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Capo I Disposizioni generali Art. 1 Oggetto

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Oggetto: Progetto per la ripresa dell esercizio di cava per la produzione e valorizzazione di inerti e calcare per uso civile e industriale denominata Su Padru - località Rocca Ruja - Comune di Ossi (SS). Proponente: Industriale di Monte Rosé SpA. Procedura di Verifica di assoggettabilità alla VIA. D.Lgs. n. 152/2006. L'Assessore della Difesa dell'ambiente riferisce che la Società Industriale Monte Rosé S.p.A. ha presentato ad aprile 2015 e regolarizzato a maggio 2015 l istanza di verifica di assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), relativa all intervento denominato Progetto per la ripresa dell esercizio di cava per la produzione e valorizzazione di inerti e calcare per uso civile e industriale denominata Su Padru - località Rocca Ruja - Comune di Ossi (SS). Il progetto è ascrivibile alla categoria di cui al punto 8, lett. i) "Cave e torbiere", dell Allegato B1 alla deliberazione della Giunta regionale n. 34/33 del 7.8.2012. L area interessata dall attività estrattiva è ubicata nel territorio comunale di Ossi, in località Su Padru, a distanza di circa 1 km dal centro abitato. Il territorio circostante la cava è caratterizzato da un edificazione sparsa e diffusa, con presenza sia di attività residenziali che produttive. In relazione all iter pregresso, l Assessore precisa che l attività estrattiva nella cava in oggetto è stata autorizzata alla Società Italcementi S.p.A. (a cui è successivamente subentrata la Monte Rosé S.p.A.), con la Determinazione del Direttore del Servizio Attività Estrattive n. 541 del 3.9.2001 ed il relativo progetto è stato sottoposto alla procedura di VIA, conclusa con giudizio positivo di compatibilità ambientale condizionato al rispetto di prescrizioni (Delib.G.R. n. 18/19 del 20.4.2004); l intervento autorizzato, rimodulato secondo le prescrizioni della VIA, prevedeva l estrazione di circa 1.400.000 m 3 su una superficie di 25 ettari, e il recupero ambientale delle aree dismesse. La proposta progettuale oggetto della presente procedura è finalizzata all estrazione dei volumi residui previsti nel progetto precedentemente autorizzato, stimati in circa 568.000 m 3, e al completamento degli interventi di recupero ambientale su una superficie complessiva di 19 ettari, di cui 6,4 ettari ancora interessati dall attività estrattiva. I lavori previsti consistono nel completamento della coltivazione di un gradone ubicato tra le quote di 385-370 metri s.l.m., mediante l impiego di esplosivi, con frequenza di una volata al mese. Il materiale estratto è sottoposto ad eventuale abbattaggio secondario, con la riduzione dei blocchi mediante martellone e, successivamente, caricato su appositi dumpers per il trasporto ai cantieri di 1/7

utilizzo, oppure lavorato in situ in un impianto mobile, non presente in cava che, all occorrenza, la Società intende noleggiare. Le attività di recupero ambientale, contestuali a quelle di coltivazione, sono finalizzate alla rinaturalizzazione delle aree attraverso la risagomatura dei fronti di coltivazione dismessi, il riporto di terreno e la ricostituzione della copertura vegetale di tutte le superfici, tramite inerbimento e piantumazione di specie arboree e arbustive. In merito all iter, l Assessore fa presente che il procedimento è stato avviato in data 19 maggio 2015 e che, nel corso dell istruttoria, sono pervenute osservazioni da parte del Comune di Ossi e di alcuni cittadini, che manifestano preoccupazione per il persistente stato alterato dei luoghi, e varie criticità riconducibili principalmente alla vicinanza della cava alle abitazioni (disturbi da polvere, rumore, vibrazioni e traffico); alcuni cittadini segnalano lesioni alle abitazioni, da loro attribuite alle vibrazioni prodotte dagli esplosivi impiegati in passato, e problemi di salute che si teme possano essere aggravati dagli effetti dell attività estrattiva. Dette osservazioni sono state trasmesse al Proponente, che ha formulato controdeduzioni acquisite al prot. DGA n. 20458 del 28.9.2015. L Assessore riferisce che il Servizio Valutazioni Ambientali (SVA), dato atto delle osservazioni pervenute e delle relative controdeduzioni, ha considerato nell istruttoria, con l individuazione di specifiche prescrizioni, quelle relative ai possibili impatti legati all attività estrattiva, mentre altre non sono state ritenute pertinenti alla presente procedura in quanto generiche, non adeguatamente motivate o relative a procedimenti autorizzatori passati di competenza di altri Enti. Il Servizio Tutela del Paesaggio e Vigilanza per le Province di Sassari e Olbia-Tempio, con la nota prot. n. 30902 del 13.7.2015, ha comunicato che i terreni interessati dalla ripresa dell attività estrattiva "non risultano assoggettati a tutela paesaggistica ai sensi della Parte III del D.Lgs. 42/2004 e s.m.i.". L Assessore riferisce quindi che il Servizio delle valutazioni ambientali, tenuto conto delle osservazioni pervenute e delle controdeduzioni formulate dalla Società e considerato che: la documentazione depositata risulta sufficiente per consentire la comprensione delle caratteristiche e delle dimensioni del progetto, della tipologia delle opere previste e del contesto territoriale e ambientale di riferimento, nonché dei principali effetti che possono aversi sull'ambiente; la proposta progettuale è finalizzata al completamento delle volumetrie previste nel progetto precedentemente valutato e autorizzato, rispetto al quale non sono stati apportati ampliamenti né modifiche significative, ha concluso l istruttoria proponendo di non sottoporre alla ulteriore procedura di VIA l intervento relativo al Progetto per la ripresa dell esercizio di cava per la produzione e valorizzazione di inerti 2/7

e calcare per uso civile ed industriale denominata Su Padru - località Rocca Ruja - Comune di Ossi (SS), proposto dalla Società Industriale Monte Rosé, a condizione che il Proponente applichi le misure di mitigazione previste nello Studio Preliminare Ambientale (SPA) e ottemperi alle seguenti prescrizioni, che dovranno essere recepite nel progetto da sottoporre ad autorizzazione: 1. le operazioni di coltivazione e contestuale recupero della cava dovranno essere condotte secondo un cronoprogramma delle attività, aggiornato alle presenti prescrizioni, che dovrà essere elaborato con cadenza triennale e sino alla conclusione dell attività estrattiva autorizzata; 2. le attività di coltivazione dovranno essere svolte esclusivamente all interno del perimetro di cava indicato nelle tavole di progetto come Ambito estrattivo 2015 (19 ha). In particolare, le attività di messa in sicurezza del fronte nord dovranno escludere l arretramento dei fronti stessi oltre il limite dell area di cava; 3. il progetto da autorizzare dovrà comprendere il piano di gestione dei rifiuti di estrazione ai sensi del D.Lgs. n. 117/2008 e il computo metrico estimativo degli interventi di recupero ambientale, aggiornato alle presenti prescrizioni e rispondente alle direttive di cui alla Delib.G.R. 47/42 del 14.11.2013, al fine della corretta quantificazione della garanzia fideiussoria; 4. prima dell avvio dei lavori di coltivazione il Proponente dovrà provvedere a: 4.1 completare tutti gli interventi di piantumazione, realizzazione di oliveti, aree boscate e fasce arboree rappresentati nella Tav. 5 come interventi esistenti, sui quali dovranno essere effettuare le cure colturali e i risarcimenti per tutta la durata dell attività, al fine di garantirne la funzione di mascheramento visivo, barriera frangivento e antirumore. Relativamente alle aree boscate dovranno essere utilizzate specie arbustive e arboree autoctone, coerenti con il contesto ecologico e associazioni vegetali dell area interessata, con una densità d impianto non inferiore a 600 piante per ettaro; 4.2 dare comunicazione agli Enti di controllo del completamento di tali interventi, trasmettendo una relazione tecnica descrittiva, corredata di elaborati grafici e documentazione fotografica; 5. in fase di esercizio dovranno essere messi in atto tutti gli accorgimenti tecnico-progettuali individuati nello SPA e le più efficaci misure di mitigazione al fine di: 5.1 garantire la massima tutela di suolo, sottosuolo e corpi idrici mediante interventi di recupero e smaltimento, a norma di legge, di qualsiasi materiale inquinante sversato accidentalmente in superficie; 3/7

5.2 minimizzare l'emissione di inquinanti in atmosfera mantenendo i mezzi meccanici in perfetta efficienza e adottando misure gestionali che prevedano lo spegnimento dei mezzi durante il non utilizzo; 5.3 garantire la stabilità dei fronti di scavo, che dovrà essere costantemente monitorata nel corso dell attività di coltivazione; 5.4 contenere le polveri dovute alla movimentazione dei macchinari in fase di coltivazione, carico e trasporto, su tutte le superfici potenzialmente polverose, soprattutto durante le stagioni secche e le giornate ventose; inoltre: 5.4.1 in condizioni climatiche particolarmente sfavorevoli per i recettori prossimi alla cava, le attività che contribuiscono in maggior misura all emissione di polveri dovranno essere sospese; 5.4.2 durante il trasporto all esterno della cava il materiale dovrà essere coperto con appositi teli per evitare la dispersione di polveri; 6. all avvio dell attività di coltivazione dovrà essere svolto il monitoraggio delle polveri in condizioni di massima e media attività, da ripetere con cadenza minima semestrale, in corrispondenza dei ricettori più prossimi alla cava, nelle condizioni più sfavorevoli, tenendo conto della prossimità col centro abitato e secondo le indicazioni dell ARPAS; 7. in riferimento al traffico dei mezzi pesanti, per il collegamento della cava alla viabilità provinciale e statale, dovranno essere individuati appositi percorsi esterni al centro abitato; 8. in riferimento alle vibrazioni, per tutta la durata dell attività: 8.1 per quanto riguarda l impiego degli esplosivi dovranno essere rispettate le specifiche norme di cui al D.P.R. n. 128/1959; 8.2 non dovrà essere superata la frequenza dichiarata di una volata al mese; 8.3 al fine di limitare il più possibile i relativi disturbi dovranno essere sempre opportunamente applicate le tecniche di abbattimento prudenziale (frazionamento della carica); 8.4 dovrà essere effettuato il monitoraggio prevedendo il rilievo della componente presso i ricettori più esposti e nel centro abitato. Sulla base dei risultati delle misure, che dovranno essere trasmessi agli Enti competenti (Comune di Ossi, Provincia di Sassari, ARPAS e Servizio delle Attività estrattive e recupero ambientale), si dovrà valutare l opportunità di mettere in atto ulteriori misure di contenimento degli effetti; 9. in riferimento al rumore: 4/7

9.1 all avvio delle attività, e successivamente con cadenza minima annuale per tutta la durata dell attività, dovranno essere svolti i controlli per la verifica delle previsioni di cui allo studio previsionale di impatto acustico, comprese le condizioni per l applicabilità del differenziale, provvedendo ad effettuare le misure presso i ricettori più prossimi in condizioni di massimo disturbo, con tutte le sorgenti rumorose in attività, e nella situazione rappresentativa delle condizioni medie dell attività; 9.2 qualora gli esiti del monitoraggio dovessero evidenziare un superamento dei limiti, dovranno essere individuati interventi per la riduzione dei livelli di emissioni sonore al fine di garantire il rispetto dei limiti associati alla classe acustica assegnata; 9.3 la gestione delle acque afferenti all area di cava, dovrà avvenire nel rispetto delle disposizioni di cui alla Delib.G.R. n. 69/25 del 10.12.2008 - Direttiva in materia di "Disciplina regionale degli scarichi"; 10. in riferimento al recupero: 10.1 al fine di favorire la formazione di un substrato idoneo allo sviluppo degli apparati radicali delle piante, prima del riporto del terreno vegetale, si dovrà provvedere ad una scarificazione della superficie della roccia madre e alla creazione di uno strato di pietrame e sfridi di pezzatura minuta; lo spessore medio finale del substrato e della terra vegetale dovrà essere di almeno 80 cm; 10.2 su tutte le aree dovrà essere garantita la copertura dello sterile con uno strato di terreno agrario di spessore medio non inferiore ai 30 cm. I volumi mancanti dovranno essere compensati mediante l apporto di terreno di qualità chimico-fisica idonea per le finalità di progetto e compatibile con i caratteri pedologici del sito; per l'arricchimento in sostanza organica ed elementi nutritivi del letto di semina, dovranno essere utilizzati esclusivamente fertilizzanti organici e compost di qualità, conforme alla normativa vigente; 11. per quanto concerne gli interventi da realizzare rappresentati nella tavola 5 di progetto: 11.1 la semina dovrà essere eseguita su tutte le superfici progressivamente rimodellate e utilizzando miscugli di specie erbacee autoctone ad elevato potere aggrappante (graminacee e leguminose); 11.2 sulla "Area a", oltre alla semina a spaglio, dovranno essere eseguiti interventi di piantumazione con specie arbustive autoctone con densità minima di 600 piante per ettaro; 11.3 sulla Area b, oltre all impianto proposto con specie Capparis, dovrà essere eseguita la rinaturalizzazione di una superficie non inferiore al 50% mediante la messa a 5/7

dimora di specie arbustive ed arboree autoctone, con densità minima di 600 piante per ettaro; 12. per l'inerbimento e per la ricostituzione della vegetazione arborea ed arbustiva dovranno essere utilizzate esclusivamente specie autoctone coerenti con il contesto ecologico e con le associazioni vegetali potenziali del sito; 13. il progetto dovrà essere integrato con il piano delle cure colturali, che dovranno essere estese per almeno cinque anni dalla chiusura di ciascuna area e sino a completo recupero pedologico, agronomico e naturalistico dei luoghi; su ogni superficie dovranno essere garantite le irrigazioni di soccorso, la protezione dal pascolo e il risarcimento degli esemplari non attecchiti ad un anno e a tre anni dall impianto e, comunque, fino al raggiungimento degli obiettivi di recupero; 14. le attività di inerbimento e piantagione dovranno essere seguite da personale esperto in materie agronomiche e forestali, in accordo con il Servizio Territoriale Ispettorato Ripartimentale del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale di Sassari; 15. al termine dell'attività la configurazione finale dei piazzali di cava dovrà garantire il corretto drenaggio delle acque superficiali, al fine di limitare il più possibile la formazione di ristagni e zone acquitrinose; 16. la gestione degli eventuali rifiuti non derivanti direttamente dall attività estrattiva, dovrà avvenire nel rispetto della parte IV del D.Lgs. n. 152/2006, e s.m.i.; 17. dovrà essere predisposto il piano di monitoraggio delle componenti ambientali, secondo le indicazioni da richiedere all ARPAS per quanto riguarda parametri da assoggettare a controllo, modalità e periodicità delle relative misurazioni e tenendo conto delle prescrizioni di cui ai punti 6, 8.4 e 9; 18. con cadenza triennale dall avvio dei lavori, la cui data dovrà essere comunicata agli Enti di controllo, il proponente dovrà trasmettere al SVA, al Comune di Ossi, alla Provincia di Sassari, al Servizio Tutela del Paesaggio e Vigilanza per le Province di Sassari e di Olbia-Tempio, al Servizio attività estrattive e recupero ambientale, all ARPAS e al Servizio Ispettorato Ripartimentale del CFVA di Sassari, una relazione tecnico-descrittiva corredata di documentazione fotografica, planimetrie, sezioni, attestante l'avanzamento dei lavori di coltivazione e del contestuale recupero, che specifichi la coerenza con il progetto autorizzato e con le prescrizioni della presente deliberazione. Nel report dovranno essere indicati i quantitativi di materiali estratti e ancora da coltivare, l'attuazione delle misure di mitigazione e i risultati dei controlli effettuati secondo quanto previsto nel Piano di monitoraggio delle componenti ambientali. 6/7

L'Assessore della Difesa dell'ambiente, constatato che il Direttore generale della Difesa dell'ambiente ha espresso il parere favorevole di legittimità sulla proposta in esame, propone alla Giunta regionale di far propria la proposta del Servizio SVA. La Giunta regionale, condividendo quanto rappresentato e proposto dall'assessore della Difesa dell'ambiente DELIBERA di non sottoporre all ulteriore procedura di VIA l intervento denominato Progetto per la ripresa dell esercizio di cava per la produzione e valorizzazione di inerti e calcare per uso civile ed industriale denominata Su Padru - località Rocca Ruja - Comune di Ossi (SS), presentato dalla Società Monte Rosé S.p.A., a condizione che siano rispettate e recepite nel progetto da sottoporre ad autorizzazione le prescrizioni descritte in premessa, sul rispetto delle quali dovranno vigilare, per quanto di competenza, il Comune di Ossi, la Provincia di Sassari, il Servizio Tutela del Paesaggio e Vigilanza Province di Sassari e di Olbia-Tempio, il Servizio Attività Estrattive e Recupero Ambientale dell Assessorato regionale dell Industria, il Servizio Ispettorato Ripartimentale del CFVA di Sassari e l ARPAS; di stabilire che, fermo restando l obbligo di acquisire gli altri eventuali pareri e autorizzazioni previsti dalle norme vigenti, la validità della presente deliberazione, ai fini della realizzazione dei lavori relativi all intervento in oggetto, la cui data di inizio dovrà essere comunicata al Servizio delle valutazioni ambientali e agli Enti di controllo, è pari a 10 anni dalla pubblicazione, salvo proroga concessa su istanza motivata del proponente. La Società, in caso di modifiche progettuali o di rinnovo dell autorizzazione, dovrà verificare presso il Servizio Valutazioni Ambientali la necessità di una nuova procedura. Il Servizio Valutazioni Ambientali provvederà alla comunicazione della presente deliberazione ai soggetti interessati al procedimento, a tutte le Amministrazioni competenti, anche in materia di controllo ambientale, e alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna (BURAS). Il Direttore Generale Alessandro De Martini Il Presidente Francesco Pigliaru 7/7