INCONTRO FORMATIVO SUI RIFIUTI PERICOLOSI Dr. Lorenzo Bastoni. Palazzo d Avalos Vasto (CH) 7 Aprile 2017

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INCONTRO FORMATIVO SUI RIFIUTI PERICOLOSI Dr. Lorenzo Bastoni Palazzo d Avalos Vasto (CH) 7 Aprile 2017

QUANDO UN RIFIUTO E CLASSIFICATO PERICOLOSO Il vigente Catalogo Europeo dei Rifiuti, in vigore dal 01/06/2015, è quello introdotto dalla Decisione n. 2014/955/UE. In questo catalogo ci sono 2 tipi differenti di rifiuti pericolosi: - rifiuti pericolosi con codici CER assoluti (ad esempio, 200121*, o 130802*) - rifiuti pericolosi con codici CER speculari, cioè che contengono al loro interno sostanze dannose in concentrazioni superiori o uguali a determinati valori limite fissati dalla normativa ambientale (ad esempio, 170503*, 190812, 191211*). La Decisione n. 2014/955/UE indica che una caratteristica di pericolo può essere attribuita ad un rifiuto: - facendo riferimento alla concentrazione di sostanze pericolose, o - eseguendo una prova riconosciuta a livello internazionale La stessa Decisione dispone che, laddove una caratteristica di pericolo di un rifiuto sia stata valutata sia mediante una prova, sia utilizzando le concentrazioni di sostanze pericolose, prevalgono i risultati della prova.

1) VALORI LIMITE PER LA PERICOLOSITA DEI RIFIUTI I valori limite di concentrazione sono contenuti nel Regolamento europeo n. 1357 del 18/12/2014, anch esso entrato in vigore il 01/06/2015. 1.A) Caratteristica HP1 Esplosivo Il Reg. n. 1357/2014 dispone che un rifiuto pericoloso debba essere contrassegnato dalla caratteristica di pericolo HP1, se contiene le sottoelencate categorie di sostanze pericolose e se risulta esplosivo in base ai vigenti metodi di prova. Codici di classe e di categoria Codici di indicazione di pericolo di pericolo Unst.Expl. Expl. 1.1 Expl. 1.2 Expl. 1.3 Expl. 1.4 Self-react. A Org. Perox. A Self-react. B Org. Perox. B I metodi di prova riconosciuti a livello europeo sono, ad esempio, contenuti nel Regolamento europeo n. 440/2008 e successive modifiche e, per quanto riguarda gli esplosivi, si può fare riferimento al metodo A.14 ( Proprietà esplosive ). L attuale catalogo CER individua come rifiuti esplosivi quelli i cui codici iniziano con 1604, che sono classificati sempre pericolosi. H200 H201 H202 H203 H204 H240 H240 H241 H241

1) VALORI LIMITE PER LA PERICOLOSITA DEI RIFIUTI 1.B) Caratteristica HP2 Comburente Il Reg. n. 1357/2014 dispone che un rifiuto pericoloso debba essere contrassegnato dalla caratteristica di pericolo HP2, se contiene le sotto elencate categorie di sostanze pericolose e se risulta esplosivo in base ai vigenti metodi di prova. Codici di classe e di categoria di pericolo Ox. Gas 1 Ox. Liq. 1 Ox. Sol. 1 Ox. Liq. 2, Ox. Liq. 3 Ox. Sol. 2, Ox. Sol. 3 Codici di indicazione di pericolo H270 H271 H271 H272 H272 I metodi di prova riconosciuti a livello europeo sono contenuti nel Regolamento europeo n. 440/2008 e successive modifiche e, per quanto riguarda i comburenti, si può fare riferimento ai metodi A.17 ( Proprietà ossidanti - solidi ) e A.21 ( Proprietà comburenti - liquidi ).

1) VALORI LIMITE PER LA PERICOLOSITA DEI RIFIUTI 1.C) Caratteristica HP3 Infiammabile Il Reg. n. 1357/2014 dispone che un rifiuto pericoloso debba essere contrassegnato dalla caratteristica di pericolo HP3 se contiene le sotto elencate categorie di sostanze pericolose e se risulta infiammabile in base ai vigenti metodi di prova (Reg. n. 440/2008). Il Regolamento n. 1357 definisce come liquido infiammabile: -liquido con punto di infiammabilità inferiore a 60 C oppure - liquido con punto di infiammabilità superiore a 55 C e inferiore o pari a 75 C se derivante da gasolio, da carburanti diesel o da oli da riscaldamento leggeri. Codici di classe e di categoria di pericolo Flam. Gas 1 Flam. Gas 2 Aerosol 1 Aerosol 2 Flam. Liq. 1 Flam. Liq. 2 Flam. Liq. 3 Flam. Sol. 1 Flam. Sol. 2 Self-react. CD Self-react. EF Org. Perox. CD Org. Perox. EF Pyr. Liq. 1 Pyr. Sol. 1 Self-heat. 1 Self-heat. 2 Water-react. 1 Water-react. 2 Water-react. 3 Codici di indicazione di pericolo H220 H221 H222 H223 H224 H225 H226 H228 H228 H242 H242 H242 H242 H250 H250 H251 H252 H260 H261 H261

1) VALORI LIMITE PER LA PERICOLOSITA DEI RIFIUTI 1.D) Caratteristica HP4 Irritante Irritazione cutanea e lesioni oculari Il Reg. n. 1357/2014 dispone che un rifiuto pericoloso debba essere contrassegnato dalla caratteristica di pericolo HP4 se contiene le sottoelencate categorie di sostanze pericolose in concentrazione uguale o superiore ai valori limite a fianco indicati Codici di classe e di categoria di pericolo Codici di indicazione di pericolo Limite di concentrazione Skin corr. 1A H314 1 % (ma < 5 %) Skin irrit. 2 H315 20 % Eye dam. 1 H318 10 % Eye irrit. 2 H319 20 % Lo stesso Reg. n. 1357/2014 prescrive inoltre che, ai fini dell attribuzione di HP4, si applichi la seguente tabella relativa a sommatorie delle suddette sostanze

1) VALORI LIMITE PER LA PERICOLOSITA DEI RIFIUTI 1.D) Caratteristica HP4 Irritante Irritazione cutanea e lesioni oculari Codici di classe e di categoria Codici di indicazione di Limite di di pericolo pericolo concentrazione Skin corr. 1A H314 1 % (ma < 5 %) Skin irrit. 2 H315 20 % Eye dam. 1 H318 10 % Eye irrit. 2 H319 20 % (Skin irrit. 2 - Eye irrit. 2) H315-H319 20 % I valori soglia di concentrazione a partire dai quali si prendono in considerazione le suddette sostanze in sede di calcolo delle sommatorie sono i seguenti: per le sostanze Skin corr. 1A (H314): 1 % (per queste sostanze il valore soglia coincide con il valore limite) per le sostanze Skin irrit. 2 (H315): 1 % per le sostanze Eye dam. 1 (H318): 1 % per le sostanze Eye irrit. 2 (H319): 1 %. Viene inoltre precisato che ad un rifiuto cui è già stata assegnata la caratteristica HP8 non si applica la caratteristica HP4.

1) VALORI LIMITE PER LA PERICOLOSITA DEI RIFIUTI 1.E) Caratteristica HP5 Tossicità specifica per organi bersaglio (STOT)/Tossicità in caso di aspirazione Il Reg. n. 1357/2014 dispone che un rifiuto pericoloso debba essere contrassegnato dalla caratteristica di pericolo HP5 se contiene le sotto elencate categorie di sostanze pericolose in concentrazione uguale o superiore ai valori limite a fianco indicati Codici di classe e di categoria di pericolo Codici di indicazione di pericolo STOT SE 1 H370 1 % STOT SE 2 H371 10 % STOT SE 3 H335 20 % STOT RE 1 H372 1 % STOT RE 2 H373 10 % Asp. Tox. 1 H304 10 % Limite di concentrazione Tali famiglie di sostanze non vanno considerate per sommatoria ai fini della determinazione della pericolosità del rifiuto come HP5, ad eccezione della seguente: Codici di indicazione di Limite di concentrazione pericolo Asp. Tox. 1 10 %, purchè la viscosità cinematica totale a 40 C non sia superiore a 20,5 mm 2 /s In questo caso non viene fissato il valore soglia a partire dal quale si effettua la sommatoria di tali sostanze Asp. Tox. 1.

1) VALORI LIMITE PER LA PERICOLOSITA DEI RIFIUTI 1.F) Caratteristica HP6 Tossicità acuta Il Reg. n. 1357/2014 dispone che un rifiuto pericoloso debba essere contrassegnato dalla caratteristica di pericolo HP6 se contiene le sotto elencate categorie di sostanze pericolose in concentrazione uguale o superiore ai valori limite a fianco indicati Codici di classe e di categoria di Codici di indicazione Limite di pericolo di pericolo concentrazione Acute Tox. 1 (Oral) H300 0,1 % Acute Tox. 2 (Oral) H300 0,25 % Acute Tox. 3 (Oral) H301 5 % Acute Tox. 4 (Oral) H302 25 % Acute Tox. 1 (Dermal) H310 0,25 % Acute Tox. 2 (Dermal) H310 2,5 % Acute Tox. 3 (Dermal) H311 15 % Acute Tox. 4 (Dermal) H312 55 % Acute Tox. 1 (Inhal.) H330 0,1 % Acute Tox. 2 (Inhal.) H330 0,5 % Acute Tox. 3 (Inhal.) H331 3,5 Acute Tox. 4 (Inhal.) H332 22,5 Nel caso della caratteristica HP6, le suddette sostanze con stessa classe e categoria di pericolo e con stesso codice di indicazione di pericolo, se presenti nel rifiuto al di sotto dei suesposti valori limite di concentrazione, vanno inoltre considerate per sommatoria ai fini della determinazione della pericolosità del rifiuto, cioè vale la seguente tabella

1) VALORI LIMITE PER LA PERICOLOSITA DEI RIFIUTI 1.F) Caratteristica HP6 Tossicità acuta Codici di classe e di categoria di pericolo Codici di indicazione di Limite di pericolo concentrazione Acute Tox. 1 (Oral) H300 0,1 % Acute Tox. 2 (Oral) H300 0,25 % Acute Tox. 3 (Oral) H301 5 % Acute Tox. 4 (Oral) H302 25 % Acute Tox. 1 (Dermal) H310 0,25 % Acute Tox. 2 (Dermal) H310 2,5 % Acute Tox. 3 (Dermal) H311 15 % Acute Tox. 4 (Dermal) H312 55 % Acute Tox. 1 (Inhal.) H330 0,1 % Acute Tox. 2 (Inhal.) H330 0,5 % Acute Tox. 3 (Inhal.) H331 3,5 Acute Tox. 4 (Inhal.) H332 22,5 I valori soglia di concentrazione a partire dai quali si prendono in considerazione le suddette sostanze in sede di calcolo delle sommatorie sono i seguenti: - per le sostanze Acute Tox. 1 (Oral-Dermal-Inhal.): 0,1 % (per Oral e Inhal. non c è sommatoria) - per le sostanze Acute Tox. 2 (Oral-Dermal-Inhal.): 0,1 % - per le sostanze Acute Tox. 3 (Oral-Dermal-Inhal.): 0,1 % - per le sostanze Acute Tox. 4 (Oral-Dermal-Inhal.): 1 %.

1) VALORI LIMITE PER LA PERICOLOSITA DEI RIFIUTI 1.G) Caratteristica HP7 Cancerogeno Il Reg. n. 1357/2014 dispone che un rifiuto pericoloso debba essere contrassegnato dalla caratteristica di pericolo HP7 se contiene le sottoelencate categorie di sostanze pericolose in concentrazione uguale o superiore ai valori limite a fianco indicati Codici di classe e di categoria di pericolo Codici di indicazione di pericolo Limite di concentrazione Carc. 1A H350 0,1 % Carc. 1B H350 0,1 % Carc. 2 H351 1 % Le suddette sostanze, se presenti nel rifiuto al di sotto dei suesposti valori limite di concentrazione, non vanno considerate per sommatoria ai fini della determinazione della pericolosità del rifiuto come HP7.

1) VALORI LIMITE PER LA PERICOLOSITA DEI RIFIUTI 1.H) Caratteristica HP8 Corrosivo Il Reg. n. 1357/2014 dispone che un rifiuto pericoloso debba essere contrassegnato dalla caratteristica di pericolo HP8 se contiene le sotto elencate categorie di sostanze pericolose in concentrazione uguale o superiore ai valori limite a fianco indicati Codici di classe e di categoria di pericolo Codici di indicazione di pericolo Skin corr. 1A H314 5 % Skin corr. 1B H314 5 % Skin corr. 1C H314 5 % Limite di concentrazione Nel caso della caratteristica HP8, le suddette sostanze vengono considerate anche cumulativamente come sommatoria, cioè si applica la seguente tabella: Codici di classe e di categoria di Codici di indicazione di Limite di pericolo pericolo concentrazione Skin corr. 1A, 1B, 1C H314 5 %

1) VALORI LIMITE PER LA PERICOLOSITA DEI RIFIUTI 1.H) Caratteristica HP8 Corrosivo I valori soglia di concentrazione a partire dai quali si prendono in considerazione le suddette sostanze in sede di calcolo della sommatoria sono i seguenti: per le sostanze Skin corr. 1A (H314): 1 % per le sostanze Skin corr. 1B (H314): 1 % per le sostanze Skin corr. 1C (H314): 1 %. Per quanto riguarda l assegnazione della caratteristica HP8, è necessario (al momento) tener conto anche del ph del rifiuto. Infatti, il Reg. n. 1272/2008 (CLP) così recita: In mancanza di altre informazioni, si ritiene che una sostanza sia corrosiva per la pelle (Skin corrosive di categoria 1) se il suo ph è 2 o 11,5. Un rifiuto che, pur rispettando i valori limite di contrazione delle sostanze corrosive contenute al suo interno, presenti ph estremo ( 2 o 11,5) va cautelativamente contrassegnato da HP8 a meno che non si effettuino ulteriori test: il test della riserva acido-alcalina di Young ed il test in vitro OECD n. 439/2010 (Parere ISS n. 29320 del 16/05/2008, come modificato dal Parere n. 2002 del 19/01/2012 ).

1) VALORI LIMITE PER LA PERICOLOSITA DEI RIFIUTI 1.I) Caratteristica HP9 Infettivo Il Reg. n. 1357/2014 dispone che un rifiuto pericoloso debba essere contrassegnato dalla caratteristica di pericolo HP9 in base alle norme stabilite nei documenti di riferimento o nella legislazione degli Stati membri. Per quanto riguarda l Italia, la norma che disciplina i rifiuti infettivi (e, più in generale, i rifiuti di provenienza sanitaria-veterinaria) è il D.P.R. n. 254 del 15/07/2003. L attribuzione ad un rifiuto della caratteristica HP9 deriva sempre dalla sua provenienza, in quanto risulterebbe oltremodo difficile attribuirgli tale caratteristica sulla base dell effettuazione di prove.

1) VALORI LIMITE PER LA PERICOLOSITA DEI RIFIUTI 1.L) Caratteristica HP10 Tossico per la riproduzione Il Reg. n. 1357/2014 dispone che un rifiuto pericoloso debba essere contrassegnato dalla caratteristica di pericolo HP10 se contiene le sotto elencate categorie di sostanze pericolose in concentrazione uguale o superiore ai valori limite a fianco indicati Codici di classe e di categoria di pericolo Codici di indicazione di pericolo Limite di concentrazione Repr. 1A H360 0,3 % Repr. 1B H360 0,3 % Repr. 2 H361 3 % Le suddette sostanze, se presenti nel rifiuto al di sotto dei suesposti valori limite di concentrazione, non vanno considerate per sommatoria ai fini della determinazione della pericolosità del rifiuto come HP10.

1) VALORI LIMITE PER LA PERICOLOSITA DEI RIFIUTI 1.M) Caratteristica HP11 Mutageno Il Reg. n. 1357/2014 dispone che un rifiuto pericoloso debba essere contrassegnato dalla caratteristica di pericolo HP11 se contiene le sotto elencate categorie di sostanze pericolose in concentrazione uguale o superiore ai valori limite a fianco indicati Codici di classe e di categoria di pericolo Codici di indicazione di pericolo Limite concentrazione Muta. 1A H340 0,1 % Muta. 1B H340 0,1 % Muta. 2 H341 1 % di Le suddette sostanze, se presenti nel rifiuto al di sotto dei suesposti valori limite di concentrazione, non vanno considerate per sommatoria ai fini della determinazione della pericolosità del rifiuto come HP11.

1) VALORI LIMITE PER LA PERICOLOSITA DEI RIFIUTI 1.N) Caratteristica HP12 Liberazione di gas a tossicità acuta Il Reg. n. 1357/2014 dispone che un rifiuto pericoloso debba essere contrassegnato dalla caratteristica di pericolo HP12 se contiene le sotto elencate categorie di sostanze pericolose e se risulta in grado di liberare gas a tossicità acuta in base ai vigenti metodi di prova. Informazione supplementare di pericolo EUH029 EUH031 EUH032 Descrizione A contatto con l acqua libera un gas tossico A contatto con acidi libera gas tossici A contatto con acidi libera gas molto tossici

1) VALORI LIMITE PER LA PERICOLOSITA DEI RIFIUTI 1.O) Caratteristica HP13 Sensibilizzante Il Reg. n. 1357/2014 dispone che un rifiuto pericoloso debba essere contrassegnato dalla caratteristica di pericolo HP13 se contiene le sotto elencate categorie di sostanze pericolose, sensibilizzanti della pelle o delle vie respiratorie, in concentrazione uguale o superiore ai valori limite a fianco indicati Codici di classe e di categoria di pericolo Codici di indicazione di pericolo Skin Sens. 1A H317 10 % Skin Sens. 1B H317 10 % Resp. Sens. 1A H334 10 % Resp. Sens. 1B H334 10 % Limite di concentrazione E importante sottolineare che le suddette sostanze, se presenti nel rifiuto al di sotto dei suesposti valori limite di concentrazione, non vanno considerate per sommatoria ai fini della determinazione della pericolosità del rifiuto come HP13.

1) VALORI LIMITE PER LA PERICOLOSITA DEI RIFIUTI 1.P) Caratteristica HP15 Rifiuto che non possiede direttamente una delle caratteristiche di pericolo summenzionate ma può manifestarla successivamente Il Reg. n. 1357/2014 dispone che un rifiuto pericoloso debba essere contrassegnato dalla caratteristica di pericolo HP15, se contiene le sotto elencate categorie di sostanze pericolose e se risulta reattivo in base ai vigenti metodi di prova. Codice di indicazione di pericolo/informazione supplementare di pericolo H205 EUH001 EUH019 EUH044 Descrizione Pericolo di esplosione di massa in caso di incendio Esplosivo allo stato secco Può formare perossidi esplosivi Rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente confinato

1) VALORI LIMITE PER LA PERICOLOSITA DEI RIFIUTI 1.Q) Caratteristica HP14 Ecotossico Il Reg. n. 1357/2014 dispone, in una nota finale, molto succintamente che «L attribuzione della caratteristica di pericolo HP14 è effettuata secondo i criteri stabiliti nell Allegato VI della Direttiva 67/548/CEE del Consiglio» Per la sola caratteristica HP14, il Regolamento n. 1357/2014 non rimanda ai metodi di prova contenuti, ad esempio, nel Regolamento europeo n. 440/2008, bensì ai metodi contenuti nella Direttiva 67/548/CEE, abrogata definitivamente a partire dal 01/06/2015. Il suesposto Allegato VI della Direttiva 67/548/CEE, per quanto riguarda le miscele di sostanze pericolose, è supportato dalla Direttiva 1999/45/CE (recepita in Italia dal D. Lgs. n. 65/2003). Per valutare l ecotossicità di un rifiuto, quando non si disponga di dati diretti che lo riguardano e quando non sia possibile sottoporlo a specifici metodi di prova (molto complessi e poco diffusi), si può assimilarlo ad una miscela e sfruttare i valori limite di concentrazione fissati per le miscele dalla Tabella 1a di cui alla Parte B dell Allegato III alla Direttiva 1999/45/CE: Tab. 1a -Tossicità acquatica acuta e effettii negativi a lungo termine (con 0,1< CL 50 1) Classificazione del componente R 50/53 (ora H400 o H410: Acquatica Acuta 1 o Acquatica Cronica 1) R 51/53 (ora H411: Acquatica Cronica 2) R 52/53 (ora H412: Acquatica Cronica 3) Classificazione finale del rifiuto come HP14 R 50/53 R 51/53 R 52/53 C 25 % 2,5 % C < 25 % 0,25 % C < 2,5 % -- C 25 % p/p 2,5 % C < 25 % -- -- C 25 %

1) VALORI LIMITE PER LA PERICOLOSITA DEI RIFIUTI 1.Q) Caratteristica HP14 Ecotossico In base a questa Tabella 1a, peraltro ripresa anche dal Parere ISS n. 35653 del 06/08/2010, è sufficiente, ad esempio, la presenza nel rifiuto di un componente classificato come R50/53 (ora H400 o H410) in concentrazione superiore allo 0,25 % p/p (2500 mg/kg) per associare a tale rifiuto la frase di rischio R 52/53 e quindi per attribuirgli la caratteristica di pericolo HP14. Da quanto appena suesposto si ricava quindi la seguente tabella delle concentrazioni limite al di sopra delle quali un rifiuto risulta pericoloso con caratteristica HP14: Codici di classe e di categoria di pericolo Codici di indicazione di pericolo Limite concentrazione Acquatica Acuta 1 (R50/53) H400 0,25 % Acquatica Cronica 1 (R50/53) H410 0,25 % Acquatic Cronica 2 (R51/53) H411 2,5 % Acquatica Cronica 3 (R52/53) H412 25 % Si sottolinea che, nel caso della caratteristica HP14, applicando la Direttiva 1999/45/CE, le suddette sostanze vanno considerate anche cumulativamente come sommatoria (senza valori soglia): [(PR50-53/0,25) + (PR51-53/2,5) + (PR52-53/25)] 1 (dove P = % in peso) di

1) VALORI LIMITE PER LA PERICOLOSITA DEI RIFIUTI 1.Q) Caratteristica HP14 Ecotossico Successivamente, è stata emanata la Legge n. 125 del 06/08/2015, il cui art. 7, comma 9-ter, riporta: «.nelle more dell adozione, da parte della Commissione europea, di specifici criteri per l attribuzione ai rifiuti della caratteristica di pericolo HP14 ecotossico, tale caratteristica viene attribuita secondo le modalità dell Accordo europeo relativo al trasporto internazionale delle merci pericolose su strada (ADR) per la classe 9 M6 e M7». Dunque, i criteri che determinano la classificazione delle materie ecotossiche come di tipo M6 e M7 della classe 9 sono indicati, nel in cui non si disponga di dati diretti (il che nei rifiuti è assai frequente), dal paragrafo 2.2.9.1.10.5 della normativa ADR, che nella versione attualmente in vigore, così riporta: «Se non ci sono dati disponibili per la classificazione conformemente ai criteri del 2.2.9.1.10.3 e 2.2.9.1.10.4, una materia od una miscela deve essere classificata come una materia pericolosa per l ambiente (ambiente acquatico) se gli devono essere attribuita/e la/e categoria/e Acquatica Acuta 1, o Acquatica Cronica 1 o Acquatica Cronica 2 conformemente al Regolamento 1272/2008/CE o, qualora ancora pertinente conformemente al citato Regolamento, la/e frase/i di rischio R50, R50/53 o R51/53 conformemente alle Direttive 67/548/CEE o 1999/45/CE»

1) VALORI LIMITE PER LA PERICOLOSITA DEI RIFIUTI 1.Q) Caratteristica HP14 Ecotossico In base a quanto appena esposto, la normativa ADR non considera ecotossica una miscela che risulti contrassegnata dalla frase di rischio R52/53; perciò la predetta tabella 1 diventa: Classificazione del componente R 50/53 (ora H400 o H410: Acquatica Acuta 1 o Acquatica Cronica 1) R 51/53 (ora H411: Acquatica Cronica 2) R 52/53 (ora H412: Acquatica Cronica 3) Classificazione finale del rifiuto come HP14 R 50/53 R 51/53 R 52/53 C 25 % p/p 2,5 % C < 25 % p/p 0,25 % C < 2,5 % p/p -- C 25 % p/p 2,5 % C < 25 % p/p -- -- C 25 % p/p Ne consegue che, soltanto se la presenza nel rifiuto di un componente classificato come R50/53 (ora H400 o H410) supera il 2,5 % p/p (25000 mg/kg), allora è possibile associare a tale rifiuto la frase di rischio R 51/53 e quindi attribuirgli la caratteristica di pericolo HP14. Quindi, la tabella delle concentrazioni limite al di sopra delle quali un rifiuto risulta pericoloso con caratteristica HP14 diventa:

1) VALORI LIMITE PER LA PERICOLOSITA DEI RIFIUTI 1.Q) Caratteristica HP14 Ecotossico Codici di classe e di categoria di pericolo Codici di indicazione di pericolo Limite concentrazione Acquatic Acute 1 (R50/53) H400 2,5 % Acquatic Chronic 1 (R50/53) H410 2,5 % Acquatic Chronic 2 (R51/53) H411 25 % cioè, secondo l ADR, le sostanze e le miscele classificate come Acquatic Chronic 3 non vanno considerate ai fini dell attribuzione di HP14 (contrariamente a quanto previsto dall Allegato VI della Direttiva 67/548/CEE) Il Regolamento 1357/2014 e la normativa ADR sono perciò discordanti tra loro ed hanno generato due orientamenti ai fini dell attribuzione di HP14: il primo orientamento ritiene legittimi i valori limite scaturiti dal già citato Allegato VI e il secondo orientamento invece ritiene legittimi i valori limite scaturiti dal predetto paragrafo 2.2.9.1.10.5 dell ADR. Considerando però che l art. 288 del Trattato UE dispone che i regolamenti comunitari sono obbligatori in tutti i loro elementi e direttamente applicabili in ciascuno degli Stati membri, prevalendo sulle norme nazionali, quando queste ultime sono contrastanti e, soprattutto, meno restrittive, si ritiene preferibile, ai fini dell assegnazione della caratteristica HP14 ai rifiuti, far prevalere quanto prescritto dal Regolamento n. 1357/2014. di

2) IL CHIMICO NELLA FASE DI CLASSIFICAZIONE DEL RIFIUTO Considerando che la classificazione di un rifiuto deriva da un approfondita conoscenza della normativa CLP e del Reg. n. 1357/2014, nonché molto spesso dall effettuazione di analisi e prove sul rifiuto, il ruolo del chimico è fondamentale in questo processo. Le attività da svolgere sono le seguenti. 1 passo) Individuazione dei composti presenti nel rifiuto attraverso: - la scheda di caratterizzazione, o altra scheda informativa, compilata dal produttore del rifiuto; - la conoscenza del processo di generazione del rifiuto, ed in particolare delle materie prime da cui il rifiuto deriva; - le schede di sicurezza delle materie prime da cui il rifiuto deriva - ove necessario (ad esempio, per i rifiuti speculari ), il campionamento e la successiva analisi del rifiuto. 2 passo) Attribuzione delle caratteristiche di pericolo attraverso: - la conoscenza della normativa CLP da associare ai componenti pericolosi presenti nel rifiuto; - la verifica del superamento o meno dei valori limite di concentrazione di sostanze pericolose fissati dal Reg. n. 1357/2014, oppure effettuazione di test/prove specifiche per determinare se il rifiuto presenta particolari caratteristiche di pericolo (ad esempio, infiammabilità, corrosività,.). La verifica del superamento dei valori limite si effettua mediante analisi chimica del rifiuto, che, se è solido, andrà analizzato sul tal quale e sull eluato. A seconda dei valori di concentrazione degli inquinanti presenti nell eluato, si sceglierà il tipo di discarica ove destinare il rifiuto solido in base alle prescrizioni del D.M. 27/09/2010. Questo decreto pone inoltre l accento sul contenuto massimo di inquinanti organici persistenti (i cosiddetti POP s ) che possono essere presenti in un rifiuto ed i cui valori limite per la conferibilità in discarica sono riportati nell Allegato IV del Reg. n. 850/2004 e successive modifiche. Tra i POP s ci sono i ben noti PCB e i PCDD/PCDF.

2) IL CHIMICO NELLA FASE DI CLASSIFICAZIONE DEL RIFIUTO Se si osserva il Regolamento n. 1357/2014 (anziché la normativa ADR), in fase di analisi chimica del rifiuto, i valori limite fondamentali per l assegnazione della caratteristica HP14, sono i seguenti: METALLI PESANTI E IDROCARBURI Valori limite di concentrazione come HP14 (mg/kg) Rame, Piombo, Zinco, Cadmio, Nichel, Cromo (VI), Mercurio 2500 Idrocarburi C 8 2500 Cumene (Isopropilbenzene) 25000 Dipentene 2500 Naftalene 2500 Idrocarburi C> 10 25000 IPA pericolosi per l ambiente e cancerogeni (8 markers) Benzo[a]antracene 25 Dibenzo[a,h]antracene 25 Benzo[a]pirene 2500 Benzo[d,e,f]crisene 2500 Benzo[b]fluorantene 2500 Benzo[e]pirene 2500 Benzo[j]fluorantene 2500 Benzo[k]fluorantene 2500 Valori limite di concentrazione come HP14 (mg/kg) I suesposti valori limite per l ecotossicità degli idrocarburi si rifanno al Parere ISS n. 35653 del 06/08/2010.

2) IL CHIMICO NELLA FASE DI CLASSIFICAZIONE DEL RIFIUTO Valori limite degli idrocarburi per l assegnazione di HP7 Per quanto riguarda i valori limite ai fini della cancerogenicità degli 8 IPA suddetti, che presentano tutti il codice di indicazione di pericolo H350, si applicano i seguenti valori limite: IPA (contenuti negli idrocarburi) pericolosi per l ambiente e cancerogeni (8 markers) Valori limite di concentrazione come HP7 (mg/kg) Benzo[a]antracene 1000 Dibenzo[a,h]antracene 100 Benzo[a]pirene 100 Benzo[d,e,f]crisene 1000 Benzo[b]fluorantene 1000 Benzo[e]pirene 1000 Benzo[j]fluorantene 1000 Benzo[k]fluorantene 1000 Il valore limite di 1000 mg/kg, ai fini della cancerogenicità o tossicità, viene usualmente assegnato anche ai comuni metalli pesanti Cadmio, Nichel, Cromo (VI) e Mercurio.

3) VERIFICA DELL ASSOGGETTABILITA ALL ADR DI UN RIFIUTO PERICOLOSO Un rifiuto classificato come pericoloso dalla normativa ambientale, cioè contrassegnato da asterisco nel catalogo europeo, può ricadere nell ambito di applicazione della normativa ADR. L ADR suddivide i rifiuti pericolosi in 13 classi: Classe 1 Materie e oggetti esplosivi (pericolo correlato: esplosione). Classe 2 Gas (pericolo principale correlato: gas in pressione). Classe 3 Materie liquide infiammabili (pericolo correlato: infiammabilità di sostanze liquide). Classe 4.1 Materie suscettibili di infiammarsi (pericolo correlato: infiammabilità di sostanze in presenza di innesco): in questa classe sono anche ricomprese le materie autoreattive, solide e liquide. Classe 4.2 Materie soggette ad accensione spontanea (pericolo correlato: infiammabilità al semplice contatto con l aria, senza bisogno di innesco): comprende le materie piroforiche e le materie autoriscaldanti. Classe 4.3 Materie che, a contatto con l acqua, sviluppano gas infiammabili (pericolo correlato: sviluppo di gas infiammabili per contatto con acqua).

3) VERIFICA DELL ASSOGGETTABILITA ALL ADR DI UN RIFIUTO PERICOLOSO Classe 5.1 Materie comburenti (pericolo correlato: sostanze che favoriscono la combustione di altre materie). Classe 5.2 Perossidi organici (pericolo correlato: sostanze che possono bruciare violentemente a seguito di leggero riscaldamento). Classe 6.1 Materie tossiche (pericolo correlato: tossicità per inalazione od assorbimento cutaneo). Classe 6.2 Materie infettive (pericolo correlato: sostanze che possono trasmettere malattie per inalazione od assorbimento cutaneo). Classe 7 Materie radioattive (pericolo correlato: radioattività). Classe 8 Materie corrosive (pericolo correlato: corrosione). Classe 9 Materie e oggetti pericolosi diversi (pericolo correlato: vario, ad esempio ecotossicità).

3) VERIFICA DELL ASSOGGETTABILITA ALL ADR DI UN RIFIUTO PERICOLOSO 3.A) Classe 1: Materie esplosive Il paragrafo 2.2.1.1.2 dell ADR dispone che, ai fini dell assoggettamento di una materia alla classe 1, bisogna tener conto delle prove, procedure e criteri riportati nella parte I della pubblicazione dell ONU intitolata Raccomandazioni relative al trasporto di merci pericolose - Manuale delle prove e dei criteri. Non è detto che, se un rifiuto è classificato come esplosivo con caratteristica HP1 dal Regolamento n. 1357/2014, allora sia anche ricadente nella classe 1 dell ADR, come si desume dalla seguente tabella, estrapolata dal Reg. n. 1357/2014 in relazione alla caratteristica HP1 ed integrata con il riferimento alla Classe ADR: Codici di classe e di categoria di Codici di indicazione di Classe ADR pericolo pericolo Unst.Expl. H200 1 Expl. 1.1 H201 1 Expl. 1.2 H202 1 Expl. 1.3 H203 1 Expl. 1.4 H204 1 Self-react. A H240 4.1 Org. Perox. A H240 5.2 Self-react. B H241 4.1 Org. Perox. B H241 5.2

3) VERIFICA DELL ASSOGGETTABILITA ALL ADR DI UN RIFIUTO PERICOLOSO 3.B) Classe 2: Gas La classe 2 dell ADR comprende tutte le materie definite come gassose, cioè che: - a 50 C hanno una pressione di vapore superiore a 3 bar - sono completamente gassose a 20 C e a pressione atmosferica. Dal momento che lo stato fisico gassoso non è (almeno per ora) previsto dalla normativa ambientale, non vi è alcuna caratteristica di pericolo associabile alla natura gassosa di un rifiuto. Secondo l ADR i gas sotto pressione sono: - da considerare sempre come materie pericolose ai fini del trasporto (ad eccezione dei casi previsti da alcune disposizioni speciali), Secondo la normativa ambientale i gas sotto pressione - possono essere pericolosi se aventi CER 160504*, o - possono essere pericolosi se aventi CER 160505.

3) VERIFICA DELL ASSOGGETTABILITA ALL ADR DI UN RIFIUTO PERICOLOSO 3.C) Classe 3: Liquidi infiammabili La classe 3 dell ADR comprende tutte le materie definite come liquidi infiammabili, cioè che: -sono allo stato liquido (in quanto hanno un punto di fusione 20 C e rispettano il metodo di prova ASTM D4359-90 come sostanze liquide, oppure non sono classificate come pastose secondo la prova del penetrometro) -a 50 C hanno una pressione di vapore fino a 3 bar e non sono completamente gassose a 20 C e a pressione atmosferica -hanno un punto di infiammabilità fino a 60 C, oppure superiore a 60 C e inferiore o pari a 100 C se derivante da gasolio, da carburanti diesel o da oli da riscaldamento leggeri. L ADR riprende, ai fini dell assoggettamento di una materia alla classe 3, le prove, procedure e criteri riportati nella parte III (Sezione 32) del già citato Manuale delle prove e dei criteri. Si era in precedenza visto che un rifiuto liquido viene considerato infiammabile dal Regolamento n. 1357 se è: -liquido con punto di infiammabilità inferiore a 60 C oppure - liquido con punto di infiammabilità superiore a 55 C e inferiore o pari a 75 C se derivante da gasolio, da carburanti diesel o da oli da riscaldamento leggeri. Se un rifiuto è classificato con caratteristica HP3 dal Regolamento n. 1357/2014, non è detto che sia anche ricadente nella classe 3 dell ADR, come si nota dalla seguente tabella:

3) VERIFICA DELL ASSOGGETTABILITA ALL ADR DI UN RIFIUTO PERICOLOSO 3.C) Classe 3: Liquidi infiammabili Codici di classe e di categoria Codici di indicazione di di pericolo pericolo Classe ADR Flam. Gas 1 H220 2 Flam. Gas 2 H221 2 Aerosol 1 H222 2 Aerosol 2 H223 2 Flam. Liq. 1 H224 3 Flam. Liq. 2 H225 3 Flam. Liq. 3 H226 3 Flam. Sol. 1 H228 4.1 Flam. Sol. 2 H228 4.1 Self-react. CD H242 4.1 Self-react. EF H242 4.1 Org. Perox. CD H242 5.2 Org. Perox. EF H242 5.2 Pyr. Liq. 1 H250 4.2 Pyr. Sol. 1 H250 4.2 Self-heat. 1 H251 4.2 Self-heat. 2 H252 4.2 Water-react. 1 H260 4.3 Water-react. 2 H261 4.3 Water-react. 3 H261 4.3

3) VERIFICA DELL ASSOGGETTABILITA ALL ADR DI UN RIFIUTO PERICOLOSO 3.D) Classe 4.1: Materie suscettibili di infiammarsi La classe 4.1 dell ADR comprende le seguenti categorie di materie pericolose: - le materie definite come solidi facilmente infiammabili, - le materie, solide e liquide, autoreattive (materie termicamente instabili) e relative materie assimilate - gli esplosivi solidi desensibilizzati - le materie, solide e liquide, soggette a polimerizzazione (a partire dall ADR 2017). Le prove, procedure e criteri sono riportati nelle parti II e III (Sezione 33) del Manuale delle prove e dei criteri. Ne consegue che un rifiuto ricadente nella classe 4.1 dell ADR: va contrassegnato dalla caratteristica di pericolo HP1, se contiene materie autoreattive di categoria A o B, oppure dalla caratteristica HP3, se contiene materie autoreattive di categoria C, D, E, F o solidi infiammabili di categoria 1 o 2.

3) VERIFICA DELL ASSOGGETTABILITA ALL ADR DI UN RIFIUTO PERICOLOSO 3.E) Classe 4.2: Materie soggette ad accensione spontanea La classe 4.2 dell ADR comprende: - le materie, solide e liquide, definite come piroforiche (materie che a contatto con l aria si accendono entro 5 minuti) o - le materie, solide e liquide, definite come autoriscaldanti (materie che a contatto con l aria possono autoriscaldarsi) Le prove, procedure e criteri sono riportati nella parte III (Sezione 33) del Manuale delle prove e dei criteri. Ne consegue che un rifiuto ricadente nella classe 4.2 dell ADR: - va contrassegnato dalla caratteristica di pericolo HP3.

3) VERIFICA DELL ASSOGGETTABILITA ALL ADR DI UN RIFIUTO PERICOLOSO 3.F) Classe 4.3: Materie che, a contatto con l acqua, sviluppano gas infiammabili La classe 4.3 dell ADR comprende: - le materie, solide e liquide, definite come suscettibili di sviluppare gas infiammabili per reazione con l acqua. Le prove, procedure e criteri sono riportati nella parte III (Sezione 33) del Manuale delle prove e dei criteri. Ne consegue che un rifiuto ricadente nella classe 4.3 dell ADR: - va contrassegnato dalla caratteristica di pericolo HP3.

3) VERIFICA DELL ASSOGGETTABILITA ALL ADR DI UN RIFIUTO PERICOLOSO 3.G) Classe 5.1: Materie comburenti La classe 5.1 dell ADR comprende: - le materie, solide e liquide, definite come comburenti (cioè suscettibili di favorire la combustione di altre materie mediante la cessione di ossigeno). Le prove, procedure e criteri sono riportati nella parte III (Sezione 34) del Manuale delle prove e dei criteri. Se un rifiuto è classificato con caratteristica HP2 dal Regolamento n. 1357/2014, non è detto che sia anche ricadente nella classe 5.1 dell ADR. Il rifiuto potrebbe, ad esempio, ricadere nella classe 2 dell ADR. E possibile infatti ricavare la seguente tabella, estrapolata dal Reg. n. 1357/2014 in relazione alla caratteristica HP2 ed integrata con il riferimento alla Classe ADR: Codici di classe e di categoria di pericolo Codici di indicazione di pericolo Classe ADR Ox. Gas 1 H270 2 Ox. Liq. 1 H271 5.1 Ox. Sol. 1 H271 5.1 Ox. Liq. 2, Ox. Liq. 3 H272 5.1 Ox. Sol. 2, Ox. Sol. 3 H272 5.1

3) VERIFICA DELL ASSOGGETTABILITA ALL ADR DI UN RIFIUTO PERICOLOSO 3.H) Classe 5.2: Perossidi organici La classe 5.2 dell ADR comprende: - le materie, solide e liquide, definite come perossidi organici. Le prove, procedure e criteri sono riportati nella parte II del Manuale delle prove e dei criteri. In base a quanto visto finora, un rifiuto ricadente nella classe 5.2: - va contrassegnato dalla caratteristica di pericolo HP1, se contiene perossidi organici di categoria A o B, oppure - dalla caratteristica HP3, se contiene perossidi organici di categoria C, D, E o F.

3) VERIFICA DELL ASSOGGETTABILITA ALL ADR DI UN RIFIUTO PERICOLOSO 3.I) Classe 6.1: Materie tossiche La classe 6.1 dell ADR comprende: - le materie, solide e liquide, definite come tossiche. Le prove, procedure e criteri sono riportati nella sezione 2.2.61 dell ADR. Per quanto riguarda i rifiuti, si fa usualmente riferimento al paragrafo 2.2.61.1.14 dell ADR, che, nella versione attualmente in vigore, così recita: le materie, soluzioni e miscele, ad eccezione delle materie e preparati utilizzati come pesticidi, che non rispondono ai criteri delle Direttive 67/548/CEE o 1999/45/CE, così come modificate, e che non sono dunque classificate come molto tossiche, tossiche o nocive secondo queste Direttive, così come modificate, possono essere considerate come non appartenenti alla classe 6.1. Lo stesso paragrafo 2.2.61.1.14 dell edizione ADR del 2017 (in vigore dal prossimo 01/07/2017) così recita: le materie soluzioni e miscele, ad eccezione delle materie e preparati utilizzati come pesticidi, che non sono classificati nelle categorie di tossicità acuta 1, 2 o 3 secondo il Regolamento n. 1272/2008, possono essere considerate come non appartenenti alla classe 6.1.

3) VERIFICA DELL ASSOGGETTABILITA ALL ADR DI UN RIFIUTO PERICOLOSO 3.I) Classe 6.1: Materie tossiche Codici di classe e di categoria di pericolo Codice di indicazione di pericolo Frase di rischio correlata codice H Acute Tox. 1 (Oral) H300 R28 (molto tossico) Acute Tox. 2 (Oral) H300 R28 (molto tossico) Acute Tox. 3 (Oral) H301 R25 (tossico) Acute Tox. 4 (Oral) H302 R22 (Nocivo) Acute Tox. 1 (Dermal) H310 R27 (molto tossico) Acute Tox. 2 (Dermal) H310 R27 (molto tossico) Acute Tox. 3 (Dermal) H311 R24 (tossico) Acute Tox. 4 (Dermal) H312 R21 (Nocivo) Acute Tox. 1 (Inhal.) H330 R26 (molto tossico) Acute Tox. 2 (Inhal.) H330 R23 (tossico) Acute Tox. 3 (Inhal.) H331 R23 (tossico) Acute Tox. 4 (Inhal.) H332 R20 (Nocivo) al Limite conc. di Classe ADR 0,1 % 6.1 0,25 % 6.1 5 % 6.1 25 % No ADR (dal 01-07-17) 0,25 % 6.1 2,5 % 6.1 15 % 6.1 55 % No ADR (dal 01-07-17) 0,1 % 6.1 0,5 % 6.1 3,5 6.1 22,5 No ADR (dal 01-07-17)

3) VERIFICA DELL ASSOGGETTABILITA ALL ADR DI UN RIFIUTO PERICOLOSO 3.L) Classe 6.2: Materie infettanti La classe 6.2 dell ADR comprende: -le materie infettanti, cioè le materie di cui si sa o si ha ragione di credere che contengano agenti patogeni. L ADR non prevede l effettuazione di test e metodi per determinare l eventuale ricadenza delle materie pericolose nella classe 6.2, come già accade peraltro nel caso dei rifiuti quando viene assegnata la caratteristica HP9. Ne consegue che un rifiuto ricadente nella classe 6.2: -va necessariamente contrassegnato dalla caratteristica di pericolo HP9. Nell attuale catalogo CER sono presenti 2 soli codici che si riferiscono ai rifiuti pericolosi infettivi aventi HP9: -180103* e -180202* che vengono sempre assoggettati alla classe 6.2 dell ADR.

3) VERIFICA DELL ASSOGGETTABILITA ALL ADR DI UN RIFIUTO PERICOLOSO 3.M) Classe 7: Materiali radioattivi I rifiuti radioattivi non sono ricadenti nell ambito di applicazione del D. Lgs. n. 152/2006 e quindi non vengono trattati in questa sede. 3.N) Classe 8: Materie corrosive La classe 8 dell ADR comprende tutte le materie che: - per la loro azione chimica, attaccano i tessuti epiteliali della pelle e delle mucose con i quali entrano in contatto, o che - in caso di dispersione, possono causare danni ad altre merci o ai mezzi di trasporto, o che - per reazione con l acqua o con l umidità dell aria, formano un liquido corrosivo o un vapore corrosivo. L ADR dispone, ai fini dell assoggettamento di una materia alla classe 8, l effettuazione di varie prove, alcune delle quali contenute nella parte III (Sezione 37) del più volte citato Manuale delle prove e dei criteri, pubblicato dall ONU, altre prove sono riprese dalle Linee Guida OCSE, oppure dall ISO.

3) VERIFICA DELL ASSOGGETTABILITA ALL ADR DI UN RIFIUTO PERICOLOSO 3.N) Classe 8: Materie corrosive Per quanto riguarda i rifiuti, si fa usualmente riferimento al paragrafo 2.2.8.1.9 dell ADR, che, oggi, così recita: le materie, soluzioni e miscele che: - non rispondono ai criteri delle Direttive 67/548/CEE o 1999/45/CE, così come modificate, e che dunque non sono classificate come corrosive secondo queste Direttive, così come modificate, e - non hanno un effetto corrosivo sull acciaio o l alluminio, possono essere considerate come non appartenenti alla classe 8. Lo stesso paragrafo 2.2.8.1.9 dell edizione ADR del 2017 (in vigore dal prossimo 01/07/2017) così recita : le materie soluzioni e miscele che non sono classificate come corrosive per la pelle o per i metalli di categoria 1 secondo il Regolamento n. 1272/2008, possono essere considerate come non appartenenti alla classe 8. E possibile ricavare la seguente tabella, estrapolata dal Reg. n. 1357/2014 in relazione alla caratteristica HP8 ed integrata con il riferimento alla Classe ADR: Codici di classe e di categoria di pericolo Codici di indicazio ne di pericolo Limite di conc. Classe ADR Skin corr. 1A H314 5 % 8 Skin corr. 1B H314 5 % 8 Skin corr. 1C H314 5 % 8

3) VERIFICA DELL ASSOGGETTABILITA ALL ADR DI UN RIFIUTO PERICOLOSO 3.O) Classe 9: Materie diverse La classe 9 dell ADR comprende tutte le materie e oggetti che, durante il trasporto, presentano un pericolo diverso da quelli delle altre classi, tra cui, ad esempio, le materie ecotossiche. Per classificare le materie ecotossiche della classe 9, si seguono i criteri riportati nei paragrafi 2.2.9.1.10.3 e 2.2.9.1.10.4 dell ADR. Per quanto riguarda i rifiuti, dei quali non si hanno dati diretti disponibili, si fa usualmente riferimento al paragrafo 2.2.9.1.10.5 dell ADR, che, nella versione attualmente in vigore (edizione 2015), così recita: «Se non ci sono dati disponibili per la classificazione conformemente ai criteri del 2.2.9.1.10.3 e 2.2.9.1.10.4, una materia od una miscela deve essere classificata come una materia pericolosa per l ambiente (ambiente acquatico) se gli devono essere attribuita/e la/e categoria/e Acquatica Acuta 1, o Acquatica Cronica 1 o Acquatica Cronica 2 conformemente al Regolamento 1272/2008/CE o, qualora ancora pertinente conformemente al citato Regolamento, la/e frase/i di rischio R50, R50/53 o R51/53 conformemente alle Direttive 67/548/CEE o 1999/45/CE». In base a quanto appena esposto, si nota che la normativa ADR non considera ecotossica una miscela che risulti contrassegnata dalla frase di rischio R52/53. Per verificare l assoggettabilità di un rifiuto alla classe 9, sulla base delle concentrazioni di sostanze ecotossiche contenute al suo interno, è possibile riferirsi alla seguente tabella, derivante dalla Tabella 1a di cui alla Parte B dell Allegato III alla Direttiva 1999/45/CE, con 0,1< CL 50 1:

3) VERIFICA DELL ASSOGGETTABILITA ALL ADR DI UN RIFIUTO PERICOLOSO 3.O) Classe 9: Materie diverse Classificazione del componente R 50/53 (ora H400 o H410: Acquatica Acuta 1 o Acquatica Cronica 1) R 51/53 (ora H411: Acquatica Cronica 2) R 52/53 (ora H412: Acquatica Cronica 3) NO ADR Classificazione finale del rifiuto come HP14 R 50/53 R 51/53 R 52/53 C 25 % p/p 2,5 % C < 25 % p/p 0,25 % C < 2,5 % p/p NO ADR -- C 25 % p/p 2,5 % C < 25 % p/p NO ADR -- -- C 25 % p/p NO ADR Quindi, sulla base del paragrafo 2.2.9.1.10.5 dell ADR, la tabella delle concentrazioni limite al di sopra delle quali un rifiuto risulta ricadere nella classe 9 è: Codici di classe e di Codici di Limite di Classe categoria di pericolo indicazione di concentra ADR pericolo zione Acquatic Acute 1 H400 2,5 % 9 Acquatic Chronic 1 H410 2,5 % 9 Acquatic Chronic 2 H411 25 % 9 Le sostanze classificate come Acquatic Chronic 3 (ex R52/53) non vanno considerate ai fini dell attribuzione della classe 9 e quindi non c è perfetta corrispondenza tra classe 9 e HP14.

4) SCHEDA DI CARATTERIZZAZIONE DEL RIFIUTO Per inviare ad idoneo impianto un qualsiasi tipo di rifiuto pericoloso è ormai da molti anni richiesta l esibizione, oltre che dei documenti canonici essenziali (formulario di accompagnamento del rifiuto, scheda di trasporto SISTRI,..), anche della scheda di caratterizzazione del rifiuto. La scheda di caratterizzazione serve a fornirne ulteriori informazioni che non sono contenute nel formulario; tra queste ci sono: - attività del produttore - processo di generazione del rifiuto - elenco delle materie prime coinvolte nel processo che ha generato il rifiuto - tipo di imballaggio (fusti, big-bags, cisternette, taniche, ), ove il trasporto sia in colli - tipo di etichettatura ADR (secondo cui gli imballaggi aventi una capacità superiore a 450 litri, devono essere etichettati su 2 lati opposti). Tra le informazioni contenute nella scheda di caratterizzazione di un rifiuto pericoloso ci sono, di solito, anche quelle riguardanti il suo eventuale assoggettamento alla normativa Seveso.

5) VERIFICA DELL ASSOGGETTABILITA ALLA NORMATIVA SEVESO (D. Lgs. n. 105/2015) DI UN RIFIUTO PERICOLOSO Dal 29/07/2015 si applica nell ambito del rischio di incidenti rilevanti la seguente norma: Decreto Legislativo n. 105 del 26/06/2015 Attuazione della direttiva 2012/18/UE, relativa al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose. Nella Parte 1 dell Allegato 1 di questo decreto sono elencate le categorie di sostanze pericolose generiche, con i relativi valori limite di stoccaggio, al di sopra dei quali scatta l applicazione della normativa Seveso. Nella Parte 2 dell Allegato 1 dello stesso decreto sono elencate le sostanze pericolose specifiche, con i relativi valori limite di stoccaggio, al di sopra dei quali scatta l applicazione della normativa Seveso. L emanazione del decreto n. 105 si è resa necessaria in conseguenza della nuova classificazione delle sostanze chimiche ad opera del Regolamento n. 1272/2008/CE, che ha sostituito la previgente Direttiva n. 67/548/CEE; infatti, la nota 1 all Allegato 1 del decreto n. 105 riporta: Le sostanze e le miscele sono classificate ai sensi del Regolamento (CE) n. 1272/2008.

5) VERIFICA DELL ASSOGGETTABILITA ALLA NORMATIVA SEVESO (D. Lgs. n. 105/2015) DI UN RIFIUTO PERICOLOSO 5.A) Categorie di sostanze pericolose generiche Vengono di seguito riportate le categorie di sostanze pericolose generiche richiamate dalla Parte 1 dell Allegato 1 al D. Lgs. n. 105/2015, che sono raggruppate in 21 classi Seveso: Colonna 1 Colonna 2 Colonna 3 Categorie delle sostanze pericolose conformemente al regolamento (CE) n. 1272/2008 Sezione <<H>>- PERICOLI PER LA SALUTE H1 TOSSICITA' ACUTA Categoria 1, tutte le vie di esposizione H2 TOSSICITA' ACUTA Categoria 2, tutte le vie di esposizione Categoria 3, esposizione per inalazione e, in alcuni casi (cfr. nota 7), per via orale H3 TOSSICITA' SPECIFICA PER ORGANI BERSAGLIO (STOT) - ESPOSIZIONE SINGOLA STOT SE Categoria 1 Quantità limite (tonnellate) delle sostanze pericolose, di cui all'art. 3 per applicazione di: Requisiti di soglia Requisiti di soglia inferiore superiore 5 20 50 200 50 200

5) VERIFICA DELL ASSOGGETTABILITA ALLA NORMATIVA SEVESO (D. Lgs. n. 105/2015) 5.A) Categorie di sostanze pericolose generiche Colonna 1 Colonna 2 Colonna 3 Categorie delle sostanze pericolose conformemente al regolamento (CE) n. 1272/2008 Sezione <<P>>- PERICOLI FISICI P1a ESPLOSIVI esplosivi instabili; oppure esplosivi, divisioni 1.1, 1.2, 1.3, 1.5, o 1.6; oppure sostanze o miscele aventi proprietà esplosive in conformità al metodo A.14 del regolamento (CE) n. 440/2008 e che non fanno parte delle classi di pericolo dei perossidi organici e delle sostanze e miscele auto-reattive P1b ESPLOSIVI esplosivi, divisione 1.4 P2 GAS INFIAMMABILI gas infiammabili, categoria 1 o 2 P3a AEROSOL INFIAMMABILI aerosol infiammabili delle categorie 1 o 2, contenenti gas infiammabili di categoria 1 o 2 o liquidi infiammabili di categoria 1 P3b AEROSOL INFIAMMABILI aerosol infiammabili delle categorie 1 o 2, non contenenti gas infiammabili di categoria 1 o 2 né liquidi infiammabili di categoria 1 P4 GAS COMBURENTI gas comburenti, categoria 1 Quantità limite (tonnellate) delle sostanze pericolose, di cui all'art. 3 per applicazione di: Requisiti di soglia Requisiti di soglia inferiore superiore 10 50 50 200 10 50 150 (PESO NETTO) 500 (PESO NETTO) 5000 (PESO NETTO) 50000 (PESO NETTO) 50 200

5) VERIFICA DELL ASSOGGETTABILITA ALLA NORMATIVA SEVESO (D. Lgs. n. 105/2015) 5.A) Categorie di sostanze pericolose generiche

5) VERIFICA DELL ASSOGGETTABILITA ALLA NORMATIVA SEVESO (D. Lgs. n. 105/2015) DI UN RIFIUTO PERICOLOSO 5.A) Categorie di sostanze pericolose generiche Colonna 1 Colonna 2 Colonna 3 P5c LIQUIDI INFIAMMABILI liquidi infiammabili, categorie 2 o 3, non compresi in P5a e P5b P6a SOSTANZE E MISCELE AUTOREATTIVE E PEROSSIDI ORGANICI sostanze e miscele auto-reattive, tipo A o B, oppure perossidi organici, tipo A o B P6b SOSTANZE E MISCELE AUTOREATTIVE E PEROSSIDI ORGANICI sostanze e miscele auto-reattive, tipo C, D, E o F, oppure perossidi organici, tipo C, D, E o F P7 LIQUIDI E SOLIDI PIROFORICI liquidi piroforici, categoria 1, oppure solidi piroforici, categoria 1 P8 LIQUIDI E SOLIDI COMBURENTI liquidi comburenti, categoria 1, 2 o 3 oppure solidi comburenti, categoria 1, 2 o 3 5000 50000 10 50 50 200 50 200 50 200

5) VERIFICA DELL ASSOGGETTABILITA ALLA NORMATIVA SEVESO (D. Lgs. n. 105/2015) DI UN RIFIUTO PERICOLOSO 5.A) Categorie di sostanze pericolose generiche Colonna 1 Colonna 2 Colonna 3 Categorie delle sostanze pericolose conformemente al regolamento (CE) n. 1272/2008 Sezione <<E>>- PERICOLI PER L'AMBIENTE E1 Pericoloso per l'ambiente acquatico, categoria di tossicità acuta 1 o di tossicità cronica 1 E2 Pericoloso per l'ambiente acquatico, categoria di tossicità cronica 2 Sezione <<O>>- ALTRI PERICOLI O1 sostanze o miscele con informazione di pericolo EUH014 O2 sostanze e miscele che, a contatto con l'acqua liberano gas infiammabili, categoria 1 O3 sostanze o miscele con indicazione di pericolo EUH029 Quantità limite (tonnellate) delle sostanze pericolose, di cui all'art. 3 per applicazione di: Requisiti di soglia inferiore Requisiti di soglia superiore 100 200 200 500 100 500 100 500 500 200

5) VERIFICA DELL ASSOGGETTABILITA ALLA NORMATIVA SEVESO (D. Lgs. n. 105/2015) DI UN RIFIUTO PERICOLOSO 5.B) Rifiuti le cui caratteristiche di pericolo ne escludono l assoggettabilità alla normativa Seveso In considerazione delle definizioni fornite alle caratteristiche di pericolo dei rifiuti dal Regolamento n. 1357/2014, si evince subito che la suesposta Parte 1 non può, in linea generale, riguardare rifiuti pericolosi contrassegnati dalle caratteristiche di pericolo di seguito indicate: - HP4, caratteristica associata al pericolo Irritante Irritazione cutanea o lesioni oculari - HP7, caratteristica associata al pericolo Cancerogeno - HP8, caratteristica associata al pericolo Corrosivo - HP9, caratteristica associata al pericolo Infettivo - HP10, caratteristica associata al pericolo Tossico per la riproduzione - HP11, caratteristica associata al pericolo Mutageno - HP13, caratteristica associata al pericolo Sensibilizzante - HP15, caratteristica di pericolo indiretta.