DELIBERA 503/17/CONS Consultazione pubblica sulle richieste di proroga della durata dei diritti d uso delle frequenze in banda 3.4-3.6 GHz POSIZIONE DI OPEN FIBER 1
1. Executive Summary In risposta alla consultazione pubblica avviata con delibera 503/17/CONS da codesta Spettabile Autorità, OpEn Fiber (OF) ritiene opportuno trasmettere le proprie osservazioni sulla Consultazione pubblica sulle richieste di proroga della durata dei diritti d uso delle frequenze in banda 3.4-3.6 GHz. OF è consapevole dell importanza che assume la raccolta di informazioni provenienti dal mercato, stante la necessità di definire perimetri regolamentari favorevoli alla diffusione dei servizi di quinta generazione sul territorio nazionale. Un impiego efficiente delle risorse spettrali a disposizione appare, infatti, necessario per il raggiungimento degli obiettivi declinati nell Action Plan pubblicato dalla Commissione europea, per la realizzazione compiuta del Mercato Unico Digitale e per il raggiungimento degli obiettivi di digitalizzazione dell Italia. Nello specifico, fra quelle di gamma media, la banda di frequenze, complessivamente da 3,4GHz a 3,8GHz è stata indicata a livello comunitario come Banda prioritaria per lo sviluppo del 5G 1. In senso analogo, il MISE ha individuato tale intervallo frequenziale per il lancio dei progetti di sperimentazione dei servizi di quinta generazione di cui OF congiuntamente con WINDTre è risultata aggiudicataria per le città di Prato e L Aquila. OpEn Fiber ritiene che la banda predetta dovrebbe essere messa a disposizione degli operatori con modalità adeguate a favorire la diffusione di reti e servizi 5G. OF considera opportuno che le frequenze in discussione siano destinate all uso sia da parte degli operatori mobili che da parte degli operatori fissi. Condividiamo quindi nelle sue linee generali il Quadro proposto da Codesta spettabile Autorità finalizzato verso esigenze imprescindibili di passaggio a sistemi più efficienti come il 5G ma al contempo dovendo garantire uno scenario di sviluppo adeguato nel tempo agli operatori che hanno effettivamente investito sulla base delle autorizzazioni -a suo tempo BWA- nel 2008. Riteniamo tuttavia di sottolineare alcuni aspetti che verranno ripresi nelle risposte alle domande specifiche. Il piano di riordino e adesione al 5G, insieme al monitoraggio degli investimenti dichiarati - va avviato prima della proroga (2023) e, compatibilmente con la disponibilità tecnologica, in tempi stretti. Ciò al fine di rendere efficace ovvero revocare la proroga in caso di mancata adesione alle condizioni richieste/stabilite. Un piano che parta in ritardo o addirittura dal 2023, risulterebbe 1 L RSPG Second Opinion on 5G networks è molto chiaro su questi aspetti. 2
poco efficace, e con alte probabilità di allungamento, venendo meno il principale meccanismo incentivante (la proroga appunto). Riteniamo debba essere approfondito l utilizzo delle bande 2x37MHz da parte del Ministero della Difesa, al fine di capire le modalità di liberazione di tali bande- nei tempi e nei modi-, informazione crediamo indispensabile per avere un quadro chiaro sul medio periodo della disponibilità di banda sulle frequenze 3,6GHz. Sarebbe quanto mai opportuno identificare lo scenario temporaneo di 4-5 anni dal 2019 anno in cui le bande a 3,6-3,8Ghz assegnate in gara saranno probabilmente accese, al 2023. In sintesi la posizione espressa da OF è la seguente: favorevole al rinnovo solo per gli Operatori che hanno fatto un utilizzo diretto ed efficiente delle bande assegnate, [OMISSIS] ritiene indispensabile l obbligatorietà di adesione ad un processo di riordino, di adeguamento allo standard 5G e di rendicontazione degli investimenti dichiarati che deve avvenire prima della proroga, pena il decadimento della stessa. Indispensabile l applicazione del CAP di 100 MHz/Operatore ma su tutta la banda 3,4-3,8 GHz, indipendentemente dalle proroghe. [OMISSIS] Contraria ad un obbligo Offerte Wholesale per tali operatori. 3
Risposte puntuali ad alcune delle domande dell Indagine conoscitiva Si riportano qui di seguito le risposte puntuali di OpEn Fiber ad alcune delle domande poste da codesta spettabile Autorità, suddivise sulla base dei capitoli presenti nel testo della consultazione. 1. Introduzione 1.1. Il rispondente ha ulteriori informazioni od osservazioni in merito agli aspetti generali trattati nella presente sezione introduttiva? Riteniamo debba essere maggiormente approfondito l utilizzo dei 2x37MHz da parte del Ministero della Difesa, per capire se può essere ipotizzato un utilizzo condiviso e un percorso di liberazione. La possibilità di avere ulteriori porzioni di banda disponibili per servizi 5G nei prossimi anni sulla banda «primaria» è una informazione indispensabile per fornire agli operatori uno scenario di liberazione chiaro nel medio periodo. Ad esempio riteniamo che debbano essere perlustrate anche possibilità di coesistenza ancorché temporanea dei servizi della Difesa con un utilizzo locale 5G per servizi fix wireless. Il tutto nel principio di massimizzazione dell utilizzo efficiente dello spettro anche in accordo con le ultime raccomandazioni del Radio Spectrum Policy Group. 1.2. Qual è la posizione del rispondente in merito al percorso di pianificazione e assegnazione delle frequenze della banda 3.4-3.8 GHz e, in particolare, alla relazione tra la disponibilità di frequenze e le diverse utilizzazioni (per servizio e sul territorio), tenendo conto del futuro sviluppo delle applicazioni 5G? In che misura ritiene che le frequenze della banda 3.4-3.6 GHz e le relative infrastrutture siano dedicate a bisogni/usi di servizi di accesso fisso a Internet? I principali fornitori di apparati 5G auspicano l utilizzo di una banda minima pari a 50MHz al fine di avere dei benefici significativi del 5G rispetto alle attuali tecnologie LTE e sue evoluzioni. Il percorso indicato potrebbe di contro produrre assegnazioni di 40MHz. 2. Istanze di proroga dei diritti d uso rilasciati in banda 3.4-3.6 GHz ai sensi della delibera n. 209/07/CONS e contesto 2.1. Qual è la posizione del rispondente in merito all eventuale prolungamento della durata dei diritti d uso delle frequenze in banda 3.4-3.6 GHz di cui alla delibera n. 209/07/CONS in scadenza nel 2023? Favorevole con i distinguo specifici indicati nelle risposte alle domande successive. 2.2. Ritiene corretta l eventuale concessione della proroga fino alla data proposta del 31 dicembre 2029? 4
CONCORDIAMO. Preme tuttavia evidenziare che anche durante il periodo dal 2019 (anno di probabile avvio dei servizi 5G almeno per quanto riguarda la banda in gara 3,6-3,8GHz) al H1 2023 gli Operatori attualmente assegnatari potranno sviluppare i servizi FWA verso standard 5G, previa apposita autorizzazione ai sensi del d.lgs. 259/2003 e s.m.i.. Il piano di riordino e adesione al 5G, insieme al monitoraggio degli investimenti dichiarati, e che non potranno essere irrisori, va avviato prima della proroga (2023) e, compatibilmente con la disponibilità tecnologica, in tempi stretti. Ciò al fine di rendere efficace la proroga ai richiedenti, ovvero revocarla in caso di mancata adesione alle condizioni richiede. Un piano che parta dal 2023 sarebbe in ritardo, poco efficace, e con alte probabilità di slittamento. 3. Valutazioni preliminari dell Autorità circa le richieste di proroga 3.1. Il rispondente ritiene che la proroga vada condizionata all utilizzo delle frequenze e, di conseguenza, alla realizzazione di investimenti infrastrutturali in modalità TDD e negli standard tecnologici LTE, LTE advanced e loro prossime evoluzioni verso il 5G? Fermo restando l evoluzione verso uno standard 5G, lasceremmo, nel rispetto del principio di neutralità tecnologica, la scelta agli Operatori tra sistemi TDD o FDD purché sia garantita la NON interferenza tra canali contigui. Concordiamo comunque circa la necessità di condizionare la proroga alla realizzazione che quindi andrà monitorata- di investimenti infrastrutturali che possano a ragione indicare un utilizzo efficiente dello spettro. Gli obblighi attuali previsti per le autorizzazioni su tali bande sono estremamente leggeri e non possono in alcun modo essere presi a riferimento. 3.2. Il rispondente ritiene che sia comunque possibile concedere la proroga anche nel caso in cui l operatore interessato non utilizzi direttamente le frequenze assegnate nelle proprie aree di riferimento ma le ceda in gestione ad un terzo operatore ottenendone l accesso per i propri clienti? CONTRARI [OMISSIS] 4. Condizioni connesse alla concessione della proroga dei diritti d uso rilasciati in banda 3.4-3.6 GHz 4.1. Qual è la posizione del rispondente in merito alla limitazione dell eventuale proroga a 40 MHz, rispetto agli attuali 42 MHz, per ciascuno dei blocchi A, B e C in banda 3.4-3.6 GHz? 5
FAVOREVOLE. Ma è necessario definire a priori un programma di riordino, nei modi e nei tempi a cui gli Operatori Istanti che hanno ottenuto la proroga devono obbligarsi. Tale piano deve essere attuato appena tecnicamente possibile, prima della proroga. Viceversa i tempi potrebbero essere incerti. Anche il Ministero della Difesa deve essere coinvolto in tale processo 4.2. Qual è la posizione in merito all eventuale previsione di un CAP massimo di 100 MHz nella banda in questione a 3.4-3.6 GHz da applicare in caso di eventuali consolidamenti? Riteniamo che il CAP se applicato sulle sole bande 3,4-3,6GHz sia insufficiente. Oltre al fatto che allo stato la banda disponibile sia 126MHzm, che diventerà al massimo 120MHz e porre un CAP da 100MHz solo su tale banda vuole comunque dire permettere un accaparramento quasi totale delle frequenze attualmente disponibili. Ricordiamo che il Bando originario (2008) relativo alle autorizzazioni di cui discutiamo la proroga, prevedeva una assegnazione massima di 1 blocco su 3. Evidentemente molto inferiore al Cap di 100MHz proposto. Proponiamo invece di estendere il CAP di 100MHz fin da subito su tutta la banda 3.4-3.8 GHz, indipendentemente dalla PROROGA. In tal senso l Operatore che dovesse ottenere una autorizzazione in banda 3,6-3,8GHz dovrà cedere/restituire le frequenze di cui è eventualmente titolare in banda 3,4-3,6GHz entro un tempo congruo dalla assegnazione. Tale previsione si dovrebbe applicare anche in assenza di proroga visto che per un periodo significativo (dal 2019 al 2023 H1) l Operatore avrebbe comunque una banda assegnata superiore ai 100Mhz. Ciò d altronde dovrebbe essere il logico corollario dell accettazione della proposta dell Autorità (nonché della risposta fornita dalla scrivente) di cui al punto 4.7 infra. 4.3. Qual è la posizione in merito agli obblighi proposti in tema di contiguità di spettro da imporre agli assegnatari nella banda in questione? Qual è in particolare la posizione concernente la proposta di definizione di un piano di riallocazione da realizzarsi anche in più fasi, al fine di indirizzare il problema della c.d. frammentazione orizzontale. Siamo favorevoli rispetto alla proposta di contiguità spettrale così come indicato nel punto 49 della delibera e come su indicato. 4.4. Quel è la posizione concernente le proposte finalizzate a promuovere accordi di trading atti a favorire eventuali operazioni di consolidamento frequenziale, al fine di indirizzare il problema della c.d. frammentazione verticale? Ritiene adeguato lo sconto proposto? Ha altre proposte da suggerire, evidenziandone chiaramente i vantaggi? Siamo favorevoli rispetto alla proposta indicato nel punto 52 della delibera. Come già indicato al punto 1.1 Riteniamo debba essere maggiormente perlustrata la possibilità di coesistenza 6
con i servizi del Ministero della Difesa nella banda a loro assegnata per capire se può essere ipotizzato un utilizzo temporaneamente condiviso e un percorso graduale di liberazione. 4.5. Qual è la posizione del rispondente in merito al tema delle misure di coesistenza che dovessero essere necessarie alla luce degli sviluppi tecnologici legati anche al 5G? Condivide quanto proposto? E necessario chiarire quali siano le misure di coesistenza (non esplicitate al momento in dettaglio). Tuttavia siamo ragionevolmente favorevoli ad accettare le misure tecniche di coesistenza che saranno indicate dall UE per i servizi 5G su questa banda. Ciò potrebbe aiutare per verificare la possibilità di coesistenza con gli utilizzi del Ministero della Difesa, nonché con gli operatori che concentrano le loro attività sulle aree morfologicamente specifiche del tessuto urbano nazionale (ad esempio zone densamente urbane, piuttosto che particolari zone rurali, etc..). Riteniamo ragionevole promuovere tali misure, senza che questo sia un obbligo, con strumenti incentivanti verso gli operatori che attraverso accordi di trading realizzano una maggiore efficienza spettrale (fermo restando la responsabilità in carico al titolare dell autorizzazione di garantire tra le altre un uso efficiente dello spettro). 4.6. Il rispondente è d accordo con il fatto che i contributi annuali sulle bande oggetto della proroga vadano corrisposti solo a partire dall inizio della proroga stessa, anche in presenza di refarming? CONCORDIAMO. Tuttavia al fine di evitare che operatori che hanno ottenuto la proroga, dopo aver utilizzato per 5 anni il servizio anche su tecnologia 5G ci «ripensino» alle soglie del 2023, ovvero cerchino di «vendere» entro il 2023 il valore della proroga senza avere intenzione di fare investimenti significativi in tal senso, si richiede di prevedere strumenti anche economici (deposito, fidejusssione?) atti a evitare questo fenomeno. Inoltre si potrebbe inserire un meccanismo virtuoso: per gli operatori che realizzino particolari livelli di investimenti in rollout (sempre in ottica di un utilizzo estese ed efficiente della tecnologia 5G) i contributi annuali potrebbero essere in parte scontati. 4.7. Qual è la posizione del rispondente in merito alla proposta che i contributi per la proroga dei diritti d uso nella banda 3.4-3.6 GHz siano parametrati, a parità di frequenze, durata dei diritti d uso e area di estensione geografica del diritto, a quanto sarà definito in termini di valori minimi nella procedura per la porzione superiore contigua 3.6-3.8 GHz, che è oggetto delle previsioni di cui alla Legge di Bilancio in corso di approvazione? Concordiamo. 7
4.8. Il rispondente ritiene proporzionato, in caso di proroga, per il periodo successivo all attuale scadenza, l introduzione di un obbligo di rendicontazione degli investimenti sostenuti e di uso efficiente ed effettivo delle frequenze? Come dovrebbe essere trattato il caso di eventuali scostamenti tra quanto dichiarato e quanto effettivamente sostenuto? Concordiamo sulla rendicontazione. Anche qui proponiamo un meccanismo incentivante come al punto 4.6): in caso di scostamento negativo rispetto agli investimenti dichiarati i contributi annuali saranno incrementati, fino al ritiro della autorizzazione nei casi più gravi secondo norma. 4.9. Qual è la posizione del rispondente sull eventuale imposizione di un obbligo simmetrico, a tutti gli operatori beneficiari della proroga, di dare accesso a livello wholesale alla propria capacità trasmissiva a condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie a fronte di ragionevoli richieste di accesso da parte di fornitori di servizi 5G che volessero commercializzare tali offerte su base nazionale? Siamo tendenzialmente Contrari ad un obbligo per tali operatori di fare Offerte Wholesale, ossia di imporre una regolamentazione ex ante in uno scenario così lontano. Riteniamo che il numero di Operatori autorizzati e dotati di infrastrutture sul 5G nel 2023 sarà consistente e in competizione anche su offerte di accesso wholesale (la distinzione tra operatori fissi e mobili probabilmente ci sarà ma non è uno scenario chiaramente definibile ora per allora). In questo scenario eventuali Vertical non avranno problemi a fare leva su meccanismo competitivi per ottenere delle buone offerte (si veda ad esempio come si sono evoluti i rapporti non solo economici tra MVNO e MNO relativi al servizio di Roaming Voce+Dati negli ultimi anni). 8