PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
SOMMARIO...3 1.1 PREMESSA... 3 1.2 RIFERIMENTI NORMATIVI... 4 1.3 ELENCO DESTINATARI DEL PIANO... 6 1.4 OBIETTIVI E CARATTERISTICHE DEL PIANO... 7 1.5 OBIETTIVI E CARATTERISTICHE DEL PIANO... 7 1.6 LE E FUNZIONI DI PROTEZIONE CIVILE... 8 2 IL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE...9 2.1 IL SINDACO... 10 2.2 IL COMITATO DI PROTEZIONE CIVILE (CPC)... 12 2.3 ORGANIZZATIVA AUTONOMA POLIZIA LOCALE E PROTEZIONE CIVILE (UOA)13 2.4 IL CENTRO POLIFUNZIONALE DI PROTEZIONE CIVILE (CPPC) E IL CENTRO OPERATIVO COMUNALE (COC)... 15 3 LE FUNZIONI DI SUPPORTO (METODO AUGUSTUS)...20 3.1 FUNZIONE 1 TECNICO-SCIENTIFICA E PIANIFICAZIONE... 20 3.2 FUNZIONE 2 ASSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA... 21 3.3 FUNZIONE 3 VOLONTARIATO... 22 3.4 FUNZIONE 4 MATERIALI E MEZZI... 23 3.5 FUNZIONE 5 SERVIZI ESSENZIALI ED SCOLASTICA... 24 3.6 FUNZIONE 6 CENSIMENTO DANNI A PERSONE O COSE... 25 3.7 FUNZIONE 7 STRUTTURE OPERATIVE LOCALI E... 25 3.8 FUNZIONE 8 RISORSE UMANE, BENI CULTURALI E TELECOMUNICAZIONI. 26 3.9 FUNZIONE 9 ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE... 27 4 INQUADRAMENTO TERRITORIALE...29...29 ELABORAZIONE DELLO SCENARIO DI RISCHIO LOCALE...29 4.1 SCENARIO DI RISCHIO IDROGEOLOGICO... 30
4.2 SCENARIO DI RISCHIO SISMICO... 34 4.3 SCENARIO DI RISCHIO INCENDIO... 41 4.4 SCENARIO SU ALTRI RISCHI RILEVANTI... 43 4.5 SCENARI DI RISCHIO OMESSI... 44 5...44 6 ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE...45 6.1 DEL SISTEMA DI ALLERTAMENTO... 45 6.1.1 Il sistema di allertamento nazionale e regionale... 46 6.2 ARTICOLAZIONE DEL MODELLO ORGANIZZATIVO... 46 6.2.1 Il ruolo del Sindaco... 47 6.2.2 I Responsabili delle Funzioni di Supporto... 48 6.2.3 Il Presidio Operativo Comunale... 49 6.2.4 Il Centro Operativo Comunale (COC)... 50 7...51 7.1 REFERENTI DEL SISTEMA COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE... 51 8 PROCEDURE OPERATIVE DI INTERVENTO...52 8.1 FORMAZIONE... 53 Livello Base... 53 Livello Operativo... 53 8.2 DI ADDESTRAMENTO... 54 8.3 INFORMAZIONE IN EMERGENZA... 54 9 ALLEGATI...56 1.1 PREMESSA Il Comune di Rocca Massima, nel rispetto della legislazione nazionale e regionale sulla Protezione Civile, col presente documento si dota del Piano Comunale di Emergenza di Protezione Civile (in seguito denominato PEC), redatto secondo Dipartimento Nazionale di Protezione Civile e dalla Direzione
concetto de vivo il piano attraverso esercitazioni e aggiornamenti in a) private; b) calamitoso atteso sul territorio, impiegando tutte le risorse disponibili con efficienza ed efficacia, per Risulta quindi necessario che il Comune sia dotato di un Servizio di Protezione Civile che disponga di una Sala Operativa e coordinamento adeguato. buona riuscita di una o operatori di volontariato e di tutta la popolazione. - indagini conoscitive del territorio; - analisi e definizione dei rischi che insistono sul territorio; - valutazione delle risorse disponibili; - Si vuole fornire uno strumento capace di definire gli eventi calamitosi che potrebbero interessare il territorio comunale, prevedere gli scenari che potrebbero scaturirne, organizzare la risposta operativa ritenuta necessaria per ridurre al minimo gli effetti designare in anticipo le persone cui pronta e coordinata risposta. Il Sindaco del Comune di Rocca Massima, quale di Protezione Civile a livello comunale, organizza la risposta di Protezione Civile sul proprio territorio operando in base a quanto previsto nel presente Piano servendosi principalmente della struttura comunale e, se necessario, del Gruppo Comunale di Volontariato di Protezione Civile. 1.2 RIFERIMENTI NORMATIVI Si ritiene necessario accennare al quadro normativo vigente in materia di Protezione Civile, al fine di evidenziare
I principali riferimenti normativi di Protezione Civile, fatta eccezione delle normative collaterali applicabili, sono di seguito indicati: - D.P.R. 66/1981; - L.R. 37/1985; - ; - D.P.R. 613/1994; - Legge 59/1997; - D.Lgs 112/1998; - D.P.R.S. 12/2001; - Legge 401/2001; - Manuale Operativo per la predisposizione di Piano Comunale o Intercomunale di Protezione Civile, Dipartimento Protezione civile, ottobre 2007 - Legge 100/2012 modificazioni, del D.L. 59/2012, recante disposizioni ; - - D.G.R. Guida per la pianificazione comunale o intercomunale di emergenza di Protezione Civile - Linee Guida per la pianificazione comunale o intercomunale di emergenza di Protezione Civile. Modifiche alla DGR 363 del 17/06/2014 112/1998 danno pieno potere al Sindaco per la definizione di una struttura comunale di protezione civile che possa fronteggiare situazioni di emergenza La Legge 401/2001 assegna tutti i poteri di gestione del Servizio Nazionale di Protezione Civile al Dipartimento Nazionale di Protezione Civile. La Legge 1 pianificazione di emergenza. Sulla base della Legge 225/92 (art.2) gli eventi calamitosi vengono suddivisi in tre categorie: gli eventi di tipo (emergenze di livello comunale), gli eventi di tipo (emergenze di livello provinciale e regionale), La gestione delle emergenze di livello comunale o di tipo affidata ai singoli enti e amministrazioni competenti in via ordinaria. In dal Sindaco, dal quale partono tutte le direttive della catena operativa di Protezione Civile.
La gestione delle emergenze di livello provinciale e regionale o di tipo affidata della Provincia che rappresentano le figure istituzionali di riferimento insieme alle Regioni. Presidente La gestione delle emergenze Nazionali, denominate eventi di tipo Nazionale di Protezione Civile. in mano del Dipartimento Il sistema normativo esistente determina, quindi, una cronologia operativa molto chiara: a) deve dare una risposta con mezzi e strutture proprie; b) refetto, del Presidente della Provincia di Latina e della Regione Lazio. Tali istituzioni cooperano per trovare una risposta in ambito locale; c) Prefetto Protezione Civile. 1.3 ELENCO DESTINATARI DEL PIANO ENTE Formato Presidenza del Consiglio dei Ministri Roma Dipartimento della Protezione Civile Regione Lazio Agenzia Regionale di Protezione Civile Prefettura di Roma Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco Corpo Forestale dello Stato no