Allegato tecnico. Zone in concessione autogestita per l esercizio della caccia

Documenti analoghi
Allegato tecnico. Zone in concessione autogestita per l esercizio della caccia

Linee guida per il monitoraggio delle. Valter Trocchi

Il programma didattico dei corsi è articolato in lezioni teorico-pratiche come indicato in allegato.

Il soggetto organizzatore consegna a ciascun partecipante il materiale adeguato alla preparazione per sostenere la prova d esame.

REGIONE PIEMONTE - BOLLETTINO UFFICIALE N. 31 DEL 05/08/10

Ambito Territoriale di Caccia ASCOLI PICENO Via Salaria Inferiore, Ascoli Piceno

ALLEGATO G PARTE 1: SCHEMA PIANO DI GESTIONE ATTIVA DELLA STARNA

LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DELLA TIPICA FAUNA ALPINA NELLA REGIONE PIEMONTE

XIX CORSO PER CACCIATORI DI SELEZIONE AGLI UNGULATI

CORSO PER CACCIATORE DI UNGULATI CON METODI SELETTIVI ABILITATO AL PRELIEVO DI CINGHIALE, CAPRIOLO, CERVO, DAINO E MUFLONE

REGOLAMENTO PER L'ESECUZIONE DEI CENSIMENTI DELLA FAUNA SELVATICA OMEOTERMA

ATC BI1- CA BI1 PROGRAMMA CORSO ABILITAZIONE CACCIA DI SELEZIONE UNGULATI I MODULO PARTE GENERALE DATA ARGOMENTO TIPOLOGIA DURATA

CORSO DI SPECIALIZZAZIONE BECCACCIA PER ABILITAZIONE QUALIFICA DI MONITORATORE

alla caccia di selezione della specie CINGHIALE

Organizzazione e attività di censimento Attività e organizzazione del prelievo selettivo

Alla cortese attenzione del Presidente dell ATC 3 Ternano-Orvietano, sig. Fontanella Leonardo

CORSO DI ABILITAZIONE ALLA CACCIA DI SELEZIONE ALLE SPECIE CERVO, CAPRIOLO, CAMOSCIO, DAINO E MUFLONE

Regolamento Provinciale per la Gestione Faunistica Venatoria delle Zone di Ripopolamento e Cattura

CORSO DI ABILITAZIONE ALLA CACCIA DI SELEZIONE ALLE SPECIE CERVO, CAPRIOLO, CAMOSCIO, DAINO E MUFLONE

Bollettino Giuridico Ambientale 2004

CORSI DI PREPARAZIONE ALLA GESTIONE FAUNISTICA DI CUI ALLA L.R. N. 8/1994, ART. 16, COMMA 3 E SUCCESSIVE MODIFICHE

AMBITO TERRITORIALE CACCIA LA SPEZIA SETTEMBRE 2014

Responsabile di progetto Cognome e Nome

In esecuzione della determinazione n del 27/05/2013

DELIBERAZIONE N. 38/35 DEL

CORSO PER ESPERTI ACCOMPAGNATORI NEL PRELIEVO DI SELEZIONE DEGLI UNGULATI (CERVIDI E BOVIDI) IN PROVINCIA DI VERONA Tregnago: Aprile-Maggio 2014

CORSI ABILITANTI PER LA. Programma modulare

Oggetto: CONTEGGIO ESTIVO DEL GALLO FORCELLO (TETRAO TETRIX) E DELLA COTURNICE (ALECTORIS GRAECA). ANNO 2018.

Analisi dei conteggi estivi della specie fagiano di monte Tetrao tetrix

Ambito Territoriale di Caccia VT 2 Associazione TUSCIA SUD Per la gestione faunistica, ambientale e venatoria

CORSO PER L ABILITAZIONE AL PRELIEVO SELETTIVO DEL CAPRIOLO Aprile/maggio 2018

Servizio Territoriale di Sassari

Punti di forza della legge157/92

COMPRENSORIO ALPINO DI CACCIA DEL SEBINO CA5

FIDC MAGENTA 3 NOVEMBRE / 17 DICEMBRE 2014 CORSO PER LA FORMAZIONE E L ABILITAZIONE PER ASPIRANTI CACCIATORI DI UNGULATI CON METODI SELETTIVI

Risultati dell attività di monitoraggio Centro Casteller, 19 settembre 2017

RAPPORTO SULLA SITUAZIONE DEL FAGIANO DI MONTE IN ALTO ADIGE

Bollettino Ufficiale. Serie Ordinaria n. 8 - Giovedì 22 febbraio 2018

Oggetto: DISPOSIZIONI PER IL CONTEGGIO PRIMAVERILE DEL CAPRIOLO- ANNO 2019.

Censimento del capriolo: le diverse metodologie a confronto

6 IL SISTEMA DI MONITORAGGIO ASSOCIATO AL PIANO FAUNISTICO VENATORIO

Servizio Territoriale di Sassari REGIONALE DI PORTO CONTE. Relazione finale sulle attività di censimento. fine inverno (16 10).

Alla c.a. Dott. P. Zanza Dott.ssa A. Spaggiari S.T.A.C.P. di Parma P.le Barezzi, Parma

AVVISO PUBBLICO CORSO DI FORMAZIONE PER CONDUTTORI DI CANE LIMIERE IN GIRATA E OPERATORI DI GIRATA Destinatari del corso

AMBITO TERRITORIALE CACCIA LA SPEZIA SETTEMBRE 2013

SETTORE ATTIVITÀ FAUNISTICO VENATORIA, PESCA DILETTANTISTICA, PESCA IN MARE

MONITORAGGIO DELLA POPOLAZIONE DI OCCHIONE

Comprensorio Alpino TO3 Bassa Valle Susa e Val Sangone

Ritenuto opportuno adottare, analogamente a quanto sopra, criteri di omogeneità anche nella composizione delle Commissioni provinciali d'esame;

PROVINCIA DI SONDRIO SETTORE AGRICOLTURA, AMBIENTE, CACCIA E PESCA Servizio caccia, pesca e strutture agrarie

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

RISULTATI DEI CENSIMENTI E FORMULAZIONE DEI PIANI DI PRELIEVO DEL CINGHIALE NELLE A.F.V. DELLA COLLINA RAVENNATE. STAGIONE VENATORIA 2010/2011.

Cosa cambia: cultura della sicurezza pianificazione e programmazione regionale faunistico-venatoria nuovi organismi informativi e consultivi

ATC PR 8. Piano di gestione Della PERNICE ROSSA. (Alectoris rufa)

Disciplina dell' esercizio della caccia di selezione per particolari prelievi di fauna selvatica. Art. 1

NORME DI GESTIONE DELLE AREE PER L ADDESTRAMENTO, L ALLENAMENTO E LE GARE DEI CANI

Art. 1 Principi generali

AMBITO TERRITORIALE DI CACCIA N 3 TERNANO ORVIETANO

REGOLAMENTO PROVINCIALE PER IL RECUPERO DEGLI UNGULATI FERITI (Approvato con deliberazione C.P. n. 4 del 16/02/04)

Corso di abilitazione per aspiranti cacciatori di cinghiale in forma collettiva ATC BARI 2018 AGROFAUNA

LA FAUNA. Riccardo Fontana

SETTORE ATTIVITA' FAUNISTICO VENATORIA, PESCA DILETTANTISTICA E PESCA IN MARE

Ambito Territoriale di Caccia VT 2 Associazione TUSCIA SUD Per la gestione faunistica, ambientale e venatoria

Il cacciatore produttore primario:

Regione Umbria. Giunta Regionale

Monitoraggio delle popolazioni nidificanti

pn_cmbos.pn_cmbos.registro UFFICIALE.I h.08:00

Regione Umbria Giunta Regionale

IL LUPO Tecniche di monitoraggio della specie in ambiente alpino. Eugenio Carlini

AMBITO TERRITORIALE CACCIA LA SPEZIA. Disposizioni di attuazione del Regolamento regionale per la caccia di selezione agli ungulati CAPRIOLO

CENSIMENTO BECCACCE NEL PARCO DELLO STORGA

PROVINCIA DI GROSSETO AREA TERRITORIO AMBIENTE SOSTENIBILITA U.O.C. Caccia e Pesca. Articolo 1 Generalità

PROVINCIA DI GENOVA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE, AMBITI NATURALI E TRASPORTI SERVIZIO AMBITI NATURALI, CACCIA E PESCA

MONITORAGGIO DEL CERVO

Relazione illustrativa

DECRETO N Del 23/11/2016

LA GESTIONE DELLA LEPRE: FATTORI LIMITANTI E PRELIEVO SOSTENIBILE

CAMOSCIO (Rupicapra rupicapra)

CESENA Turdus pilaris. Stato giuridico. Stato di conservazione. Convenzione di Berna. Allegato III. Convenzione di Bonn.

PROVINCIA DI SONDRIO

Decreto n 61 del 6 novembre 2009

ATC n.4 FIRENZE NORD - PRATO

COMPRENSORIO ALPINO DI SONDRIO. Censimenti e consistenze della selvaggina Tipica Alpina. Piani di prelievo proposti per la stagione 2010.

COMPRENSORIO ALPINO DI CACCIA VALLE DI SCALVE. Conferimento incarico Tecnico faunistico

CONTROLLI SUGLI ELETTRODOTTI DI ALTA TENSIONE TRANSITANTI SUL TERRITORIO DELLA VALLE D AOSTA

La fauna selvatica in provincia di Rieti: piani di ripopolamento e gestione venatoria

Progetto Scolopax Rusticola Treviso

GESTIONE FAUNISTICO-VENATORIA DEL CAPRIOLO (Capreolus capreolus) RELAZIONE CONSUNTIVA STAGIONE VENATORIA 2014/2015

Ambito Territoriale di Caccia VT 2

DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER IL RECUPERO DEGLI UNGULATI FERITI

NORMATIVA EQUIPOLLENZA

Progetto di studio della migrazione dei Charadriiformi in Piemonte: primi risultati sull analisi delle ali di beccaccia

29/11/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N Supplemento n. 1 Pag. 161 di 401. Regione Lazio

Parco interregionale del Sasso Simone e Simoncello Via Rio Maggio (61021) Carpegna

Corso modulare integrativo per l abilitazione ai censimenti e alla caccia di selezione degli ungulati

CESENA Turdus pilaris

COMPRENSORIO ALPINO DEL SEBINO CA5

REGIONE TOSCANA CALENDARIO VENATORIO REGIONALE STAGIONE VENATORIA (L.R.T. N 20/2002) Capo I. Art. 1 Stagione venatoria e giornate di caccia

Transcript:

Allegato alla Delib.G.R. n. 38/35 del 24.7.2018 Allegato tecnico Zone in concessione autogestita per l esercizio della caccia Linee guida per i censimenti e piani di prelievo per le specie Pernice sarda e Lepre sarda Premessa Le presenti Linee guida forniscono le indicazioni per l effettuazione delle operazioni di censimento di lepre sarda e pernice sarda, e, più in generale, per la costituzione di una rete di monitoraggio permanente sullo status delle popolazioni di queste specie all interno della Regione Sardegna. Le Autogestite e i soggetti che aderiscono alla rete di monitoraggio regionale devono uniformare la raccolta dei dati e le modalità di censimento alle indicazioni contenute nelle Linee guida. Le Zone per la caccia Autogestita e le Unità di Gestione (UDG) sono tenuti all osservanza delle stesse, al fine di richiedere piani di prelievo. 1. Aree di distribuzione delle specie Al fine di adeguare la gestione alle esigenze di conservazione delle specie, l Assessorato della Difesa dell Ambiente predisporrà una cartografia indicante l area di distribuzione potenziale delle specie di interesse. Tale cartografia potrà essere aggiornata, in relazione ai dati derivanti dalle operazioni di censimento, alle segnalazioni raccolte seguendo il protocollo di cui ai successivi punti 4 e 5, alle ulteriori informazioni ricavate dall esame dei capi abbattuti, fino a giungere ad ottenere una cartografia di maggior dettaglio in modo da definire la distribuzione reale delle specie. 2. Monitoraggio della presenza delle specie e modalità di esecuzione dei censimenti annuali Tutte le operazioni di censimento e monitoraggio devono essere organizzate dalle Zone per la caccia Autogestita avvalendosi di tecnici faunistici qualificati, in possesso di una documentata preparazione tecnico-scientifica e di un adeguato curriculum nel settore degli studi e della gestione faunistica, coadiuvati da cacciatori formati a seguito della loro partecipazione a corsi di formazione specifici realizzati e coordinati dalle Amministrazioni Provinciali e Città Metropolitana di Cagliari. I soggetti sopra richiamati devono esplicitare che gli adempimenti di cui alle presenti Linee guida sono conformi alle medesime. Allo scopo verrà resa disponibile dall Assessorato della Difesa dell Ambiente un format standard che dovrà essere utilizzato per la trasmissione dei dati. 3. Individuazione ed estensione delle aree campione da sottoporre a censimento annuale Per ciascuna specie si dovranno individuare le aree campione da sottoporre a censimento nei periodi considerati. Le aree di indagine potranno anche estendersi su porzioni di territorio circostanti gli attuali istituti 1/6

faunistici. In questo modo potranno essere individuate delle Unità di Gestione più estese a cui riferire i dati di monitoraggio e sui quali adattare il piano di prelievo. Eventuali modifiche delle aree di campionamento dovranno essere giustificate da particolari problemi logistici o da aggiornamenti della cartografia di cui al punto 1. 4. Metodologie di censimento della pernice sarda 4.1 Censimento al canto Per valutare la densità di coppie di pernice sarda presenti nelle aree di indagine vengono realizzati censimenti al canto con richiami registrati. Con l emissione dei richiami registrati si stimolano gli individui presenti nell area alla risposta canora. Il richiamo sarà fornito ai responsabili di ciascuna area di indagine dalle province e sarà quello territoriale, tipico della specie durante la formazione delle coppie e nel periodo in cui dovrà difendere il territorio in prossimità del nido. Tale modalità di monitoraggio risulta particolarmente efficace sia durante la fase pre-riproduttiva che riproduttiva del ciclo biologico di questa specie. 4.1.1 Tempi di attuazione del censimento al canto I periodi indicati per questo tipo di censimento sono febbraio-maggio di ogni anno. 4.1.2 Organizzazione del censimento al canto In ciascuna area campione verranno individuate le postazioni fisse da affidare ad osservatori per il censimento al canto. La superficie minima da sottoporre a censimento in contemporanea sarà di 400 ha. I siti di monitoraggio vanno preventivamente individuati posizionandoli in funzione dell orografia del territorio e comunque ad una distanza minima reciproca di 500 metri. Il numero di operatori deve consentire di coprire tutta la superficie da indagare con l udito. Nel caso in cui il numero di operatori non consenta di indagare l intera area di indagine, la medesima può essere suddivisa in settori adiacenti più piccoli, che comunque dovranno essere censiti in giorni consecutivi. Secondo la morfologia della zona, ogni postazione censisce una superficie compresa tra 15 e 40 ettari. 4.1.3 Modalità di esecuzione del censimento al canto Le sessioni di censimento vengono svolte per 120 minuti consecutivi al mattino e/o al tramonto, ovvero in corrispondenza dei due periodi del giorno in cui risulta maggiore l attività canora delle pernici. Ogni sessione di censimento è organizzata in questo modo: un primo periodo di ascolto in silenzio di 30 minuti e, successivamente, stimolazioni con canto registrato, della durata di un minuto, ripetute 3 volte ad intervalli di tempo di 20-30 minuti. In postazione gli operatori devono rimanere in silenzio per non disturbare l attività delle pernici. Ad ogni operatore verrà fornita una scheda di osservazione predisposta dalla Regione ed una carta in scala 1:10.000 dell area sottoposta a censimento. Al fine di ridurre la variabilità nei conteggi è necessario prevedere almeno due ripetizioni dei censimenti al canto nell intera area di indagine da attuarsi in giorni consecutivi o comunque nel più breve arco di tempo possibile. Per l esecuzione di questi censimenti è necessario utilizzare degli emettitori di richiami specifici, o in assenza di questi è possibile utilizzare Smartphone collegati a casse esterne per l amplificazione dei suoni. 4.2 Censimento mediante mappaggio (facoltativo) 2/6

Per valutare il successo riproduttivo delle coppie di pernici sarde, possono essere effettuati censimenti col metodo del mappaggio, con osservazioni dirette di pernici in coppia, singole e in gruppo lungo transetti percorsi a piedi o in auto allo scopo di individuare i territori delle coppie e le zone frequentate dalle singole nidiate. Questa metodologia di indagine può rappresentare anche una valida alternativa per tutte quelle aree di monitoraggio particolarmente vaste e con densità delle pernici notoriamente basse da non consentire un adeguata esecuzione dei censimenti al canto. 4.2.1 Tempi di attuazione del censimento mediante mappaggio I periodi più indicati per questo tipo di censimento sono primavera-estate di ogni anno. 4.2.2 Organizzazione del censimento mediante mappaggio Preventivamente devono essere individuati e cartografati i transetti che dovranno avere una distribuzione tale da assicurare una copertura completa dell area di studio e saranno percorsi con regolarità nel corso dell anno, intensificando la frequenza in primavera e in estate per ottenere un censimento completo sia delle coppie, sia delle nidiate. 4.2.3 Modalità di esecuzione del censimento mediante mappaggio Le sessioni di censimento vengono svolte per 2 ore consecutive al mattino e/o al tramonto, ovvero in corrispondenza dei due periodi del giorno in cui risulta maggiore la mobilità delle pernici. Per ogni sessione di a ciascun operatore sarà fornita una scheda di osservazione predisposta dalla Regione ed una carta in scala 1:10.000 dell area. Se i percorsi vengono svolti a piedi è necessario procedere con cautela evitano di fare eccessivi rumori e prestare particolare attenzione ad osservare le aree aperte ai lati del percorso. Se invece i percorsi saranno svolti in auto è necessario procedere ad una velocità massima di 10-15 km/h. Per l esecuzione di questi censimenti è necessario utilizzare binocolo e/o cannocchiale ed indicare il più precisamente possibile, sulla cartografia a disposizione, la posizione delle osservazioni effettuate, eventualmente rilevandone le coordinate mediante GPS o Smartphone. 4.3 Censimento mediante l ausilio dei cani da ferma nel periodo estivo (facoltativo) Per valutare il successo riproduttivo delle coppie di pernici sarde, possono essere effettuati censimenti mediante l ausilio di cani da ferma perfettamente addestrati e certificati dall ENCI. Essi vengono svolti nei periodi luglio - settembre quando anche i pulcini delle nidiate più tardive sono atti al volo. Il territorio da indagare dovrà essere diviso in settori tali da poter essere perlustrati completamente nel tempo massimo di 4 ore. Ciascun settore verrà perlustrato da massimo due cani contemporaneamente, affinché essi non si arrechino disturbo reciproco. Lo svolgimento corretto di censimenti estivi con cane da ferma richiede un notevole sforzo organizzativo e di esecuzione. L obiettivo di queste operazioni è accertare un indice riproduttivo sulla base di un campione il più ampio possibile di coppie adulte contattate. E opportuno che il monitoraggio di alcune zone campione sia ripetuto ogni anno, poiché il successo riproduttivo rilevato in queste aree e confrontato con il trend degli anni precedenti fornisce immediatamente il risultato del successo riproduttivo nella stagione. 4.3.1 Tempi di attuazione del censimento mediante cani da ferma I periodi più indicati per questo tipo di censimento sono luglio - settembre di ogni anno. 4.3.2 Organizzazione del censimento mediante cani da ferma 3/6

Preventivamente devono essere individuate e cartografate le aree da monitorare che dovranno avere una distribuzione tale da assicurare una copertura completa dell area di studio. Tali aree saranno opportunamente individuate sulla base dei risultati dei censimenti al canto per ottenere un censimento completo sia delle coppie, sia delle nidiate. 4.3.3 Modalità di esecuzione del censimento mediante cani da ferma Le sessioni di censimento vengono svolte al mattino (alba) in quanto risulta maggiore la mobilità delle pernici e le temperature non troppo alte facilitano il lavoro dei cani. Rilevatori: massimo 3 per area. I rilevatori devono essere abilitati mediante specifico corso (*), relativo alla biologia e alla gestione della specie, promosso e coordinato dalla Provincia competente per territorio, con verifica finale e rilascio di apposito attestato. Per ogni sessione a ciascun operatore sarà fornita una scheda di osservazione predisposta dalla Regione ed una carta in scala 1:10.000 dell area da censire. Per l esecuzione di questi censimenti è necessario utilizzare binocolo e/o cannocchiale ed indicare il più precisamente possibile, sulla cartografia a disposizione, la posizione delle osservazioni effettuate, eventualmente rilevandone le coordinate mediante GPS o Smartphone. Sarà a cura del tecnico faunistico incaricato raccogliere le schede compilate, verificarne la correttezza e far rispettare le seguenti indicazioni gestionali: a) lo sforzo di censimento si equivalga nelle diverse zone, sia in termini di tempo impiegato sia in termini di numero di operatori coinvolti; b) il censimento di ogni zona sia registrato accuratamente su idonea scheda di osservazione, e la superficie dell area indagata sia indicata su carta in scala 1:25.000 o maggior dettaglio; c) il consuntivo del censimento sia effettuato con una valutazione critica delle schede e cartine pervenute, al fine di evitare doppi conteggi. Ausiliari: appartenenti a razze da ferma, di buona esperienza e rendimento sulla specie e di età non inferiore a 24 mesi. L'idoneità allo svolgimento dell'attività proposta dovrà essere verificata mediante prova cinotecnica volta al conseguimento dell'opportuna abilitazione da parte degli enti idonei a concederla, individuati dall'amministrazione Provinciale. Attraverso la prova, attuata in aree con habitat idoneo alla specie, dovrà essere verificato il corretto comportamento dell'ausiliario in funzione dell'attività di monitoraggio da svolgere, utilizzando criteri di verifica standardizzati e giudici espressamente abilitati a certificare i seguenti requisiti di base: collegamento con il conduttore; azione di cerca efficace; correttezza al frullo o pronto rientro al richiamo del conduttore dopo l'involo del selvatico; indifferenza nei confronti dei mammiferi; localizzazione e segnalazione del selvatico mediante ferma; assenza di qualsiasi comportamento autonomo di forzatura del selvatico all'involo. Al fine di omogeinizzare il metodo di rilevamento e rendere più uniforme possibile la probabilità di avvistamento della specie oggetto di monitoraggio, gli ausiliari devono essere dotati di campano abbinato a dispositivo di localizzazione (beeper o gps) da utilizzarsi esclusivamente con "suono in ferma". 4/6

5. Metodologie di censimento della lepre sarda 5.1 Censimento notturni con fonti luminose Questo metodo di monitoraggio risulta molto indicato per censire mammiferi notturni ed in particolare per i lagomorfi (lepri e conigli). La tecnica prevede di effettuare percorsi in auto nelle ore notturne in cui l attività di queste specie risulta maggiore. I percorsi saranno preventivamente individuati in modo da essere il più possibile rappresentativi delle diverse tipologie ambientali presenti in ogni area studio. Gli stessi saranno realizzati con un autoveicolo procedendo a velocità costante di circa 5-10 Km/h, e sul quale saranno presenti, oltre all autista, altri due/tre operatori il cui compito è stato quello di illuminare contemporaneamente le aree aperte presenti ai lati del percorso azionando a mano i proiettori alogeni da 100 watt. Tutti gli esemplari di lepre e coniglio contattati saranno registrati su apposite schede e la loro posizione sarà riportata sulla mappa. In fase di elaborazione dei dati la superficie interessata da ciascun rilievo, data dal totale delle aree aperte raggiungibili con il fascio luminoso, sarà calcolata in ambiente G.I.S.. Il monitoraggio sarà ripetuto con le medesime modalità nel periodo febbraio aprile (post prelievo venatorio) ed anche nel periodo tardo estivo-autunnale (prima dell apertura dell attività venatoria alla specie). 5.1.1 Tempi di attuazione del censimento al canto I periodi indicati per questo tipo di censimento sono febbraio aprile e luglio settembre di ogni anno. 5.1.2 Organizzazione dei censimenti notturni con fonti luminose In ciascuna area verranno individuati preventivamente i transetti da percorrere in auto in modo da essere il più possibile rappresentativi delle diverse tipologie ambientali presenti in ogni area studio. Gli stessi saranno realizzati con un autoveicolo procedendo a velocità costante di circa 5-10 Km/h, e sul quale saranno presenti, oltre all autista, altri due/tre operatori il cui compito è stato quello di illuminare contemporaneamente le aree aperte presenti ai lati del percorso azionando a mano i proiettori alogeni da 100 watt. Tutti gli esemplari di lepre e coniglio contattati saranno registrati su apposite schede (fornite dalla Regione) e la loro posizione sarà riportata sulla mappa. In fase di elaborazione dei dati la superficie interessata da ciascun rilievo, data dal totale delle aree aperte raggiungibili con il fascio luminoso, sarà calcolata in ambiente G.I.S.. La superficie minima da censire sarà di almeno il 10 % delle aree aperte dell Autogestita. 4.1.3 Modalità di esecuzione dei censimenti notturni con fonti luminose Le sessioni di censimento dovranno essere realizzate dopo il tramonto in quanto nelle ore notturne l attività delle specie oggetto di monitoraggio è maggiore e frequentano le aree aperte per esigenze trofiche. Al fine di ridurre la variabilità nei conteggi è necessario prevedere almeno due ripetizioni del censimento nell area di indagine da attuarsi in giorni consecutivi o comunque nel più breve arco di tempo possibile. Per l esecuzione di questi censimenti è necessario utilizzare oltre ad un auto, due proiettori alogeni da 100w con lo scopo di illuminare le aree aperte lungo ambo i lati dei transetti, almeno un binocolo per l identificazione degli animali osservati ed un telemetro per riportare l esatta distanza degli animali osservati ed un GPS o smartphone per indicare le coordinate degli avvistamenti. Tutte le osservazioni saranno riportate su apposite schede fornite dall amministrazione competente. 5/6

(*) Il corso per l'abilitazione dei rilevatori deve avere una durata non inferiore a 10 ore di lezioni frontali, oltre a una esercitazione pratica come di seguito indicato e dovrà essere tenuto dai succitati tecnici faunistici. Al fine di garantire un'adeguata preparazione a tutti i partecipanti il numero di iscritti non dovrebbe superare le 30 unità per corso e gli stessi partecipanti hanno l'obbligo di seguire almeno il 90% del corso. La verifica finale, volta ad accertare l'acquisizione delle competenze specifiche trattate durante il corso, deve prevedere una prova scritta con non meno di 30 domande a risposta multipla, un colloquio orale e una prova pratica. Per il conseguimento dell'idoneità, i candidati devono rispondere correttamente ad almeno l'80% delle domande e aver superato positivamente la prova orale e pratica. l'abilitazione è riconosciuta dall'amministrazione Provinciale competente per territorio, che ne darà comunicazione all'assessorato regionale della Difesa dell'ambiente per l'aggiornamento dell'albo regionale dei rilevatori abilitati con i relativi dati anagrafici e gli ausiliari ad esso associati. Il corso dovrà affrontare i seguenti elementi didattici minimi e indispensabili: Biologia e ecologia della specie (2 ore) : Sistematica, morfologia, distribuzione, stato di conservazione, struttura e dinamica di popolazione, ciclo biologico, comportamento, uso dell'habitat, alimentazione, fattori limitanti. Gestione (3 ore): Quadro normativo, prelievo venatorio, basi biologiche della sostenibilità del prelievo, tecniche di prelievo, comportamento e etica venatoria, conservazione e miglioramento dell'habitat, ruolo delle aree protette. Cinofilia (2 ore): standard morfologici e di lavoro delle razze da ferma, criteri di educazione ed addestramento, modalità di conduzione per il rispetto del protocollo di monitoraggio. Monitoraggio della distribuzione, consistenza, struttura delle popolazioni e fenologia (3 ore): metodi per la determinazione della struttura e della consistenza delle popolazioni, indici basati sui dati del prelievo, protocollo di monitoraggio mediante cane da ferma. Esercitazione pratica (3 ore): Prova pratica di monitoraggio con cane da ferma. 6/6