Progetto distretti culturali evoluti Regione del Veneto

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Transcript:

Progetto distretti culturali evoluti Regione del Veneto Pier Luigi Sacco Direttore, Dipartimento delle Arti e del Disegno Industriale Università IUAV Venezia

Il Veneto e la competitività: alcuni problemi aperti Basso uso del capitale umano all interno delle imprese Difficoltà nel fare sistema Processi innovativi troppo concentrati sull incrementale e troppo poco sul radicale Sostenibilità ambientale e sociale di lungo termine Sostenibilità del ricambio generazionale e modelli di comportamento compatibili con le nuove sfide competitive

I limiti dei distretti tradizionali I distretti tradizionali sono organizzati attorno ad un prodotto e fanno fatica ad andare al di là dell innovazione incrementale I distretti tradizionali danno troppa enfasi alla formazione di competenze specializzate e tendono ad economizzare sul capitale umano I distretti tradizionali faticano a dialogare attivamente con gli altri attori del sistema locale (istituzioni, enti formativi, società civile) e a mettere in atto strategie di responsabilità sociale

Che cos è un distretto culturale evoluto E il modello verso cui tendono le realtà territoriali più avanzate, e sta emergendo in vari contesti internazionali (Nord America ed Europa) e con tutta probabilità nel prossimo futuro anche in Estremo Oriente Si basa sulla necessità di aumentare la comunicazione e il coordinamento tra i vari attori del sistema In tutti i casi in cui questo è avvenuto emerge che è la cultura ad aver fatto da mediatore tra attori territoriali tra loro diversi

In poche parole Un distretto culturale evoluto è caratterizzato da imprese che operano su filiere diverse ma complementari, nel quale sono le attività culturali nelle loro varie ricadute (esperienza del nuovo e del non familiare, integrazione sociale, valorizzazione simbolica dell identità del territorio) l elemento che fa sistema

Il ruolo della cultura in un DCE: i dodici fattori Qualità dell offerta culturale Qualità della produzione di conoscenze Qualità della governance locale Sviluppo del talento locale Sviluppo imprenditoriale Attrazione del talento Attrazione delle imprese e degli investimenti Gestione delle criticità sociali Capacitazione e formazione della comunità Coinvolgimento della comunità Networking interno Networking esterno

Il progetto DICE della Regione Veneto 1. Costruire una mappa delle attività e dei contenitori culturali della regione 2. Individuare i distretti territoriali emergenti dal punto di vista dell attività culturale 3. Ragionare sulle specializzazioni culturali espresse e potenziali 4. Ragionare sulle complementarità tra queste e le specializzazioni produttive non-culturali 5. Elaborare nuovi progetti e strumenti mirati per aiutare i territori a fare sistema e far emergere le potenzialità latenti

La distribuzione spaziale complessiva di attività e contenitori

I dodici DCE emergenti del Veneto 1. Alto-Medio Bellunese e Asiago 2. Sinistra Piave 3. Destra Piave 4. Vicenza e Basso Vicentino 5. Alto Vicentino 6. Garda e Lessinia (Alto Veronese) 7. Verona Area Vasta (Medio Veronese) 8. Rovigo e Basso Veronese 9. Colli Euganei 10. Sistema Centrale Padova-Venezia 11. Basso Adriatico 12. Veneto Orientale

Alto Vicentino (Schio, Thiene, Valdagno) Sinistra Piave (Feltre, Bassano, Catel Franco, Asolo, Montebelluna) Alto-medio bellunese e Asiago Vicenza e basso vicentino Destra Piave (Belluno, Treviso, Oderzo, Conegliano e Vittorio Veneto) Garda e Lessinia (alto veronese) Veneto orientale Sistema centrale Padova-Venezia Verona area vasta (medio veronese) Rovigo e basso veronese Colli Euganei Basso Adriatico Livelli gerarchici: 1. sistema centrale Padova-Venezia, 2. Verona Dorsale Belluno-Treviso, 3. Vicenza e Basso vicentino - Sistema Cerniera - Veneto orientale, 4. Alto vicentino Alto bellunese Basso Adriatico Rovigo e basso padovano 5. Colli Euganei

Come leggere questa mappa I distretti non corrispondono ai confini amministrativi ma piuttosto ad una ripartizione radicata nella geografia culturale del territorio I distretti non si propongono come un alternativa ai confini amministrativi e non debbono essere istituzionalizzati Sono piuttosto delle aree territoriali, i cui confini possono cambiare nel tempo, che stanno già di fatto facendo rete e che vanno supportate in questa dinamica per farne emergere le potenzialità latenti