SOSPETTO/CONFERMA DI CIRCOLAZIONE VIRALE

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Pag. 1 di 6 SOSPETTO/CONFERMA DI CIRCOLAZIONE 2.1 SOSPETTO DI CIRCOLAZIONE... 2 2.1.1 SEGNALAZIONE DI SINTOMATOLOGIA CLINICA COMPATIBILE... 2 2.1.1.1 Segnalazione/attivazione accesso... 2 2.1.1.2 Accesso in allevamento... 2 2.1.1.3 Verifica del sospetto... 2 2.1.1.4 Infondatezza del sospetto... 3 2.1.1.5 Fondatezza del sospetto... 3 2.1.2 SEGNALAZIONE DI POSITIVITÀ SIEROLOGICA SU ANIMALI SENTINELLA O NEL CASO DI POSITIVITÀ SIEROLOGICA NEL CORSO DELLA SORVEGLIANZA IN AREA A... 4 2.1.3 SEGNALAZIONE DI POSITIVITÀ VIROLOGICA SU INSETTI VETTORI... 4 2.2 CONFERMA DELLA CIRCOLAZIONE... 4 2.2.1 CONFERMA DELLA PRESENZA DELLA MALATTIA... 5 2.2.2 CONFERMA DELLA PRESENZA DELL INFEZIONE DURANTE LE ATTIVITÀ DI SORVEGLIANZA... 5 2.3 REVOCA DEL SOSPETTO... 5 2.4 DEFINIZIONE DELLA ZONA DI PROTEZIONE E DELLA ZONA DI SORVEGLIANZA... 5 2.5. CAMPIONI PER GLI ESAMI DI LABORATORIO... 5 2.5.1 CAMPIONI DA PRELEVARE IN CASO DI SOSPETTO FOCOLAIO... 5 2.5.2 MODALITÀ DI CONSERVAZIONE E INVIO DI CAMPIONI... 5

Pag. 2 di 6 2.1 SOSPETTO DI CIRCOLAZIONE Il sospetto di circolazione virale può essere emesso in seguito a: segnalazione di sintomatologia clinica riferibile a Febbre catarrale degli ovini sieroconversione di animali sentinella o nel caso di positività sierologica nel corso della sorveglianza in area A (vedi sezione 7) presenza del virus o di materiale virale in insetti vettori 2.1.1 SEGNALAZIONE DI SINTOMATOLOGIA CLINICA COMPATIBILE 2.1.1.1 SEGNALAZIONE/ATTIVAZIONE ACCESSO In caso di segnalazione di sospetto di Febbre catarrale degli ovini, il Veterinario Ufficiale, o altro personale del Servizio Veterinario della AUSL, registra immediatamente le seguenti informazioni: - data e ora della segnalazione; - nome, cognome e qualifica di chi ha fatto la comunicazione (veterinario AUSL, veterinario aziendale, veterinario libero professionista, allevatore, commerciante, ecc.); - nome dell allevatore, codice azienda, indirizzo e numero telefonico, ecc.; - ubicazione, tipologia, specie animali presenti e consistenza dell allevamento; - sintomi rilevati ed eventuali perdite; - possibile imminente movimentazione di animali; - eventuale presenza in allevamento di insetticidi. Il Veterinario Ufficiale, in caso di sospetto segnalato da altri o evidenziato in prima persona durante lo svolgimento dei compiti d istituto, impartisce le prime istruzioni per impedire lo spostamento di animali da e per l allevamento. Inoltre: - avvisa il Responsabile del Servizio Veterinario della AUSL; - contatta l IZS competente per territorio e prende accordi per il sopralluogo nell azienda sospetta; - recupera il kit n. 1 (Sezione 9) contenente il materiale necessario per il sopralluogo e i documenti amministrativi comprensivi della modulistica necessaria per l alimentazione del Sistema Informativo Nazionale per la Febbre catarrale degli ovini. 2.1.1.2 ACCESSO IN ALLEVAMENTO Il Veterinario Ufficiale e quello dell IZS, si recano immediatamente nell allevamento. Il personale che entra nell azienda sospetta deve essere numericamente lo stretto indispensabile ed entrare contemporaneamente. Quando i veterinari giungono in azienda, dovranno: - parcheggiare la propria autovettura all esterno dell azienda o comunque a debita distanza; - indossare l abbigliamento monouso in equipaggiamento presente nei kit, avendo cura di riporre nella zona dove è avvenuto il cambio dei vestiti 2 sacchi di plastica capienti, del disinfettante, un paio di guanti in lattice; - portarsi al seguito il rimanente materiale dei kit 1 e 2 (Sezione 9). 2.1.1.3 VERIFICA DEL SOSPETTO Il Veterinario Ufficiale in collaborazione con il personale dell IZS competente per territorio, procede a:

Pag. 3 di 6 - verificare la presenza o meno di sintomi riferibili a Bluetongue; - sottoporre a visita clinica tutti gli animali presenti in azienda e rilevare la temperatura corporea a tutti gli animali sospetti; - sottoporre ad esame anatomo-patologico gli animali morti o gli animali abbattuti in stato preagonico. 2.1.1.4 INFONDATEZZA DEL SOSPETTO Quando con la visita clinica e gli eventuali esami anatomo-patologici sia possibile escludere la presenza di Febbre catarrale degli ovini e di qualsiasi malattia denunciabile secondo la legislazione vigente, il Veterinario Ufficiale lascia l allevamento senza applicare alcuna misura di restrizione. 2.1.1.5 FONDATEZZA DEL SOSPETTO Quando i sintomi osservati o l esame anatomo-patologico evidenziano segni riferibili a Febbre catarrale degli ovini, il Veterinario Ufficiale in collaborazione con il personale dell IZS competente per territorio, procede a : i. prelevare i campioni di siero e di sangue con EDTA dagli animali con sintomatologia clinica e i campioni di organi dagli animali morti o abbattuti perché in stato preagonico. Il tipo di campione, le modalità di conservazione e di invio dei campioni sono specificate al punto 2.5; ii. se giudicato necessario dal CESME o dall Osservatorio epidemiologico regionale territorialmente competente, in collaborazione con il referente per l entomologia dell IZS competente per territorio, posizionare nell allevamento una trappola per gli insetti vettori ed effettuare le catture per due notti consecutive; iii. porre l'azienda sotto sequestro cautelativo (Sezione 9) con il divieto di spostamento degli animali all interno dell allevamento e di movimentazione degli animali delle specie recettive da e per l allevamento, tenendo conto del ruolo dei vettori; iv. effettuare il censimento ufficiale degli animali, con indicazione, per ciascuna specie, del numero di animali già morti, infetti o suscettibili di essere infetti avendo cura di raccogliere le informazioni richieste dalla Scheda SBT01 (vedi Sezione 8); v. predisporre l aggiornamento settimanale del censimento per tutto il periodo del sospetto ed effettuare visite cliniche settimanali per tutto il periodo di sospetto ed eventualmente di focolaio attivo registrando le informazioni nelle Schede SBT02 e SBT03 (vedi Sezione 8); vi. effettuare un attenta indagine epidemiologica secondo lo schema riportato sulla Scheda di indagine epidemiologica (vedi Sezione 8) inviandone copia all Unità di Crisi Regionale ed al CESME; vii. rintracciare e registrare le informazioni relative agli animali introdotti e usciti nei 3 mesi precedenti al sospetto; viii. censire i luoghi che possono favorire la sopravvivenza del vettore o che possono contenerlo e, in particolare, dei siti propizi alla sua riproduzione; ix. disporre l isolamento degli animali durante le ore di attività dei vettori, qualora esistano i mezzi necessari per l applicazione di tale misura; x. disporre, se ritenuto utile in funzione della situazione riscontrata, il trattamento degli animali con insetticidi autorizzati per gli stessi, nonché il trattamento all interno e nei

Pag. 4 di 6 dintorni dei fabbricati di stabulazione, in particolar modo nei luoghi ecologicamente propizi all insediamento di colonie di culicidi; xi. disporre la distruzione, l eliminazione, l incenerimento o il sotterramento delle carcasse degli animali morti nell azienda secondo le modalità previste in Sezione 5; xii. porre sotto sequestro l allevamento e comunicare il sospetto /insorgenza di malattia all Autorità competente; xiii. denunciare il sospetto/insorgenza di malattia al Responsabile del Servizio Veterinario della AUSL competente per territorio che provvederà a comunicare via fax il sospetto di malattia infettiva alla DGSAFV (06-59946185) ed al competente Servizio Veterinario della Regione; inviare contestualmente via fax la scheda SBT01 (vedi Sezione 8) all IZS competente o ai Servizi autorizzati di alimentare il SI. Tutti i campioni inviati all IZS competente per territorio o al CESME devono essere accompagnati dalla scheda SBT05 (Sezione 8), nel caso di sangue e organi, e dalla scheda SBT06 (Sezione 8) nel caso di insetti. Ciascuna scheda deve essere completa di tutte le informazioni richieste. 2.1.2 SEGNALAZIONE DI POSITIVITÀ SIEROLOGICA SU ANIMALI SENTINELLA O NEL CASO DI POSITIVITÀ SIEROLOGICA NEL CORSO DELLA SORVEGLIANZA IN AREA A In caso di positività sierologica al test ELISA, l IZS competente per territorio informa il Servizio Veterinario dell AUSL ed invia il campione o i campioni di siero al CESME per la conferma. Il servizio veterinario dell AUSL competente per territorio provvede a: - prelevare un campione di siero e uno di sangue con EDTA da ciascun animale sentinella (o da un campione rappresentativo dell allevamento in area A facendo riferimento alla tabella 1); le modalità di conservazione e di invio dei campioni sono specificate al punto 2.5. - compilare la Scheda SBT05, barrando la casella «motivo 2 - a seguito di precedente positività nell azienda», come motivo di prelievo del campione; - inviare al più presto i campioni con le relative schede al CESME. 2.1.3 SEGNALAZIONE DI POSITIVITÀ VIROLOGICA SU INSETTI VETTORI In caso di positività virologica alla PCR o di isolamento del virus della Febbre catarrale degli ovini da insetti vettori, il CESME comunica la positività alla DGSAFV, all ente competente che ha prelevato i campioni ed al Servizio Veterinario Regionale. La positività virologica è in questo caso considerata conferma della circolazione virale (vedi punto 2.2.2) e viene inserita direttamente nel SI. 2.2 CONFERMA DELLA CIRCOLAZIONE La conferma di circolazione virale può avvenire in seguito a: conferma della presenza della malattia; conferma della presenza dell infezione durante le attività di sorveglianza sierologica ed entomologica.

Pag. 5 di 6 2.2.1 CONFERMA DELLA PRESENZA DELLA MALATTIA In un territorio indenne da infezione la presenza del virus viene confermata sulla base degli esiti degli esami di laboratorio (sierologici e virologici). In caso di epidemia, l autorità competente può anche confermare la presenza in base a risultati clinici o epidemiologici. 2.2.2 CONFERMA DELLA PRESENZA DELL INFEZIONE DURANTE LE ATTIVITÀ DI SORVEGLIANZA Durante le attività di sorveglianza sierologica ed entomologica la presenza dell infezione è confermata quando: campioni di siero o di sangue di uno o più animali sentinella (o nel corso della sorveglianza in area A) risultati positivi all ELISA sono confermati in SN o PCR o isolamento virale dal CESME; è stata evidenziata la positività virologica su insetti vettori. 2.3 REVOCA DEL SOSPETTO Quando gli esami sierologici e virologici escludono la presenza del virus della Febbre catarrale degli ovini, il Veterinario Ufficiale revoca i provvedimenti di cui al punto 2.1.1.5, lettere iii), e ix). Provvede inoltre a comunicare la revoca del sospetto al Ministero della Salute, al Servizio Veterinario Regionale ed all IZS competente o ai Servizi autorizzati ad alimentare il SI. 2.4 DEFINIZIONE DELLA ZONA DI PROTEZIONE E DELLA ZONA DI SORVEGLIANZA Quando la presenza della malattia o dell infezione è confermata ufficialmente, il Ministero della salute definisce la zona di protezione e la zona di sorveglianza (vedi Sezione 3). 2.5. CAMPIONI PER GLI ESAMI DI LABORATORIO 2.5.1 CAMPIONI DA PRELEVARE IN CASO DI SOSPETTO FOCOLAIO Devono essere prelevati i seguenti campioni: a. siero di sangue b. sangue intero c. milza, linfonodi meseraici, midollo osseo d. carcasse di animali, feti abortiti, animali, nati morti o malformati e. insetti 2.5.2 MODALITÀ DI CONSERVAZIONE E INVIO DI CAMPIONI Siero di sangue: i campioni devono essere separati dal coagulo, essere raccolti in provette sterili di plastica o di altro materiale infrangibile ed identificati singolarmente. Quantità minima da inviare: 4 ml. I campioni devono essere conservati a 4 C.

Pag. 6 di 6 Sangue intero: I campioni devono essere prelevati con EDTA da animali con sintomi di malattia o in ipertermia e identificati individualmente. Quantità minima da inviare: 6 ml. I campioni devono essere conservati a 4 C (NON VANNO CONGELATI!) Milza, linfonodi meseraici, midollo osseo: la milza e i linfonodi devono essere prelevati da animali morti o abbattuti perché in fase preagonica. Il midollo osseo può essere prelevato in caso di carcasse in cattivo stato di conservazione. I campioni devono essere inviati in contenitori a tenuta stagna, ad una temperatura di 4-8 C all IZS competente per territorio che procederà all immediato invio al CESME. I campioni inviati oltre le 48 ore devono essere conservati a 80 C Carcasse di animali, feti abortiti, animali, nati morti o malformati: quando non è possibile effettuare in campo l esame necroscopico o il prelievo di organi le carcasse sono trasportate in sacchi di plastica ben chiusi o in contenitori a tenuta stagna, ad una temperatura di 4-8 C, all IZS competente per territorio, che procederà alla raccolta dei campioni e all invio al CESME. I feti abortiti e le carcasse degli animali nati morti o malformati devono pervenire all IZS competente per il territorio entro 24 ore dall aborto o dal decesso e al CESME entro 48 ore dall aborto o dal decesso e devono essere conservati a 4 C. I campioni inviati oltre le 48 ore devono essere conservati a 80 C. In entrambi i casi durante la spedizione va garantita la catena del freddo. Insetti: i campioni devono essere raccolti in alcool etilico al 70% o, in caso di necessità di isolamento virale, in PBS antibiotato e inviati entro 24 ore dal prelievo al CESME. Tutti i campioni per gli esami di laboratorio devono pervenire al CESME entro 48 ore dal prelievo e durante la spedizione va garantita la catena del freddo. Quando risulti impossibile rispettare i tempi previsti il Servizio Veterinario Regionale, sentito l IZS di competenza, dispone che l invio dei campioni al CESME avvenga a cura del Servizio Veterinario delle AUSL.