074 La STI da campioni guardalo su: testo e foto di Gianluigi Guiotto Con questo modello l azienda americana propone una Government in un ottima esecuzione, senza perdere le caratteristiche di funzionalità e prestanza che è lecito pretendere da una pistola famosa proprio per la sua validità sul campo di gara La volata della Champion con il classico bushing dalle ridotte tolleranze: per lo smontaggio, è indispensabile l apposita chiave per svitare il bushing che abbassa il tappo della molla di recupero Fin dalla fine degli anni Ottanta, quando iniziò l attività, STI è stata sinonimo di 1911 con il caricatore bifilare perché fu fra le prime costruttrici del fusto composito acciaiopolimero in grado, appunto, di ospitare un caricatore a elevata capacità. In generale, la politica costruttiva di questa stimata azienda a stelle e strisce ha puntato soprattutto sulla qualità dei prodotti: ciò ha permesso alla STI di allargare la gamma di pistole semiautomatiche, tutte in ogni caso derivate Il grilletto alleggerito ha un foro per inserire la chiave per la regolazione del collasso di retroscatto dalla sempiterna 1911, che nel tempo si è arricchita sia nel settore delle bifilari con armi da collezionismo, da difesa e da tiro sia in quello delle più classiche single stack, le tradizionali 1911 con caricatore monofilare da 8 colpi che STI produce, in rispetto della tradizione più ortodossa, completamente in acciaio. In questa sezione del listino s inserisce il modello Champion, una Government che si caratterizza per l esecuzione molto curata. Al tradizionale calibro.45 ACP, STI ha aggiunto anche l italico 9x21IMI e il.40 S&W. L importatore Bignami ha messo a disposizione di Armi Magazine la Champion in quest ultimo calibro, che guadagna un colpo in più nel caricatore.
075 La STI Champion è da poco disponibile anche in calibro.40 S&W e in 9x21, oltre al tradizionale.45 ACP Armi CORTE
076 Davvero ben realizzate le guancette in legno con un disegno diverso dalle tradizionali losanghe; sono fissate con due viti Allen Meccanica tradizionale La parte meccanica dell arma rientra nello schema classico sviluppato dagli altri modelli di STI. Ci troviamo al cospetto di un arma costruita su piattaforma 1911 che conserva il tradizionale funzionamento di chiusura geometrica a corto rinculo di canna tipo Browning su telaio lungo tipo Government; ovvero di lunghezza e spessore standard. Quello che la differenzia da altre armi di produzione di massa sono gli standard produttivi, che in STI sono elevatissimi e prevedono molte azioni con macchine a controllo numerico dal pieno su blocchi di forgiato e successivi aggiustaggi manuali di precisione eseguiti dalle maestranze aziendali. Sul lato sinistro del fusto, brunito lucido, è visibile la scritta Champion. Le guancette sono in legno (nel modello provato aveva una tonalità calda molto gradevole), fissate con due viti Allen e con un disegno che differisce dalle classiche losanghe (presenti nella versione calibro.45). L impugnatura presenta due disegni diversi nella parte frontale e in quella posteriore: anteriormente, infatti, ha un disegno composto da sei file di piccole fossette a forma di ellissi, mentre la mainspring housing (il dorso dell astuccio della molla cinetica del cane) è zigrinata a passo fine. Entrambe consentono Il mainspring housing è zigrinato, mentre la sicura dorsale ha uno scalino per facilitare e velocizzare la presa dell arma Il cane è alleggerito e con una zigrinatura sulla sommità per non far scivolare il pollice; l elsa ha una forma pronunciata per proteggere la mano. La parte anteriore della tacca di mira ha una rigatura orizzontale in funzione antiriflesso La vista laterale destra testimonia della produzione in Texas, e della reversibilità della sicura manuale Il mirino è innestato a coda di rondine
077 Una storia americana Per quanto giovane, la storia di STI è densa di avvenimenti. Nel 1989, Virgil Tripp inizia a customizzare alcune modello 1911 per l uso specifico nelle gare di tiro dinamico e, di lì a poco, inizia una piccola attività di produzione di pezzi di ricambio per la stessa arma. Un attività che negli Stati Uniti è molto più diffusa di quanto si pensi. Undici anni più tardi Tripp, che è un armaiolo praticone, incontra Sandy Strayer, un ingegnere appassionato di CAD (computer aided design). I due costituiscono una miscela esplosiva e, dalle loro menti vulcaniche, esce un disegno eccezionale, una 1911 con caricatore bifilare che riesce ad andare oltre quello che era sentito come il limite maggiore dell arma di Browning: l esigua autonomia. A dir la verità, Para Ordnance era già uscita da qualche tempo con una 1911 ad alta capacità, ma quello che rendeva unico il progetto di Tripp-Strayer era (ed è) la struttura modulare del fusto, costruito da una base in fibra plastica rinforzata (impugnatura con pozzo del caricatore integrato e guardia del grilletto) accoppiata a una parte alta, dove sono ricavate le guide di scorrimento, in un ortodosso acciaio al carbonio. Il risultato lasciò non pochi puristi perplessi ma, una volta che questi scoprirono che il fusto in questione pesava il 35% in meno di quello tradizionale d acciaio e che era in grado di resistere alle sollecitazioni del.45 ACP (addirittura attutendone il rinculo), la strada del successo era spianata. Tripp e Strayer brevettarono il dispositivo (nella foto), crearono la STI (Strayer-Tripp Inc.) e iniziarono la produzione di quello che chiamarono modello 2011. Ma come le storie d amore a volte finiscono, anche il sodalizio tra i due era destinato a rompersi; nel giugno del 1994 Strayer lascia STI per fondare la Strayer Voigt Inc. (SVI) e sfidare il suo ex socio con una nuova gamma di cloni-1911, le Infinity. Lo stesso anno Tripp fa entrare in azienda Dave e Shirley Skinner che poco dopo, nel 1997, rileveranno tutte le quote dell azienda; Dave e Shirley la trasformeranno in quella che oggi conosciamo come STI International mentre Virgil Tripp tornerà alle origini, fondando la Tripp Research Inc. e avviando una piccola produzione di parti di ricambio per il modello 1911. Dopo otto anni, nel 2005, anche gli Skinner lasceranno l azienda vendendola ai dipendenti. Ad oggi, STI International è l unica azienda del comporto armiero a essere completamente posseduta dai suoi lavoratori (gli americani le definiscono aziende ESOP, Employee Stock Ownership Plans). una presa salda dell arma, anche con mani sudate. Il sistema di scatto è d impostazione classica con un appendice (grilletto) traforato che conferisce all arma un aspetto aggressivo e, al tempo stesso, da strumento di precisione. Lo scatto di cui è dotata, per la verità, è di per sé un valido ausilio per ottenere rosate significative anche a distanze considerevoli per un arma del genere. Scarrellando, ci si accorge che il guidamolla è di tipo lungo; in effetti, il tipo corto è stato introdotto per scarrellare appoggiando la parte bassa del carrello al cinturone, operazione necessaria quando ci si trova in spazi ristretti come una trincea o in una In questo foto si notano la vite di regolazione in alzo della tacca di mira (prodotta dalla STI), la leva della sicura manuale maggiorata, e il pulsante di sgancio del caricatore che invece ha dimensioni normali Il disegno del front strap, la parte anteriore del fusto, è diverso da quello del mainspring housing (la zona posteriore) Armi CORTE
078 La produzione fuori dagli Usa STI è un azienda che produce con orgoglio i suoi prodotti in America e solo in tempi molto recenti ha infatti attivato la commercializzazione di due linee di pistole in aree geografiche differenti dal continente americano. È il caso della 1911 Spartan, realizzata nelle Filippine da Armscor, e della serie GP con fusto in polimero e doppia azione (GP5 e GP6) costruita da Grand Power in Slovacchia. Per queste armi, comunque, i fornitori esterni producono esclusivamente fusto, carrello, canna e alcuni altri particolari di secondaria importanza, essendo tutti gli elementi dello scatto e delle altre componenti fondamentali prodotti internamente allo stabilimento americano. Queste due linee passano comunque il controllo di qualità da parte di STI, che riserva loro la stessa attenzione e aspettative delle sue armi. Questa scelta, criticata da più parti, ha consentito a STI di affacciarsi a mercati diversi da quelli suoi tradizionali con armi comunque di pregio ma a costo contenuto; in America, la Spartan filippina di STI si paga intorno ai 600 dollari, un prezzo decisamente allettante. Ma la Seventy è tutt altra cosa. La vita dall alto evidenzia le dimensioni contenute della Champion Il caricatore in acciaio contiene nove colpi cal..40s&w galleria, ma meno utile su un campo di tiro dinamico. A proposito di carrello: gli intagli di presa sono presenti sia nella zona posteriore (sette) sia in quella anteriore (cinque), dove sono fresati in basso, con un bell ef- fetto estetico: sono entrambi efficaci, e permettono una presa salda sull arma. Il cane ricorda più quello della Commander ed è anch esso alleggerito, per ridurre di quel poco la pressione di sgancio. Un accorgimento inutile, sicuramente più decorativo che funzionale, considerando la qualità dello scatto, ma significativo dell attenzione che STI ha riposto in quest arma. La canna è quella classica da 5 pollici (127 mm) con bushing di categoria La Champion con il carrello in apertura Match e rampa d alimentazione integrata, altra differenza rispetto al modello originale. Sulla parte che incorpora la camera di cartuccia è riportata l indicazione del calibro.40s&w. Le finiture sono come prevedibile di pregio, e contemplano la più classica accoppiata di brunitura nera lucida e guancette in legno. Per smontare la Champion, è indispensabile utilizzare la chiave in dotazione per sbloccare il bushing abbassando il tappo della molla di recupero: le tolleranze ridottissime tra le parti in movimento complicano l operazione, almeno con l arma nuova (come quella che abbiamo provato). Anche esaminati al loro interno, gli organi della Champion confermano la cura costruttiva STI: non ci sono sbavature né segni di utensili di alcun tipo. Controlli e sicure I controlli disponibili sull arma sono quelli standard del disegno di Browning: il comando della sicura manuale, posto solo sulla sinistra, e di dimensioni generose, e il pulsante di sgancio del caricatore (collocato sul lato sinistro del fusto). Quest ultimo non è stato maggiorato come accade sovente nelle 1911 destinate alle competizioni; una scelta intelligente: chi è avvezzo al tiro rapido sa benissimo dove trovare il pulsante, mentre chi è meno pratico non rischia di azionarlo inavvertitamente. A completare la dotazione di sicurezza dell arma concorre la sicura dorsale, che a differenza della tradizionale Colt 1911 ha uno scalino che facilita la corretta impugnatura. Assente
079 La Champion nello smontaggio da campagna; il guidamolla è a tutta lunghezza In evidenza l estrattore interno, come da tradizione; le guide del carrello presenti sul fusto non sono a tutta lunghezza La canna presenta due intagli che vanno a impegnare i rispettivi risalti ricavati sul cielo del carrello, permettendo al gruppo cannacarrello di rinculare solidalmente finché la bielletta visibile anche in questa immagine abbassa la culatta e permette d interrompere il vincolo tra le due parti giustificata la sicura automatica al percussore: è un accessorio utile per il porto, ma che ha il difetto di peggiorare lo scatto quando nella cavità in cui si colloca finisce dello sporco che toglieva fluidità allo scatto stesso. Sarebbe stato un peccato per lo scatto preciso della Champion. Belle, e sportive, anche le mire. Il mirino non lascia spazio alla fantasia (d impostazione classica, non ha riferimenti per il tiro con luce scarsa, ed è montato su una slitta a coda di rondine); la tacca tipo Bo- Mar è decisamente ben fatta, ed è regolabile in alzo e deriva. La prova a fuoco Provata nel tunnel di tiro di Bignami, la Champion non ha deluso le aspettative create dall esame dell arma sotto i riflettori fotografici. Infatti, lo standard di riferimento è quello cui STI ci ha abituato: l arma è solida, stabile e massiccia senza essere però pesante né ingombrante. Le mire sono facili da collimare anche se l assenza di un qualsiasi sistema di amplificazione della luce a tre punti (sia trizio o fibra ottica) si fa sentire in condizioni di scarsa luminosità, che comunque non sono quelle per cui è nato questo modello, pensato per le gare. L impugnatura sottile dovuta al caricatore monofilare non impedisce di afferrare l arma saldamente anche a chi ha mani grandi, mentre l operazione di cari- Costruttore: STI International, Georgetown, Texas (Usa), www. stiguns.com Distributore: Bignami Spa, via Lahn 1, Ora (BZ), tel. 0471 803.000, www. bignami.it Modello: Champion Tipo: pistola semiautomatica a chiusura geometrica a corto rinculo di canna Calibro:.40 S&W (disponibile anche in.45 ACP e 9x21 IMI) Alimentazione: caricatore monofilare da nove colpi Congegno di scatto: scatto ad azione singola Organi di mira: tacca registrabile in alzo e deriva, mirino montato a coda di rondine Sicurezze: sicura automatica dorsale, sicura manuale ambidestra Impugnatura: guancette in palissandro Lunghezza canna: 127 mm Peso: 1.000 g Materiali: acciaio, guancette in legno Prezzo indicativo: 1.300 euro Rosata ottenuta a 15 metri, senza appoggio, con munizioni Geco da 180 gr camento arretrando il carrello è sempificata dagli intagli anteriori e posteriori. Quanto allo scatto, è praticamente esente da critiche: non presenta incertezze, e permette di sganciare il colpo nel momento esatto in cui ci si aspetta di farlo. E i fori sul bersaglio lo testimoniano: arrivano a bersaglio nel punto esatto in cui si desidera che vadano. Armi CORTE LM