Il progetto Factor20: l esperienza degli enti locali negli studi di fattibilità per la realizzazione di impianti a biomassa Mauro Alberti

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Transcript:

Il progetto Factor20: l esperienza degli enti locali negli studi di fattibilità per la realizzazione di impianti a biomassa Mauro Alberti Francesca Baragiola Risorse locali per obiettivi globali: le piccole reti di calore a biomassa 16 luglio 2013 Milano

OBIETTIVI Il Progetto Promuovere un approccio integrato per la pianificazione ed il monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità energetica stabiliti dall Unione Europea al 2020, coinvolgendo e mettendo in comunicazione i diversi livelli territoriali. ATTRAVERSO: L armonizzazione di metodi e strumenti condivisi a supporto di Regioni e Enti Locali per l aggiornamento dei bilanci energetici ambientali regionali (BEAR) L affiancamento degli Enti Locali sperimentatori, aderenti al Patto dei Sindaci, nella definizione e nella attuazione dei Piani di Azione per l'energia Sostenibile (PAES), in particolare delle cosiddette «Azioni Guida» 2

Enti sperimentatori e «Azioni Guida» Regione Ente locale Azione Guida Basilicata Province di Potenza e Matera Lombardia Provincia di Bergamo Sicilia Comune di Lodi Provincia di Palermo Ipotesi di realizzazione di una smart-grid Soddisfacimento del fabbisogno energetico di aree produttive attraverso lo sfruttamento di fonti rinnovabili disponibili in loco Efficientamento edifici pubblici con alto valore storico-architettonico Fattibilità di un Distretto energetico Piccole reti di teleriscaldamento a biomassa locale Efficientamento di edifici di proprietà comunale Riqualificazione energetica di condomini con contratti a garanzia di risultato Interventi volti all autoproduzione energetica da risorse rinnovabili finalizzati al progressivo affrancamento dalle quote di energia prodotte con fonti convenzionali Comune di Comiso Efficienza energetica di impianti/servizi pubblici mediante la Comune di Castelbuono razionalizzazione degli usi di energia elettrica Migliorare la qualità energetico - ambientale degli edifici, attraverso l adozione di norme nel Regolamento Urbanistico Edilizio che garantiscano una maggiore sostenibilità energetica degli edifici 3

Enti sperimentatori Regione Lombardia 4

Enti e attività di sperimentazione Regione Lombardia Comune di Lodi - adesione al Patto dei Sindaci e redazione del PAES (approvato a Febbraio 2011) obiettivo di ridurre entro il 2020 le emissioni di CO 2 del 20,1% su base procapite rispetto alle emissioni dell anno 2005. Analisi di fattibilità di interventi di riduzione dei consumi di energia di grandi utenze residenziali, con particolare approfondimento sull introduzione di contratti di rendimento energetico come strumenti per il risparmio e l efficienza. 5

Enti e attività di sperimentazione Regione Lombardia Provincia di Bergamo - struttura di supporto e coordinamento per i Comuni nell ambito dell iniziativa del Patto dei Sindaci 178 comuni supportati (209 hanno aderito al Patto) 6

Provincia di Bergamo - Attività: Enti e attività di sperimentazione Regione Lombardia predisposizione di linee guida per la stesura dei PAES individuazione di azioni prioritarie, anche in coerenza con la pianificazione regionale supporto alla valutazione degli interventi di riqualificazione energetica su edifici comunali tramite apposito foglio di calcolo linee-guida per la stesura dell allegato energetico ai regolamenti edilizi studi di fattibilità su iniziative per la promozione di filiere di biomassa legnosa locale a servizio di piccole reti di teleriscaldamento individuazione delle modalità di supporto finanziario per la realizzazione delle azioni (es. iniziativa FABER) 7

Provincia di BERGAMO LE AZIONI PRIORITARIE NEI PAES razionalizzazione efficienza energetica degli edifici scolastici di proprietà o in gestione del Comune con interventi sugli involucri e sugli impianti razionalizzazione efficienza energetica degli altri edifici di proprietà o in gestione del Comune con interventi sugli involucri e sugli impianti realizzazione di piccole reti di teleriscaldamento in zone facilmente servibili, ad alto potenziale energetico sfruttamento delle fonti rinnovabili disponibili sul territorio quali idroelettrico, fotovoltaico, cogenerazione da biomasse, geotermia a bassa entalpia, solare termico promozione dell efficienza energetica negli edifici di proprietà privata 8

Provincia di BERGAMO RISULTATI ATTESI DEI PAES* Riduzione emissioni CO 2 - obiettivo di riduzione media del 28.2%, pari a circa 350 mila tonnellate complessive: 108.935 t PRODUZIONE LOCALE DI ENERGIA (FER elettriche/termiche, TLR) 99.784 t 98.207 t 24.395 t 17.929 t 3.466 t PIANIFICAZIONE TERRITORIALE RESIDENZIALE, TERZIARIO E INDUSTRIA TRASPORTI COIVOLGIMENTO DEI CITTADINI E DEGLI STAKEHOLDER ALTRO * Primi 96 comuni analizzati 9

Valutazione tecnica ed economica di iniziative per la promozione di filiere di biomassa legnosa locale a servizio di piccole reti di teleriscaldamento 10

La valutazione di fattibilità è stata condotta su tre Comuni Nell ambito dello studio è stato anche coinvolto il comune di Alzano Lombardo per la valutazione della sola filiera di biomassa locale da utilizzarsi per la possibile alimentazione di una caldaia a biomassa da affiancare alle caldaie a metano attualmente a servizio della rete di teleriscaldamento esistente. 11

si è considerata la domanda di calore di potenziali utenti pubblici e privati, e la propensione all allacciamento sulla base della tipologia ed età dei generatori di calore, del combustibile utilizzato e di altri fattori economici. F A S I lo studio ha evidenziato le potenzialità di una filiera locale alla luce delle risorse forestali, delle loro caratteristiche e della disponibilità di eventuali scarti di lavorazione. l analisi di diversi scenari tecnologici è stata condotta considerando i costi di investimento e i costi di gestione al fine di determinare gli indicatori di redditività dell investimento. sono state approfondite le strategie per attivare e gestire la filiera locale ed è stato individuato un contratto tipo che i comuni potranno prendere a riferimento. 12

Definizione del layout della rete Valutazione di diversi scenari Identificazione delle utenze potenzialmente allacciabili Individuazione del fabbisogno energetico (stimato o da bolletta) CRITICITÀ Propensione degli occupanti all allacciamento Peculiarità del territorio (ad esempio presenza di seconde case) 13

Biomassa forestale * Caso di Piazzatorre 14

Scarti di lavorazione del legno Censimento delle potenziali aziende fornitrici Stima dei quantitativi disponibili per tipologie di materiale e per classi di distanza 15

Valutazione tecnico-economica Individuazione configurazione impiantistica ottimale Valutazione costi d investimento Valutazione costi e ricavi di gestione Analisi economico finanziaria 16

Strumenti di sviluppo di reti calore basate su filiere locali Coinvolgimento di tutti i soggetti potenzialmente strategici che mantengano un forte legame con il contesto di riferimento, ad es. comunità montane, consorzi forestali, imprese boschive associazioni di agricoltori, professionisti e piccole-medie imprese locali, ecc. Fattori ponderali per la valutazione delle offerte nell ambito di procedure di assegnazione del servizio, ad es. 17

RISULTATI INDICATIVI DEGLI STUDI 18

ALTRE INDICAZIONI Gli studi hanno inoltre fornito indicazioni interessanti in relazione alle modalità ritenute più efficaci per attivare una filiera di biomassa locale e un servizio di fornitura calore per mezzo di reti di teleriscaldamento: Lo strumento più idoneo per formalizzare la gara è stato individuato nella concessione, tramite cui la realizzazione e la gestione dell impianto vengono affidati ad un privato. Per garantire l attivazione di una filiera locale si può prevedere, in fase di valutazione, una premialità legata alla distanza dell impianto dai punti di approvvigionamento di biomassa. E possibile ipotizzare uno sconto sul canone annuo per la biomassa di origine locale effettivamente utilizzata. 19

REPLICABILITÀ 36 comuni della provincia di Bergamo hanno inserito nei propri PAES interventi che prevedono reti di TLR alimentate a biomassa locale con potenza variabile da 0,5 a 1 MW. Inoltre, in Lombardia nel 2010, sono state censite 12 reti di teleriscaldamento alimentate a biomassa, oltre ad alcuni impianti di piccole dimensioni a servizio di utenze pubblico-terziarie l analisi del contesto territoriale (zona climatica, dotazioni Infrastrutturali, tipologia di edifici, dotazione di risorse naturali, tipologia di insediamenti edilizi) evidenzia ampi margini di crescita del settore: ci sono infatti condizioni favorevoli per l avvio di reti di teleriscaldamento in quasi 100 comuni (Fonte ERSAF) 20

Per informazioni e approfondimenti: http://www.factor20.it Francesca Baragiola francesca.baragiola@finlombarda.it Mauro Alberti mauro.alberti@finalombarda.it Valentina Sachero valentina_sachero@regione.lombardia.it 21