LE DIGHE: CONOSCENZA E SICUREZZA

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LE DIGHE: CONOSCENZA E SICUREZZA "LES BARRAGES: LA CONNAISSANCE EST LA SÉCURITÉ" PAOLA PAGLIARA Seminario tecnico transfrontaliero del progetto Alcotra Resba - Torino 19, Giugno 2018 Séminaire technique transfrontalier du projet Alcotra Resba Turin 19, juin 2018

PROTEZIONE CIVILE UN SISTEMA In Italia la protezione civile NON è un compito assegnato a una SINGOLA AMMINISTRAZIONE MA è una funzione attribuita a un SISTEMA COMPLESSO questo Sistema Servizio Nazionale della protezione civile coordinato dal Dipartimento della protezione civile istituito con la legge n. 225 del 1992 e oggi regolamentato secondo il nuovo Codice della protezione civile - D. Lgs. n. 1 del 2 gennaio 2018

SOMMARIO Il Sistema nazionale della protezione civile organizzazione e competenze ai sensi del dlgs 1/2018 «Codice della protezione civile» I livelli di pianificazione di protezione civile «Indirizzi operativi inerenti l attività di protezione civile nell ambito dei bacini in cui siano presenti grandi dighe» Direttiva PCM del 8 luglio 2014

STRUTTURE OPERATIVE Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Forze Armate Forze di Polizia Enti e istituti di ricerca di rilievo nazionale Strutture del Servizio Sanitario Nazionale Volontariato Organizzato, CRI, CNSAS Il Sistema Nazionale per la Protezione dell Ambiente Strutture gestione Servizi Meteorologici Nazionali Le Regioni individuano proprie strutture operative regionali del Servizio Nazionale Concorrono inoltre Ordini e Collegi professionali, Enti, Istituti e Agenzie Nazionali che svolgono funzioni di p.c., Aziende private, Società e altre Organizzazioni pubbliche o private d.lgs. 1/2018 art. 4 e art. 13 COMPONENTI Stato Regioni e Province autonome Enti locali

d.lgs. 1/2018 - art. 3 LE AUTORITÀ DI PROTEZIONE CIVILE NAZIONALE E TERRITORIALI Presidente del Consiglio dei Ministri titolare delle politiche Dipartimento della protezione civile indirizzo e coordinamento del Servizio nazionale unitaria rappresentanza presso UE e organismi internazionali Prefetture - Uffici Territoriali di Governo Presidenti delle Regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano Sindaci e i Sindaci metropolitani Comuni, anche in forma aggregata Città metropolitane Province in qualità di enti di area vasta 5

d.lgs. 1/2018 art. 7 Tipologia degli eventi emergenziali www.protezionecivile.gov.it A possono essere fronteggiati dai singoli enti ed amministrazioni competenti in via ordinaria B comportano l intervento coordinato di più enti o amministrazioni C di rilievo nazionale debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari

Rimuovere gli ostacoli alla ripresa delle normali condizioni di vita ATTIVITÀ E COMPITI DI PROTEZIONE CIVILE d.lgs. 1/2018 - art. 2 Previsione Insieme di attività dirette all identificazione e allo studio anche dinamico degli scenari di rischio possibili (termini probabilistici) Prevenzione e mitigazione Attività non strutturali Pianificazione di protezione civile Formazione Esercitazioni Informazione alla popolazione Allertamento Applicazione normativa tecnica Attività strutturali: programmazione, politiche di prevenzione esecuzione Gestione dell emergenza Insieme integrato e coordinato delle misure e degli interventi per l assistenza e il soccorso Superamento dell emergenza

Dlgs 1/2018 art.8 Funzioni del Dipartimento della protezione civile indirizzo, promozione e coordinamento; gestione dell emergenza di rilievo nazionale; piani nazionali per specifici scenari di rischio; programmi nazionali di soccorso; previsione e prevenzione (es. direttive, raccordo con i CFD, criteri per l individuazione delle zone sismiche); esercitazioni nazionali e internazionali; attività internazionali; coordinamento flotta aerea di stato antincendio boschivo L353/2000. 8

Dlgs 1/2018 art.9 e 10 Funzioni del Prefetto promuove e coordina l intervento delle strutture dello stato nel territorio provinciale Funzioni CNVVF struttura operativa fondamentale soccorso tecnico urgente attività di messa in sicurezza 9

Dlgs 1/2018 art.11 Funzioni delle Regioni, città metropolitane e province/area vasta previsione e prevenzione (es. allertamento meteo-idro, diramazione bollettini di criticità regionale; presidio territoriale, programmazione opere strutturali, formazione operatori) ; pianificazione regionale di protezione civile; indirizzi per i piani provinciali e comunali di protezione civile; gestione fondo regionale di protezione civile; stato di emergenza regionale; spegnimento incendi boschivi; coordinamento del volontariato regionale organizzato. 10

Dlgs 1/2018 art.12 Funzioni dei comuni Prevenzione (es. pulizia rete fognaria, controllo dei dissesti, presidio territoriale dei punti critici, segnaletica). Piani di protezione civile comunali. Organizzazione dell azione amministrativa prontezza operativa. Direzione dei primi soccorsi. Informazione alla popolazione. Impiego del volontariato a livello comunale. 11

ATTIVITA DI PIANIFICAZIONE Dlgs 1/2018 art.18 Livello Nazionale Regionale Provinciale Comunale Piani di protezione civile 1) Piani nazionali scenari di evento ben definiti, contengono la previsione delle misure che tutti i soggetti interessati devono adottare (esempio Piano Vesuvio) 2) Programmi nazionali di soccorso prescindendo dal singolo scenario d evento, contengono l organizzazione di pc e gli elementi conoscitivi del territorio Piano di protezione civile regionale viene predisposto dalla Regione e prevede criteri e modalità di intervento da seguire in caso di emergenza Piano di protezione civile provinciale viene predisposto dal livello provinciale sulla base degli indirizzi regionali Piano di protezione civile comunale viene approvato - e periodicamente verificato e aggiornato - dal Comune, sulla base degli indirizzi regionali gestione associata

LA DIGA DEL MONCENISIO Il ruolo attuale del Dipartimento della Protezione Civile Partecipazione alla Commissione Tecnica di Sorveglianza Italo- Francese Avvio della pianificazione di protezione civile a livello nazionale (definizione dello scenario in caso di ipotetico collasso) Definizione di un accordo procedurale italo - francese

Direttiva PCM 8 luglio 2014 Indirizzi operativi inerenti l attività di protezione civile nell ambito dei bacini in cui siano presenti grandi dighe. Da dove nasce: Art.43, co.12, del c.d. decreto Salva Italia (D.L.201/2011 conv. L. 214/2011): dispone la revisione dei criteri per l'individuazione delle «fasi di allerta» da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti d'intesa con il Dipartimento della protezione civile al fine di aggiornare i documenti di protezione civile per le finalità di gestione del rischio idraulico a valle delle dighe della normativa previgente OBIETTIVI Definire le condizioni per la dichiarazione delle fasi di allerta a carico del gestore flusso delle comunicazioni (Documento di Protezione Civile - DPC). Inquadrare la pianificazione di protezione civile su base regionale (Piano di Emergenza Diga PED) e comunale.

Direttiva PCM 8 luglio 2014 www.protezionecivile.gov.it Indirizzi operativi inerenti l attività di protezione civile nell ambito dei bacini in cui siano presenti grandi dighe. I RISCHI: nel caso di eventi, temuti o in atto, coinvolgenti l'impianto di ritenuta o una sua parte e rilevanti ai fini della sicurezza della diga e dei territori di valle RISCHIO DIGA cioè rischio idraulico indotto dalla diga, conseguente ad eventuali problemi di sicurezza della diga. Nel caso di attivazione degli scarichi della diga stessa con portate per l alveo di valle che possono comportare fenomeni di onda di piena e rischio di esondazione ( rischio idraulico a valle ) RISCHIO IDRAULICO A VALLE cioè rischio idraulico non connesso a problemi di sicurezza della diga ma conseguente alle portate scaricate a valle, ancorché ridotte per laminazione

Direttiva PCM 8 luglio 2014 www.protezionecivile.gov.it FASI DI ALLERTA RELATIVE AL RISCHIO DIGA FASI COLLASSO PERICOLO VIGILANZA RINFORZATA PREALLERTA Le fasi di allerta sono attivate dal Gestore Stati Limite Livelli di invaso (fasi di monitoraggio e sorveglianza principio precauzione) FASI DI ALLERTA RELATIVE AL RISCHIO IDRAULICO A VALLE FASI ALLERTA PREALLERTA Portate scaricate (ex comunicazioni manovre scarichi)

DOCUMENTO DI PROTEZIONE CIVILE Direttiva PCM 8 luglio 2014 Autorità idraulica UTD Ufficio tecnico per le dighe competente per territorio Protezione civile regionale (o CFD) GESTORE UTD Ufficio tecnico per le dighe competente per territorio Autorità idraulica Protezione civile regionale e CFD Prefetto Provincia e Comuni individuati nel Documento di Protezione Civile Protezione civile Nazionale (DPC) Ministero dell interno Dip. Vigili del Fuoco del Soccorso pubblico e della Difesa civile

collaborazione supporto Direttiva PCM 8 luglio 2014 www.protezionecivile.gov.it PIANO DI EMERGENZA (PED) Protezione civile Regionale in raccordo con Prefetture -UTG Provincia e Comuni individuati nel Documento di Protezione Civile Regione Protezione civile Nazionale (DPC) Provincia Comuni individuati nel Documento di Protezione Civile Prefettura UTG Provincia Protezione civile Regionale

Direttiva PCM 8 luglio 2014 Indirizzi operativi inerenti l attività di protezione civile nell ambito dei bacini in cui siano presenti grandi dighe. 4. Pianificazione e gestione dell emergenza COMPETENZE DEI COMUNI Prevedono una sezione dedicata del piano di emergenza comunale o intercomunale strutturato in fasi di allertamento e operative. La sezione del piano di emergenza comunale o intercomunale viene elaborata in base alle informazioni su pericolosità e rischio, reperite presso Regioni, Province, Prefetture, Distretti idrografici ed Uffici tecnici per le dighe. Provvedono ad avviare le iniziative d informazione alla popolazione.

Direttiva PCM 8 luglio 2014 Indirizzi operativi inerenti l attività di protezione civile nell ambito dei bacini in cui siano presenti grandi dighe. 4. Pianificazione e gestione dell emergenza COMPETENZE PREFETTURE UTG E PROVINCE LE PREFETTURE concorrono alla predisposizione del Piano di Emergenza Dighe (PED) per quanto concerne gli aspetti connessi con le attivazioni in emergenza delle strutture statali del territorio di competenza. LE PROVINCE collaborano con la Regione e le Prefetture-UTG nella predisposizione dei PED. Supportano i Comuni nella predisposizione della pianificazione di emergenza.

Direttiva PCM 8 luglio 2014 Indirizzi operativi inerenti l attività di protezione civile nell ambito dei bacini in cui siano presenti grandi dighe. 4. Pianificazione e gestione dell emergenza COMPETENZE REGIONI E PROVINCE AUTONOME Predispongono e approvano il Piano di Emergenza Diga (PED) su base regionale, in raccordo con le Prefetture UTG. Supportano i Comuni nella pianificazione di emergenza. Forniscono alle altre Regioni interessate dall onda di piena le informazioni necessarie alla predisposizione e approvazione dei PED, in raccordo con le Prefetture interessate ed in collaborazione con le Province.

Direttiva PCM 8 luglio 2014 Indirizzi operativi inerenti l attività di protezione civile nell ambito dei bacini in cui siano presenti grandi dighe. 4. Pianificazione e gestione dell emergenza COMPETENZA DEL DPC In caso di eventi emergenziali suscettibili di interessare il territorio di più regioni, il Dipartimento della Protezione Civile e le Regioni attuano quanto previsto nella Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3 dicembre 2008 inerente gli Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze, a supporto ed integrazione della risposta locale di protezione civile.

L esempio del rischio meteo-idrogeologico e idraulico La complessità dell allertamento e della risposta operativa Omogeneizzazione del sistema di allertamento GIALLA Criticità Ordinaria Componenti e strutture Allerta ARANCIONE Criticità Moderata ROSSA Criticità Elevata Regioni Valutazione del rischio Adozione Fasi operative Attenzione Preallarme Allarme UTG/Province Comuni Cittadini Rete dei Centri Funzionali Anche per eventi NON previsti Dichiarazione Allerta Gialla Arancione Rossa Attuazione misure di Autoprotezione e Norme di comportamento

Dlgs 1/2018 art. 31 CITTADINANZA ATTIVA La protezione civile sarà efficace se si riesce ad accrescere la resilienza delle comunità favorendo: la partecipazione della cittadinanza alla pianificazione di protezione civile ed alla diffusione della cultura di protezione civile; la conoscenza sugli scenari di rischio e sull organizzazione locale di protezione civile autoprotezione; l adesione al volontariato organizzato e l intervento nel proprio ambito di prossimità; il dovere di ottemperare alle disposizioni impartite dalle autorità di protezione civile.

CONCLUSIONI La protezione civile in Italia è la gestione di un sistema complesso. L attività di pianificazione di protezione civile, anche per il rischio dighe, necessita di un raccordo tra i diversi livelli di coordinamento: comunale, provinciale-città metropolitana, regionale e nazionale. Il sistema di protezione civile si basa sul principio di «cittadinanza attiva» come capacità risposta della popolazione alle emergenze «resilienza»

19 giugno 2018 Paola Pagliara