L uso definito dovrebbe inevitabilmente prevedere un diodo varicap in luogo del vecchio, ingombrante e introvabile variabile ad aria Un potenziometro

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2 Il super VXO Potrebbe essere l oscillatore locale di un ricevitore minimo, o di un piccolo RTX QRP. Questi sono gli appunti circa l utilizzo di un VXO modificato. VXO acronimo in Inglese di Variable Xtal Oscillator, ovvero oscillatore variabile controllato a cristallo, sui tratta quindi di una contraddizione di fatto.. un oscillatore variabile controllato a quarzo. Fino alla metà degli anni '70 l'oscillatore a cristallo era l'unica soluzione circuitale economica per ottenere un oscillatore con eccellenti performance in fatto di stabilità. Poi PLL e sintetizzatori hanno cambiato le carte in tavola, ma per l'hobbysta è cambiato poco. Sistemi più moderni, e performanti fanno spesso a pugni con la semplicità circuitale e per piccoli ricevitori, o ricetrasmettitori, si ricorre sempre al classico VFO, o al meno noto PTO di cui si è già parlato su queste pagine (rivista n. 274). Il VXO rappresenta una delle possibili alternative, lo spostamento della frequenza di oscillazione del quarzo dipende da una bobina in serie al quarzo in parte compensata da un condensatore variabile, anche lui in serie al quarzo. In queste condizioni la spostamento è di solito modesto, alcuni KHz, non di più. Verso la metà degli anni 70 questo sistema era utilizzato per la sintonia di apparati amatoriali portatili. Tra questi sicuramente il più noto è IC202 di casa ICOM che utilizzava un VXO per spostare la sintonia della radio in un range di 200 KHz, la sottogamma 2 metri SSB era dunque coperta con 5 quarzi (se non sbaglio ne montava al massimo 4 ). L escursione di 200 KHz era ottenuta spostando di circa 23 KHz un oscillatore la cui uscita veniva successivamente moltiplicata per 9, ottenendo quindi i citati 200 KHz. Questo sistema è difficilmente proponibile in un progetto casalingo, oltretutto si ottengono frequenze decisamente più alte delle nostre necessità legate all oscillatore locale di un piccolo RX.o RTX in HF.- La soluzione che è ormai citata dovunque come super VXO sfrutta quella proposta a metà del 1980 da due radioamatori giapponesi, JA0AS, ora SK e JH1FCZ, hanno avuto una idea brillante quanto facile da realizzare. Hanno utilizzato alcuni quarzi uguali posti in parallelo tra loro. Con questo sistema lo spostamento aumenta molto, esemplari da 14 Mhz in fondamentale è in grado di spostarsi di 400 e più KHz.

3 Ci provo Anche in questo caso la realizzazione è portata a termine sfruttando quanto offre il cassettino dei recuperi, dunque i quarzi sono da 14,318 MHz, provenienti da vecchie VGA, la bobina è recuperata da un alimentatore a commutazione da PC, altri esemplari sono realizzati con il filo da 0,7 mm recuperato da un vecchio trasformatore e avvolto su due strati su un diametro di 7,5 mm, utilizzando una matita quale supporto provvisorio. Il doppio strato è realizzato avvolgendo metà spire direttamente sulla matita, quindi le fermiamo con qualche centimetro di nastro di carta, torniamo indietro con il filo dell avvolgimento e iniziamo il secondo strato. I due strati sono avvolti entrambi nello stesso senso e iniziano entrambi dallo stesso lato. Lo strato esterno andrà fermato con qualche goccia di colla, cianoacrilica o bostik, basta stia fermo La bobina è successivamente sfilata dalla matita-supporto. Il risultato sarà una bobina piuttosto massiccia, lunga un paio di centimetri, libereremo dallo smalto i primi centimetri del filo di rame utilizzato il solito coltellino. Sono stati utilizzati tre quarzi uguali, posti in parallelo tra loro, il condensatore variabile, per le prove non ho evidentemente utilizzato un varicap, è un esemplare demoltiplicato da 400 pf, anche se la variazione avviene entro i primi 100 pf. In queste condizioni con una bobina da 4 microh abbiamo una variazione modesta, 12 Khz circa, che salgono a oltre 400 KHz se la bobina è da 8 microh il problema è che più ci si allontana dalla frequenza tipica del quarzo e meno l oscillatore è stabile. Dunque a 50 Khz la stabilità è eccellente, a 100 Khz è buona, ma non eccezionale andando oltre si avvertono i problemi di un normale VFO dotato di oscillatore libero. Una cosa importante è che la variazione avviene quasi completamente verso il basso, dunque il citato parallelo di tre quarzi da 14,318 MHz scende fino sotto i 14 MHz, ma sale di pochissimo, praticamente nulla.

4 La situazione contraria si verifica se la bobina non ha una impedenza sufficiente, dunque con una bobina troppo piccola, o senza bobina, la variazione di frequenza avviene verso l alto, ma questa è limitata a Khz. Queste variazioni dipendono ovviamente dalle caratteristiche dei quarzi impiegati, dunque sono soggette a differenze anche molto ampie in base ai quarzi impiegati. Le prove sono state portate a termine impiegando alcune bobine avvolte in aria con valori di induttanza crescente, 4, 6 e 8 microh. Le bobine sono state calcolate con il solito radioutilitario e successivamente aggiustate con l induttanzimetro. L oscillatore è costruito su un banalissimo BC547, con due cond. NP0 da 82 pf come reazione tra emettitore e base, questi condensatori non sono critici, qualasi valore tra 47 a 100 pf va ugualmente bene. L uscita è prelevata in emettitore, per prelevare il segnale di uscita qui andrebbe posto un ceramico di basso valore, per non complicare la vita dell oscillatore. In realtà i test sono stai condotti semplicemente ascoltando la nota di battimento sul ricevitore di stazione. Per l utilizzo definitivo sarà indispensabile provvedere a un ulteriore stadio quale buffer di uscita. Lo schema elettrico visibile nella figura è assolutamente di prova, il condensatore variabile dovrà essere preceduto da un buon trimmer ceramico che ne limita l escursione. L alimentazione andrà ripulita a dovere, dunque una impedenza in collettore, oppure una resistenza di basso valore ( ohm) preceduta da un ceramico da nf verso massa.

5 L uso definito dovrebbe inevitabilmente prevedere un diodo varicap in luogo del vecchio, ingombrante e introvabile variabile ad aria Un potenziometro multigiri e il gioco è fatto! Anche se nulla vieta di impiegare un variabilino a polimeri, quelli montati sulle radioline_spazzatura cinesi. Anche l impiego di un fet come oscillatore potrebbe essere una buona idea insomma, si tratta di un idea, una prova in vista di possibili sviluppi futuri, senza alcuna utilità pratica attuale Una curiosità in gruppo quarzi bobina condensatore, così come disegnato funziona su altri oscillatori su un vecchio SA602, mixer bilanciato di buona memoria, funziona perfettamente, e in modo assolutamente analogo a quanto rilevato sull oscillatore a transistor. L idea termina qui, queste righe vogliono essere il resoconto di una prova volta verificare quanto si legge in rete circa questa tipologia di VXO. Il problema nell utilizzo pratico rimane sempre il medesimo è necessario reperire alcuni quarzi adatti, e di solito i valori comunemente reperibili tra le categorie economiche sono ben lontani dalla frequenza che ci serve.