Un welfare che crea valore per le persone le famiglie e la Comunità PIANO DI ZONA

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Un welfare che crea valore per le persone le famiglie e la Comunità PIANO DI ZONA 2015 2017

ELEMENTI CHIAVE DELLA PROGRAMMAZIONE necessità di ripensare gli interventi ed i servizi in relazione ai bisogni della persona, passando da un sistema centrato sulla domanda e sull erogazione di prestazioni ad un sistema che risponda ai bisogni di ascolto, cura, sostegno e presa in carico ********** revisione della rete locale degli interventi verso una più forte integrazione delle risorse, dei servizi e delle conoscenze

UN WELFARE CHE CREA VALORE PER LE PERSONE E PER IL TERRITORIO oltre che sugli utenti in carico La prospettiva sia focalizzata sulle persone e sulle famiglie piuttosto che sulla domanda Il Focus sia sui bisogni e sui problemi dall individuo L attenzione passi alla comunità

. spostare l attenzione che, sino ad oggi, prevalentemente è stata posta all analisi della domanda che perviene ai servizi ad un analisi più puntuale dei bisogni dei cittadini, delle persone che abitano la nostra comunità territoriale Questo perché non sempre la domanda portata ai servizi coincide con i bisogni, in particolare in un sistema molto complesso e frammentato che determina percorsi di accesso tortuosi e complicati, genera distanza tra i servizi e le persone e, in estrema sintesi, compromette la possibilità di accesso per i meno informati (potenzialmente più fragili di coloro che riescono ad esprimere una domanda)

Attenzione alle nuove prospettive in continuità. Il Piano di Zona 2015-17 si pone in piena continuità con gli orientamenti, i contenuti e le azioni che hanno caratterizzato gli anni 2012, 2013 e 2014 sviluppando molti dei percorsi avviati in precedenza: Qualificazione del lavoro sociale attraverso percorsi di formazione che sviluppino l ascolto l accoglienza e la co- progettazione le persone e con le famiglie Ricerca di nuove modalità e pratiche di sostegno all impoverimento attraverso la Progettazione di #VAI - verso una comunità di persone che genera vicinanza, attivazione e innovazione Lavoro con le famiglie: Approccio dialogico, Progetto Riunioni di famiglia, Co-progettazione interventi ADM

Macro Obiettivo della programmazione zonale è superare la

La ricomposizione attiene differenti dimensioni 1. le conoscenze e le informazioni che alimentano le decisioni: Ricomporre informazioni per programmare in modo integrato 2. le risorse impiegate nel sistema di welfare: Ricomporre le risorse per ottenere più efficacia e ridurre gli sprechi 3. i servizi offerti ai cittadini: Ricomporre i servizi per facilitare i percorsi degli utenti

Ricomporre le conoscenze: l analisi dei bisogni (cap.2. Pagg. 17-51) Prendere in considerazione ed occuparsi dei bisogni dei cittadini e della comunità richiede un cambiamento di prospettiva e la necessità che i servizi non si prendano cura solo delle persone che si rivolgono loro ma siano in grado di cogliere ciò che avviene al di fuori dei contesti sino ad oggi deputati all erogazione di prestazioni ed interventi Analisi dei bisogni relativi all invecchiamento della popolazione e dell aumento dei fenomeni di non autosufficienza famiglie con carichi di cura (bambini e anziani) e bisogni di conciliazione: la crisi dei servizi per la prima infanzia famiglie in relazione ai fenomeni delle nuove povertà giovani con attenzione ai NEET dispersione scolastica

Ricomporre le risorse impiegate nel sistema di welfare (cap.3. Pagg. 53-70) 1. Risorse co-progettate e co-gestite 2. Spesa Sociale Comunale: distribuzione della spesa e valori Pro Capite dei singoli Comuni 3. Variabilità nella spesa comunale di Comuni di uno stesso Ambito «l integrazione delle risorse in Lombardia è ancora piuttosto limitata: le risorse programmate e gestite insieme dai Comuni sono mediamente il 20% delle proprie risorse dedicate a interventi in ambito sociale e sociosanitario, mentre l 80% delle risorse Comunali per interventi sociali è gestito dai singoli Comuni».

Risorse co-progettate e co-gestite - anno 2012 TOTALE RISORSE COMUNI E AMBITO 26.665.249 100 % GESTIONE SINGOLO COMUNE 20.649.559 77,43 % GESTIONE ASSOCIATA 6.015.690 22,56 % Trasferimenti dai Comuni per la gestione associata del Piano di Zona GESIONE TRAMITE: VALORE TOTALE VALORE MEDIO PRO CAPITE AMBITO VALORE MEDIO PRO CAPITE LOMBARDIA Trasferimenti GESTIONE ASSOCIATA DEL PIANO DI ZONA 3.471.981 18,12 13,67 TOTALE COSTI - VALORE MEDIO 26.665.250 139,13 103,74

Spesa per aree di intervento anno 2012 AREE TOTALE COMUNI TOTALE AMBITO GESTIONE ASSOCIATA TOTALE COMUNI E AMBITO percentuale ANZIANI 1.075.577,08 230.754,27 1.306.331,35 4,90 DISABILI 4.441.047,92 300.902,49 4.741.950,41 17,78 MINORI-FAMIGLIA 12.556.234,60 1.388.916,10 13.945.150,70 52,30 IMMIGRAZIONE 71.505,96 80.830,00 152.335,96 0,57 EMARGINAZIONE-POVERTA' 579.959,74 46.576,00 626.535,74 2,35 DIPENDENZE 24.417,83 0,00 24.417,83 0,09 SALUTE MENTALE 88.564,57 41.172,00 129.736,57 0,49 COMPARTECIP. SPESA SOCIOSAN. rette 2.881.984,70 0,00 2.881.984,70 10,81 SERVIZI SOCIALI - personale 2.131.685,11 184.937,00 2.316.622,11 8,69 SERVIZI FUNZIONAMENTO 0,00 234.618,22 234.618,22 0,88 Quota indistinta per la gestione associata del PdZ 305.563,09 0,00 305.563,09 1,15 TOTALE 24.156.540,60 2.508.706,08 26.665.246,68 100,00

Ricomporre i servizi, i progetti e le sperimentazioni dell Ambito (cap. 4. Pagg. 71-96) Livelli di omogeneità nella gestione dei servizi raggiunti e perseguibili Omogeneità e variabilità nella rete d offerta aree di bisogno PRIMA INFANZIA MINORI ANZIANI DISABILI SERVIZI NIDI COMUNITA' PER MINORI CRITERI DI ACCREDITAMENTO CRITERI DI ACCESSO OMOGENEI FASCE DI RETTA O DI ESENZIONI OMOGENEE ADM RSA CDI SAD RSD CDD CSE SADH NIL e Tirocini socializzanti SI SI SI SI SI SI NO SI * SI NO NO SI NO NO SI SI SI* NO SI * SI NO NO SI NO NO SI SI SI* Obiettivo: elaborazione il nuovo Regolamento di Ambito per l accesso, l erogazione e la compartecipazione omogeneo e comune a tutti i servizi sia diurni che residenziali che comporterà un implementazione nell omogeneità della gestione

OFFERTA SOCIALE E SOCIO - SANITARIA AMBITO UNITA D OFFERTA SOCIO-SANITARIA ANZIANI DISABILI MINORI UNITA D OFFERTA SOCIALE PERSONE CON DIPENDENZA MALATI TERMINALI FAMIGLIE RESIDENZIALE 6 RSA : 894 posti 749 posti in RSA attivi 0 Alloggi Protetti Anziani 0 RSD 0 Comunità Alloggio Disabili 4 Comunità Educative: 38 posti 1 Comunità Familiare: 4 posti 2 Alloggi per l'autonomia: 4 posti 1 Comunità: 38 posti 0 Hospice SEMI RESIDENZIALE 3 CDI : 110 posti 3 CSS: : 30 posti 46 Servizi per la Prima 3 CDD : 72 posti Infanzia: 1.269 posti 1 Centro diurno anziani : 100 posti 6 CSE : 109 posti 33 Servizi per Minori (CAG e 0 SFA CRD): 3.643 posti RIABILITAZIONE 2 Strutture Riabilitazione Sociosanitaria : 141.519 prestazioni SERVIZI DOMICILIARI E AMBULATORIALI 2 ADI : 1698 utenti SAD : 352 utenti* SADH : 105 utenti* ADM : 99 utenti* * dati di FSR consuntivo 2012 1 Ser.T./Noa: 362 utenti 4 Consultori Familiari (di cui 3 pubblici e 1 privato) consultori pubblici: 4.924 utenti - totale di 18.881 prestazioni

Analisi e obiettivi di ricomposizione e integrazione per macro-aree d intervento: Invecchiamento della popolazione e non autosufficienza Inclusione sociale area disabilità Coesione sociale: interventi di contrasto alla povertà Famigli e minori: approccio dialogico. RdF Conciliazione, servizi prima infanzia e di supporto alle famiglie Giovani Integrazione socio-san, UVM, riqualificazione servizi dom. Messa a sistema area disabilità, promozione di co-progettazioni innovative e inclusive, famiglie Attivazione azioni progetto VAI.. Coinvolgimento attivo delle famiglie, tempestivo e partecipativo Potenziamento azioni di conciliazione, sostenibilità nidi Sostegno progettuale all imprenditorialità giovanile, partecipazione

Obiettivi per la prossima triennalità: ricomposizione di conoscenza, risorse e servizi SERVIZI 1. Ri-pensare il lavoro sociale in modo non ripartivo o emergenziale ma promozionale e progettuale, capace di garantire i diritti e sostenere le persone; ri-organizzare le modalità di accoglienza e sostegno alle persone fragili e alle famiglie in modo più efficace e più coerente con i bisogni delle persone e i cambiamenti in atto nella società 2. Focalizzare l attenzione sulle famiglie quali soggetti sociali, reti sociali primarie e risorsa 3. Assumere l intervento di comunità come parte fondamentale dell azione sociale per la creazione ed il sostegno di legami sociali e solidaristici tra le persone e le associazioni e promuoverne lo sviluppo 4. Potenziare le azioni di integrazione tra enti e tra soggetti pubblici e privati per superare la frammentazione e sostenere la co-costruzione di progetti d intervento individuali e collettivi

RISORSE Co- progettare maggiormente e co-gestire le azioni per garantire interventi più equi ed omogenei nel territorio dell ambito; Sviluppare un sistema di found raising e di intercettazione di risorse per sostenere progetti di ambito in favore delle fragilità e delle progettazioni innovative CONOSCENZA Sviluppare il sistema di conoscenza dei bisogni del territorio per adeguare la rete dell offerta di servizi e l investimento delle risorse

Individuazione di obiettivi e azioni condivise per la realizzazione dell integrazione sociale e sociosanitaria Condivisi e uguali per i 7 ambiti dell ASL MI1 1. Valutazione e presa in carico congiunta relativa all attuazione del Secondo Pilastro del Welfare (integrazione socio-sanitaria area non autosufficienza) 2. Protezione giuridica 3. Percorsi di inclusione sociale di persone sottoposte a misure dell autorità giudiziaria 4. Percorsi relativi al Gioco di azzardo patologico 5. Percorsi relativi allo sviluppo delle azioni previste dal piano conciliazione 6. Tutela Minori 7. Presa in carico integrata di situazioni familiari ad elevata complessità (UVM minori )

Ricomporre informazioni e conoscenze per programmare in modo integrato GLI STRUMENTI: Sistema informativo di Ambito La cartella sociale informatica ed il portale di ambito Anagrafica delle unità di offerta sociali Spesa sociale dei Comuni in gestione singola e associata I flussi di rendicontazione delle misure regionali La formazione

La gestione associata «Regione Lombardia individua nella gestione associata la forma idonea a garantire efficacia ed efficienza delle unità di offerta sociali di competenza dei Comuni, in particolare del segretariato sociale e degli interventi di tutela minori» La governance delle funzioni programmatorie e gestionali

La gestione associata Ipotesi di sviluppo per il potenziamento della gestione associata Servizio Affido Assistenza scolastica disabili Centri Diurni Disabili Servizi Prima Infanzia Servizi di Trasporto Problematiche abitative Rette ricovero Inserimenti in strutture

ACCORDO DI PROGRAMMA tra le Amministrazioni Comunali di Baranzate, Bollate, Cesate, Garbagnate Milanese, Novate Milanese, Paderno Dugnano, Senago e Solaro E l Azienda Speciale Consortile Comuni Insieme per lo Sviluppo Sociale l Azienda Sanitaria Locale MILANO 1, l Azienda Ospedaliera di G. Salvini di Garbagnate Milanese, Clinica San Carlo di Paderno Dugnano, l Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia Ambito Territoriale Milano, l Amministrazione Penitenziaria II Casa di Reclusione di Milano - Carcere di Bollate, Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Milano e di Lodi/U.E.P.E. Unione Confcommercio-Imprese per l'italia Milano, Lodi, Monza e Brianza Durata dell Accordo triennale per il periodo 1 maggio 2015-31 dicembre 2017

Processo per la redazione del piano di zona 11 marzo 2015 16 e 30 marzo SEMINARIO rivolto a: Amministratori, operatori pubblici e privato (Comuni, ASL, A.O., ) Terzo settore, Sindacati, agenzie territoriali. Tavoli politici (assessori politiche sociali, educative, giovanili.) mese di marzo marzo e aprile Tavoli tematici di approfondimento analisi dei bisogni e obietti con soggetti e gestori pubblici e privato dell Ambito Tavoli tecnici 29 aprile Assemblea dei Sindaci di approvazione del Piano di Zona

ADESIONE AL PIANO DI ZONA 2015-2017 DELL AMBITO DI GARBAGNATE M.se Il/la sottoscritto/a nato/a a il, residente a INDIRIZZO: - CAP CODICE FISCALE in qualità di legale rappresentante dell organizzazione denominata: avente sede legale a via n CAP CODICE FISCALE P.I. TELEFONO FAX e-mail DICHIARA che la suddetta organizzazione risulta riconducibile ad una delle seguenti forme ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO ASSOCIAZIONE ED ENTE DI PROMOZIONE SOCIALE COOPERATIVA SOCIALE FONDAZIONE ENTE DI PATRONATO ASSOCIAZIONE FAMILIARE IMPRESA SOCIALE ALTRO (specificare) FINI STATUTARI

AMBITO DI INTERVENTO PREVALENTE Di essere inscritto all Albo del Terzo settore dell Ambito SI NO Di aver preso visione del Piano di Zona dell Ambito di Garbagnate Milanese 2015 2017 Di esprimere la propria adesione ai contenuti del Piano di Zona e alla programmazione in esso definita per il triennio 2015-2017 Di manifestare il proprio interesse ad essere convocato e la propria disponibilità a partecipare agli incontri dei Tavoli Tematici ed ai Gruppi di lavoro che saranno promossi nel corso del triennio per le finalità individuate nella pianificazione zonale: Politiche per la non autosufficienza cognome e nome mail Disabilità e inclusione sociale cognome e nome mail Famiglie e coesione sociale cognome e nome mail Politiche giovanili cognome e nome mail Indicare una o più aree a cui si intende partecipare; indicare il nominativo e la mail del referente che parteciperà agli incontri che saranno convocati tramite posta elettronica. Luogo e data (firma e timbro del legale rappresentante)