi di dati comuni a tutto il framework.net Accesso nativo ai tipi.net (C# è nato con.net) Concetti fondamentali:

Utilizza i tipi di dati comuni a tutto il framework.net Accesso nativo ai tipi.net (C# è nato con.net) Concetti fondamentali: 1 Tipi di dati 1 Tipi di dati Utilizza i tipi di dati comuni a tutto il framework.net Accesso nativo ai tipi.net (C# è nato con.net) Concetti fondamentali: Tutto è un oggetto Tutto eredita implicitamente

Dettagli

Programmazione ad Oggetti. Java Parte II

Programmazione ad Oggetti. Java Parte II Programmazione ad Oggetti Java Parte II Overview Caratteristiche lessicali Il primo programma Java 1 Commenti /* Commento tradizionale, eventualmente su più linee, non nidificato */ // Commento su di una

Dettagli

Programmazione a Oggetti Lezione 7. Il linguaggio Java: aspetti generali

Programmazione a Oggetti Lezione 7. Il linguaggio Java: aspetti generali Programmazione a Oggetti Lezione 7 Il linguaggio Java: aspetti generali Sommario Obiettivi di JAVA Portabilità: produrre codice eseguibile su più piattaforme (JVM) Affidabilità: Evitare il più possibile

Dettagli

Espressioni e Comandi

Espressioni e Comandi Espressioni e Comandi March 24, 2017 Elementi di Base dei Programmi Ricordate? Macchina Astratta: Insieme di algoritmi e strutture dati che permettono di memorizzare ed eseguire programmi Abbiamo parlato

Dettagli

1 Il Paradigma Imperativo

1 Il Paradigma Imperativo 1 Il Paradigma Imperativo 1.1 Imp : un semplice linguaggio imperativo Abbiamo visto in Fun un meccanismo eager per la valutazione dei parametri di una funzione ed un meccanismo lazy. Una situazione analoga

Dettagli

Corso: Fondamenti di Informatica 1 (gruppo 8-9) Corsi di laurea: Area dell'informazione Questionario di autovalutazione 4

Corso: Fondamenti di Informatica 1 (gruppo 8-9) Corsi di laurea: Area dell'informazione Questionario di autovalutazione 4 Corso: Fondamenti di Informatica 1 (gruppo 8-9) Corsi di laurea: Area dell'informazione Questionario di autovalutazione 4 Domanda n. 1 Argomento: Rappresentazione dell'informazione Domanda: Il numero binario

Dettagli

IL LINGUAGGIO JAVA Input, Tipi Elementari e Istruzione Condizionale

IL LINGUAGGIO JAVA Input, Tipi Elementari e Istruzione Condizionale Fondamenti di Informatica IL LINGUAGGIO JAVA Input, Tipi Elementari e Istruzione Condizionale Fondamenti di Informatica - D. Talia - UNICAL 1 Lettura di dati da input In Java la lettura di dati da input

Dettagli

Linguaggio C: PUNTATORI

Linguaggio C: PUNTATORI Linguaggio C: PUNTATORI I puntatori sono una delle più importanti caratteristiche del linguaggio C. Permettono di lavorare a basso livello, mantenendo flessibilità e praticità. Il C utilizza molto i puntatori

Dettagli

Introduzione a Java. Riferimenti

Introduzione a Java. Riferimenti Introduzione a Java Si ringraziano Massimiliano Curcio e Matteo Giacalone 1: Introduction 1 Riferimenti! Java tutorial: http://java.sun.com/docs/books/tutorial/! Il Java tutorial è parte di una più ampia

Dettagli

VBA Principali Comandi

VBA Principali Comandi VBA Principali Comandi Sintassi Significato Esempio Dim As Dichiarazione Dim x As Integer di una variabile Dim , , ,.,

Dettagli

Programmazione Orientata agli Oggetti in Linguaggio Java

Programmazione Orientata agli Oggetti in Linguaggio Java Programmazione Orientata agli Oggetti in Linguaggio Java Classi e Oggetti: Metafora Parte a versione 2.2 Questo lavoro è concesso in uso secondo i termini di una licenza Creative Commons (vedi ultima pagina)

Dettagli

Corso di Linguaggi di Programmazione

Corso di Linguaggi di Programmazione Corso di Linguaggi di Programmazione Lezione 13 Alberto Ceselli (thanks C. Braghin) alberto.ceselli@unimi.it Dipartimento di Tecnologie dell Informazione Università degli Studi di Milano 21 Aprile 2009

Dettagli

Nomi e Ambiente. Nicola Fanizzi. Linguaggi di Programmazione [010194] 20 apr, 2016. Dipartimento di Informatica Università degli Studi di Bari

Nomi e Ambiente. Nicola Fanizzi. Linguaggi di Programmazione [010194] 20 apr, 2016. Dipartimento di Informatica Università degli Studi di Bari Nomi e Ambiente Nicola Fanizzi Dipartimento di Informatica Università degli Studi di Bari Linguaggi di Programmazione [010194] 20 apr, 2016 Sommario 1 Nomi Definizione Astrazione Elementare Progettazione

Dettagli

Programmazione Orientata agli Oggetti in Linguaggio Java

Programmazione Orientata agli Oggetti in Linguaggio Java Programmazione Orientata agli Oggetti in Linguaggio Java Sintassi e Semantica: Convenzioni di Stile versione 1.1 Questo lavoro è concesso in uso secondo i termini di una licenza Creative Commons (vedi

Dettagli

Perché il linguaggio C?

Perché il linguaggio C? Il linguaggio C 7 Perché il linguaggio C? Larga diffusione nel software applicativo Standard di fatto per lo sviluppo di software di sistema Visione a basso livello della memoria Capacità di manipolare

Dettagli

Il linguaggio di programmazione Python

Il linguaggio di programmazione Python Università Roma Tre Dipartimento di Matematica e Fisica Percorso Abilitante Speciale Classe A048 Matematica Applicata Corso di Informatica Il linguaggio di programmazione Python Marco Liverani (liverani@mat.uniroma3.it)

Dettagli

Fondamenti di Informatica e Laboratorio T-AB T-15 Strutture dati

Fondamenti di Informatica e Laboratorio T-AB T-15 Strutture dati Fondamenti di Informatica e Laboratorio T-AB T-15 Strutture dati Paolo Torroni Dipartimento di Elettronica, Informatica e Sistemistica Università degli Studi di Bologna Anno Accademico 2008/2009 Sommario

Dettagli

Assembly (3): le procedure

Assembly (3): le procedure Architettura degli Elaboratori e delle Reti Lezione 13 Assembly (3): le procedure Proff. A. Borghese, F. Pedersini Dipartimento di Scienze dell Informazione Università degli Studi di Milano L 13 1/23 Chiamata

Dettagli

Strutture dati e loro organizzazione. Gabriella Trucco

Strutture dati e loro organizzazione. Gabriella Trucco Strutture dati e loro organizzazione Gabriella Trucco Introduzione I linguaggi di programmazione di alto livello consentono di far riferimento a posizioni nella memoria principale tramite nomi descrittivi

Dettagli

I numeri razionali. Specifica: la sintassi. Specifica: la semantica

I numeri razionali. Specifica: la sintassi. Specifica: la semantica Tipi di dato e strutture dati Specifica e realizzazione di strutture informative come classi Che cos è un tipo di dato? Tutti i linguaggi di programmazione tipati forniscono tipi ed operatori predefiniti

Dettagli

POINTERS. Una variabile pointer è una variabile che ha come valore un indirizzo di memoria.

POINTERS. Una variabile pointer è una variabile che ha come valore un indirizzo di memoria. POINTERS Una variabile pointer è una variabile che ha come valore un indirizzo di memoria. Es. Sia y una variabile intera di valore e sia yptr una variabile pointer avente come valore l indirizzo di y.

Dettagli

Analizzatore Lessicale Parte I Scanner

Analizzatore Lessicale Parte I Scanner Analizzatore Lessicale Parte I Scanner Sommario Dispensa di Linguaggi di Programmazione Corrado Mencar, Pasquale Lops In questa dispensa si descrive un approccio alla costruzione di un analizzatore lessicale

Dettagli

INPUT: 2 parametri. double atan2( double y, double x) OUTPUT: risultato del calcolo. Le funzioni. Implementazioni di funzioni dell utente

INPUT: 2 parametri. double atan2( double y, double x) OUTPUT: risultato del calcolo. Le funzioni. Implementazioni di funzioni dell utente Le funzioni in C++ (CAP 6) Alberto Garfagnini e Marco Mazzocco Università degli studi di Padova A.A. 14/15 Le funzioni Sono i mattoni fondamentali per la costruzione dei programmi in C++ (e C) Il prototipo

Dettagli

Inside C : Puntatori. Indirizzo: operatore & p = &v; x = a; Puntatori Referenziazione e Dereferenziazione Arrays

Inside C : Puntatori. Indirizzo: operatore & p = &v; x = a; Puntatori Referenziazione e Dereferenziazione Arrays Pointers: Puntatori (I) Le variabili finora incontrate sono caratterizzate da un nome (o identificativo), un tipo, ed occupano un area di memoria di dimensione dipendente dal tipo. Per accedere ad una

Dettagli

Il linguaggio C. Notate che...

Il linguaggio C. Notate che... Il linguaggio C Notate che... 1 Il C è un linguaggio a blocchi int main (void) { blocco } 2 Il C è un linguaggio a blocchi (2) Non è possibile mischiare dichiarazioni e comandi! int main (void) { } Dichiarazione

Dettagli

Corso sul linguaggio Java

Corso sul linguaggio Java Corso sul linguaggio Java Modulo JAVA2 2.1- Funzioni 1 Prerequisiti Programmazione elementare in Java Tecnica top-down Concetto matematico di funzione Compilazione e link di programmi Esecuzione di funzioni

Dettagli

Concetti base programmazione. Antonio Gallo

Concetti base programmazione. Antonio Gallo Concetti base programmazione Antonio Gallo info@laboratoriolibero.com Programma Insieme di istruzioni: Strtturato Ad oggetti Strutturato Ha una struttura più lineare Basato sui concetti di sequenza, selezione,

Dettagli

Capitolo 6 - Array. Copyright by Deitel & Associates, Inc. and Pearson Education Inc. All Rights Reserved.

Capitolo 6 - Array. Copyright by Deitel & Associates, Inc. and Pearson Education Inc. All Rights Reserved. 1 Capitolo 6 - Array Array Array Gruppo di locazioni di memoria consecutive Stesso nome e tipo Per riferirsi a un elemento, specificare Nome dell array Posizione Formato: arrayname[ position number ] Primo

Dettagli

Informatica 1 Tipi e dichiarazioni in C++ C++ - Tipi e dichiarazioni 1

Informatica 1 Tipi e dichiarazioni in C++ C++ - Tipi e dichiarazioni 1 Informatica 1 Tipi e dichiarazioni in C++ C++ - Tipi e dichiarazioni 1 Cosa è il C++ E un linguaggio di programmazione derivato dal C Può essere usato per modificare il SO Unix e i suoi derivati (Linux)

Dettagli

Grammatica di base. Casting

Grammatica di base. Casting Grammatica di base Casting Dichiarato un nome potrò usarlo per operazioni definite sul tipo del nome. Ma se io voglio usarlo per operazioni definite per un altro tipo o se voglio assegnarlo ad un nome

Dettagli

Esempio. Le istruzioni corrispondono a quelle di sopra, ma sono scritte in modo simbolico. E indipendente dalla machina

Esempio. Le istruzioni corrispondono a quelle di sopra, ma sono scritte in modo simbolico. E indipendente dalla machina Il compilatore C Astrazione Linguaggio macchina implica la conoscenza dei metodi usati per la rappresentazione dell informazioni nella CPU Linguaggio Assembly è il linguaggio delle istruzioni che possono

Dettagli

La classe std::vector della Standard Template Library del C++

La classe std::vector della Standard Template Library del C++ La classe std::vector della Standard Template Library del C++ Alberto Garfagnini Università degli studi di Padova 23 Ottobre 2013 Programmazione generica in C++ : i Template I templates sono probabilmente

Dettagli

Programmazione in Java (I modulo)

Programmazione in Java (I modulo) Programmazione in Java (I modulo) Lezione 4 Variabili di tipo primitivo. Dichiarazione di costanti Conversioni di tipo: operatore cast Altri operatori di assegnamento Operazioni aritmetiche e di confronto

Dettagli

Linguaggi e moduli. Dott. Franco Liberati

Linguaggi e moduli. Dott. Franco Liberati (canale A-D) A Linguaggi e moduli Dott. Franco Liberati Linguaggi di programmazione Compilatore Assemblatore Linker (collegatore) LINKER COMPILATORE ASSEMBLATORE LINGUAGGI DI PROGRAMMAZIONE Linguaggio

Dettagli

Fondamenti di Programmazione Recupero Primo Parziale 30 Gennaio 2008 Traccia A

Fondamenti di Programmazione Recupero Primo Parziale 30 Gennaio 2008 Traccia A Fondamenti di Programmazione Recupero Primo Parziale 30 Gennaio 2008 Traccia A Cognome: Nome: Corso di Laurea N. Matricola: Giorno non preferito per l orale (Matematici) Giorno non preferito per l orale

Dettagli

Scope delle variabili e passaggio parametri. Danilo Ardagna Politecnico di Milano

Scope delle variabili e passaggio parametri. Danilo Ardagna Politecnico di Milano Scope delle variabili e passaggio parametri Danilo Ardagna Politecnico di Milano 1-4-2014 Introduzione! Con le funzioni è stato introdotto un meccanismo per definire dei piccoli programmi all interno di

Dettagli