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Roma, 21 settembre 2015

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UNA GIORNATA ITALIANA Ore 01.00 LE BADANTI (Roma Ferrara Genova Cianciano) Annie, filippina. A Roma assiste una malata di Alzheimer e suo marito. Tra badanti e colf il numero totale è di circa un milione e mezzo di persone. Per oltre il 70% straniere. La stima INPS,contando solo le badanti che versano i contributi, parla di 597 mila persone (il 78% non italiane) Per il CENSIS una famiglia su 10 non andrebbe avanti senza di loro. Soprattutto al nord. Il 40% dei malati di Alzheimer è assistito da una badante. I loro compensi variano nelle diverse regioni. Prendono in media 500 euro al sud, 800 al centro, 1000 al nord. Ore 02.00 I PESCATORI (Mazara del Vallo, TP) La fatwa dei tunisini di Mazara del Vallo Benur e Bazin, pescatore ed ex pescatore Oltre il 50% dei pescatori di Mazara del Vallo sono tunisini. La Sicilia da sola vale la metà del pescato italiano; Mazara un quarto. Senza gli immigrati si fermerebbe tutto. La crisi e la concorrenza hanno allungato le battute di pesca; si può stare in mare sino a tre mesi. La paga dovrebbe essere proporzionale al pescato. In media, per un marinaio semplice, è sui 1000 euro. Si dorme tra una calata di rete e l altra, a volte 2-3 ore a notte. Ore 03.00 I CAMIONISTI (Treviso) Mario Gabbin, padroncino a Treviso Nel nord-est, terra di camionisti italiani, gli stranieri sono ormai maggioranza (almeno sulle tratte internazionali). Sui nostri 400 camion, dice Maurizio Codognotto, del gruppo omonimo, abbiamo 300 autisti stranieri e 150 italiani (sino al 2002 su 170 camion gli autisti erano tutti italiani) In Italia l 88% del traffico è su gomma. Senza di loro andrebbe in crisi tutta la logistica, per mancanza di approvvigionamento chiuderebbero tutte le grosse aziende. Gli autisti stranieri non dicono mai di no: un rumeno accetta anche 300 euro al mese e di viaggiare anche tutti i fine settimana. Gli stipendi si aggirano sui 2000 euro (tratte nazionali) e sui 2400 euro (internazionali). Ma con gli stranieri c è chi fa il furbo, dando un assegno regolare e poi facendosi restituire cash il 40%. Oppure esigendo rimborsi per danni immaginari al motore. O chiedendo 200 euro per il posto branda. Ore 04.00 GLI ALLEVATORI (Salerno Reggio Emilia) La mozzarella di bufala salvata dai Sikh Antonio Orlotti, direttore della cooperativa Paestum, nel salernitano Nel casertano e nel salernitano, capitali della mozzarella, quasi tutti gli addetti alle bufale sono immigrati. Soprattutto indiani. Il 30-40% sarebbero irregolari. Nel consorzio Paestum su 60 allevatori solo uno impiega italiani.

È una vita dura. La prima mungitura dalle 4 alle 8. Poi le pulizie della zona di stabulazione e le altre attività nei campi. La seconda mungitura dalle 14 alle 18. Poi si prepara il pastone per l indomani. Sono passate 14 ore. Guadagnano in media 1200 euro che, con l indennità di disoccupazione di cui godono gli stagionali, arrivano a 1500. Anche nella Bassa padana, terra di Parmigiano reggiano, gli stranieri vanno dal 35% a oltre la metà. Nella Coop Cila di Novellara, la più grande dell Emilia Romagna, i lavoratori sono quasi tutti stranieri. Ore 05.00 GLI ADDETTI ALLE PULIZIE (Modena) Lo stesso lavoro ma in meno tempo. Emilia Araha, etiope, lavora all ospedale di Baggiovara. Alla Manutencoop di Bologna, una delle più grandi società cooperative, su 1000 dipendenti del settore pulizie un terzo sono stranieri. Ma in molte realtà, come l ospedale di Modena, arrivano a oltre il 40%. Un addetto con un contratto part-time da 24 ore prende sui 600 euro. La selvaggia concorrenza delle cooperative, che puntano sugli stranieri, peggiora di anno in anno le condizioni: oggi lo stesso lavoro, a parità di compenso, va fatto in un terzo del tempo in meno. Ogni due anni il Ministero del Lavoro dovrebbe controllare che tutto si svolga nel rispetto dei diritti. Ma le coop nascono e muoiono prima. In queste aziende crescono le voci come trasferte o premi di produzione. L immigrato crede di prendere una retribuzione congrua (il netto in busta paga è uguale) ma in realtà non vedrà mai una pensione. Ore 06.00 I MURATORI (Milano Roma) Le mani straniere che ogni giorno costruiscono l Italia. Daniel Grigoriu, rumeno, sindacalista CGIL a Roma. A Milano ci sono 70 mila muratori iscritti alle Casse Edili, per il 44% stranieri (in Lazio sono il 51%, la media nazionale è del 30). Per il sindacato bisogna aggiungere il 20% di lavoratori in nero, perlopiù immigrati. Gli stranieri nell edilizia in Lombardia sono passati dal 4% nel 2000 al 41% nel 2008. Decuplicati in 8 anni. Non fosse stato per loro il 2009 dell edilizia sarebbe stato col segno meno. Gli occupati sono diminuiti del 4%, mentre gli stranieri cresciuti del 10. In pratica ormai assumono solo loro. Gli stranieri occupano la fascia bassa: operai comuni (62% contro 35% di italiani). Il gap è più vistoso al vertice: immigrati (8%), meno di un quarto dei locali (33). La differenza è tra 1100 contro 1380 euro al mese. Tra i nuovi problemi ci sono l inquadramento come part-time e le partite iva. Al datore conviene, il lavoratore non avrà mai una pensione decente. Gli stranieri sono primatisti negli incidenti sul lavoro. Sono coinvolti in un infortunio su 5 e in un decesso su 6. Percentuale passata dal 18% al 22% del totale (dal 2008 al 2009): primi i rumeni, poi albanesi e marocchini. Ore 07.00 TATE E COLF (Milano Roma) Le vice mamme che puliscono anche il water Raffaella Maioni, Presidente ACLI-Colf

L IRS di Milano calcola 774 mila colf regolari, di cui nove su dieci straniere. Ne stimano anche 600 mila in nero. Il 31% pulisce e gestisce l abitazione, lavorando a ore. Il 17% fa la tata o babysitter. Il 51% la badante. Per l 87% sono donne. Solo un terzo vive in casa, fissa (diventa il 63% nelle famiglie composte da un anziano solo) Gli stipendi sono più alti a Milano che a Roma, dove una part-time costa in media 600 euro e un tempo pieno da 900 a 1200. Ore 08.00 GLI AMBULANTI (Firenze) San Lorenzo: il mercato di Babele a Firenze Lapo Cantini e Adriano Ciolli, Confesercenti di Firenze La media nazionale degli ambulanti stranieri è di un terzo del totale (dati FIVA- Confcommercio, 2008) Sono triplicati rispetto a 10 anni prima. Ma anche andando indietro solo al 2004, erano 29 mila (circa 20%), contro i 53 mila odierni. Al celebre mercato di San Lorenzo di Firenze, gli ambulanti immigrati sono il 90%, calcola Confesercenti. Tra i record regionali Sardegna (53,78%) e Calabria (52,23%). Per non dire della Campania: 73% tra chi fa commercio in forma itinerante di articoli di abbigliamento e vestiario e 82% negli altri articoli non alimentari. Ore 09.00 I RACCOGLITORI (Cles Rosarno San Nicola Varco) Dagli uomini della Val di Non agli schiavi di Rosario, passando per Eboli Lino Bergamo, coltivatore indipendente della Val di Non. Nel 2001 i braccianti stranieri erano 20 mila, otto anni dopo sono quadruplicati, diventando maggioranza assoluta nel meridione e cruciali dappertutto. L identikit dello stagionale immigrato: 97% maschi, tra i 20 e i 40 anni. Senza permesso di soggiorno (72%) e in nero (68%). I record in provincia di Latina (83% clandestini e 77% in nero) e nella Piana di Gioia Tauro (90% e 100%). (dati Medici senza Frontiere). A Rosarno, in Calabria, la raccolta delle arance da mattina a sera rendeva 25 euro. Ma lavorando una media di 160 giorni all anno un bracciante guadagna solo 4000 euro, poco più di 10 euro al giorno. Altra musica in Trentino. In Val di Non per la raccolta delle mele gli immigrati sono maggioranza ma guadagnano almeno 6,90 euro all ora. Ore 10.00 GLI ADDETTI AI RIFIUTI (Vedelago, TV) Il riciclaggio che il mondo ci invidia Alessandro Mardegan, contitolare. Il Centro Riciclo Vedelago, in Veneto, ricicla circa il 90% dei rifiuti: un record europeo. Sui 60 assunti di questa azienda modello gli stranieri sono teoricamente il 52% ma, togliendo amministrativi e autisti, la loro quota arriva a due terzi. Una parte dello smistamento viene fatta dalle macchine ma la selezione più fine è fatta dagli uomini. Nonostante i 1300 euro al mese si trovano pochi candidati italiani. Il centro è in piena terra leghista. Tra le dichiarazioni più memorabili quella dell ex sindaco di Treviso Gianfranco Gentilizi (si potrebbe sparare agli immigrati come ai leprotti) che nel 97 fece togliere le panchine perché non potessero riposarcisi gli stranieri

Tra gli emuli più recenti il consigliere comunale Giorgio Bettio: Sarebbe giusto far capire agli immigrati come ci si comporta usando gli stessi metodi dei nazisti. Per ogni trevigiano a cui recano danno o disturbo, vengano puniti 10 extracomunitari Ore 11.00 I CONCIATORI (Arzignano, VI) I nigerini che hanno salvato la pelle del nordest Bureim Salu, scamatore del Niger ad Arzignano, Vicenza. Il distretto economico di Arzignano, con 3,5 miliardi di fatturato, esporta pelletteria in mezzo mondo. Un terzo degli addetti è extracomunitario a cui si aggiunge più di un quarto di stranieri comunitari. Situazione simile negli altri due importanti poli conciari. Senza i suoi 400 senegalesi, Santa Croce sull Arno collasserebbe. Idem per Solofra, in Campania, senza 800 cinesi e altrettanti rumeni. In media prendono dai 1100 ai 1300 euro al mese. Con gli assegni familiari gli stranieri, gli unici che continuano a fare figli (il 46,74% dei nati ad Arzignano nel 2008 ha genitori stranieri), arrivano anche a 1500. Ad Arzignano oggi un quinto della popolazione è immigrata, un record nazionale tra i piccoli comuni secondo le rilevazioni ISTAT, condiviso con pochi punti di differenza da Telgate nel bergamasco e Monticiano nel senese. Delocalizzazione inversa è stato battezzato il modello industriale di Arzignano. Mentre il resto del nordest portava il lavoro in Romania o in Cina, il distretto della concia delocalizzava in casa, favorendo l arrivo degli stranieri. Ore 12.00 LE CAMERIERE (Roma) L affare della governante a chiamata Prabath Ekneligoda, srilankese, titolare di due cooperative a Roma. Prabath Ekneligoda è il titolare di due cooperative di servizi a Roma, da 40 persone l una. Il suo slogan è flessibilità : Se c è meno lavoro mandiamo la gente in ferie, teniamo qualcuno a casa, ci aggiustiamo I grandi alberghi si affidano ormai quasi tutti alle cooperative. Così riducono i costi fissi. Ai lavoratori però può non andare tutto il compenso. Se la coop fa la furba dice una cameriera quando l albergo paga 50 euro, a te ne andranno in tasca si e no 35. Lavorando una ventina di giorni al mese, prendono 950-1000 euro con contratti inizialmente a tempo determinato. Ore 13.00 I CUOCHI E I LAVAPIATTI (Roma Venezia) Se la migliore carbonara la fa un tunisino Nabil Hadj Hassen, tunisino, migliore carbonara di Roma Su 80 mila cuochi e aiuti-cuoco in ristoranti e alberghi registrati all Inps, calcola la Federazione Italiana Pubblici Esercizi, gli immigrati sono 11 mila. Tra loro 2700 chef fissi e 8300 stagionali, per un 13,75% del totale. Non sono distribuiti equamente. A Roma, a Venezia e a Firenze, non c è ristorante nella cui cucina non vi sia una quota, quando non una maggioranza, straniera. In Laguna, dati CGIL, tra alberghi e ristoranti gli stranieri sarebbero il 14,3% cui però va aggiunto un 15% di irregolari. La migliore carbonara, secondo il Gambero Rosso, è quella del tunisino Nabil Hadj Hassen. La seconda? Quella del cuoco indiano del romano Arcangelo. Hu Shun Feng del ristorante

milanese L altra Isola sembra il dio dei risotti. E la migliore pizza? Secondo l associazione verace pizza napoletana la fa Mokoto Onischi, di Tokio. Islam Md Safiquel, srilankese di 36 anni, lavapiatti in un rinomato ristorante romano. Prima lavorava 12 ore e mezzo per 800 euro. Ora dalle 11.30 alle 15 e poi dalle 20 alle 23, per uno stipendio sui 900-1000 euro. Ore 14.00 GLI ADDETTI AI CANTIERI NAVALI - (Genova Porto Marghera) Né ferie né malattia, il forfait inaccettabile della paga globale Giorgio Molin, Fiom di Mestre. Nei momenti topici di costruzione di una barca il contributo degli stranieri è determinante. Il rapporto tra dipendenti diretti e indotto, in giganti come Fincantieri, si è invertito: 1200 contro 2600 a Porto Marghera. E tra i subcontractors gli immigrati sono maggioranza schiacciante. Sino a 20 anni fa c era solo un subappaltante, oggi sono 500. Ci sono marocchini che hanno pagato 4000 euro a un intermediario in Marocco che prometteva, oltre al contratto, l alloggio. Non è andata così. Non solo: l iniziale assunzione a tempo indeterminato in una coop è stata derubricata in apprendistato in un altra con diverso nome, stessi titolari e diritti dimezzati. Va forte la paga globale. Certi 740 indicano 9000 per dieci mesi, circa 700 netti al mese. In realtà i lavoratori prendono quasi il doppio, ma in nero. Inesistenti trasferte che però non danno diritto ai contributi. E ferie mai usufruite. La procura di Venezia ha aperto un indagine. Ore 15.00 I CAVATORI - (Barge Bagnolo Piemonte Val di Cembra) Le pietre che solo i cinesi osano ancora spaccare Antonio Rapanà, ex cavatore e sindacalista. In Val di Cembra, che produce quasi il 70% del porfido italiano, gli immigrati sono ormai almeno la metà. E se si guarda ai nuovi assunti diventano il totale. A spaccare i massi o a fare i cubetti, le fasi più dure e meno redditizie della lavorazione, non vedi un italiano Molti lavorano a cottimo puro, illegale. Risultano 5 ore al giorno, in realtà sono 9. Magari sulla busta paga ci sono le ferie o la malattia, ma se non si lavora non si guadagna niente e le ferie o la malattia uno se le paga per conto suo. In media parliamo di 1500 euro al mese, di cui 400 di cottimo. A Barge e Bagnolo Piemonte si estrae e lavora la pietra lucerna. Un imprenditore: Prima che arrivassero i cinesi facevamo 60-70 milioni di lire all anno. Oggi il fatturato supera il milione di euro. Prima c era lo stipendio, ora si lavora solo a cottimo. Ore 16.00 GLI ADDETTI ALLA LAVORAZIONE DEI POLLI - (Verona) Allo stabilimento di Nogarole Rocca (VR) Leonardo Facchinetti, direttore personale Aia Nelle classifiche internazionali dei peggiori lavori al mondo figura sempre la lavorazione dei polli. Un settore che dappertutto fa largo ricorso agli immigrati. Nello stabilimento AIA di Nogarole Rocca, nel veronese, il 43% dei lavoratori sono stranieri. 168 nigeriani, 60 ghanesi, 42 marocchini, più uomini e donne di altre 28 nazionalità, per un totale di 412 persone. La zona frigo però è subappaltata a una cooperativa. Lì, su un totale di 200 addetti, l 83% è composto di non italiani. Ci sono tre turni, a partire dalle 5.30. Sei giorni su sette, per 1200-1300 euro che con gli assegni familiari possono arrivare a 1500.

Negli ultimi 15 anni, negli USA e altrove, la velocità delle linee è stata accelerata da 55 a 91 polli al minuto. Velocità uguale stress uguale rischio. Risultato: incidenti e malattie professionali. Il settore è al terzo posto, dopo la lavorazione della carne rossa e delle auto, quanto a traumi. Ore 17.00 I BENZINAI - (Roma Napoli Torino) Capo, ma perché la macchina me la lava er negro? Filippo Sperduto, stazione Q8, via della Bufalotta, Roma. Non esistono dati nazionali ma a livello regionale e provinciale. Sui circa 1500 benzinai del Lazio gli stranieri sarebbero 500, stima il responsabile Fib. Una percentuale che cresce nelle stazioni più grandi dove su 4-5 dipendenti un paio sono spesso extracomunitari. In Campania la media è sul 25% (li trovi in 400 su 1600 stazioni). Concentrazione che aumenta a Napoli città e a Caserta. Lì, in circa metà delle pompe, l 80% dei dipendenti è straniero, spesso in nero. Perché gli Italiani non lo vogliono più fare? Si lavora 9 ore, dalle 7 alle 19, con una pausa di tre ore. Si sta sempre in piedi, col freddo e con la pioggia. Il sabato si lavora, la domenica una ogni quattro. Quelli che presidiano i self-service sono tutti stranieri. Quanto si guadagna? Dipende. In una pompa di Roma nord, nei giorni normali una media di 10-15 euro a notte, nei finesettimana anche il doppio. Ore 18.00 I PRETI - (Terni) La risposta vera alla crisi delle vocazioni Don Andrea Kazimierczu, polacco, e don Lisnardo Morales, colombiano. I nostri preti, come il resto della popolazione, sono sempre più vecchi. Dai dati Sir di giugno 2009 l età media è di oltre 62 anni, con un quinto che supera i 75 anni Le nuove leve sono sempre più spesso immigrate. Soprattutto in Italia centrale, stando a uno studio della Fondazione Agnelli del 2004. In Umbria, il 49,5 % dei preti sotto i 40 anni è d importazione. In Lazio, il 43,6 e in Toscana il 35,2. La media nazionale, calcola il libro blu di Luca Diotallevi, è del 13,5. Altri indicatori. Le iscrizioni al Seminario maggiore sono aumentate del 20% e alla facoltà teologica dell Italia centrale raddoppiate dal 98 al 2004. Non è vera crisi perché da noi c erano molti più preti che altrove. In Brasile uno ogni 30 mila abitanti e in Austria uno ogni 3500: da noi uno ogni 1700. Ciò non cancella il crollo, da oltre 60 mila nell 85 ai 33 mila nel 2007, ma ne attutisce le conseguenze. Tra le motivazioni dell esodo ci possono essere anche le migliori prospettive economiche. In Colombia, dice un parroco, non esiste l 8 per mille. E gli 8-900 euro che gli passa il Vaticano hanno molto beneficiato la sua famiglia d origine, assai povera. Ore 19.00 GLI ADDETTI ALLE FONDERIE - (Molinetto di Mezzano BS) Negli ex gironi danteschi dove resistono solo gli africani Franco Marelli e Realdo Uberti, Anthony Mensah e Apeku Theophilus, ghanesi della Service Metal (Bs). Dei 32 mila lavoratori direttamente occupati nell industria, stima l Associazione fonderie italiane, il 40-50% è extracomunitario. Nell indotto, poi, che dà da mangiare ad altre 12 mila persone, l affollamento aumenta. In piccole realtà, poco sindacalizzate, le condizioni sono quelle di decenni fa. Lì, nel bresciano, gli immigrati superano anche l 80%.

Alla Service Metal, che da Molinetto di Mazzano vende in tutto il mondo, metà dei dipendenti sono stranieri. Ma in certe linee speciali, come quella dell ottone, arrivano al 100% Una recente inchiesta fotografa il fenomeno. Per la maggior parte sono più istruiti degli operai nostrani e tuttavia sono quasi tutti inquadrati al terzo livello, il più basso (1170 euro). E poi, avendo per il 55% un unica fonte di reddito per famiglie più numerose, cadono spesso sotto la soglia di povertà. Ore 20.00 I PANETTIERI - (Bologna) Quei pakistani che fanno il filone a un euro Basilio Minichiello, presidente Associazione italiana panettieri pasticcieri e affini. Al nord i panettieri immigrati si vedevano già da una decina di anni ma ora sono diventati oltre la metà della forza lavoro. Al sud il fenomeno è recente, i numeri più bassi ma la crescita molto rapida. La svolta è dell estate 2007: liberalizzato il mercato e abolite le licenze per la panificazione si è passati da 25 mila aziende, perlopiù a conduzione familiare, a 28 mila. Di colpo sono mancati 3000 addetti all appello. I margini sono stretti. Se un piccolo forno fa 2 quintali e mezzo di pane al giorno, significa, al minimo, 250 euro di fatturato. Tolti i costi, in tasca restano sui 1200 euro al mese, come o meno di un operaio. In assenza di grandi progressi tecnologici si interviene sui costi. Con la manodopera italiana non si poteva andare oltre. Un rumeno, invece, lavora anche 20 ore per 4-500 euro. Ore 21.00 GLI INFERMIERI - (Torino Milano Genova) I precari perfetti della sanità esternalizzata Signora Benedossi, paziente all Istituto delle Figlie di San Camillo di Treviso. Il totale degli iscritti a collegi professionali è di oltre 370 mila persone. Tra loro gli stranieri regolari sono 35 mila, quindi circa il 10%. Se nel giro di sei mesi tutti i non italiani rientrassero nei loro paesi il nostro sistema andrebbe in ginocchio mette in guardia però la Presidente Ipasvi. Negli ospedali privati non ci sono limiti al loro reclutamento. Si va dal 18% del San Raffaele di Milano al 50% dell Istituto delle Figlie di San Camillo di Treviso. In quelli pubblici, invece, salvo rare eccezioni, possono essere assunti solo a tempo determinato. La sanità è sempre più esternalizzata. Interi reparti ricorrono a cooperative che impiegano quasi solo immigrati. Il differenziale di stipendi tra chi lavora nel pubblico e chi lavora nelle cooperative varia dal 20% al nord al 42& al centro-sud. Nei parainfermieri la presenza straniera è ancora più forte. Un sindacalista milanese: Tra gli Oss (operatori socio-sanitari) i migranti saranno l 80%, tra gli Asa (ausiliari sociosanitari) anche il 95%. Ore 22.00 I CALCIATORI - (Milano) Quelle partite tristi orfane dei brasiliani Franco Baldini, assistente di Fabio Capello alla guida della nazionale inglese. Tra i 933 professionisti della serie A, 611 sono italiani, 322 stranieri. Si tratta del 34,5%. Se si pensa alla milanesissima Inter, nella sua rosa di 28 giocatori solo sei sono autoctoni. Capita a volte che tra i titolari non ci sia un italiano.

La stranierizzazione è una tendenza europea. In Gran Bretagna sono il 59,3%, in Germania il 50,2%, in Spagna il 35,5%, in Francia il 30,5%. Tra i giovani il fenomeno è ancora più accentuato. Nelle ultime tre stagioni tra i giocatori di 14-29 anni, gli italiani andati all estero sono stati 36 mentre sono arrivati 165 comunitari e 297 extracomunitari. Ore 23.00 I FACCHINI - (Castelnovo di Sotto MI) Gli stakanovisti della fatica ora vengono dal Punjab Nadia, algerina, responsabile dell imballo Nel Gruppo Facchini Emiliano, superpotenza della logistica, su 475 dipendenti il 70% è straniero. Tra loro oltre metà è composto da indiani. Sui suoi oltre 20 mila associati Confcooperative quantifica in oltre il 35% gli extracomunitari che operano nel settore della logistica, della movimentazione merci e nei servizi di imballaggio. Poi ci sono i neo comunitari. Lo stipendio base sono quasi tutti part-time è di 800 euro. All ortomercato di Milano ogni giorno, da mezzanotte all alba, centinaia di camion devono essere scaricati e caricati. Un lavoro che sempre più fanno marocchini ed egiziani reclutati dai caporali e pagati in nero 3-4 euro invece dei 7 regolamentari. Ore 24.00 LE PROSTITUTE - (Roma Torino) I saldi delle cinesi, passeggiatrici hard discount Francesco Carchedi, sociologo, centro studi Parsec. Gli operatori di strada raccontano che a Ostia le cinesi abbiano fissato un nuovo record al ribasso: 5 euro per un rapporto completo. Stando agli ultimi dati Tampep, un network europeo che si occupa di sex workers, nel 2008-2009 le straniere in Italia erano il 90%. Su un totale di 50 mila persone, il 60% esercitava per strada e un 40% al chiuso. Prima della crisi, a Roma, una diciottenne rumena poteva fare 20-25 rapporti al giorno a 20 euro l uno. Una nigeriana altrettanti, ma a metà prezzo. Ora è dimezzato anche il numero di rapporti, il che significa che può arrivare in media a 100 euro al giorno. Da cui va tolta la quota del pappone. Tra i trans, sempre dati Tampep, la superiorità straniera si riduce, con un 79% contro un 21%. Varia molto anche la presenza sul territorio, dall 1% sul totale in Lombardia al quasi 30 di Napoli. Estratto dal libro GRAZIE. Ecco perché senza gli immigrati saremmo perduti di Riccardo Staglianò (edizioni Chiarelettere, 2010) pubblicato sul quotidiano La Repubblica