Storie di Natale Il Natale muove i cuori: il calore della casa addobbata, le chiacchiere con la famiglia che non si incontrava da tempo, ricordarsi di tutti con un piccolo dono sotto l albero Questo è possibile perché poco più di 2000 anni fa Qualcuno ci ha spalancato la via della tenerezza. Mentre tutto urla che DEVI avere questo e che ti MANCA quello, sappiamo bene che quello che vogliamo profondamente è una voce sommessa che riempia il cuore re di tenerezza, la stessa che si prova di fronte ad un bambino che nasce mentre la mamma e il papà sono in viaggio, in condizioni difficili. La stessa della gente intorno a questa famiglia, che si mobilita per darle una mano. La stessa della mamma che si inventa una culla in una mangiatoia. Il bello della tenerezza è che rappresenta l amore semplice, che sa sempre trovare qualcosa da fare o da dare ancora e ancora, non importa quanto umile o povero sia chi si offre. Per questo Natale vi auguriamo e ci auguriamo aug di fare nostro almeno il primo insegnamento di Gesù: la tenerezza, il sapersi spendere con semplicità e amore, nonostante tutto, con creatività per trovare soluzioni e passione per superare i problemi.
E Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. [Madre Teresa di Calcutta] Da quando mi sono avventurata nel grande continente africano, il modo di guardare la vita è cambiato, ogni rapporto, ogni legame, ogni persona, ogni gesto ed ogni giornata hanno un gusto diverso. Ho imparato a guardare la vita nel suo lato positivo o forse sarebbe meglio dire l Africa mi ha insegnato a guardare la vita nella sua essenza, tralasciando l involucro. Oggi vedo l essenzialità del Santo Natale, dell attesa, del rinnovamento e lascio le mie porte aperte per far entrare il Signore che rinasce e per donarlo agli altri. Ho smesso di donare un oggetto futile comprato in qualche centro commerciale, ma cerco di donare me stessa, di donare una parte di me in ogni volto che incontro e soprattutto nei volti di chi soffre. E un Natale, dove nell impegno di portare avanti piccoli progetti per l Uganda, cerco di portare in quei progetti anche la gioia di quel popolo che continua a camminare nonostante la sofferenza, nonostante la fatica, la stanchezza, ma continua a camminare con gioia. Cecilia Guida Cecilia con una bambina incontrata in spiaggia a Senigallia: L Africa è ovunque
Un presepe speciale Questa è la storia di un presepe speciale. Il personaggio principale è Shamita, ragazza madre ugandese nata con una malformazione alle mani. Poi c è il suo bambino Emanuel, nato quattro anni fa praticamente in un negozietto di artigianato di Buganda Road a Kampala, luogo dove ci siamo conosciute. A seguito di questa nascita, Shamita è stata licenziata, ma data la nostra amicizia iniziata fra batik, collane, orecchini, stoffe, non si è persa d animo e si è rivolta a noi, non per chiedere la carità, ma per aiutarla ad iniziare un attività in proprio. Non le abbiamo mai dato soldi, ma sempre acquistato i prodotti del suo lavoro, permettendole di iniziare la Zenji Empire &co Art and Craft. Sembra un nome altisonante e grandioso, ma di fatto si tratta di una stanzetta buia in uno degli slum di Kampala, dove ha raccolto qualche altro lavoratore ed ha iniziato a produrre personaggi di carta, stoffa, legno, banano. E quindi i personaggi del presepio sono diventati centinaia chi in bicicletta, chi in boda boda, chi al mercato, chi al villaggio, chi al pozzo Chi sono io per non ringraziare ogni giorno Dio per avervi incontrato? oggi Shamita è una giovane donna intraprendente e molto abile nella gestione della sua attività e queste sono le parole che ci rinnova ogni volta che ci incontriamo ogni volta un Natale di speranza e di riconoscenza che riempie il cuore. Cristina Raisi
2013 anno di sfide Il 2013 è stato un anno pieno di sfide per noi che viviamo qui a Kampala.. Ci hanno lasciato persone care di famiglia, ma anche di famiglia allargata. Florence Stella. Ci hanno raggiunto ed hanno percorso con noi un pezzo di vita tanti giovani e amici dall Italia e con loro abbiamo vissuti momenti forti e gioiosi di impegno, di conoscenza e di riconoscenza.. una casa di C&D piena e vivace! Un estate di relazioni intense e commoventi! E poi, in settembre, l attentato in Kenya al centro commerciale e l allarme che raggiunge anche l Uganda e Kampala in particolare; l aria che si respira in città è sempre caotica, ma non più serena e spensierata parcheggi dei centri commerciali semi-vuoti, manifestazioni natalizie poco frequentate specialmente dai Muzungu, perquisizioni in ogni posto si vada.. ma per fortuna gli Ugandesi reagiscono bene e noi vogliamo saperlo fare assieme a loro. Domenica scorsa, 24 novembre, si è svolta l annuale Maratona di Kampala Run for water che quest anno sponsorizzava la costruzione di alcuni pozzi a Kotido in Karamoja. Partecipare è stato più bello di tutti gli altri anni! Il fiume di maglie gialle di Ugandesi che non si sono fatti intimidire dalle minacce, è stato ancora più numeroso delle altre edizioni! Camminare e correre con loro, ci ha dato la conferma di unione profonda e di essere qui non PER loro, ma ASSIEME A LORO! L augurio a tutta l Uganda e a tutti noi che questo sia veramente un Natale di pace e di serenità! Giorgio e Cristina Lappo
Come mai tanta festa? Sette otto chilometri, traffico, caldo, sudore, puzza dai tubi di scappamento. Poi qualche decina di metri di pace. Il portone si apre e una marea di occhietti vispi incastonati in decine di testoline nere mi fissano ed in un attimo è caos, e confusione, gridare, toccare, salutare, agitare mani è un tutt uno. Hi Bosco! How are you? What s happening today? Cosa succede oggi? Come mai tanta festa? Ormai ti conoscono e conoscono il logo C&D sulla macchina. Sanno quello che porti. Beh! Fossi stato in un cartone animato qualcuno mi avrebbe disegnato un cappello rosso in testa e una barba bianca e la macchina sarebbe diventata una slitta trainata da renne. Sì. Ormai sono diversi mesi che vengo per consegnare cibo personalmente. Un po per controllare che tutto sia apposto, un po perché è semplicemente piacevole. Poco meno di 500 bambini qui, poco più di 300 nella seconda scuola. Quasi 800 visi in cui vedere la speranza di una vita migliore, migliore di quella dei loro genitori, migliore di quello dei loro coetanei che non hanno la possibilità di studiare. Quest anno passerò Natale qui a Kampala. Da solo. In pace, tranquillità. Forse non avvertirò molto lo spirito natalizio, così lontano dalle luci, la neve, le feste, la famiglia. Forse non lo avvertirò come un giorno molto diverso dagli altri. Forse perché quì tutto sommato si può avvertire il Natale quasi tutti i giorni. Roberto Montanari