La riabilitazione visiva in Regione Lombardia



Documenti analoghi
Approccio assistenziale integrato nell abilitazione/riabilitazione visiva nell ipovisione dell età evolutiva

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d

Il Centro Territoriale per le Malattie Rare dell ASL di Brescia. A cura di Eliana Breda - Brescia 25 maggio 2013

Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna.

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

Trasmissione mensile dei dati sulle prestazioni specialistiche. Estensione alle strutture pubbliche, classificate ed aziendalizzate

Convegno internazionale: "Ausili e soluzioni per la qualità della vita in una società che cambia: sfide e opportunità" - Bologna 16 Dicembre 2010

PROGETTO SIMULTANEOUS HOME CARE. Dr Mauro Bandera Oncologo

LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE

ALUNNO CON DISABILITA

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 DEL

Protocollo H del 30/07/2015 Firmato digitalmente da CHIARA PENELLO Alla cortese attenzione dei Direttori Generali:

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 496

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO

La continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica

Il Corso di Laurea in Infermieristica

S E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A

IL MINISTRO DELLA SALUTE

PROTOCOLLO D INTESA. Tra. Provincia di Potenza. Ufficio Scolastico Provinciale

AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI

Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base. Prof. A. Mistretta

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato ABRIGNANI. Disciplina delle professioni relative alle attività motorie

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA Assessorato dell Igiene e Sanità e dell Assistenza Sociale

CERTIFICAZIONE DI DSA VALIDA AI FINI SCOLASTICI

REGOLAMENTO del Centro Territoriale di Supporto Istituto Comprensivo Calcedonia

Stato di attuazione legge 38/2010

LINEE GUIDA PER I PIANI DI ZONA

Ministero della Salute

La rete per la promozione della salute in Lombardia

Piazza Città di Lombardia n Milano. Tel

PERCORSO FORMATIVO OPERATORE FORESTALE RESPONSABILE

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739

Tariffari e politiche di rimborsi regionali

REGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE ANNA TERESA FORMISANO, NUNZIO FRANCESCO TESTA. Istituzione della professione sanitaria di ottico-optometrista

UNITA OPERATIVA DI RIABILITAZIONE GENERALE IN REGIME DIURNO CONTINUO PER ETA EVOLUTIVA

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO PIANO DI ATTUAZIONE

STRUTTURA INTERMEDIA DI RIABILITAZIONE DALLA DISABILITA ACQUISITA

DELIBERAZIONE N. 30/7 DEL

Ipovisione in età evolutiva: servizi in una rete regionale integrata Bosisio Parini, 20 gennaio 2012

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 44/ 12 DEL

Presentazione UILDM VERONA ONLUS Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare. Sede di Verona Sede staccata di Cerea

Modalità di Gestione nelle Cure Primarie

Delibera della Giunta Regionale n. 683 del 10/12/2012

Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo

16/09/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N Supplemento n. 1 Pag. 261 di 422. Regione Lazio

FAMIGLIE AL CENTRO: Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013

Protocollo di intesa. tra. L Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) REGIONE LAZIO.

MANUALE DELLA QUALITÀ

LEGGE REGIONALE 20 NOVEMBRE 2003, N. 34. NORME IN FAVORE DEI SOGGETTI STOMIZZATI DELLA REGIONE VENETO.

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE

REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA EDUCATIVA SPECIALISTICA E REGOLAMENTO DEL LABORATORIO DEGLI APPRENDIMENTI

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

DGR 399 DD LA GIUNTA REGIONALE

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 2 OLBIA DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO N. 466 DEL 22/04/2015

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE

Progetto della Regione Piemonte

TRA SI CONVIENE E STIPULA

Percorso formativo ECM/ANCoM all interno del progetto IMPACT

DECRETO N Del 13/04/2015

Rev. N Descrizione delle modifiche Data Prima emissione del documento per estensione campo applicazione

PUNTO DI ASCOLTO TRA MALATI NEUROMUSCOLARI, MEDICI E RICERCATORI


S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A

Comune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili.

CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA

Circolare N.24 del 07 Febbraio Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze

STUDIO BD e ASSOCIATI Associazione Professionale Cod. Fisc. e Partita Iva web: info@bdassociati.

Fondazione Santa Chiara Centro multiservizi per la popolazione anziana Onlus

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE RISORSE UMANE INFRASTRUTTURE...

PIEMONTE. D.G.R. n del 1/8/2005

"Fare rete : il contributo di tutti all integrazione e alla continuità dell intervento per le persone autistiche e le loro famiglie

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE

Camera dei Deputati 5 Senato della Repubblica PREFAZIONE

DOMANDA. Tel./Cell/Fax: Indirizzo mail:

Protocollo di intesa. tra

IL VOLONTARIATO E IL SISTEMA DI PORTEZIONE GIURIDICA. Seminari di formazione per responsabili ed operatori del Terzo Settore in Lombardia

Allegato alla deliberazione del Consiglio di Amministrazione n.67 del 14/12/2015

MILANO 20 marzo 2010 MODELLI ORGANIZZATIVI E GESTIONALI DEI SERVIZI DEDICATI ALL AUTISMO. Sindromi autistiche Intervento precoce, intensivo, integrato

INTESA TRA COMUNE DI MILANO E AZIENDA SANITARIA LOCALE CITTA DI MILANO PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI NEI SERVIZI ALL INFANZIA (0-6 ANNI)

Il Modello 231 e l integrazione con gli altri sistemi di gestione aziendali

I.Ri.Fo.R. Regionale Toscano Onlus. Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici

REGOLAMENTO SANITARIO PER L EROGAZIONE IN REGIME AMBULATORIALE DI PRESTAZIONI DI RECUPERO E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE A FAVORE DI PAZIENTI ESTERNI

- 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE. Capo I Finalità e disposizioni generali

CITTA DI CAVA DE TIRRENI PROVINCIA DI SALERNO. DETERMINAZIONE Sett. 3 Servizi alla Persona e alle Imprese

FORUM P.A. SANITA' 2001

Nati per Leggere Piemonte. Linee guida per la compilazione del questionario

MODALITA DI COMUNICAZIONE SCUOLA-GENITORI

Le Linee Guida della Regione Toscana sui DSAp

Progetto Comes, sostegno all handicap

La multidisciplinarietà delle cure a casa: quali competenze. F. Saverio Proia Ministero della Salute

DIREZIONE GENERALE FAMIGLIA, CONCILIAZIONE, INTEGRAZIONE E SOLIDARIETA' SOCIALE

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: "MANTENIMENTO E SVILUPPO DELL ATTIVITA DEL LABORATORIO TERRITORIALE PROVINCIALE NODO IN.F.E.

Progetto Migrazione e Disagio Psichico

DELIBERAZIONE N X / 3612 Seduta del 21/05/2015

Transcript:

Direzione Generale Sanità La riabilitazione visiva in Regione Lombardia Bosisio Parini, 20 gennaio 2012 Patologie cronico - degenerative Le organizzazioni sanitarie sono oggi chiamate ad affrontare la sfida delle patologie croniche, tra queste, le malattie oftalmiche che portano a ipovisione - cecità. Tali patologie cronico - degenerative aumentano la loro incidenza in modo consistente nella fascia di età oltre i 60 anni, fascia di popolazione che è in continua espansione ovunque nel mondo. Il numero di malati cronici, che può contare su una sempre migliore speranza di sopravvivenza e qualità della vita, aumenta progressivamente, come conseguenza del perfezionamento e diffusione di tecnologie di elevata efficacia terapeutica. 2 1

Riabilitazione come prevenzione terziaria A livello di ipovisione, la prevenzione terziaria, intesa come gestione del processo riabilitativo della funzione visiva, rappresenta la principale via da perseguire per prevenire la disabilità, cui tendono i soggetti ipovedenti non riabilitati. Il processo riabilitativo inteso come prevenzione comporta inoltre evidenti vantaggi dal punto di vista economico, derivanti dal minor numero di pensioni di invalidità e di accompagnamento. 3 Legge 284/97 La Legge 284/97 attribuisce alle Regioni e Province Autonome il compito di realizzare Centri specializzati per l educazione e per la riabilitazione visiva funzionale. Il decreto del Ministero della Salute 18 dicembre 1997 ne definisce i requisiti organizzativi, strutturali e funzionali. Il Ministero della Salute avvia con le Regioni un flusso informativo, finalizzato a produrre dati sull attività svolta dai Centri, e annualmente riferisce al Parlamento sullo stato di attuazione della legge. 4 2

Attuazione legge 284/97 in Regione Lombardia In Regione Lombardia, successivamente alla ricognizione dei Centri di riabilitazione funzionale visiva operanti sul territorio, del 1999, viene costituito un Gruppo di Lavoro, a partire dagli operatori dei primi nuclei di centri individuati. Al GdL si richiede di definire la tipologia delle attività dei centri per l educazione e la riabilitazione funzionale visiva, mediante la predisposizione di Linee guida, che in questo ambito risultano in Italia, in quel momento, del tutto inesistenti. 5 Linee guida Con Decreto n. 3091/2001 vengono approvate le Linee guida regionali predisposte dal sopra citato Gruppo di lavoro: a) Linee guida sulla riabilitazione funzionale e visiva dell'ipovedente b) Linee guida nel campo della prevenzione della disabilità visiva 6 3

Riabilitazione visiva funzionale L obiettivo essenziale della riabilitazione è quello di ottimizzare le capacità visive residue, per il mantenimento dell autonomia e la promozione dello sviluppo, garantire le attività proprie dell età ed un livello di vita soddisfacente. La più importante distinzione operativa concerne la differenza esistente tra soggetti in età evolutiva (infanzia, adolescenza, da 0 a 18 anni) e soggetti in età adulta, sia in relazione alla specificità dei bisogni, e quindi agli obiettivi di intervento, sia in relazione alle modalità di attuazione dei trattamenti. 7 età evolutiva Progetto riabilitativo 1 La grave disabilità visiva congenita o precoce, costituisce un fattore di rischio per l evoluzione di numerose aree di sviluppo in vari ambiti evolutivi (psicomotorio, neuropsicologico, cognitivo relazionale). Quando alla minorazione visiva si sommano altri tipi di deficit le incompetenze si amplificano reciprocamente determinando quadri di rilevante complessità, che facilmente determinano una gravità di funzionamento maggiore di quanto ci si potrebbe attendere dalla semplice sommatoria dei singoli deficit. In tutti i casi di ipovisione precoce o di plurihandicap, il trattamento riabilitativo deve prevedere che l équipe abbia competenze in più ambiti. L intervento riabilitativo dovrà avvalersi di una serie di attività: - riabilitazione funzionale visiva - riabilitazione neuropsicosensoriale - addestramento all autonomia - addestramento all uso degli ausili tecnici - esperienza di gruppi di autoaiuto e di counseling per genitori. 8 4

Progetto riabilitativo 2 età adulta (>18 anni) Questa fascia di età comprende complessivamente la maggior parte della popolazione con minorazioni visive (circa il 95%). Dopo un attenta diagnosi oftalmologica e in considerazione della situazione medica generale dell ipovedente, tenendo conto della sfera psicologica e delle relazioni sociali, il progetto riabilitativo deve mirare ad ottimizzare il grado di autonomia dell interessato, tenendo conto delle esigenze espresse dal paziente e giudicate pertinenti, favorendo l adattamento o il riadattamento alla propria realtà personale lavorativa e sociale, perseguendo le abilità carenti anche mediante l addestramento all utilizzo di ausili protesici ed un adeguato sostegno psicologico. Gli interventi possono essere a livello della funzione visiva, dell autonomia personale, dell autonomia di movimento. Il compito di favorire la riabilitazione e l integrazione dell ipovedente è demandato ad una équipe costituita da figure collegate tra loro. 9 Centri per la riabilitazione visiva funzionale A partire dalla sopra citata ricognizione dei Centri di riabilitazione funzionale visiva operanti sul territorio lombardo, RL ne ha istituito di nuovi, dove questi erano mancanti e ha potenziato i primi nuclei già esistenti. Attualmente i Centri di RL, monitorati ai sensi della L. 284/97 sono 12, distribuiti sul territorio regionale, due di questi sono specifici per l età evolutiva. 10 5

Centri per fascia di età 0-12 13-18 IRCCS E. Medea Bosisio Parini Lc IRCCS Ist. Neurologico C. Mondino Pavia 19-65 >65 IRCCS Fondazione Maugeri Pavia A.O. Spedali Civili Brescia 13-18 19 65 > 65 A.O. Istituti Ospitalieri Cremona A.O. Ospedale Sant Anna Como 0-12 / 13-18 19 65 / > 65 A.O. Ospedali Riuniti Bergamo A.O. San Paolo Milano A.O. Carlo Poma Mantova Presidio Ospedaliero Vizzolo Predabissi Melegnano Mi A.O. Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi Varese Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico Milano 11 Attività e finanziamento Durante questi anni, con una serie di Provvedimenti regionali, sono stati finanziati specifici progetti presentati dai Centri, in relazione alla loro attività riabilitativa, utilizzando i fondi della legge 284/97. Le Regole regionali 2012 DGR 6/12/2011, n. 2633 prevedono una modalità di finanziamento non più collegata a progetti. L attività dei Centri è costantemente monitorata da RL ed i risultati fanno parte del un flusso di informazioni tra Regioni e Ministero della Salute. 12 6

Campagna informativa Nel 2001 è stato pubblicato un opuscolo dedicato, a carattere divulgativo, sulla prevenzione della cecità e sulla costituzione dei centri, distribuito su ampia scala (500.000 copie distribuite capillarmente attraverso le farmacie regionali). L opuscolo nasceva nell ambito di una campagna di informazione e prevenzione della disabilità visiva e si prefiggeva, insieme agli obiettivi prioritari di educazione sanitaria, di far conoscere i centri di riabilitazione visiva che iniziavano ad aumentare sul territorio. 13 Altre Attività svolte Nel 2002 è stato pubblicato un lavoro sul Ruolo delle Istituzioni, in attuazione della sopra citata legge, con il Gruppo Italiano Studio Ipovisione (GISI), nell ambito di un articolata raccolta di studi su questo argomento, che ha costituito il volume IPOVISIONE, ed. SOI. Nel 2004, in collaborazione con il centro di riabilitazione visiva IRCCS E. Medea La Nostra Famiglia di Bosisio Parini, RL ha organizzato, a Milano, il Convegno dedicato all ipovisione Progetto di rete per il trattamento dell ipovisione in età evolutiva. Nel 2007 RL ha finanziato ed ha partecipato attivamente all organizzazione del Corso per istruttori di Orientamento & Mobilità, dedicato a soggetti ipo e non-vedenti, tenuto presso l Istituto dei Ciechi di Milano. 14 7

Assistenza protesica In ambito di assistenza protesica, è in atto, presso RL, una sperimentazione con le ASL lombarde la cui principale finalità è la semplificazione del percosso erogativo dei dispositivi previsti dal DM 332/99, percorso che, a regime, sarà completamente informatizzato. 15 Percorso assistenza protesica percorso assistenziale relativo alla prescrizione di IL PR ESCR ITTO R E co m p ila il M O D.O 3 con codici ISO del NT (D M 332/99) CONSEGNA UNA COPIA ALL ASSISTITO L ASSISTITO S C EG LIE LA D IT T A DITTA predispone avvalendosi del A S L verifica: M O D O 3 il req u isiti d ell assistito ; p reventivo di sp esa co m p atib ilità d el p rev en tiv o d i sp esa; istru isce la p ratica co n fa scico lo p erso n ale; A U T O R IZ Z A. L ASSISTITO R IC O N S E G N A IL M O D O 3 A U T O R IZ Z A T O A LLA D IT T A DITTA provvede alla fo rn itu ra d ell A U S IL IO IL PRESCRITTO RE CO L L A U D A L A U S I L I O : verifica la corrispondenza alla p rescriz io n e; co m p atib ilità fu n z io n aleriab ilitativ a; certifica l avvenuto collaudo DITTA em ette la fattura a carico A S L L ASSISTITO R IC O N S E G N A IL M O D O 3 convalidato alla D IT T A A S L p ag a la fattu ra 16 8

Percorso semplificato PROTESICA PRESCRIZIONE PERSONA MMG INVIO A SPECIALISTA S I S T E M A ASL vigilanza sui passaggi FORNITORE ( accreditato) RILASCIO AUSILIO I N F O R M A T I V O verifica tempi e appropriatezza COLLAUDO SPECIALISTA DG Sanità, UO Governo della Prevenzione Milano 12 Settembre 2008 Attività di programmazione Ministero - Regioni RL (insieme ad altre 6 regioni) è parte di un tavolo tecnico di programmazione interregionale ministeriale, in attuazione della legge 284/97: Recente Mappatura Quaderni del Ministero della Salute Linee di indirizzo nazionali 17 9

Mappatura centri di riabilitazione visiva in Italia Su indicazione ministeriale, a settembre 2011, le Regioni hanno svolto la ricognizione delle strutture presenti sul proprio territorio che svolgono attività di riabilitazione visiva secondo la suddivisione: Centri regionali afferenti alla legge 284/97 Servizi o Strutture di riabilitazione pubblici o privati accreditati e a contratto non afferenti alla legge 284/97 La finalità è di migliore la conoscenza dei servizi esistenti, per potenziare l attività di prevenzione della cecità e dell ipovisione. Sito: http://www.salute.gov.it/prevenzioneipovisionececita/homeprevenzione IpovisioneCecita.jsp 18 Quaderni del Ministero della Salute Convegno 8 novembre 2011 Appropriatezza nella prevenzione, diagnostica e terapia in oftalmologia www.ministerodellasalute.eventi@sanita.it 19 10

Direzione Generale Sanità Grazia per l attenzione 11