UNIVERSITA DEGLI STUDI DICAGLIARI FACOLTA DI ARCHITETTURA Corso di Laurea magistrale in Architettura_LM4 a.a. 2013-2014 Laboratorio integrato di Rilievo e Restauro Modulo Restauro QUESTIONI DI RESTAURO ALLA SCALA ARCHITETTONICA Il Documento Preliminare alla Progettazione (DPP) L EX CASERMA SACCHI IN FALCIANO DI CASERTA prof. arch. Caterina Giannattasio
INDICE 1. La conoscenza dei luoghi Inquadramento urbano ed evoluzione storica L organismo architettonico Le tecniche costruttive Gli elementi di finitura superstiti Analisi del degrado di strutture e finiture 2. Il programma degli interventi di conservazione Vincoli progettuali Criteri operativi Destinazioni d uso 3. Il cantiere del I lotto Descrizione dell edificio Stato di conservazione Il cantiere
1. LA CONOSCENZA DEI LUOGHI
Inquadramento territoriale dell ex Caserma Sacchi in Falciano di Caserta. INQUADRAMENTO URBANO
LO STATO DEI LUOGHI PRIMA DELL INTERVENTO 1. Fronte settentrionale del complesso edilizio, prospiciente la corte II. Tale facciata rappresentava sin dal XVI secolo l ingresso principale all organismo, poi traslato nel Settecento 2. L attuale ingresso alla struttura, su via San Gennaro, realizzato dal vescovo Schinosi nei primi anni del XVIII secolo. 1 2
L ORGANISMO ARCHITETTONICO Il complesso edilizio con la distinzione dei vari corpi di fabbrica e la suddivisione in lotti cantierabili
LO STATO DEI LUOGHI PRIMA DELL INTERVENTO 1 1. La fronte meridionale del palazzo vescovile, prospiciente la corte IV, corrispondente a una struttura giaesistente tra la fine del XVI secolo e gli inizi del XVII, ma oggetto di un consistente intervento di ampliamento in verticale nel corso del Settecento. Sulla destra si intravede la fabbrica che conclude il complesso sul lato orientale, mentre a sinistra e visibile l ampliamento ottocentesco. 2. La facciata occidentale prospiciente la corte III, dove ancora una volta spicca l intervento di ampliamento settecentesco. 2
LO STATO DEI LUOGHI PRIMA DELL INTERVENTO 1 1. Il prospetto occidentale del palazzo vescovile, dove al primo piano il linguaggio architettonico evidenzia la fase settecentesca. Nell angolo è visibile la torre di fondazione aragonese. 2 2. La facciata orientale del complesso che affaccia su via San Gennaro.
LO STATO DEI LUOGHI PRIMA DELL INTERVENTO 1 1. La fronte occidentale del seminario prospiciente la corte IV. 2 2. Il corpo di fabbrica che delimita a sud la corte IV. Di fondazione seicentesca, e stato sopraelevato nel secolo successivo.
LO STATO DEI LUOGHI PRIMA DELL INTERVENTO 1 2 1. Vista da sud del corpo seicentesco posto a cavallo tra le corti IV e V. 2. I corpi a confine con il Ma.C.Ri.Co., posti nell angolo nord-ovest della corte VII. 3 3. La struttura ottocentesca vista dalla corte VII. In aggetto vi sono due torri Quadrangolari affiancate, di cui una ottocentesca, l altra realizzata nel secolo successivo.
SISTEMI DI RISALITA Alcuni esempi di strutture di collegamento verticale, collocate in corrispondenza del palazzo vescovile, del seminario, e della fabbrica ottocentesca posta nell angolo sud-ovest della corte IV. Si evidenziano le gravi condizioni statiche in cui quest ultima versa.
ELEMENTI DI FINITURA SUPERSTITI Esempi di cornici di finestre, collocate, rispettivamente, al pianterreno e al primo piano della facciata settentrionale prospiciente la corte II, al primo piano del prospetto meridionale della corte I e al primo piano della fronte occidentale della corte III.
ELEMENTI DI FINITURA SUPERSTITI Alcuni portali del complesso edilizio, posti in corrispondenza della facciata nord prospiciente la corte II, del prospetto delimitante a sud la corte IV e di quello ovest sulla corte I.
ELEMENTI DI FINITURA SUPERSTITI Particolare degli affreschi presenti nei vani al primo piano dell ala ovest del palazzo vescovile.
ELEMENTI DI FINITURA SUPERSTITI Affreschi della volta a padiglione di un ambiente al primo piano del lato meridionale del palazzo vescovile.
TECNICHE COSTRUTTIVE MURARIE Particolare delle murature (C7) caratterizzanti la fronte settentrionale della corte V. Particolare dell apparecchio murario (C5) della facciata orientale della corte V. Campione murario (C4) riferito al corpo meridionale prospiciente la corte IV.
TECNICHE COSTRUTTIVE DEI SISTEMI DI ORIZZONTAMENTO Particolare del solaio ligneo posto al primo piano del corpo settecentesco prospiciente via San Gennaro.
Particolare della capriata in legno del corpo settecentesco prospiciente via San Gennaro TECNICHE COSTRUTTIVE DEI SISTEMI DI COPERTURA
CRONOLOGIA DELLE STRUTTURE Piante del pianterreno e del primo piano del complesso edilizio, con la caratterizzazione cronologica delle strutture. I simboli da C1 a C8 indicano la collocazione delle campionature murarie effettuate.
ANALISI DEL DEGRADO DI STRUTTURE E FINITURE Particolare dei resti della volta a vela coprente il vano attiguo alla scala ottocentesca posta nell angolo sud-27 ovest della corte IV.
ANALISI DEL DEGRADO DI STRUTTURE E FINITURE Particolare di un vano invaso da radici. Problemi strutturali inerenti alle torri otto-novecentesche prospicienti la corte VII. Lo stacco strutturale denuncia le diverse fasi edilizie dei due corpi, l uno coevo al cantiere ottocentesco, l altro aggiunto nel Novecento.
Piante del pianterreno e del primo piano del complesso, con l indicazione delle tipologie degli orizzontamenti e del relativo stato di conservazione. RILIEVO MATERICO-DEGRADO - SOLAI E COPERTURE
Piante del secondo piano e delle coperture del complesso, con l indicazione delle tipologie degli orizzontamenti e del relativo stato di conservazione. RILIEVO MATERICO-DEGRADO - SOLAI E COPERTURE
RILIEVO MATERICO-DEGRADO PAVIMENTAZIONI / ELEMENTI DI CHIUSURA / INTONACI Particolare planimetrico del pianterreno del palazzo vescovile, con l evidenziazione di elementi datanti e con l indicazione dei materiali e dello stato di conservazione di pavimentazioni, intonaci ed elementi di chiusura.
Particolare planimetrico del pianterreno del palazzo vescovile, con la rappresentazione del quadro fessurativo. QUADRO FESSURATIVO
Scheda-tipo di analisi delle strutture CENSIMENTO
RILIEVO MATERICO-DEGRADO - PROSPETTI Prospetto settentrionale del palazzo vescovile, con la caratterizzazione materica e del degrado delle superfici
2. IL PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI DI CONSERVAZIONE
SUDDIVISIONE IN LOTTI Il complesso edilizio con la distinzione dei vari corpi di fabbrica e la suddivisione in lotti cantierabili
CATEGORIE DI INTERVENTO Planimetria dell organismo edilizio, con l indicazione delle categorie d intervento previste in fase di stesura del documento preliminare alla progettazione
DESTINAZIONI D USO Planimetria dell organismo edilizio con l individuazione delle destinazioni d uso previste in fase di stesura del documento preliminare alla progettazione.
3. ILCANTIERE DELI LOTTO
INTERVENTI DI CONSOLIDAMENTO Particolare dell estradosso delle volte a vela poste tra il pianterreno e il primo piano del corpo settecentesco prospiciente via S. Gennaro prima dell intervento di consolidamento. Particolare dell estradosso delle volte a vela poste tra il pianterreno e il primo piano del corpo settecentesco prospiciente via S. Gennarodopo l intervento di consolidamento.
OPERE DI RESTAURO CONSERVATIVO Particolare del solaio ligneo posto in uno dei vani del sottotetto del seminario dopo l intervento di restauro. Particolare di una finestra del seminario, con cornice in tufo grigio, dopo l intervento di pulitura e restauro.
R. CARAFA, C. GIANNATTASIO, G. SACCONE, La Caserma Sacchi già sede episcopale di Caserta. Analisi e progetto di restauro, in Arkos, 3 (2009), pp. 8-27 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI R. CARAFA, C. GIANNATTASIO, G. SACCONE, La Caserma Sacchi già sede episcopale di Caserta. Analisi e progetto di restauro, in Arkos, 3 (2009), pp. 8-27.