COMUNICATO STAMPA LE PREVISIONI OCCUPAZIONALI DELLE IMPRESE BOLOGNESI INDAGINE EXCLESIOR 2007

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1 Bologna, 8 ottobre 2007 COMUNICATO STAMPA LE PREVISIONI OCCUPAZIONALI DELLE IMPRESE BOLOGNESI INDAGINE EXCLESIOR 2007 Un mercato del lavoro assolutamente non statico quello che emerge dall indagine Excelsior che il sistema delle Camera di commercio svolge ormai da 10 anni. Ne esce a Bologna una realtà che risulta fortemente caratterizzata da un tasso di disoccupazione non ulteriormente comprimibile, da una sempre maggiore richiesta di flessibilità, da un settore terziario che mostra una grande capacità di assorbire personale, e ancora da elevati tempi e costi per la ricerca di svariate figure professionali. Complessivamente le aziende bolognesi prevedono assunzioni e uscite di lavoratori attualmente alle dipendenze. Ne emerge dunque un saldo occupazionale positivo di unità. Complessivamente quasi il 28% delle imprese bolognesi prevede di assumere. Praticamente tutti coloro che sono in cerca di occupazione dovrebbero inviare il proprio curriculum a imprese con più di 50 dipendenti, visto che l 80% di queste ha in programma di assumere. Altro consiglio utile che emerge da Excelsior è quello di proporsi alle imprese del terziario, considerato che l 87% dell incremento occupazionale totale è atteso proprio nei servizi. Uno dei settori invece che appare più in calo è quello delle Costruzioni. Nel 50% delle selezioni le aziende hanno già chiaro in testa se cercano un uomo o una donna. Le donne hanno più probabilità di trovare lavoro nei servizi, che infatti coprono l 84% delle assunzioni femminili. In particolare il settore terziario che ne assumerà il maggior numero (1.230) è quello degli Alberghi, ristoranti e servizi turistici. L età del candidato non è importante per il 44% delle assunzioni previste (percentuale che sale al 48% nei servizi). Le aziende che esprimono una preferenza cercano in un caso su 4 giovani dai 25 ai 29 anni, anche se nell industria l età richiesta, se considerata significativa, è mediamente più alta e si attesta fra i 30 e i 34 anni. I settori industriali che più prevedono di assumere sono quelli del Trattamento dei metalli e fabbricazione oggetti e minuteria in metallo, che ha un saldo occupazionale previsto di +190 unità, e Gomma e materia plastiche. I settori in calo sono Stampa e editoria (-30 unità), Costruzioni (-40), Fabbricazione macchine ed apparecchiature elettriche e elettroniche (-80). Nei servizi tutte le attività, tranne i Trasporti, prevedono una crescita occupazionale: sono in crescita in particolare la Sanità (+380 unità) e gli Altri servizi alle persone (+200). 1

2 Coloro che inviano un curriculum aspirando ad un assunzione nei prossimi mesi devono sapere che difficilmente verrà loro offerto un contratto a tempo indeterminato, a meno che siano in cerca di un posto da Dirigente. Se infatti sono ormai diversi anni che nei servizi la maggior parte dei contratti offerti sono a tempo determinato, la rilevazione di quest anno ci pone davanti ad uno storico sorpasso: anche l industria infatti si è allineata e offre più contratti atipici che a tempo indeterminato. Le imprese industriali promettono il posto fisso solo nel 40% delle assunzioni contro il 49% dello scorso anno. Offrono invece un contratto a tempo determinato ad un assunzione su due, percentuale che era al 37% l anno scorso. Le assunzioni offerte con contratti atipici (tempo determinato, apprendistato, inserimento e altri), pari a entrate saranno dunque la maggioranza, e questo sia nei servizi (56%) che nell industria (60%). I contratti atipici sono preferiti dalle imprese di ogni dimensione, ed anche questa è una novità di quest anno visto che fino all anno scorso le grandi imprese dichiaravano di preferire contratti a tempo indeterminato. Il maggior numero di entrate con contratto atipico si registra negli Alberghi, ristoranti e servizi turistici. L unico settore dell industria dove si registra una maggioranza di contratti a tempo indeterminato è Stampa ed editoria dove essi sono offerti nel 70% delle selezioni. In leggero calo le assunzioni part-time, contratto previsto per assunzioni (pari a poco più del 18% del totale complessivo). Ma al candidato che cerca un contratto part-time l indagine Excelsior suggerisce di rivolgersi ad aziende dei servizi visto che qui si concentra quasi il 90% di queste tipologie contrattuali. Sul fronte delle professionalità richieste il maggior numero di assunzioni riguarda gli Impiegati e professioni qualificate nel commercio e nei servizi con entrate pari al 36% del totale delle assunzioni previste. Seguono Operai specializzati e conduttori di impianti e macchine e Dirigenti, professioni ad elevata specializzazione e tecnici. Le residue assunzioni si riferiscono a Professioni non qualificate. Di fatto quindi si tratta di un mercato del lavoro che offre possibilità praticamente a tutte le professionalità, anche se lo studio e la qualificazione premiano. C è infatti la tendenza rispetto al 2006 ad assumere più Dirigenti ed Impiegati e meno Operai e Professioni non qualificate. Aumenta nettamente la richiesta di professioni tecniche (dal 14% al 18%). Da notare inoltre che nei servizi quasi la metà delle assunzioni (pari a 6.420) è relativa ad impiegati. Coloro che non hanno una specifica esperienza lavorativa non devono scoraggiarsi nella ricerca del lavoro: non è infatti richiesta nel 52% delle assunzioni. Là dove invece viene chiesta un esperienza, si richiede lo svolgimento della stessa professione in imprese di altri settori nel 20% dei casi, e esperienza nello stesso settore in 28 selezioni su 100. Sono soprattutto le piccole imprese ad essere attente alla formazione specifica. A livello settoriale invece è molto difficile riuscire a lavorare senza averla nel settore delle Costruzioni o in quello della Sanità e istruzione. 2

3 Il mercato del lavoro di Bologna è esigente dal punto di vista della scolarità: il 47% dei nuovi assunti dovrà infatti avere una scolarità di alto o medio alto livello, e si tratta di una percentuale che è in costante crescita, visto che nella scorsa indagine era inferiore di circa tre punti percentuali. Il livello universitario paga soprattutto nel settore del Credito assicurazioni e servizi finanziari dove la laurea viene chiesta a 41 candidati su 100, e nei Servizi avanzati alle imprese dove la percentuale è del 38%. Nel settore industriale chi invece è più a caccia di laureati è la Fabbricazione di apparecchi medicali e di precisione.la laurea però è solo uno dei requisiti richiesti: nel 55% dei casi le aziende chiedono anche di avere già maturato un esperienza di lavoro. Quanto al tipo di laurea richiesta studiare economia sembra essere una buona carta da giocare visto che questo è titolo di laurea più richiesto. Queste figure inoltre avranno la possibilità nell 86% dei casi di seguire un ulteriore periodo di formazione in azienda e vedranno offrirsi in 6 casi su 10 un contratto a tempo indeterminato. E in aumento anche la richiesta del diploma di scuola media superiore richiesto per oltre un terzo delle assunzioni programmate. I diplomati faranno bene ad inviare il curriculum agli Studi di consulenza amministrativa e legale, tecnici e medici visto che le aziende di questo settore chiederanno come condizione il diploma nel 93% delle selezioni. Il diploma da solo però spesso non basta. Occorre infatti avere anche un esperienza specifica altrimenti diventa difficile essere presi in considerazione, visto che le precedenti esperienze sono chieste al 64% dei diplomati. Il titolo di studio più richiesto in assoluto è il diploma ad indirizzo amministrativocommerciale che, nell 80% delle oltre assunzioni previste, è anche facilmente reperibile. Invece il titolo di studio più difficile da rintracciare è il diploma ad indirizzo termo-idraulico, specializzazione che le imprese fanno fatica a reperire nel 98% dei casi. Quanto alla formazione professionale, la richiesta è in costante calo dal 2005 ed attualmente si attesta sul 20% del totale complessivo delle assunzioni previste. Si tratta principalmente di qualifiche professionali ad indirizzo turistico alberghiero, socio sanitario e meccanico. Trovare la persona giusta da assumere per le imprese è spesso un vero problema: complessivamente infatti il 35% delle assunzioni previste sono considerate di difficile reperimento e si tratta di una percentuale in deciso aumento rispetto al 2006 (+3%). Ne emerge un vero problema in termini di tempi e di costi, che ha dimensioni decisamente superiori rispetto al dato nazionale, che è inferiore di 5 punti percentuali. Se nel terziario il tempo medio di ricerca è di poco inferiore ai tre mesi, il problema è decisamente maggiore nell industria dove tocca il 40% delle assunzioni previste. In alcuni settori trovare la professionalità adeguata sembra essere praticamente impossibile: per esempio per negli Studi di consulenza amministrativa e legale, tecnici e medici la difficoltà di reperimento è pari al 92% delle assunzioni programmate. Le grandi imprese riescono a gestire meglio questo problema visto che dichiarano di avere difficoltà di reperimento per un assunzione su 4, mentre invece tale percentuale sale a circa un assunzione su due per le medie aziende. 3

4 Quanto ai motivi per i quali trovare la professionalità corretta è difficile, essi sono legati principalmente alla ridotta presenza della figura e alla mancanza di qualificazione necessaria, segno di una forte domanda insoddisfatta di professionalità, alla quale è sempre più strategico andare incontro. Tutto ciò si traduce in un tempo medio di ricerca di 3 mesi e mezzo, dato che arriva a poco meno di 5 mesi nell industria e addirittura a 9,2 mesi in Stampa ed editoria e 7 mesi in Trattamento metalli e fabbricazione oggetti in metallo Tutti i settori analizzati hanno dichiarato che potrebbero avere un ulteriore sviluppo se avessero meno problemi nel reperimento delle risorse umane in possesso delle qualifiche necessarie. Queste difficoltà influiscono molto probabilmente nella grande apertura che le aziende bolognesi mostrano verso personale immigrato. Le aziende coinvolte nell indagine Exclesior hanno dichiarato che il 31% delle assunzioni previste potrebbe essere coperto da lavoratori immigrati. Uomini e donne di origine extracomunitaria dovrebbero quindi coprire circa assunzioni programmate, di cui 3 su 4 sono previste nei servizi. Sono soprattutto le grandi realtà imprenditoriali ad essere più aperte verso questi lavoratori visto che il 55% della domanda di immigrati viene da imprese con più di 50 dipendenti. Si tratta in netta maggioranza di persone cercate per ricoprire i lavori dai quali gli italiani si allontanano visto che le imprese industriali prevedono di utilizzare gli immigrati in massima parte come operai (80%), e in 3 selezioni su 4 sono cercati per professioni non qualificate. Nel settore artigiano, un impresa su 4 prevede di assumere, ma per poco meno di un assunzione su due le imprese artigiane riscontrano forti difficoltà a trovare la giusta professionalità. Una volta trovata la persona giusta l azienda si accolla costi di formazione ulteriori visto che formerà al proprio interno il 27% dei nuovi arrivati. Altro dato caratteristico delle imprese artigiane è la ricerca di giovani: per il 37% delle entrate previste è infatti richiesta un età inferiore ai 29 anni. Inoltre il 95% del saldo occupazionale è atteso nelle imprese artigiane più piccole, e addirittura nell industria solo le imprese artigiane più piccole prevedono assunzioni. Da questo punto di vista la situazione è nettamente differente in un altro dei settori analizzati e cioè quello delle imprese sociali dove in 8 selezioni su 10 vengono espressamente cercate persone con più di 30 anni. Anche in questo settore la difficoltà a trovare le professionalità cercate è un vero problema visto che riguarda il 52% delle assunzioni programmate, ed anche qui l indagine evidenzia che le aziende ritengono importante investire in formazione visto che per più di un assunzione su due richiederà una formazione interna ad hoc. Anche le cooperative prevedono un saldo occupazionale positivo e il 54% di esse prevede di assumere, ma a farlo saranno praticamente solo quelle con più di 50 dipendenti. E qui minore il problema della difficoltà di reperimento visto che è relativo a poco più di un assunzione su 4. E invece significativo l aspetto della successiva formazione interna che coinvolgerà quasi la metà del personale in ingresso. 4

5 Uno dei dati che emerge dall indagine è dunque quello relativo all attenzione che le aziende bolognesi hanno nei confronti della formazione del personale: nel 2006 il 24% delle imprese bolognesi ha effettuato corsi di formazione, interni o esterni, al proprio personale. Si tratta di una percentuale collegata alle dimensioni delle imprese: hanno infatti frequentato corsi il 32% dei dipendenti delle grandi imprese e solo il 13% di quelle minori. Le aziende di servizi sono più attente che l industria a formare i collaboratori (servizi 26%, industria 20%) Infine un ultimo aspetto trattato da Excelsior è quello relativo alle modalità seguite dalle imprese per reperire le risorse umane richieste. Mediamente una su 4 ha proprie banche dati, il 24% seleziona per conoscenza diretta, il 14% tramite quotidiani e stampa specializzata, e il 13% si avvale di segnalazione da conoscenti e fornitori. E ancora decisamente residuale l utilizzo di internet, che anzi è dimezzato rispetto al 2005, anche se le aziende bolognesi che usano il web per la ricerca di personale sono mediamente poco meno del doppio rispetto alla media italiana. UFFICIO COMUNICAZIONE 5