LA MAESTRA GIULIANA NETTI VA IN PENSIONE

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Transcript:

LA MAESTRA GIULIANA NETTI VA IN PENSIONE Come può salutare tutti, ma proprio tutti, una maestra di scuola dell infanzia quando va in pensione?? Raccontando una favola!! LA STORIA DEL BRUCO E DELLA FARFALLA C era una volta un piccolo bruco, di nome Pallino che camminava verso una grande montagna. Lungo la strada incontrò una coccinella che gli chiese: dove vai?. Il bruco rispose: Ieri ho fatto un sogno nel quale mi trovavo sulla cima di una montagna e da lì potevo vedere tutta la valle. Oggi voglio realizzare il mio sogno!. Sorpresa, la coccinella gli disse: Devi essere pazzo! Tu sei solo un piccolo bruco. Per te un sassolino sarà una montagna, una pozzanghera sarà un mare ed ogni cespuglio sarà una barriera impossibile da oltrepassare. Il piccolo bruco però era già lontano e non la sentì. Pallino poi incontrò un ape che gli chiese: Dove vai con tanto sforzo?. Il piccolo bruco rispose: Devi sapere che ho fatto un sogno: ero sulla cima di quella montagna e da lì potevo ammirare tutta la valle. Mi è piaciuto quello che ho visto ed oggi voglio realizzare il mio sogno. L ape contrariata disse: Non perdere tempo, è inutile raggiungere quella montagna! Lavora come me, renditi utile!. L ape, scuotendo la testolina e ronzando, rimase ad osservare il piccolo bruco mentre procedeva per la sua strada. Il bruco Pallino continuava allegramente e con fiducia il suo viaggio verso il suo sogno, quando si trovò su una spiaggia. Un delfino, che saltava felice tra le onde, lo vide e, sorpreso, gli chiese:

Dove vai piccolo bruco?. Pallino rispose: Voglio andare su quella montagna, per vedere tutto dall alto!. Il delfino, saltando più in alto possibile e ridendo disse: Che stai dicendo? Nemmeno io con la mia coda, le pinne e la mia velocità, riuscirei ad affrontare un impresa così difficile! A me basta il mio mare, non mi interessa ciò che vedo da lontano! Il piccolo Pallino non lo ascoltava già più, procedeva per la sua strada sempre più determinato! Il bruco si divertiva, giocava con chi incontrava, mangiando a più non posso tutto quello che trovava!! La strada era sempre più difficile, ma niente poteva fermarlo, era sempre più convinto che doveva realizzare il suo magnifico sogno. Ad un tratto incontrò una vecchia tartaruga, che guardando meravigliata quel piccolo essere, gli chiese: Dove vai piccolo?. Il bruco, tutto orgoglioso gli rispose: Voglio raggiungere la cima di quella alta montagna, perché ho sognato di vedere il mondo dall alto. La tartaruga, tossendo, si fece una grande risata dicendo: Tu, così giovane, pensi di superare da solo tanti pericoli, senza corazze come la mia! Tu sei proprio pazzo! Il piccolo Pallino non si fece intimorire, era sicuro di farcela, proprio perché era giovane, poteva affrontare tante difficoltà!! Cammina e cammina, si trovò fra alti alberi era arrivato in un fitto bosco. Un orso che viveva lì, lo osservava incuriosito, alla fine non trattenendo la sua curiosità, si presentò al piccolo bruco: Salve! Cosa ci fa un minuscolo bruco in un bosco così grande? Pallino rispose, per niente intimidito da un animale così grande e peloso: Vedi la cima di questa montagna? Io voglio raggiungerla da lì vedrò cose che io così piccolo non riesco a vedere fra l alta l erba e le foglie del mio prato!

L orso, con il suo vocione, voleva spaventarlo: Che dici mai? Nemmeno io grande e grosso, penserei di arrivare fin lassù: lì non c è molto da mangiare, la strada è pericolosa e sconosciuta! Il bruco Pallino continuò con coraggio ad andare avanti, ma sempre più lentamente; ad un certo punto si sentì molto stanco, si addormentò ed il suo corpo fu come avvolto da una dura corazza. Per giorni, gli animali si avvicinarono a vedere i suoi resti. Quella era la fine dell animale più pazzo del mondo; pensavano che lì ci fosse l ultimo rifugio di un piccolo bruco morto per aver inseguito un sogno. Tutti scuotevano la testa dicendo: È stato proprio un pazzo! Lo dicevo io che i sogni non si possono realizzare! Che brutta fine!! Dove si credeva di andare? Pallone gonfiato! Piccolo animale, ma grande pazzia! All improvviso però quel bocciolo grigiastro, si ruppe: comparvero due occhioni, due antenne e due bellissime ali dai colori stupendi. Pallino il bruco era diventato una farfalla! La coccinella, l ape, il delfino, la tartaruga e l orso rimasero senza parole, meravigliati da quella stupenda creatura che in un istante prese il volo e raggiunse la cima della montagna. Il sogno del bruco, diventato farfalla, si realizzò. Il sogno per il quale era vissuto, per il quale aveva lottato, era finalmente diventato realtà. Questa favola l ho ripresa dalla Lega del filo d oro, arricchendola di personaggi noti ai miei bambini (senza alcun riferimento a persone

conosciute) per far capire loro che ognuno di noi deve cercare la propria stella, cioè deve realizzare i propri sogni! Gli animali che incontra il piccolo bruco Pallino impersonano alcune caratteristiche umane: la coccinella rappresenta le persone che non fanno altro che scoraggiare le idee del prossimo; l ape è come le persone che non hanno sogni, incapaci di credere nel futuro; il delfino rappresenta le persone che si accontentano del poco che hanno, che non hanno ideali; la tartaruga è come coloro i quali si vestono da saggi e non danno la libertà mentale a chi li ascolta, criticandoli e scoraggiandoli nelle innovazioni e l orso rappresenta le persone incapaci di risolvere i problemi per andare avanti, perché non hanno coraggio. Questa è anche la mia storia, per tanti anni bruchetta, come i miei bambini, ed adesso diventata farfalla pronta a volare verso spazi inesplorati fino ad oggi! Anch io lungo la mia strada ho incontrato persone ed istituzioni che hanno cercato di scoraggiarmi o che volevano rubarmi i sogni, ma posso dire che io sono arrivata finalmente su questa montagna ed ho realizzato il mio sogno con ostinazione, fantasia e gioia: il mio sogno era di dare il meglio di me stessa ai miei bambini che i genitori mi hanno affidato con fiducia in tutti questi anni. Ai miei fantastici bambini ho insegnato che per trovare la propria stella, ovvero il proprio talento, si deve avere CORAGGIO, cioè quella strana energia interiore che ci aiuta a prendere la strada migliore e perché il cammino noioso non sia, si deve usare molta FANTASIA che ci dischiude mondi inesplorati e rende veri i sogni immaginati. Non si può dimenticare la TENEREZZA nel saper amare, la COSCIENZA nel fare qualsiasi cosa, tanto RISPETTO per ciò che ci dona la natura, per l arte e per ogni

cultura, per i deboli e gli anziani e RICONOSCENZA per ogni persona che sa donare una parte di sé agli altri. Poi non si può dimenticare la LEALTA, che viaggia insieme alla SINCERITA ed infine anche i nostri SBAGLI che ci insegnano ciò che è meglio non far più! Vi lascio con il cuore stracolmo di affetto per tutti e con magnifiche ali colorate dai pensieri dei bambini dal lontano 1976!! BUONA VITA A TUTTI! Maestra Giuliana