Scritti di Nichiren Daishonin volume 8 RISPOSTA A YASABURO Nella tua lettera, scrivi: «Nonostante io sia un laico ignorante, tra gli insegnamenti che ho ascoltato da te, mi ha particolarmente colpito quel brano del secondo volume del Sutra del Loto che afferma: "Ora questo triplice mondo [costituisce il mio dominio]"» 1. Questo brano significa che il Giappone attuale è dominio del Budda Shakyamuni. Non solo la dea del Sole, il grande bodhisattva Hachiman, l'imperatore Jimmu 2 e tutti gli altri dèi, come pure il governante della nazione e così via fino alle persone comuni, dimorano tutti nel suo regno, ma egli è anche un Budda rispetto al quale abbiamo un grande debito, per tre motivi. Anzitutto egli è il nostro sovrano, in secondo luogo è il nostro maestro e infine è il nostro genitore. Tra tutti 1. Sutra del Loto, cap. 3. Il Daishonin cita l'inizio del brano: «Tuttavia questo triplice mondo costituisce il mio dominio e gli esseri viventi che ci vivono sono tutti miei figli. Questo luogo adesso è pieno di dolore e sofferenza. Io sono l'unica persona che può salvarli e proteggerli». Queste tre affermazioni sono interpretate come espressioni delle tre virtù di sovrano, genitore e maestro, possedute dal Budda Shakyamuni. 2. Jimmu: secondo le più antiche cronache giapponesi fu il primo imperatore del Giappone. Si dice che abbia fondato la nazione giapponese nel 660 a. C. Era riverito anche come capostipite della stirpe imperiale. Le basi storiche della leggenda di Jimmu sono oggetto di acceso dibattito. 169 i Budda delle dieci direzioni, solo il Budda Shakyamuni è dotato di queste tre virtù. Perciò, anche se l'intera popolazione del Giappone dovesse servirlo con tutto il cuore, come fa adesso con il Budda Amida, già il fatto di metterlo alla pari di un altro Budda e riservargli lo stesso trattamento costituirebbe un grave errore. Per esempio, se qualcuno, pur avendo il proprio re, e oltretutto un re saggio, prestasse obbedienza al re di un altro paese e, pur dimorando in Giappone, rendesse onore al re della Cina o del Koguryo ignorando il sovrano del Giappone 3, potremmo forse dire che è una persona che onora il grande sovrano di questo paese? Ciò è ancor più vero nel caso dei preti giapponesi. Tutti senza eccezione si sono rasati la testa e hanno indossato la tonaca come discepoli del Tathagata Shakyamuni; non sono dunque discepoli del Budda Amida. Tuttavia, i preti nei cui templi non esiste una sala con un altare dedicato a Shakyamuni, dove non si pratica la meditazione sul Sutra del Loto 4, dove non esiste alcuna immagine dipinta o scolpita (di Shakyamuni) e neanche una copia del Sutra del Loto, 4 stanno mettendo da parte il Budda Shakyamuni che è dotato di tutte e tre le virtù. In tutto il paese, in ogni distretto, villaggio o casa, le
immagini del Budda Amida, che non possiede nemmeno una di queste virtù, sono più numerose degli abitanti e si recita esclusivamente il suo nome sessantamila o ottantamila volte al giorno. Sebbene apparentemente ciò sembri degno di grande ammirazione, analizzando la questione alla luce del Sutra del Loto, scopriamo che la colpa di questa pia gente è più grave di quella dei malfattori che commettono tutti i giorni 3. Koguryo: uno dei tre antichi regni della penisola coreana. 4. Meditazione del Sutra del Loto: meditazione, stabilita da T'ien-t'ai sulla base del Sutra del Loto, che mirava alla percezione della realtà fondamentale. Durava ventuno giorni e combinava insieme tecniche di meditazione in movimento e seduti, con il culto del Budda, il pentimento e la recitazione del sutra. 170 i dieci atti malvagi 5. Gli uomini empi non si affidano ad alcun Budda, perciò non possono venire accusati di aver tradito l'oggetto di devozione. Per di più, se diventassero persone pie, potrebbero anche aderire al Sutra dei Loto. Eppure sembra impossibile che la popolazione del Giappone possa mai indirizzare il proprio cuore verso il Budda Shakyamuni con più serietà e affetto che verso il Budda Amida, o verso il Sutra del Loto più che verso il Nembutsu. Perciò sono persone malvagie che solo all'apparenza sembrano virtuose; e tra i malvagi sono peggiori dei calunniatori e degli icchantika più terribili del mondo. A proposito di tali persone, Shakyamuni dichiarò nel secondo volume del Sutra del Loto: «Dopo la morte, cadranno nell'inferno di incessante sofferenza» 6. I preti del Giappone odierno sono tutti uomini di grande malvagità, peggiori addirittura di Devadatta o del venerabile Kokalika 7. E poiché i laici li riveriscono e fanno loro offerte, questo paese si sta trasformando davanti ai nostri occhi nell'inferno di incessante sofferenza. Non si contano le persone che, nel loro corpo presente, stanno sperimentando fame, pestilenza e sofferenze orribili, mai viste nelle epoche precedenti e che oltre tutto verranno attaccate da una potenza straniera. Ciò è dovuto unicamente all'opera di Bonten e Taishaku, degli dèi del Sole e della Luna, e delle altre divinità. In tutto il Giappone, solo io, Nichiren, ho capito perché queste cose stanno accadendo. Inizialmente ho meditato a fondo sull'opportunità di parlarne apertamente o meno. Ma 5. Dieci atti malvagi: uccidere, rubare, avere rapporti sessuali illeciti, mentire, adulare (o parlare in modo irresponsabile), diffamare, fingere, essere avidi, essere irascibili, essere stupidi (o avere idee errate). 6. Sutra del Loto, cap. 3. 7. Kokalika: membro della tribù degli Shakya e nemico di Shakyamuni, cadde sotto l'influenza del discepolo rinnegato del Budda, Devadatta e calunniò Shariputra e Maudgalyayana. Si dice che sia caduto vivo nell'inferno.
171 cosa avrei dovuto fare? Potevo forse voltare le spalle agli insegnamenti del Budda che è il padre e la madre di tutti gli esseri viventi? Deciso a sopportare qualsiasi cosa potesse accadermi, cominciai a parlare chiaro e, in questi vent'anni e più, sono stato cacciato dalla mia dimora, i miei discepoli sono stati uccisi, sono stato ferito, esiliato due volte e infine sono giunto quasi a essere decapitato. Ho deciso di parlare unicamente perché sapevo da tempo che il popolo giapponese sarebbe andato incontro a grandi sofferenze e ne provavo compassione. Perciò le persone di buon senso dovrebbero capire che ho subito queste tribolazioni per il loro bene. Se fossero persone consapevoli dei propri debiti di gratitudine o comunque in grado di ragionare, di due colpi che si abbattono su di me, desidererebbero addossarsene uno. Ma sono ben lontani dal farlo e, anzi, fomentano l'odio nei miei confronti. Questo non riesco proprio a capirlo! E i laici non conoscendo la verità mi scacciano dalla mia dimora e odiano i miei discepoli. E veramente incomprensibile. Per esempio, se un uomo, senza saperlo, scambiasse suo padre per un nemico e lo insultasse o lo colpisse e lo uccidesse, come potrebbe sfuggire alla colpa di tale atto? Queste persone non si rendono conto della propria ostilità, ma credono che sia io, Nichiren, ad attaccarli. Sono simili a una donna gelosa che lancia occhiate feroci a una cortigiana e che, inconsapevole della propria espressione offensiva, dice che la cortigiana ha uno sguardo minaccioso. Tutto ciò è accaduto unicamente perché il governante non ha interpellato me [sulla verità delle dottrine buddiste]. La ragione per cui non lo ha fatto è che il popolo giapponese si è reso colpevole di così tante offese, che il suo cattivo karma lo ha inevitabilmente destinato a essere attaccato da un paese straniero nell'esistenza presente e a cadere nell'inferno di incessante sofferenza nella prossima. [Devi spiegare le cose in questo modo]. Poi dichiara al tuo avversario: «Io credo a tutto ciò perché 172 risulta chiaramente dai sutra. Sebbene tu possa minacciare e attaccare persone di poco conto come noi e cacciarci dalle nostre case alla fine non riuscirai a passarla liscia. Neanche la dea del Sole o il bodhisattva Hachiman potrebbero esigere obbedienza da questo prete [Nichiren], figuriamoci i comuni mortali! Infatti sappiamo che egli non ha mai indietreggiato di fronte alle ripetute persecuzioni, anzi è diventato ancor più fermamente determinato». Se quel prete avesse qualcosa da replicare, rispondi chiedendogli se ciò che hai appena detto è sbagliato. Chiedigli se non è vero che nel Sutra del Loto è scritto che il Budda Shakyamuni è nostro genitore, maestro e sovrano. Se egli lo ammette, chiedigli se vi sia un brano in cui si affermi che il Budda Amida è suo genitore, sovrano e maestro: c'è o non c'è? Se risponde che tale brano esiste nei sutra, domandagli se allora egli ha due padri; se invece dice che non esiste, chiedigli perché egli ha abbandonato il proprio genitore per adorare una persona diversa. Inoltre, dichiara che il Sutra del Loto non assomiglia agli altri sutra, citando il passo: «in questi quarant anni e più, [non ho ancora rivelato la verità]» 8. Se egli cita il brano: «Ella andrà direttamente nella terra tranquilla e felice» 9, chiedigli se questo non vuol dire accettare proprio quegli
8. Questa citazione è tratta dal Sutra Muryogi, il sutra introduttivo al Sutra del Loto. Significa che il Budda non ha ancora rivelato del tutto le sue vere intenzioni in nessuno degli insegnamenti precedenti, ma che sta per farlo adesso nel Sutra del Loto. 9. Sutra del Loto, cap. 23. Questo brano significa che una donna che abbraccia il Sutra del Loto può, dopo la morte, rinascere immediatamente nella pura terra del Budda Amida. Il Daishonin si aspetta che l'antagonista di Yasaburo possa citare questo brano nel tentativo di giustificare il proprio culto di Amida, ma, citandolo in questo contesto, non farebbe altro che dimostrare di considerare un altro Budda allo stesso livello di Shakyamuni. Yasaburo, da parte sua, dopo averlo persuaso a riconoscere il suo errore, avrebbe dovuto "spiegare ulteriormente il significato del brano", cioè, che esso non costituisce una buona ragione per venerare Amida, ma piuttosto esprime i benefici del Sutra del Loto. 173 argomenti con cui lo avevi poc'anzi messo alle strette e, in tal caso, dovresti spiegare ulteriormente il significato di questo brano. Sii preparato: non esitare a rinunciare al tuo feudo, non pensare a tua moglie e ai tuoi bambini non mettere in pericolo il Dharma facendo affidamento su altri.. Devi semplicemente decidere. Quest'anno guarda il mondo come se fosse uno specchio. Dal momento che molti sono morti, il fatto che tu sia sopravvissuto fino a ora è perché tu possa affrontare questa prova. E qui che attraverserai il fiume Uji 10. È qui che attraverserai il Seta. Questo evento deciderà se farai onore o recherai disgrazia al tuo nome. Si dice che la forma umana è difficile da ottenere e che il Sutra del Loto è difficile da credere. Sii fermamente convinto che Shakyamuni, Taho e tutti i Budda delle dieci direzioni si aduneranno nel tuo corpo per aiutarti. Se tu venissi convocato dal tuo signore, anzitutto esponi dettagliatamente ciò che ti ho spiegato. Con profondo rispetto, Nichiren Il 4 agosto del terzo anno di Kenji (1277), segno ciclico hinoto-ushi. 10. Fiume Uji: tratto mediano del fiume Seta, che nasce sulla sponda meridionale del Lago Biwa, scorre attraverso la prefettura di Kyoto e sfocia nella Baia di Osaka. In tempi antichi, segnava la linea di difesa sud-orientale della capitale e fu sede di diverse battaglie famose. A causa della sua importanza strategica, riuscire o meno ad attraversare il fiume Uji determinava la vittoria o la sconfitta di una delle due parti. L'area del Seta, situata proprio di fronte alla sorgente, di questo fiume, era un altro punto difensivo strategico. Pertanto, "attraversare il fiume Uji" e "attraversare il Seta" hanno lo stesso significato di vincere un combattimento decisivo. 174
Yasaburo Dono Gohenji Gosho Zenshu. pag. 1449 Scritto il 4 agosto 1277 a 56 anni, da Minobu Indirizzato a Saito Yasaburo CENNI STORICI - Nichiren Daishonin scrisse questa lettera dal monte Minobu, il 4 agosto 1277. Il credente a cui era indirizzata, Yasaburo, non è quel Funamori Yasaburo che ospitò il Daishonin durante il suo esilio a Izu. Secondo alcuni, era un certo Saito Yasaburo che viveva a Numazu nella provincia di Suruga A giudicare da alcune frasi dell'ultimo paragrafo poteva essere un samurai. In ogni caso, il destinatario della lettera stava evidentemente preparandosi ad affrontare in dibattito un prete della setta della Pura Terra e aveva chiesto consiglio al Daishonin. 175