La mobilità dolce in Italia: stato dell arte e linee per il futuro

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Transcript:

La mobilità dolce in Italia: stato dell arte e linee per il futuro Convegno AMoDo Mobilità dolce, il viaggio lento nel paesaggio italiano. Milano, 23 marzo 2018 Anna Donati Portavoce Alleanza Mobilità Dolce www.mobilitadolce.net 1

1 - La mobilità dolce in Italia: stato dell arte e linee per il futuro Negli ultimi anni anche in Italia c è stata un'autentica diffusione ed attenzione alla mobilità dolce. Sono aumentati quelli che camminano, pedalano in bicicletta e preferiscono le ferrovie turistiche per muoversi nel paesaggio e nella natura italiana nel tempo libero, anche se siamo ancora indietro rispetto al resto d Europa. L anno 2019 è stato indicato dal Mibact come l Anno del turismo lento. Anche nel nostro paese, piano piano, si sta affermando l idea che il viaggio lento non è solo uno spostamento per arrivare a destinazione, ma turismo esperienziale per godersi il tempo libero, la bellezza dei piccoli borghi, il buon cibo a chilometro zero, per incontrare la vitalità delle comunità locali, per apprezzare il silenzio e l aria pulita, per curare il proprio corpo ed il proprio benessere, per dare valore al tempo. Questi percorsi di mobilità dolce attraversano in genere aree interne a bassa densità e costituiscono un volano anche per il turismo, l accoglienza, l artigianato, i beni storici ed i piccoli borghi italiani, la natura ed i parchi: sono quindi anche una opportunità di crescita intelligente. Diventando anche un modo concreto per evitare 2 l abbandono del territorio e contrastare, anche grazie alla manutenzione delle reti, dei sentieri, dei manufatti, delle strade bianche e delle ferrovie, il dissesto idrogeologico del paese. E per dare valore ai piccoli borghi ed alle aree interne, come stanno facendo il TCI con le Bandiere Arancioni e BAI, i Borghi Autentici d Italia, ed anche la Legge approvata nel 2017 per i piccoli comuni. A ridosso alle reti dei percorsi sia stradali che ferroviarie vi sono anche interessanti manufatti che possono essere recuperati e legati alle attività di promozione ed accoglienza. Come nel caso del progetto Cammini e Percorsi, gestito dall Agenzia del Demanio e promosso da Mibact e MIT che punta alla riqualificazione e riuso di immobili pubblici situati lungo percorsi ciclopedonali e itinerari storico-religiosi. L'obiettivo del progetto è riutilizzare gli immobili pubblici come contenitori di servizi e di esperienze autentiche per camminatori, pellegrini e ciclisti, in linea con la filosofia dello slow travel. Vi è stato un primo bando chiuso a dicembre 2017 e l Agenzia del Demanio ai primi di marzo 2018 ha annunciato i vincitori del primo bando di gara: si tratta di 13 beni, in prevalenza al centro-sud, che verranno affidati in concessione gratuita per 9 anni ad imprese, cooperative e associazioni under 40. Un secondo bando per beni da valorizzare in concessione è in corso e scade il 16 aprile 2018.

Diversi operatori privati si stanno aprendo a queste attività con la fornitura di servizi, con proposte integrate di accoglienza del pellegrino che cammina, di trasporto bici, assistenza e ciclofficine, con la vendita delle eccellenze del territorio, con guide turistiche ed ambientali come quelle proposte e formate da AIGAE. Stanno nascendo dunque piccole economie locali legati alla mobilità dolce molto interessanti, come sta crescendo l Associazione Italiana per il Turismo Responsabile, che riunisce un centinaio di queste esperienze. Anche l editoria per il viaggiatore lento è in espansione come dimostra l esperienza di Terre di Mezzo. Secondo lo studio European Cycle Route Network EuroVelo, condotto dalla Direzione Generale per le Politiche Interne del Parlamento Europeo, nel 2012 l impatto economico del cicloturismo è stato significativo: la stima è di 2.295 milioni di viaggi, per un giro d affari di 44 miliardi di euro all anno. Il numero di pernottamenti ammonta attualmente a 20,4 milioni, con 9 miliardi di euro spesi annualmente. Per l Italia il valore attuale del cicloturismo secondo lo studio è stimato in 2 miliardi/anno, ancora decisamente troppo poco rispetto agli 11 mld/anno della Germania o i 7 mld/anno della Francia. Molto interessanti anche i numeri presentati da Fondazione FS sul turismo ferroviario in Italia dal 2014 al 2017. Riaperti o valorizzati 600 km di binari senza tempo 3 su 9 linee ferroviarie turistiche, aumentati del 239% i km percorsi in treno, gli utenti sono passati da 24.000 del 2014 a 68.421 del 2017, con un aumento dei ricavi. A questi dati debbono essere aggiunti i numeri dell offerta su treni turistici su linee ordinarie e quelli delle ferrovie regionali associati ad ASSTRA, che anch essi stanno crescendo. Ma è evidente che si tratta ancora di numeri complessivamente limitati per la mobilità dolce, che possono e devono crescere, quando l offerta sarà più estesa, frequente ed organizzata. 1.1 - Finalmente risorse e leggi dalle Istituzioni, ma ora serve l attuazione concreta L idea della mobilità dolce è nata molti anni fa, è cresciuta lentamente ed ora anche le istituzioni e la politica ne riconoscono la valenza. Il 2 agosto 2017 è stata approvata la Legge per le Ferrovie Turistiche (legge 128/2017): sono indicate 18 linee ferroviarie che vanno valorizzate a questo scopo e altre si dovranno aggiungere a questa lista. Un riconoscimento importante, dopo 20 anni di impegno associativo di volontari e appassionati, che finalmente hanno trovato una dignità anche legislativa. Come per tutte le leggi deve essere attuata, e quindi adesso si è già aperta

un altra fase di impegno per la nostra Alleanza non meno complicata e gravosa della precedente. Il Ministro per i beni culturali Franceschini, ha adottato nel 2017 il Piano di Sviluppo Strategico del Turismo e ha lavorato per lo sviluppo dei Cammini e delle Ferrovie turistiche. Il Piano, per la prima volta, da spazio anche a questa idea di turismo esperienziale come è stato definito - sostenibile dei territori e delle aree interne. Il Ministero dei Trasporti ed Infrastrutture ha adottato a gennaio 2018, il Piano Straordinario di Mobilità Turistica Viaggiare in Italia, che mette insieme l offerta di trasporto turistica, inclusa la mobilità dolce con i cammini, le ciclovie e ferrovie turistiche. Su impulso del Parlamento, ed in particolare del deputato Paolo Gandolfi e del Ministro Delrio la mobilità ciclistica ha trovato riconoscimento e risorse. Approvati finanziamenti per circa 500 milioni per la rete delle Ciclovie Nazionali e per la mobilità ciclistica urbana nei prossimi sette anni. C è grande fermento intorno alle grandi reti da realizzare: la Ciclovia del Sole, VenTo Venezia-Torino, il GRAB di Roma, la ciclovia dell Acquedotto Pugliese, l Anello del Garda, la Rete Sarda, le ciclovie Adriatica e Tirrenica. Ultima arrivata, la Legge per la mobilità ciclistica (Legge n.2 del 2018), approvata negli ultimi giorni di legislatura, un ottimo risultato per gli amanti della bicicletta. 4 Anche camminare su percorsi, sentieri e cammini storici, sta incontrando molto interesse, a partire dal famoso percorso europeo della via Francigena, in corso di realizzazione anche in Italia, con il tratto toscano già interamente segnalato e percorribile. Il Mibact ha presentato nel 2017 l Atlante dei Cammini, selezionati sulla base di criteri e d intesa con le Regioni, che copre solo un parte dei cammini presenti nei territori e che andrà aggiornato costantemente. Per i Cammini nazionali sono stati messi a disposizione risorse (cura del percorso, segnaletica, accoglienza, promozione), senza dimenticare che vanno valorizzate e messe in rete tutte le esperienze proposte a livello locale, che sono tante e ricche di qualità e creatività. L obiettivo è far crescere i cammini e le persone che li percorrono, con un offerta facile da capire e semplice da utilizzare. Esperienze interessanti sono in corso nelle Regioni ed a livello locale. La Regione Puglia ha investito molte risorse sulla bicicletta, la Regione Toscana ha investito sul Cammino della Via Francigena. La Regione Emilia Romagna sulla ex Ferrovia a binario unico Bologna-Verona ha investito risorse proprie e altre sono state assegnate dallo Stato affinché venga trasformata in greenways ciclabile: di recente è partito il bando per la progettazione. La Regione Campania e il Friuli Venezia Giulia sono impegnate sulle

ferrovie locali da riaprire. La Regione Lazio ha approvato a fine 2017 la legge per la mobilità sostenibile e dolce mentre la Giunta della regione Abruzzo ha approvato di recente il documento strategico per la mobilità ciclabile regionale. La Regione Marche ha messo a bando con 4 milioni di risorse (fondi Por Fesr) il completamento della Ciclovia Adriatica sul proprio territorio. Altra importante legge è quella per i piccoli comuni approvata a fine 2017 (legge 158/2017) dove l articolo 6 è dedicato ai circuiti turistico culturali legati a cammini, greenways, ferrovie storiche ed alla accoglienza intorno alle reti di mobilità dolce. 2 Cammini, vie storiche e percorsi a piedi Il cammino più noto in Italia è quello della Via Francigena, ma tante altre sono le opportunità diffuse, come per esempio la via Romea Germanica, all Alta Via dei Parchi in Emilia Romagna ed in Liguria, dai percorsi religiosi come il Cammino di Francesco tra Roma ed Assisi, il cammino minerario di Santa Barbara in Sardegna, la Francigena del sud e l Appia Antica. E tutto un fiorire di percorsi e cammini culturali, naturalistici, religiosi, letterari, storici, devozionali, legati all arte, ai beni culturali e al paesaggio italiano. Il cammino europeo della via Francigena, l antica via che nel medioevo univa Canterbury a Roma ed ai porti della Puglia, è stato riscoperto dai moderni viandanti e riconosciuto nel 2004 con itinerario culturale europeo dal Consiglio d Europa. Ancora prima in Italia era stata costituita nel 2001 l Associazione dei Comuni italiani sulla via Francigena secondo l itinerario di Sigerico da qualche decina di enti locali pionieri. Adesso sono ben 86 comuni, 9 province e 7 regioni che aderiscono a questo progetto di sviluppo sostenibile e valorizzazione di territori rurali e centri urbani di medie e piccole dimensioni. L obiettivo è crescere ma al contempo mantenere tutte le caratteristiche di qualità e accoglienza di questo cammino definite dalla certificazione. La regione Toscana ha mappato e creato tutta la segnaletica della via Francigena sul proprio territorio, con oltre 1000 strutture di accoglienza segnalate, il tutto disponibile sul proprio sito. Esistono diverse associazioni in Italia che promuovono percorsi e cammini per pellegrini. Una di questa è la Rete dei Cammini, aperta agli enti no profit, attiva in 11 regioni con 25 realtà consociate. Da segnalare anche la Giornata del Camminare, appuntamento annuale promossa da Federtrek, che organizza ogni anno più di 1000 escursioni a piedi nella natura ed a tema, e l impegno di FIE Federazione Italiana Escursionismo, che oltre a tante 5

escursioni organizza la formazione delle guide, la gestione di rifugi e la manutenzione dei sentieri. Anche il trekking urbano per scoprire la propria città ha molti amici, per scoprire con occhi nuovi quello che vediamo ogni giorno. Perchè in fondo siamo tutti pedoni. Tre estati fa, il giornalista e scrittore Paolo Rumiz ha percorso a piedi i 600 km sull antico tracciato romano da Roma a Brindisi sulla regina viarum, alla scoperta dell Appia Perduta, un tesoro dimenticato e calpestato, raccontando il suo diario quotidiano. Ne è nato anche un documentario ed un libro su questo cammino della memoria ed anche una proposta pubblica di valorizzazione e ripristino. Una proposta accolta dal Ministro per i beni e le attività culturali, che ha emanato una Direttiva e definito l anno 2016 Anno dei Cammini d Italia e l anno 2017 Anno dei Borghi d Italia per valorizzare il patrimonio degli itinerari escursionistici ciclopedonali come una componente nuova e diffusa dell offerta culturale e turistica del paese. E che ha portato il Governo ad investire 60 milioni di risorse pubbliche per i cammini con una delibera Cipe del 1 maggio 2016: 20 milioni per i cammini religiosi di San Francesco e Santa Scolastica; 20 milioni per Appia Regina Viarum con la valorizzazione dell antico tracciato romano fino a Brindisi; 20 milioni per la via Francigena. 6 Da questa attenzione nasce dal Mibact l Atlante dei Cammini d Italia. Un contenitore digitale di percorsi e vie pensato e realizzato sulle linee guida indicate dalla Direttiva Ministeriale e regolamentato secondo 11 criteri, nell ambito del Comitato Cammini, il coordinamento istituzionale formato da MiBACT, Regioni e Provincie autonome. La selezione ha verificato le 133 proposte indicate dalle Regioni con percorsi dolci e verdi su cui camminare. Il risultato dell Atlante dei Cammini del MiBact sono 41 percorsi selezionati, con 137 snodi (dove due cammini si incontrano), per circa 9000 km di cammini, con schede descrittive e link alle pagine ufficiali di ogni cammino. Certamente si tratta di un lavoro apprezzabile che ha iniziato a catalogare, individuare criteri ed indentificare una rete integrata sul territorio Italiano. Non sono mancate le critiche, per l esclusione di alcuni cammini esistenti, per l applicazione dei criteri non sempre coerente, per le informazioni che forniscono un quadro generale del singolo cammino ma non approfondiscono le informazioni al viaggiatore. Ma si tratta di un primo avvio dell Atlante, che potrà e dovrà essere aggiornato ed adeguato alla crescita dei cammini.

Una ampia mappatura è stata effettuata di recente da Terre di Mezzo, un editore che ha puntato con decisione su guide per camminatori, appassionati di trekking e viaggiatori lenti. Terre di Mezzo ha complessivamente identificato 45 cammini e vie storiche, cioè i più importanti percorsi già attivi, in via di realizzazione o in progetto, per complessivi 17.500 km ed un totale di oltre 900 tappe. Ed ha anche censito ulteriori 30 cammini (circa), ma le cui informazioni risultano incomplete e frammentate, che quindi richiedono nel futuro un lavoro di approfondimento. Tutto questi numeri danno conto della crescita dei cammini anche in Italia, del lavoro di migliaia di volontari sui territori e del piacere di camminare che sta coinvolgendo molti cittadini e cittadine. 3 - Pedalando in bicicletta su ciclovie turistiche La bicicletta sta vivendo un nuovo slancio, soprattutto per muoversi nel tempo libero. Che il cicloturismo non sia più solo un fenomeno di nicchia, lo conferma anche lo studio realizzato da The European House-Ambrosetti che nel 2014 ha analizzato le tendenze in atto e misurato l indotto. 7 Il risultato è interessante: secondo la ricerca, il cicloturismo italiano ha un valore potenziale di circa 3,2 miliardi di euro. Il fenomeno nel nostro Paese è ancora giovane, ma in crescita. In Trentino, oggi gli introiti turistici generati dal turismo in bici sui 400 km di piste ciclabili della provincia valgono 100 milioni di euro all anno, secondo uno studio della Provincia di Trento, che sta puntando molto sul cicloturismo e voleva anche misurare il rendimento degli investimenti per realizzare le piste ciclabili sul proprio territorio. Si pedala sulla rete di ciclovie già disponibili, nel tempo libero vicino a casa, sulla meraviglia delle strade bianche, lungo le alzaie di fiumi e canali, nei parchi naturali. Si pedala come ciclisti amatoriali e sportivi, faticando alla grande o con biciclette a pedalata assistita. Numerosi sono i progetti in campo per estendere e ripristinare le reti: la Fiab, insieme al Ministero per l Ambiente, ha promosso la rete BicItalia, le grandi ciclovie italiane che fanno parte della Rete europea Eurovelo. Di estremo interesse il progetto Riciclovie presentato da ARI - Audax Randonneur Italia - che propone di riutilizzare le tante strade a basso traffico su cui pedalare in condivisione e sicurezza ed a cui restituire una funzione, sociale, economica ed etica.

In questi anni sono nati altri progetti come VenTo, promosso dal Politecnico di Milano, in bicicletta da VENezia a TOrino lungo il fiume Po per fare una esperienza itinerante nel paesaggio e nella cultura del grande fiume. Di estremo interesse è il percorso promosso dal Coordinamento dal basso per la Ciclovia dell Acquedotto Pugliese che dall alta Irpinia, attraverso la Basilicata, le Murge, la Valle d Itria arriva a Santa Maria di Leuca, la punta estrema del Salento. Un percorso cicloturistico di 500 km che segue il tracciato di due condotte storiche dell acquedotto pugliese. Altro progetto interessante è il GRAB - il Grande Raccordo Anulare della Bici - con 45 km di percorsi dentro il comune di Roma che si snoda lungo aree verdi, parchi, argini fluviali, strade a basso traffico. Progetto promosso da VeloLove in collaborazione con Legambiente e Touring, che si insinua tra i principali monumenti della città eterna. San Pietro, Colosseo, Circo Massimo, Caracalla, Appia Antica, che dovrebbe diventare davvero una strada ciclopedonale, sia per la mobilità urbana che come avvio della regina viarum per Brindisi, come nel vecchio ed attualissimo sogno di Antonio Cederna sulla tutela dell Appia Antica. Questi tre progetti, oltre ad una tratto di Ciclopista del Sole da Verona a Firenze, sono state tra le priorità per i finanziamenti previsti dal DDL Stabilità 2016 con i 90 milioni destinate alla mobilità ciclabile nel triennio. A cui si sono stati aggiunti altri 410 milioni con la manovra 2017 e 2018, per i numerosi progetti di percorsi cicloturistici a tutte le latitudini del paese, che hanno portato a oltre 500 milioni le risorse a disposizione per la mobilità ciclabile nei prossimi anni. Tra gli interventi da realizzare del Sistema delle Ciclovie Turistiche Nazionali, è entrato l Anello ciclabile del Garda con i suoi 150 km di percorso sul periplo del lago con progetto di grande fascino. Non a caso nell Allegato Infrastrutture al DEF 2017 per la prima volta tra gli investimenti prioritari è entrato anche un capitolo sulle ciclovie e questo costituisce un'autentica innovazione nella strategia del MIT per le opere utili alla mobilità del Paese. Infatti sono inserite le ciclovie nazionali con la lista dei cinque percorsi confermati già in progettazione (VenTo, Ciclovia del Sole, Ciclovia del Garda, Acquedotto Pugliese e Grab) a cui si aggiungono cinque nuove reti da progettare (Ciclovie Sarda, Magna Grecia, Tirrenica, Adriatica e Trieste Venezia). Negli ultimi giorni di legislatura, il 22 dicembre 2017, è stata approvata la Legge per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di 8

percorribilità ciclistica (Legge n.2 del 2018), a cui hanno contribuito con decisione le associazioni amiche della bicicletta come la Fiab ed anche la nostra Alleanza per la Mobilità Dolce. Davvero un buon risultato, che ora ha bisogno di tanta attenzione ed impegno per la sua attuazione concreta. Prevede che si approvi il Piano Generale per la mobilità ciclistica, che include anche la Rete Ciclabile Nazionale BicItalia, integrata con Eurovelo. Una Rete Ciclabile Nazionale che deve comprendere le ciclovie Italiane, ma anche le strade a basso traffico che devono far parte della rete complessiva ciclabile e avere una specifica segnaletica per pedalare in sicurezza. Deve anche avere una stretta correlazione con le altre reti della mobilità dolce (cammini e sentieri, ferrovie turistiche, ippovie, percorsi fluviali) e con le greenways. Ed essere integrata ed intermodale con le reti ferroviarie ed il trasporto pubblico, nonché con le reti ciclabili urbane. Diviene quindi essenziale che nel 2018 e nei prossimi anni prosegua l impegno per l attuazione della Rete Ciclabile Nazionale Bicitalia con le risorse messe a disposizione nell ultimo triennio dalle manovre finanziarie. Anche l Alleanza per la Mobilità Dolce sarà impegnata per l attuazione della Legge 2/2018 per la mobilità ciclistica. 9

4 - Ferrovie dismesse da trasformare in Greenways In Italia vi sono oltre 1400 km di linee ferroviarie dismesse (con Decreto Ministeriale) ed abbandonate da tempo, di cui una buona parte possono diventare greenways per vivere la mobilità dolce nel paesaggio italiano come propone da tempo l Associazione Italiana Greenways. Da non confondersi con le ferrovie sospese, chiuse all esercizio temporaneamente, che sono circa altri 1300 km di linea. Le numerose riconversioni già realizzate solo per citarne alcune: il vecchio tracciato della Pontebbana, la Mantova- Peschiera, la Modena-Vignola, le varianti del Ponente Ligure hanno riscosso un diffuso apprezzamento da parte dei fruitori. Molte altre tratte abbandonate ormai da decenni potrebbero essere in tutto o in parte riconvertite, anche se purtroppo molti sedimi sono divenuti irrecuperabili, a seguito di ampliamento delle sedi viarie adiacenti o della presenza di costruzioni più o meno abusive. Lo studio dettagliato effettuato qualche anno fa dall Associazione Greenways ha fotografato una realtà in continua evoluzione e che merita perciò progressivi aggiornamenti. Quello che sembra ancora piuttosto carente è la promozione ad un uso integrato delle varie 10 forme di mobilità dolce, attraverso l utilizzo delle diverse opportunità presenti sul territorio. I tracciati dismessi e riconvertiti in percorsi ciclopedonali quasi sempre partono da una stazione ferroviaria ancora in attività e spesso collegano tra loro due linee in servizio. Potrebbero quindi consentire un utilizzo promiscuo treno+bici+treno (oppure treno+camminata+treno), riducendo di molto la necessità di ricorrere all auto per una forma di escursionismo a stretto contatto con la natura. Nel novembre 2017 Rete Ferroviaria Italiana ha presentato il secondo l Atlante di viaggio lungo le ferrovie dismesse con una raccolta sistematica di dati sui 1400 km linea per linea, la loro storia, lunghezza, posizione geografica, proprietà, se si è ancora in presenza o meno di binari e/o tecnologie, di fabbricati per viaggiatori e di rilevanti opere d'arte come ponti e gallerie. Ed anche di quale è il contesto in cui sono inserite, ambientale, naturale, i beni storici, i borghi, per comprenderne il valore turistico e paesaggistico. Le ferrovie dismesse, con la pendenza dolce tipica delle ferrovie, costituiscono un sedime naturale da trasformare in via verde per ciclisti e pedoni. Una parte di queste linee, circa 450 km, sono il risultato di varianti di tracciato, come la Vasto - Ortona che diventerà la ciclovia della Costa dei

Trabocchi, su cui sono impegnati per la riconversione la Camera di Commercio e Legambiente. Mentre la restante parte sono ferrovie non più in esercizio e dismesse, come la Treviso-Ostiglia, la cui trasformazione procede. Anche lo stato di conservazione è molto differente perché alcune sono dismesse da decenni, altre non sono mai entrate in funzione, alcune sono state chiuse da poco tempo e sono ancora armate. Alcune di straordinaria bellezza ed ingegneria - come l Alcantara-Randazzo - o la Castelvetrano - Porto Paolo a ridosso di Selinunte, la Noto- Pachino, la Fano Urbino, che attraversa dolci colline a vocazione turistica, meritano di essere riaperte come ferrovie turistiche e sono state inserite a questo scopo nella legge 128/2017. Romagna. Anche in questo caso c è quindi molta attenzione sui territori, nelle istituzioni, nell azienda FS-RFI su questi tracciati dismessi, che è possibile riconvertire a greenways. Vi sono due problemi non ancora risolti e che meritano una soluzione appropriata: da un lato la tutela dei sedimi, per evitare che una vendita frazionata, una occupazione abusiva, pregiudichi l intero utilizzo della linea dismessa o costringa a realizzare costose varianti di tracciato. Secondo la proprietà dei sedimi (in genere è di aziende pubbliche come RFI-FS o società regionali) che deve restare agli attuali proprietari che devono essere parte attiva nella riconversione. Sono le proposte che l Alleanza continuerà a proporre verso le aziende e le istituzioni. Alcune Vie Verdi nate dalla conversione di ex ferrovie sono state già realizzate, di cui la più famosa è la San Lorenzo a Mare - Ospedaletti, la pista ciclabile della Riviera dei Fiori in Liguria. Talmente famosa che nel 2015 il Giro d Italia è partito proprio da qui. Un caso interessante in corso di realizzazione è l itinerario ciclopedale sulla exferrovia Bologna-Verona, che a seguito del raddoppio del binario completamente fuori sede, ha liberato l ex binario unico che ora verrà trasformato in percorso ciclabile su impulso della Regione Emilia 11

5 - Il successo delle ferrovie turistiche Le ferrovie turistiche stanno ottenendo un buon successo di pubblico anche in Italia. Prima ci sono state le storiche esperienze pioniere di treni turistici realizzate dalle associazioni di volontari, come il Treno Blu sul lago d Iseo. O quelle sulla ferrovia Asciano-Monte Antico, ferrovia della Val d Orcia chiusa nel 1994 e poi riaperta con treni turistici dai volontari e sostenuta dalla Provincia di Siena con il Treno Natura. O ancora l impegno costante della Associazione In_Loco_Motivi per i treni turistici e la riapertura della linea Avellino Rocchetta Sant Antonio, che sarà completata a maggio 2018: è anche la prima linea che ha ottenuto un vincolo Mibact per il suo valore paesaggistico. Da ricordare anche il Trenino Verde della Regione Sardegna che con quattro linee e 439 km di rete, propone treni turistici nei meravigliosi paesaggi sardi come la Macomer Bosa o la Mandax Arbatax. Ma su queste linee sarde per proseguire l esercizio servono interventi di manutenzione straordinaria dei binari delle linee a scartamento ridotto. Novità anche dalla Calabria con il Treno della Sila che ha riaperto nel tratto Moccone- Camigliatello San Nicola con treni turistici a vapore. 12 Numerosi sono i gruppi locali di volontari che in tutte le Regioni si impegnano per la riapertura di linee sospese o anche dismesse con servizi turistici, che curano musei ferroviari, materiali rotabili storici, che tengono viva la memoria delle strade ferrate, dal Piemonte alla Puglia. Dal 2013 è attiva la Fondazione FS, la società delle Ferrovie dello Stato che custodisce l archivio e le biblioteche delle ferrovie italiane, dai progetti infrastrutturali al materiale rotabile, dalle foto d epoca al magnifico Museo ferroviario di Pietrarsa. Da oltre tre anni propone treni turistici su nove linee locali denominate Binari senza Tempo a partire dalla ferrovia del Parco Sulmona Carpinone, la Transiberiana d Italia. O sulla ferrovia del Lago d Iseo, sulla Ferrovia della Val d Orcia, sulla ferrovia dei Templi da Agrigento bassa a Porto Empedocle, tra i templi della Magna Grecia. Questi treni turistici e quelli realizzati sulle linee locali in occasioni di manifestazioni enogastronomiche e culturali, spesso sono svolti in collaborazione con le associazioni locali. Anche la nascita e crescita della Fondazione FS è un ottimo risultato per tutti gli amanti ed appassionati dei binari senza tempo e delle strade ferrate nel nostro paese. Secondo i dati della Fondazione FS nel 2016-2017 sono stati organizzate 1300 corse singole e trasportato 130.000 viaggiatori. Il Mibact è entrato a far parte di Fondazione

FS, per la promozione del turismo slow e del patrimonio storico, a partire proprio dalle ferrovie turistiche. Un caso positivo di trasformazione di linee locali in ferrovie per pendolari e turisti con robusti investimenti sulla rete e sul materiale rotabile, è quello del Trentino Alto Adige, come è avvenuto sulla ferrovia della Val Venosta e della Val Pusteria. Servizi cadenzati, integrazione con la rete nazionale su ferro ed il trasporto locale su gomma, treno più bici, tariffazione integrata, alberghi attrezzati per chi pedala (e suda) ne hanno determinato l apprezzamento sia dei residenti che dei turisti. Un altro caso positivo è stata la riapertura (ancora parziale) della Gemona Sacile con l impegno di FS, della Regione Friuli Venezia Giulia e dei comitati locali. Al contrario di quello che sta avvenendo in Valle d Aosta, dove la Regione a fine anno 2015 ha sospeso il servizio sulla Ferrovia locale Aosta-Pre Saint Didier. Oltre alla ferrovie dismesse, sono ben 1300 attualmente i chilometri di ferrovie sospese in Italia, che potrebbero essere riaperte per servizi turistici ed in diversi casi essere anche una buona integrazione per i servizi ordinari per residenti e pendolari. E evidente che serve attenzione ai costi di investimento, manutenzione e servizio, con un regolamento snello di gestione per le ferrovie turistiche, che tutte le associazioni ed anche Fondazione FS hanno richiesto all Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria. Come è già avvenuto dal 2011 in Francia con apposito regolamento per una gestione efficiente, sicura ed economica del servizio turistico in treno. 5.1 - Le ferrovie turistiche già indicate dalla legge 128/2017 (a cura di Massimo Ferrari) La legge 128, approvata il 2 agosto 2017, indica 18 ferrovie di interesse turistico meritevoli di tutela e promozione. Le linee sono in realtà 17 (la Sulmona-Carpinone, Transiberiana d'italia, è divisa in due parti a Castel di Sangro, ma costituisce un unico percorso a cavallo tra Abruzzo e Molise). E presentano caratteristiche diverse che possono inquadrarsi in quattro diverse tipologie. a) Il primo gruppo (Sulmona-Carpinone, Avellino- Rocchetta, Palazzolo-Paratico, Ceva-Ormea, Asciano- Monte Antico ed Agrigento Porto Empedocle) è costituito da linee chiuse al traffico commerciale, senza che ne fosse compromesso il sedime e l'armamento, e recentemente riaperte ad uso turistico da Fondazione FS, con la proposizione di treni a calendario, che hanno incontrato interesse e favore di pubblico. 13

Per la verità in due casi (Palazzolo-Paratico, Il treno blu del Sebino, ed Asciano-Monte Antico, La ferrovia della Val d'orcia o delle Crete Senesi ), il riscatto era già avvenuto in precedenza, nel corso degli anni Novanta, ad opera di associazioni di volontari, la FBS e la FVO, poi confluite in Ferrovie Turistiche Italiane, cui va riconosciuto il ruolo di pionieri del settore. Nell'elenco, invece, non compaiono altre due tratte, la Novara-Varallo Sesia e la Benevento-Pietrelcina- Bosco Redole, pure sospese all'esercizio ordinario e recuperate da Fondazione FS. Nel complesso si tratta di linee molto belle, e sicuramente interessanti per gli escursionisti, che tuttavia hanno da tempo perduto interesse dal punto di vista del traffico commerciale vero e proprio, salvo probabilmente la Novara-Varallo, che potrebbe tuttora svolgere un ruolo interessante nei collegamenti verso la Valsesia e, forse, la Palazzolo- Paratico/Sarnico, la Agrigento-Porto Empedocle (per la quale potrebbe ipotizzarsi un servizio a spola suburbano), oltre alla Benevento-Bosco Redole (nell'ambito di un servizio interregionale tra Benevento - Stazione della futura linea AV Napoli- Bari - e Campobasso). b) Linee con caratteristiche analoghe, non comprese nell'elenco, al momento sospese, ma di possibile riattivazione, con investimenti molto contenuti, sono La Aosta-Pré Saint Didier, la Asti-Alba e la Alessandria-Castagnole (Alba), come pure la Fabriano-Pergola. Una linea già interrotta ed ora in corso di riapertura, grazie all'intervento della Regione Friuli Venezia Giulia, è la Sacile-Gemona del Friuli, che viene riproposta sia sotto il profilo turistico, sia come risorsa di trasporto pubblico locale dell'area pedemontana tra Pordenone e Udine. E' questa la strategia più opportuna da perseguire per salvare altre tratte attualmente interrotte, come la Priverno-Terracina (ferrovia del Circeo), la Formia- Gaeta, la Campobasso-Termoli, la Caltagirone-Gela, la (Palermo)-Alcamo-Segesta-Trapani e tra le gestioni di società regionali la Sangritana Fossacesia-Castel di Sangro o la Cosenza-Catanzaro delle Ferrovie della Calabria, ora in funzione solo nelle aree suburbane dei due capoluoghi. Tale strategia, del resto, ha già conosciuto precedenti di successo anche in Italia, con la riapertura della Merano-Malles in Val Venosta e della Foggia-Lucera in Puglia. 14

c) Un terzo gruppo di linee turistiche è costituito dalle linee a scartamento ridotto (0,950 mm) presenti in Calabria (Cosenza-San Giovanni in Fiore) e, soprattutto, in Sardegna (Mandas-Arbatax. Isili- Sorgono, Macomer-Bosa e Sassari-Palau Marina). Si tratta di percorsi particolarmente suggestivi, proposti (tra mille difficoltà) con treni a calendario da Ferrovie della Calabria ed Azienda regionale Sarda Trasporti, particolarmente cari ai cultori del turismo ferroviario non solo italiani. Altre linee parzialmente assimilabili a questo gruppo, non comprese nell'elenco, sono la Genova-Casella e la Altamura/Avigliano-Potenza, su cui pure insiste un residuo traffico di Trasporto Pubblico Locale. d) Infine nel quarto gruppo confluiscono alcune linee da tempo chiuse e che, quindi, dovrebbero essere sostanzialmente ricostruite, pur potendo recuperare in larga misura il sedime e molte opere d'arte. Si tratta della Fano-Urbino, della Civitavecchia-Orte, della Alcantara-Randazzo, della Noto-Pachino e della Castelvetrano-Porto Palo di Menfi. Un caso assimilabile è costituito dalla Sicignano-Lagonegro (ferrovia del Vallo di Diano). In questi casi gli interventi da realizzare per tornare alla circolazione dei treni sono chiaramente più complessi ed onerosi. Oltre alle prospettive turistiche, possono ipotizzarsi correnti di traffico pendolare o commerciale di una certa consistenza come nel caso della Orte-Capranica Civitavecchia, in stretta correlazione con il porto di Civitavecchia. Le linee già previste in elenco ad uso turistico dalla legge 128/2017 1. Sulmona - Castel di Sangro 2. Castel di Sangro - Carpinone (km 129 totali) 3. Avellino - Rocchetta Sant Antonio (km 119) 4. Palazzolo - Paratico/Sarnico (km 10) 5. Ceva - Ormea (km 35) 6. Asciano Monte Antico (km 51) 7. Agrigento Bassa Porto Empedocle (km 7) 8. Sacile - Pinzano - Gemona del Friuli (km 75) 9. Cosenza San Giovanni in Fiore (km 67) 10. Mandax - Arbatax (km 159) 11. Isili Sorgono (km 83) 12. Sassari Palau Marina (km 150) 13. Macomer Bosa (km 48) 14. Fano -Urbino (km 49) 15. Civitavecchia - Capranica - Orte (km 85) 16. Alcantara - Randazzo (km 37) 17. Noto - Pachino (km 31) 18. Castelvetrano - Porto Paolo di Menfi (km 22) 15

La norma 128/2017 entrata in funzione il 7 settembre, prevede diversi provvedimenti attuativi che deve emanare con Decreto il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il MIbact e il MEF (alcuni previa intesa con le Regioni). L attuazione della norma richiede la massima collaborazione ed impulso dei soggetti abilitati dalla legge e dalle proprie competenze ordinarie, come MIT, Mibact, Regioni, ANSF, USTIF, RFI, Fondazione FS, Società Regionali, affinché gli obiettivi dichiarati si traducano in treni turistici. L Alleanza per la Mobilità Dolce insieme alla Federazione delle Ferrovie Turistiche e Museali è fortemente impegnata per ottenere una concreta attuazione della Legge: su questo ha già tenuto un seminario di approfondimento ed avanzato proposte concrete. E continuerà ad intervenire e vigilare per la piena attuazione della legge 128/2017 per le ferrovie turistiche. 6 Il Ferrociclo: pedalare sui binari Nella legge 128/2017 vi è un articolo è dedicato al Ferrociclo, cioè pedalare sui binari. E l ultima novità già sperimentata in Francia con il Velorail, cioè carrelli o mezzi di trasporto a pedali da utilizzare sulle rotaie delle ferrovie. 16 Tanto più in tempi di bicicletta a pedalata assistita e di nuove tecnologie che potrebbero consentire un uso alternativo del tracciato ferroviario o integrato con il treno turistico. In Francia ed oltralpe vi sono già 47 circuiti turistici con il Velorail già in uso su circa 1000 km di vecchie ferrovie dismesse che hanno un grande successo di pubblico. Partendo ad esempio dal progetto sardo ByRails, una quadriciclo a pedalata assistita ad energia rinnovabile, promosso da ConfCommercio e con il sostegno della Regione Sardegna. Un modo per valorizzare i 400 km di ferrovia a scartamento ridotto ed integrare il servizio del trenino verde. Altro progetto è in sperimentazione dal Museo Ferroviario Piemontese, che con la propria officina ha presentato un prototipo di ferrociclo ed organizzato una prima corsetta sperimentale. L Associazione Ferrovie della Calabria ha avanzato una proposta di Velorail sulle Ferrovie Taurensi, composte da tre linee sospese (due sospese nel 2009-2011 ed una sospesa nel 1997). Il progetto denominato Una innovazione che corre sui binari per il turismo della Piana e dell Aspromonte ha ottenuto molto interesse dalla Regione Calabria e dalla Società Ferrovie della Calabria. Anche Fondazione FS ha allo studio un progetto di ferrociclo, da integrare con i treni turistici.

Su impulso di Gianfranco Damiani, relatore UNI, sono state emanate a settembre 2017, le norme UNI11685 sulle specifiche tecniche dei ferrocicli. Per introdurre il ferrociclo in Italia deve essere autorizzata una sperimentazione e definita una regolamentazione di questo nuovo servizio turistico a pedali, che di certo avrebbe grande successo. Quello che consente la Legge 128, che ora serve tradurre in fatti concreti. 7 - Masterplan d area per la mobilità dolce La reti dei percorsi a piedi, in bicicletta e su treni turistici deve essere resa fruibile in modo integrato: servono masterplan d area per la mobilità dolce. Va ricordato che le reti ed i percorsi su cui si cammina e si pedala a volte sono le stesse, con infrastrutture ad uso ciclopedonale. Cambiano ovviamente le esigenze ed i servizi tra chi va a piedi o usa la bicicletta. Solo un esempio per comprendere meglio: la Ciclovia dell Acquedotto Pugliese, da Caposele a Santa Maria di Leuca, incontra la ferrovia Avellino Rocchetta San Antonio in Irpinia e le Ferrovie Sud Est in Puglia e nel Salento. Ed intercetta anche il percorso pedonale dell Appia, la regina viarum dalle parti di Calitri e dintorni. Queste reti devono parlarsi e proporsi in modo integrato a chi vuole camminare, pedalare e prendere un treno turistico, lasciando l opportunità di pianificare un viaggio secondo il proprio piacere ed esigenza. Un caso analogo è l integrazione nel senese e la Val d Orcia tra il Treno Natura Asciano-Monte Antico, la via Francigena che attraversa tutta la provincia di Siena e il percorso ciclabile dell Eroica, la famosa corsa vintage che si snoda tra Gaiole in Chianti, Siena e Montalcino su bellissime strade bianche. E di esempi analoghi ve ne sono molti altri nel nostro paese, dal Gargano al FVG, in Sicilia e Sardegna. Al viaggiatore serve una buona integrazione con il trasporto ferroviario ed il trasporto su autobus per poter partire dalle città e vivere il tempo libero lasciando a casa l automobile. L intermodalità - con il trasporto della bicicletta sui mezzi del trasporto collettivo ed il deposito e custodia presso stazioni e fermate- deve essere una realtà. La legge 2/2018 per la mobilità ciclistica prevede che la Rete Ciclabile Nazionale Bicitalia abbia questa integrazione e questo sguardo d insieme con le altre reti della mobilità dolce: l Alleanza per la Mobilità Dolce mette a disposizione le proprie competenze verso Istituzioni ed Associazioni per raggiungere questo importante obiettivo. 17

8) Le linee d azione per il futuro dell Alleanza per la Mobilità Dolce Dalla valutazione dello stato dell arte per la mobilità dolce ne discendono le principali linee d azione future: a) Vigilare affinchè Piani, Leggi, risorse ed impegni, che riguardano cammini, ciclovie e ferrovie turistiche diventino una realtà concreta per lo slow travel. b) Monitorare con criteri omogenei tutti i Cammini, Vie storiche e Sentieri esistenti per costituire una Mappa unitaria. Ampliare l Atlante dei Cammini Mibact. c) Verificare l avanzamento dei grandi progetti sui cammini che hanno ottenuto risorse pubbliche (Francigena/Appia) d) Attuazione della Legge 2/2018 per la mobilità ciclistica. Elaborazione ed attuazione della Rete Ciclabile Nazionale Bicitalia con le risorse messe a disposizione dalle manovre finanziarie. e) Integrazione come previsto della Rete Bicitalia con le altre reti di mobilità dolce, cammini, sentieri, strade a basso traffico, ferrovie turistiche e trasporto locale. f) Realizzare Greenways ciclopedonali, evitando il frazionamento e vendita dei sedimi, risolvendo il problema della proprietà. 18 g) Vigilare ed intervenire per la piena attuazione della legge 128/2017 per le ferrovie turistiche. Confermando le 18 linee ferroviarie già indicate nella legge ed ampliando la lista. h) Avviare una sperimentazione del cicloferro (velorail) per pedalare sui binari. i) Contribuire alla piena attuazione delle legge 158/2017 per i piccoli comuni. Altre linee di azione di primaria importanza per la crescita del viaggiatore lento sono: - Promuovere l integrazione delle reti e dei servizi di mobilità dolce sui territori per ampliare le opportunità per il viaggiatore, facile da capire ed utilizzare, partendo da una sperimentazione reale. - Far crescere progetti di sviluppo locale sostenibile sui piccoli comuni e borghi autentici, legati alla crescita dell uso delle reti di mobilità dolce. Puntare all accoglienza del viaggiatore, al turismo sostenibile, alla tutela del patrimonio e dei centri storici, alla rigenerazione del paesaggio, ai prodotti enogastronomici locali, ad eventi culturali di qualità. - Diffondere la cultura del piacere del viaggio slow con eventi, educazione nelle scuole, social media, documentari, diari di viaggio, testimoni d eccezione.