Le scienze applicate nella salvaguardia e nella riproduzione degli archivi



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.. MINISTERO PER I BENI CULTURALI E AMBIENTALI QUADERNI DELLA RASSEGNA DEGLI ARCHIVI DI ST ATO 56 CENTRO DI FOTORIPRODUZIONE LEGATORIA E RESTAURO DEGLI ARCHIVI DI STATO Le scienze appicate nea savaguardia e nea riproduzione degi archivi ROMA 1989

UFFICIO CENTRALE PER I BENI ARCHIVISTICI DIVISIONE STUDI E PUBBLICAZIONI Comitato per e pubbicazioni: Renato Grispo, presidente, Paoa Carucci, Arnado D'Addario, Antonio Dentoni Litta, Romuado Giuffrida, Lucio Lume, Giuseppe Pansini, Caudio Pavone, Luigi Prosdocimi, Leopodo Puncuh, Isabea Zanni Rosieo, Lucia Moro, segretaria. INDICE Cura redazionae: Bruna Angeoni Premessa de dott. Antonio Papa, direttore de Centro di fotoriproduztone egataria e restauro degi Archivi di Stato Pag. 7 ANTONIO PAPA, Una K Commissione pe restauro di antichi documenti ogori e guasti (1909-1910)» CECILIA PROSPERI, I restauro dei documenti di archivio GIANCARLO IMPAGLIAZZO, DANIELE RUGGIERO, MARIA TERESA TANASI, Una iniziativa in materia di conservazione per a savaguardia dei fu turi documenti DANIELE RUGGIERO, Gi inchiostri antichi per scrivere GIANCARLO IMPAGLIAZZO, MARIA TERESA TANASI, La pergamena: probemi e metodi reativi aa conservazione 13 19 29 41 59 ORIETTA MANTOVANI, La carta: probemi e metodi reativi aa conservazione 71 MAURO BORTOLANI, LORENA BOTTI, 0RIETTA MANTOVANI, LUCIANO RESIDORI, La cromatografia di permeazione su ge ad ata prestazione ed atri saggi chimici e fisici per vautare a stabiità dea carta trattata con idrossido di cacio, carbonato di cacio e borace 83 GIUSEPPE ARRUZZOLO, DONATELLA MA TÈ, La prevenzione a degrado bioogico 0 MARIA GRAZIA ALTIBRANOI, MARIA CARLA SCLOCCHI, La microbioogia negi archivi 107 EUGENIO VECA, L 'entomofa una negi archivi 121 GIOVANNI MARINUCCI, / probema murino negi archivi 127 1989 Ministero per i beni cuturai e ambientai Ufficio centrae per i beni archivistici ISBN 88-7125-000-1 Vendita: Istituto Poigrafico e Zecca deo Stato - Libreria deo Stato Piazza Verdi 10, 00198 Roma Stampato daa tipografia Arti Grafiche Panetto & Petrei - Spoeto MAURO SCORRANO, La disinfezione e a disinfestazione LUCIANO RESIDORI, Le fotografie in bianco e nero LUCIANO RESIDORI, DANIELE RUGGIERO, FULVIO SANTUS, La microfimatura in bianco e nero dei documenti di archivio ANTONIO PAPA, La bibiografia de Centro di fotoriproduzione egataria e restauro degi Archivi di Stato ISTITUTI CITATI IN SIGLA 135 149 171 185 203

I Centro di fa tori produzione, egataria e restauro compie venticinque anni. Mote e idee suggerite per ricordare a data, non utima quea di un voume monografico, un manuae, per fornire ai coeghi più direttamente impegnati nea gestione dei beni archivistici utii nozioni fondamentai in materia di tutea e, a chi ha partecipato a'impresa, 'occasione per un esame di quanto sinora reaizzato neo specifico settore da'istituto con e sue articoate speciaizzazioni operanti ancora oggi in una sorta di imbo statutario. La creazione de Centro ne 1963 segnò, per gi Archivi di Stato, una tappa importante perché concreta risposta aa convinzione argamente diffusa, e da tempo, che i probemi egati aa conservazione e a recupero dei documenti di archivio dovessero perdere que tanto di empiricità e di occasionaità per affidarsi a sperimentate souzioni, certe e garantite. Un Istituto 1, quindi, con preminenti compiti di studio e di ricerca in que compesso di cautee, riguardi, precauzioni, provvidenze - oggi comunemente e brevemente tutea dei documenti d'archivio - che già nei primi anni di questo secoo fu definito, con avvertita consapevoezza, ''un ramo de servizio archivistico''. E accanto ao studio e aa ricerca, 'attività didattica e di addestramento in un rapporto moto opportuno di reciproca connessione e coegamento. Ma per anni a ricerca costituì un obiettivo, non una funzione, perché ne'atto di nascita (dpr 140911963) i egisatore trascurò, nee annesse tabee, di fornire personae quaificato, essendo previsti in organico i soi operatori fotografi. Questo svantaggio iniziae fu superato nea seconda metà degi anni settanta quando, istituendosi i ministero per {Beni 1 Fino a 9 gennaio 1964 i Centro è stato diretto da Eio Caifano, da 10 gennaio a 30 novembre 1964 da Giroamo Arnadi e da aora fino a' aprie 1983 da Enrica Ormanni.

8 Antonio Papa Premessa 9 cuturai, acuni provvedimenti egisativi e amministrativi consentirono 'assunzione in servizio di tecnici e 'aestimento di un aboratorio di anaisi strutturato in un gabinetto di chimica e in uno di bioogia. Prevenire e curare sono difficii esercizi se non si conoscono a struttura, a proprietà, a natura dei supporti, a composizione dee mediazioni grafiche, e cause de oro degrado, 'efficacia dei prodotti terapeutici. Spesso i quadro patoogico è avanzato essendo gi agenti di degrado moto diffusamente presenti. I depositi di archivio non sono ambienti sterii perché i vaori termoigrometrici, e condizioni igieniche, 'aestimento ogistico, e strutture murarie non ottima/i, otre che una copiosa fonte aimentare disponibie, favoriscono a presenza di quei che Eugenio Casanova chiamò «parassiti degi archivi». Ma non tutti i germi sono infettanti, così come non tutti gi insetti sono infestanti. Donde a necessità di interventi di personae particoarmente quaificato che compia attenti sopra/uoghi, appropriati preievi, minute anaisi di aboratorio per indicare mirate metodoogie di interventi risanatori. Un esempio, insomma, atri ne potrei citare, di come oggi a gestione di un archivio veda accostarsi aa tradizionae, e sempre centrae, figura de'archivista atre professionaità, atre conoscenze tecniche e scientifiche. I aboratorio di anaisi ha indirizzato a sua attività per approfondire esigenze e conoscenze avendo sempre come punto di riferimento, come ambito ne quae esercitarsi, gi archivi, i depositi di archivio, i materiai di archivio: carta e pergamena, anzitutto, ma anche cera (dei sigii) e seta- penso a restauro di recente eseguito di una mappa serica di grande formato - peicoe e astre fotografiche, adesivi, coanti, ammorbidenti, inchiostri. A aboratorio di anaisi è dovuta anche, in questi utimi anni, a normaizzazione dea microfimatura in bianco e nero dei documenti di archivio, degi interventi di bonifica, deo scarico dei residui tossici, nocivi e speciai. L 'Istituto è, atresì, articoato in un primo servizio per o studio de'informatica appicata agi archivi e per a messa a punto di strumenti di automazione dee gestioni interne, contabii e de personae; in un secondo che coordina i aboratori di restauro, di cartotecnica, di egataria antica e moderna, di fotoriproduzione, di stampa; in un terzo servizio che organizza, ne settore dea didattica, corsi di vario iveo e di diversa durata per i personae tecnico degi Archivi di Stato. Infine un ufficio tecnico che ha compiti di consuenza ne settore de'ediizia archivistica con a redazione dee perizie e dei progetti e 'approvazione dei prezzi dei preventivi e dee fatture. La bibiografia de Centro, titoi su argomenti strettamente attinenti ae ricerche ed ae sperimentazioni eseguite da archivisti, esperti e tecnici in servizio, cui bisogna aggiungere quei pubbicati in questo voume, è un importante indice di quanto reaizzato: i primo porta a data de/1972, gi utimi sono datati a partire da1985. Moti sono scritti a più mani perché 'attività interdiscipinare de'istituto richiede avori e sperimentazioni di gruppo, incontri di diverse professionaità e conoscenze. Gi argomenti più ricorrenti: i microfim, i materiae fotografico, 'informatica, i restauro. Eppure in un quadro ne compesso moto soddisfacente non mancano probemi- ad esempio 'indeterminatezza e a genericità dee competenze - a cui souzione i egisatore de/1963 affidò ad un futuro regoamento che non ha mai visto a uce. Restano irriso/ti i probemi egati aa indiscussa competenza «territoriamente non imitata» de'istituto cui non corrispondono, però, gi effettivi poteri di autonoma iniziativa e i iveo di funzione dirigenziae riconosciuti e garantiti agi atri istituti «centrai» de ministero per i Beni cuturai. Restano irriso/ti i probemi egati a'organico che oggi su poco meno di cento dipendenti in servizio conta sessanta tra archivisti, esperti, addetti di aboratorio, operatori, proporzione che andrebbe corretta a vantaggio di queste utime quaifiche professionai tecniche. Resta da regoare 'attività didattica de'istituto perché 'addestramento de personae addetto a restauro e ad atri servizi tecnici, quai i microfim, è un probema non risoto. L 'andare

IO Antonio Papa Premessa 11 a bottega costituisce ancora oggi un indispensabie'tirocinio; ma non c'è maestria senza capacità di autonomamente e consapevomente vautare e programmare, perizie che si acquisiscono attraverso atri e più articoati itinerari formativi. Restano ancora non bene definiti gi stessi compiti istituzionai se non atro perché indefiniti e indefinibii erano, venticinque anni fa, acuni settori che, dopo, sono prepotentemente entrati nea gestione dei beni archivistici. Primo fra tutti 'informatica, i cui primi, cauti, passi furono mossi in Istituto a'inizio degi anni settanta. Si trattava, aora, più che di attrezzarsi e di acquisire confidenze con tecnoogie e essici sconosciuti ai profii professionai degi archivisti, di resistere aa tentazione di affidare a'informatica appicata agi archivi traguardi non sempre coincidenti con 'archivistica e i avoro di archivio. Oggi sembra unanimemente accota a proposizione secondo a quae 'utiizzazione dee tecniche informatiche negi istituti archivistici debba mirare aa predisposizione di strumenti di corredo che faciitino 'accesso dei ricercatori ai documenti trattati. E ancora, i restauro soo in parte eseguito presso i Centro e i aboratori annessi a quindici Archivi di Stato (Miano, Trento, Venezia, Boogna, Lucca, Firenze, Arezzo, Ancona, Perugia, Pescara, Rieti, Campobasso, Napoi, Bari, Paermo) ma per a gran parte affidato a aboratori privati nei cui confronti 'Istituto esercita funzioni di aggiornamento tecnico, di indirizzo, di controo dee avorazioni. Oggi si restaura più che ne 1963 e non è detto che questo sia un fatto positivo perché a confronto si trascura, a vote, a prevenzione. Gi impianti antincendio e antifurto, moto diffusi negi Archivi di Stato, sono misure dovute a difesa da danni fortunatamente rari, mentre quotidiani e ripetuti sono i danni ai documenti causati da condizioni termoigrometriche non ottima/i. Non esiste, per quanto è dato sapere, nei nostri centotrentacinque istituti- tra Archivi e Sezioni- un deposito attrezzato che garantisca ai documenti condizioni ambientai e termoigrometriche ideai, sicché tra prevenzione e recupero - i due poi dea tutea- è preminente 'attenzione per i secondo, no- nostante sia ben evidente i fatto che i probemi egati ad una conservazione che preservi da degrado fisico, chimico e/o bioogico debbano avere prioritaria souzione. «Perciò, a copa vuoe essere ascritto i disinteressamento che parecchi degi archivisti, ancora oggi, affettano per tutto ciò che riguardi a costruzione materiae de'archivio... [perché] 'ambiente ne quae devono conservarsi gi atti, ne quae devonsi ricercare, ordinare e consutare contribuisce sommamente a tutte e operazioni de'archivistica...»(e. Casanova, Archivistica, 1928). I Centro tagia, ne 1988, i traguardo dei venticinque anni presentando un positivo biancio, ameno per quanto riguarda e voci endogene. Restano i probemi istituzionai e strutturai - qui sotanto eencati- perché è moto avvertita 'esigenza di norme regoamentari che consentano un effettivo esercizio dei compiti statutari de 1963. ANTONIO PAPA

Antonio Papa Una «Commissione pe restauro di antichi documenti ogori e guasti (1909-1910)» Presso 'Archivio centrae deo Stato è conservato un fascicoo (Ministero de'interno, ufficio centrae Archivi di Stato, 1907-1915, b. 149, fase. 97, s. fase. 2, " restauro di documenti >>) che raccogie gi atti e, in particoare, i verbai dee riunioni di una commissione che tra i 1909 e i 1910 esaminò a questione reativa a restauro dei documenti di archivio. Ho potuto iberamente consutare 'inedito fascicoo - segnaatomi daa cortesia di Mario Missori - grazie aa amichevoe disponibiità de sovrintendente Mario Serio. La documentazione presenta motivi di grande interesse perché - per quanto mi è dato sapere - fu quea a prima vota che gi Archivi di Stato esaminarono, con 'aiuto di eminenti scienziati, que compesso di provvidenze da adottare per a savaguardia dei documenti di archivio oggi comunemente e brevemente detto tutea. E tutto questo supponendo che 'intera materia - definita già aora " un ramo de servizio archivistico» - fosse preiminare ad ogni intervento di vaorizzazione. Con una conseguenza: a cura e a gestione degi archivi non più dominio escusivo degi archivisti perché atre professionaità, atre conoscenze, più specificatamente tecniche e scientifiche, erano chiamate, per a oro parte, a dare un contributo di souzioni coaudate e garantite. Ne restauro, ad esempio, cosciente sensibiità e artigianae manuaità dovevano essere sorrette e confortate daa chimica, daa fisica, daa bioogia, insomma dae scienze naturai che avrebbero dovuto suggerire prodotti efficaci, stabii, duraturi e reversibii. Non che tutto questo fosse a que tempo consapevomente ben acquisito, restando ben radicate perpessità e cautee non prive, e o vedremo presto, di negative conseguenze. Questi i fatti, così come i ho ricostruiti, di una vicenda che, nata

14 Antonio Papa Una "'Commissione pe restauro (1909-1910)» 15 aora, si è concusa ne 1963 con 'istituzione de Centro di fotoriproduzione egatoria e restauro degi Archivi di Stato. 24 ugio 1908 i direttore de'archivio di Stato di Pisa propose a Ministero de'interno, direzione generae de'amministrazione civie, divisione seconda, sezione seconda (a que tempo ufficio centrae per gi Archivi di Stato) i restauro dei registri dee «provvisioni e consigi degi anziani de popoo» danneggiati da'umidità. I restauro avrebbe dovuto essere eseguito da ta Pier Ignazio Vottero, archivista dea Rea Casa, che, ne dare assicurazioni circa a «sincerità» dee sostanze adoperate, aveva chiesto una retribuzione di dieci centesimi a carta per un ammontare di ire quattrocentocinquanta. I Vottero era atresì disposto a rendere pubbico i suo metodo di restauro a fronte di un compenso una tantum di ire mie accompagnato daa concessione di un attestato di benemerenza. La richiesta de'archivio di Stato di Pisa offrì 'occasione a Ministero, incerto su da farsi, per chiedere, con circoare spedita i 22 ottobre successivo, ai direttori degi Archivi di Stato notizie su eventuai restauri in corso o eseguiti ne passato: «Risuta a questo Ministero che presso diversi Archivi si addiviene tavota aa riparazione di documenti, di eccezionae importanza, che per ingiuria de tempo, o per atre cause, trovansi in quache modo gravemente danneggiati. Consta atresì che diversi sarebbero i metodi a'uopo seguiti, e che sono di soito empiricamente attuati, senza che abbiasi seria garanzia dea oro innocuità, entro un periodo di tempo più o meno breve, nei riguardi appunto dei documenti sottoposti a dette operazioni. Grave è a responsabiità che potrebbe ricadere su questo Ministero ove accadesse che, per 'accennata causa, i patrimonio storico documentae dea Nazione avesse ad essere in quache modo compromesso. Mentre per tanto si rivogono aa S. V. speciai raccomandazioni perché, ove in caso di assouta necessità si debba procedere a restauro di quache importante documento, vi si provveda con e maggiori possibii cautee, si prega anche d'inviare con a maggiore soecitudine a questo Ufficio una precisa, esauriente reazione sui criteri e sui metodi a riguardo seguiti in codesto Archivio, tanto ne passato che sotto a di Lei direzione formuando tutte quee proposte che i risutati dea scienza e dea sua esperienza personae Le suggerissero opportune per essere prese in considerazione». I direttori degi Archivi di Stato di Massa, Paermo, Pisa e Torino risposero che nei oro istituti non erano mai stati eseguiti restauri di documenti. I direttori degi Archivi di Stato di Firenze e Lucca proposero 'isti- tuzione di una «officina» di restauro centrae, mentre queo di Venezia suggerì di aestire aboratori in ogni Archivio, quanto meno nei più importanti. I direttori degi Archivi di Stato di Boogna, Brescia, Cagiari, Genova, Mantova, Miano, Modena, Napoi, Parma, Reggio Emiia, Roma e Siena diedero risposte e più varie e e più diverse confermando, però, che a pratica de restauro, affidata a personae di buona voontà, era aquanto diffusa, ma che i metodi erano appicati empiricamente e che i prodotti erano usati forse con quache superficiaità. L'ufficio centrae, «attesa a gravità e a deicatezza dea materia», sottopose 'intera questione a'esame dea giunta de consigio degi archivi nea seduta de 25 marzo 1909 presenti Pasquae Viari, presidente, Paoo Bosei, Cesare Savarezza, Aberto Pironti e Quintiio Antoisei, segretario. La giunta rinunciò ad esprimere i suo parere su una questione che presupponeva conoscenze tecniche approfondite e suggerì a Ministero 'istituzione di una commissione di quaificati esperti «ao scopo di studiare i migiori sistemi pe restauro di antichi documenti,,. La commissione risutò formata da padre Francesco Ehre, prefetto dea Bibioteca Apostoica Vaticana, Ignazio Giorgi, direttore dea bibioteca Casanatense di Roma, Iciio Guareschi, ordinario di chimica farmaceutica dea regia università di Torino, Luigi Schiaparei, ordinario di paeografia e dipomatica presso i regio istituto di studi superiori di Firenze. Manca agi atti i decreto ministeriae di nomina, una sua copia o una minuta. Le ricerche in atre serie di archivio hanno dato esito negativo. Probabimente un provvedimento formae non fu mai redatto. Padre Ehre - invitato da direttore generae dee antichità e bee arti de Ministero per 'istruzione pubbica, Corrado Ricci - si riservò dt accettare 'incarico dovendo essere preventivamente autorizzato da cardinae segretario di stato. La superiore autorizzazione fu concessa a condizione che 'incarico avvenisse «nea stessa maniera nea quae accettò 'invito anaogo dopo 'incendio dea bibioteca di Torino, cioè s-enza nomina ufficiae e e sue conseguenze, in forma pienamente amicae e privata». Superato in quache modo 'inciampo dipomatico - forse accettando a condizione posta da prefetto dea Bibioteca Apostoica Vaticana - a commissione, presente padre Ehre, avviò di gran ena i suoi

16 Antonio Papa Una Commissione pe restauro (1909-1910)» 17 avori. Tenne e prime sei riunioni nee ore antimeridiane e pomeridiane dei giorni 20, 21 e 22 giugno 1909 presso a bibioteca Casanatense di Roma. Otre i restauro, primo tema a'ordine de giorno, a discussione si aargò presto aa " patoogia, dei documenti di archivio, ae cause, cioè, fisiche, chimiche e bioogiche de degrado, a suo manifestarsi, ai suoi effetti, in atri termini aa conservazione nei depositi. I commissari invitarono, perciò, 'ufficio centrae ad avviare una seconda indagine suo stato dei ocai, dee suppeettii, dee scaffaature e, più in generae, sui sistemi di conservazione dei documenti. I commissari invitarono, atresì, 'ufficio centrae ad emanare tassative disposizioni per imitare, da un ato, gi interventi di restauro " aa stretta necessità, e per proibire, da'atro, e " incoature e ingommature dee carte, otre che ogni tentativo di " ravvivamento, degi inchiostri. I tutto in una unga reazione datata 22 giugno 1909 e conservata agi atti. Nea seconda tornata di avori (nove riunioni tra i 6 gennaio e i 9 giugno 1910) a commissione mise definitivamente a punto una serie di «proposizioni» in materia di restauro di documenti cartacei corrosi dagi inchiostri o danneggiati da'umidità e di pergamene conservate arrotoate o piegate dove appare a odevoe premura ne suggerire prodotti, adesivi e coanti, che offrissero garanzie da futuri attacchi di natura bioogica. La commissione propose anche che nei programmi dee scuoe di paeografia e dipomatica fossero inserite materie scientifiche quai a chimica e a storia naturae e che i metodi, prodotti e procedimenti fossero preventivamente esaminati e sperimentamente appicati presso un aboratorio centrae, approvati da esperti quaificati e resi pubbici. A proposito de aboratorio centrae di restauro, da aestire presso 'Archivio di Stato di Roma, i commissari, in un progetto di regoamento redatto in sei articoi, previdero compiti (di studio e di addestramento), pianta organica (un archivista con funzioni di direttore, un " consuente chimico», due " maestri» operatori, due apprendisti), struttura (una sezione per i restauro, un'atra per e anaisi chimiche), una commissione vigiante di cinque membri (due esperti, due direttori di Archivi di Stato, un quinto sceto tra i componenti de consigio per gi archivi). I progetto fu prontamente esaminato e, sia pure con quache riserva, approvato da'ufficio centrae. I verbae dea quattordicesima riu- nione (9 giugno 1910) registra 'intervento di Gaetano Criveaci, capo dea sezione Archivi di Stato. I Criveaci assicurò a commissione dea piena disponibiità de'amministrazione e dea fattibiità de progetto indicando anche in ta Antonio Taffetani 'operaio che avrebbe potuto essere assegnato a aboratorio e ne funzionario di seconda categoria Mario Cingoani, aureato in chimica, i «consuente chimico " Non, però, chiariva Criveaci, " un competo aboratorio di restauri» perché «è opportuno che si cominci con modesti e pratici intenti, asciando a tempo e a'esperienza di fare germogiare e fruttificare i seme secondo a sua forza vitae e secondo e effettive favorevoi condizioni de'ambiente " Una riserva, questa, che avrebbe avuto presto negative conseguenze. Ancora una riunione dea commissione, a quindicesima ae ore 16 deo stesso giorno 9 giugno, per approvare i testo di una reazione concusiva a'onorevoe signor ministro. Assunto 'autorevoe parere dea commissione, i governo ne successivo mese di dicembre, ne'ambito di un disegno di egge su ruoo organico de personae degi Archivi di Stato, chiese ed ottenne da paramento (egge n. 232 de 20 marzo 1911, art. 10) a " facotà, di istituire un aboratorio di restauro presso 'Archivio centrae de Regno. Fin qui a vicenda, ben documentata agi atti, si sviuppò secondo tempi e modi propri di una corretta e corrente procedura. I fatti successivi, invece, presentano mote zone d'ombra che ao stato - 'intera serie archivistica è in corso di riordinamento presso 'Archivio centrae deo Stato - non è possibie chiarire de tutto. Quache tempo dopo fu emanato i regoamento per gi Archivi di Stato (r.d. 2 ottobre 191 1, n. 1163) che in sei articoi (artt. 112-1 17) detta norma per i funzionamento de aboratorio di restauro " istituito in forza de'art. 10 dea egge 20 marzo 1911, n. 232 " Una impropria attribuzione vista a ettera de'articoo richiamato ( «È data facotà a Governo de Re di provvedere a'istituzione di un aboratorio di restauro...») che avrebbe piuttosto richiesto un formae provvedimento di esecuzione. Di più, i sei articoi de regoamento trascurano de tutto Lsuggerimenti più quaificanti de progetto Ehre. Non sono chiaramente indicati i compiti di studio e di addestramento; non si fa cenno a'archivista responsabie né a consuente chimico né aa commissione vigiante di cinque membri; non è regoamentata a struttura interna e non è disegnata a pianta organica.

18 Antonio Papa n aboratorio fu aestito, ma con «mezzi tecnici modesti " come testimonia Armando Lodo ini in due suoi scritti 1. Lodo ini para di scarse disponibiità di biancio perché gi organi centrai evitarono «a poco a poco d'occuparsene, provocando prima una «unga fase di raccogimento, poi un «ungo sonno fatae,, infine una «crisi ", sino a quando «i aboratorio decadde co sorgere (ne 1938) de'istituto di patoogia de ibro " Forse gravarono non poco anche risentimenti personai e disagi professionai perché Mario Cingoani, i chimico addetto sin da'inizio a aboratorio, si dimise ben presto «disgustato» - cito ancora Lodoini - «da nessun prestigio conferitogi dopo tanto nobie avoro e forse in cuor suo indignato che i merito non fosse ragione di successo e di giusti riconoscimenti». Non privo di significato appare, infine, i fatto che Eugenio Casanova direttore de'archivio di Stato di Roma da 1916 a 1933, pur così at;ento ne'annotare ne suo manuae ogni notizia, a più minuta, sugi archivi di ogni tempo, dentro e fuori i confini nazionai, taccia su aboratorio di restauro di Roma. Forse poco convinti, e 'ufficio centrae e gi archivisti, de'utiità di una simie struttura, che pure a commissione Ehre, anticipando i tempi, aveva disegnato con scrupoosa competenza, i aboratorio fu fatto operare tra difficotà ed indifferenza: i nuovo ordinamento degi archivi de regno approvato con egge 22 dicembre 1939, n. 2006, ignora i aboratorio. Quando ne 1963 fu, finamente, istituito i Centro di fotoriproduzione, egatoria e restauro degi Archivi di Stato, i progetto Ehre fu soo parziamente riesumato. I compiti di studio e di addestramento furono con chiarezza indicati, ma a parte più strettamente tecnico-scientifica fu trascurata. La tabea de personae annessa a dpr 1409/63 prevedeva una soa quaifica tecnica, gi operatori fotografi. I Centro nacque, e per anni operò, senza aureati in materie scientifiche, senza tecnici o addetti di aboratorio, senza restauratori e egatori. È de 1977 (10 febbraio) un decreto a firma de ministro per i beni cuturai pro tempore, Mario Pedini, che consentì di comare quei vuoti e di assumere, grazie aa successiva egge 285/77, personae tecnicq-scientifico secondo e indicazioni dea commissione Ehre. A. LODOL!NI, Origine e attività de/ aboratorio di restauro presso t'archivio centrate deo Stato, in Misceanea di scritti vari in memoria di Afonso Gatto, Firenze 1956, pp. 519-534; Io., I cinquantenario de regoamento 2 ottobre 1911, n. 1163 per gi Archivi di Stato, Roma 1961, pp. 54-57 (Quaderni dea Rassegna degi Archivi di Stato, 9). Ceciia Prosperi I restauro dei documenti di archivio Negi archivi i più diffusi supporti scrittori sono a carta e a pergamena, ma non è raro i caso di supporti in stoffa, egno, metai, cera. La natura di tai supporti è soggetta a gravi deterioramenti perché subisce i danni de tempo, i danni di una non idonea conservazione e quei di natura meccanica. Esempi di interventi di restauri empirici, operati ne passato più o meno recente, non mancano. Lavori eseguiti artigianamente e privi di ogni fondamento scientifico che spesso hanno causato ai documenti danni più rievanti di quei che si prefiggevano di sanare. La coscienza di un restauro che tenesse, per esempio, in debito conto a materia oggetto di un intervento di savaguardia, i materiai da usare, i procedimenti e e metodoogie da adottare, si è fatta strada moto entamente. La stessa istituzione de Centro di fotoriproduzione egatoria e restauro degi Archivi di Stato, cui affidare o studio e a sperimentazione di questa particoarissima materia, risae a 1963. Acuni principi generai sono ormai comunemente accettati sia ne campo de restauro dei beni archivistici e ibrari sia in queo più generae dei beni cuturai; fermi restando però questi principi, è da sottoineare i fatto che, comunque, esistono differenze di metodi, prodotti e tecnoogie che distinguono ogni intervento. La decisione riguardo a materiae da sottoporre a restauro va presa, da parte di un istituto archivistico, con mota cautea ne'ambito di una accurata programmazione degi interventi su serie archivistiche che oggettivamente necessitano di avori di ripristino. Acuni documenti presentano oggettive priorità, per esempio i documenti di grande formato in quanto richiedono maggiori cautee sia per a conservazione che per a consutazione, perché presentano probemi egati a precedenti interventi di ripristino; i documenti particoarmente fragii per varie cause di degrado quai muffe, microrganismi o acidità

20 Ceciia Prosperi I restauro dei documenti di archivio 21 de supporto o dee mediazioni; i documenti egati a cui egatura non sia più funzionae; e pergamene irrigidite o adese a vari supporti. Ne campo de restauro dei beni archivistici va detto che ogni pezzo è comunque un caso patoogico a sé, per e caratteristiche intrinseche dea materia scrittoria che varia da uogo a uogo, da epoca ad epoca, per a disomogeneità dee mediazioni grafiche, otre che per i formato e per i condizionamento. Ne'ambito di una medesima serie archivistica è possibie riscontrare diversità e deo stato di conservazione e dee mediazioni grafiche, o di atri eementi tai da necessitare di metodoogie di intervento tutt'atro che generai. Per tutta questa serie di motivi a sceta dei trattamenti da eseguire va fatta caso per caso; qui si possono soo deineare i principi fondamentai aa base di ogni intervento. L'originaità non deve mai essere modificata e 'intervento di ripristino deve mirare a fermare o, se non è possibie, a raentare determinati processi degenerativi e a ristabiire 'integrià, non soo esteriore, ma " strutturae» de documento. Sia per e fibre dea carta che per e ceue dea pergamena si deve intervenire per rafforzare, se indeboite, o per restituire oro 'easticità perduta otre che per ridare forma ed estetica. Ogni eemento originae va savaguardato e recuperato; quaora ciò non sia possibie, come per esempio ne caso di una egatura non più funzionae, a si può sostituire con una nuova. Ne'opera di rifacimento di detta egatura si terrà comunque conto degi eementi originai innestandoi sua nuova coperta, mentre per a sceta dei prodotti si seguiranno criteri di funzionaità e durabiità. I restauro va sempre imitato ao stretto indispensabie. Per quanto concerne, per esempio, i risarcimento ed i rinforzo de materiae membranaceo si interviene soo quando a conservazione futura sia compromessa da acerazioni profonde, da erosione di insetti o degradazioni dovute a microrganismi, o quando a struttura de documento sia indeboita tanto da renderne probematica a consutazione. La natura e 'intervento debbono essere sempre evidenti. Quaora, ad esempio, i documento abbia bisogno di un intervento di ripristino, i materiae da usare deve essere compatibie con 'originae senza contraffazioni di coore, per evitare i rischio di fasificazioni che comprometterebbero 'originaità de documento. Non è ammessa acuna riproduzione imitativa degi eementi mancanti siano essi puramente decorativi o contenutistici. Gi inchiostri e tutte e mediazioni grafiche, che spesso hanno natura diversa, vanno anaizzati, individuati e saggiati per accertarne i grado di soubiità e 'eventuae reazione ai trattamenti cui verranno sottoposti durante e successive fasi di avorazione. I procedimenti adottati per i restauro devono essere sempre reversibii per assicurare a possibiità di smontaggio e di interventi futuri. I prodotti debbono rispondere a criteri di efficacia, reversibiità e stabiità chimico-fisiche e bioogiche. Ribadendo ciò che già è stato detto su'impossibiità di parare di restauro in un unico discorso generae, va comunque detto che 'iter de restauro prevede dee operazioni tipiche per ciascun pezzo, operazioni che di vota in vota subiscono aggiustamenti nei prodotti e nei procedimenti. Prima di ogni intervento i documento viene accuratamente numerato e schedato. Soitamente i dati vengono annotati su di una scheda, già predisposta, che prevede una parte strettamente archivistica, un'atra inerente ao stato di conservazione, ae metodoogie da usare, e un'utima, da compiarsi a restauro utimato, sui prodotti e sue operazioni eseguite. Si effettua anche una documentazione fotografica deo stato di conservazione de pezzo, documentazione che verrà ripetuta a avoro utimato. In caso di interventi particoari si effettua anche una riproduzione fotografica dee fasi di avorazione a scopo didattico e di documentazione. Ogni intervento è preceduto da una serie di tests o prove non distruttive tendenti ad accertare sia i grado di acidità de supporto o dee mediazioni grafiche sia a soubiità di queste utime ae souzioni o a prodotti che verranno poi utiizzati. Le operazioni di puizia si articoano in due fasi: puizia a secco, tendente ad asportare povere o grumi di fango o tracce di coanti, e puizia ad umido con avaggi per immersioni o per tamponamento, utiizzando acqua deionizzata o demineraizzata, souzioni o soventi adeguati. Ai avaggi segue o spianamento sotto peso o sotto pressa e o stiramento, su appositi teai, per pergamene contratte e deformate.

22 Ceciia Prosperi I fissaggio di circoscritte mediazioni grafiche soubii soitamente è eseguito con Paraoid B 72 e a tenuta di frammenti, ne caso di documenti acerati e in pezzi, si effettua con 'appicazione temporanea di un veo precedentemente coato con Prima AC 33; protezione questa da rimuovere aa fine dei trattamenti ad umido. L 'asciugamento avviene sempre a temperatura ambiente. Per risarcimento comunemente si intende que'insieme di operazioni di rattoppo dee acune, con carta giapponese, sutura dei tagi e dee acerazioni. Per i risarcimento de materiae membranaceo e metodoogie usate prevedono 'utiizzazione di pergamena attuae per e egature e carta giapponese per i fogi manoscritti. Tae sceta è stata dettata da una maggiore garanzia di stabiità che fornisce a carta giapponese a confronto di pergamene attuai, non corrispondenti per spessore o grana o animae usato a quee originai, creando così, ne tempo, pericoose trazioni. Spesso un supporto cartaceo particoarmente indeboito necessita di un rinforzo, che può essere eseguito o mediante ricoatura con meticeuosa o mediante veatura ad umido con carta giapponese su verso. Tae veatura sarà a cado con veo precoato con Paraoid B 72 in presenza di mediazioni grafiche soubii. È raro, ma non inconsueto, i caso di una doppia veatura su verso e su recto in presenza di documenti estremamente fragii e acerati. Atrettanto raro è i caso di veatura di fogi membranacei. A competamento di questa nota su restauro de materiae d'archivio seguiranno acuni esempi di interventi sperimentai portati a termine presso i Centro, documentati daa reativa scheda di avoro. La prima (cfr. scheda n. ) si riferisce a restauro di una mappa appartenente a'archivio de Comune di Asti 1. I Centro, pur dando priorità a documenti appartenenti agi Archivi di Stato, opera restauri anche su materiae di proprietà di archivi non statai ma soggetti aa vigianza dee Sovrintendenze archivistiche, qua- I restauro dei documenti di archivio 23 ora questi documenti si presentino particoarmente interessanti per o studio, a ricerca e a sperimentazione di nuove metodoogie d'intervento. La pecuiarità de supporto, si tratta infatti di stampa su seta, e e notevoi dimensioni hanno soecitato 'interesse su questo documento. Dapprima i aboratorio di anaisi ha condotto una ricerca per individuare 'adesivo più idoneo da utiizzare e che non fosse soggetto a'attacco di microrganismi. Tutte e operazioni di restauro sono state precedute da prove simuate su campioni, che permettessero di accertare 'idoneità dei prodotti usati e di fornire agi operatori a manuaità necessaria a trattare un supporto per oro inconsueto. La seconda (cfr. scheda n. 2) si riferisce ad un registro membranacee appartenente a'archivio di Stato di Verona che, per o stato di conservazione generae, in particoare dei piatti in egno dea egatura, presentava particoari difficotà. I piatti in egno, gravemente danneggiati da'azione di insetti, sono stati sottoposti, dopo 'anaisi ao stereomicroscopio de gabinetto bioogico, ad un trattamento disinfestante e curativo a scopo preventivo. La terza ed utima (cfr. scheda n. 3) riguarda una serie di documenti membranacei ex coperte di atti notarii de'archivio di Stato di Enna. Un tipo di recupero questo che i Centro ha effettuato su varie serie appartenenti a diversi Archivi. Come in tutti i casi anaoghi, e pergamene presentavano un evidente sbiadimento dee facce esterne dee coperte e fori di cucitura, otre che acerazioni e acune. APPENDICE SCHEDA DI RESTAURO n. 1 I restauro dee mappe de'archivio storico de Comune di Asti è stato iustrato in occasione de convegno Cartografia e istituzioni in età moderna, tenuto a La Spezia i 7 novembre 1986, vedi MINISTERO PER I BENI CULTURALI E AMBIENTALI, Cartografia e istituzioni in età moderna. Atti de convegno, Genova, Imperia, Abenga, Savona, La Spezia, 3-8 novembre 1986, t. II, Roma 1987, pp. 726-727. PARTE PRIMA: Segnature archivistiche Istituto di conservazione: Archivio storico de Comune di Asti Intitoazione: " Carta de a rivera de Genova con sus verdaderos confines y caminos»

24 Ceciia Prosperi I restauro dei documenti di archivio 25 Estremi cronoogici: anno 1685 Supporto: una mappa in seta Dimensioni (in cm.): atezza 90, arghezza 200 PARTE SECONDA: stato di conservazione Supporto: In origine quattro sezioni di cm. 90 x 50 incoate per sovrapposizioni dei margini più unghi, i tutto adeso su tea, con bordo di seta cucito ungo i margini. Supporto moto sporco, acunoso, sfiacciato. Evidenti segni di fori da chiodi ungo i bordi dimostrano che in origine i tutto era su tavoa Mediazioni grafiche: stabii, a stampa PARTE TERZA: Operazioni di restauro Scucitura de bordo: con bisturi e forbici SCHEDA DI RESTAURO n. 2 PARTE PRIMA: Segnature archivistiche Istituto di conservazione: Archivio di Stato di Verona Intitoazione: Matricoa dei Notai registro n. 6 Estremi cronoogici: anni 1409-1611. Supporto: membranaceo Dimensioni (in cm.): atezza 37,5, arghezza 26,5, dorso 6 Numero dee carte: 141 cc. numerate da a 141 Prove di soubiità: con acqua Distacco dea tea: a secco e soo dove necessario ad umido Separazioni dee sezioni: a secco e soo dove necessario ad umido Puitura a secco: con penneo morbido e bisturi Lavaggio: per ogni singoa sezione, condizionata tra vei sintetici, due immersioni in acqua tiepida: quindici minuti a prima, dieci minuti a seconda Spianamento e messa in squadro di trama e ordito: sezioni bagnate su vetro con ausiio di riga e squadra Asciugamento: a temperatura ambiente su vetro e sotto peso con interposti fogi di carta fitro Riordinamento fii: sui bordo dee acune con penneo bagnato Veatura: a tamburo su vetro sabbiato con veo giapponese 502 e adesivo tyose MHP 300, 20 gr./itro Ricomposizione dee sezioni: con tyose MHP 300, 40 gr./itro ungo i bordi originariamente adesi Appicazione bordo: con stoffa in seta pura cucita con fio di seta Foderatura: con bisso di ino precedentemente avato e asciugato, adesivo tyose MHP 300, 40 gr./itro Montaggio: su teaio a doppia croce di pino stagionato- spessore cm. 7 x 2,8, atezza cm. 100, arghezza cm. 210- rivestito con tea di popeine di cotone, avata e asciugata, di coore più scuro de bisso utiizzato per a foderatura. I tutto rifinito su verso de teaio con carta giapponese 524, adesivo tyose MHP 300, 40 gr./itro con cinque per cento vinavi 59 Condizionamento: in cornice egno noce, cristao semidoppio con distanziatori. Restauratori: L. Cristofanei, S. Di Franco, C. Pedone. PARTE SECONDA: stato di conservazione Supporto: fogi mancanti, atri con tagi e piegature, sporchi e macchiati; dorso con cospicui residui di adesivo Mediazioni grafiche: di diversa natura, inchiostri sbiaditi, miniature, capiettera miniati Legatura: piatti in egno rivestiti in pee aumata, 8 borchie, tracce di 2 ganci di chiusura, nervi di cucitura inseriti nei piatti, dorso rinforzato in cartone, capitei in pee aumata PARTE TERZA: Operazioni di restauro Scucitura: con bisturi a secco Puizia: spoveratura a secco con penneo Lavaggio e ammorbidimento temporaneo: per tamponamento con souzione idroacoica (30-70%) Smacchiatura, spianamento e asciugatura dei bordi: con etere etiico e trieina sotto peso tra carte siiconate e cartoni, successivamente tra carte fitro e cartoni sotto eggera pressione. I fogi miniati tra carte siiconate, gommapiuma e cartone Restauro: su 25 fogi braghette su bordo interno con doppia carta giapponese n. 517, adesivo tyose MH 300 p. (4%. acqua); su 24 fogi sadature tagi con peicoa pergamena adesivo tyose MH 300 p. 4%. acqua e vinavi 59 a 5%; su 9 fogi risarcimenti con doppia carta giapponese 517 adesivo tyose (4%. acqua).

26 Ceciia Prosperi I restauro dei documenti di archivio 27 PARTE QUARTA: operazioni di egatura Smontaggio egatura originae: distacco dea coperta in pee aumata dai piatti, smontaggio borchie e chiodi e fermagi di cucitura. Rifacimento dea egatura: a) Cucitura: su 5 nervi di pee aumata con fio di cotone; rifacimento dei capitei su un'anima di pee aumata arrotoata, con fio di coore neutro. b) Rifacimento dei fermagi e borchie mancanti: in ottone; sadatura di rinforzo dei chiodi. c) Puizia dea coperta originae: con souzione idroacoica per tamponamento. d) Recupero coperta originae: innestata su nuova pee aumata; rinforzo de dorso con carta ingress adesa sua pee di copertura. e) Trattamento piatti ignei : penneature ed iniezioni nei fori di pentacoro fenato di sodi o. f) Inserimento de voume, cucito, nea coperta, pee adesa sui piatti e rimboccata con tyose MH 300 p. a 4% e vinavi 59 a 10%. g) Montaggio dei fermagi di chiusura borchie e chiodi: adesi sui piatti con tyose MH 300 p. a 4% e vinavi 59 a 10%. Asciugatura e spianamento: sotto peso tra carte fitro e/o carte siiconate e cartoni Restauro: con doppia carta giapponese di adeguato spessore, adesivo tyose MH 300p (4%). Sadature con peicoa di pergamena e adesivo tyose MH 300p e vinavi 59 (5%), stucca tura con carta giapponese e adesivo tyose MH 300p e vinavi 59 (5%). Restauratori: P. Circi, L. Nuccetei, C. Pedone, G. Rava. Restauratori: M. Brigazzi, E. Ceccoi, P. Circi, C. Pedone, G. Rava. SCHEDA DI RESTAURO n. 3 PAR TE PRIMA: Segnature archivistiche Istituto di conservazione: Archivio di Stato di Enna Archivio: Archivio notarie di Catanissetta Estremi cronoogici : secc. XVI-XIX Supporto: membranaceo Dimensioni: varie Numero dei fogi: 117 PAR TE SEC ONDA: stato di conservazione Supporto: sporco, sbiadimento dee facce esterne, etichette adese, acerazioni ungo i bordi di piegatura, strappi Mediazioni grafiche: di diversa natura, inchiostri sbiaditi, capiettera miniati PAR TE TERZA: Puizia: spoveratura a secco con penneo Distacco, avaggio, ammorbidimento temporaneo: per tamponamento con souzione idroacoica (30-70%)

Giancaro Impagiazzo, Daniee Ruggiero, Maria Teresa Tanasi Una iniziativa in materia di conservazione per a savaguardia dei futuri documenti * Creare in un ambiente idonee condizioni di temperatura, umidità, iuminazione, protezione daa povere etc., rappresenta uno stato necessario ma non sufficiėnte per garantire a conservazione dei documenti. Infatti, pur se 'ambiente ricopre un ruoo fondamentae nei processi degradativi dei supporti scrittori, non si può non tener conto dea quaità dei vari componenti i supporti stessi. A conferma di quanto detto basta 'evidenza che carte moto antiche sono ancora oggi in buono stato, mentre carte fabbricate a partire daa fine de XVII secoo si presentano deboi, fragii e tavota in uno stato tae da non permetterne a manipoazione pur se conservate nee stesse condizioni ambientai. Non basta quindi che i documenti siano conservati adeguatamente, ma occorre anche che siano redatti su supporti idonei a durare ne tempo. Ne corso dei secoi i più dee vote sono state principamente considerazioni di pratica utiità, otre che economiche, ad affermare 'uso dei vari supporti scrittori e perfino a determinarne a quaità, in particoare dea carta che rappresenta i materiae più diffuso negi archivi e nee bibioteche. Fino aa metà de XVII secoo a carta fu fabbricata a mano; 'ata quaità di queste antiche carte risutava da un'attenta avorazione artigianae, da'uso di fibre idonee (straccio di cotone, ino, canapa e oro miscee) e, in quache caso, da contenuto in carbonato di cacio derivante daa cace utiizzata per a fermentazione degi stracci e/o dae acque dure utiizzate per 'impasto fibroso. La crescente richiesta di carta portò aa introduzione di maccinari più sofisticati, a'uso di nuovi tipi di fibre e a'aggiunta di vari additivi. Si ringrazia in modo particoare i dott. G. Poes de ministero de 'Industria, de Commercio e de'a rtigianato, sperimentatore presso a Stazione sperimentae per a ceuosa, carta e fibre tessii vegetai ed artificiai di Miano, per i vaidissimo contributo fo rnito nea fo rmuazione dea tabea.

30 Impagiazzo, Ruggiero, Tanasi Per a savaguardia dei futuri documenti 31 A causa dee scarse conoscenze tecniche gi effetti a ungo termine di queste innovazioni non erano a tempo noti: a momento dea produzione a carta sembrava idonea ad essere conservata, ma ne corso de tempo a sua integrità si è mostrata compromessa. Se si ripercorrono e tappe evoutive dea fabbricazione dea carta si potrà vautare 'infuenza, purtroppo in generae negativa, che ciascuna innovazione ha avuto sua stabiità e durabiità 1 È attorno aa metà de XVII secoo che a quaità dea carta cominciò a scadere a causa de'impiego de'aume di rocca a fine di migiorare a coatura eseguita con geatina. L'aume, infatti, ha per azione de'acqua a tendenza a dare prodotti acidi che rimangono a'interno dea struttura fibrosa dea carta e favoriscono a demoizione idroitica dea ceuosa, suo costituente primario. Evento concomitante fu 'invenzione di una nuova macchina per a raffinazione ad opera di un ignoto cartaio oandese (da cui i nome «raffinatrice oandese») che sostituì a pia a magi o muino a pestei. Con 'introduzione di questa macchina si abbreviarono i tempi di raffinazione ma si produsse carta di quaità più scadente a causa di una azione meccanica moto energica, che comportava una più drastica azione di tagio dee fibre e una sfibriazione sempre minore rispetto aa azione più banda dea pia a magi. Ne 1807 venne introdotta a coatura aa coofonia, che fornì un uteriore vantaggio economico sia per i basso costo di questa resina sia per i fatto che a coatura non era più un processo a sé stante ma diveniva una fase de processo di avorazione, a cosiddetta «coatura in impasto " Tae coatura richiese però un quantitativo di aume maggiore rispetto a queo necessario per a coatura aa geatina, compromettendo maggiormente a quaità dea carta, accrescendone, come si è visto, 'a- 1 Co termine stabiità si intende a capacità dea carta di mantenere inaterate ne tempo e sue proprietà chimico-fisiche, posto che sia conservata in condizioni ambientai idonee e senza essere utiizzata. Questa caratteristica egata a sempice trascorrere de tempo non va confusa con a durabiità che è definita come a capacità di resistere ae normai soecitazioni nee condizioni di utiizzo. Per esempio a carta moneta deve essere durevoe, ma a stabiità non è di soito un probema; a carta usata per stampe artistiche dovrebbe essere stabie, ma a durabiità non è un probema poiché e stampe di soito vengono montate e incorniciate; a carta per registri deve essere stabie e durevoe poiché essa contiene registrazioni che devono essere conservate a ungo ed è soggetta a considerevoi azioni di usura meccanica. cidità. Nea seconda metà de XIX secoo quando 'aume di rocca fu sostituito da sofato di auminio, noto come «aume dei cartai», a quaità dea carta peggiorò uteriormente a causa dea presenza di acido soforico ibero che esso conteneva 2. Ne 1774 venne scoperto i coro. Le sue proprietà sbiancanti furono ben presto sfruttate dai cartai che poterono impiegare anche stracci coorati e ottenere carte più bianche e apparentemente più pregiate. I coro nasconde però due insidie: una egata aa possibiità che i suoi residui diano uogo ne tempo a prodotti acidi, 'atra connessa aa sua azione ossidativa che conduce aa degradazione dea ceuosa. L'invenzione dea macchina continua, avvenuta nei primi anni de'ottocento, trasformò i processo di fabbricazione consentendo produzioni più eevate e a creazione di una vera e propria industria. La carenza di materia prima spinse a cercare nuove fonti di approvvigionamento: si utiizzò a pagia e i egno; a pasta meccanica fu i primo prodotto da egno impiegato nea fabbricazione dea carta. I egno umido veniva sfibrato contro una moa ruotante in pietra; e fibre spezzate, isoate, unite a fascetti, non soo risutavano non uniformi in termini di unghezza e diametro, ma contenevano anche, otre aa ceuosa, ignina ed emiceuosa, sostanze incrostanti instabii che inducono a degradazione dea carta. Queste fibre, non purificate e poco raffinate, a momento dea formazione de fogio potevano stabiire soo parziamente tra oro quei egami che conferiscono aa carta e proprietà di resistenza meccanica. Successivamente a messa a punto di processi di purificazione dea ceuosa portò a'impiego dee paste chimiche e semichimiche. Questi processi consentirono di isoare e fibre più o meno totamente dae sostanze incrostanti, ma a causa di trattamenti con reattivi energici ad ata temperatura si potevano ottenere prodotti già parziamente degradati specie se i processo non era ben controato. I passaggio da una produzione artigianae ad una produzione industriae, se da un ato ha consentito una maggiore disponibiità di carta a più basso costo, da'atro ha portato ad un decadimento dee sue quaità con conseguenze assai gravi per a conservazione dei documenti. 2 L'aume di rocca è un prodotto naturae minerae costituito da un sofato doppio di auminio e potassio; ' aume dei cartai è invece un sottoprodotto dea avorazione dea bauxite per ottenere 'auminio. La bauxite viene trattata con acido soforico per cui i sofato di auminio derivante è impuro per a presenza di acido ibero.

32 Impagia=o, Ruggiero, Tanasi Per a savaguardia dei futuri documenti 33 I fattori che portano aa degradazione dea carta sono oggi ben conosciuti e si dispone inotre di metodi d'indagine moto sofisticati: si hanno perciò tutti gi strumenti per poter intervenire sua quaità de prodotto. Adottando carte che soddisfino i requisiti di stabiità e di durabiità ovviamente associati a idonee condizioni di conservazione, si potrano evitare in futuro quei costosi e tavota compicati interventi di restauro che spesso si sono resi necessari per savare e testimonianze de passato. Ne'intento di incoraggiare 'utiizzo di carta stabie e durevoe, è necessario precisare e specifiche tecniche e i metodi di anaisi per assicurare che in futuro i documenti siano redatti su carta a unga vita. Questa esigenza è già stata avvertita da tempo in atri paesi ed è stata tradotta in norme che fissano i requisiti per carte a unga conservazione. Negi Stati Uniti d'america, ad esempio, già ne 1974 è stata emanata una norma ASTM3 che precisa e specifiche per carte destinate ad essere usate per registri e documenti. La successiva norma ANSI 4 de 1984 fa riferimento aa stabiità e durabiità di carte destinate aa stampa di materiae ibrario. Queste norme hanno tenuto conto dei risutati dea ricerca iniziata da W. ). Barro w ne 195 7, sotto 'egida de Counci o n Library Resources e dea Library of Congress, e competata dopo a sua morte dai membri de W. J. Barro w Research Laboratory, sito a Richmond, nea Virginia 5. Anaoghe norme sono state precisate anche in Finandia e in Svezia. Per quanto riguarda 'Itaia, i regio decreto 13 gennaio 1910 n. 46, reativo aa «unificazione dei tipi di carta in uso presso e Amministrazioni deo Stato " cassifica a carta in base a'uso cui è destinata. Per ciascuna casse sono precisati due requisiti, uno per a materia di cui è composta a carta e 'atro per a resistenza di quest'utima. Gi standards più eevati, e da punto di vista dea materia prima e da punto di vista dea resistenza, sono riservati aa " carta per eggi e decreti ed in generae per documenti, registri, dispacci di maggiore importanza da con- 3 ASTM, Specijication for Band and Ledger Papers for Permanent Records, norma D 3290, 974. ANSI, Permanence of Paper jo r Printed Library Materias, norma Z 39.48, 1984. 5 W. ]. BARROW, Deterioration of Book Stock: Causes and Remedies, Richmond 1959; BARROW RESEARCH LABORATORY, Specificationsjor Permanent/Durabe Book Papers, in «The American Archivist», vo. 38, n. 3, juy 1975, pp. 405-4 16. servarsi otre dieci anni», che deve essere costituita unicamente da straccio (ino, canapa, cotone) ed avere una unghezza media di rottura compresa tra 5800 e 6000 m. Questa normativa è da considerarsi ormai superata sia perché prevede 'uso deo straccio, oggi non più utiizzato 6, sia perché non tiene conto di tutti gi atri fattori che, otre a natura de'impasto fibroso, possono degradare a carta, primo fra tutti 'acidità, da quasiasi fonte derivi. Un successivo e unico impegno in materia di conservazione, anche se non direttamente riguardante a carta come supporto per i documenti, è i decreto ministeriae de 2 agosto 1983 su'«approvazione dea normativa in materia di cartoni destinati a restauro ed aa conservazione de materiae soggetto a tutea " dove vengono fissate e caratteristiche chimico-fisiche, e toeranze e i reativi metodi di prova dei cartoni da usare negi interventi di conservazione e restauro. A contrario, a egge 5 giugno 1985 n. 283 su'«utiizzazione, ne'ambito dee amministrazioni pubbiche, di prodotti cartari con standards quaitativi minimi in reazione a'uso cui devono venire destinati» rappresenta una minaccia per a savaguardia dei futuri documenti, poiché non esiste una normativa per carte destinate aa conservazione. La egge vorrebbe rispondere a due esigenze fondamentai: provocare una notevoe riduzione dea spesa pubbica e favorire un maggiore impiego di materie prime nazionai. Questo scopo viene perseguito evitando che e amministrazioni deo Stato, gi enti pubbici territoriai e gi enti che in via ordinaria ricevono contributi da parte deo Stato facciano uso di carte con standards quaitativi superfui per 'impiego cui sono destinati. Viene promossa quindi 'utiizzazione di fibre di recupero, di paste ad ata resa e di paste di pagia. Escuse da provvedimento naturament sono tutte e carte particoari, ad esempio e carte vaori, e carte e gi articoi cartacei e cartotecnici per tabacchi avorati, e carte e i cartoni destinati a venire in contatto con gi aimenti, cioè tutte quee carte per e quai o standard quaitativo è garanzia e condizione per 'utiizzabiità de prodotto stesso. La normativa, quando ancora era ao stato di disegno di egge go- 6 Lo straccio oggi non è più in uso per motivi economici e tecnici egati a'ato costo dea raccota ed aa eterogeneità dee fibre tessii che rende difficotosa a cernita e a separazione dee fibre vegetai da quee artificiai e sintetiche.

34 Jmpagiazzo, Ruggiero, Ta nasi Per a savaguardia dei futuri documenti 35 vernativo, aveva subito un attento esame da parte de aboratorio chimico di ricerca de Centro di fotoriproduzione egatoria e restauro degi Archivi di Stato, a quae era stata sottoposta per un parere di merito da parte de'ufficio centrae per i beni archivistici 7. I Centro aveva rievato che carte fabbricate con fibre di recupero, paste ad ata resa e paste di pagia non sono idonee per documenti destinati a durare ne tempo. La egge prevedeva una deega a governo per 'emanazione di un regoamento di esecuzione, con i quae si dovevano determinare i criteri per a cassificazione dee carte e degi atri manufatti cartari e stabiire e caratteristiche dee singoe categorie. Neo stesso tempo i governo doveva approvare un capitoato-tipo per a fornitura di prodotti cartari ao Stato e agi atri enti. A ta fine si è costituito presso i ministero de'industria, de Commercio e de'artigianato un gruppo di avoro, de quae hanno fatto parte acuni tecnici de aboratorio chimico de Centro di fotoriproduzione egataria e restauro, per a definizione dee specifiche tecniche per i vari tipi di carta 8. Tra questi è stato inserito un tipo di carta per conservazione che per sempicità è stata denominata «durevoe,, ma che, ovviamente, deve soddisfare i requisiti sia di durabiità che di stabiità. Sono stati previsti due tipi denominati «durevoe A,, e «durevoe B,, a designare, rispettivamente, carte per a documentazione destinata ad essere conservata in teoria iimitatamente e per a documentazione destinata ad essere conservata per ameno cento anni. Nea formuazione dee specifiche tecniche si è tenuto conto, otre che dea composizione de'impasto fibroso, anche di quea degi atri componenti aggiunti ne processo di fabbricazione e dei vaori dei parametri indicativi dea stabiità e durabiità dea carta (vedi tabea 1). Sono state contempate carte a diversa grammatura così da coprire i possibii usi: mentre per i tipo A i gruppo di avoro ha proposto di utiizzare un impasto costituito da fibre di cotone con a presenza ammessa di fibre di canapa, ino e ramié, per i tipo B un impasto costituito da fibre di pasta chimica bianchita di primo impiego di conifera non in- feriore a 7 5%. Per i tipo A è stato sceto i cotone per 'eevato contenuto in afa-ceuosa così da utiizzare un prodotto di partenza più puro e, comunque, in entrambi i casi è necessario che ciascuna materia fibrosa impiegata abbia un grado di poimerizzazione medio 9 non inferiore a 1000 per garantire una certa integrità dee catene ceuosiche. Per e materie coanti sono state escuse coofonia, amido e geatina perché attentano aa stabiità chimica e bioogica de fogio di carta. Le materie di carica devono contenere soo carbonato di cacio e caoino perché entrambe sostanze inerti nei confronti dea ceuosa; in più i carbonato di cacio garantisce una riserva acaina che protegge a carta da eventuai insorgenze di acidità. Le caratteristiche meccaniche significative per una vautazione dea stabiità e dea durabiità dea carta sono a resistenza ae doppie pieghe e a resistenza aa acerazione; e due proprietà simuano rispettivamente o stress di un fogio quando viene piegato avanti e indietro e o stress di acerazione ne momento in cui viene sfogiato. Un parametro chimico di controo considerato è i ph, che rappresenta una misura de'acidità i cui effetti deeteri sua ceuosa sono già stati messi in evidenza. L'intervao di vaori sceti è 7,5-8,5, vaori cioè che si trovano ne campo dea acainità, e ciò dà sufficienti garanzie ai fini di una unga conservazione. I parametri ottici considerati sono stati 'opacità su fondo carta e i fattore di rifettanza diffusa ne bu (grado di bianco). L'opacità deve avere un vaore tae da garantire che a ettura de fogio non sia disturbata daa visione deo scritto esistente su fogio sottostante; per i fattore di rifettanza diffusa ne bu è stato fissato un imite minimo piuttosto basso, da momento che si richiede 'assenza di sbiancanti fuorescenti e di nuanzanti, perché potrebbero dare ne tempo effetti deeteri sua carta. Le atre grandezze prese in esame sono in reazione aa scrivibiità e aa stampabiità de fogio di carta (ruvidità, assorbimento d'acqua, coa tura). Per prevdere a vita utie di un tipo di carta, cioè per vautare se 7 I parere è stato inviato a medesimo Ufficio centrae con nota 1640/X.4 (3) de 17 maggio 1984. 8 Aa definizione de capitoato hanno partecipato inotre 'Istituto poigrafico e zecca deo Stato, i Provveditorato generae deo Stato, a Stazione sperimentae per a ceuosa, carta e fibre tessii vegetai ed artificiai di Miano, I'Assocarta, a SIVA s.p.a. 9 Si definisce " grado di poimerizzazione» i numero dee vote in cui 'unità monomerica si ripete nea catena poimerica ed è in reazione aa unghezza dea catena stessa. Poiché e catene ceuosiche dea carta presentano unghezze diverse si considera un grado di poimerizzazione medio.

CARA TTERJSTICHE Carta durevoe tipo A Unità di misura (Per a documentazione destinata ad essere conservata in teoria iimitatamente) Carta durevoe: tipo B (Per a documentazione destinata ad esrc: conservata r ameno 00 anni) UJ 0\ Impasto fibroso.... Grado di poimerizzazione (") Grammatura.............. (g/m') Resistenza aa acerazione (indice di acerazione in direzione ongitudinae a senso di macchina)..................... Resistenza ae doppie pieghe ta quae - media minima dee due direzioni...... (mn m'/g) (og,, N ) Fibre di cotone e/o inters IOO%; è ammessa a presenza di fibre di canapa, ino, ramiè Ciascuna materia prima fibrosa impiegata dovrà avere un grado di poimerizzazione 000 80-95 - 120-160 - 200 6,0 per 80 g/m': 2,18 per 95 g/m': 2,40 per 120 g/m': 2,54 per 160 g/m': ( * *) per 200 g/m': ( * *) Fibre di pasta chimica b.ta di primo impiego di conifera in quantità non inferiore a 75%; è ammessa a presenza fino ad un massimo de 25% di pasta chimica b.ta di primo impiego di atifogia e/o fibre annuai Ciascuna materia prima fibrosa impiegata dovrà avere un grado di po imerizzazione 000 80-95 - 120-160 - 200 6,0 per 80 g/m':,95 per 95 g/m': 2,24 per 120 g/m': 2,39 per 160 g/m': ( " *) per 200 g/m': ( * *) '6 - ;; - i;! ;:s " Resistenza ae doppie pieghe dopo invecchiamento acceerato a 105 C per 72h (media minima dee due direzioni - perdita ammessa).................... (og,, N ),;;; 0,16,;;; 0,16 Fattore di rifettanza diffusa ne bu (grado di bianco) ta quae................ (%) 75; non è ammesso 'impiego di sbiancanti fuorescenti o di nuanzanti ( * *) 75; non è ammesso 'impiego di sbiancanti fuorescenti o di nuanzanti ( * *) Fattore di rifettanza diffusa ne bu (grado di bianco) dopo invecchiamento acceerato a 05 C per 72h - perdita ammessa (%) In vaore assouto: non superiore a 5 In vaore assouto: non superiore a 5 Opacità su fondo carta........ _.... (%) 85 85 Ruvidità Bendtsen.... ph (metodo di estrazione a freddo).... Materie coanti.... Assorbimento acqua (Cobb,., ).... Coatura metodo tratti inchiostro Peikan 400 a tannogaato di ferro.... Materie di carica Finitura...................... (m!min) (g/m') (mm) (%) Liscio di macchina, uniforme sui due ati de fogio tra 7,5 e 8,5 Non è ammessa a presenza di coofonia, di amido e di geatina,;;; 25 tratti incrociati devono risutare senza sbavature Sono ammessi soo i caoino ed i carbonato di cacio. Percentuae massima ammessa 10%, con un minimo de 3% di carbonato di cacio È facotativa a fiigrana e deve essere richiesta espressamente ( * *) iscio di macchina, uniforme sui due ati de fogio tra 7,5 e 8,5 Non è ammessa a presenza di coofonia, di amido e di geatina,;;; 25 tratti incrociati devono risutare senza sbavature Sono ammessi soo i caoino ed i carbonato di cacio. Percentuae massima ammessa 10%, con un minimo de 3% di carbonato di cacio È facotativa a fiigrana e deve essere richiesta espressamente ( ) ( ) Poiché questa caratteristica non può essere determinata su prodouo finito a cartiera dovd conservare a documentazione che assicuri i vaore di questo parametro. C ) ammessa una fuorescenza che dà uogo ad una differenza non superiore a 2,5 unità, in vaore assouto, tra e misure effcnuate con apparecchio Ercpho, ampada ao xcno, senza c con fitro FL 40. ( ) Può essere riportato in tutto o in parre: ) a ragione sociae o i marchio registrato dea cartiera; 2 ) 'anno di fabbricazione; 3) i simboi: (durevoe) e A o 8. rispcujva mente per i tipi dicarta A o 8 ; 4) o stemma dea Repubbica itaiana, se richiesto espressamente. Le diciture devono essere eggibii, i simboi, i marchi e 'eventuae: stemma identificabii senza difficotà. L'atezza de carattere non deve essere superiore a 12 mm. Da specificare se 'eventuae fiigrana deve essere fabbricata ad umido o a secco. C ) I vaori di resistenza ae doppie pieghe saranno indicati di vota in vota in funzione de'uso finae dea carta.!s' \;" ;; '?... ;: '... ;: <I ;:s :: Tabea - Specifiche tecniche di due tipi di carta destinata aa conservazione. UJ --1

38 mpagiazzo, Ruggiero, Tanasi Per a savaguardia dei futuri documenti 39 esso è idoneo per documenti destinati aa conservazione, è chiaramente impossibie aspettare i responso de tempo. Numerosi studi sono stati compiuti sugi effetti de'invecchiamento naturae; a oro conoscenza ha permesso di simuari tramite prove di invecchiamento acceerato nee quai a carta viene sottoposta per un certo tempo a temperatura eevata: a norma ISO 1 0, adottata come test di controo di acuni parametri per e carte durevoi, precisa una temperatura di 105 o c per 72 ore. L'effetto prodotto da questo trattamento equivae approssimativamente ad un invecchiamento naturae di 25 anni. La caratteristica meccanica da controare dopo 'invecchiamento è a resistenza ae doppie pieghe, in quanto è a proprietà più sensibie a'invecchiamento co caore, a contrario dea resistenza aa acerazione. Anche se a norma TAPPI 11 stabiisce una perdita di resistenza ae doppie pieghe de 25% dopo 'invecchiamento, si è ritenuto di poter accettare una perdita da 30% perché si parte da vaori iniziai sufficientemente eevati. Come parametro ottico di controo degi effetti de'invecchiamento si è sceto i grado di bianco a cui diminuzione è sintomo di una degradazione dea carta; si è ammesso che dopo invecchiamento ae citate condizioni tae parametro non scenda a di sotto de vaore 70% anche a garanzia de fatto che rimanga un sufficiente contrasto tra scritto e fondo de fogio. La tabea (vedi tabea ) reativa ae carte durevoi è stata formuata sua base di un'indagine bibiografica circa i risutati di studi condotti da vari ricercatori integrata da acune esperienze condotte da aboratorio chimico de Centro. Pur se e specifiche tecniche sono da ritenersi idonee a garantire una unga durata aa carta, è auspicabie in ogni caso che studi uteriori e più approfonditi possano essere portati a termine, sia per poter precisare i probemi rimasti ancora aperti, quai ad esempio gi effetti di un invecchiamento in ambiente umido e 'infuenza di impurezze (ad esempio metai che possono cataizzare e reazioni degradative dea carta), sia per poter ottimizzare i vaori dei parametri proposti. È importante inotre che si instauri una sempre più stretta coaborazione tra conservatori e tecnici perché, non è superfuo ribadiro, per tuteare i patrimonio cuturae non basta poter disporre di materiai di buona quaità, ma occorre anche che essi vengano adeguatamente conservati. Con a pubbicazione (G.U. 5 maggio 1987 n. 102) de decreto interministeriae di deega n. 172 de 9 marzo 1987, che segna un primo importante passo nea risouzione preventiva dei probemi egati aa conservazione dei documenti, è stata premiata 'opera di sensibiizzazione condotta nei riguardi di acuni membri de gruppo di avoro che, per motivi diversi, perseguivano una appicazione riduttiva dea egge 5 giugno 1985 n. 283; gi uni aegando motivi di risparmio dea spesa pubbica, gi atri, appartenenti a mondo dea produzione, soevando timori derivanti daa riconversione industriae conseguente aa adozione di carte destinate aa conservazione. Ai primi è stato risposto che obiettivi di risparmio immediato raggiunti con detrimento degi standards quaitativi di produzione avrebbero rimandato ad un tempo nemmeno troppo ontano i probema dea spesa per gi interventi di restauro che sarebbero stati più sicuri che probabii, in quanto documenti redatti su carte quai quee previste da una appicazione restrittiva dea citata egge vanno incontro ad un rapido processo di degradazione. La spesa necessaria per i ripristino di questi supporti sarebbe certamente eevata considerato i iveo quantitativo prevedibie dea documentazione che vi verrebbe redatta e gi ati costi che, come è noto, sono connessi con 'attività di restauro. Le obiezioni opposte ai timori degi industriai sono impicite nee considerazioni appena fatte: una diffusione dea carta per conservazione dovrebbe giustificare e remunerare gi incrementi di investimento necessari ad una sua produzione di massa. A tutti questi argomenti non si aggiungerà a considerazione primaria secondo a quae a conservazione dei documenti, in quanto testimonianza storica, dovrebbe essere reativamente indipendente da eccessive e non troppo ungimiranti vautazioni economicistiche. IO ISO, Paper and Board - Acceerated Ageing - Part /. Dry Heat Treatment, norma 5630/1, 1982. 1 1 TAPPI, Effect of Heating on Foding Endurance (Reative Stabiity of Paper), norma T 453 su, 1970. BIBLIOGRAFIA W. J. BARROW, Tbe Manufacture and Testing of Durabe Book Papers, Richmond, R. W. Church, 1960.

40 Impagiazzo, Ruggiero, Tanasi F. GALLO, Ricerche sperimentai sua resistenza agi agenti bioogici dei materiai impiegati ne restauro dei ibri, in «Boettino de'istituto centrae per a patoogia de ibro, XX (1964), pp. 39-47. F. GALLO, Ricerche sperimentai sua resistenza agi agenti bioogici di materiai impiegati ne restauro dei ibri. VI. Saggi su coanti puri o addizionati di fungicidi, in «Boettino de'istituto centrae per a patoogia de ibro, XXVIII (1969), pp. 9-47. Daniee Ruggiero Gi inchiostri antichi per scrivere E. GRANDIS, Encicopedia dea stampa. Aggiornamento N. 14. Prove sua carta, Torino, Società editrice internazionae, 1973. BARROW RESEARCH LABORATORY, Perrnanence/Durabiity oj the Book, VII, Richmond, W. J. Barro w Research Laboratory, 1974. G. CALABR6, La carta. Storia e vicissitudini attraverso i secoi, in Boettino de'istituto centrae per a patoogia de ibro, XXXVI (1980), pp. 24 1-249. M. G. BLANK - D. M. PLYATE - E. M. LOTSMANOVA, The Forecasting of the Longevity of Faper, Comparison oj Methods, Ottawa 1981 (!COM Committee for Conservation 6th Trienna Meeting). D. H. DUMAS, Recent Progress in Akaine Sizing, in Proceedings of the Technica Association oj the Pup and Paper ndustry. Paperrnakers Conjerence, Atanta, TAPPI, 1981, pp. 41-47. E. R. BAKER, Stime Contro in Akaine Paper Machine Systerns Chorine Dioxide, in Proceedings of the Technica Association of the Pup and Paper Industry. Paperrnakers Conference, Atanta, TAPPI, 1981, pp. 49-53. R. W. HAGEMEYER - L. J. WELCH, Natura Cacium Carbonate jor Akaine Paper, in Proceedings of the Technica Association of the Pup and Paper Industry. Paperrnakers Conjerence, Atanta, TAPPI, 1981, pp. 55-60. D. P. PAISTE, Considerations for Akaine Paperrnaking, in Proceedings oj the Technica Association oj the Pup and Paper /ndustry. Paperrnakers Conjerence, Atanta, TAP PI, 1981, pp. 61-64. R. E. Mc COMB -]. C. WILLIAMS, The Vaue of Akaine Papers for Recycing, in Proceedings of the Technica Association of the Pup and Paper Industry. Paperrnakers Conference, Atanta, TAPPI, 1981, pp. 65-70. G. B. KELLY - N. WEBERG, Specifications and Methods oj Test for Akaine Papers, in Proceedings of the Technica Association of the Pup and Paper Industry. Paperrnakers Conjerence, Atanta, TAPPI, 1981, pp. 71-76. L. C. TANG - M. A. TROYER, Adding Stabiity to Akaine Papers, in Proceedings oj the Technica Association of the Pup and Paper Industry. Paperrnakers Conference, Atanta, TAPPI, 1981, pp. 77-84. A. C. SCLAWY - ]. C. WILLIAMS, The Demand jor Akaine, Perrnanent, Paper, in Proceedings of the Technica Association ojthe Pup and Paper Industry. Paperrnakers Conjerence, Atanta, TAPPI, 1981, pp. 85-87. Gi inchiostri sono dei preparati generamente iquidi che permettono di tracciare sua carta o atro supporto idoneo dei segni diversi da fondo. Data a grande eterogeneità dea oro composizione e a motepicità degi usi a cui sono destinati non è facie darne una cassificazione soddisfacente. Possiamo tuttavia distingueri in due categorie fondamentai: inchiostri per scrivere, che comprendono gi inchiostri neri, coorati, metaici, soidi, simpatici ed atri ancora. Gi inchiostri neri sono a oro vota suddivisi in inchiostri a nerofumo, ferro-gaotannici, di aizarina, a egno di campeggio, a base di cooranti artificiai; inchiostri da stampa, che comprendono gi inchiostri per macchine da scrivere, per timbri, per marcare, itografici e tipografici. Ne presente articoo ci occuperemo soamente degi inchiostri neri per scrivere a nerofumo e ferro-gaotannici, poiché sono i più diffusi negi archivi e nee bibioteche e, quindi, i più interessanti ai fini dea conservazione e de restauro. Si iniziò a scrivere incidendo pietre, tavoette di argia, tavoette di cera, corteccia d'abero. La nascita di nuovi supporti quai i papiro, a pergamena e, poi, a carta rese necessario quache materiae per scrivere su di essi con canne _e pennei. E non fu difficie ottenere miscee nere o coorate per questo proposito in paesi come 'Arabia o 'Egitto, dove a tecnica di tintura dei tessuti era già abbastanza sviuppata. Iniziamente (III sec. a. C.) e per un periodo di otre 200 anni, 'inchiostro era una sempice mistura di carbone di egna poverizzato o di fuiggine con acqua, tavota con aggiunta di gomma o oio di ino. Man mano i metodo di preparazione de'inchiostro divenne sempre più compesso.