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Provenendo dal mare della riviera ligure di ponente si sale al paesino di Terzorio, nell entroterra della provincia di Imperia, seguendo poche e dolci curve da S. Stefano al Mare. All interno del borgo si arriva sulla piazza principale del comune dove si affacciano la chiesa parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista, il vicino Oratorio di Santa Maria Maddalena a cui si affianca l ottocentesco palazzo del Comune. Guardando a monte si osserva la torre medioevale risalente alla seconda metà del XVI secolo.

Oltre gli edifici monumentali presenti, sul pendio si innalza l intero centro abitato, edificato a piani sovrapposti, con abitazioni munite di loggia, le une disposte in fronte alle altre formando passaggi coperti e archi di appoggio, utili per sostenere le case di pietra. Il tutto secondo una tradizione locale ben definita dove ogni angolo è identificato con un suo nome, ogni casa possiede la propria storia riferita a costumi famigliari tramandati nei secoli. Secondo le fonti storiche del luogo, l origine del centro abitato di Terzorio risale al lungo periodo storico dell Alto Medioevo ed è, con tutta probabilità, riconducibile alla presenza delle orde Longobarde in questa parte di entroterra ligure. Nel 1049 il territorio dove oggi sorge l attuale comune venne offerto in lascito all ordine dei monaci benedettini, appartenenti al monastero di Santo Stefano di Genova, dalla contessa Adelaide di Susa, proprietaria terriera. Nel corso della storia Terzorio passò di mano più volte, prima quale possedimento feudale dei conti di Ventimiglia diventando parte intergrante del Principato di Villaregia, nel 1228 fu venduto al conte Bonificio di Linguilia, poi nel 1353 passò sotto il dominio della Repubblica di Genova. Nel 500 subì pesanti incursioni dei pirati barbareschi che prelevarono diversi giovani abitanti del luogo per farne schiavi nell Africa mediterranea. Fu infine inglobato nel Regno di Sargegna e successivamente nel Regno d Italia dal 1861. Terzorio è comune autonomo dal 1947. Nell anno 2002 sono stati effettuati i lavori di recupero e restauro monumentale delle facciate dell Oratorio dedicato a Santa Maria Maddalena, opera diretta dai progettisti architetti Francesca Ballocca, Andrea Gaggero e Simona Martini, ed eseguita dalla ditta di restauro diretta da Ennio Coretto. Per il recupero è stata utilizzata la Linea Restauro e Bioedilizia sia per quanto concerne il risanamento delle murature affette da umidità di risalita capillare, grazie al ciclo deumidificante composto dal rinzaffo antisalino a base di calce idraulica naturale di Wasselonne NHL2 Antisalcale e dall intonaco deumidificante macroporoso, sempre a base di NHL2, Risancalce; sia per il ripristino delle porzioni

di intonaco degradate sulla sommità dell edificio eseguendo rappezzi localizzati mediante la posa del Calcinto, intonaco sempre a base di calce idraulica naturale di Wasselonne. Eseguiti i recuperi degli intonaci di facciata, si è proceduto con l applicazione dei tonachini di perfezionamento mediante la stesura di Calcina Civile e di Calcina Liscia per uniformare le parti nuove ricostruite con l esistente. In seguito il lavoro di restauro è avanzato con i recuperi dei decori, degli affreschi e del colore che hanno ridonato al sacro sito l aspetto originario, regalando nuovamente all osservatore dell opera le primarie emozioni che le differenti cromie offrono. Il titolo di Santa Maria Maddalena riporta ad un forte legame di influenza e devozione con la vicina Provenza, è un nome comune per le confraternite di Terzorio e Pompeiana, paesino limitrofo, che si pensa siano sorte quasi contemporaneamente su quest area dell entroterra ligure. Alcuni testi ricordano che già nell anno 1586 la confraternita si riuniva in un oratorio, attualmente scomparso, semplice e spartano, non distante dalla allora parrocchiale, successivamente occupata dalla confraternita stessa con la costruzione settecentesca della chiesa nuova.

L antico oratorio pare fosse una vera e propria costruzione, costituita da un tetto in lastre di pietra ed un battuto di calce come pavimento, con tanto di finestre sulla facciata principale e sui muri perimetrali. Ad oggi non si conosce ancora il luogo esatto di collocazione di tale struttura, benché una memoria del 1920 a margine di un libro d archivio della parrocchia riferisce di una casa verso il borgo. Il quattrocentesco Oratorio di S. Maria Maddalena fu chiesa parrocchiale dal 1488 all anno di consacrazione della nuova chiesa, benedetta nel 1745, anno in cui la confraternita si stabilì all interno dell edificio. In questo luogo i devoti operarono vari restauri come la posa della pietra d angolo del sedile dell ingresso recante un Agnus Dei di buona fattura. Le decorazioni in facciata sono sicuramente di particolare interesse nelle quali si uniscono armoniosamente elementi classici a componenti di puro stile barocco. Sopra l ingresso principale si osserva la figura della Maddalena in penitenza ed all interno della modanatura ondulata la forte immagine della decapitazione di San Giovanni Battista quale memoria della storica devozione al sito sacro.

Una delle patologie di degrado che maggiormente affliggono le abitazioni è sicuramente l umidità nelle murature. Trattasi di un problema a cui molti edifici sono soggetti, in modo particolare quelli costruiti non in epoca recente. L umidità presente all interno degli apparati murari provoca, con il passare del tempo, un progressivo degrado dei materiali costituenti e la formazione di macchie e di muffe malsane sulle pareti che rendono così l ambiente abitabile sicuramente meno vivibile.

Inoltre la forte presenza di umidità nel muro diminuisce sensibilmente il grado di isolamento dell involucro/casa al punto tale che, secondo studi specifici, la dispersione del calore ambientale può aumentare fino al 65%, causando sicuramente un deficit a livello di comfort abitativo, per non considerare l aumento dei costi dovuti ad una maggiore spesa in riscaldamento. Per procedere correttamente al risanamento delle murature attraverso la scelta delle tecniche più idonee, è importante e fondamentale la fase diagnostica preliminare, che permette il riconoscimento delle problematiche manifestazioni di umidità. L umidità nelle murature può manifestarsi sotto diversi aspetti, dovuti perlopiù alle diversificate cause che ne determinano l insorgere, e la si può classificare come: acqua di struttura, umidità di equilibrio, umidità di costruzione, umidità accidentale, umidità meteorica, umidità di condensazione, umidità ascendente o di risalita capillare. L acqua di struttura, o acqua di idratazione o di cristallizzazione, è costituita dalla percentuale di acqua che è chimicamente legata con i materiali da costruzione. L acqua di struttura è dunque strettamente correlata al materiale stesso e non ha rilevanza nelle patologie di degrado. L umidità di equilibrio è il contenuto di umidità del materiale da costruzione in equilibrio termodinamico con l ambiente. Le superfici dei materiali assorbono umidità sotto forma di vapore acqueo direttamente dall ambiente in cui si trovano esposti. Dipende dalla porosità dei materiali stessi: maggiori sono le percentuali di pori di piccole dimensioni, maggiore sarà anche la igroscopicità del materiale. Ovviamente all interno di un ambiente la cui umidità relativa è elevata, si avrà maggiore contenuto di umidità di equilibrio del materiale. Influiscono sui parametri anche le temperature ambientali e l eventuale presenza di sali igroscopici che possono incidere sul comportamento del materiale aumentandone sensibilmente l umidità. L umidità di costruzione è causata dall acqua che viene impiegata nella preparazione degli impasti per la realizzazione delle malte bastarde, degli intonaci e dei calcestruzzi. L acqua di impasto in eccesso tende ad evaporare durante le fasi di indurimento delle malte da costruzioni, riportando l umidità delle strutture ai valori fisiologici.

Questa tipologia di umidità si manifesta solamente durante le fasi costruttive degli edifici o al termine dei lavori di ristrutturazione, scomparendo gradualmente nel tempo. L umidità accidentale normalmente ha origine dalla rottura o dal cattivo funzionamento degli impianti idrosanitari e termici, di raccolta delle acque piovane, delle coperture strutturali o dei serramenti esterni. Tale umidità, facilmente individuabile, si manifesta nelle zone dell edificio poste a contatto diretto con il guasto e trova generalmente una rapida soluzione negli interventi di manutenzione degli impianti o della struttura lesionata. L umidità meteorica è un diretto effetto legato al fenomeno delle precipitazioni atmosferiche. È presente, in modo maggiormente diffuso, sulle superfici esterne dei fabbricati e si può anche manifestare su porzioni limitate come ad esempio su cornicioni o davanzali. Essa dipende soprattutto dalla direzione dei venti e dalla porosità dei materiali che compongono l edificio. In questo caso gioca un ruolo primario il corpo di intonaco di facciata la cui funzione è quella di limitare le infiltrazioni di acqua meteorica che trova un passaggio sulle superfici interne esclusivamente per penetrazione attraverso fessure passanti l apparto murario.

L umidità meteorica è pertanto una caratteristica superficiale e diminuisce con il passare delle ore al termine delle precipitazioni per effetto dell evaporazione. L umidità di condensazione è dovuta all aumento di densità superficiale ed interstiziale nelle murature causata dal passaggio del vapore presente all interno di un ambiente dallo stato gassoso allo stato liquido. La condensazione superficiale si riscontra sotto forma di piccole gocce d acqua su rivestimenti impermeabili e sotto forma di macchie scure su materiali porosi, soprattutto nei locali con forte produzione di vapore. Tale fenomeno si riscontra in corrispondenza di superfici fredde, ovvero con temperature superficiali inferiori a quella di rugiada, riferita ovviamente alla tipologia dell ambiente in cui si manifesta. Per esempio il problema è spesso evidente in corrispondenza di uno scarso isolamento termico dovuto alla presenza di ponti termici strutturali quali spigoli, pilastri, travi, solette, ecc La condensazione interstiziale invece è legata alla diffusione del vapore attraverso le pareti che dividono ambienti a temperature e umidità diverse e si verifica negli strati interni della muratura stessa, quando questi non sono stati realizzati correttamente.

L umidità di condensazione pertanto è legata alla quantità di vapore acqueo presente negli ambienti, ad uno scarso isolamento termico, alla situazione meteorologica del momento, all insufficiente permeabilità alla diffusione del vapore stesso ed a errori tecnici nella successione degli strati costituenti il muro. Essendo direttamente legata alla dinamica igrometrica e termica degli ambienti, sia quelli esterni che quelli interni, deve protrarsi per lunghi periodi prima di causare un importante aumento di umidità nelle murature tale da favorire l evidenza e l estensione delle zone umide. L umidità ascendente o di risalita capillare è legata alla risalita per capillarità nelle murature a contatto con terreni umidi o falde acquifere. Il fenomeno ha carattere più o meno evidente dipendente da fattori molteplici come la quantità di acqua presente nel terreno, la dimensione dei capillari dei materiali componenti l apparato murario, la presenza di impermeabilizzazione nella muratura e la capacità di evaporazione delle superfici esterne ed interne della muratura. All umidità ascendente si associano generalmente fenomeni di trasporto di sali idrosolubili, perlopiù

solfati, nitrati e cloruri, che, una volta giunti in superficie, cristallizzano a causa dell evaporazione dell acqua. L umidità di risalita capillare è facilmente diagnosticabile osservando la presenza di evidenti macchie di umidità nei muri che risalgono dal piano calpestio verso l alto, spesso accompagnate dalla presenza di efflorescenze biancastre dovute al deposito superficiale dei sali. L umidità delle murature è dunque causa delle principali patologie di degrado con conseguente abbassamento del comfort abitativo. Tali patologie di degrado possono essere di tipo chimico: idrolisi, attacco chimico da inquinanti; di tipo fisico: sfarinamenti, distacchi e rigonfiamenti delle decorazioni, degli intonaci e delle finiture, cristallizzazione dei sali con formazione di efflorescenze saline; di tipo igienico e sanitario: variazioni sullo stato termoigrometrico degli ambienti con conseguente abbassamento del potere isolante del muro; causa di biodeterioramenti: formazioni di muffe, funghi e vegetali in genere.

Tra le diverse tipologie di umidità che possono interessare i muri di un edificio, sicuramente una delle cause più frequenti del degrado strutturale è dovuta all umidità ascendente per risalita capillare. Il progetto di un intervento di risanamento delle murature umide e saline di un edificio affetto da umidità di risalita capillare possono essere riassunte in tre distinte tipologie di intervento: tecniche di intercettazione e drenaggio dell acqua, tecniche di sbarramento orizzontale, l elettrosmosi e tecniche di deumidificazione e smaltimento dell umidità. Nel primo caso le murature interessate sono solamente quelle di spina, perimetrali, ove possibile escludere il contatto dell acqua con il muro mediante la posa e realizzazione di intercapedini, vespai areati, sifoni, drenaggi ecc. Lo sbarramento orizzontale invece avviene per mezzo di tagli meccanici o di barriere chimiche realizzando un taglio all interno della parete, per tutta la sua lunghezza ed il suo spessore, che impedisca all umidità di risalita di elevarsi per capillarità sull intero apparato. Nel caso di barriere chimiche si procede all immissione di speciali formulati chimici di natura liquida che agiscono o sulla porosità dei materiali da costruzioni, occludendone i pori ed i capillari, o con effetti di forti idrofobizzazioni che ne riducono il potere di assorbimento capillare.

Si tratta però di un ciclo con cui è difficile raggiungere un buon risultato in quanto sono molte le variabili che nel cantiere in cui è sottoposto possono crearsi. Il ciclo non assicura una totale penetrazione delle resine che può diminuire con l aumentare spessore della muratura da risanare. Inoltre si posso creare delle sacche preferenziali di accumulo più o meno intense dovute alla tipologia e disomogeneità dei materiali che compongono il muro, in più, in presenza di vuoti macroporosi interni, come nelle murature a sacco per esempio, necessitano elevate quantità di resina per portare i vuoti a saturazione. L elettrosmosi consiste nel movimento di un liquido attraverso un capillare per effetto dell applicazione di una differenza di potenziale elettrico agli estremi di esso. Praticamente si applicano degli elettrodi a bassa tensione alla muratura scambiando le polarità del terreno e della muratura intervenendo così sul fenomeno di risalita capillare. Le tecniche di deumidificazione e smaltimento dell umidità ascendente invece agiscono sulla superficie della parete aumentandone sensibilmente le proprietà di evaporazione attraverso l applicazione di cicli di intonaci deumidificanti macroporosi che non inibiscono il processo di risalita dell umidità, ma ne aumentano in maniera sensibile i tempi di evaporazione dell acqua dal muro verso l esterno.

L acqua presente nel terreno penetra nelle murature e risale verso l alto con valori variabili a seconda delle tipologie di materiali che costituiscono l apparato murario soggetto al fenomeno di umidità ascendente. La risalita varia, come detto, in funzione della porosità dei materiali, della concentrazione salina oppure quando intonaci ricchi di legante cementizio, rivestimenti di pietra, marmo, piastrelle, pitture o finiture estremamente cariche di additivi, impediscono l evaporazione dell umidità.

Bisogna tener presente che all umidità di risalita comunemente si manifestano fenomeni di trasporto di sali idrosolubili, quali solfati, nitrati e cloruri, ecc, che cristallizzano in superficie a causa della evaporazione dell acqua. I sali presenti all interno di un normale intonaco cementizio, soggetto ad umidità ascendente, cristallizzano all interno dei piccoli pori, aumentando di volume e sviluppando all interno delle microcavità del supporto una pressione che è causa di rottura, disgregazione e degrado dell intonaco stesso. Ancora è possibile che, in presenza di solfati, questi si combinino chimicamente con il legante dell intonaco costituendo composti di natura espansiva quale l ettringite. L utilizzo di intonaci deumidificanti macroporosi, ovvero intonaci in grado di facilitare l evaporazione dell umidità dal muro verso l ambiente esterno grazie all elevata porosità dovuta alla presenza di cavità omogeneamente disseminate nella matrice legante, non eliminano il fenomeno di risalita capillare nella muratura, ma ne favoriscono lo smaltimento, in modo particolare nei periodi di stagione calda e secca. L impiego degli intonaci macroporosi, tuttavia, se da una parte consente un facile smaltimento dell umidità di risalita, dall altra non può impedire l ingresso dell acqua piovana nella muratura. Il risultato è che si otterrà un beneficio, in termini di deumidificazione della muratura, solo se essa è situata in zone caratterizzate da un clima in cui le giornate asciutte e ventilate prevalgono su quelle umide e piovose. D altra parte occorre sottolineare che se si applicasse sull intonaco macroporoso un rivestimento impermeabile per impedire l ingresso dell acqua piovana nel muro, ne conseguirebbe anche una maggiore difficoltà di evaporazione dell umidità presente nel muro per effetto della risalita capillare. Per evitare questo problema è possibile intervenire sull intonaco macroporoso deumidificante con finiture minerali idrofugate in massa, in grado di mantenere l elevata traspirazione dell intonaco deumidificante di fondo, senza modificarne i valori di diffusione e trasmissione del vapore. Vimark ha sviluppato cicli di intervento con intonaci deumidificanti macroporosi i cui vantaggi sono evidenti: prodotti pronti all uso premiscelati che si

impastano con la sola acqua utilizzando tradizionali betoniere da cantiere o mediante l uso di macchine intonacatrici in continuo. La messa in opera del ciclo è semplice, con rapidi tempi di esecuzione, dove non è espressamente richiesto l utilizzo di mano d opera specifica e specializzata. Gli intonaci deumidificanti a macroporo vantano ottima traspirabilità unitamente alla possibilità di effettuare finiture decorative differenti, volendo anche colorate, con aspetto estetico finale variabile a seconda dei gusti personali o per seguire le specifiche indicazioni dettate dalla progettazione.

Sono due i cicli di intonaci deumidificanti messi sul mercato dalla Vimark, basati sullo stesso principio di funzionamento e messa in opera, distinti per la loro base legante: Cemento o Calce Idraulica Naturale di Wasselonne NHL2. I cicli consistono nell asportazione completa degli intonaci ammalorati e delle malte non compatibili con i cicli di risanamento presenti nella muratura, fino ad una quota di almeno 60-80 cm superiore alla linea di umidità evidente. Per l applicazione degli intonaci il supporto esistente deve comunque presentarsi stabile, sano e consistente. Lavaggio delle pareti da trattare con i cicli da risanamento per umidità di risalita capillare prima della stesura di specifici trattamenti schermanti ai sali mediante applicazione di filtro antisalino o di rinzaffo antisale. I rinzaffi antisale si applicano in un unico strato a totale copertura dei supporti da risanare. In seguito si procede con l applicazione manuale o meccanizzata di intonaci di risanamento avendo cura di effettuare uno spessore minimo mai inferiore ai 20 mm. L intonaco applicato sulle pareti da risanare viene successivamente lavorato mediante staggiatura e livellamento del fondo. Rispettando i tempi di maturazione previsti dai singoli prodotti, si effettua infine il procedimento decorativo applicando i tonachini di finitura minerali e le pitture decorative superficiali.

Soluzione desalinizzante in veicolo solvente a base di silossani, specifica per eliminare efflorescenze superficiali in muratura faccia a vista e depositi cristallini di sali igroscopici presenti nelle murature soggette al fenomeno di risalita capillare di umidità. Vimasal può essere utilizzato sia all interno che all esterno su murature omogenee soggette ad umidità di risalita, murature faccia a vista nuove o vecchie in mattoni, tufo o miste. Il veicolo solvente permette elevata penetrazione delle sostanze attive nelle capillarità delle murature interessando in modo particolare la zona di interscambio del vapore acqueo. Il principio attivo di Vimasal, idrofobizzando le pareti dei capillari, inibisce la formazione e la crescita dei sali impedendo pertanto l effetto igroscopico degli stessi. Altresì il prodotto può essere vantaggiosamente utilizzato come protettivo idrorepellente per murature faccia a vista sia nuove che vecchie, interessate da efflorescenze saline. Non è un prodotto filmogeno e non altera l aspetto estetico e cromatico dei blocchi e delle malte di elevazione.

Soluzione antisalina ecologica pronta all uso, a base acquosa di silani e silossani, specifica per eliminare effluorescenze superficiali in muratura faccia a vista e depositi cristallini di sali igroscopici presenti nelle murature soggette al fenomeno di risalita capillare di umidità. Il prodotto idrofobizza le pareti dei capillari contrastando la formazione dei sali presenti nelle murature umide, mantenendo inalterato il coefficiente di diffusione del vapore acqueo dei supporti trattati. Le sostanze attive presenti nell antisale all acuqa penetrano nelle capillarità delle murature trattare, interessando in particolar modo la zona di interscambio del vapore acqueo, inibendo così la formazione e la crescita dei sali. Il prodotto non rilascia né durante né dopo l applicazione sostanze tossiche e nocive.

Malta da rinzaffo a base cementizia specifica per l esecuzione di cicli di intonaci risananti di murature umide e saline. Il prodotto premiscelato è studiato per essere utilizzato come strollata di aggrappo in cicli di risanamento con intonaci deumidificanti macroporosi. La sua funzione principale, oltre a quella di ponte di adesione tra muratura esistente e l intonaco di risanamento, è quella di filtro antisale di murature miste od in pietra soggette al fenomeno di umidità di risalita capillare e con concentrazione salina elevata.

Malta da rinzaffo antisale specifica per l esecuzione di cicli di risanamento di vecchie murature umide e saline a base di calce idraulica naturale di Wasselonne NHL 2. Viene utilizzata come strollata di aggrappo in cicli di risanamento con intonaci deumidificanti macroporosi. La sua funzione principale, oltre a quella di ponte di adesione tra muratura esistente e l intonaco di risanamento, è quella di filtro antisale di murature miste od in pietra soggette al fenomeno di umidità di risalita capillare e con alta concentrazione salina. Prodotto specifico per l utilizzo su murature di vecchi edifici di interesse storico o tutelati dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici-Paesaggistici.

Intonaco deumidificante a base cementizia specifico per il risanamento di murature soggette ad umidità di risalita capillare ed efflorescenze saline. Intonaco minerale fibrorinforzato macroporoso, alleggerito con espansi minerali, altamente traspirante ed idrorepellente. Il prodotto è utilizzabile su murature nuove, vecchie o miste, all interno di edifici soggetti a degrado causato da umidità ascendente dal terreno che per capillarità risale nella muratura trascinando sali igroscopici. È utilizzabile nel recupero edile offrendo un risanamento risolutivo di tipo non traumatico o distruttivo.

Intonaco deumidificante a base di calce idraulica naturale di Wasselonne NHL 2 specifico per il risanamento di vecchie murature di edifici di interesse storico soggette ad umidità di risalita capillare ed efflorescenze saline. Risancalce è un intonaco minerale fibrorinforzato macroporoso, altamente traspirante ed idrorepellente studiato per il risanamento di murature umide e saline interessate da umidità ascendente. tutelati dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici, offrendo un risanamento risolutivo di tipo non traumatico o distruttivo. Nel rispetto di realtà storiche regionali Risancalce può essere formulato anche con aggregati di coccio frantumato e pozzolane vulcaniche, aumentandone così le resistenze ai solfati ed all acqua di mare grazie alla spiccata e migliorata attività pozzolanica. Il prodotto è utilizzabile su murature nuove, vecchie o miste, all interno o esterno di edifici soggetti a degrado causato da umidità ascendente dal terreno che per capillarità risale nella muratura trascinando sali igroscopici. È utilizzabile nel recupero dei centri storici, cascinali ed edifici di interesse storico o