AMO LA MITOLOGIA Le fatiche di Eracle Testi: Anastasia D.Makris Illustrazioni-Giochi: Akis Melachris Traduzione: Cristina Di Dio Ragusa Correzione e revisione testi: Stefano Garbin SOTTO L EGIDIA DI
Eracle Eracle, il famoso eroe, era il figlio di Zeus e di Alcmena, moglie di Anfitrione, re di Tirinto. La dea Era, molto gelosa di Eracle perché figlio di suo marito ma concepito con un altra donna, decise a un certo punto di sbarazzarsi di lui, e una sera mandò nella sua culla due serpenti velenosi. Eracle, tuttavia, era già così forte che afferrò con entrambe le mani i serpenti e li strangolò. Col passare degli anni Eracle diventò un ragazzo forte. Suo amico era Tespi, il re di Tebe. Ogni anno i Tebani erano obbligati a pagare le tasse al regno di Orcomeno. Quell anno però, Eracle riuscì non solo a cacciare gli esattori delle tasse di Orcomeno, ma anche ad aiutare i Tebani a sconfiggere il loro esercito. Il re di Tebe era così entusiasta che gli diede in moglie sua figlia Megara. Eracle e Megara 2
ebbero tre figli bellissimi. La gelosia di Era, tuttavia, divampava sempre di più. Così decise, con un incantesimo, di farlo impazzire. Accadde che Eracle, preso per la follia, uccise i suoi tre stessi figli. Quando si rese conto di ciò che aveva fatto, per la disperazione si chiuse per giorni nella sua stanza, senza cibo né acqua. Una mattina si alzò e se ne andò all oracolo 1 di Delfi. Lì ricevette il responso: per essere riscattato dal male che aveva fatto, avrebbe dovuto servire per dieci anni il re Euristeo, un piccolo uomo astuto che gli avrebbe assegnato dodici fatiche. Se Eracle fosse riuscito a compierle con successo, gli dei lo avrebbero perdonato. La prima fatica La prima fatica che il re Euristeo gli assegnò fu quella di uccidere il leone di Nemea, che seminava terrore e paura nella zona. Eracle andò alla ricerca del leone per giorni. Una notte udì un ruggito, e poco dopo arrivò il leone. 1. Oracolo: l oracolo era il luogo dove le persone comunicavano con i loro dei e chiedevano responsi. Con essi gli dei accoglievano o rifiutavano gli atti delle persone e davano consigli su cosa fare in futuro. 3
Eracle lo colpì subito con le sue frecce, ma la pelle del leone era così dura che non gli fecero neppure un graffio. Allora Eracle lo assalì con la sua mazza, mettendovi tutta la sua forza. Il leone fu stordito e così Eracle riuscì a immobilizzarlo e a spezzargli il collo. Dopodichè scuoiò la pelle e la indossò, e sul capo si mise la testa del leone. Appena il re lo vide, per poco non morì di paura. Quando si riprese, gli assegnò la seconda fatica: uccidere l Idra di Lerna. La seconda fatica L Idra era un mostro con nove teste piene di veleno. Viveva nella palude di Lerna. Eracle questa volta non andò da solo ma portò con sé suo nipote, Iolao. Una volta arrivati nella palude attesero per un po, ma l Idra non si vedeva. Allora Eracle prese le frecce dalla sua faretra, le accese una per una e le lanciò sulle canne secche. Ben presto il luogo andò in 4
fiamme e, improvvisamente, il mostro spuntò fuori infuriato piombando su Eracle. Egli afferrò la spada e cominciò a tagliare le teste dei serpenti. Al posto, però, di ciascuna testa tagliata, ne ricrescevano due nuove. Allora Eracle diede fuoco al suo bastone e attaccò di nuovo il mostro. Nel momento in cui tagliava una testa, Iolao bruciava la ferita al collo in modo da non farne spuntare di nuove. Così, alla fine, l Idra cadde morta. Quando Eracle tornò, Euristeo gli affidò la fatica successiva: catturare il cinghiale che viveva sul monte Erimanto. La terza fatica Questo cinghiale aveva una forza incredibile e distruggeva qualunque cosa ovunque passasse. Eracle fece fatica a trovare le sue tracce perché il sentiero per il 5
monte era lungo e ripido. Ma quando lo trovò, lo inseguì per diversi giorni e quando finalmente riuscì ad estenuarlo, lo prese sulle spalle e lo portò vivo a Micene. Non appena il re Euristeo vide la bestia, spaventato si nascose nuovamente, stavolta in una giara. Quando si riprese, assegnò ad Eracle la fatica seguente.. Quarta Fatica La quarta fatica di Eracle consisteva nel dover catturare un cervo con le corna d oro, il preferito della dea Artemide. Per un anno intero Eracle cercò di catturarlo, ma invano. Finché un giorno, nei pressi del fiume Ladone, vide qualcosa brillare sotto il sole. 6