Il P.R.G. in Italia: i contenuti e il disegno di piano: l epoca della riforma prof. Carlo Natali

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1 Corso di laurea in Scienze dell Architettura triennale Corso integrato di Urbanistica - a.a Il P.R.G. in Italia: i contenuti e il disegno di piano: l epoca della riforma prof. Carlo Natali 15 aprile 2009

2 Il P.R.G. in Italia: contenuti e disegno di piano 0 Stagioni dell urbanistica Il piano nell immediato dopoguerra Il piano nell epoca della riforma Principali caratteri della pianificazione corrente Il problema principale è governare l espansione I centri storici sono un bene estetico, scarsamente tutelato Scarsa o nulla attenzione alle zone non urbane Zonizzazione funzionale Previsione di grande sviluppo delle infrastrutture Inquadramento territoriale Piano dei servizi Entra la pianificazione dei centri storici e la politica del recupero Scarsa o nulla attenzione alle zone non urbane Razionale disegno delle infrastrutture Zonizzazione per Z.T.O. (dopo il 68) Alcuni esempi significativi di piani regolatori Piano di Reggio Emilia (1949) Piano di Ivrea (1952-4) Piano di Matera (1954) Piano di Assisi (1960) Piano di Firenze (1962) Piano di Urbino (1964) Piano di Modena (1965) Piano di Reggio Emilia (1966) Piano di Bergamo (1969) Piano di Bologna (1970) Piano di Pavia (1976) Il piano dopo gli anni ottanta Inquadramento territoriale Pianificazione dei centri storici e la politica del recupero anche extraurbano Entra nel piano la problematica dell ambiente Entra nel piano la problematica della qualità e della trasformazione urbana E ampiamente modificato il concetto di zonizzazione Piano di Bologna (1984-6) Piano di Siena (1990) Piano di Sasso M. (1991) Piano di Pavia (fine anni 90) Piano di Roma (1995) In corsivo sono i piani illustrati

3 Il piano di Firenze Autore E. Detti Presupposti Il piano del (a fianco) con la bozza di piano del 1951 di Detti per la prima volta si guarda oltre i confini comunali il piano del 1958 (sotto - rinviato dal Consiglio Sup. dei LL.PP.) Firenze è l unica grande città con Roma a non avere P.R.G. fatto con la legge urbanistica Principi informatori del piano Organizzazione gerarchica delle infrastrutture della mobilità concepito su scala territoriale città policentrica organizzata attorno a più centri direzionali il Porto struttura gerarchica dei servizi generali e di quartiere lo zoning costituito da zone monofunzionali e zone miste integrate con i servizi nel centro storico sono previste aree da conservare, da risanare e da ristrutturare alcune periferie prossime sono previste da ristrutturare in continuità con il centro storico ridimensionamento delle previsioni di espansione (rispetto al piano del 1958) articolazione delle zone agricole in zottozone con caratteri e norme differenziate individuazione capillare dei complessi edilizi da tutelare

4 Il piano di Firenze

5 Il piano di Firenze

6 Il piano di Firenze

7 Il piano di Modena (segue) fondamento culturale: urbanistica razionalista con forte connotazione sociale il diritto ai servizi e alla qualità urbana gli studi e le esperienze europee sugli standard schema di sviluppo alternativo della P. Padana (vedi poi) e sistema infrastrutturale integrato il piano del 53/58 Principi informatori del piano Autori O. Piacentini, L. Airaldi, G. Campos Venuti e altri Presupposti Il contesto politico che porta ad un impegno laborioso per la riforma urbanistica e il contrasto alla rendita Si rivolge al territorio con l asse attrezzato alternativo alla via Emilia schema viario non radiocentrico, ma in reticolo ortogonale (sottomultiplo dello schema padano) struttura gerarchica dei servizi generali e di quartiere e dimensionati su ampi standard elaborati appositamente per il piano disegno dei servizi strutturante il piano e integrato con i quartieri residenziali disegno del verde pubblico a penetrazione fino al centro storico le aree di sviluppo residenziale sono organizzate attorno a polarità

8 Il piano di Reggio Emilia Autori F. Albini, G. Campos Venuti, O. Piacentini Principi informatori del piano Presupposti Gli stessi del prg di Modena Si rivolge al territorio con l asse attrezzato N-S alternativo alla via Emilia cui si appoggiano tutte le strutture del piano (nuovi quartieri, attrezzature pubbliche, centri direzionali, parchi) schema viario non radiocentrico, ma in reticolo differenziato per nuove direzioni di sviluppo grandi aree per servizi generali di carattere comprensoriale e di quartiere: è il laboratorio per gli standard centro direzionale urbano e centri direzionali minori alternativi al centro stor. parco pubblico N-S spina dei nuovi insediamenti e dell intera città Il piano del 1949 Schema di sviluppo alternativo

9 Il piano di Reggio Emilia

10 Bibliografia b Quaderni di urbanistica informazioni n. 6 ( e ) Urbanistica n. 45/65 G. Campos Venuti e F. Oliva (a cura di) - Cinquant anni di urbanistica in Italia Laterza - Bari 1993 (21-30 e 62-71) G. Campos Venuti - Amministrare l urbanistica - Einaudi - Torino 1967 (figure 4/9 e didascalie) L. Falco - Gli standards urbanistici - Edizione delle Autonomie - Roma 1977 (cap. III) L. Piccinato - La progettazione urbanistica: la città come organismo - Marsilio - Venezia1988 ( ) Comune di Bologna, Piano regolatore generale, Bologna 1973 AA.VV Bologna: una città per gli anni 90 Marsilio ed. Venezia 1985 G. Campos Venuti e F. Oliva (a cura di) - Urbanistica alternativa a Pavia - Marsilio - Venezia 1978 Paesaggio urbano, marzo-aprile 92 Urbanistica n. 99/90

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