Presentazione del Piano Regolatore degli Impianti e dei Mezzi Pubblicitari 2 febbraio 2011 Sala delle Bandiere - Campidoglio

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L evento Presentazione del Piano Regolatore degli Impianti e dei Mezzi Pubblicitari 2 febbraio 2011 Sala delle Bandiere - Campidoglio Dopo 17 anni di vuoto normativo, la Giunta Alemanno ha approvato, su proposta dell assessore alle Attività Produttive Davide Bordoni, il Piano Regolatore degli Impianti e dei Mezzi Pubblicitari di Roma Capitale. Chi interviene Gianni Alemanno, Sindaco di Roma Capitale Davide Bordoni, Assessore alle Attività Produttive di Roma Capitale. Marco Fabio Rinforzi, Presidente Aequa Roma Riferimenti normativi L art. 3 del Dlgs 507/1993 stabilisce che tutti i Comuni: Sono tenuti ad adottare apposito regolamento per l applicazione dell imposta sulla pubblicità e per l effettuazione del servizio delle pubbliche affissioni Devono redigere il Piano Regolatore Generale degli Impianti e dei Mezzi Pubblicitari (PRIP) Nel 2006 il Comune di Roma ha adottato il Regolamento comunale in materia di esposizione della pubblicità e delle Pubbliche Affissioni, approvato con Dcc 100/2006 e ha indicato i criteri per la formazione del Piano Regolatore con riferimento ai seguenti aspetti: La classificazione del territorio comunale La classificazione della rete stradale Le modalità di progettazione Gli indici di affollamento massimi previsti per le tipologie stradali L uso di componenti e complementi di arredo urbano Pagina 1 di 7

I tipi e i formati ammessi La situazione preesistente all approvazione del PRI Il quadro normativo dell impiantistica pubblicitaria sul territorio comunale era basato esclusivamente su un complesso sistema di provvedimenti regolamentari che si sono succeduti nel tempo in modo a volte contraddittorio. Il primo piano regolatore per Roma La formazione del piano costituisce il passaggio indispensabile affinché l amministrazione di Roma Capitale possa dare corso: A un efficace controllo sull impiantistica A una più incisiva azione di contrasto all abusivismo A una regolamentazione del mercato secondo regole di equità e concorrenza A una stabile programmazione delle entrate I criteri ispiratori del Piano Il Piano coniuga esigenze: Sociali ed economiche Di circolazione e di sicurezza stradale Di tutela ambientale, paesaggistica, storica ed artistica Obiettivi del Piano Le finalità che il PRI intende perseguire e che hanno guidato le scelte dell amministrazione sono i seguenti: Garantire la tutela dell immenso patrimonio storico, archeologico e ambientale di Roma Capitale Definire le modalità di istallazione dell impiantistica pubblicitaria, a partire da criteri quantitativi e qualitativi compatibili con il contesto urbano e con l ambiente Stabilire regole certe e chiare finalizzate ad una efficace attuazione e gestione del piano Pagina 2 di 7

Massima tutela per l ambiente e la cultura La redazione del Piano è partita da un attenta analisi del patrimonio culturale e paesaggistico presente nel territorio e da una particolare ricognizione dei regimi di tutela vigenti. Strumenti cartografici di riferimento: 1. Piano territoriale paesaggistico regionale adottato nel 2007 2. Carta della qualità del Nuovo Piano Regolatore Genarale approvato nel 2008 Le aree ed i beni tutelati Estensione di Roma Capitale: 129.000 ettari di cui: 82.000 ettari (65%) di territorio non urbanizzato quasi integralmente soggetto a vincoli paesaggistici (circa il 90%) che vietano l istallazione di impianti pubblicitari 47.000 ettari (35%) di sistema insediativo per il 47% soggetto a vincoli paesaggistici che limitano l installazione di impianti pubblicitari Le aree incompatibili con l istallazione degli impianti Il PRI prevede il divieto di installazione di impianti pubblicitari in tutto il territorio non urbanizzato di Roma Capitale. Il divieto riguarda in particolare: Le aree naturali protette regionali La Riserva statale del Litorale La tenuta di Castelporziano L Agro Romano Restano in vigore i divieti indicati nel Regolamento Comunale: Muraglioni e rive del Tevere Arenili Parchi pubblici, giardini e ville storiche Fasce di rispetto delle mura e degli acquedotti storici Pagina 3 di 7

Mura cimiteriali Costituiscono ulteriori divieti i beni di interesse storicoarchitettonico vincolati e non vincolati: Centro archeologico monumentale Monumenti Edifici e complessi speciali Spazi verdi configurati Sono inoltre soggette a specifiche limitazioni: Le zone vincolate all interno delle aree urbane Le fasce di tutela dei beni di interesse storico-architettonico Tutto il centro storico interno alle mura Tutela del perimetro della zona Unesco: il perimetro Unesco (circa 1.400 ettari) include il centro storico di Roma, il complesso di San Paolo Fuori le mura, nonché le zone extraterritoriali della Città del Vaticano. A tutela dell area individuata come sito Unesco e patrimonio culturale dell umanità sono stati estesi a tutto il centro storico gli attuali regimi d tutela previsti per la ZTL. Articolazione del Piano Il piano disciplina l istallazione degli impianti in funzione di due parametri: 1. Il tipo di strada che definisce le quantità massime di impianti ammessi (indici di affollamento) in funzione della tipologia stradale, della zona urbanistica attraversata, della presenza di aree e beni soggetti a vincoli 2. La zona di piano che definisce le tipologie di impianto ammesse in funzione delle caratteristiche del contesto insediativo Pagina 4 di 7

Indicazione delle sottozone Zona A (83.700 ettari) comprende l insieme delle aree in cui l istallazione degli impianti pubblicitari non è consentita. Appartengono alla zona A le seguenti categorie di aree: le aree naturali protette, inclusa l area naturale protetta della Valle dell Aniene come individuata nel piano territoriale provinciale generale; l agro romano individuato dal piano regolatore generale; i beni e le aree elencati dall art. 18 del regolamento comunale, ovvero: a) i muraglioni e le rive del Tevere, incluse le aree di verde fluviale a caratterizzazione naturalistica; b) gli arenili; c) i giardini e le ville storiche, nonché gli spazi verdi configurati della città storica pubblici e privati; d) la fascia di 50 metri dalle mura aureliane, gianicolensi e vaticane; e) la fascia di 50 metri dagli acquedotti storici; f) la fascia di 50 metri dalle mura cimiteriali per tutti i 10 cimiteri capitolini inclusi nel territorio comunale, nonché per i due cimiteri storici di Testaccio; le aree individuate dal PRG come: a) centro archeologico monumentale, b) capisaldi architettonici e urbani, c) edifici speciali isolati di interesse storico-architettonico e monumentale. Nella zona A sono state inoltre incluse le aree ferroviarie nelle quali, ai sensi del comma 3, art. 19 del regolamento comunale, l istallazione degli impianti pubblicitari deve essere disciplinata da piani specifici. Pagina 5 di 7

Zona B (quasi 45.000 ettari) comprende le aree in cui è consentita l istallazione di impianti pubblicitari. [L estensione della zona B è superiore all estensione complessiva dei comuni di Milano (13.400 ettari), Torino (13.000 ettari) e Napoli (11.700ettari)] E ripartita in 3 sottozone alle quali corrispondono differenti tipologie di impianto ammesse: la sottozona B1 (815 ettari) coincidente con il centro storico delimitato dal sistema delle mura; la sottozona B2 (2.780 ettari) comprendente le aree interne all anello ferroviario e il quartiere dell Eur, corrispondente in sostanza con la città storica del PRG; la sottozona B3 (41.360 ettari) che include tutte le restanti parti del territorio urbanizzato interne e esterne al grande raccordo anulare. Nella sottozone B1: impianti SPQR per affissioni istituzionali e paline SPQR, paline con orologio formato massimo 100x70 cm. Nella sottozona B2: impianti SPQR fino al formato massimo 3x2 m, impianti privati fino al formato massimo 3x2 m, impianti su pareti cieche. Nella sottozona B3 sono: impianti SPQR fino al formato massimo 4x3 m, impianti privati fino al formato massimo 4x3 m, impianti su pareti cieche, tetti o terrazzi. La proposta di piano così redatta ha ottenuto il parere favorevole delle Sovrintendenze Statali e di Roma Capitale nel corso della riunione del Tavolo tecnico congiunto MIBAC/Roma Capitale del 18 novembre 2010. Pagina 6 di 7

Iter amministrativo del PRIP Dopo l approvazione della Giunta capitolina, il Piano Regolatore degli Impianti e dei Mezzi Pubblicitari passerà all esame dei Municipi che avranno 40 giorni per esprimere il parere di competenza. Il Piano sarà poi vagliato dalla Commissione Consiliare per poi essere approvato in Consiglio Comunale. È prevista una doppia partecipazione dei cittadini, sia in fase di stesura dei pareri di competenza nelle sedi municipali, sia in sede di attuazione del Piano sul territorio, in accoglimento delle richieste delle associazioni cittadine e ambientaliste. Pagina 7 di 7