L inquadramento contrattuale dei lavoratori nella piccola impresa veneta

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1 nella piccola impresa veneta L analisi delle forme di inquadramento contrattuale dei lavoratori presenti nelle aziende fornisce informazioni importanti per valutare la stabilità o la flessibilità del mercato del lavoro. In questa sezione del lavoro si analizzano le diverse tipologie contrattuali, suddivise tra dipendenti e altri addetti. I contratti a tempo indeterminato Il 94,3% dei dipendenti ha un contratto a tempo indeterminato, il 4,4% è assunto a tempo determinato mentre le forme di apprendistato e altri contratti di nuova ideazione non superano l unità percentuale. La tendenza ad assumere con forme contrattuali stabili è una caratteristica tipica della piccola impresa, che attua una politica di finalizzazione del lavoratore attraverso garanzie di continuità lavorativa a scapito dei contratti cosiddetti flessibili. La difficoltà di reperire manodopera specializzata nel mercato del lavoro impone alle aziende di mettere in campo tutte le sicurezze necessarie affinché il lavoratore trovi conveniente e rassicurante lavorare per l azienda. Nel tempo, infatti, l uso di contratti a tempo indeterminato si è addirittura incrementato, poiché nel 2003 questa forma contrattuale coinvolgeva il 91% circa dei lavoratori occupati. Incidenza percentuale dei contratti dei dipendenti sul totale dei dipendenti 94,3% 4,4% 0,9% 0,4% indeterminato determinato Apprendistato Altre forme 53

2 osservatorio sull occupazione Incidenza percentuale dei contratti a tempo indeterminato sul totale dei dipendenti dal 2003 al ,3% 93,0% 93,4% 93,4% 91,1% Tipologia contrattuale dei dipendenti occupati nel Veneto nel 2006 Totale occupati ( ¹ ) Totale occupati piccola impresa ( ² ) indeterminato 88,8% 93,4% determinato 11,2% 6,6% Totale 100,0% 100,0% Elaborazioni su dati Istat (¹) e Fondazione Leone Moressa (²) Le imprese che utilizzano maggiormente la forma contrattuale a tempo indeterminato operano nei servizi alle persone, con il 96,8% dei contratti di questo tipo. L edilizia è il settore dove il tempo indeterminato viene utilizzato in misura relativamente inferiore (93,4%). Nel mezzo si collocano le aziende che offrono servizi alle imprese, 94,2% e la manifattura dove il posto fisso viene concesso nel 94,5% dei casi. Anche a livello provinciale si evidenziano alcune differenze. Se a Rovigo e Belluno le aziende di piccole dimensioni tendono ad assumere tutti i propri dipendenti a tempo indeterminato, Venezia e Padova si fermano, rispettivamente, al 90,6% e al 92,3%. Incidenza percentuale dei lavoratori con contratto a tempo indeterminato sul totale dei dipendenti per settore economico Incidenza % contratti a tempo indeterminato Edilizia 93,4% Produzione 94,5% Servizi alle imprese 94,2% Servizi alle persone 96,8% 54

3 Incidenza percentuale dei lavoratori con contratto a tempo indeterminato sul totale dei dipendenti per provincia Incidenza % contratti a tempo indeterminato Belluno 100,0% Padova 92,3% Rovigo 100,0% Treviso 96,0% Venezia 90,6% Verona 95,4% Vicenza 94,2% Il part time Il contratto a tempo parziale è utilizzato nel 28,4% dei casi all interno del contesto lavorativo regionale. Il settore che maggiormente utilizza questa possibilità è, con il 41,2% delle aziende, quello dei servizi alle imprese. In questo settore il 14,2% dei dipendenti usufruisce di questa flessibilità contrattuale. I servizi alle persone hanno il più alto numero di lavoratori, relativamente al totale impiegato nel settore, che opera in part time (15,5%), mentre il 26,2% delle aziende ne fa uso. Il 27,1% delle aziende edili utilizza questo strumento ma solo per il 6,4% dei propri dipendenti, percentuale molto simile al settore della manifattura (6,3%) dove si ha il minor numero di imprese che concedono questa tipologia contrattuale: 21,9%. Mediamente in regione sono il 9,1% i lavoratori che non lavorano a tempo pieno. Incidenza dei dipendenti con contratto part time per settore economico Incidenza % dipendenti con part time % di imprese con part time Edilizia 6,4% 27,1% Produzione 6,3% 21,9% Servizi alle imprese 14,2% 41,2% Servizi alle persone 15,5% 26,2% Totale 9,1% 28,4% 55

4 osservatorio sull occupazione I contratti a termine Le tipologie contrattuali diverse dal tempo indeterminato si concentrano quasi esclusivamente sul contratto a tempo determinato, che rappresenta il 4,4% del totale dei contratti utilizzati, riguarda il 6,9% delle imprese e coinvolge mediamente 2,5 lavoratori. Le forme di apprendistato non sono molto utilizzate, solo il 2% delle aziende sceglie questa forma contrattuale, che rappresenta meno dell 1% dei contratti in essere. Infine non sembra esserci particolare interesse neppure per le forme contrattuali innovative, che sono lo 0,4% del totale dei contratti di lavoro in essere, coinvolgono lo 0,5% delle imprese e vengono offerte in media a 3 dipendenti. Incidenza percentuale delle imprese e dei dipendenti con forme contrattuali diverse dal tempo indeterminato nel campione totale e numero medio di dipendenti Incidenza % imprese su imprese tot. Incidenza delle forme contratt. sul totale dei dipendenti Numero medio dipendenti determinato 6,9% 3,8% 2,5 Apprendistato 2,0% 0,7% 1,5 Altre forme 0,5% 0,3% 3 I contratti distribuiti tra uomini e donne Come è già stato evidenziato, la maggior parte dei contratti utilizzati all interno delle piccole imprese venete è a tempo indeterminato. Ma è interessante scendere nel dettaglio della distinzione per sesso al fine di capire se per la componente femminile della forza lavoro esistano delle discriminazioni, o più semplicemente delle differenze nella scelta contrattuale. Emerge una sostanziale equità e uguaglianza di trattamento nei confronti delle donne. La differenza nei contratti a tempo indeterminato è solo di poco a favore della componente maschile, 95,4% contro 94,7% dei casi. L unica differenza che emerge si ha nei contratti a tempo parziale, di cui usufruisce il 22,4% delle donne contro il 2,8% degli uomini. Questo dato riflette comunque la maggior richiesta da parte di donne piuttosto che di uomini di ottenere riduzioni di orario. 56

5 Distribuzione percentuale delle principali forme di contratto per sesso 94,7% 95,4% Donne Uomini 3,9% 3,8% 22,4% 0,9% 0,5% 0,5% 0,3% 2,8% indeterminato determinato Il lavoro non dipendente Apprendistato Nuovi contratti di cui part time Le forme di lavoro che non possono essere inserite nella classificazione di dipendenza non sono particolarmente utilizzate all interno del mercato del lavoro veneto. Nel capitolo precedente, dedicato alla fotografia occupazionale, è stato rilevato come i collaboratori rappresentino il 4,9% degli addetti complessivi, ed in effetti solo il 18,9% delle aziende assume con la forma di contratto di collaborazione. In particolare, il 10,4% delle aziende stipula contratti di collaborazione familiare, che coinvolgono mediamente 1,6 lavoratori, il 3,9% sceglie contratti di collaborazione occasionale, con una media di 1,8 addetti, e il 2,9% utilizza contratti a progetto per 2,1 unità medie di forza lavoro. La scelta del lavoro interinale è la meno interessante per le aziende, con l 1,6% dei casi. Quest ultima tipologia contrattuale pero, seppur applicata da poche aziende, viene somministrata al più alto numero di lavoratori, 2,3 in media per ogni impresa che fa uso di questa risorsa contrattuale. Incidenza percentuale delle imprese e degli addetti con forme contrattuali non dipendenti nel campione totale e numero medio di non dipendenti Incidenza % imprese su imprese tot. Incidenza delle forme contratt. sul totale degli addetti Numero medio non dipendenti Collaboratori familiari 10,4% 1,5% 1,6 Collaboratori Occasionali 3,9% 0,6% 1,8 Collaboratori a progetto 2,9% 0,4% 2,1 Lavoro interinale 1,6% 0,2% 2,3 Totale 18,9% 2,8% 1,8 57

6 osservatorio sull occupazione Se non è emersa alcuna particolare differenza nella scelta della tipologia contrattuale a seconda del sesso dei lavoratori dipendenti, nel comparto dei lavoratori cosiddetti atipici ci sono alcune differenze degne di essere sottolineate. Sul totale dei contratti di collaborazione stipulati nel 2007, il 62% coinvolge figure maschili, mentre il 38% è rivolto a donne. In particolare le differenze maggiori si hanno nei contratti di collaborazione familiare, in cui la maggiore incidenza è quella femminile, con il 64,1% delle donne. Nelle restanti forme di collaborazione è la componente maschile ad avere le percentuali maggiori, per quanto riguarda sia quelle occasionali, sia quelle a progetto. Nelle collaborazioni si dividono la metà dei lavoratori non dipendenti, con una preferenza per le collaborazioni a progetto (23,6% contro 22%). Il 19,2% delle donne lavora tutelato da un contratto di collaborazione occasionale, poco più della metà sceglie la collaborazione a progetto, 10,3%, mentre solo il 6,4% firma contratti di lavoro attraverso le agenzie per il lavoro. Distribuzione in percentuale delle forme di lavoro non dipendenti per sesso 64,1% Donne Uomini 62,0% 40,2% 38,0% 22,0% 23,6% 19,2% 10,3% 6,4% 14,2% Collaboratori Collaboratori Collaboratori a Lavoratori Totale Le previsioni Seppure il contratto a tempo indeterminato rimanga predominante nelle forme di assunzione della piccola impresa, le tendenze legate alle nuove assunzioni previste per la prima parte del 2008 sembrano rivolgersi, anche per queste imprese, verso forme più flessibili di lavoro. In generale emerge che nel 92,6% dei casi si intende assumere sotto forma di contratti di di- 58

7 pendenza, aumentando al 7,4%, rispetto al 4,9% (dato relativo al 2007), la percentuale di lavoratori assunti con forme contrattuali di tipo flessibile. Tra le assunzioni di dipendenti, poco più della metà dovrebbero essere a tempo indeterminato, mentre una cospicua parte, il 27,9% dei neo assunti, dovrebbe avere contratti con una scadenza temporale. La forma dell apprendistato nelle previsioni dovrebbe essere scelta per il 10,3% degli addetti da inserire negli organici aziendali. Il fronte del lavoro atipico vede una possibile predominanza di contratti attraverso agenzie interinali, 2,9%, seguita in pari misura, 1,5%, da contratti di collaborazione familiare od occasionale, oppure da altre forme contrattuali. La collaborazione a progetto sembra essere esclusa da tutti gli intervistati. L aumento, seppur limitato, delle assunzioni con contratti atipici potrebbe indicare ancora una volta come l ambiente economico dei nostri giorni sia molto dinamico e difficilmente prevedibile. In un contesto di questo tipo la somministrazione di lavoro con un ottica just in time permette alle aziende di essere pronte ad affrontare momenti di picco di attività, senza tuttavia investire in nuove assunzioni stabili che appesantirebbero i bilanci aziendali. Questo tipo di soluzioni però potrebbe non essere, a lungo termine, la scelta migliore, visto che lascerebbe le aziende in balia del mercato senza che queste applicassero una chiara e stabile strategia di stabilizzazione, crescita e anche in alcuni di casi di innovazione di processo. Forme contrattuali previste per le nuove assunzioni 92,6% 58,7% 30,1% 7,4% 11,1% Altri addetti Dipendenti indeterminato determinato Apprendistato 59